Settembre 2009 - N. 4

Memorie

Anno: 2009
Volume: 4

Riassunto

Molte collezioni del Museo Tridentino Scienze di Naturali conservano materiale esotico acquisito per mezzo di donazioni, acquisti, viaggi, scambi e, negli ultimi 15 anni, campagne di ricerca all’estero. La collezione mineralogica è ricca di reperti non italiani riferibili per la maggior parte al territorio dell’ex Impero Austro-Ungarico. L’Algario storico (XIX secolo), contiene 1.062 exsiccata provenienti da Europa, Isole Nicobare, Isole Barbados, Australia, Nuova Zelanda e Brasile. Tra gli erbari più ricchi di materiale estero vanno ricordati l’Erbario Generale (XIX secolo), con exsiccata provenienti da Europa, Asia Minore e Stati Uniti; l’Erbario Fenaroli (XX secolo), con il prezioso materiale raccolto durante l’Iter angolense (1930) e l’Erbario Europeo e dell’Africa settentrionale. Vi sono inoltre numerose raccolte botaniche minori interamente costituite da reperti stranieri. Le raccolte entomologiche storiche (1850–1950) più ricche di materiale esotico sono: la Collezione di Coleotteri De Bertolini, di cui circa 15.000 esemplari sono esotici e provengono per lo più da Paesi dell’area mediterranea diversi dall’Italia; la Collezione Gressel, che conta oltre 20.000 Coleotteri esotici per lo più europei e la Collezione Pöll, contenente circa 3.300 Lepidotteri tutti esotici provenienti soprattutto da America e Asia. La Miscellanea entomologica contiene circa 2.200 esemplari raccolti prevalentemente in Etiopia (Brasavola de Massa, 1936), Kenya (Strobele, 1939-1945) e Mozambico (Puelli, 1957). Infine, da recenti campagne di ricerca all’estero sono stati acquisiti circa 300.000 invertebrati di ambienti ripari europei, 70.000 invertebrati acquatici artici (Isole Svalbard) e 3.000 anfibi e rettili africani (Tanzania).

Parole chiave
mineralogia, botanica, zoologia, reperti esteri

The exotic collections of the Museo Tridentino di Scienze Naturali of Trento.

Abstract

Many collections of the Museo Tridentino di Scienze Naturali include exotic (non-Italian) specimens obtained through donations, travels, exchanges and, in the last 15 years, research expeditions abroad. The mineralogical collection accounts many non-Italian specimens collected mainly in the territory of the former Austro-Hungarian Empire. The historical Algarium (XIX century) comprises 1,062 exsiccata coming from Europe, Nicobare Islands, Barbados Islands, Australia, New Zealand and Brazil. Herbaria that should be mentioned for their richness in exotic specimens are: the General Herbarium (XIX century) includes exsiccata coming from Europe, Asia Minor and United States; the Fenaroli’s Herbarium (XX century), with the precious material collected during the Iter angolense (1930) and the Europe and Northern Africa Herbarium (XIX century). Furthermore, there are minor botanical collections of exotic specimens. Likewise within invertebrates, historical collections (1850-1950) rich in exotic specimens are: the De Bertolini’s Collection, with 15,000 non-Italian coleopterans mainly from countries of the Mediterranean zone, the Gressel’s Collection, that accounts more than 20,000 exotic coleopterans mainly European and the Pöll’s Collection including about 3,300 exotic butterflies mainly coming from America and Asia. The entomological Miscellanea includes about 2,200 specimens mainly from Ethiopia (Brasavola de Massa, 1936), Kenya (Strobele, 1939-1945) and Mozambico (Puelli, 1957). Lastly, the recent research expeditions have taken about 300,000 riparian invertebrates from Europe, 70,000 aquatic invertebrates from the Arctic (Svalbard Islands), and 3,000 amphibians and reptiles from Africa (Tanzania).

Keywords
mineralogy, botany, zoology, specimens exotic

p. 32 / Settembre 2009 - N. 4

Riassunto

L’intervento è un approfondimento della ricerca effettuata sui materiali “esotici” presenti nel Museo di Verona svolta in occasione dell’allestimento della mostra temporanea Al di là delle Alpi e del Mediterraneo. Nello studio delle modalità di acquisizione delle collezioni con materiali esteri è emerso quale comune denominatore l’assenza o la scarsità di documentazione originale per gli oggetti e per le collezioni storiche, alcune risalenti addirittura al XVII secolo. L’origine, il significato e il valore scientifico di alcune collezioni è stato perciò indagato attraverso lo studio dell’attività svolta da alcuni personaggi vissuti tra il ‘600 e la fine dell’800, tra cui Lodovico Moscardo, Abramo Massalongo, Edoardo De Betta. Vengono illustrate le problematiche e i risultati ottenuti dall’analisi di singoli casi particolarmente interessanti nell’ambito delle tre Sezioni di Geologia, Preistoria e Zoologia.

Parole chiave
oggetti esotici, mummie egiziane, collezioni storiche naturalistiche e preistoriche, storia delle collezioni museali

“Mirabilia” or research subjects: source and role of the specimens of foreign origin within the historical collections of the Civic Museum of Natural History of Verona

Abstract

The present contribution represents a further extension of a study on exotic materials of the Museum of Verona carried out during the setting up of the temporary exhibit “Al di là delle Alpi e del Mediterraneo”. The analysis of the acquisition procedures of collections including foreign objects revealed, as a rule, the scarcity or lack of any original documentation for the historical collections, some of which date back even to the 17th century. Therefore, the origin, significance and scientific value of some collections were studied by analysing the activity of some scientific personalities who lived between ‘600 and the late ‘800, as Lodovico Moscardo, Abramo Massalongo, Edoardo De Betta among others. Problems and results obtained from the analysis of single, especially interesting cases are reported here for the three museum sections Geology, Palaeontology and Zoology.

Keywords
exotic objects, Egyptian mummies, natural and prehistoric historical collections; museum collections history

p. 41 / Settembre 2009 - N. 4

Riassunto

Nel XVI secolo, quando dai primi viaggi di esplorazione in paesi lontani cominciavano ad arrivare strani animali e piante sino ad allora sconosciuti, alcuni appassionati cominciarono a raccogliere i reperti provenienti da diverse parti del mondo. Tra questi bisogna ricordare Francesco Calzolari che organizzò, presso il suo palazzo di Verona, quello che può essere definito il primo museo di storia naturale del mondo. Calzolari fu farmacista, botanico e attento osservatore delle cose della natura, raccolse numerosi reperti di fossili, piante e animali del veronese, grazie ai contatti con naturalisti e viaggiatori di altri paesi, organizzò una fitta rete di scambi esemplari. Nel suo museo erano infatti presenti l’alca impenne, il narvalo, la paradisea apoda e molte altre specie esotiche.

Parole chiave
Francesco Calzolari within the context of European Naturalism of the ‘500

Francesco Calzolari within the context of European Naturalism of the ‘500

Abstract

When, during the 16th century, bizarre, so far unknown animals and plants began to reach Europe through the explorations of distant countries, several enthusiasts began to collect objects coming from different parts of the world. Among them, it must be recalled Francesco Calzolari, who arranged, in his house in Verona, what can be regarded as the first natural history museum in the world. Calzolari, a pharmacist, a botanist and a careful observer of natural things, collected a large number of specimens of fossils, plants and animals from the Verona area and, thanks to his relationships with naturalists and travelers from other countries, he established a wide exchange network of samples. In fact, his museum included already the great auk, the narwhal, the paradise bird, as well as many other exotic species.

Keywords
history of natural collections, 16th century collections, early natural history museums, Francesco Calzolari

p. 49 / Settembre 2009 - N. 4

Riassunto

Saverio Patrizi Montoro fu un personaggio di spicco della zoologia italiana della prima metà del ‘900. Figura romantica di nobile romano appassionato di storia naturale, i suoi interessi scientifici spaziarono dalla fauna africana all’entomologia e alla biospeleologia e li coltivò tutti con grande serietà e professionalità. Fu infatti incaricato dal Museo di Storia Naturale di Genova e da altre istituzioni scientifiche, di organizzare diverse spedizioni zoologiche in Africa. Nelle nostre colonie africane ricoprì anche varie cariche politiche. La sua passione per l’entomologia lo portò a descrivere e collezionare diverse specie nuove per la scienza e, nel 1953, a esser nominato Commissario governativo dell’Istituto Nazionale di Entomologia. A lui si devono poi le prime ricerche faunistiche nelle grotte del Lazio, della Sardegna e dell’Anatolia. Fu infatti la biospeleologia la sua principale passione scientifica degli anni del dopoguerra. A testimonianza dell’importanza del lavoro di Saverio Patrizi rimangono le ricche collezioni e le specie da lui descritte o a lui dedicate.

Parole chiave
collezioni zoologiche, spedizioni in africa, biospeleologia, entomologia, Saverio Patrizi

The zoological expeditions of Saverio Patrizi, entomologist, biospeleologist and hunter

Abstract

Saverio Patrizi Montoro was a prominent personality within Italian zoology of early ‘900. A romantic figure of noble Roman, passioned of natural history, his scientific interests ranged from the African fauna to entomology and to biospeleology, and he pursued all of them with great rigour and professionalism. In fact, he was charged by the Museum of Natural History of Genoa, as well as by other scientific institutions, to organize several zoological expeditions to Africa. He held also various political positions within the Italian African colonies. His passion for entomology brought him to collect and describe many species new to science and, in 1953, he was appointed as Governmental commissioner of the National Institute of Entomology. Are owed to him the earliest faunal studies of the caves of Latium, Sardinia and Anatolia. Biospeleology was, in fact, his main scientific interest during postwar years. The importance of the work of Saverio Patrizi is testified by his rich collections and the species described by or named after him.

Keywords
zoological collections, African expeditions, biospeleology, entomology, Saverio Patrizi

p. 53 / Settembre 2009 - N. 4

Riassunto
Sottoscritta a Parigi nell’autunno 2007 da 93 istituzioni di ricerca di 36 paesi provenienti da tutti i continenti, la “Dichiarazione di Buffon” afferma che le istituzioni che si occupano di storia naturale non solo devono sviluppare nuovi approcci integrati per comprendere e indirizzare la crisi ambientale, ma devono impegnarsi per comunicare questi indirizzi al pubblico e a un ampio ambito di portatori di interesse e responsabilità. Questo nuovo compito porta nuovi significati e importanza alle collezioni esotiche le quali possono assumere un nuovo ruolo nella dialettica tra azione locale e percezione globale. Il Museo Tridentino di Scienze naturali ha avviato un percorso di ricerca scientifica e di conservazione ambientale in rapporto alle comunità locali in Tanzania che risponde a queste istanze.

Parole chiave
Dichiarazione di Buffon, collezioni naturalistiche esotiche, conservazione ambientale, azione locale, Tanzania

Beyond collection. Methods and dialogues with the territories of scientific explorations.

Abstract
Signed in Paris in the fall of 2007 by representatives of 93 research institutions form 36 countries of all continents, the “Buffon’s Declaration” states that natural history institutions need not only to develop new integrated approaches to understand and address the environmental crisis, but they have also to undertake the communication of these issues to the general public, the policy makers and a broad range of stakeholders. This new task burdens with new meanings and importance the exotic collections, which can take on a new role within the argumentation between local action and global perception. The “Museo Tridentino di Scienze Naturali” has started a course of scientific research and environmental conservation in Tanzania, related to local communities, which fulfils such requests.

Keywords
Buffon’s Declaration, exotic natural collections, environmental conservation, local action, Tanzania

p. 59 / Settembre 2009 - N. 4

Riassunto
Gli autori discutono, anche alla luce delle situazioni politiche pregresse, il significato e l’origine delle collezioni naturalistiche storiche contenenti, in tutto o in parte, materiale esotico. Analizzano la situazione attuale della ricerca naturalistica di base in Italia, in particolare per quanto attiene all’attività di ricerca sul campo correlata all’attuale forte diminuzione di biodiversità globale, evidenziandone pregi e difetti, stimoli e ostacoli. Discutono infine le sinergie sviluppate fra la World Biodiversity Association onlus e le realtà scientifiche e amministrative italiane ed ecuadoriane per la realizzazione delle recenti spedizioni di ricerca in Ecuador, illustrando i risultati scientifici acquisiti.

Parole chiave
collezioni esotiche, storia, ricerche, viaggi di esplorazione

The research expeditions of the World Biodiversity Association onlus in South America, evidences of synergy between Associations, Museums and Universities.

Abstract
The authors discuss the meaning and the origin of the historical naturalistic collections containing only or in part exotic material, also keeping in mind the previous political situations. They analyze the current state of basic naturalistic research in Italy, especially concerning the field research activity connected with the present strong reduction of global biodiversity, pointing out its qualities and faults, its stimuli and obstacles. Finally they discuss the synergies grown between the World Biodiversity Association onlus and the Italian and Ecuadorian scientific and administration realities for carrying out the recent research expeditions in Ecuador, by illustrating the scientific results they obtained.

Keywords
exotic collections, history, researches, exploration travels

p. 66 / Settembre 2009 - N. 4

Riassunto
Pietro Bubani è l’autore della più accurata e completa ricerca sulla flora dei Pirenei, avendo dedicato la propria vita a questo progetto, portato avanti con intensa passione. Nel 1836 partì per la sua prima campagna di ricerche ed effettuò l’ultima oltre quarant’anni dopo, nel 1879. Il frutto di tanta fatica, pubblicato alcuni anni dopo la sua morte, consiste nei quattro volumi della Flora Pyrenaea per Ordine Naturales gradatim digesta.

Parole chiave
Bubani, Flora, Pirenei.

Forty years of botanical expeditions on the Pyrenees

Abstract
Pietro Bubani is the author of the most careful and complete research on the flora of the Pyrenees. He devoted his whole life to this project, with intense passion. In 1836, he started for his first campaign of researches and undertook the last one, over forty years later, in 1879. His efforts resulted in the four volumes of Flora Pyrenaea per Ordine Naturales gradatim digesta, published a few some years after his death.

Keywords
Bubani, Flora, Pyrenees.

p. 73 / Settembre 2009 - N. 4

Riassunto
Fin dal 1998 il Museo Tridentino di Scienze Naturali ha condotto attività di ricerca biologica in Tanzania, Ruanda e Repubblica Democratica del Congo, nel corso della quale sono stati raccolti circa 3000 esemplari di rettili e anfibi e relativi tessuti, attualmente depositati presso la sede del Museo a Trento. La collezione ha avuto un ruolo importante nel fornire le basi conoscitive necessarie alla corretta pianificazione territoriale di alcune aree forestali di particolare interesse biologico. La rappresentatività delle collezioni, la fruibilità dei dati, l’accesso ai dati via rete e la velocità di trasferimento delle informazioni sono elementi di primaria importanza per fare di una collezione biologica uno strumento moderno di intervento nelle scelte d’uso del territorio, in modo particolare se si tratta di paesi in via di sviluppo.

Parole chiave
collezione erpetologica, gestione del territorio, Tanzania

Role of the herpetological collection of the “Museo Tridentino di Scienze Naturali” in the process of knowledge gathering and conservation of Tanzania’s highlands

Abstract
Since 1998 the Museo Tridentino di Scienze Naturali has carried out biological researches in Tanzania, Rwanda and Democratic Republic of Congo. About 3000 specimens and related tissues are currently deposited in the Museo Tridentino di Scienze Naturali collection. The collection has played an important role in providing the background information for a better evaluation of the biological importance of some forested areas in Tanzania and consequent land use planning. The web-based access of data, an improved and fast data sharing and the representativeness of the information contained, can make of a collection a modern tool to contribute to the assessment of the biological importance of specific areas, especially developing countries.

Keywords
herpetological collection, landscape management, Tanzania

p. 80 / Settembre 2009 - N. 4

Riassunto
I metodi di analisi del DNA aprono nuove prospettive per il ruolo dei musei nello studio della biodiversità. Il DNA può essere estratto da collezioni di tessuti, appositamente allestite a mantenute nei musei, oppure dai tradizionali materiali museali. Le metodologie di analisi che utilizzano DNA antico e museale possono produrre informazioni utili per definire la posizione filogenetica di taxa estinti o difficilmente accessibili, le ricostruzione dell’evoluzione molecolare e fenotipica di specie estinte ed esistenti, e la caratterizzazione genetica di popolazioni antiche, incluso l’identificazione della dieta e la presenza di malattie infettive. L’analisi del DNA estratto da campioni storici può fornire informazioni importanti anche per ricerche di biologia della conservazione. Quindi, le collezioni museali, sia tradizionali che appositamente dedicate alla conservazione di risorse genetiche (collezioni di tessuti e di DNA), stanno entrando in una fase caratterizzata da nuove potenzialità. In questo intervento si presenteranno alcuni esempi di utilizzo del DNA estratto da reperti museali.

p. 85 / Settembre 2009 - N. 4

Riassunto
Dall’inizio degli anni ’80 presso il Museo di Zoologia dell’Università di Bologna si è venuta realizzando, ad opera degli autori, una ricchissima collezione di molluschi, prevalentemente marini, sia attuali che fossili, con lo scopo di costituire un grosso nucleo di riferimento per gli studi di ordine sistematico, biogeografico e filogenetico nell’ambito di questo phylum. Grazie a contributi vari da qualche anno è in corso una catalogazione elettronica del materiale che a tuttoggi ha portato alla schedatura di circa 30.000 lotti, valutabile a quasi un decimo del materiale. Circa i due terzi di tali lotti si riferiscono a materiale esotico proveniente da tutti gli oceani. Particolarmente ricchi sono i campioni provenienti da diverse campagne condotte in Mar Rosso e quelli di varie località dell’Amercia Settentrionale e Centrale. Di notevole interesse sono poi le collezioni di origine Antartica e Subantartica e quelle provenienti dai cold seeps del Golfo del Messico.

p. 86 / Settembre 2009 - N. 4