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Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
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Dicembre 2008 - N. 3

Memorie

Volume: 3

Anno: 2008
Copertina - Atti dei Seminari ANMS di Pavia PREPARAZIONE, CONSERVAZIONE E RESTAURO DEI REPERTI NATURALISTICI: METODOLOGIE ED ESPERIENZE
Fausto Barbagli (ed.)

p. 0 /Copertina - Atti dei Seminari ANMS di Pavia PREPARAZIONE, CONSERVAZIONE E RESTAURO DEI REPERTI NATURALISTICI: METODOLOGIE ED ESPERIENZE

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Indice Museologia Scientifica Memorie 3

p. 1 /Indice Museologia Scientifica Memorie 3

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Preparazione, conservazione e restauro dei reperti naturalistici
Fausto Barbagli

p. 7 /Preparazione, conservazione e restauro dei reperti naturalistici

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L’utilizzo di alcuni prodotti chimici nella raccolta e gestione delle collezioni biologiche in un museo naturalistico
Giovanni B. Delmastro

Riassunto

L’attività di documentazione, ricerca e divulgazione che si svolge nei musei naturalistici è realizzata grazie alla presenza di collezioni debitamente conservate. Diverse tecniche e materiali sono in grado di assicurare una buona conservazione dei reperti biologici, che spesso risultano molto facilmente deteriorabili, e che, invece, i curatori dei musei devono fare in modo che si mantengano inalterati nel tempo. In base all’esperienza maturata in oltre 30 anni di attività nelMuseo Civico di Storia Naturale di Carmagnola (Torino), sono qui trattati alcuni tra i principali composti chimici di cui si è fatto più largo uso nel corso della raccolta e conservazione degli esemplari biologici che costituiscono le attuali collezioni di questa istituzione: acetone, acqua, acqua ossigenata, alcol, alcol acetato, benzina rettificata, canfora, colla entomologica, creosoto di faggio, etile acetato, formalina, inchiostro di china, naftalina, paradiclorobenzolo. Per ciascuna di queste sostanze vengono fornite brevi notizie sull’uso in alcune importanti attività, sia sul campo che in laboratorio. Nella parte conclusiva del lavoro si accenna ai rischi connessi all’uso di questi prodotti, che non raramente possono risultare variamente pericolosi per coloro che li utilizzano direttamente, o che semplicemente frequentano i musei e soprattutto i loro laboratori. Diversi di questi composti chimici risultano infatti corrosivi, esplosivi, infiammabili, irritanti e tossici in misura variabile, e possono addirittura contribuire all’insorgenza del cancro. Viene ribadita la necessità di ridurre al minimo il rischio di tali eventi: in primo luogo è indispensabile essere a conoscenza delle principali caratteristiche chimiche di ciascun composto, che deve essere scelto ed utilizzato in modo corretto. È assolutamente indispensabile adottare, sempre e con regolarità, alcune misure che risultano generalmente molto semplici e poco dispendiose, ma efficaci, e quindi in grado di offrire una adeguata protezione (ventilazione dei locali, uso di pinze, guanti, occhiali e mascherine ecc.). Infine, in base alla tipologia di attività ed alle sostanze usate con maggiore frequenza, andrebbero pianificati controlli sanitari preventivi e periodici.

Parole chiave
collezioni biologiche, raccolta, conservazione, prodotti chimici, tecniche, sicurezza.

 
The use of some chemicals in collecting preserving and managing the biological collections of a natural history museum.

Abstract

In the natural history museum, the whole cataloguing, research and education activities are carried out thanks to properly preserved collections. Biological finds are usually easily perishable, but a lot of chemicals and techniques allow to maintain them in a good state of preservation through time. In this paper, according to our activity (years 1973–2004) at theMuseum of Natural History of Carmagnola, Turin (NWItaly), I describe some of the chemicals and the relevant techniques used more frequently both in the collection and preservation of our zoological collections. The list is as follows: acetic alcohol, acetone, alcohol, beechwood creosote, camphor, entomological gum, ethyl acetate, formalin, hydrogen peroxide, India ink, naphthalene, paradichlorbenzene, petroleum ether and water. These products are considered in some activities mainly carried out in the laboratory: killing and mounting insects; preparation of osteologic and fluid-preserved collections; labelling, cleaning and relaxing/re-hydration of biological specimens; fighting against insect pests and moulds. Nevertheless, many chemicals can be dangerous in different ways (for instance they can be corrosive, flammable, irritable, poisonous and carcinogenic); as a result of this, at the conclusion of this paper, the risks connected to the use of such chemicals are highlighted. As far as possible, the potential danger resulting from the presence and utilization of certain substances must be reduced to a minimum. First of all, it becomes necessary to know the features and to make a correct use of every chemical substance. Then it is essential that some safety measures are adopted once and for all: besides, these precautions are usually simple and inexpensive (for example ventilation of rooms, use of forceps, gloves, goggles, and so on) but able to offer a good protection to those people working on biological collections. Finally, it could be a good rule to subject the staff to medical surveillance, with preventive and periodical check up.

Keywords
biological collections, collection, preservation, chemicals, techniques, safety.

 

p. 11 /L’utilizzo di alcuni prodotti chimici nella raccolta e gestione delle collezioni biologiche in un museo naturalistico

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Estrazione e analisi del DNA da reperti museali
Paolo Francalacci, Giovanna Melas, Domenica A. Obinu

Riassunto

Lo sviluppo delle tecnologie molecolari avvenuto nell’ultimo decennio ha consentito la possibilità di analizzare il DNA estratto da tessuti antichi, permettendo di ricostruire la storia naturale degli organismi sottoposti ad analisi. Le collezioni museali rappresentano una fonte vastissima di reperti, conservando spesso campioni unici e di grande valore storico. Rappresentano quindi delle vere e proprie banche di biodiversità, e la possibilità di un loro utilizzo per studi paleogenetici risulta di fondamentale importanza. L’analisi di DNA estratto da resti umani conservati in museo permette di ricostruire la storia, sia diacronica sia sincronica, delle popolazioni, i loro movimenti migratori, le modalità di popolamento di una certa area geografica. Due fattori rendono difficile l’analisi dei reperti antichi: la presenza di fattori inibenti che alterano le condizioni degli acidi nucleici ottenuti dai tessuti antichi, e la contaminazione con DNA umano moderno che rende incerto il risultato. Entrambi questi problemi sono fortemente influenzati dalla delicata fase di estrazione del DNA antico. Il presente lavoro approfondisce queste problematiche, riportando alcuni aspetti tecnici relativi all’analisi di reperti museali.

Parole chiave
paleogenetica, antropologia molecolare, DNA antico.

 
DNA extraction and analysis of museum finds.

Abstract

The development that molecular technology has witnessed in the past decade has made it possible for us to analyse DNA extracts of tissue from ancient times and this enables us to reconstruct the natural history of the organisms we analyse.Museum collections are a vast source of historical finds and they often contain specimens that are unique or of high historical value. They represent, we could say, banks of biodiversity in their own right and are therefore of fundamental importance to paleogenetic studies. The Dna analysis of human remains preserved at the museum allows us to reconstruct, both synchronically and diachronically, the history of populations, their migratory flows and the ways in which specific geographical areas were peopled. Two factors make the analysis of ancient specimens particularly difficult: the presence of inhibiting elements which alter the state of nucleic acids in ancient specimens, and the contamination of modern human Dna, which makes the result dubious. Both problems are largely associated to the delicate phase of ancient Dna extraction. This text seeks to examine these issues by reporting on some of the technical aspects relevant to the analysis of museum specimens.

Keywords
paleogenetics, molecular anthropology, ancient Dna.

 

p. 24 /Estrazione e analisi del DNA da reperti museali

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La preparazione di reperti vegetali
Rosa Camoletto Pasin

Riassunto

I reperti botanici vengono selezionati e preparati in diversi modi. Le differenze dipendono dalle caratteristiche strutturali dei campioni, ma anche dalle finalità di utilizzo. Qualunque sia il metodo prescelto, i preparatori allestiscono i materiali per renderli accessibili per la ricerca e per gli altri usi museologici. I ricercatori, i docenti e gli addetti alle esposizioni usano oggi una combinazione di esemplari vivi e preparati, associati a fotografie, modelli di grandi dimensioni, strutture interattive e ogni altro mezzo ritenuto idoneo per studiare o per illustrare una teoria o un fenomeno naturalistico.

Parole chiave
museologia, botanica, reperti, preparazione.

 
Preserving plant specimens.

Abstract

Botanical specimens are collected and stored in diverse ways.Whatever the preparation method, the reason collectors prepare specimens is to make them accessible for research or other museological use. Researchers, teachers and exhibition staffs use today a combination of live and mounted specimens, with photograps, large-scale models and hands-on exhibits to study or illustrate every naturalistic subject.

Keywords
museology, botany, specimens, preservation.

 

p. 31 /La preparazione di reperti vegetali

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La preparazione dei materiali algologici (acque interne)
Marco Cantonati, Ermanno Bertuzzi

Riassunto

Dal 2000 è stata formalmente istituita presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali una Sezione di Limnologia e Algologia. Nel settore della ricerca l’obiettivo principale è lo studio non solo della struttura delle comunità e dei taxa più rilevanti (morfologia, autoecologia), ma, grazie a una rete di collaborazioni, anche di aspetti del metabolismo bioorganico e di caratterizzazione con tecniche di genetica molecolare. I materiali vengono organizzati in collezioni, particolarmente adatte come documentazioni tangibili di situazioni di qualità ambientale. La Sezione ha in affidamento anche una collezione storica (Ottocento) costituita da più di un migliaio di exsiccata (tutti i gruppi di alghe, ambienti d’acqua dolce e marini). Le attività in corso, tutte riferite ad ambienti d’acqua dolce, e le collezioni da gestire si prestano per commentare un ampio spettro di tecniche di preparazione dei materiali algologici. Un Progetto di ricerca multidisciplinare (Studio dell’arrossamento del Lago di Tovel, SALTO), finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento, nell’ambito del quale lo studio del dinoflagellato un tempo responsabile dell’arrossamento del Lago di Tovel è stato eseguito con una molteplicità di approcci (morfologia, ultrastruttura, ecofisiologia, chimica bioorganica, biologia molecolare), viene utilizzato come caso emblematico per una discussione sul forte condizionamento che le tecniche di preparazione e conservazione impongono ai futuri utilizzi dei materiali. Gli exsiccata, molto meno utilizzati di un tempo in campo algologico (acque dolci), consentono tuttavia spesso un’ampia gamma di modalità di studio, in particolare in un‘epoca in cui chemotassonomia e genetica molecolare si affiancano sempre più frequentemente a metodiche più tradizionali per la classificazione dei materiali.

Parole chiave
alghe, cianoprocarioti, preparazione, exsiccata, diatomee, tecniche di conservazione.

 
The preparation of phycological materials (freshwater environments).

Abstract

Since 2000 a Limnology and Phycology Section was established within the Museo Tridentino di Scienze Naturali. As regards scientific research, the main goal is the study not only of community structure and of the most relevant taxa (morphology, autecology), but also of bioorganic metabolism and of the characterisation with molecular genetics techniques in partnership with other institutions and working groups. Samples are organised in collections which are also material documents of environmental quality conditions. The Section’s legacy includes also a historical (Nineteenth century) algae collection, made up by more than thousand exsiccata (all groups of algae, marine and freshwater environments). Ongoing activities, all concerning freshwater environments, and the collections to manage offer examples and cases to discuss a wide range of preparation techniques of algological materials. A multidisciplinary research project (Studio dell’arrossamento del Lago di Tovel, SALTO/ Blooms and Environment: Science for Tovel, BEST), financed by the Autonomous Province of Trento, in the frame of which the study of the dinoflagellate once responsible of the reddening of Lake Tovel was carried out with manifold approaches (morphology, ultrastructure, ecophysiology, bioorganic chemistry, molecolar biology), is used as an emblematic case study for the discussion of the strong conditioning imposed by the preparation and conservation techniques on future possible uses of the materials. Exsiccata, far less used in phycology (freshwater) than in former times, nevertheless often allow a broad spectrum of investigative approaches, especially in recent times, when chemotaxonomy and molecular genetics more and more frequently come alongside with more traditional methods for the classification of materials.

Keywords
algae, cyanoprokaryotes, preparation, exsiccata, diatoms, preservatives.

 

p. 39 /La preparazione dei materiali algologici (acque interne)

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Contributo preliminare sulle collezioni di botanica in liquido in Italia
Stefano Armiraglio, Renata Perego, Francesca Giacinti

Riassunto

Con il presente lavoro si intende fornire un primo contributo sulle collezioni di botanica in liquido esistenti in Italia. È stata condotta un’indagine per censire le collezioni esistenti e per individuare i principali liquidi utilizzati. Per ciascuno di essi è stata redatta una scheda che riporta i vantaggi e gli svantaggi per la conservazione del materiale vegetale, gli effetti collaterali che possono impedire ulteriori studi a livelli biomolecolare e ultrastrutturale, i rischi ai quali sono sottoposti gli operatori e le norme di sicurezza previste per il loro utilizzo. Nella seconda parte di questo lavoro vengono proposte alcune tecniche di conservazione in liquido di collezioni subfossili e fossili; in particolare si fa riferimento alle collezioni palinologiche e carpologiche, e al trattamento preventivo all’impregnazione dei legni saturi di acqua.

Parole chiave
collezioni in liquido, collezioni botaniche, palinoteca, carpoteca, legni subfossili saturi d’acqua.

 
Preliminary report on preserved fluid plant collections in Italy.

Abstract

A first list of Italian plant collections preserved in fluid media is presented here. Two kinds of collections have been recognized: the first ones, i.e. the “historical collections”, are mostly constituted by miscellanea of specimens picked up by researchers in past times. These collections are of historical worth and in most cases they are still used for a didactic and exhibitional scope in museums. The second ones, i.e. the “modern collections”, consist mainly of reference collections, used by botanist and palaeobotanist for plant remains identification. Each liquid preservative has been discussed, analyzing its advantages and disadvantages for specimen preservation (e.g. maintenance of morphoanatomy and ultrastructural features), for safety of researchers and technicians, and laws regulating their use. Finally we describe the main methods in use for preserving subfossil and fossil plant remains in collections. Collections of pollen, fruits, seeds and waterlogged woods have been specifically treated.

Keywords
preserved fluid collection, plant collection, pollen collection, fruits and seeds collection, waterlogged woods.

 

p. 50 /Contributo preliminare sulle collezioni di botanica in liquido in Italia

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Strumenti, materiali e tecniche finalizzati alla conservazione e alla valorizzazione di vertebrati fossili
Sandra Cencetti

Riassunto

Il degrado dei reperti fossili, consiste in un insieme di processi che conducono a un depauperamento delle loro qualità. Con il restauro si interviene per assicurare la trasmissibilità del reperto tramite un intervento limitato al minimo. Il restauro e un’operazione che comprende più fasi: pulitura, consolidamento, ricomposizione, integrazione. La pulitura è la fase più delicata del restauro in quanto è un’operazione irreversibile con la quale si procede alla rimozione dei materiali che inglobano il reperto. Il metodo che si segue in questa fase può essere di tipo fisico, chimico, meccanico. Il consolidamento consente, mediante materiali adeguati, l’adesione delle parti degradate al substrato sano, dando una migliore consistenza a tutto il reperto. La ricomposizione, tramite l’incollaggio, è l’operazione necessaria per far aderire due parti disgiunte a cui segue l’operazione di integrazione, che ha lo scopo di colmare lacune e discontinuità presenti sul reperto e di assicurargli stabilità. I composti chimici impiegati nelle varie fasi del restauro hanno funzioni diverse in relazione alla finalità delle operazioni da svolgere. Le caratteristiche primarie che devono possedere sono: reversibilità, inerzia fisico-chimica, inerzia biologica.

Parole chiave
fossile, restauro, consolidamento, integrazione, reversibile.

 
Tools, materials and techniques for the conservation and exhibition of fossil vertebrates.

Abstract

The deterioration of fossils consists of processes that lead to a depauperation of their qualities, the restoration allows the transmission of the fossil through a very limited operation. The restoration is an operation that consists of different phases: cleaning, consolidation, recomposition, integration. The chemical substances in the phases of the restoration have different functions with regard to the aim of the operations. The characteristics of the materials have to be: reversibility, physical-chemical inactivity, biological inactivity.

Keywords
fossil, restoration, consolidation, integration, reversible.

 

p. 61 /Strumenti, materiali e tecniche finalizzati alla conservazione e alla valorizzazione di vertebrati fossili

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La realizzazione dei reperti zoologici destinati alle ostensioni
Ermano Bianchi, Giorgio Chiozzi, Michela Podestà

Riassunto

IlMuseo Civico di Storia Naturale diMilano, con un flusso annuale di circa 300.000 visitatori, costituisce uno dei più importanti poli di divulgazione scientifico-naturalistici presenti in Italia. Un intero settore del museo (12 sale), curato dalla sezione di Zoologia dei Vertebrati, ospita un’esposizione sui biomi mondiali sviluppata con l’ausilio di diorami (77) e vetrine tematiche. I diorami, in particolare, per la loro stessa natura di documentazione di situazioni di rilevanza eco-etologica, implicano l’ostensione di reperti di zoologia dei vertebrati molto curati sul piano della resa posturale, sia essa finalizzata alla rappresentazione di momenti salienti della biologia di una specie, sia essa determinata dai vincoli dell’ambientazione. Per questi motivi sono state sperimentate ed applicate diverse tecniche di preparazione raggruppabili in quattro categorie: tassidermie, reperti scheletrici, calchi e modelli. Per ciascuna categoria sono presentate e analizzate le soluzioni più originali scelte di volta in volta secondo le caratteristiche dei reperti, la loro disponibilità nelle collezioni del MSNM o sul mercato e il loro utilizzo finale nell’esposizione. Dove rilevante ai fini della documentazione tecnica, le lavorazioni sono spiegate nelle fasi di dettaglio, con riferimento alle tipologie merceologiche dei prodotti utilizzati e alle loro indicazioni d’uso.

Parole chiave
tecniche, tassidermia, calchi, modelli, Museo di Storia Naturale di Milano.

 
Preparation of zoological specimens for the exhibitions.

Abstract

The Milan Natural History Museum, with a yearly count of 300,000 visitors, can be highlighted as one of the leading centers in Italy for popularization about natural science. More than half of the entire exhibitions area (around 2700 square meters; 12 out of 23 halls) is devoted to the illustration of the World’s biomes by mean of dioramas and theme exhibits; the Museum’s Vertebrate Zoology Department wholly takes charge of this exhibitions’ section. Dioramas imply the show of carefully prepared specimens, whose final commitment is the documentation to the public of thoroughly characterized ecological and ethological situations. In particular, the specimen’s posture must attain correctly to the biology and anatomy of the species and to the restrictions imposed by the artificial environmental reconstruction. This led us to experiment various preparation techniques that we schematically arranged into four groups: taxidermies, osteological preparations, casts and models. For each category are here presented and analyzed the most original solutions chosen time by time in order to accomplish the characteristics and needs of the specimens, their availability in the museum’s collection and on the market and their final use in the exhibits.When relevant to the technical documentation, the preparation process is treated in detail, with reference to the products used.

Keywords
techniques, taxidermy, casts, models, Milan Natural History Museum.

 

p. 69 /La realizzazione dei reperti zoologici destinati alle ostensioni

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La preparazione in entomologia: il Museo di fronte ai problemi di “qualità” e di “quantità”
Pier Mauro Giachino, Dante Vailati

Riassunto

Gli Autori discutono gli aspetti qualitativi e quantitativi della preparazione dei reperti entomologici, i tempi necessari e i relativi costi finanziari. Vengono analizzate alcune delle soluzioni adottate dai Musei per lo stoccaggio dei materiali indeterminati provenienti dalle indagini sul campo.

Parole chiave
preparazione, tecnica, smistamento, studio, tempi, costi.

 
The preparation in entomology: qualitative and quantitative aspects.

Abstract

Qualitative and quantitative aspects of preparation of entomological specimens, including times and relative financial costs, are discussed. Some of the solutions adopted byMuseums for stockage of undetermined materials, coming from the investigations in the field, are analyzed.

Keywords
preparation, technique, clearing, study, times, costs.

 

p. 78 /La preparazione in entomologia: il Museo di fronte ai problemi di “qualità” e di “quantità”

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Uso e abuso delle collezioni in liquido: interazioni tra ricerca e didattica nella museologia moderna
Marco A. L. Zuffi

Riassunto

Dopo avere brevemente riassunto la storia antica e più recente del Museo di Storia Naturale e del Territorio dell’ateneo pisano, e descritto la situazione operativa attuale, si evidenziano le possibili applicazioni dell’utilizzo delle collezioni in liquido dei settori zoologici, in particolare erpetologici, dei musei naturalistici. L’utilizzo delle parti anatomiche dei rettili viene riconsiderato come tecnica di particolare interesse nelle analisi di tipo integrato con quelle di morfologia esterna, soprattutto in un’ottica di revisione della posizione tassonomica dei gruppi studiati. I preparati ottenuti diventano parimente importanti per le attività didattiche nell’ambito dei corsi universitari, per lo svolgimento di esercitazioni, e divengono utile argomento per il compimento di tesi di laurea e di dottorato. Si riportano alcuni esempi pratici e se ne discute l’utilizzo.

Parole chiave
collezioni erpetologiche in liquido, estrazione organi, analisi comparative, didattica.

 
Use and abuse of liquid preserved collections. Interactions between research and didactic in the modern museology.

Abstract

After having shortly described the past ancient and more recent history of the Natural History museum of the University of Pisa, and having highlighted our present aims, I have underlined most of the possible outcomes of practical use of the scientific herpetological collections preserved in zoological museums. The renewal of anatomical dissections and extraction of particular organs arise to special importance in taxonomic approach to species systematics. Obtained specimens become also a useful tool in teaching and didactic activities throughout the degree and master courses and may also become arguments for degree and PhD theses. Some practical examples are reported and their function is discussed.

Keywords
herpetological preserved collections, organ extraction, comparative analyses, didactic.

 

p. 83 /Uso e abuso delle collezioni in liquido: interazioni tra ricerca e didattica nella museologia moderna

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Preparazione e conservazione museale delle larve di anfibi
Edoardo Razzetti, Carlo Violani, Franco Bernini

Riassunto

La conservazione delle larve degli anfibi, in particolare degli anuri, risulta spesso difficile perché i campioni hanno scarsa consistenza e possiedono strutture sottili ed estremamente delicate, elementi spesso utili per una corretta identificazione dei vari taxa. Il metodo migliore per fissare questi campioni consiste nell’utilizzare una soluzione tamponata di formaldeide al 4%, prestando attenzione che il volume del fissativo sia almeno tre o quattro volte superiore a quello dei campioni. L’uso dell’alcool etilico come fissativo e conservante è sconsigliabile perché provoca forte disidratazione degli esemplari e conseguente distorsione delle strutture più delicate. Per limitare gli effetti dell’evaporazione, particolarmente evidenti in recipienti di piccole dimensioni, è opportuno mantenere i girini in provette, a loro volta immerse in un vaso pieno di liquido conservante.

Parole chiave
anfibi, girini, collezioni museali, conservazione.

 
Museum preparation and preservation of amphibian larvae.

Abstract

The preservation of amphibian larvae, in particular of tadpoles, is frequently difficult, since samples have a poor consistency and have thin and extremely delicate structures, which are often useful for a correct identification of the various taxa. The best method in order to fix these samples consists in using a buffered solution of formaldehyde 4%, paying attention to the fact that the fixative volume must be three or four times higher than the samples’ volume. The use of ethylic alcohol as fixative and preserver should be discouraged as it causes a strong dehydration of the specimens and therefore a distortion of the most delicate structures. In order to reduce the effect of evaporation, particularly obvious in smaller containers, it is appropriate to keep the tadpoles in test-tubes, which are completely plunged in a jar filled with the preserving fluid.

Keywords
amphibians, tadpoles, museum collections, preservation.

 

p. 85 /Preparazione e conservazione museale delle larve di anfibi

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Valore museale delle soluzioni di dimora nelle preparazioni anatomiche umane
Ezio Fulcheri, Salvatore Micalizio, Luisa Ferrari

Riassunto

Nel presente lavoro vengono presi in considerazione alcuni musei di Anatomia patologica italiani. Ripercorrendone la storia, seppur sommariamente, sarà possibile porre le basi per un articolato ragionamento sul tema del valore museale delle soluzioni di dimora nelle preparazioni anatomiche umane.

Parole chiave
anatomia patologica, soluzioni di dimora, preparazioni anatomiche.

 
The value of fluids anatomical wet-specimens.

Abstract

This text focuses on a number of Italian Pathological Anatomy museums. By briefly tracing their history, the text provides the groundwork for an articulated argument on the value of anatomical wet-specimens for museums.

Keywords
pathological anatomy, wet-specimens, anatomical preparations.

 

p. 88 /Valore museale delle soluzioni di dimora nelle preparazioni anatomiche umane

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Collezioni in liquido e musei anatomici: il caso del Museo di Anatomia umana dell’Università di Torino
Giacomo Giacobini, Giancarla Malerba, Cristina Cilli

Riassunto

L’origine del Museo di Anatomia Umana dell’Università di Torino risale al 1739, quando il re Carlo Emanuele III promuove lo sviluppo di un “Museo Accademico” in base al progetto steso dal professore di anatomia Gian Battista Bianchi. Il Museo comprende, tra le altre, una “Camera della Notomia”. L’inventario del 1739 e quelli successivi riportano anche elenchi di preparati conservati in liquido, la cui importanza si afferma in particolare dopo la metà dell’Ottocento, quando l’anatomia “artificiale”, basata su collezioni di modelli in cera e in altri materiali, perde importanza a favore dell’anatomia “naturale”, che raccoglie preparati reali conservati con varie tecniche. Si costituiscono così importanti collezioni utilizzate a scopo museale, ma spesso anche a scopo didattico e di ricerca. Lo studio dei materiali presenti in un museo antico come quello di Torino, permette quindi di seguire le vicende connesse alla storia delle collezioni anatomiche in liquido, identificandone anche alcune tipologie e valutando le necessità e le modalità di interventi di restauro. Questi preparati, come gli altri del museo, costituiscono un patrimonio in beni culturali scientifici, il cui studio rivela strette correlazioni con altre tipologie di oggetti conservati (altri tipi di preparati, strumenti, documenti d’archivio, pubblicazioni scientifiche).

Parole chiave
anatomia umana, musei, preparati in liquido.

 
Preparations preserved in liquid in anatomical museums. The case of the Museum of Human Anatomy of the University of Turin.

Abstract

The history of the Museum of Human Anatomy of the University of Turin begins in 1739, when king Charles Emmanuel III promotes the creation of the “Museo Accademico” (which includes anatomical collections) following the project developed by the professor of Anatomy, Gian Battista Bianchi. The inventory of 1739 and those compiled later include preparations preserved in liquid, whose importance increases mainly after the mid 19th century. “Artificial” anatomy, based on the exhibition of models in wax and other materials, tends by that time to be considered obsolete, and attntion is directed to collections of “natural anatomy”, showing human preparations preserved with different methods. Important collections are thus prepared for museum display, but also for teaching and research purposes. The study of collections present in ancient museums, such as that of Turin, demonstrates the increasing importance during the 19th century of human preparations preserved in liquid and stimulates reflection on strategies of restoration. It also demonstrates that these collections are part of a complex cultural heritage and interact with other typologies of objects housed in theMuseum (other anatomical preparations, models, instruments, documents, scientific publications).

Keywords
human anatomy, museums, preparations in liquid.

 

p. 93 /Collezioni in liquido e musei anatomici: il caso del Museo di Anatomia umana dell’Università di Torino

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Soluzioni per il restauro di collezioni entomologiche: il recupero della collezione “Paolo Savi” del Museo di Storia Naturale e del Territorio di Calci (PI)
Marco Dellacasa

Riassunto

La grande collezione entomologica di Paolo Savi, per molti anni depositata in ambienti non idonei alla sua conservazione, e per tale motivo deteriorata soprattutto da infestazioni e urti meccanici, è stata trasferita intorno al 1983 presso ilMuseo di Storia Naturale e del Territorio di Pisa, dove è stata sottoposta a restauro e disinfestazione. In base alla tipologia del reperto, a tal fine, sono stati impiegati materiali e procedure specifici. L’operazione, finalizzata a un recupero conservativo, ha dato lo spunto per effettuare la catalogazione informatizzata dell’intera raccolta.

Parole chiave
collezione entomologica “Paolo Savi”, Museo di Storia Naturale e del Territorio di Pisa, recupero conservativo.

 
Ideas for the restoration of entomological collections: the recovery of the “Paolo Savi” collection of the Natural History and Territory Museum of Calci (Pisa).

Abstract

For many years Paolo Savi’s extensive entomological collection was kept in an unsuitable environment for conservation and was consequently exposed to deterioration, especially due to infestations and cases of physical collision. Around 1983 it was transferred to the Natural History and Territory Museum of Pisa, where it was restored and disinfested. Specific materials and procedures were adopted according to the typology of each specimen. Although it was carried out with conservative goals, this operation was also the starting point of a digital indexing process that involved the entire collection.

Keywords
the “Paolo Savi” entomological collection, the Natural History and Territory Museum of Pisa, conservative recovery.

 

p. 100 /Soluzioni per il restauro di collezioni entomologiche: il recupero della collezione “Paolo Savi” del Museo di Storia Naturale e del Territorio di Calci (PI)

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Recupero di collezioni museali dopo un evento alluvionale
Enrico Borgo, Giuliano Doria

Riassunto

Vengono descritte le principali fasi di intervento realizzate sulle collezioni naturalizzate delMuseo Civico di Storia Naturale “G. Doria” di Genova in seguito a un’alluvione che colpì la città nel settembre 1992 e che, allagando il piano seminterrato del museo, compromise fortemente lo stato di conservazione degli esemplari. Oltre alle procedure di allontanamento e di ricovero temporaneo del materiale, sono illustrate alcune delle tecniche di recupero utilizzate per le diverse tipologie di reperti.

Parole chiave
collezioni museali, Museo Civico di Storia Naturale “G. Doria” di Genova, interventi di recupero.

 
The recovery of museum collections after the flood.

Abstract

The following text describes the main phases of intervention carried out on the naturalized collections of the Natural History Museum “G.Doria” in Genoa, following the flood that inundated the city in September 1992. With the flooding of the museum’s basement, the conservative state of the specimens was largely compromised. In addition to the procedures of removal and provisional recovery of the material, some of the techniques used to recover the different kinds of specimens are also illustrated.

Keywords
museum collections, the Natural History Museum “G.Doria” - Genoa, recovery procedures.

 

p. 103 /Recupero di collezioni museali dopo un evento alluvionale

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Le mummie del Museo Egizio di Torino: indagini diagnostiche preliminari sullo stato di conservazione
Rosa Boano, Renato Grilletto, Anna Maria Donadoni Roveri, Emma Rabino Massa, Ezio Fulcheri

Riassunto

Il Museo Egizio di Torino possiede una ricca raccolta di reperti umani mummificati di grande interesse storico e biologico. La verifica dello stato di conservazione di un patrimonio museale così ingente, viene effettuata anche mediante l’esame istologico dei tessuti esposti. L’esame istologico dei tessuti mummificati è una tecnica ormai consolidata che consente di effettuare valutazioni molto fini e specifiche non solo sulla struttura ed organizzazione del tessuto antico, ma anche sulla tipologia di eventuali degradi e sulla presenza di agenti inquinanti o infestanti di natura organica ed inorganica; l’utilizzo dell’indagine istologica come strumento di valutazione degli eventuali danni può consentire all’operatore la calibrazione di adeguati e mirati interventi conservativi e di restauro sul reperto, secondo le specifiche necessità. D’altro canto occorre definire un protocollo operativo che prioritariamente miri alla conservazione dei reperti, a differenza di quello attuabile negli studi finalizzati alla sola indagine paleopatologica. In questo lavoro viene presentato un nuovo protocollo di inclusione in resina, messo a punto da uno degli autori

Parole chiave
mummie, conservazione, istologia, collezioni museali.

 
The recovery of museum collections after the flood.

Abstract

The EgyptianMuseum of Turin owns an important historical collection of mummified human remains from Egypt. For protection of these historical remains it is important to estimate their preservation and control any likely physical, chemical and biological changes using histological tissue analysis. Histological examinations are indeed useful to assess the general tissue. Also, they offer very fine and specific evaluations on any possible tissue degradation and on the presence of any inorganic or organic pollutants. In particular, a careful investigation of infesting agents such as fungi and bacteria is particularly important before deciding on the actions to be taken for specimen preservation and for determining the best preservation environment. On the other hand, when speaking about preservation, an operational protocol has to be defined with the preservation of findings as its main priority. In this work, the authors present a protocol for resin embedding of specimens.

Keywords
mummies, preservation, histology, museum collections.

 

p. 107 /Le mummie del Museo Egizio di Torino: indagini diagnostiche preliminari sullo stato di conservazione

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Metodi di preparazione particolari, un caso: il Condor delle Ande del Museo Civico di Zoologia di Roma
Maurizio Gattabria

Riassunto

Vengono presentati i procedimenti utilizzati per la preparazione di due esemplari di Condor delle Ande vissuti nel Giardino Zoologico di Roma e di cui sono state naturalizzate le pelli e recuperati gli scheletri completi.

Parole chiave
tassidermia, tecniche di preparazione, Condor delle Ande, Museo Civico di Zoologia di Roma.

 
A case of special preparation methods: the Andean condor of the Rome Zoology Museum.

Abstract

Here described is the preparation process used on two Andean condor specimens that lived in Rome’s Zoological Gardens. Their skins were naturalized and their skeletons were fully preserved.

Keywords
taxidermy, preparation techniques, Andean condor, Rome Zoology Museum.

 

p. 113 /Metodi di preparazione particolari, un caso: il Condor delle Ande del Museo Civico di Zoologia di Roma

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Accorgimenti utilizzati nel laboratorio tassidermico dell’I.N.F.S. per la preparazione degli uccelli in pelle
Adriano De Faveri

Riassunto

Vengono descritte le operazioni preliminari, frutto di una lunga esperienza maturata nel settore, che sono attuate dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica per la preparazione degli uccelli in pelle. La maggior parte degli animali che giunge in istituto deriva da centri di recupero o da sequestri giudiziari e, come tale, presenta generalmente pelle e piumaggio sporchi e compromessi; per ovviare a tali inconvenienti vengono adottate specifiche tecniche di lavaggio. Poiché il fine è quello di allestire materiale da studio, i reperti vengono preparati in pelle in modo da risultare pratici per lo studio; per garantirne inoltre la loro conservazione nel tempo vengono opportunamente trattati con pomata arsenicate tradizionale.

Parole chiave
tassidermia, tecniche di preparazione, collezioni ornitologiche, uccelli in pelle.

 
Techniques of preparation of birds skin used in the taxidermic laboratory of I.N.F.S. (Bologna, Italy).

Abstract

Here described are the preliminary procedures carried out at the National Wildlife Institute for the preparation of birds, the result of the Institute’s longstanding experience in this field. The majority of the animals that reach the Institute come either from rehabilitation centres or judicial confiscation and are therefore often characterized by unclean or damaged skin and feathers which necessitate specific cleaning techniques. Since the aim of such procedures is to generate material for study purposes, the specimen are prepared in birds skin making them more practical for use. Furthermore, to guarantee their conservation in time, they are also treated with traditional arsenical ointment.

Keywords
taxidermy, preparation techniques, ornithological collections, skin birds.

 

p. 115 /Accorgimenti utilizzati nel laboratorio tassidermico dell’I.N.F.S. per la preparazione degli uccelli in pelle

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Rinnovo della preparazione di un esemplare naturalizzato di Antilope equina Hippotragus equinus per un’esposizione del Museo di Storia Naturale di Milano
Giorgio Chiozzi, Ermano Bianchi

Riassunto

Un esemplare naturalizzato di Antilope equina Hippotragus equinus, preparato nel 1953 presso ilMuseo Civico di Storia Naturale di Milano, è stato ripreparato nel 1992 con moderne tecniche tassidermiche. L’esame del reperto ha rivelato che l’originaria preparazione della pelle, con allume di rocca, e le caratteristiche del modello, in parte realizzato in gesso, erano sul punto di comprometterne gravemente lo stato di conservazione. Il nuovo trattamento di concia, con triformiato di alluminio, acido formico e cloruro di sodio, e la sostituzione del vecchio modello con uno nuovo in vetroresina, si sono dimostrati efficaci per fermare il processo di deterioramento dell’esemplare. La nuova preparazione ha, inoltre, il pregio di documentare con maggiore precisione naturalistica la morfologia e il comportamento della specie.

Parole chiave
tecniche tassidermiche, Museo di Storia Naturale di Milano.

 
Renewed taxidermy of a mounted specimen of Roan antelope Hippotragus equinus for display at the Milan Natural History Museum.

Abstract

A mounted specimen of Roan antelope Hippotragus equinus, which had been prepared in 1953 in the taxidermy workshop of the Milan Natural History Museum, was prepared for a second time in 1992 using modern taxidermy techniques. Closer examination showed that the earlier rock alum tanning and the plaster used to make the model gravely compromised the specimen’s conservation. The new tanning process (pH 4) with aluminium formate (3%), formic acid (0,025%) and sodium chloride (4,5%), and the replacement of the old model with a new one, made in fibreglass, confirmed to be effective in stopping the deterioration of the specimen. Furthermore, the new preparation greatly improves the documentary value of the specimen, depicting more accurately the species’ morphology and behaviour.

Keywords
taxidermy techniques, Milan Natural History Museum.

 

p. 117 /Rinnovo della preparazione di un esemplare naturalizzato di Antilope equina Hippotragus equinus per un’esposizione del Museo di Storia Naturale di Milano

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Il restauro dei trofei di caccia di Vittorio Emanuele II alla Villa Medicea della Petraia (FI)
Stefania Lotti, Fausto Barbagli

Riassunto

Vengono descritte le procedure utilizzate per il restauro conservativo di otto trofei di caccia (teste di daino, Dama dama) presenti nella VillaMedicea della Petraia (Firenze) appartenuta a Vittorio Emanuele II. Originariamente destinati all’esposizione, gli esemplari sono stati per molto tempo immagazzinati e accatastati in locali sotterranei, dove inidonee condizioni microclimatiche e ambientali ne hanno fortemente compromesso l’integrità e le condizioni generali.

Parole chiave
trofei di caccia; restauro conservativo.

 
The restoration of Victor Emmanuel II’s hunting trophies in Villa Medicea della Petraia (Florence).

Abstract

A mounted specimen of Roan antelope Hippotragus equinus, which had been prepared in 1953 in the taxidermy workshop of the Milan Natural History Museum, was prepared for a second time in 1992 using modern taxidermy techniques. Closer examination showed that the earlier rock alum tanning and the plaster used to make the model gravely compromised the specimen’s conservation. The new tanning process (pH 4) with aluminium formate (3%), formic acid (0,025%) and sodium chloride (4,5%), and the replacement of the old model with a new one, made in fibreglass, confirmed to be effective in stopping the deterioration of the specimen. Furthermore, the new preparation greatly improves the documentary value of the specimen, depicting more accurately the species’ morphology and behaviour.

Keywords
hunting trophies, conservative restoration.

 

p. 121 /Il restauro dei trofei di caccia di Vittorio Emanuele II alla Villa Medicea della Petraia (FI)

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Un’esperienza di gestione della collezione in liquido presso il Museo Civico di Storia Naturale di Milano
Giorgio G. Bardelli

Riassunto

Vengono descritti i principali problemi tecnici rilevati in merito alla conservazione della collezione in liquido della Sezione di Zoologia dei Vertebrati del Museo Civico di Storia Naturale di Milano. Si riferisce inoltre dell’utilizzo di una miscela di alcoli come liquido di dimora, in sostituzione dell’alcool etilico.

Parole chiave
collezioni in liquido, vertebrati, miscela di alcoli.

 
An experience about the management of the liquid collection in Natural History Museum of Milan (Italy).

Abstract

The author describe the mean technical problems concerning liquid collection of Vertebrates in Natural History Museum of Milan, Italy. Moreover, he writes about the employment of an alcohol mixture instead of ethyl alcohol like conservation fluid.

Keywords
liquid collection, vertebrates, alcohol mixture.

 

p. 124 /Un’esperienza di gestione della collezione in liquido presso il Museo Civico di Storia Naturale di Milano

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A secco o in liquido? L’esperienza del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia
Stefano Maretti, Fausto Barbagli, Giorgio Piarulli, Clementina Rovati

Riassunto

In seguito al totale restauro delle collezioni zoologiche delMuseo di Storia Naturale dell’Università di Pavia è stata condotta un’analisi finalizzata alla valutazione dell’entità dei danni irreversibili provocati al materiale a secco e in liquido da un prolungato stato di abbandono. Sono stati presi in considerazione, Pesci, Rettili, Anfibi e Mammiferi (limitatamente a Insettivori, Roditori e Chirotteri), ripartendoli in tre categorie: buoni, mediocri e cattivi. L’analisi ha rivelato che, nonostante la perdita di esemplari rispetto all’ultimo inventario sia risultata pressoché identica per le due diverse tipologie conservative, la modalità in liquido ha mostrato una percentuale di esemplari in buono stato molto più elevata rispetto a quelli a secco, evidenziando per i primi una maggior resistenza all’incuria, certamente dovuta al minor numero di agenti di danno a cui sono soggetti.

Parole chiave
modalità conservative, restauro, resistenza all’incuria.

 
Dry or in liquid? The experience of the Natural History Museum of the University of Pavia.

Abstract

Following the complete restoration of the zoological collections of the Natural History Museum of the University of Pavia, a study was conducted to evaluate the irreversible damage provoked on dry and liquid-immersed specimens by their prolonged state of abandonment. Fish, reptiles, amphibians and mammals (more specifically, insectivores, rodents and chiroptera) were considered and divided in three categories according to their state of conservation (good, mediocre and poor). The analysis has revealed that, while the loss of exemplars since the last inventory has resulted almost identical for the two conservative methods, liquid immersion has given a much higher percentage of well-preserved specimens, with a greater resistance to the negligence of caretakers. This is certainly due to the minor number of harmful agents to which liquid-immersed specimens are exposed.

Keywords
conservative procedures, restoration, resistance to negligence.

 

p. 127 /A secco o in liquido? L’esperienza del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia

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Riordino della collezione osteologica conservata nel Salone degli Scheletri del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze
Riccardo Mugnai, Paolo Agnelli

Riassunto

Il contributo descrive gli interventi di restauro effettuati a partire dal 1996 sulla collezione osteologica del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze in occasione dell’apertura al pubblico del “Salone degli Scheletri” avvenuta nel marzo 2001. Queste operazioni hanno portato ad adeguate strategie di conservazione e di ottimizzazione degli spazi per una migliore fruizione e gestione della collezione

Parole chiave
restauro, collezione osteologica, Firenze.

 
Restoration of the osteological collection of the Skeleton Hall of the Natural History Museum, University of Florence.

Abstract

This contribution illustrates the restorative operations carried out since 1996 on the osteological collection of the Florence Natural History Museum, in occasion of the opening to the public of the Skeleton Hall occured in march 2001. These actions have led to more adequate conservation strategies and a greater optimization of spaces, improving the experience and management of the collection.

Keywords
restoration, osteological collection, Florence.

 

p. 131 /Riordino della collezione osteologica conservata nel Salone degli Scheletri del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze

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I materiali entomologici di Gianbattista Bertelli come esempio di preparazione finalizzata all’illustrazione naturalistica
Dante Vailati

Riassunto

Tra le innumerevoli produzioni artistiche del pittore Giambattista Bertelli (Brescia, 1922-2001) figura un importante nucleo di illustrazioni entomologiche, nelle quali il soggetto è raffigurato con assoluto rigore scientifico e inserito in un contesto ambientale estremamente attinente alla realtà. Per ottenere questo risultato, Bertelli era solito dedicarsi all’osservazione diretta sul campo, durante la quale prendeva appunti facendo schizzi e riproducendo fedelmente gli insetti nel loro comportamento e nel loro ambiente. Gli stessi animali venivano poi sacrificati e preparati non secondo criteri scientifici ma, sulla base di questi schizzi, conferendo loro una postura dinamica naturale che avrebbe poi utilizzato come modello per i suoi dipinti. Bertelli compose, con questo fine, una raccolta entomologica costituita da 676 esemplari di insetti appartenenti a vari ordini, assai significativa proprio per la particolarità di preparazione di questi esemplari, esclusivamente finalizzati all’illustrazione naturalistica e dunque fortemente connotati all’attività e alle esigenze del loro raccoglitore. La piccola collezione, pervenuta al Museo di Brescia nel 2001 in condizioni piuttosto precarie a causa degli attacchi parassitari, è stata ripulita, restaurata e disinfestata, per poi essere traslocata in nuove cassette entomologiche e sottoposta ad appropriate procedure di controllo per garantirne la migliore conservazione.

Parole chiave
Bertelli, illustrazione scientifica, collezioni.

 
Gianbattista Bertelli’s entomological materials as an example of preparations used for illustrative purposes.

Abstract

An important nucleus of entomological illustrations stands out within the rich artistic production of the painter Giambattista Bertelli (Brescia, 1922-2001). In these illustrations, the subject is depicted with pure scientific rigour and is contextualized in a very realistic manner. To reach this result, Bertelli dedicated his time to direct on-site observation, drawing sketches and faithfully reproducing the insects’ behaviour in their environment. The animals he observed were then sacrificed and prepared not by means of scientific criteria, but by using the sketches as a guide and conferring them a natural dynamic posture. The result of this preparation would then become the model for his paintings. With this objective in mind, Bertelli created an entomological collection of 676 insects from different orders, which is highly significant for this particular process of preparation used exclusively from illustrative purposes and thus strongly connected to the activity and needs of the collector. The small collection which reached the Brescia Museum in 2001 was in dire conditions due to parasite attacks. It was thus cleaned, restored and disinfested to be successively transferred in new entomological cases and subjected to appropriate control procedures that would guarantee its conservation.

Keywords
Bertelli, scientific illustration, collections.

 

p. 133 /I materiali entomologici di Gianbattista Bertelli come esempio di preparazione finalizzata all’illustrazione naturalistica

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La collezione zoologica di Monsignor Giulio Cicioni di Perugia: un recupero per la scienza
Angelo Barili, Sergio Gentili, Andrea Maria Paci, Carmine Romano

Riassunto

Tra le innumerevoli produzioni artistiche del pittore Giambattista Bertelli (Brescia, 1922-2001) figura un importante nucleo di illustrazioni entomologiche, nelle quali il soggetto è raffigurato con assoluto rigore scientifico e inserito in un contesto ambientale estremamente attinente alla realtà. Per ottenere questo risultato, Bertelli era solito dedicarsi all’osservazione diretta sul campo, durante la quale prendeva appunti facendo schizzi e riproducendo fedelmente gli insetti nel loro comportamento e nel loro ambiente. Gli stessi animali venivano poi sacrificati e preparati non secondo criteri scientifici ma, sulla base di questi schizzi, conferendo loro una postura dinamica naturale che avrebbe poi utilizzato come modello per i suoi dipinti. Bertelli compose, con questo fine, una raccolta entomologica costituita da 676 esemplari di insetti appartenenti a vari ordini, assai significativa proprio per la particolarità di preparazione di questi esemplari, esclusivamente finalizzati all’illustrazione naturalistica e dunque fortemente connotati all’attività e alle esigenze del loro raccoglitore. La piccola collezione, pervenuta al Museo di Brescia nel 2001 in condizioni piuttosto precarie a causa degli attacchi parassitari, è stata ripulita, restaurata e disinfestata, per poi essere traslocata in nuove cassette entomologiche e sottoposta ad appropriate procedure di controllo per garantirne la migliore conservazione.

Parole chiave
Monsignor Giulio Cicioni, raccolte di storia naturale, conservazione, gestione, Perugia (Italia).

 
MGR. Giulio Cicioni’s zoological collection in Perugia: its storage and conservation.

Abstract

Umbria has a number of natural history collections of interest, one of the most abundant being that assembled by Mgr. Giulio Cicioni at the turn of the nineteenth century. However there is no municipal natural history museum and the collections are thus often stored away while awaiting appropriate museum space. Given the objective difficulty of intervening speedily to ensure the adequate storage and conservation of the objects themselves, the University of Perugia’s Centre for Scientific Museums (C.A.M.S.) has for some time now been actively involved in the management of these hidden natural history treasures. An initial action of storage and conservation has been carried out on the zoological, and in particular on the entomological, part ofMgr. Cicioni’s collection. The precarious “work-in-progress” situation has actually proved useful in stimulating lively public interest. Through appropriately conceived initiatives, such as temporary single-theme exhibitions, guided tours of laboratory-depositories, educational projects and days of study, interest has been aroused not only in individual items but also in personally taking part in the often difficult and problematic management of the collections themselves.

Keywords
Mgr. Giulio Cicioni, natural history collections, conservation, management, Perugia (Italy).

 

p. 136 /La collezione zoologica di Monsignor Giulio Cicioni di Perugia: un recupero per la scienza

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La raccolta di fauna etiopica “Arnaldo Vibi” a Città di Castello (PG)
Angela Gaggi, Andrea Maria Paci

Riassunto

Viene fatto il punto della situazione riguardo alla raccolta di fauna omeoterma costituita in Etiopia dal Tenente Arnaldo Vibi alla fine del XIX secolo. Ad oggi la collezione è alloggiata presso una scuola media di Città di Castello (PG) ed è costituita da poco meno di 200 esemplari di uccelli (circa 135 specie) e mammiferi (14 specie). Si tratta per il 75% circa di specie comuni in Etiopia e in altri paesi dell’Africa orientale. La maggior parte degli esemplari risulta gravemente danneggiata per infestazioni da insetti ed altre cause di deperimento. L’intento del presente lavoro è quello di sensibilizzare le pubbliche istituzioni al fine di ottenere fondi per il restauro ed evitare la distruzione di un patrimonio storicamente e scientificamente importante.

Parole chiave
fauna omeoterma, restauro.

 
The collection of homeotherm fauna “Arnaldo Vibi” (Città di Castello - PG).

Abstract

The authors would like to outline the current situation of the homeotherm fauna collection put together in Ethiopia by the Italian lieu-tenant Arnaldo Vibi at the end of the 19th century. At present the collection is kept in a primary school in Città di Castello (Umbria, Central Italy). It is now made up of just over 200 specimen of birds (about n. 135 species) and mammals (n. 14 species). About 75%are common species in Ethiopia and in other East African countries.Most specimen are at present deeply damaged by insects and other agents of decay. The purpose of this work is to make this collection known to public institutions and to obtain urgently funds to restore it, avoiding the complete destruction of this heritage, important both for its historical and for its scientific elements.

Keywords
homeotherm fauna, restoration.

 

p. 141 /La raccolta di fauna etiopica “Arnaldo Vibi” a Città di Castello (PG)

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