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Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
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Settembre 2009 - N. 4

Memorie

Volume: 4

Anno: 2009
Copertina - ATTI XVII Congresso Al di là delle Alpi e del Mediterraneo Il significato e l’importanza delle collezioni “esotiche” nei musei naturalistici

p. 0 /Copertina - ATTI XVII Congresso Al di là delle Alpi e del Mediterraneo Il significato e l’importanza delle collezioni “esotiche” nei musei naturalistici

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Editoriale e Presentazioni

p. 4 /Editoriale e Presentazioni

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Indice Museologia Scientifica Memorie 4

p. 1 /Indice Museologia Scientifica Memorie 4

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L’importanza e il ruolo dei viaggi nell’ambito del Regio Museo di Zoologia dell’Università di Torino e, più in generale, dei musei di scienze naturali
Pietro Passerin d’Entrèves

p. 11 /L’importanza e il ruolo dei viaggi nell’ambito del Regio Museo di Zoologia dell’Università di Torino e, più in generale, dei musei di scienze naturali

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Le raccolte paleontologiche
Danilo Torre

p. 13 /Le raccolte paleontologiche

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Le raccolte botaniche
Guido Moggi

Riassunto

Il collezionismo botanico, come altre forme di collezionismo scientifico, è passato attraverso varie fasi, dalle Wunderkammern del XVI secolo alle raccolte finalizzate, effettuate per lo più per motivi di conoscenza e di studio. Nei secoli XVII e XVIII le grandi esplorazioni extraeuropee contribuirono a fornire le basi per le prime importanti raccolte esotiche dei musei (si pensi agli erbari di Kew e di Parigi). In questo periodo l’Italia restò fuori dal circuito delle grandi esplorazioni e quindi il loro contributo allo sviluppo delle collezioni botaniche nei musei italiani è relativamente modesto. Durante il XIX secolo e specialmente fra il XIX e il XX prendono l’avvio numerose spedizioni scientifiche (anche con la partecipazione di naturalisti); in particolare si sviluppano le raccolte botaniche nei territori di recente colonizzazione (Nord Africa, Africa orientale) che permetteranno la realizzazione di importanti collezioni d’erbario africane nei musei ed in altre istituzioni scientifiche di Firenze, Roma, Torino, Palermo, ecc. Altre importanti esplorazioni scientifiche in territori asiatici (Malesia, Karakorum, Himalaya, ecc.), sudamericani (Brasile, Perù, Cile, ecc.) ed africani contribuiranno all’incremento delle raccolte botaniche di quei territori, mentre alcuni musei si arricchiranno di collezioni di piante esotiche in seguito all’attività di non botanici, come esploratori, geografi, agronomi e specialmente missionari, incaricati di raccogliere piante. Infine la rappresentatività di materiali d’erbario esotici nei musei italiani si è venuta ad accrescere negli ultimi due secoli anche attraverso importanti donazioni, acquisti o per mezzo di scambi fra musei.

Parole chiave
raccolte botaniche esotiche, erbari, musei scientifici italiani, esplorazioni

 
The botanical collections

Abstract

Botanical collecting, like other types of scientific collecting, have gone through different phases, from the Wunderkammern of the XVI century to the present day collections, finalized to the scientific study. In the XVII and XVIII century extra-European explorations formed the basis of the main exotic collections in different museums (eg Kew, Paris). In this period Italy did not take part in this endeavour and, as such, contributed little to the development of this kind of collections in Italian museums. In the XIX century and especially between the XIX and XX century a number of Italian scientific expeditions took place (in some cases with the contribution of naturalists). Botanical collections flourished in recently colonized territories (North Africa, East Africa). This allowed the foundation of important collections of African herbarium specimens in museums and other scientific institutions in Florence, Rome, Turin, Palermo and so on. Other important scientific explorations in Asia (Malaya, Karakorum, Himalaya, etc.), South America (Brazil, Peru, Chile, etc.) and Africa contributed to the enlargement of botanical collections from these areas. Some museums expanded their exotic plant collections through the efforts of scientists with no specific botanical background, such as explorers, geographers, agronomists and especially missionaries, entrusted with the scope of plant collecting. Finally, the representativeness of exotic plant materials in Italian museums has increased in the last two centuries also through significant donations, acquisitions or exchanges between museums.

Keywords
botanical exotic collections, herbaria, italian scientific museums, explorations.

 

p. 14 /Le raccolte botaniche

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Le raccolte zoologiche
Carlo Violani

Riassunto

Il contributo si propone di tracciare a grandissime linee un colpo d’occhio sulle cospicue raccolte di animali di Oltralpe e d’Oltreoceano esistenti nei musei naturalistici italiani, frutto spesso misconosciuto dell’operato paziente e laborioso di esploratori, raccoglitori, studiosi ed appassionati di scienze naturali in terre lontane. Si affronterà in particolare anche il tema delle metodiche di raccolta, preparazione e conservazione dei vari organismi come suggerito dalle indicazioni manualistiche d’epoca e dalle moderne tecniche museali.

Parole chiave
animali esotici, musei italiani, esemplari raccolti e conservati

 
The zoological collections

Abstract

The present contribution traces a concise overview on the rich animal collections gathered beyond the Alps and the Mediterranean sea, now preserved in the Italian museums of Natural History. They are mostly the results of efforts made by explorers, collectors, scientists, amateurs of natural history, as well as by taxidermists and museum curators, sometimes poorly known or unrecognised by the scientific world. Considerations on practical handbooks of zoological preparations of the time are also added.

Keywords
exotic animals, Italian museums, collected and preserved specimens

 

p. 20 /Le raccolte zoologiche

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Le collezioni esotiche di Storia Naturale di Orazio Antinori (1811-1882) e di Giulio Cicioni (1844-1923) conservate presso l’Università degli Studi di Perugia
Angelo Barili, Sergio Gentili

Riassunto

L’Università degli Studi di Perugia, attraverso il Centro di Ateneo per i Musei Scientifici (C.A.M.S.) di recente istituzione, sta operando per il recupero ed una adeguata valorizzazione delle collezioni di Storia Naturale che, a partire dai primi dell’Ottocento, sono andate ad arricchire il patrimonio culturale dell’intero Ateneo. Gran parte di queste collezioni furono costituite dall’esploratore ed ornitologo Orazio Antinori (Perugia 1811 – Lét Marefià 1882) e dal naturalista Giulio Cicioni (Cerqueto 1844 – Perugia 1923) e comprendono ricche raccolte di campioni zoologici provenienti da varie regioni extraeuropee. La ricca collezione ornitologica di Orazio Antinori annovera numerosi campioni provenienti dall’Asia Minore e dall’Africa Nord-orientale (principalmente Etiopia), direttamente raccolti e preparati dal naturalista perugino nel corso dei suoi vari viaggi in quelle regioni, oltre che campioni delle ricche e diversificate avifaune del Sudamerica e degli arcipelaghi dell’Asia Sud-orientale e dell’Oceania, frutto di donazioni da parte di alcuni dei più noti naturalisti ed esploratori italiani dell’epoca, in particolare di Giacomo Doria di Genova e di Odoardo Beccari di Firenze. Le collezioni di Monsignore Giulio Cicioni, docente di Scienze Naturali presso il Seminario Arcivescovile di Perugia e Socio Effettivo dell’Accademia dei Lincei di Roma dal 1896, annoverano in larghissima parte campioni zoologici esotici, che costituiscono più del 70% dell’intero patrimonio che consta di circa 5000 campioni in totale, costituendo la più ingente raccolta di Storia Naturale presente in Umbria. Gran parte di questi campioni esotici sono costituiti da Molluschi, Rettili, Uccelli e Mammiferi, frutto di donazioni da parte di missionari operanti in diverse aree intertropicali di Africa, Asia Sud-orientale, Oceania, America Centro-meridionale. Un particolare valore rivestono i campioni provenienti da realtà insulari di estremo interesse biogeografico come il Madagascar, l’Arcipelago delle Molucche, le Isole Aru e Ceram, la Nuova Guinea, le Isole Salomone, la Nuova Caledonia e la Nuova Zelanda.

p. 24 /Le collezioni esotiche di Storia Naturale di Orazio Antinori (1811-1882) e di Giulio Cicioni (1844-1923) conservate presso l’Università degli Studi di Perugia

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I cetacei esotici dei musei italiani
Paola Nicolosi, et al.

Riassunto

Nell’ambito delle cospicue raccolte di cetacei attuali dei Musei italiani, rivestono particolare importanza i numerosi esemplari di specie non appartenenti alla fauna mediterranea o comunque di provenienza esotica. Le raccolte, costituite per la quasi totalità da materiali scheletrici, sono conservate in 19 Musei. Nel complesso si tratta di circa 80 esemplari appartenenti a 35 specie e 9 famiglie (Wilson e Reeder, 2005).

Parole chiave
Musei italiani, Cetacei, Collezioni esotiche

 
Exotic Cetaceans in Italian Museums

Abstract

Within the wide collections of living Cetaceans preserved in Italian museums, particularly noteworthy are those specimens not belonging to the Mediterranean fauna, or anyway of exotic origin. The collections, mostly composed by osteological material, are hosted in 19 museums. On the whole, they preserve a total of 80 specimens belonging to 35 species and 9 families (Wilson e Reeder, 2005).

Keywords
Italian Museums, Cetaceans, Exotic collections

 

p. 25 /I cetacei esotici dei musei italiani

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Le collezioni esotiche del Museo Civico di Storia Naturale “G. Doria” di Genova
Roberto Poggi, Giuliano Doria

Riassunto

Vengono illustrate le principali raccolte zoologiche, effettuate tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento in numerose parti del mondo, che sono confluite nel Museo Civico di Storia Naturale di Genova. Viene inoltre riportata una disamina sintetica dei lavori relativi a materiali esotici che sono stati pubblicati nei volumi degli Annali del Museo stampati nel periodo compreso tra il 1870 e il 2008.

Parole chiave
raccolte zoologiche, Museo di Genova, Annali

 
The exotic collection of Museo Civico di Storia Naturale “G.Doria” of Genova

Abstract

The most important zoological collections of the Civic Museum of Natural History in Genoa, made of thousands specimens assembled in the course of several expeditions carried out between the late 19th and early 20th century in many parts of the world, are described. Moreover, a brief analysis of the papers dealing with exotic materials, published in the volumes of Museum’s journal “Annali” printed between 1870 and 2008, is reported.

Keywords
zoological collections, Museum of Genova, Annali

 

p. 28 /Le collezioni esotiche del Museo Civico di Storia Naturale “G. Doria” di Genova

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Il materiale esotico nelle collezioni del Museo Tridentino di Scienze Naturali
Maria Chiara Deflorian, et al.

Riassunto

Molte collezioni del Museo Tridentino Scienze di Naturali conservano materiale esotico acquisito per mezzo di donazioni, acquisti, viaggi, scambi e, negli ultimi 15 anni, campagne di ricerca all’estero. La collezione mineralogica è ricca di reperti non italiani riferibili per la maggior parte al territorio dell’ex Impero Austro-Ungarico. L’Algario storico (XIX secolo), contiene 1.062 exsiccata provenienti da Europa, Isole Nicobare, Isole Barbados, Australia, Nuova Zelanda e Brasile. Tra gli erbari più ricchi di materiale estero vanno ricordati l’Erbario Generale (XIX secolo), con exsiccata provenienti da Europa, Asia Minore e Stati Uniti; l’Erbario Fenaroli (XX secolo), con il prezioso materiale raccolto durante l’Iter angolense (1930) e l’Erbario Europeo e dell’Africa settentrionale. Vi sono inoltre numerose raccolte botaniche minori interamente costituite da reperti stranieri. Le raccolte entomologiche storiche (1850–1950) più ricche di materiale esotico sono: la Collezione di Coleotteri De Bertolini, di cui circa 15.000 esemplari sono esotici e provengono per lo più da Paesi dell’area mediterranea diversi dall’Italia; la Collezione Gressel, che conta oltre 20.000 Coleotteri esotici per lo più europei e la Collezione Pöll, contenente circa 3.300 Lepidotteri tutti esotici provenienti soprattutto da America e Asia. La Miscellanea entomologica contiene circa 2.200 esemplari raccolti prevalentemente in Etiopia (Brasavola de Massa, 1936), Kenya (Strobele, 1939-1945) e Mozambico (Puelli, 1957). Infine, da recenti campagne di ricerca all’estero sono stati acquisiti circa 300.000 invertebrati di ambienti ripari europei, 70.000 invertebrati acquatici artici (Isole Svalbard) e 3.000 anfibi e rettili africani (Tanzania).

Parole chiave
mineralogia, botanica, zoologia, reperti esteri

 
The exotic collections of the Museo Tridentino di Scienze Naturali of Trento.

Abstract

Many collections of the Museo Tridentino di Scienze Naturali include exotic (non-Italian) specimens obtained through donations, travels, exchanges and, in the last 15 years, research expeditions abroad. The mineralogical collection accounts many non-Italian specimens collected mainly in the territory of the former Austro-Hungarian Empire. The historical Algarium (XIX century) comprises 1,062 exsiccata coming from Europe, Nicobare Islands, Barbados Islands, Australia, New Zealand and Brazil. Herbaria that should be mentioned for their richness in exotic specimens are: the General Herbarium (XIX century) includes exsiccata coming from Europe, Asia Minor and United States; the Fenaroli’s Herbarium (XX century), with the precious material collected during the Iter angolense (1930) and the Europe and Northern Africa Herbarium (XIX century). Furthermore, there are minor botanical collections of exotic specimens. Likewise within invertebrates, historical collections (1850-1950) rich in exotic specimens are: the De Bertolini’s Collection, with 15,000 non-Italian coleopterans mainly from countries of the Mediterranean zone, the Gressel’s Collection, that accounts more than 20,000 exotic coleopterans mainly European and the Pöll’s Collection including about 3,300 exotic butterflies mainly coming from America and Asia. The entomological Miscellanea includes about 2,200 specimens mainly from Ethiopia (Brasavola de Massa, 1936), Kenya (Strobele, 1939-1945) and Mozambico (Puelli, 1957). Lastly, the recent research expeditions have taken about 300,000 riparian invertebrates from Europe, 70,000 aquatic invertebrates from the Arctic (Svalbard Islands), and 3,000 amphibians and reptiles from Africa (Tanzania).

Keywords
mineralogy, botany, zoology, specimens exotic

 

p. 32 /Il materiale esotico nelle collezioni del Museo Tridentino di Scienze Naturali

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Mirabilia o oggetti di studio: origine e ruolo degli oggetti di provenienza straniera nelle collezioni storiche del Museo Civico di Storia Naturale di Verona
Nicoletta Martinelli, Roberta Salmaso, Anna Vaccari

Riassunto

L’intervento è un approfondimento della ricerca effettuata sui materiali “esotici” presenti nel Museo di Verona svolta in occasione dell’allestimento della mostra temporanea Al di là delle Alpi e del Mediterraneo. Nello studio delle modalità di acquisizione delle collezioni con materiali esteri è emerso quale comune denominatore l’assenza o la scarsità di documentazione originale per gli oggetti e per le collezioni storiche, alcune risalenti addirittura al XVII secolo. L’origine, il significato e il valore scientifico di alcune collezioni è stato perciò indagato attraverso lo studio dell’attività svolta da alcuni personaggi vissuti tra il ‘600 e la fine dell’800, tra cui Lodovico Moscardo, Abramo Massalongo, Edoardo De Betta. Vengono illustrate le problematiche e i risultati ottenuti dall’analisi di singoli casi particolarmente interessanti nell’ambito delle tre Sezioni di Geologia, Preistoria e Zoologia.

Parole chiave
oggetti esotici, mummie egiziane, collezioni storiche naturalistiche e preistoriche, storia delle collezioni museali

 
“Mirabilia” or research subjects: source and role of the specimens of foreign origin within the historical collections of the Civic Museum of Natural History of Verona

Abstract

The present contribution represents a further extension of a study on exotic materials of the Museum of Verona carried out during the setting up of the temporary exhibit “Al di là delle Alpi e del Mediterraneo”. The analysis of the acquisition procedures of collections including foreign objects revealed, as a rule, the scarcity or lack of any original documentation for the historical collections, some of which date back even to the 17th century. Therefore, the origin, significance and scientific value of some collections were studied by analysing the activity of some scientific personalities who lived between ‘600 and the late ‘800, as Lodovico Moscardo, Abramo Massalongo, Edoardo De Betta among others. Problems and results obtained from the analysis of single, especially interesting cases are reported here for the three museum sections Geology, Palaeontology and Zoology.

Keywords
exotic objects, Egyptian mummies, natural and prehistoric historical collections; museum collections history

 

p. 41 /Mirabilia o oggetti di studio: origine e ruolo degli oggetti di provenienza straniera nelle collezioni storiche del Museo Civico di Storia Naturale di Verona

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Francesco Calzolari nel contesto del naturalismo europeo del ‘500
Angelo Brugnoli, Leonardo Latella, Roberta Salmaso

Riassunto

Nel XVI secolo, quando dai primi viaggi di esplorazione in paesi lontani cominciavano ad arrivare strani animali e piante sino ad allora sconosciuti, alcuni appassionati cominciarono a raccogliere i reperti provenienti da diverse parti del mondo. Tra questi bisogna ricordare Francesco Calzolari che organizzò, presso il suo palazzo di Verona, quello che può essere definito il primo museo di storia naturale del mondo. Calzolari fu farmacista, botanico e attento osservatore delle cose della natura, raccolse numerosi reperti di fossili, piante e animali del veronese, grazie ai contatti con naturalisti e viaggiatori di altri paesi, organizzò una fitta rete di scambi esemplari. Nel suo museo erano infatti presenti l’alca impenne, il narvalo, la paradisea apoda e molte altre specie esotiche.

Parole chiave
Francesco Calzolari within the context of European Naturalism of the ‘500

 
Francesco Calzolari within the context of European Naturalism of the ‘500

Abstract

When, during the 16th century, bizarre, so far unknown animals and plants began to reach Europe through the explorations of distant countries, several enthusiasts began to collect objects coming from different parts of the world. Among them, it must be recalled Francesco Calzolari, who arranged, in his house in Verona, what can be regarded as the first natural history museum in the world. Calzolari, a pharmacist, a botanist and a careful observer of natural things, collected a large number of specimens of fossils, plants and animals from the Verona area and, thanks to his relationships with naturalists and travelers from other countries, he established a wide exchange network of samples. In fact, his museum included already the great auk, the narwhal, the paradise bird, as well as many other exotic species.

Keywords
history of natural collections, 16th century collections, early natural history museums, Francesco Calzolari

 

p. 49 /Francesco Calzolari nel contesto del naturalismo europeo del ‘500

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Le spedizioni zoologiche di Saverio Patrizi, entomologo, biospeleologo e cacciatore
Leonardo Latella

Riassunto

Saverio Patrizi Montoro fu un personaggio di spicco della zoologia italiana della prima metà del ‘900. Figura romantica di nobile romano appassionato di storia naturale, i suoi interessi scientifici spaziarono dalla fauna africana all’entomologia e alla biospeleologia e li coltivò tutti con grande serietà e professionalità. Fu infatti incaricato dal Museo di Storia Naturale di Genova e da altre istituzioni scientifiche, di organizzare diverse spedizioni zoologiche in Africa. Nelle nostre colonie africane ricoprì anche varie cariche politiche. La sua passione per l’entomologia lo portò a descrivere e collezionare diverse specie nuove per la scienza e, nel 1953, a esser nominato Commissario governativo dell’Istituto Nazionale di Entomologia. A lui si devono poi le prime ricerche faunistiche nelle grotte del Lazio, della Sardegna e dell’Anatolia. Fu infatti la biospeleologia la sua principale passione scientifica degli anni del dopoguerra. A testimonianza dell’importanza del lavoro di Saverio Patrizi rimangono le ricche collezioni e le specie da lui descritte o a lui dedicate.

Parole chiave
collezioni zoologiche, spedizioni in africa, biospeleologia, entomologia, Saverio Patrizi

 
The zoological expeditions of Saverio Patrizi, entomologist, biospeleologist and hunter

Abstract

Saverio Patrizi Montoro was a prominent personality within Italian zoology of early ‘900. A romantic figure of noble Roman, passioned of natural history, his scientific interests ranged from the African fauna to entomology and to biospeleology, and he pursued all of them with great rigour and professionalism. In fact, he was charged by the Museum of Natural History of Genoa, as well as by other scientific institutions, to organize several zoological expeditions to Africa. He held also various political positions within the Italian African colonies. His passion for entomology brought him to collect and describe many species new to science and, in 1953, he was appointed as Governmental commissioner of the National Institute of Entomology. Are owed to him the earliest faunal studies of the caves of Latium, Sardinia and Anatolia. Biospeleology was, in fact, his main scientific interest during postwar years. The importance of the work of Saverio Patrizi is testified by his rich collections and the species described by or named after him.

Keywords
zoological collections, African expeditions, biospeleology, entomology, Saverio Patrizi

 

p. 53 /Le spedizioni zoologiche di Saverio Patrizi, entomologo, biospeleologo e cacciatore

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Oltre la raccolta. Metodi e dialoghi con i territori di esplorazione scientifica
Michele Lanzinger

Riassunto

Sottoscritta a Parigi nell’autunno 2007 da 93 istituzioni di ricerca di 36 paesi provenienti da tutti i continenti, la “Dichiarazione di Buffon” afferma che le istituzioni che si occupano di storia naturale non solo devono sviluppare nuovi approcci integrati per comprendere e indirizzare la crisi ambientale, ma devono impegnarsi per comunicare questi indirizzi al pubblico e a un ampio ambito di portatori di interesse e responsabilità. Questo nuovo compito porta nuovi significati e importanza alle collezioni esotiche le quali possono assumere un nuovo ruolo nella dialettica tra azione locale e percezione globale. Il Museo Tridentino di Scienze naturali ha avviato un percorso di ricerca scientifica e di conservazione ambientale in rapporto alle comunità locali in Tanzania che risponde a queste istanze.

Parole chiave
Dichiarazione di Buffon, collezioni naturalistiche esotiche, conservazione ambientale, azione locale, Tanzania

 
Beyond collection. Methods and dialogues with the territories of scientific explorations.

Abstract

Signed in Paris in the fall of 2007 by representatives of 93 research institutions form 36 countries of all continents, the “Buffon’s Declaration” states that natural history institutions need not only to develop new integrated approaches to understand and address the environmental crisis, but they have also to undertake the communication of these issues to the general public, the policy makers and a broad range of stakeholders. This new task burdens with new meanings and importance the exotic collections, which can take on a new role within the argumentation between local action and global perception. The “Museo Tridentino di Scienze Naturali” has started a course of scientific research and environmental conservation in Tanzania, related to local communities, which fulfils such requests.

Keywords
Buffon’s Declaration, exotic natural collections, environmental conservation, local action, Tanzania

 

p. 59 /Oltre la raccolta. Metodi e dialoghi con i territori di esplorazione scientifica

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Le spedizioni di ricerca della World Biodiversity Association onlus in Sud America, prove di sinergia fra Associazioni, Musei e Università
Gianfranco Caoduro, Pier Mauro Giachino

Riassunto

Gli autori discutono, anche alla luce delle situazioni politiche pregresse, il significato e l’origine delle collezioni naturalistiche storiche contenenti, in tutto o in parte, materiale esotico. Analizzano la situazione attuale della ricerca naturalistica di base in Italia, in particolare per quanto attiene all’attività di ricerca sul campo correlata all’attuale forte diminuzione di biodiversità globale, evidenziandone pregi e difetti, stimoli e ostacoli. Discutono infine le sinergie sviluppate fra la World Biodiversity Association onlus e le realtà scientifiche e amministrative italiane ed ecuadoriane per la realizzazione delle recenti spedizioni di ricerca in Ecuador, illustrando i risultati scientifici acquisiti.

Parole chiave
collezioni esotiche, storia, ricerche, viaggi di esplorazione

 
The research expeditions of the World Biodiversity Association onlus in South America, evidences of synergy between Associations, Museums and Universities.

Abstract

The authors discuss the meaning and the origin of the historical naturalistic collections containing only or in part exotic material, also keeping in mind the previous political situations. They analyze the current state of basic naturalistic research in Italy, especially concerning the field research activity connected with the present strong reduction of global biodiversity, pointing out its qualities and faults, its stimuli and obstacles. Finally they discuss the synergies grown between the World Biodiversity Association onlus and the Italian and Ecuadorian scientific and administration realities for carrying out the recent research expeditions in Ecuador, by illustrating the scientific results they obtained.

Keywords
exotic collections, history, researches, exploration travels

 

p. 66 /Le spedizioni di ricerca della World Biodiversity Association onlus in Sud America, prove di sinergia fra Associazioni, Musei e Università

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Quarant’anni di spedizioni botaniche sui Pirenei
Rosanna De Mattei, et al.

Riassunto

Pietro Bubani è l’autore della più accurata e completa ricerca sulla flora dei Pirenei, avendo dedicato la propria vita a questo progetto, portato avanti con intensa passione. Nel 1836 partì per la sua prima campagna di ricerche ed effettuò l’ultima oltre quarant’anni dopo, nel 1879. Il frutto di tanta fatica, pubblicato alcuni anni dopo la sua morte, consiste nei quattro volumi della Flora Pyrenaea per Ordine Naturales gradatim digesta.

Parole chiave
Bubani, Flora, Pirenei.

 
Forty years of botanical expeditions on the Pyrenees

Abstract

Pietro Bubani is the author of the most careful and complete research on the flora of the Pyrenees. He devoted his whole life to this project, with intense passion. In 1836, he started for his first campaign of researches and undertook the last one, over forty years later, in 1879. His efforts resulted in the four volumes of Flora Pyrenaea per Ordine Naturales gradatim digesta, published a few some years after his death.

Keywords
Bubani, Flora, Pyrenees.

 

p. 73 /Quarant’anni di spedizioni botaniche sui Pirenei

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Il ruolo della collezione erpetologica del Museo Tridentino di Scienze Naturali nel processo di conoscenza e conservazione delle aree montuose della Tanzania
Michele Menegon

Riassunto

Fin dal 1998 il Museo Tridentino di Scienze Naturali ha condotto attività di ricerca biologica in Tanzania, Ruanda e Repubblica Democratica del Congo, nel corso della quale sono stati raccolti circa 3000 esemplari di rettili e anfibi e relativi tessuti, attualmente depositati presso la sede del Museo a Trento. La collezione ha avuto un ruolo importante nel fornire le basi conoscitive necessarie alla corretta pianificazione territoriale di alcune aree forestali di particolare interesse biologico. La rappresentatività delle collezioni, la fruibilità dei dati, l’accesso ai dati via rete e la velocità di trasferimento delle informazioni sono elementi di primaria importanza per fare di una collezione biologica uno strumento moderno di intervento nelle scelte d’uso del territorio, in modo particolare se si tratta di paesi in via di sviluppo.

Parole chiave
collezione erpetologica, gestione del territorio, Tanzania

 
Role of the herpetological collection of the “Museo Tridentino di Scienze Naturali” in the process of knowledge gathering and conservation of Tanzania’s highlands

Abstract

Since 1998 the Museo Tridentino di Scienze Naturali has carried out biological researches in Tanzania, Rwanda and Democratic Republic of Congo. About 3000 specimens and related tissues are currently deposited in the Museo Tridentino di Scienze Naturali collection. The collection has played an important role in providing the background information for a better evaluation of the biological importance of some forested areas in Tanzania and consequent land use planning. The web-based access of data, an improved and fast data sharing and the representativeness of the information contained, can make of a collection a modern tool to contribute to the assessment of the biological importance of specific areas, especially developing countries.

Keywords
herpetological collection, landscape management, Tanzania

 

p. 80 /Il ruolo della collezione erpetologica del Museo Tridentino di Scienze Naturali nel processo di conoscenza e conservazione delle aree montuose della Tanzania

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Le collezioni museali e l’analisi del DNA
Ettore Randi

Riassunto

I metodi di analisi del DNA aprono nuove prospettive per il ruolo dei musei nello studio della biodiversità. Il DNA può essere estratto da collezioni di tessuti, appositamente allestite a mantenute nei musei, oppure dai tradizionali materiali museali. Le metodologie di analisi che utilizzano DNA antico e museale possono produrre informazioni utili per definire la posizione filogenetica di taxa estinti o difficilmente accessibili, le ricostruzione dell’evoluzione molecolare e fenotipica di specie estinte ed esistenti, e la caratterizzazione genetica di popolazioni antiche, incluso l’identificazione della dieta e la presenza di malattie infettive. L’analisi del DNA estratto da campioni storici può fornire informazioni importanti anche per ricerche di biologia della conservazione. Quindi, le collezioni museali, sia tradizionali che appositamente dedicate alla conservazione di risorse genetiche (collezioni di tessuti e di DNA), stanno entrando in una fase caratterizzata da nuove potenzialità. In questo intervento si presenteranno alcuni esempi di utilizzo del DNA estratto da reperti museali.

p. 85 /Le collezioni museali e l’analisi del DNA

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Le collezioni di molluschi esotici del Museo di Zoologia dell’Università degli Studi di Bologna
Bruno Sabelli, Marco Taviani

Riassunto

Dall’inizio degli anni ’80 presso il Museo di Zoologia dell’Università di Bologna si è venuta realizzando, ad opera degli autori, una ricchissima collezione di molluschi, prevalentemente marini, sia attuali che fossili, con lo scopo di costituire un grosso nucleo di riferimento per gli studi di ordine sistematico, biogeografico e filogenetico nell’ambito di questo phylum. Grazie a contributi vari da qualche anno è in corso una catalogazione elettronica del materiale che a tuttoggi ha portato alla schedatura di circa 30.000 lotti, valutabile a quasi un decimo del materiale. Circa i due terzi di tali lotti si riferiscono a materiale esotico proveniente da tutti gli oceani. Particolarmente ricchi sono i campioni provenienti da diverse campagne condotte in Mar Rosso e quelli di varie località dell’Amercia Settentrionale e Centrale. Di notevole interesse sono poi le collezioni di origine Antartica e Subantartica e quelle provenienti dai cold seeps del Golfo del Messico.

p. 86 /Le collezioni di molluschi esotici del Museo di Zoologia dell’Università degli Studi di Bologna

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Le ricerche in Libia di Angelo Pasa
Anna Vaccari, Roberto Zorzin

Riassunto

Anna Vacari – Roberto Zorzin 87 La sezione di Geologia e Paleontologia presenta i materiali raccolti e la documentazione delle due spedizioni in Libia, organizzate da Fabrizio Mori, paletnologo toscano di fama internazionale, alle quali partecipò Angelo Pasa in qualità di geologo e paleontologo agli inizi degli anni ‘60. Questo materiale rappresenta praticamente l’unica raccolta consistente ed omogenea di origine extraeuropea in ambito geologico. E’ costituita da documenti di archivio, tra cui numerosi appunti di viaggio corredati da materiale cartografico e fotografico, da campioni di terre, da campioni di rocce e da numerosi reperti faunistici e floristici. In particolare i reperti provengono dall’area di scavo di Uan Muhuggiag (Tadrart Acacus – Fezzan, Libia). Rappresenta anche la prima uscita dai confini nazionali della sezione di Geologia del Museo Civico di Storia Naturale di Verona per scopi di ricerca scientifica. I risultati, limitatamente ad uno studio palinologico, vennero pubblicati sul Bollettino del Museo di Verona (1962) pochi anni prima della prematura scomparsa del Pasa. Anche se il Museo di Verona non ha più avuto occasione di partecipare alle ricerche in quell’area, il lavoro iniziato da Mori e Pasa e le sue raccolte sono ancora oggi attuali, poichè gli studi sono proseguiti con continuità ed i risultati delle ricerche pubblicati dalla Missione Archeologica Italo-Libica nell’Acacus e Messak dell’Università di Roma “La Sapienza”.

p. 87 /Le ricerche in Libia di Angelo Pasa

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Quindici anni di ricerche speleologiche in Cina: raccolta e gestione dei materiali naturalistici
Leonardo Latella, Roberto Zorzin

Riassunto

Le attività di ricerca speleologica in Cina del Museo di Verona rappresentano, per la speleologia scientifica italiana e per la sua storia, un capitolo estremamente significativo. Infatti, si può certamente affermare che per sistematicità, sforzo complessivo e risultati, le esplorazioni veronesi in Cina costituiscono di gran lunga il maggior impegno speleologico italiano in questo vasto territorio dell’Asia orientale. Tale sforzo esplorativo e di ricerca, condotto in cooperazione con colleghi delle università cinesi, è giustificato dalla grande quantità di grotte inesplorate presenti nell’area e dalla diversità di ambienti e di morfologie che hanno permesso di portare a termine interessanti studi in ambito idrogeologico e geografico e nuove scoperte biologiche. Il suo vasto territorio e la grande varietà di ambienti e climi, fanno infatti della Cina uno dei paesi con il più alto tasso di diversità biologica del mondo. Il numero elevato di cavità sotterranee e l’elevato numero di specie cavernicole che le abitano, contribuiscono a mantenere alto il valore di tale biodiversità. I risultati delle ricerche condotte nel corso delle 15 spedizioni, effettuate dal 1992 al 2007, sono più di 130 cavità esplorate e rilevate, per uno sviluppo complessivo di circa 65 km, circa 25 specie animali nuove per la scienza descritte e numerosi reperti naturalistici raccolti. Ma più che gli aspetti quantitativi delle raccolte, sono da evidenziare quelli qualitativi delle collezioni. Si tratta infatti di reperti quasi totalmente studiati o comunque smistati e inviati agli specialisti. La gestione congiunta italo-cinese, la catalogazione e lo studio dei materiali è oggetto della presente comunicazione.

p. 88 /Quindici anni di ricerche speleologiche in Cina: raccolta e gestione dei materiali naturalistici

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L’esperienza dell’Ecuador: la biodiversità come fonte di autosviluppo
Alessandro Medici

Riassunto

Sviluppo umano e conservazione ambientale possono coesistere? L’esperienza del progetto in Ecuador sulla difesa e valorizzazione della biodiversità può aiutarci a rispondere a questa domanda cruciale, che tocca diversi ambiti: dallo sviluppo umano, alla biodiversità, alle relazioni internazionali, ai nuovi mercati economici relativi all’etnocosmesi.

Parole chiave
biodiversità, sviluppo umano, cooperazione

 
The Ecuador experience: biodiversity as development source.

Abstract

Could the human development and environmental education sustainably coexist? The background of the Equador experience in preventing further biodiversity loss could represent a crucial issue for purposing a development agenda integrated with environmental concerns. This has to be only carried out on local and national levels and be enhanced by international policy making. Without an integrated approach to social and economic development and environment, such a goal cannot be reached in a sustainable manner.

Keywords
biodiversity, human development, cooperation

 

p. 94 /L’esperienza dell’Ecuador: la biodiversità come fonte di autosviluppo

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Copia di Musei e “multiculturalità” Vito
Vito Lattanzi

Riassunto

Di fronte ai rapidi cambiamenti della società contemporanea, che è sempre più connotata in senso multiculturale, il museo di antropologia si candida a svolgere un ruolo educativo insostituibile dal punto di vista del riconoscimento della diversità (naturale e culturale). Le sue collezioni, testimonianza della varietà delle forme di vita, sono strumento di conoscenza e di riflessione sul rapporto costruito dalla nostra cultura con le altre e oggi si offrono alla fruizione di un nuovo pubblico, rappresentato dagli immigrati e dalle loro associazioni, che chiamano i professionisti di museo a strategie di valorizzazione dei patrimoni sempre più partecipate e condivise.

Parole chiave
patrimonio etnologico – educazione interculturale – multiculturalità – immigrati – diaspora – museologia collaborativa

 
Museums and “multiculturality”. Communication and collaboration problems with the communities of immigrants

Abstract

In front of the rapid changes of contemporary society, which is more and more evolving toward a multicultural framework, the museum of anthropology is an ideal candidate for an essential educational role in the recognition of diversity (natural as well as cultural). Its collections, testifying the diversity of life forms, are instruments of knowledge and reflection on the relationship between ours and other cultures; today they are open to a new public, represented by the immigrants and their associations, which asks the museum professionals to set up new promoting strategies of their patrimony that should be more and more participatory and shared.

Keywords
ethnic heritage – intercultural education – multiculturality – immigrants – diaspora – collaborative museology

 

p. 90 /Copia di Musei e “multiculturalità” Vito

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La Collezione di Fiori Esotici del Museo Botanico dell’Università di Cagliari
Cristina Delunas, Maria Caterina Fogu

Riassunto

Col presente lavoro si presenta l’allestimento della nuova sezione “Fiori esotici” che gli autori stanno realizzando presso il Museo Botanico del Dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università degli Studi di Cagliari. Si tratta della realizzazione di modelli tridimensionali in cera o tecnica mista che rappresentano i fiori di piante rare o insolite presenti “in vivo” nell’Orto Botanico. L’iniziativa rientra nel compito istituzionale di conservazione e salvaguardia della biodiversità.

Parole chiave
Museo Botanico di Cagliari, modelli botanici, ceroplastica

 
The Exotic flowers collection of Museo Botanico dell’Università di Cagliari

Abstract

The preparation of a new section on “Exotic flowers” that the authors are carrying out at the Botanic Museum of the “Dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università di Cagliari” by means of models, is presented. The models are tridimensionally made in wax or paper-wax: they represent flowers of rare or unusual plants present “in live” at the Orto Botanico. This work is part of the istitutional job for the conservation and protection of biodiversity.

Keywords
Cagliari Botanical Museum, botany models, ceroplastics

 

p. 98 /La Collezione di Fiori Esotici del Museo Botanico dell’Università di Cagliari

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L’orto botanico dell’Universitá di Cagliari: nell’archeologia, storia e biodiversità
Paola Moroni

Riassunto

L’Italia ha il primato storico mondiale sulla nascita, ed il primato numerico degli Orti Botanici collocati presso le Facoltà Scientifiche. Con le loro attività di ricerca, collezione, classificazione, tutela delle specie vegetali ed attività didattico-divulgative che assolvono, gli Orti Botanici Universitari sono Musei Scientifici: Istituti e luoghi della cultura come definiti dal Codice dei Beni Culturali. L’Orto Botanico dell’Università di Cagliari con il suo patrimonio archeologico, perfettamente integrato con le collezioni vegetali è l’unico nel suo genere. Nato nel 1866 per l’acclimatizione di specie subtropicali, è inserito fra i Giardini Storici. E’ un esempio museale di grande dinamicità che si rinnova e si rapporta continuamente per gli incessanti contributi di ricerca di tutti i suoi componenti sulle attuali tematiche botaniche, scientifiche e ambientali. Situato in una regione unica come la Sardegna ed in una Nazione unica come l’Italia, spesso distratte verso le loro naturali bellezze, s’inserisce perfettamente, con la sua bellezza e peculiarità nel Patrimonio Culturale, Storico ed Artistico Nazionale italiano.

Parole chiave
archeologia, storia, biodiversità, museo, orto botanico

 
The Botanical Garden of the Università of Cagliari: a scientific museum between archaeology, history and biodiversity

Abstract

Italy has world-wide the historical supremacy on the first creation, and the numerical supremacy of the Botanical Gardens located within Scientific Academic facilities. With their activities of research, collection, classification, protection of the plant varieties and didactic-divulgative activity, the University Botanical Gardens are Scientific Museums: Institutes and defined places of culture according to the Code of the Cultural Assets. The Botanical Garden of the University of Cagliari with its archaeological patrimony, perfectly integrated with the collections of plant varieties is the only one in its kind. The Botanical Garden was born in 1866 in order to pursue the climate adaptation of subtropical species, and it was integrated with the Historical Garden. It is an example of a museum of great dynamics that continuously renews itself in relation to the ongoing contributions to research in botany, science and environment of all its members. Although this Garden is situated in a unique region like Sardinia and in a unique nation like Italy, both often distracted towards their natural beauties, with its exceptional beauty and peculiarity it is a perfectly integrated asset in the Cultural, Historical and Artistic National Italian Heritage.

Keywords
archaeology, history, biodiversity, museum, botanical garden

 

p. 102 /L’orto botanico dell’Universitá di Cagliari: nell’archeologia, storia e biodiversità

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Una moderna collezione di specie sudafricane: impianto, caratteristiche espositive, documentazione attuale e storica
Rosanna Caramiello, Laura Guglielmone, Massimo Meregalli, Valeria Fossa

Riassunto

Viene fornita una breve storia dell’impianto e dell’evoluzione delle serre dell’Orto Botanico di Torino, fondato nel 1729. Le serre ottocentesche non sono state conservate con l’eccezione di una sola detta “serra all’olandese”, seminterrata, in cui sono attualmente conservate collezioni di Orchidaceae e Bromeliaceae. La novità del 2007 è la “Serra nuova” dedicata all’ostensione della flora di alcuni ambienti del Sud Africa, ricostruiti con le loro peculiari condizioni climatiche e pedologiche.

Parole chiave
orto Botanico, Torino, serre, “Serra nuova”

 
A modern collection of South African species: exhibition peculiarities, modern and historical documents.

Abstract

A short history of the plan and evolution of the greenhouses of the Turin Botanical Garden, established in 1729. The greenhouses built in the 19° century were not maintained till now unless for one which is half in the ground and that nowadays contains the Orchidaceae and Bromeliaceae collections. In 2007 the “new greenhouse” was built, dedicated to show the flora of some typical South African habitats. A particular attention was payed to regulate temperature and humidity conditions according to the need of each habitat.

Keywords
botanical garden, Torino, greenhouses, “Serra nuova”

 

p. 109 /Una moderna collezione di specie sudafricane: impianto, caratteristiche espositive, documentazione attuale e storica

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Dal dialogo interculturale al meticciato culturale nei musei: le raccolte etnografiche dei Musei Universitari Modenesi e il progetto ETNO
Elena Corradini

Riassunto

La diversità culturale rappresenta una condizione essenziale nell’odierna società umana. La promozione del dialogo interculturale è stata evidenziata in particolare nell’anno 2008, dichiarato dalla Commissione Europea “anno europeo del dialogo interculturale” al fine di rendere la diversità culturale una fonte di ricchezza reciproca e per favorire la comprensione, la riconciliazione, la tolleranza. L’interculturalità rinvia all’esistenza e all’interazione equa di diverse culture, così come alla possibilità di generare espressioni culturali condivise per il dialogo e per il mutuo rispetto. La promozione del dialogo interculturale favorisce l’integrazione di chi appartiene a comunità diverse se il patrimonio culturale è interpretato in una visione processuale attiva che preveda una progettazione in partenariato educativo culturale che coinvolga tutto il territorio, attraverso le pubbliche amministrazioni, gli istituti di tutela e culturali, le università, la scuola, le associazioni e in particolare i musei. Il museo, non puntando solo sull’acquisizione di conoscenze disciplinari, ma anche sullo sviluppo di competenze relazionali e di identità dialogiche, può favorire i processi di integrazione dei nuovi cittadini nella cultura dominante pur aiutando le comunità migranti a mantenere vivo il legame con la propria cultura d’origine attraverso un progressivo avvicinamento delle diverse culture. In una visione processuale e comunicativa della cultura intesa come spazio attivo di scambio, condiviso e/o contestato, il museo, in particolare attraverso le collezioni etnografiche, è una risorsa per l’integrazione sociale se diventa luogo di incontro, di intreccio di culture, di ibridazione, di meticciato, proprio per la grande quantità di materiali e di suggerimenti che può offrire alla discorsività culturale e sociale.

Parole chiave
diversità culturale, dialogo interculturale, meticciato culturale, collezioni etnografiche, multiculturalismo, musei universitari

 
From multicultural dialogue to cultural crossing in museums: the ethnographic collections of the “Musei Universitari Modenesi” and the ETNO project

Abstract

Cultural diversity is an essential condition in present human society. The promotion of intercultural dialogue has been particularly highlighted in 2008, which has been declared by European Commission “The European Year of Intercultural Dialogue” aiming at making cultural diversity a source of reciprocal enrichment to promote comprehension, reconciliation, tolerance. Interculturality refers back to the existence and to the fair interaction between different cultures, but also to the possibility to generate shared cultural expressions for dialogue and mutual respect. The promotion of intercultural dialogue supports the integration of those who belong to different communities if the cultural heritage is interpreted in an active evolving vision which envisages a planning based on educational cultural partnership to involve the whole territory through public administration, safeguard and cultural institutes, universities, schools, associations and in particular museums. The museum should focus not only on the acquisition of disciplinary competences, but also to the development of relational competences and dialogic identities, so that it can promote the processes of integration of new citizens within the dominant culture, and at the same time it helps migrant communities to keep alive their relationship with their original culture, through a progressive narrowing of different cultures. In an on-going and communicative vision of culture as active space for exchange, shared and/or denied, the museum – in particular through ethnographic collections – is a resource to social integration as long as it becomes a place of meeting, of cultural network, of hybridization , of crossbreeding (metissage), thanks to the great amount of materials and suggestion that can offer to cultural and social dialogue.

Keywords
cultural diversity, intercultural dialogue, cultural crossbreeding (metissage), ethnographic collections, multiculturalism, university museums

 

p. 118 /Dal dialogo interculturale al meticciato culturale nei musei: le raccolte etnografiche dei Musei Universitari Modenesi e il progetto ETNO

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Progetto ECOMUSA: un contributo allo studio della biodiversità in America meridionale
Giovanni Boano, et al.

Riassunto

Il Progetto ECOMUSA (Evaluación Comparativa Multitaxa Selvas Amazonicas) è nato nei primi anni del 2000 nell’ambito di un gruppo di ornitologi interessati a dare un contributo alla conoscenza della ricchezza di specie di uccelli dell’America meridionale stimolati dal progressivo incremento di descrizioni di nuove specie anche in questo secolo. Il progetto si è presto ampliato con la partecipazione di specialisti di altri gruppi di vertebrati. Nonostante le difficoltà organizzative e le limitazioni finanziarie si sono attuate due spedizioni scientifiche in Perù alle quali hanno partecipato naturalisti afferenti al Museo Civico di Storia Naturale di Carmagnola (Torino), al Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara, al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino e all’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente di Torino. Grazie alla collaborazione dell’INRENA (Instituto Nacional de Recurrsos Naturales) della Repubblica del Perù e di alcune istituzioni scientifiche di Lima, fra le quali l’Universidad Nacional Agraria La Molina si sono effettuate osservazioni e campionamenti di esemplari di Anfibi, Rettili, Mammiferi e Uccelli attualmente conservati presso le collezioni di studio dei musei di Carmagnola e Ferrara, e si è raccolta un ampia documentazione fotografica in due diverse aree protette peruviane. I risultati preliminari, in corso di pubblicazione, hanno consentito di ampliare le conoscenze zoologiche per le aree indagate e, in particolare per il Parque Nacional Yanachaga-Chemillén caratterizzato da foreste pluviali montane, ha consentito la descrizione di una nuova specie di anfibio anuro.

p. 129 /Progetto ECOMUSA: un contributo allo studio della biodiversità in America meridionale

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Collezioni animali viventi e collezioni museali in Italia: un’opportunità persa?
Spartaco Gippoliti, Carlo Violani

Riassunto

Il Progetto ECOMUSA (Evaluación Comparativa Multitaxa Selvas Amazonicas) è nato nei primi anni del 2000 nell’ambito di un gruppo di ornitologi interessati a dare un contributo alla conoscenza della ricchezza di specie di uccelli dell’America meridionale stimolati dal progressivo incremento di descrizioni di nuove specie anche in questo secolo. Il progetto si è presto ampliato con la partecipazione di specialisti di altri gruppi di vertebrati. Nonostante le difficoltà organizzative e le limitazioni finanziarie si sono attuate due spedizioni scientifiche in Perù alle quali hanno partecipato naturalisti afferenti al Museo Civico di Storia Naturale di Carmagnola (Torino), al Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara, al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino e all’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente di Torino. Grazie alla collaborazione dell’INRENA (Instituto Nacional de Recurrsos Naturales) della Repubblica del Perù e di alcune istituzioni scientifiche di Lima, fra le quali l’Universidad Nacional Agraria La Molina si sono effettuate osservazioni e campionamenti di esemplari di Anfibi, Rettili, Mammiferi e Uccelli attualmente conservati presso le collezioni di studio dei musei di Carmagnola e Ferrara, e si è raccolta un ampia documentazione fotografica in due diverse aree protette peruviane. I risultati preliminari, in corso di pubblicazione, hanno consentito di ampliare le conoscenze zoologiche per le aree indagate e, in particolare per il Parque Nacional Yanachaga-Chemillén caratterizzato da foreste pluviali montane, ha consentito la descrizione di una nuova specie di anfibio anuro.

Parole chiave
giardini zoologici, musei di storia naturale, conservazione

 
Living animal collections and museums: a lost opportunity?

Abstract

Modern zoos and natural history museums share the goal to contribute to biodiversity conservation, although through slightly different, but fully complementary, approaches. An overview is offered concerning former collaboration between zoos and museums in Italy and a stronger relationship for the future is to be hoped for.

Keywords
zoological gardens, natural history museums, conservation

 

p. 131 /Collezioni animali viventi e collezioni museali in Italia: un’opportunità persa?

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Da Antinori a Zavattari: uno sguardo alle collezioni primatologiche italiane e al loro ruolo per la conservazione della biodiversità
Spartaco Gippoliti

Riassunto

Un rinnovato interesse nei confronti delle collezioni primatologiche italiane si deve a vari fattori, tra cui lo sviluppo di nuove metodologie per gli studi morfologici (p. es. morfometria geometrica) e all’attenzione crescente nei confronti delle tematiche evolutive e di educazione ambientale. Rimane solo parzialmente esplorata l’importanza di queste collezioni negli studi tassonomici e le ricadute nel campo della conservazione della biodiversità. Sulla base di un recente volume (Bruner E., Gippoliti S. eds. 2006. Le Collezioni Primatologiche Italiane), vengono passate in rassegna le più importanti raccolte primatologiche effettuate da studiosi italiani e conservate nei nostri musei, e alla luce dell’esperienza personale, sono presentati esempi della loro importanza nel campo della sistematica, biogeografia e conservazione.

Parole chiave
tassonomia, Musei di Storia Naturale, Conservazione

 
From Antinori to Zavattari: Italian primatological collections and their role in biodiversity conservation.

Abstract

An overview is given of the major primatological collections held in Italy and of their potential importance for primatological research. After reviewing their historical importance in the early development of primatology, some examples are offered to show the relevance of collections for conservation of primate diversity.

Keywords
taxonomy, Natural History Museums, Conservation

 

p. 137 /Da Antinori a Zavattari: uno sguardo alle collezioni primatologiche italiane e al loro ruolo per la conservazione della biodiversità

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VertEx Vertebrata Extincta – Specie estinte e minacciate di vertebrati nei Musei italiani di Storia Naturale
Paola Nicolosi, et al.

Riassunto

Questo progetto intende verificare la presenza nei musei naturalistici italiani di vertebrati appartenenti a specie minacciate o estinte. Mediante una scheda di rilevamento dati verrà verificata la consistenza di vertebrati terrestri e acquatici inclusi nelle categorie IUCN estinto (extinct), in pericolo critico (critically endangered), in pericolo (endangered) e vulnerabile (vulnerable); ciò consentirà di redigere un catalogo tematico, una pubblicazione divulgativa e di allestire un evento espositivo itinerante. Il progetto, rivolto a tutti i musei italiani, è patrocinato da varie associazioni e istituzioni naturalistiche italiane.

Parole chiave
musei naturalistici italiani, vertebrati, specie estinte e minacciate

 
Extinct and threatened species of vertebrates in Italian Museums of Natural History

Abstract

This project aims to check the presence in Italian natural history museums of vertebrate specimens belonging to either extinct or threatened species. Through a survey form it will be verified the number of terrestrial and aquatic vertebrates included in the IUCN categories EX (extinct), CR (critically endangered), EN (endangered) and VU (vulnerable); this will allow to prepare a thematic catalogue and a popular publication and to set up a travelling exhibition. The project, which is addressed to all Italian museums, is supported by several Italian naturalistic associations and institutions.

Keywords
italian Museums of Natural History, vertebrates, extinct and threatened species

 

p. 141 /VertEx Vertebrata Extincta – Specie estinte e minacciate di vertebrati nei Musei italiani di Storia Naturale

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Le collezioni erpetologiche dei Musei Italiani. Censimento e analisi preliminari della rappresentatività tassonomica e geografica
Stefano Mazzotti, Danio Miserocchi

Riassunto

Per tracciare lo status delle collezioni di Anfibi e Rettili attuali dei musei italiani sono state contattate 53 istituzioni alle quali si sono inviate le due schede-questionario per la raccolta dei dati relativi alle collezioni. Di queste hanno risposto in 39 (73,6 %) da cui si sono ricevuti i questionari compilati relativi a 36 collezioni di Anfibi e 39 collezioni di Rettili. A queste si aggiungono i dati relativi a 17 collezioni (9 Anfibi e 8 Rettili) tratti esclusivamente da cataloghi on-line o pubblicati per un totale di 92 collezioni erpetologiche censite (45 Anfibi e 47 Rettili). Le collezioni analizzate annoverano nel complesso circa 176 mila esemplari (83 mila Anfibi e 93 mila Rettili) che rappresentano tutte le Famiglie di Anfibi e il 92 % delle Famiglie di Rettili. Nelle collezioni erpetologiche italiane sono conservate almeno il 12 % delle specie di Anfibi e il 17 % di quelle di Rettili. Tutti i continenti sono rappresentati con una particolare concentrazione delle specie Sud americane ed africane. Fra le specie italiane il maggior numero di campioni di Anfibi e Rettili provengono dalla Sardegna e da regioni quali il Piemonte, la Toscana, la Sicilia che presentano un elevato numero di endemismi, in particolare italici e mediterranei. L’origine delle raccolte erpetologiche risale prevalentemente a dopo il 1950 ad eccezione delle collezioni di Rettili esotici che presentano le frequenze più elevate per il periodo risalente alla prima metà del ‘900. La maggioranza delle raccolte erpetologiche sono specifiche per lo studio e ciò è correlato al tipo di preparazione e conservazione che è, per la gran parte delle collezioni, riferibile a reperti in liquido. Solo le collezioni di Rettili esotici mostrano un incremento di reperti in esposizione che presentano un quota rilevante di esemplari connotati da preparazioni tassidermiche ed osteologiche, come alcuni gruppi di Rettili di grossa mole, in particolare tartarughe, coccodrilli, serpenti e sauri. L’accessibilità e la fruibilità di questo patrimonio storico e scientifico è possibile prevalentemente attraverso cataloghi cartacei.

Parole chiave
collezioni erpetologiche, Musei italiani, tassonomia, zoogeografia

 
The Amphibians and the Reptiles collections of Italian Museums. Survey and analysis of taxonomy and zoogeography representativenes

Abstract

To track the status of collections of Amphibians and Reptiles of the current Italian museums 53 institutions have been contacted, and they have been sent the two-card questionnaire for collecting data on the collections of Amphibians and Reptiles. Of these, 39 (73.6%) replied and sent back the filled-in questionnaires related to 36 collections of Amphibians and 39 collections of Reptiles. In addition there are data for 17 collections (9 Amphibians and 8 Reptiles) taken from on-line catalogs or published, for a total of 92 herpetology collections surveyed (45 amphibians and 47 reptiles). The analysed collections included overall about 176 thousand specimens (83 thousand Amphibians and 93 thousand Reptiles) representing all the families of amphibians and 92 % of Families of Reptiles. Herpetology collections include at least 12 % of the species of amphibians and 17 % of Reptiles. All continents are represented with a concentration of South American and African species. Among the Italian species most samples of Amphibians and Reptiles are from Sardinia and from regions such as Piedmont, Tuscany, Sicily with a high number of endemics, particularly from Italy and the Mediterranean. The origin of herpetology collections mainly dates back to the years after 1950, with the exception of the collection of exotic reptiles that have the highest frequencies for the period of the first half of the Twentieth century. The majority of herpetology collections are specific to the study and this is related to the type of preparation and preservation that is, for most of the collections, related to findings in the liquid. Only the collections of exotic reptiles show an increase of artefacts on display which have a significant proportion of specimens characterized by taxidermy preparations and osteology, as some groups of huge amount of Reptiles, especially turtles, crocodiles, snakes and Sauria. Accessibility and usability of this historical and scientific heritage is possible mainly through paper catalogs.

Keywords
herpetological collections, Italian museum, census, taxonomy, zoogeography

 

p. 143 /Le collezioni erpetologiche dei Musei Italiani. Censimento e analisi preliminari della rappresentatività tassonomica e geografica

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I minerali esotici del Real Museo Mineralogico
Carmela Petti

Riassunto

Il Real Museo Mineralogico istituito nel 1801 è stato, sin dall’inizio, il punto di riferimento per le ricerche geomineralogiche del Regno di Napoli. Il museo possiede una ricca collezione di minerali “esotici” provenienti soprattutto dai paesi dell’Europa centrale raccolti sul finire del ‘700 da sei giovani naturalisti. Tale collezione si è arricchita nel tempo grazie ad acquisti, donazioni e scambi.

Parole chiave
museo di mineralogia, minerali esotici, collezioni

 
The exotic minerals of Real Museo Mineralogico

Abstract

The museum was founded in 1801 by Ferdinand IV of Bourbon, with the aim of stimulating young scientists to devoting themselves to mineralogy. Hosted in the old Library of the Jesuits, it was the reference point for geo-mineralogical research in the Kingdom of Naples. In the showcases of the magnificent hall, even nowadays the visitors can admire the precious minerals gathered in numerous European mine sites.

Keywords
mineralogical museum, exotic minerals, minerals collection

 

p. 150 /I minerali esotici del Real Museo Mineralogico

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Un breve viaggio attraverso le collezioni esotiche di fossili e rocce del Museo di Storia Naturale di Firenze
Elisabetta Cioppi

Riassunto

Tra le collezioni paleontologiche del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze è conservato diverso materiale di provenienza esotica. Purtroppo ancora una parte è da catalogare o da informatizzare, perciò i dati riportati si riferiscono a database parziali. Gran parte dei reperti sono stati acquisiti intorno a metà ‘800, altri durante le spedizioni scientifiche del periodo colonialista degli anni ’20. In varia misura sono rappresentati tutti i continenti.

Parole chiave
collezioni paleontologiche, musei naturalistici, spedizioni, Firenze

 
A short trip inside the exotic collections of rocks and fossils of the Museum of Natural History of Florence

Abstract

Among the paleontological collections of the Museum of Natural History of Florence we can find several specimens with exotic provenance. Unfortunately, a large part is still to catalogue or to computerize, so the data refer to partial database. Most of the material was acquired in the middle of the eighteen century, other during scientific expeditions of the colonialist period. All continents are represented both in the vertebrate and invertebrate collection.

Keywords
paleontological collections, naturalistic museums, expedition, Florence

 

p. 152 /Un breve viaggio attraverso le collezioni esotiche di fossili e rocce del Museo di Storia Naturale di Firenze

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Materiali esotici nelle collezioni della sezione di Geologia del Museo Civico di Storia Naturale di Verona
Giulia Butturini, Anna Vaccari, Roberto Zorzin

Riassunto

La ricerca di reperti non italiani nelle collezioni della sezione di Geologia e Paleontologia, effettuata in concomitanza dell’allestimento della mostra Al di là delle Alpi e del Mediterraneo, non ha portato alla scoperta di reperti spettacolari ma ha permesso di valutare complessivamente la consistenza di questo patrimonio esotico. Il settore mineralogico è risultato essere quello con i campioni di provenienza estera più numerosi rispetto alle altre collezioni, grazie all’assenza di ostacoli nel commercio e nell’esportazione. Più difficile è risultata l’analisi sul materiale paleontologico dove si è constatato che l’acquisizione dei reperti è stata strettamente connessa alla ricerca scientifica in precise fasi storiche del museo oppure ad esigenze di carattere espositivo. Sono emerse, anche, problematiche relative alla mancanza di documentazione, per la gran parte dei reperti paleontologici storici e non (periodo e modalità di acquisizione).

Parole chiave
reperti esotici, collezioni mineralogiche e paleontologiche, stima numerica, ricerca della documentazione

 
Exotic materials in the collections of the Geology section of the Civic Museum of Natural History of Verona

Abstract

The search for non-Italian samples within the collections of the Geology and Palaeontology sections, performed in combination with the setting up of the exhibit “Al di là delle Alpi e del Mediterraneo”, did not reveal any spectacular piece, but allowed to evaluate the overall consistence of this exotic heritage. With respect to other collections, the mineralogical sector resulted the richest in samples of foreign origin, due to the lack of trade and exporting restrictions. More complicate appeared the analysis of the paleontological material, among which it was observed that the acquisition of samples reflected strictly the research interests during specific periods of the Museum’s history, or it was due to exhibit requirements. Furthermore, some problems arisen due to the lack of documentation (i.e.: period and procedures of acquisition) for the majority of the paleontological specimens, historical or not.

Keywords
exotic samples, mineralogical and paleontological collections, numeric estimate, documentation retrieval

 

p. 154 /Materiali esotici nelle collezioni della sezione di Geologia del Museo Civico di Storia Naturale di Verona

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Le collezioni extraeuropee di Fanerogame negli erbari della Sezione Botanica del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze
Guido Moggi, Chiara Nepi, Piero Cuccuini

Riassunto

Gli autori riassumono i dati sulle collezioni extraeuropee di Fanerogame presenti negli erbari fiorentini. Le collezioni, mostrate secondo la loro provenienza geografica, vengono anche elencate cronologicamente.

Parole chiave
erbari, collezioni extraeuropee, Museo di Storia Naturale di Firenze

 
Extraeuropean Phanerogamic collections in the herbaria of the Botanical Section of the Natural History Museum of the University of Florence

Abstract

The authors summarize the informations about the most important extraeuropean collections in the Florentine herbaria. The collections are listed chronologically and shown according to their geographic origin.

Keywords
herbaria, extraeuropean collections, Florence Natural History Museum

 

p. 158 /Le collezioni extraeuropee di Fanerogame negli erbari della Sezione Botanica del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze

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Collezioni storiche dell’Erbario Tropicale di Firenze, dal 1870 al 1950
Marcello Tardelli, Laura Settesoldi, Mauro Raffaelli

Riassunto

Le collezioni più importanti acquisite fra il 1870 e la fine del diciannovesimo secolo furono quelle di: Robecchi- Bricchetti, Riva e del Principe Ruspoli provenienti dall’Etiopia e dalla Somalia; di Terracciano, Pappi, Baldrati, Chiovenda e A. Fiori dall’ Eritrea; di Stefanini e Paoli, Stefanini e Puccioni dalla Somalia; di Lorenzo Senni dalla Somalia e dall’Etiopia. Molti altri campioni africani sono pervenuti all’Erbario in seguito alle tre spedizioni organizzate dalla R. Accademia d’Italia fra il 1937 e il 1939: la spedizione al Lago Tana (Etiopia, 1937) guidata da G. Dainelli, con la cooperazione del botanico R. Pichi-Sermolli; quella al territorio dei Borana (Etiopia, 1937) guidata da Zavattari, con la cooperazione del botanico Cufodontis e quella nel Sagan-Omo (Etiopia, 1939), guidata da Zavattari con il botanico R. Corradi incaricato della raccolta delle piante. Oggi l’Erbario Tropicale possiede 180.000 campioni di piante, soprattutto dell’Africa orientale e circa 6.000 tipi.

Parole chiave
Africa orientale, Collezioni storiche, Erbario Tropicale, Firenze

 
Historical Collections of the Tropical Herbarium of Florence, from 1870 to 1950

Abstract

The most important collections acquired from 1870 to the end of the nineteenth century were those of Robecchi-Bricchetti, Riva and Prince Ruspoli from Ethiopia and Somalia; of Terracciano, Pappi, Baldrati, Chiovenda and A. Fiori from Eritrea;.of Stefanini and Paoli, Stefanini and Puccioni from Somalia; of Lorenzo Senni from Somalia and Ethiopia. From 1937 to 1939 many specimens were acquired through the three expeditions organized by the R. Accademia d’Italia: the expedition to Lake Tana (Ethiopia, 1937) headed by G. Dainelli, with the cooperation of the botanist R. Pichi-Sermolli; to Borana (Ethiopia, 1937) headed by Zavattari, with the cooperation of the botanist Cufodontis and to Sagan-Omo (Ethiopia, 1939), headed by Zavattari with R. Corradi in charge of botanical collections. At present the Tropical Herbariun of Florence holds 180.000 plant specimens and about 6.000 types.

Keywords
East Africa, Florence, Historical Collections, Tropical Herbarium

 

p. 161 /Collezioni storiche dell’Erbario Tropicale di Firenze, dal 1870 al 1950

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Collezioni dell’Erbario Tropicale di Firenze, dal 1950 ad oggi
Marcello Tardelli, Laura Settesoldi, Mauro Raffaelli

Riassunto

Dopo la II guerra mondiale l’incremento delle collezioni dell’Erbario Tropicale si è realizzato soprattutto con le esplorazioni botaniche in molti Paesi tropicali. Fra le più importanti di queste, in ordine cronologico, si ricordano le seguenti: 1959 in Somalia di Moggi e Bavazzano; 1964 in Cameroun e 1969 in Mozambico di Bavazzano; 1971, 1973, 1975 e 1976 in Somalia di Bavazzano, Moggi, Sartoni e Tardelli; 1978 in Perù di Tardelli e Giugnolini; 1979-80 in Yemen di Steinberg; 1983 in Yemen di Cuccuini; 1979, 1981, 1982 in Somalia di Moggi e Tardelli; 1986 in Somalia di Tardelli; 1986 in Turchia di Tardelli e Bigazzi; 1987 in Etiopia e Marocco di Tardelli e Bigazzi; 1988 in Australia di Pignatti; 1992 in Kenya di Moggi e Tardelli; 1999 a Socotra (Yemen) di Tardelli e Baldini; infine dal 2000 al 2007 in Oman (Dhofar) di Raffaelli, Tardelli e Mosti.

Parole chiave
Africa orientale, Campioni d’erbario, Erbario Tropicale, Firenze

 
Collections of the Tropical Herbarium of Florence, from 1950 to the present

Abstract

After World War II the Tropical Herbarium mainly enriched its collections through many botanical expeditions to tropical countries. Some of the most important of them, in chronological order, were: 1959, Moggi and Bavazzano (Somalia); 1964 and 1969, Bavazzano (Cameroon and Mozambique); 1971, 1973, 1975 and 1976, Bavazzano, Moggi, Sartoni and Tardelli (Somalia); 1978, Giugnolini and Tardelli (Perù); 1979-80, Steinberg (Yemen); 1983, Cuccuini (Yemen); 1979, 1981, 1982, Moggi and Tardelli (Somalia); 1986, Tardelli (Somalia); 1986 Bigazzi and Tardelli (Turkey); 1987 Bigazzi and Tardelli (Morocco and Ethiopia); 1988 Pignatti (Australia); 1992 Moggi and Tardelli (Kenya); 1999 Tardelli and Baldini (Socotra); from 2000 to 2007 Raffaelli, Tardelli and Mosti (Oman, Dhofar)..

Keywords
East Africa, Florence, Herbarium specimens, Tropical Herbarium

 

p. 163 /Collezioni dell’Erbario Tropicale di Firenze, dal 1950 ad oggi

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L’Erbario Pireneo di Pietro Bubani a Genova
Alessandra Di Turi

Riassunto

Quasi tutti gli exsiccata raccolti da Bubani nel corso dei suoi viaggi sui Pirenei sono conservati, in buone condizioni, nell’Erbario Generale di Genova. Sono oltre 6000 fogli, dotati di cartellini, che presentano un quadro delle conoscenze scientifiche e del temperamento del botanico romagnolo.

Parole chiave
Bubani, Erbario, Pirenei

 
The Pyrenean Herbarium of Pietro Bubani in Genoa

Abstract

Almost all the exsiccata collected by Bubani on his travels on Pyrenees are preserved in rather good conditions in Genoa’s University Herbarium. Bubani’s collection is constituted by more than 6000 sheets with labels from whom it is possible to find traces of the scientific notions and of the personality of the Botanist.

Keywords
Bubani, Herbarium, Pyrenees

 

p. 165 /L’Erbario Pireneo di Pietro Bubani a Genova

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Da Odessa a Rio de Janeiro: un nuovo erbario esotico di Giovanni Casaretto
Stefano Gardini

Riassunto

Si presenta il parziale ritrovamento di un erbario, fino ad ora ignoto, raccolto da Giovanni Casaretto in Ucraina e Crimea

Parole chiave
erbario, Giovanni Casaretto, Nuova Russia, Ucraina, Crimea.

 
From Odessa to Rio de Janeiro: a new exotic herbarium of Giovanni Casaretto

Abstract

It appears the partial discovery of a hitherto unknown herbarium collected by Giovanni Casaretto in Ukraine and Crimea

Keywords
herbarium, Giovanni Casaretto, New Russia, Ukraine, Crimea.

 

p. 167 /Da Odessa a Rio de Janeiro: un nuovo erbario esotico di Giovanni Casaretto

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L’Erbario Generale del Museo Tridentino di Scienze Naturali: una documentazione dei viaggi dei botanici ottocenteschi
Francesco Rigobello, Enzo Bona

Riassunto

Nel 2004 è stato schedato e risistemato l’Erbario Generale del Museo Tridentino di Scienze Naturali. Gli oltre 10.540 exiccata contenuti spaziano dal 1805 al 1903 e sono la documentazione concreta dei viaggi di parecchi botanici ottocenteschi.

Parole chiave
Erbario Generale, Erbario (TR), botanici ottocenteschi

 
The “Herbarium Generale” of Trento Natural Science Museum: a document of travels of botanists of the nineteenth century

Abstract

In the 2004 was catalogued and rearranged the “Herbarium Generale” of Trento Natural Science Museum. It includes more than 10.540 exiccata, from 1805 to 1903. They represent the documentary evidence of travels of many botanists of the nineteenth century.

Keywords
Herbarium Generale, Herbarium (TR), botanists of the nineteenth century

 

p. 169 /L’Erbario Generale del Museo Tridentino di Scienze Naturali: una documentazione dei viaggi dei botanici ottocenteschi

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Le raccolte botaniche di Giovanni Casaretto in Brasile (1838-1840) documentate nell’Erbario dell’Università di Torino.
Laura Guglielmone, Guglielmo Pandolfo, Rosanna Caramiello

Riassunto

Sono riferiti i risultati del censimento dei materiali delle raccolte botaniche di Giovanni Casaretto in Brasile (1838-1840). E’ stata effettuata una schedatura informatica (Microsoft Access®) degli exsiccata.

Parole chiave
Giovanni Casaretto, piante brasiliane, Erbario dell’Università di Torino (TO).

 
Giovanni Casaretto’s brasilian collections (1838-1840) documented in the Herbarium of the University of Turin.

Abstract

The results of the analysis of Giovanni Casaretto’s phanerogamic collection in Brasil (1838-1840) are reported. A digital catalogue of the exiccata (Microsoft Access®) was made.

Keywords
Giovanni Casaretto, brasilian plants, Herbarium of the University of Turin (TO).

 

p. 172 /Le raccolte botaniche di Giovanni Casaretto in Brasile (1838-1840) documentate nell’Erbario dell’Università di Torino.

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I licheni esotici di Abramo Massalongo
Francesco Di Carlo

Riassunto

Gli essiccata di piante superiori conservate al Museo di Storia Naturale di Verona di provenienza esotica,sono di poche centinaia di campioni. Altra consistenza è quella dell’Erbario lichenologico di A.B.Massalongo composto da oltre 5000

Parole chiave
Typi, esotica, licheni

 
The exotic lichens of Abramo Massalongo

Abstract

The exiccata of higher plants of exotic origin preserved in the Museum of Natural History of Verona amount to only a few hundred samples. On the contrary, the Lichenological herbarium of A.B.Massalongo counts more than 5000 specimens.

Keywords
Types, exotics, lichens.

 

p. 174 /I licheni esotici di Abramo Massalongo

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Le piante esotiche nella xiloteca antica del museo di Villa Corsini, Roma
Gemma B. L. Coccolini

Riassunto

La raccolta, che enumera alcune centinaia di esemplari, derivanti da parti di rami, sporadiche sezioni di fusto e talora tavolette, comprende oltre i taxa europei, anche americani, australiani, africani ed asiatici.

Parole chiave
legno, xiloteca, museo

 
Exotic plants in the ancient xylotheque of the museum of Villa Corsini, Rome

Abstract

The collection lists several hundreds of wood samples, resulting either from branches or from stem and few small boards. Beyond the European taxa, these enumerate American, Australian, African and Asiatic ones.

Keywords
wood, xylotheque, museum

 

p. 175 /Le piante esotiche nella xiloteca antica del museo di Villa Corsini, Roma

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I legni pregiati delle regioni a clima caldo, i legni di Cuba e i campioni brasiliani di Raddi: raccolte botaniche esotiche conservate presso la Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze
Stefania Lotti

Riassunto

Tra le varie raccolte botaniche conservate presso la Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze, formatesi principalmente in chiave documentaria e didattica con lo scopo di illustrare particolari aspetti del territorio, varie risultano di origine esotica, come conseguenza della volontà di documentare la flora di aree geografiche sia a livello locale sia su scala internazionale. È il caso del nucleo di exsiccata raccolti in Brasile dal botanico Giuseppe Raddi e destinati ad arricchire l’erbario del Barone Antoir, oppure, tra le raccolte xilologiche, del “Campionario di legni pregiati delle regioni a clima caldo”, frutto delle attività commerciali sulle rotte delle Indie, e della “Raccolta dei legni di Cuba”, una vera e propria rassegna di legname del posto.

Parole chiave
Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze; raccolte botaniche esotiche; Giuseppe Raddi; xiloteca

 
Fine woods from warm climatic regions, the woods of Cuba and the Brazilian samples of Raddi: exotic botanical collections kept at the “Fondazione Scienza e Tecnica” in Florence

Abstract

Among the various botanical collections preserved at the Fondazione Scienza e Tecnica in Florence (Italy), gathered in order to show the naturalistic aspects of the territory, there are many exotic specimens, with the goal of documenting the flora both at local level to an international scale of different geographical areas. Several exsiccata collected in Brazil by the botanist Giuseppe Raddi and preserved in the herbarium of Baron Antoir and peculiar xylological collections as the “Samples of woods from warm climate regions” and “Collection of Cuba wood” are examples of this aim.

Keywords
Fondazione Scienza e Tecnica of Florence; exotic botanical collections; Giuseppe Raddi; xylological collection

 

p. 177 /I legni pregiati delle regioni a clima caldo, i legni di Cuba e i campioni brasiliani di Raddi: raccolte botaniche esotiche conservate presso la Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze

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Origini e rappresentatività tassonomica e biogeografica dei Vertebrati esotici del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara
Stefano Mazzotti, Danio Miserocchi, Emanuela Cariani

Riassunto

Il presente lavoro riassume la rappresentatività zoogeografica e tassonomica delle collezioni di Vertebrati esotici del Museo di Storia Naturale di Ferrara. Le collezioni erpetologiche consistono in una parte storica ed una di studio. Nell’insieme delle collezioni sono rappresentate il 30% delle famiglie Anfibi (67% Caudata, 25% Anura) provenienti da 153 località di 15 Stati, e il 40% delle famiglie di Rettili provenienti da 247 località di 15 Stati. Le regioni zoogeografiche maggiormente rappresentate sono quella Paleartica con il 67% e la Neotropicale con il 29%, seguita dalla regione Etiopica (6%) e Neartica (5%) per le specie di Anfibi, e Paleartica con l’89%, seguita dalla Etiopica (14%), Orientale (13%), Neotropical (11%) e Neartica (7%) con alcune specie Australiane e Malgasce per le specie di Rettili. Le collezioni ornitologiche sono composte da quella storica e due raccolte di recente acquisizione. La prima è particolarmente significativa, infatti comprende 542 esemplari che rappresentano 23 ordini, 99 famiglie e 353 specie La rappresentatività zoogeografica mostra il 98,3% delle famiglie Paleartiche e il 90,9% di quelle Artiche, significativa è anche la rappresentanza delle famiglie Neartiche (67,2%) e Neotropicali (56,5%). La collezione teriologica storica comprende 214 esemplari per 59 famiglie sul totale di 118 specie determinate. In questa collezione sono presenti il 37,9% delle specie attualmente note di mammiferi e il 21,4% di quelle europee.

Parole chiave
collezioni di vertebrati esotici, rappresentatività tassonomica e zoogeografica, Museo di Storia Naturale di Ferrara

 
Origins, taxonomy and zoogeographic representativenes of the exotically vertebrate collection of the Museum of Natural History of Ferrara (Italy):

Abstract

This report summarizes the taxonomical and biogeographically relevance of exotically vertebrate collections of the Museum of Natural History of Ferrara. The herpetological collections consist of the Historical and study collection. In the collection, considered as a whole, are represented 30% of the Amphibians families (67% Caudata and 25% Anura) from 153 sites of 15 States, and 40% of the Reptiles families from 247 sites of 15 States. Overall zoogeographic regions are represented more than Palaearctic with 67% and Neotropical with 29%, followed by the Ethiopian (6%) and Neartic (5%) for Amphibians species, and Palaearctic with 89%, followed by the Ethiopian (14%), Eastern (13%), Neotropical (11%), Neartica (7%), and some Australian species and Malagasy for Reptiles species of collections. The ornithological collections are composed of the Historical and two collections recently acquired. The first one are particularly significantly, in fact includes 542 specimens which represent 23 Orders, 99 Families and 353 species The zoogeographic representativenes highlights the 98.3% of Palaearctic families and 90.9% of the Arctic, is also significant representation of Neartic (67.2%) and Neotropical families (56.5%). The Historical Theriological collection includes 214 specimens for 59 families on the total of 118 species determined. The taxonomic representativenes of the collection consists in 37.9% of total currently known mammal species and 21.4% of the species in Europe.

Keywords
exotically Vertebrate collections, zoogeography representativenes, Natural History Museum of Ferrara

 

p. 180 /Origini e rappresentatività tassonomica e biogeografica dei Vertebrati esotici del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara

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Le collezioni ornitologiche esotiche al Museo Civico di Zoologia di Roma
Carla Marangoni, Sara Scirè, Emanuela Lorenzetti

Riassunto

Le collezioni ornitologiche esotiche del Museo Civico di Zoologia di Roma comprendono oltre 2300 reperti, sia in pelle sia montati, provenienti da tutto il mondo e raccolti sin dai primi anni dell’Ottocento, con diverse specie estinte o rari. La maggior parte degli esemplari proviene dall’Africa orientale e dal Centro e Sud America.

Parole chiave
Museo Civico di Zoologia; Roma; collezioni ornitologiche; uccelli esotici.

 
The exotic ornithological collections in the Museo Civico di Zoologia in Rome

Abstract

The exotic ornithological collections in the Museo Civico di Zoologia in Rome include over 2,300 specimens, either mounted or in skin, coming from different parts in the world and collected since the beginning of XIX century, including many rare and extinct species. The most of them come from Eastern Africa and Central and South America.

Keywords
Museo Civico di Zoologia; Rome; ornithological collections; exotic birds.

 

p. 184 /Le collezioni ornitologiche esotiche al Museo Civico di Zoologia di Roma

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Vertebrati esotici del Museo di Zoologia di Padova
Marta Meneghini, Paola Nicolosi, Margherita Turchetto

Riassunto

Il Museo di Zoologia dell’Università di Padova possiede esemplari, per lo più storici, alcuni risalenti alla collezione di Antonio Vallisneri (1661-1730), la maggior parte invece raccolti nel XIX secolo. In numero minore i reperti del XX secolo. Molti sono gli esemplari di vertebrati esotici (circa il 32%), di particolare interesse quelli donati dal Cavalier Giuseppe Acerbi (1773-1846) e dal Marchese Orazio Antinori (1811-1882), provenienti dall’Africa. Purtroppo non è nota la provenienza di tutti i reperti esotici oggi conservati, in seguito alla perdita dei dati di raccolta.

Parole chiave
vertebrati esotici, Collezioni storiche, Museo di Zoologia di Padova

 
Exotic vertebrates of the Museum of Zoology in Padua (Italy).

Abstract

The University Museum of Zoology in Padua possesses for the most part historical specimens, some of them dating back to Antonio Vallisneri’s (1661-1730) original collection, the majority of them collected instead in the XIX century. A few exhibits date back to the XX century as well. Several specimens of exotic vertebrates (about 33%) are present. Noteworthy are those donated by Cavalier Giuseppe Acerbi (1773-1846) and by Marchese Orazio Antinori (1811-1882), coming from Africa. Unfortunately to this day not all the exhibits preserved in the Museum have a known place of origin, because of the loss of the concerning collected data.

Keywords
exotic vertebrates, Historical collections, Zoology Museum of Padua

 

p. 186 /Vertebrati esotici del Museo di Zoologia di Padova

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Materiali esotici nelle collezioni della sezione di Zoologia del Museo Civico di Storia Naturale di Verona
Leonardo Latella, Roberta Salmaso

Riassunto

Nel corso della propria storia il Museo Civico di Storia Naturale di Verona ha sempre mostrato un certo interesse per i materiali esotici. Già il Calzolari aveva raccolto nel suo Museum oggetti esotici utilizzati nella farmacopea cinquecentesca. Nell’800 e nel ‘900 i materiali esotici che via via hanno arricchito le collezioni sono arrivati soprattutto da raccolte private di semplici appassionati o di ricercatori di altre istituzioni. Dagli ultimi decenni del ‘900 ad oggi i reperti provengono invece direttamente dall’attività di ricerca della sezione. Nel complesso circa il 10% degli esemplari è di provenienza esotica.

Parole chiave
oggetti esotici, collezioni di zoologia

 
Exotic objects in the Zoological Collections of the Museum of Natural History in Verona

Abstract

Throughout its history, the Museum of Natural History of Verona has always been interested in exotic materials. Calzolari had already collected in his Museum exotic objects used in sixteenth century pharmacopoeia. During the nineteenth and twentieth centuries, the exotic materials that gradually enriched our collection mainly came from private collections of amateur naturalists or researchers working for other institutions. Starting from the last years of the twentieth century, our finds come directly from research activities carried out by the Zoological Department. Overall, about 10% of specimens is of exotic origin.

Keywords
exotic objects, Zoological collections

 

p. 189 /Materiali esotici nelle collezioni della sezione di Zoologia del Museo Civico di Storia Naturale di Verona

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Viaggio verso le sorgenti del Nilo: la collezione etnografica Giovanni Miani
Enrico Ratti, Margherita Fusco

Riassunto

La collezione etnografica Giovanni Miani (1810-1872) conservata al Museo di Storia Naturale di Venezia è costituita da più di 1000 reperti raccolti nell’Alto Nilo dall’esploratore veneziano nel corso delle sue spedizioni africane alla ricerca delle sorgenti del grande fiume. La raccolta è arricchita da effetti personali quali decorazioni, bandiere, disegni originali e soprattutto dal suo prezioso diario autografo.

Parole chiave
collezione etnografica, esploratore, sorgenti del Nilo

 
Journey toward the sources of the Nile: the ethnographic collection of Giovanni Miani.

Abstract

The ethnographic collection of Giovanni Miani (1810-1872) kept at the Natural History Museum of Venice counts more than 1000 pieces. They were collected in the Upper Nile region by the Venician explorer, in the course of his African expeditions in search of the sources of the great river. The collection is enriched by several of his personal belongings, like decorations, flags, original sketches, and especially his valuable autograph journal.

Keywords
ethnographic collection, explorer, Nile sources

 

p. 193 /Viaggio verso le sorgenti del Nilo: la collezione etnografica Giovanni Miani

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collezioni esotiche, Museo Storia Naturale Venezia
Enrico Ratti, Silvia Zampieri

Riassunto

Le principali collezioni esotiche del Museo di Storia naturale di Venezia, raggruppate per tipologia, sono brevemente illustrate. Di particolare interesse le collezioni etnografiche, soprattutto africane, quelle paleontologiche, gli erbari ed algari, le collezioni entomologiche e quelle di biologia marina.

Parole chiave
collezione etnografica, esploratore, sorgenti del Nilo

 
Explorations, collections and expeditions: the exotic collections of the Natural History Museum of Venice.

Abstract

The most important exotic collections of the Natural History Museum of Venice, organized by typology, are briefly reviewed. Ethnographic collections, mostly from Africa, appear of special interest, as well as the paleontological ones, the herbariums and the algal, entomological and marine biology collections.

Keywords
exotic collections, Natural History Museum, Venice, Italy

 

p. 195 /collezioni esotiche, Museo Storia Naturale Venezia

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Materiali esotici nelle collezioni della Sezione di Preistoria del Museo Civico di Storia Naturale di Verona
Nicoletta Martinelli

Riassunto

Nelle collezioni archeologiche del Museo i reperti di provenienza estera sono molto pochi, a causa dell’interesse prevalentemente locale della paletnologia veronese sin dagli esordi. Gli oggetti di provenienza straniera sono per lo più strumenti litici da siti europei. Fra i reperti di origine extra-europea si segnala la presenza di parti di mummie egizie, dalle antiche raccolte Moscardo e Stegagno, un nucleo di strumenti paleolitici raccolti da H.W. Seton-Karr in Somalia e in India, e un idoletto d’oro dalla Colombia.

Parole chiave
oggetti esotici, mummie egizie, collezioni di preistoria

 
Exotic objects in the Prehistoric Collections of the Museum of Natural History in Verona

Abstract

Archaeological findings coming from abroad are very few in the Museum of Natural History in Verona, because of the pre-eminence of prehistoric studies carried out in the Province since the beginning of the research. Foreign artefacts are mostly flints coming from European sites; nevertheless we can found a few interesting artefacts from other continents. Among them: some Egyptian parts of mummies, some Palaeolithic instruments, collected by H.W. Seton-Karr in Somalia and India, and a gold idol from Colombia.

Keywords
exotic objects, Egyptian mummies, Prehistoric collections

 

p. 197 /Materiali esotici nelle collezioni della Sezione di Preistoria del Museo Civico di Storia Naturale di Verona

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