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30 milioni di anni fa una foresta tropicale a Stella Santa Giustina

Circa 30 milioni di anni fa la zona di Santa Giustina era una piana alluvionale, con corsi d?acqua e piccoli laghi, collocata sui margini di un mare ormai scomparso che avanzava verso sud-ovest da dove ora si trova la Pianura Padana.

Questa piana era ricoperta da una ricca vegetazione molto simile a quella delle attuali foreste tropicali umide, con specie da tempo scomparse dalle flore europee, , come le felci arboree e le grandi palme, che testimoniano la presenza di condizioni climatiche molto diverse da quelle attuali.
Le filliti, ossia i resti fossili di queste piante, presenti nelle rocce dell'area di S. Giustina lungo gli alvei del Sansobbia e dei suoi affluenti, sono state oggetto di ricerca per lunghi anni da parte di Don Deogratias Perrando, appassionato naturalista e parroco di Stella S.Giustina dal 1857 al 1889, che ha così raccolto un?imponente collezione oggi in buona parte proprietà del Dipartimento per lo studio del Territorio e delle sue Risorse dell'Università di Genova; fa parte invece del patrimonio del Museo ?G. Doria? un esemplare eccezionale ed integro di foglia di palma del tipo a ventaglio.

Le Filliti di Santa Giustina, un complesso quasi unico a livello europeo, costituiscono una delle più importanti emergenze paleontologiche del Beigua Geopark e, quindi, rappresentano un patrimonio comune della Rete Europea dei Geoparchi e della Rete Globale dei Geoparchi riconosciuti dall'UNESCO.

L?iniziativa promossa dall'Ente Parco del Beigua - in collaborazione con il Museo Civico di Storia Naturale e il Dipartimento per lo studio del Territorio e delle sue Risorse (DIPTERIS) dell'Università degli Studi di Genova - rientra nell'ambito delle attività realizzate dal medesimo Parco del Beigua per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio geologico e con riferimento alle azioni svolte in qualità di Geoparco riconosciuto dalla Rete Europea dei Geoparchi e dalla Rete Globale sotto l'egida dell'UNESCO.