Dicembre 2010 - N. 6

Memorie

Anno: 2010
Volume: 6

Riassunto
La separazione dei saperi è un prezzo inevitabile in una realtà scientifica sempre più complessa e diversificata come quella attuale, in cui una ricerca specialistica sempre più audace e spregiudicata ha ormai varcato confini da sempre ritenuti inviolabili, offrendo alla specie umana poteri reali fino a ieri impensabili e un futuro di speranze faustiane. Tutto ciò comporta però rischi che non si possono ignorare ad esempio, il possibile uso nefasto delle conquiste scientifiche e delle loro applicazioni tecnologiche, che il potere, nelle sue forme più diverse, può imporre, giocando anche sul ricatto di un finanziamento spesso necessario e l’esclusione della grande maggioranza della gente da un’adeguata consapevolezza del progresso scientifico. Il rischio è anche quello di una scienza che cresca ignorando l’intero della cultura e della realtà sociale in cui si colloca, e senza valutare adeguatamente il significato e i costi eventuali delle inevitabili ricadute della propria attività. Occorre tener presente in particolare la crisi ecologica planetaria, secondo i più qualificati esperti della materia giunta a un livello di pericolosità che mette a rischio lo stesso futuro della specie umana sulla Terra. Un problema enorme, che nella sua specificità e nella sua gravità rimane in gran parte sconosciuto.

Parole chiave
separazione dei saperi, uso nefasto delle scienze e tecnologia, crisi ecologica planetaria.

Which culture for which society

Abstract
The separation of knowledge is an unavoidable consequence in the present scientific context that is more and more complex and diversified. A context in which specialized research is becoming daring and unscrupulous and has by now crossed borders that have always been considered as inviolable, thus offering an unthinkable power and a future of Faustian hope to mankind. All of this implies hazards which can not be ignored. For example the possible pernicious use of scientific discoveries, and their technological applications, that can be imposed by power in its many forms, also playing with the blackmail of the need for funding. Or the exclusion of most of the people from a suitable awareness of scientific progress. There is also a risk for science to follow a process of growth ignoring the complex of cultural and social reality in which science itself is placed. A growth lacking suitable assessment of the meaning and the possible cost of the unavoidable consequences of its activities. World’s ecological crisis should be taken into account. According to the most skilful experts, it has reached by now a level of danger that compromises the future of mankind on earth. This is an enormous problem, which is mostly unknown in its specificity and seriousness.

Keywords
separation of knowledge, pernicious use of science and technology, world’s ecological crisis.

p. 46 / Dicembre 2010 - N. 6

Riassunto
Questo contributo offre una sintesi degli spunti emersi nella tavola rotonda attorno al tema scienza/conoscenza e società, ponendo l’accento sulla attuale situazione sociale e culturale che, a fronte della convergenza dei sistemi economici, scientifici e tecnologici, si presenta in attesa di rinnovamento, in un senso di precarietà nella difficoltà ad elaborare i cambiamenti in corso. Dalla discussione sono emersi molti spunti e un indirizzo per far nascere nuove relazioni, valorizzare le diversità e saperi da riconnettere per un percorso di rinnovamento individuale e istituzionale che unisca le generazioni, in cui i musei possono e devono trovare uno spazio come avamposti del legame tra scienza e cittadini.

Parole chiave
scienza e società, confronto, cambiamento.

Which culture for which society. Which science for which society: a synthesis.

Abstract
The present contribution offers a synthesis of the ideas gathered during the round table whose main topic was science/knowledge and society. The contribution puts into evidence the present social and cultural situation, which is waiting for a renewal, taking into account the convergence of economic, scientific and technological systems and the sense of uncertainty and difficulty that characterises the elaboration of ongoing changes. Several ideas came to light during the discussion, as well as an orientation that could enable the birth of new relationships and enhance knowledge and differences which could be reconnected for an individual and institutional project of renewal aimed to fill the generation gap. A project in which museums should find their own function and work as outposts of the link between science and citizens.

Keywords
science and society, comparison, change.

p. 50 / Dicembre 2010 - N. 6

Riassunto
L’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) gestisce il patrimonio culturale, ereditato dall’ex Servizio Geologico d’Italia, di oltre 150.000 reperti delle collezioni paleontologiche e lito-mineralogiche, strumentazione geologico-tecnica, plastici geologici, opere d’arte e di toreutica legate alla sviluppo della geologia in Italia negli ultimi 150 anni. In particolare l’ISPRA cura i rapporti con musei e con collezioni di interesse per le scienze della Terra in Italia. Da 13 anni le collezioni non sono più aperte al pubblico e l’ISPRA, perseguendo la tutela, la valorizzazione e la conservazione del patrimonio, in attesa di poterlo nuovamente esporre, ha realizzato e pubblicato on line un Museo virtuale, come strumento innovativo per la divulgazione del patrimonio. Il Museo virtuale attraverso le nuove tecnologie a servizio della museologia, permette di far visitare da un lato un ambiente museale ricostruito e dall’altro di presentare l’oggetto esposto come un punto nodale dal quale si dipana un sistema di conoscenze sul territorio di provenienza, sull’ambiente di formazione, sull’uso e significato che ne hanno determinato l’acquisizione al patrimonio. Il Servizio Attività Museali ha anche avviato la ricognizione dei musei italiani di Scienze della Terra, finalizzata alla costituzione di un Repertorio, che conta allo stato attuale dei lavori circa 600 realtà museali.

Parole chiave
musei scientifici, comunicazione museale, collezioni geologiche, paleontologiche e litomineralogiche.

The strategies of communication of the ANMS Earth’s museums.

Abstract
ISPRA (Higher Institute for Environmental Protection and Research) manages the huge cultural heritage of the former Italian Geological Service, which includes more than 150.000 exhibits of paleontological and litho-mineralogical collections. Such exhibits include fossils, rocks, marbles, minerals and technical-geological tools related to the development of Italian Geology in the last 150 years. Through the ‘Museum Office’, ISPRA manages and promotes partnerships with other ‘Earth Science’ museums and relevant collections in Italy. Such collections have not been accessible to the general public for the last 13 years, but ISPRA has developed an on-line ‘Virtual Museum’, an innovative tool, crucial to the promotion of this large heritage to experts, students and citizens alike. Additionally, the ‘Museum Office’ has promoted the monitoring of all Italian ‘Earth Science’ museums, aiming at the development of a Directory currently including more than 600 museums “in situ” and “ex situ”. In order to analyze the communication strategies adopted by the ‘Earth Science’ museums members of the ANMS (National Association of Scientific Museums), a first survey was carried out between 2006 and 2007. This survey took into account the efficiency of museums’ communication offices in promoting their exhibits to the general public and to specialists.

Keywords
science museums, Earth science, museum communication, geological, paleontological and litho-mineralogical collections.

p. 53 / Dicembre 2010 - N. 6

Riassunto
L’Associazione Didattica Museale (ADM) è attivamente impegnata dal 1994 nell’organizzazione e gestione dei servizi didattici del Museo di Storia Naturale di Milano. Pertanto, è compito prioritario di ADM quello di avere in Museo un pubblico sempre più numeroso e soddisfatto. Il problema che ci si pone da anni è quello di offrire di volta in volta delle novità che possano funzionare sia da aggancio per un’utenza nuova, sia da spunto di interesse che giustifichi un ritorno e una fidelizzazione del visitatore. Per ovvie ragioni le esposizioni museali non possono essere rinnovate così velocemente come l’utenza desidererebbe. Se non si possono variare i reperti che il pubblico viene a vedere in Museo, si può però cambiare di volta in volta il modo di interagire dei visitatori con i reperti stessi. Partendo dal presupposto che imparare divertendosi è più facile, abbiamo pensato di mettere in atto una nuova strategia di comunicazione: il gioco museale, dove le sale ostensive non sono solo il luogo dove svolgere l’attività, ma dove diventa assolutamente prioritaria l’interazione dell’utenza con le esposizioni. Questa innovazione ha avuto effetti molto positivi, perché ha consentito di avere proposte sempre nuove, andando a centrare gli obiettivi: incremento e fidelizzazione del pubblico.

Parole chiave
gioco museale, intrattenimento, apprendimento, divertimento, famiglia.

Museum for game to learn about the museum so funny.

Abstract
The Associazione Didattica Museale (ADM) has played a basic role in the Educational Services of the Natural History Museum of Milan since 1994. In an effort to increase the number of visitors and to foster their enjoyment, ADM has successfully tried out a new science communication strategy: the Museum Game. In our opinion, learning should be fun. All kids learn faster and retain more when they are engaged, involved and having fun. This is true not only for children, but for teens and adults as well. The Museum Game is played in not just any room of the Museum, but within the collection ones. We believe this is essential to reach our goal: inspiring knowledge and love for nature through fun activities. This strategy also offers the opportunity of always having new programs, so people come back to the museum over and over again.

Keywords
museum game, entertainment, learning, fun, family.

p. 59 / Dicembre 2010 - N. 6

Riassunto
C’è la gran moda di utilizzare l’arte teatrale e quella musicale nei musei. Questa pratica attrarrebbe un maggior numero di visitatori rendendo il museo più vivo e cioè più frequentato e cioè più produttivo. L’intento è ragionevole, ma l’arte teatrale non va confusa con quegli spettacoli di Suoni e Luci che nei siti archeologici fanno da fiocco al ben confezionato pacchetto turistico. Se le ragioni economiche rendono comprensibili tali operazioni (che comunque possono essere organizzate in modo più o meno elegante), nulla ci dicono del possibile senso profondo dell’incontro, ormai necessario e irrevocabile per la nostra coscienza, tra arte e scienza, da una parte, e tra vita e memoria del patrimonio culturale del passato, dall’altra. Lo spettacolo Miti di stelle racconta le storie dei satelliti di Giove, attraverso brani letterari e canti polifonici della tradizione popolare europea legati alla natura e alla notte, tenendo le stelle come riferimento.

Parole chiave
teatro natura, arte e scienza.

Star Myths in Rome’s Planetarium and considerations about knowledge lived between art and science.

Abstract
It is nowadays trendy to use the arts of theatre and music in museums. It seems that this habit attracts a larger number of visitors, thus making museums more lively and productive. This is an acceptable purpose, but the art of theatre must not be confused with performances of Light and Sound that go together with a well-made tour package in archaeological sites. Economic reasons may allow similar operations, that can anyhow be organized in an elegant way. But they tell us almost nothing about the possible deep sense of something that is essential and irrevocable for our consciousness: the meeting between art and science, on one side, and life and memory of our cultural heritage, on the other. The Star Myths show tells the stories of the satellites of Jupiter through literary pieces and polyphonic songs of European popular tradition linked to nature and night, keeping stars as a main reference.

Keywords
nature theatre, art and science.

p. 61 / Dicembre 2010 - N. 6

Riassunto
Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino ha realizzato una mostra su un tema di grande attualità come quello dei cambiamenti climatici dal titolo “I tempi stanno cambiando. Come varia il clima: conoscenze attuali e scenari futuri”. Nell’allestimento sono state utilizzate le più moderne tecniche espositive, per raggiungere così tutti i target di pubblico, dai bambini agli adulti: pannelli e grafiche, multimediali, filmati, scenografie, modelli tridimensionali, esemplari tassidermizzati e campioni di fossili, suoni ed esperimenti interattivi. Particolarmente originale è stato il ricorso al cinema in una mostra scientifica: grazie alla collaborazione con Festival Cinemambiente sono stati realizzati prodotti cinematografici che hanno permesso di avvicinare un pubblico molto vasto. Oltre 90.000 persone hanno visitato la mostra. L’esposizione è stata accompagnata da un ciclo di conferenze che ha coinvolto prestigiosi studiosi nazionali e internazionali, da una rassegna cinematografica e da attività didattiche articolate.

Parole chiave
cambiamenti climatici, mostra scientifica, tecniche espositive, interazione, cinema.

Times are changing. The use of various kinds of communication in an exhibition on climate change.

Abstract
The Turin Regional Museum of Natural Sciences has organized an exhibition on a very topical subject such as climate changes. Its title is “Times are changing. How climate varies; present knowledge and future scenarios”. The most modern exhibition techniques have been used in putting on the show, in order to reach all layers of public, from children to grown-ups: panels, graphics, multimedia, movies, scenography, tridimensional models, taxidermized and fossil specimens, interactive sounds and experiments. The originality of using films in a scientific exhibition has proved particularly effective: thanks to the cooperation with the Festival Cinemambiente, it has been possible to create cinematographic products, which have been instrumental in approaching a very broad public. Over 90,000 people have visited the exhibition, which has been enhanced by a series of conferences which involved prestigious national and international scholars, by a film review and several didactic activities.

Keywords
climate changes, scientific exhibition, exhibition techniques, interaction, film.

p. 66 / Dicembre 2010 - N. 6

Riassunto
Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino sviluppa uno specifico programma per aumentare e migliorare le esposizioni a carattere botanico. I nuovi materiali e le strategie innovative vengono sperimentate in una serie di esposizioni denominate “Vita Vegetale”. Il progetto “Fogli Botanici” è un originale connubio di fogli d’erbario e di fotografie artistiche, realizzato per presentare l’evoluzione delle piante vascolari e le famiglie botaniche.

Parole chiave
museologia, botanica, fogli d’erbario, fotografie d’artista.

Botanical sheets: the artist’s eye, the scientist’s words.

Abstract
The Museo Regionale di Scienze Naturali of Torino has developped a specific program to increase and improve its botanical exhibitions. New samples and original strategies have been tested in a series of exhibitions named “Vita Vegetale” (vegetal life). The project “Fogli Botanici” (botanical sheets) is an original mix of herbarium sheets and artistic photographs, realized to explain the evolution of vascular plants and botanical families.

Keywords
museology, botany, herbarium sheets, artist photographs.

p. 70 / Dicembre 2010 - N. 6

Riassunto
Il Museo di Zoologia ha una serie di necessità comunicative complesse, che vanno dalla presentazione dell’Istituzione e delle sue attività, all’informazione sui servizi per cittadini comuni, scuole e visitatori, all’open access, al rapporto con gli esperti, accanto all’esigenza di attrarre diversi pubblici, fidelizzarli e/o richiamare il “non-pubblico”. Abbiamo affidato ad un nuovo sito web la possibilità di comunicare con molte diverse categorie di cittadini, anche tenendo conto del successo di altri due portali del Museo “Scienza-on-line” ed “Ecoagenda”. Un lavoro di equipe e la disponibilità di una piattaforma informatica pratica e flessibile ci hanno permesso di armonizzare esigenze di informazione, comunicazione ed open access, attraverso una presentazione attraente e dinamica, interattiva, accessibile e semplice nell’uso, distribuendo i contenuti secondo la missione del Museo, armonizzati tuttavia con le possibili e prevedibili esigenze dei visitatori e degli esperti.

Parole chiave
sito web, open access, pubblico, non-pubblico.

A Museum and its web-site, for a modern image and a dialogue with the civil society.

Abstract
The Zoological Museum of Rome needs clear, attractive and complex communication for common visitors, schools and non-visitors. A new web-site has been realized, after the success of two other web-sites: Scienza-on-line and Ecoagenda. The site include information about mission, naturalistic collections, researches and facilities of the Museum, but also educational activities. The open access is one of the aims of the new site.

Keywords
web-site, open access, visitors non-visitors.

p. 74 / Dicembre 2010 - N. 6

Riassunto
Viene illustrato il progetto che utilizza la tecnologia di Identificazione a Radiofrequenza (RFID) per migliorare la gestione e la fruizione dei beni museali, offrendo agli utenti un servizio informativo moderno e di elevata qualità. Nello sviluppo del progetto sono stati coinvolti diversi partners afferenti sia all’impresa privata sia al mondo accademico, rappresentato dall’Università di Padova. Il sistema è costituito da una banca dati contenente le informazioni, tra le quali svariati ed accattivanti contenuti multimediali, alle quali si accede tramite computer palmari, in grado di “leggere” etichette elettroniche applicate sui reperti o in prossimità di essi. Questa tecnologia è potenzialmente applicabile oltre che alle realtà museali, anche a tutti i punti di interesse del territorio. In questo caso in aggiunta alle informazioni sui beni culturali, potrebbe fornire informazioni sui servizi e sugli esercizi commerciali presenti nella zona, contribuendo efficacemente alla valorizzazione di tutti gli aspetti del territorio.

Parole chiave
musei, tecnologia RFID, palmari, etichette elettroniche, multimedialità.

The museum tell about itself: new technologies to tell the museum in the third millennium.

Abstract
The Radio Frequency Identification (RFID) technology has been used in the Museum of Geology and Palaeontology of the University of Padova to improve the management and fruition of its exhibits, including both its scientific and cultural heritage, and to provide the public with a modern and high-quality informative service. Several partners, both from the private sector and the University of Padova, were involved in the development of the project. The system consists of a database storing different kinds of data, including multimedia files, that can be accessed via palmtops able to read electronic tags attached to specific exhibits. This technology can be potentially applied not only to museums, but also to monuments and even to entire towns and natural parks, providing the visitor with additional information about the facilities (e.g. public transport, restaurants, shop) nearby available.

Keywords
museums, RFID technology, handheld PC, tag, multimedia.

p. 77 / Dicembre 2010 - N. 6

Riassunto
Sospesa tra didattica e divulgazione, troppo spesso la comunicazione della scienza per il grande pubblico ignora il contesto emotivo della percezione, concentrandosi su metodologia e contenuti propri di un mondo della ricerca scientifica programmaticamente depurati da componenti soggettive o genericamente “umanistiche”. A dispetto del recente interesse per nuove modalità comunicative, a cavallo tra scienza, arte e teatro, scarsa attenzione teorica è stata finora dedicata alla categoria filosofica del “sublime” nella percezione della natura e di conseguenza delle scienze naturali e dei loro obiettivi. Un filone dalla storia lunga e ricca di contributi, da Edmund Burke, a Immanuel Kant, a MaxWeber. Proprio seguendo le intuizioni del grande sociologo tedesco e del moderno pensiero filosofico, che si concentra sul processo di “disincantamento del mondo” (Entzauberung der Welt) come pernicioso effetto collaterale del trionfo del meccanicismo e dell’eccesso di specializzazione della scienza moderna, il Planetario di Roma propone una riscoperta dell’ “Incanto” applicato alla comunicazione pubblica della scienza, perseguito attraverso l’affabulazione, lo storytelling del suo cartellone di spettacoli, osservazioni, eventi. La cupola e l’adiacente Museo Astronomico sono infatti un perfetto esempio di palcoscenico multimediale e punto d’incontro tra rigore scientifico ed emozione, in grado di reinserire la Scienza nel suo alveo più naturale: quello della Cultura tout-court.

Parole chiave
comunicazione della scienza, astronomia, planetario, emozione, coinvolgimento dei pubblici, linguaggi.

Telling the excitement of science at the Planetarium of Rome.

Abstract
Seesawing between education and public outreach, the communication of science to the public too often ignores the emotional framing of its message, because it is centered on methods and contents typical of scientific research that are systematically deprived of any subjective or humanistic component. Despite a recent rise of interest toward innovative communication formats combining science, arts and theater, very little theoretical attention has been given to the philosophical concept of the “sublime”, as applied to the perception of nature and as a consequence of the natural sciences and their missions. This covers indeed a long stretch of history with contributions going from Edmund Burke to Immanuel Kant and Max Weber. The intuitions of the German sociologist and of the modern philosophical school describe the process of “Disenchantment of the world” (Entzauberung der Welt) as a dangerous side effect of the triumph of mechanicism and of the overwhelming specialization of modern science. Referring to these ideas, the Planetarium of Rome suggests a rediscovery of the “Enchantment” as a crucial ingredient for the communication of science to the public. The emotive content of science will be emphasized by means of a storytelling style, intrinsic to the events and activities offered by the Planetarium (astronomical shows, public observing nights, scientific animation). Thus the Planetarium dome and the neighboring Astronomical Museum become a perfect example of a multimedial stage, the meeting point between scientific soundness and emotion, that can achieve the goal of re-unifying science with culture at large.

Keywords
science communication, astronomy, planetarium, emotion, public involvement, languages.

p. 81 / Dicembre 2010 - N. 6