Pubblicazioni


Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
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Volume 8/2014 N.1-2 NUOVA SERIE

Museologia Scientifica

Volume: 8

Anno: 2014
Bioethics in the zoo from an Italian perspective
Spartaco Gippoliti

Riassunto

Viene presentata una sintesi circa lo sviluppo della bioetica, con particolare attenzione alla sua applicazione nei giardini zoologici italiani. Considerata la forte presenza di argomenti filosofici legati ai ‘diritti degli animali’ nella società italiana, sembra cruciale che gli zoo difendano il valore culturale ed etico del mantenimento di animali vivi negli stessi. A tal fine, insieme al sempre necessario miglioramento delle condizioni di vita degli animali mantenuti in cattività, è necessario che gli zoo informino in maniera incisiva l’opinione pubblica sulla sempre più critica situazione degli ecosistemi e della biodiversità globale. Solo in questa maniera è possibile aspirare a raggiungere i loro obbiettivi di conservazione biologica.

Parole chiave
Oscar de Beaux, animal welfare, conservation education, biodiversity.

Abstract

A review of bioethics as applied to Italian zoos is presented. Considering how strong are animal rights arguments in Italy, it is crucial zoos defend the cultural and ethical value of live animals in captivity. Although improvements in captive husbandry should be a long-term development, we maintain that if zoos fail to inform public opinion about the current critical environmental situation in the ‘wild’, they are not achieving their main mission.

Keywords
Oscar de Beauz, benessere animale, biodiversità.

 

p. 9 /Bioethics in the zoo from an Italian perspective

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La collezione storica di diapositive “Carlo Maxia” del Museo Sardo di Antropologia ed Etnografia
Marco Sarigu, Giovanni U. Floris, Rosalba Floris, Valeria Pusceddu

Riassunto

In occasione del 60° anniversario del Museo Sardo di Antropologia ed Etnografia, è stato effettuato un lavoro di revisione, restauro e catalogazione di migliaia di diapositive provenienti dalla collezione storica “Carlo Maxia”. La collezione è rappresentata complessivamente da 24716 diapositive raffiguranti gli aspetti archeologici, antropologici ed etnografici delle popolazioni passate. Lo scopo del presente lavoro è quello di valorizzare la ricerca scientifica effettuata da Maxia nel corso della sua carriera accademica e condividere questo patrimonio culturale con un più vasto pubblico.

Parole chiave
antropologia, Sardegna, Carlo Maxia.

 
The historical collection of slides “Carlo Maxia” from the Sardinian Museum of Anthropology and Ethnography.

Abstract

During the 60th anniversary of the Sardinian Museum of Anthropology and Ethnography, was made a revision, restoration and cataloguing of thousands slides from the “Carlo Maxia” historical collection. The collection is represented by 24716 slides showing archeological, anthropological and ethnographic features of ancient populations. The purpose of this work is to improve the scientific research carried out by Maxia throughout his academic career and to share this cultural heritage with a wider audience.

Keywords
anthropology, Sardinia, Carlo Maxia.

 

p. 15 /La collezione storica di diapositive “Carlo Maxia” del Museo Sardo di Antropologia ed Etnografia

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Una pagina dimenticata dell’esplorazione scientifica: Francesco Baschieri Salvadori e i madreporari della Spedizione Subacquea Nazionale nel Mar Rosso
Annamaria Epiceno, Romano Paggetti

Riassunto

Nel Museo Civico di Zoologia di Roma è custodita una collezione storica di madrepore proveniente dal Mar Rosso. Gli esemplari furono raccolti nel 1953 dalla “Spedizione Subacquea Nazionale nel Mar Rosso” diretta da Francesco Baschieri Salvadori lungo le coste occidentali del Mar Rosso, e in tutto l’Arcipelago delle Isole Dahlak. Nell’ambito di questa spedizione furono raccolti vari esemplari alcuni dei quali rappresentano prime segnalazioni per le acque del Mar Rosso, quali la sclerattinia indo-pacifica Mycedium elephantotus (Pallas 1766). Questa collezione è stata da poco riordinata e viene qui discussa e parte del materiale figurato per la prima volta.

Parole chiave
Mar Rosso, coralli madreporari, spedizione storica, collezione museale, Roma.

 
A forgotten page of scientific exploration: Francesco Baschieri Salvadori and madreporaria of National Underwater Expedition in the Red Sea.

Abstract

An important scleractinian coral collection was made in 1953 by the “Italian National Underwater Expedition in the Red Sea” under the scientific leadership of Francesco Baschieri Salvadori. The material was collected mostly along the Red Sea western coasts, and from the Dahlak Archipelago. Noticeably, a number of taxa collected by the Expedition represent first Red Sea records, including the Indo-West Pacific stony coral Mycedium elephantotus, (Pallas 1766). The collection hosted in the Civic Museum of Zoology of Rome has been revised and some of the most significant specimens figured for the first time.

Keywords
Red Sea, scleractinian corals, historical expedition, museum collection, Rome.

 

p. 18 /Una pagina dimenticata dell’esplorazione scientifica: Francesco Baschieri Salvadori e i madreporari della Spedizione Subacquea Nazionale nel Mar Rosso

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Una collezione per tutti! La Galleria di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Perugia
Sergio Gentili, Angelo Barili, Bruno Romano, Marco Cherin

Riassunto

L’Ateneo perugino conserva diverse raccolte naturalistiche che presentano un gran valore scientifico e storico, in ambito regionale, nazionale e internazionale. Tra le collezioni presenti nel territorio umbro, due delle più ricche furono costituite da Orazio Antinori (Perugia, 1811 - Lèt Marefià, 1882) e mons. Giulio Cicioni (Cerqueto, 1844 - Perugia, 1923). Finalmente, dopo anni di “esercizi di memoria” per non dimenticare le collezioni Antinori e Cicioni, conservate nei magazzini del Centro di Ateneo per i Musei Scientifici dell’Università di Perugia, i campioni delle raccolte sono recentemente riusciti a “tornare alla luce” in tutta la loro importanza storica, scientifica, culturale, educativa e sociale, presso la nuova Galleria di Storia Naturale di Casalina (Deruta, PG), progettata nei locali che ospitavano la Manifattura ex tabacchi nella frazione di Casalina, effettuando così anche un interessante recupero di uno dei tanti edifici industriali, da tempo dismessi, presenti nella Regione.

Parole chiave
collezioni storiche, museo, cultura scientifica, Umbria, biodiversità.The University of Perugia stores several naturalistic collections that have a great scientific and historical value, from a regional, national and international point of view. Among the

 
A collection for everybody! The Natural History Gallery of the University of Perugia.

Abstract

The University of Perugia stores several naturalistic collections that have a great scientific and historical value, from a regional, national and international point of view. Among these collections, those made by Orazio Antinori (Perugia, 1811 - Lèt Marefià, 1882) and Giulio Cicioni (Cerqueto, 1844 - Perugia, 1923) are two of the richest. Finally, after years of “memory exercises” for not forgetting the Antinori and Cicioni’s collections, stored in the Centro di Ateneo per i Musei Scientifici of the University of Perugia, the specimens have been recently “come to light” in the new Natural History Gallery of Casalina (Deruta, PG). It has been built inside the Manifattura ex tabacchi of Casalina, with an interesting recovery of an old industrial building.

Keywords
hystorical collections, museum, scientific culture, Umbria, biodiversity.

 

p. 23 /Una collezione per tutti! La Galleria di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Perugia

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Il patrimonio storico scientifico del Museo Zoologico “Cambrìa” di Messina
Dalila Giacobbe, Salvatore Restivo, Cosimo Baviera, Giuseppe Lo Paro

Riassunto

Il Museo Zoologico “Cambrìa” è stato istituito a seguito della donazione di una collezione faunistica del Grand’Uff. Cambrìa, consegnata all’Università di Messina nel 1931. Nel tempo la collezione storica è stata ampliata e risulta attualmente composta da diversi Invertebrati ed oltre 500 Vertebrati. Comprende inoltre la pregiata collezione entomologica Vitale, che annovera circa 12.000 esemplari appartenenti a 90 Famiglie di Coleotteri tutti raccolti in Sicilia ed in massima parte nella provincia di Messina. Dal 2003 si è iniziata un’opera di manutenzione e recupero dei reperti museali, restaurandoli ed allestendone l’esposizione all’interno del Museo Storico delle Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. La collezione zoologica del Museo “Cambrìa” è una raccolta naturalistica con valore prevalentemente storico, testimonianza di consuetudini di fine Ottocento e primi anni del Novecento, che mantiene un indubbio valore scientifico oltre che didattico e divulgativo.

Parole chiave
collezioni storiche, Museo Zoologico “Cambrìa”, Stretto di Messina, Francesco Vitale.

 
The historical and scientific heritage of the Zoological Museum “Cambrìa” of Messina.

Abstract

The Zoological Museum “Cambrìa” was founded following the donation of a zoological collection owned by Francesco Cambrìa, to the University of Messina on 1931. Over time the historical collection has been expanded and currently comprises over 500 Vertebrates and many Invertebrates. In addition the museum holds the Vitale entomological collection, which consists of approximately 12,000 specimens belonging to 90 Coleoptera families collected in Sicily, mostly in the province of Messina. Since 2003 the faunal collection has been recovered, restored and prepared for the exhibition in the Historical Museum of the Mathematical, Physical and Natural Sciences. The zoological collection of the Cambrìa Museum has a high historical value, testimony of customs of the late 1800s and early 1900s, and it maintains an undeniable scientific, educational and informative value.

Keywords
historical collections, Zoological Museum “Cambrìa”, strait of Messina, Francesco Vitale.

 

p. 29 /Il patrimonio storico scientifico del Museo Zoologico “Cambrìa” di Messina

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Notizie sui tipi della collezione Teodoro Prada di molluschi terrestri e dulcacquicoli conservata presso il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia
Paolo Guaschi, Carlo Violani

Riassunto

Teodoro Prada (Rosate 1815 - Pavia 1892), fu assistente alla cattedra di Storia Naturale dell’Università di Pavia e successivamente preside dell’Istituto Tecnico Agronomico della città. Grazie al suo impegno venne costituito il Museo Civico di Storia Naturale di Pavia al quale donò le proprie collezioni. Quella malacologica in particolare, che costituì anche grazie ai rapporti con naturalisti di spicco quali i fratelli Villa, Carlo Porro, Napoleone Pini ed altri, ci è giunta quasi intatta. Essa contiene reperti tipici donati dagli stessi descrittori delle specie le cui raccolte originali sono andate disperse o perdute.

Parole chiave
Teodoro Prada, Museo Civico di Storia Naturale di Pavia, conchiglie terrestri e dulcacquicole, Carlo Porro, fratelli Villa.

 
Information on the types in the Teodoro Prada collection of terrestrial and freshwater molluscs preserved in the Museo di Storia Naturale, University of Pavia (Italy).

Abstract

Teodoro Prada (Rosate 1815 - Pavia 1892) was assistant professor of Natural History at the University of Pavia and later dean of the Technical Institute of Agronomy of the city. He obtained from the municipality the creation of the Museo Civico di Storia Naturale of Pavia to which he presented his collections. The malacological section in particular, was gathered thanks to his scientific relationships with prominent naturalists such as the Villa brothers, Carlo Porro, Napoleone Pini and others, and is still almost complete. It contains several type specimens given by the describers of the taxa whose original collections are now dispersed or lost.

Keywords
Teodoro Prada, Museum of Natural History of Pavia, land and freshwater shells, Carlo Porro, Antonio and Giovanni Battista Villa.

 

p. 34 /Notizie sui tipi della collezione Teodoro Prada di molluschi terrestri e dulcacquicoli conservata presso il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia

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La collezione Gussone Generale (NAP): analisi dei dati floristici per la Campania
Annalisa Santangelo, Sandro Strumia

Riassunto

Vengono presentati i risultati dell’analisi dei campioni raccolti in Campania presenti nella collezione Gussone Generale. È stato realizzato un elenco floristico di 1835 entità, ripartite in 692 generi e 137 famiglie. L’analisi delle località di provenienza dei campioni ha evidenziato l’importanza della collezione per lo studio di flore locali attuali, fornendo indicazioni su specie di rilevanza ai fini conservazionistici e sulle trasformazioni del territorio negli ultimi 200 anni.

Parole chiave
collezioni d’erbario, flora campana, biodiversità, direttiva Habitat.

 
Gussone generale Collection (NAP): analysis of floristic data of Campania.

Abstract

The results of analysis of Gussone Generale collection specimens gathered in Campania are presented. A checklist of 1835 species was done; the list contains 692 genera and 137 families. The analysis of collecting localities confirmed the importance of the Collection for the study of the local floras; moreover informations on rare and actually protected species, as well as suggestions on changes occurred on the landscape in the last two century, are reported.

Keywords
herbarium collection, flora of Campania, biodiversity, Habitat directive.

 

p. 47 /La collezione Gussone Generale (NAP): analisi dei dati floristici per la Campania

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La “Mohsite” di Colomba - l’ultimo capitolo…
Erica Bittarello, Emanuele Costa, Marco E. Ciriotti, Lorenzo Mariano Gallo

Riassunto

Questo lavoro ha lo scopo di chiarire la finora confusa vicenda sull’identificazione di alcuni campioni mineralogici appartenenti alle collezioni storiche dell’Università degli Studi di Torino. Questi campioni, che si credevano da tempo perduti, sono stati riportati alla luce dopo più di un secolo durante le operazioni di riordino delle collezioni. Gli esemplari conosciuti come “mohsite di Colomba”, una specie mineralogica attualmente discreditata, sono stati analizzati, dopo aver ricostruito la loro storia museologica. Dopo accurate analisi i campioni sono stati identificati come dessauite-(Y): si tratta del primo ritrovamento per il Piemonte e il quarto per l’Italia. Da questa breve nota si evince come gli attuali strumenti di caratterizzazione mineralogica e cristallografica unitamente alle informazioni storiche e museologiche dei campioni possano portare a un importante processo di valorizzazione del nostro patrimonio culturale e scientifico troppo spesso dimenticato.

Parole chiave
collezioni mineralogiche, “mohsite”, Colomba, Torino

 
“Mohsite” of Colomba - the last chapter…

Abstract

This paper provide the correct identification of historical samples, rediscovered after many years, using modern analytical techniques and it gives additional information on known mineral species increasing the value of our cultural heritage. Samples of the so-called “mohsite of Colomba” from La Beaume (Oulx, Piedmont, Italy), studied by prof. L. Colomba (1902), were lost and consequently never analyzed with modern equipment. After more than a century, during a reorganization of the mineralogical collection of Turin University, these old specimens were found. They were analyzed and the results have demonstrated that the historical samples studied by Colomba are dessauite-(Y). They represent the first probed occurrence for the Piedmont region, the fourth for Italy, and the seventh worldwide.

Keywords
mineralogical collections, “mohsite”, Colomba, Turin.

 

p. 52 /La “Mohsite” di Colomba - l’ultimo capitolo…

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Le collezioni etnografiche del Museo di Storia Naturale di Firenze: storia e prospettive museologiche e museografiche
Monica Zavattaro

Riassunto

Le collezioni etnografiche appartenenti ai grandi musei d’Europa sorti nel XIX secolo, negli ultimi anni sono state oggetto di rivisitazioni e riflessioni relative al loro significato attuale mentre nei musei americani e oceaniani di recente costituzione operatori nativi sono entrati a far parte degli staff che curano mostre temporanee e esposizioni permanenti. Il Museo di Storia Naturale di Firenze possiede un importante patrimonio di migliaia di oggetti prodotti dalle culture di tutti i continenti, pervenuti in Museo a partire dalla seconda metà dell’800, il cui allestimento risente di interpretazioni legate ai climi culturali del passato e di una museografia ormai inadeguata alla loro migliore conservazione e pubblica fruizione. In questo lavoro si traccia la storia delle collezioni e dei presupposti metodologici sottesi alla loro formazione ed esposizione al pubblico, si descrivono le condizioni attuali di una esposizione permanente che non riflette più la missione che il museo vuole darsi di fronte alla società contemporanea e che è attualmente oggetto di attenzione da parte della Direzione scientifica.

Parole chiave
collezioni etnografiche, conservazione, museologia, museografia.

 
The ethnographic collections of the Museum of Natural History in Florence: history and museological and museographical perspectives.

Abstract

The ethnographic collections belonging to the great museums of Europe arose in the nineteenth century, in recent years have been the subject of interpretations and reflections on their present meaning as in the news American and Oceanian museums native operators have become part of the staff who care for temporary and permanent exhibitions. The Museum of Natural History in Florence holds an important collection of thousands of objects produced by the cultures of all the continents, arrived in the Museum from the second half of 800, which the permanent exhibition suffer from an interpretations related to cultural climates of the past and a museography inadequate to their better preservation and public use. This paper traces the history of collections and methodological assumptions subtended their formation and exposure to the public, describes the current conditions of a permanent exhibition that no longer reflects the mission that the museum wants to give himself in front of the contemporary society and that is currently the subject of attention from the scientific direction.

Keywords
ethnographic collections, conservation, museology, museography.

 

p. 56 /Le collezioni etnografiche del Museo di Storia Naturale di Firenze: storia e prospettive museologiche e museografiche

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One elephant, a museum specimen and two colonialisms: the history of M’Toto from German Tanganyika to Rome
Spartaco Gippoliti

Riassunto

Un elefante, un esemplare museale e due colonialismi: la storia di M’Toto dal Tanganica tedesco sino a Roma. Il valore simbolico degli animali è un aspetto ben conosciuto delle società umane. Il presente lavoro offre la storia completa di un elefante africano di savana (Loxodonta africana) vivente nel Giardino Zoologico di Roma nella prima metà del XX Secolo, le cui spoglie sono oggi conservate nel Museo Civico di Zoologia di Roma. Si tratta di un primo tentativo di raccontare la storia ‘innaturale’ e simbolica di un esemplare prettamente scientifico, conservato in uno dei musei naturalistici italiani, che può offrire interessanti spunti divulgativi.

Parole chiave
giardino zoologico, Tanzania, esemplare museale, fascismo, Carl Hagenbeck

Abstract

The symbolic value of animals is an ancient and well-known aspect of human societies. In the present paper the history of an African savannah elephant (Loxodonta africana) that lived in the Giardino Zoologico in Rome during the first half of XX Century is offered. M’Toto life is exceptionally documented, from the day of capture in Tanzania to his death in Rome. This is a first attempt to discuss the ‘unnatural’ and symbolic history of a natural history museum specimen, preserved in a Italian museum, and offers additional points for the educational utilization of a scientific specimen.

Keywords
zoological garden, Tanzania, museum specimen, fascism, Carl Hagenbeck.

 

p. 67 /One elephant, a museum specimen and two colonialisms: the history of M’Toto from German Tanganyika to Rome

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Historical conservation treatments in palaeontology: the geo-palaeontological collection of the Geology and Palaeontology Museum of the University of Turin managed by the Piedmont Council Museum of Natural Science of Turin
Dafne Cimino, Oscar Chiantore, Tommaso Poli, Daniele Ormezzano, Lorenzo Mariano Gallo

Riassunto

Trattamenti di conservazione storici in paleontologia: la collezione geo-paleontologica del Museo di Geologia e Paleontologia dell’Università di Torino gestita dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino. Il cambiamento delle condizioni ambientali a cui i fossili sono sottoposti dopo il loro ritrovamento e gli stress meccanici nel corso delle fasi di estrazione tendono ad aumentare la naturale fragilità dei reperti. Conseguentemente compaiono fratture, distacchi o spolvero della superficie che rendono pertanto necessari interventi di restauro atti a ripristinare l’oggetto e a prevenirne l’ulteriore deterioramento. In passato gli studiosi erano soliti impiegare consolidanti e adesivi di origine naturale quali colle animali, resine e gomme vegetali, ma durante l’ultimo secolo tali materiali sono stati affiancati da prodotti di sintesi. Il seguente lavoro presenta lo stato di conservazione di alcuni reperti della collezione geo-paleontologica del Museo di Geologia e Paleontologia dell’Università di Torino gestito dal Museo Regionale di Scienze Naturali, valutando i trattamenti conservativi succedutisi negli anni e analizzando i materiali impiegati.

Parole chiave
collezioni paleontologiche, fossili, trattamenti conservativi, adesivi, consolidanti.

Abstract

The change of environmental conditions following the discovery of fossils and mechanical stresses during the excavation phase can raise the already grave fragility of the findings. As a consequence, fractures, detachments and powdering phenomena can appear and a conservation treatment is required to restore the objects and preserve them from further degradation. Traditionally, scientists have been using products of natural origin (animal glues, resins or gums) as consolidants and adhesives, but in the course of the last century these materials have been often replaced by synthetic products. In this survey part of the geopalaeontological collection of the Geology and Palaeontology Museum of the University of Turin managed by the Piedmont Council Museum of Natural Sciences in Turin has been evaluated by considering the efficacy of the consolidation treatments and the products employed over the years.

Keywords
palaeontological collections, fossils, conservation treatments, adhesives, consolidants.

 

p. 71 /Historical conservation treatments in palaeontology: the geo-palaeontological collection of the Geology and Palaeontology Museum of the University of Turin managed by the Piedmont Council Museum of Natural Science of Turin

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Sulle tracce della biodiversità vegetale per riscoprire la biodiversità animale: esempio di uno studio integrato presso il Museo di Zoologia ed Anatomia Comparata di Modena
Aurora Pederzoli, Marta Mingucci, Marta Mazzanti, Giovanna Bosi, Roberto Guidetti

Riassunto

All’interno del Museo di Zoologia ed Anatomia Comparata dell’Università di Modena e Reggio Emilia sono stati effettuati lavori di restauro degli animali tassidermizzati. Tra i primati, è stato trattato un trittico formato da esemplari (maschio, femmina e giovane) di Colobus guereza privi di cartellino storico identificativo. Durante le fasi di pulizia del loro manto, sono stati rinvenuti due elementi vegetali, risultati poi mericarpi. L’analisi tassonomica dei mericarpi risultati appartenenti a Cynoglossum amplifolium, essenza vegetale africana, hanno permesso di identificare l’Etiopia come luogo di probabile provenienza dei tre primati.

Parole chiave
Colobus guereza, primati, Cynoglossum amplifolium, mericarpo.

 
On the trail of vegetal biodiversity to discover animal diversity: an example of integrative study at the Museum of Zoology and Comparative Anatomy of Modena.

Abstract

In the Museum of Zoology and Comparative Anatomy of the Modena and Reggio Emilia University restoration works on mounted skin specimens have been recently done. Among primates, a triptych formed by a male, a female and a young specimens of Colobus guereza without the historical identification tag has been renewal. During the cleaning steps of the Guereza specimens fur, two mericarps belonging to Cynoglossum amplifolium were found. The distribution area of this species allowed to possibly identify the place of origin of Guereza specimens as Ethiopia.

Keywords
Colobus guereza, primates, Cynoglossum amplifolium, mericarps.

 

p. 77 /Sulle tracce della biodiversità vegetale per riscoprire la biodiversità animale: esempio di uno studio integrato presso il Museo di Zoologia ed Anatomia Comparata di Modena

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Modalità di comunicazione al Museo Galileo
Andrea Gori

Riassunto

Il presente articolo costituisce una carrellata delle diverse modalità messe in atto ai fini della comunicazione dal Museo Galileo con l’obiettivo di aprirsi al confronto e al dialogo con le altre realtà scientifiche museali italiane. Il museo contemporaneo è attento alla comunicazione con il suo pubblico, è capace di mettere in campo diverse modalità e strategie per coinvolgere tutti i visitatori in una esperienza museale dove ognuno è protagonista. Il Museo Galileo ha scelto di essere un luogo dove i visitatori possono trovare le più diverse opportunità per conoscere le collezioni conservate ed approfondire le tematiche legate alla storia della scienza. A partire dal riallestimento, che ha reso il museo un luogo confortevole, sono state messe in atto tutta una serie di strategie per favorire la comunicazione come la messa a disposizione per la visita di operatori ed esperti, la realizzazione di percorsi tattili, la possibilità di utilizzare audioguide.

Parole chiave
museo, comunicazione, storia della scienza, Galileo.

 
Communication at the Galileo museum.

Abstract

This paper is a summary of ideas to be considered for implementation and further discussions. After our research based at the Museo Galileo of Florence to enhance and facilitate communication between the public and experts, it is hoped to encourage further discussion throughout the community of Science Museologists. The outcome of our research has led to create tactile paths and audio guides to provide a more pleasurable and knowledge based environment. As a result, the new Museo Galileo can offer better surroundings for study of topics related to the history of science.

Keywords
museum, communication, hystory of science, Galileo.

 

p. 82 /Modalità di comunicazione al Museo Galileo

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Dopo la visita. Indagine sul pubblico del Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan”
Anna Maria Miglietta, Marcello Emilio Posi, Ferdinando Boero

Riassunto

Allo scopo di monitorare il rapporto tra il Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan” e il suo pubblico in relazione ai molteplici aspetti ritenuti importanti per una equilibrata fruizione museale, nel periodo da Febbraio a Maggio 2012, ai visitatori che si sono dimostrati disponibili a partecipare alla ricerca è stato somministrato un questionario costituito da domande a risposta libera. Questa tipologia d’intervento si inquadra in una politica di condivisione e sostenibilità adottata da tempo e ritenuta oggi più che mai indispensabile per la validazione socio-culturale di un Museo nel territorio che lo ospita. Da questo studio emerge che il visitatore ha del Museo l’impressione di un luogo accogliente e ben organizzato, pur nella sua piccolezza, un posto in cui informarsi ma anche divertirsi, pur in assenza di giochi e apparati interattivi, un posto in cui c’è ancora spazio per lo stupore, ma anche per imparare a salvaguardare l’ambiente marino.

Parole chiave
pubblico, visitor studies, soddisfazione.

 
After visiting. Survey at the Museum of Marine Biology “Peter Parenzan”.

Abstract

In order to monitor the relationship between the Marine Biology Museum “Pietro Parenzan” and his audience in relation to many aspects which are important for a balanced museum fruition, in the period from February to May 2012, visitors were invited to answer a few questions that included open-ended responses. This type of study is part of a policy of sharing and sustainability adopted for a long time and today more than ever essential to the socio-cultural validation of a museum in the territory it occupies. From the results of this study it appears that the visitor think the Museum like a welcoming and well organized place, despite its smallness, a place to inquire but also have fun, even in the absence of games and interactive equipments; a place where it is still possible to be astonished, but also to learn how to safeguard the marine environment.

Keywords
public, visitor studies, satisfaction.

 

p. 86 /Dopo la visita. Indagine sul pubblico del Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan”

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Studio sui visitatori delle esposizioni del Planetario e Museo Astronomico di Roma: un’analisi comparata
Chiara Orati

Riassunto

Il lavoro è stato svolto tra Marzo e Ottobre 2013 all’interno del Museo Astronomico e Planetario di Roma con l’obiettivo di studiare l’utenza museale in modo approfondito, impostando l’analisi sulla comparazione di più metodologie di indagine. La scelta è stata motivata dall’esigenza di comprendere la soddisfazione dei visitatori rispetto al sistema espositivo che il museo offre, il tutto teso a migliorare la fruibilità del museo stesso. Il presente lavoro vuole dunque fornire uno strumento di analisi utile a rilevare non solo i bisogni ma anche le aspettative del pubblico dei musei scientifici, e quindi tracciare una metodologia idonea a conoscere i visitatori del Museo Astronomico. Lo studio è stato articolato in diverse fasi: la progettazione, la rilevazione, la registrazione e la codifica dei dati. La ricerca si è basata sulla comparazione di più metodologie che insieme hanno reso l’analisi dei visitatori più completa ed esaustiva.

Parole chiave
museologia, studi sul pubblico, planetario, museo astronomico.

 
Visitor study on exhibits at the Planetarium and Astronomical Museum of Rome: a comparative analysis.

Abstract

This work was done between March and October 2013 in the Planetarium and Astronomical Museum of Rome with the aim of studying museum’s visitors by setting study based on the comparison of several methods of investigation. This choice is motivated by the need to understand visitor satisfaction about the communication systems offered by the museum, to improve its usability. This study tries to provide a useful analysis system which could investigate not only public ’s needs but also visitor’s expectations. The final aim is the creation of a comparative methodology suitable in the Astronomical Museum visitor’s study. The study is divided into sections: planning, collection, recording and data’s coding. The entire research is based on the comparison between different methodologies which could give us exhaustive information about visitor’s behavior.

Keywords
Museology, visitor studies, planetarium, astronomical museum.

 

p. 95 /Studio sui visitatori delle esposizioni del Planetario e Museo Astronomico di Roma: un’analisi comparata

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Servizi e competenze educative per un museo responsivo
Chiara Mauro, Orietta Zanato

Riassunto

La Legge sulle professioni non organizzate del 2013 (L. 4/2013) e la recentissima Legge Madia del 14 giugno 2014 (S. 1249/2014) modificano lo scenario museale nazionale facendo emergere speranze e incognite tra i professionisti che lavorano in questo settore. Con l’intento di evidenziare il contributo delle professionalità educative alla realizzazione di un museo “responsivo”, questo articolo offre un breve excursus che ripercorre il processo di istituzione dei servizi educativi e la progressiva professionalizzazione del personale incaricato. Inoltre, aprendo il dibattito sulle expertise necessarie per soddisfare i propositi educativi del museo, si focalizzano alcune competenze pedagogico-didattiche fondamentali per chi opera negli Istituti.

Parole chiave
educazione museale, professioni museali, educazione non formale, competenze pedagogico-didattiche.

 
Educational services and competences for the responsive museum.

Abstract

The Italian Law Legge sulle professioni non organizzate (L. 4/2013) and the latest Legge Madia (14th June 2014 – S. 1249/2014) change the national framework, instill hope and put a strain on professionals working in the museum-sector. In order to point out the educator support on developing the “responsive” museum, we try to offer a short excursus on the foundation of museum-educational services and on the professionalization of practitioners who are working in these services. Furthermore, we pursue to open the panel discussion on professional expertise required by practitioners in educative museums and we focus on some essential skills in didactics and pedagogy they need during their job.

Keywords
museum education, museum professionals, non-formal education, pedagogical-didactic competences.

 

p. 102 /Servizi e competenze educative per un museo responsivo

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Biodiversità, collezioni storiche, educazione scientifica: Le collezioni “riscoperte” presso la Galleria di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Perugia
Sergio Gentili, Angelo Barili, Raffaele Barocco, Carlo Cavalletti, Bruno Romano

Riassunto

La Galleria di Storia Naturale (GSN) dell’Università degli Studi di Perugia ha promosso e sviluppato numerose attività educative sin dalla sua istituzione (aprile 2010). Tali iniziative, seguite direttamente dal personale della GSN, sono caratterizzate da percorsi tematici di visita centrati sulla diretta osservazione dei campioni delle collezioni storiche dell’Ateneo. Le proposte didattiche si fondano su un “contatto” senza barriere, tra il visitatore-fruitore ed i campioni, oltre che su un ampio raggio d’azione temporale e spaziale degli argomenti trattati che variano dal “Tempo profondo” all’oggi, dal locale alle più disparate regioni biogeografiche del pianeta e su una multidisciplinarietà dei percorsi conoscitivi, in continua interazione tra Scienze Naturali e Umane. Tale approccio diretto, variegato e multidisciplinare ha favorito un sempre maggiore coinvolgimento del pubblico con risultati complessivi didatticamente assai validi e un aumento, nel tempo, del numero di fruitori.

Parole chiave
Galleria di Storia Naturale, collezioni storiche, collezioni scientifiche, esperienze educative, biodiversità.

 
Biodiversity, historical collections and science education: “rediscovered” collections at the Natural History Gallery of the University of Perugia.

Abstract

Natural History Gallery (NHG) of the University of Perugia has promoted and developed numerous educational activities since its establishment (April 2010). These initiatives, treatment and aftercare directly by staff of nhg, are characterized by thematic visit centered on the direct observation of samples from the historical collections of the University of Perugia. The educational proposals are based on a “contact” without barriers, between the visitor and user-samples, as well as on a wide range of temporal and spatial topics ranging from “Deep Time” today, from local to the diverse biogeographic regions of the planet and on a multidisciplinary approach of cognitive paths, in continuous interaction between natural and human sciences. This direct approach has fostered a diverse and multidisciplinary always greater public involvement with the overall results didactically very valid and an increase over time in the number of users.

Keywords
Natural History Gallery, historical collections, science education, biodiversity, scientific collection

 

p. 108 /Biodiversità, collezioni storiche, educazione scientifica: Le collezioni “riscoperte” presso la Galleria di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Perugia

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Veleni, istruzioni per l’uso. L’esposizione temporanea, l’attività educativa IBSE, gli eventi collaterali
Alessandro Blasetti, Maria Luisa Magnoni, Maria Chiara Invernizzi, Roberta Tacchi

Riassunto

L’esposizione temporanea “Veleni, istruzioni per l’uso” è stata proposta al pubblico dal 25 ottobre 2013 al 17 agosto 2014 presso il Museo delle Scienze, Sala Crivelli, Polo Museale dell’Università di Camerino. La mostra ha presentato un percorso sensoriale e scientifico non solo attraverso i veleni prodotti da piante ed animali: sono stati proposti anche i rimedi naturali che hanno attraversato la nostra storia, cultura, scienza e tradizione. Pannelli esplicativi, animali vivi, campioni d’erbario, libri antichi e multimedia hanno guidato il pubblico attraverso il percorso espositivo. Un’attività educativa basata sul metodo IBSE è stata proposta alle scuole. Conferenze, workshop, spettacoli teatrali ed eventi educativi per bambini sono stati organizzati per coinvolgere il pubblico nei fine settimana durante tutto il periodo di apertura.

Parole chiave
esposizione temporanea, IBSE, attività educativa, comunicazione.

 
Poisons, instructions for use. The temporary exhibition, the IBSE educational activity, the side events.

Abstract

The temporary exhibition “Poisons, instructions for use” was on display from October 25th 2013 to August 17th 2014 at the Science Museum, Crivelli Hall, Polo Museale of Camerino University. The exhibition presented a sensorial and scientific journey not only through poisons and venoms from plants and animals: were also proposed natural drugs which crossed our history, culture, science and tradition. Display panels, living animals, herbarium specimens, antique books and multimedia guided public through the exhibition. An IBSE based educational activity was proposed to schools. Lectures, workshops, theatre performances and educational events for children were organized to involve public on weekends during the whole period.

Keywords
temporary exhibition, IBSE, educational activity, communication.

 

p. 115 /Veleni, istruzioni per l’uso. L’esposizione temporanea, l’attività educativa IBSE, gli eventi collaterali

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Conservare la memoria: il Museu Marítimo de Ílhavo (Portogallo)
Giovanni Pinna

Riassunto

In molte città di mare di tutto il mondo esistono musei dedicati alla marineria: si tratta di musei dai limiti indistinti che si pongono fra etnografia, storia, tecnologia e arte, realizzati spesso per conservare le tradizioni e l’identità di comunità per le quali il mare è stata la principale fonte di sostentamento o di ricchezza economica, a volte per illustrare la potenza navale di una nazione, più raramente per narrare storie di avventure, di esplorazioni e di scoperte di nuovi mondi. Musei marinari esistono tuttavia anche in città che a prima vista sembrano non avere un particolare legame con il mare.

Parole chiave
museo, mare, etnografia, storia, tecnologia

 
Conserving memories: the Museu Marítimo de Ílhavo (Portugal)

Abstract

Many coastal cities around the world have museums dedicated to seafaring. These are museums with indistinct boundaries combining ethnography, history, technology and art. They were often created to preserve the traditions and identity of communities for which the sea was the main source of livelihood or economic wealth, sometimes to illustrate the naval power of a nation, and more rarely to recount stories of adventures, explorations and discoveries of new worlds. However there are also maritime museums in cities that at first glance seem to lack a special bond with the sea.

Keywords
museum, sea, ethnography, history, technology

 

p. 125 /Conservare la memoria: il Museu Marítimo de Ílhavo (Portogallo)

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White Elk: un capo indiano al museo
Beppe Leonetti

Riassunto

Una storia che inizia oltre un secolo fa coinvolgendo un famoso criminologo, un truffatore americano, un violento dittatore, uno straordinario museo e un documentarista, racconta di un inedito modo di trattare i reperti museali. Ovvero, come un falso e affascinante costume da indiano venga riportato alla vita grazie ad alcuni romanzi, a un concerto, e a un film.

Parole chiave
documenti, cinema, storie, personaggi.

 
White Elk: an Indian chief at the museum.

Abstract

A story that begins over a century ago and connects a famous criminologist, an american crook, a violent dictator, an amazing museum and a filmmaker all together, narrates an innovative way of dealing with finds. How a fake, but still captivating, Indian stage costume can be brought back to life through a couple of novels, a concert, and a movie.

Keywords
findings, stories, cinema, characters.

 

p. 137 /White Elk: un capo indiano al museo

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Ermanno Bronzini: un ricordo dieci anni dopo
Spartaco Gippoliti

p. 146 /Ermanno Bronzini: un ricordo dieci anni dopo

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Indice Museologia Scientifica 8

p. 0 /Indice Museologia Scientifica 8

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Sinergia e coordinamento per il futuro dei musei scientifici in Italia
Fausto Barbagli

 
Synergy and coordination for the future of scientific museums in Italy

p. 3 /Sinergia e coordinamento per il futuro dei musei scientifici in Italia

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La collezione “Marmi Onice ed Alabastri” del Museo di Mineralogia e Petrografia dell’Università di Torino
Alessandra Marengo, Alessandro Borghi, Emanuele Costa, Lorenzo Mariano Gallo

Riassunto

La collezione “Marmi Onice ed Alabastri” è stata recentemente donata al Museo di Mineralogia e Petrografia dell’Università di Torino ed è custodita presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino. La raccolta comprende 69 lastrine lapidee rappresentative della maggior parte delle varietà di alabastri calcarei e “marmi onice” attualmente disponibili in commercio. Questa collezione offre una panoramica dell’utilizzo contemporaneo di questa categoria di “pietre ornamentali”. Dal punto di vista petrografico si possono classificare tutte le litologie presenti come rocce sedimentarie carbonatiche (salvo poche eccezioni), anche se non tutti gli esemplari possono essere definiti propriamente alabastri calcarei: infatti nella collezione si trovano rocce di diversa genesi accomunate dalla denominazione commerciale di “marmi onice”. Tutti i campioni sono composti da calcite o aragonite e, a seconda dell’ambiente in cui si sono formati, da minerali accessori di diversa natura.

Parole chiave
alabastro, marmo onice, pietre ornamentali, beni culturali, Torino.

 
The “Onyx marbles and Alabasters” collection at the Museum of Mineralogy and Petrography of the University of Turin.

Abstract

The “Onyx marbles and Alabasters” collection has been recently donated to the Museum of Mineralogy and Petrography of the University of Turin and loaned for use to the Regional Natural Science Museum of Turin. The collection comprises 69 little slabs of rocks representing most of the calcite-alabaster and onyx marble varieties currently available in commerce. The collection offers an overview on the contemporary evolution in the usage of this category of “ornamental stones”. From a petrographic point of view, nearly all of the sample in the collection can be defined as sedimentary carbonatic rocks, but not all of them are properly calcitealabasters. In the collection there are also rocks of different genesis grouped by the commercial definition of “onyx marbles”. All the samples are composed of calcite or aragonite and, depending from the formation environment, of different accessory minerals.

Keywords
alabaster, onyx marble, ornamental stones, cultural heritage, Turin.

 

p. 39 /La collezione “Marmi Onice ed Alabastri” del Museo di Mineralogia e Petrografia dell’Università di Torino

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