Convegni


I MONTI SONO VECCHI. IL FUOCO NELLA STORIA DEL PAESAGGIO LIGURE

SOCIETA’ AMICI DEL MUSEO “G. DORIA”
In collaborazione con
MUSEO DI STORIA NATURALE “G. DORIA”

GIOVEDÌ 5 OTTOBRE 2017, ore 17.00

I MONTI SONO VECCHI. IL FUOCO NELLA STORIA DEL PAESAGGIO LIGURE

ROBERTO MAGGI: già archeologo della Soprintendenza e docente a contratto di Ecologia preistorica all’Università di Genova.
I munti sun eggi (i monti sono vecchi), rispose nel 1879 un contadino del genovesato per spiegarne la nudità ad una domanda dell’Inchiesta agraria e sulle condizioni della classe agricola in Italia, voluta dal deputato Agostino Bertani, che da medico garibaldino aveva inutilmente curato le ferite di Goffredo Mameli durante la Repubblica Romana. Emilio Sereni, studioso enciclopedico, partigiano, membro del Comitato Insurrezionale con Pertini e Valiani, ministro nei primi due governi De Gasperi, fondatore della Storia del Paesaggio Agrario, notò la frase nel X volume degli Atti e la riportò nel suo Terra Nuova e Buoi Rossi, dedicato alla storia del Debbio.
La Liguria - ebbe a scrivere Fernand Braudel- è come un’isola formata da una catena di montagne confinata da due pianure, una solida ed una liquida. Sui versanti logorati dall’uso cacciatori, raccoglitori, silvicoltori, contadini, pastori, mercanti e imprenditori salirono a monte o scesero a valle secondo le convenienze.
Oggi le montagne sono considerate barriere. Molti confini corrono sugli spartiacque. In passato non era così. Da molti millenni e fino a tre generazioni fa la montagna univa. Si parla e si canta in dialetto ligure oltre Giogo, di là del Centocroci, su montagne oggi alessandrine, piacentine o parmensi.
Trent’anni di archeologia dell’Appennino ligure si condensano per discutere le molteplici attività umane che intrecciandosi nel corso dei millenni con i processi della natura hanno costruito il paesaggio ligure. Si focalizza in particolare la cronologia “alta” ed il contesto ambientale del sistema agro-silvo-pastorale che affonda le sue radici fino agli ultimi cacciatori-raccoglitori di 10.000 anni fa ed è pervenuto fino a forse tre generazioni or sono. Un sistema che con perizia ed efficacia ha utilizzato il fuoco quale potente strumento di gestione delle risorse ambientali, da quelle minerarie a quelle vegetali, animali, pedologiche e paesaggistiche.