Aprile 2017 - N. 16

Memorie

Anno: 2017
Volume: 16

Riassunto

L’informatica è percepita dal grande pubblico in due modi, fra loro contrastanti. Da una parte è un mondo di sfiziosi gadget tecnologici, hardware (smartphone, tablet, console per videogiochi...) o software (social network, app, giochi più o meno partecipativi...). Dall’altra è una disciplina ostica, affine alla matematica, dalla quale è concesso prendere le distanze e ammettere (quasi vantare) l’ignoranza e l’assenza di qualsiasi affinità elettiva. Per un Museo dedicato all’informatica e alla sua storia è un doppio problema: c’è da smontare una visione superficiale, ma accattivante, per costruirne una fondata, ma spaventevole per molti. L’articolo racconta l’esperienza costruita dal Museo degli Strumenti per il Calcolo insieme a “paginaQ”, un quotidiano online locale. L’obiettivo è allargare le zone di contatto del museo e del quotidiano condividendo i rispettivi pubblici su una serie di articoli di storia dell’informatica redatti per essere curiosi e accessibili, ma scientificamente rigorosi.

Parole chiave
informatica, storia, quotidiano online, condivisione di pubblico.

Telling calculus, without doing sums.

Abstract

The general public perceives computer science in two clashing ways. There are fanciful gadgets, hardware (smartphones, tablets, game consoles...) as well as software (social networks, apps, games more or less multiplayer...). On the other side, it is a hard discipline, akin to mathematics, for which ignorance and absence of elective affinities can be declared without shame (sometime even with pride). For a Museum dedicated to computer science this is a double trouble. First we have to dismantle a perception of the discipline that is superficial, yet it is appealing for the public. Then, we have to build a well-founded view that, unfortunately, appears difficult to most people. The paper presents a project carried out by the Museum of Computing Machinery of the University of Pisa and by paginaQ, a local online newspaper. The project aims to expand the respective contact zones by sharing the audiences and offering articles about the history of computing written to be attractive and accessible, but scientifically correct.

Keywords
computer science, history, online newspaper, target sharing.

p. 97 / Aprile 2017 - N. 16

Riassunto

Tra l’Orto Botanico universitario di Modena e il Giardino Botanico “La Pica” ONLUS di San Biagio in Padule (MO), è stata avviata, nell’ambito di un progetto per la Diffusione della Cultura Scientifica (Legge 6/2000), una collaborazione volta a stimolare il pubblico e le scuole all’interesse per la biodiversità locale e la sua tutela. Le collezioni botaniche presenti nelle istituzioni coinvolte, ricche di campioni raccolti nella bassa pianura modenese tra esemplari d’erbario e piante vive, sono state utilizzate come strumento di conoscenza, divulgazione e sensibilizzazione sui temi della conservazione biologica.

Parole chiave
collezioni botaniche, Orto botanico, Modena, territorio locale, diffusione cultura scientifica.

The botanical collections as a tool to dialogue with the territory.

Abstract

A collaboration between the University Botanic Garden of Modena and the Botanic Garden “La Pica” NPO in San Biagio in Padule (MO) was started, as part of a project for the Dissemination of Scientific Culture (Law 6/2000) for stimulating people’s and schools’ interest for the local biodiversity and its protection. The botanical collections of the involved Institutions, rich in samples collected in the low plain of Modena (herbarium specimens and living plants), were used as an instrument of knowledge, dissemination and public awareness on the issues of biological conservation.

Keywords
botanical collections, botanic Garden, Modena, local territory, scientific dissemination.

p. 102 / Aprile 2017 - N. 16

Riassunto

La società contemporanea ha bisogno di musei che rivestano nuovi ruoli, maggiormente “visitor-oriented”, divengano contesti di contatto tra persone diverse, luoghi di inclusione sociale, dove si parlano linguaggi trasversali e interculturali. Questo cambiamento socio-culturale si basa sulla cultura della sostenibilità, in direzione della quale i nostri musei scientifici stanno intraprendendo i primi passi. In questo lavoro vengono riportati alcuni dati preliminari di indagini effettuate in seno all’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS), che il Gruppo di Lavoro Educazione nei Musei Scientifici (GEMS) si ripromette di approfondire per giungere a una operatività condivisa. Malgrado l’esiguità del campione, dai primi dati della ricerca nei nostri musei risultano interesse e consapevolezza per i problemi della sostenibilità e una varietà di progetti che superano l’aspetto ecologico-energetico e affrontano anche la complessità dei problemi socio-culturali.

Parole chiave
musei scientifici, nuovi ruoli, sostenibilità, ricerca preliminare.

Preliminary research on the sustainability culture in the Italian Scientific Museums.

Abstract

Contemporary society needs museums with new roles, more visitor-oriented, social inclusive, contact places between people with different cultural context. Our museums are approaching this new way towards the sustainability and some preliminary data collected within the ANMS (Associazione Nazionale Musei Scientifici) are reported. The GEMS working group of the Association (working on Education in Scientific Museums) wishes to analyze in depth the matter, to find a common professional strategy. Despite the small sample, the early research data in our museums show interest and awareness for sustainability issues and a variety of projects that exceed the ecological - energy and also face the complexity of socio-cultural problems.

Keywords
scientific museums, new roles, sustainability, preliminary research.

p. 108 / Aprile 2017 - N. 16

Riassunto

Con l’intento di contattare un nuovo segmento di “non pubblico”, nell’anno 2004 il Museo “G. Orlandi” ha avviato una collaborazione con la Casa Circondariale di Voghera, finalizzata ad avviare corsi all’interno della struttura detentiva, dedicati alle scienze naturali e ai beni naturalistici. Sono emersi subito alcuni aspetti positivi: l’alto grado di partecipazione e di coinvolgimento dei detenuti e il forte interesse a collaborare da parte della Direzione carceraria. Quanto ai lati negativi: non tutti i gruppi erano idonei a un lavoro continuativo nel tempo ed erano disponibili a farsi coinvolgere in un progetto culturale. Infine, l’alto grado di sicurezza del carcere vogherese inevitabilmente imponeva forti limiti nell’organizzazione delle attività. Due aspetti in particolare, tuttavia, hanno determinato una evoluzione del percorso: l’obiettivo di continuare ad alimentare emozioni e interessi risvegliati dall’esperienza del Museo - prima assopiti dalla lunga reclusione – e di utilizzarli come potenziale di crescita, rieducazione e di reinserimento lavorativo. Sono state quindi riviste le finalità del progetto iniziale, considerando molto limitativo il solo approccio didattico frontale, puntando quindi su attività più coinvolgenti, manuali; su una responsabilizzazione dei detenuti e su una possibile prospettiva di lavoro remunerato. Il bilancio è positivo per il Museo, per il contributo ai problemi socio-culturali del territorio e per i detenuti coinvolti, che hanno recuperato interessi, competenze e ruolo sociale. Inoltre, il progetto ha permesso di incrementare la collaborazione con le istituzioni territoriali e non, che operano in campo sociale, condividendo programmi e risorse, che hanno portato all’attivazione di specifiche borse lavoro, alcune all’interno del carcere, altre all’esterno presso il Museo. Il progetto del Museo di Voghera può rappresentare un modello di azione nel campo della sostenibilità sociale.

Parole chiave
museo, carcere, territorio, (ri)educazione, reinserimento sociale.

The museum is in jail: objectives and results of ten years of path.

Abstract

With the intention of contacting a new segment of “non-public”, in 2004 the “G. Museum Orlandi “has initiated a collaboration with the Prison of Voghera, aimed at launching courses within the detention facility, dedicated to the natural sciences and natural heritage. They emerged just a few positive aspects: the high degree of participation and involvement of the detainees and the strong interest to cooperate on the part of the prison management. As for the downsides: not all groups were eligible to continued employment over time and were available and willing to get involved in a cultural project. Finally, the high security prison capable of Voghera inevitably imposed severe limits in the organization of activities. Two aspects in particular, however, have determined the evolution of the course: the objective of continuing to fuel emotions and interests awakened by the experience of the museum - the first drowsy from the long imprisonment - and use them as growth potential, rehabilitation and return to work . It was revised the objectives of the initial project, considering very limiting the front only teaching approach, and focusing on more engaging activities, manuals; on one of the inmates responsibility and a possible prospect of remunerated work. The balance is positive for the Museum, for its contribution to social and cultural problems of the territory and for the inmates involved, who have recovered interests, skills and social role. In addition, the project has allowed to increase collaboration with local institutions and non-operating in the social field, sharing programs and resources, which led to the activation of specific employment grants, some inside the prison, other outside at the Museum. The project of the Museum of Voghera may represent a pattern of action in the field of social sustainability.

Keywords
museum, Prison, territory, (re)education, social reintegration.

p. 114 / Aprile 2017 - N. 16

Riassunto

Recentemente, ai canonici ruoli di didattica e ricerca delle università si è aggiunto un terzo ruolo: la cosiddetta “terza missione”. Non è stato meglio specificato un nome per questo ruolo, probabilmente per la complessità e la diversità dei suoi ambiti di azione. In generale, la terza missione comprende tutti gli aspetti di interazione delle università con i loro territori di appartenenza. Non solo trasferimento di tecnologie e innovazione, ma anche impegno nel sociale e nella formazione permanente della popolazione. I musei universitari, con la loro azione di disseminazione dei risultati della ricerca, rientrano a pieno titolo nella terza missione.

Parole chiave
terza missione, università, musei.

Museums role in the”newborn” third mission of universities.

Abstract

The so-called “third mission” has recently joined the canonical role sof teaching and research in universities. This mission has a generic name, probably because of the complexity and diversity of its scopes. In general, the third mission involves interaction aspects of universities with their regions. It’s not just technology transfer and innovation, but also social commitment and life long learning actions. The university museums, with their action of dissemination of research results, are fully included in the third mission.

Keywords
third mission, university, museums.

p. 118 / Aprile 2017 - N. 16

Riassunto

I musei di storia naturale vantano una antica tradizione nel coinvolgimento di persone non appartenenti al mondo accademico nella raccolta di dati e in progetti di ricerca. Data la loro duplice competenza negli ambiti della ricerca e dell’educazione, essi si trovano nella posizione ideale per unire questi due settori e svolgere un ruolo di rilievo nell’emergente settore della Citizen Science (CS). Il periodo che stiamo vivendo è caratterizzato da un grave impatto sulla biodiversità, che implica un cambiamento di approccio verso il monitoraggio ambientale e la conservazione; i musei hanno l’opportunità di guidare questo processo. Essi possono svolgere un ruolo di rilievo a vantaggio delle persone e della biodiversità, ottenendo al contempo l’importante risultato di rinnovare e migliorare la loro funzione nella società. Probabilmente non è un caso che alcuni tra i più importanti musei di storia naturale europei siano tra i fondatori della Associazione Europea di Citizen Science (ECSA). Programmi specifici che coinvolgano il pubblico in iniziative di monitoraggio ambientale possono portare ad una maggiore accettazione delle istituzioni museali, che da tempo mostrano i segni di una profonda crisi, assicurando migliori possibilità di sopravvivenza e prospettive di sviluppo. Questo articolo ha lo scopo di rappresentare la gamma di attività di citizen science realizzate dal Museo di Storia Naturale della Maremma nel corso degli ultimi cinque anni, che vanno da un sito di registrazione di osservazioni naturalistiche, a corsi per aspiranti Citizen Scientist, a Bioblitz della durata di 24h. Una esperienza di “interfaccia tra musei e società” che potrà essere facilmente replicata da altri musei e contesti socio-culturali.

Parole chiave
Citizen Science, musei, monitoraggio della biodiversità.

Citizen Science as a tool for enhancing the role of a museum

Abstract

Natural history museums held an ancient tradition of involving non-academics in data collection and research projects. Given their dual remits of research and education, they are ideally placed to link these two sectors and to play a relevant role in the field of Citizen Science (CS). At a time when we are experiencing a severe impact on biodiversity, a change in approach to environmental monitoring and conservation is required, and museums have the opportunity to lead this process. The role of museums owns a full potential for the benefit of people and biodiversity, but also a mean to enhance their function into society. It is probably not a case that natural history museums are among the founders of the European Citizen Science Association (ECSA). In Italy, as well as in other countries, specific programs involving public in the monitoring process can lead to a greater acceptance of the leading institutions, assuring a better chance for survival and flourishing. This paper has the aim to depict the range of citizen science activities carried out by the Maremma Natural History Museum during the last five years, ranging from a recording site to courses for aspirant Citizen Scientists, to 24h Bioblitzes. An experience at the “museum-society interface” that could be easily applied to other museums and socio-cultural contexts.

Keywords
Citizen Science, museums, biodiversity monitoring.

p. 124 / Aprile 2017 - N. 16

Riassunto

Con questo contributo si presenta il progetto di citizen science “La necropoli di Parrana San Martino”, realizzato dal Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, per condividere con varie categorie di pubblico le fasi ed i risultati della ricerca archeologica svolta presso la suddetta necropoli. L’obiettivo è stato rendere un museo ed una scienza più inclusivi. Il progetto ha previsto, infatti, il coinvolgimento del pubblico alle fasi di ricerca archeologica sul campo, rendendolo “Citizen Scientist” e co-autore di conoscenza, e una serie di azioni divulgative di varia natura, dalle pubblicazioni su riviste scientifiche a quelle sui quotidiani, alle conferenze per esperti e non, ai laboratori didattici per bambini. Questa strategia ha permesso il coinvolgimento di varie tipologie di cittadini, con background culturali ed esigenze formative diverse, realizzando così un dialogo tra museo e territorio e una scienza/conoscenza sempre più accessibile.

Parole chiave
archeologia inclusiva, coinvolgimento del pubblico, Citizen Science, museo.

“The necropolis of Parrana San Martino” (Collesalvetti, Livorno): an inclusive archaeological project.

Abstract

At the Natural History Museum of the Mediterranean sea, an inclusive archaeological project entitled “The necropolis of Parrana San Martino” has been carried out to share some research phases and results with various public audiences. Many citizen have been involved in the field researches and transformed in “Citizen Scientists”. Moreover the project included a series of outreach activities, as publications in scientific journals and newspapers, conferences for experts and not, educational laboratories for children. The aim was to involve various types of citizen with different cultural background and formative/cultural needs, in order to open a wider and inclusive dialogue between Museum and territory and to improve the accessibility of scientific knowledge.

Keywords
inclusive archaeology, accessible science, Citizen Science, museum.

p. 129 / Aprile 2017 - N. 16

Riassunto

Il Progetto CoSMoS (Collecting Snails, Monitoring Snails) promosso dal Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara, convenzionato con il progetto CSMON – Life, nasce allo scopo di utilizzare la collezione malacologica “Giorgio Lazzari” come riferimento per compiere monitoraggi e confrontare i dati storici con quelli attuali. Il progetto comprende attività di Citizen Science che prevedono: a) la catalogazione e l’analisi della collezione malacologia “Giorgio Lazzari”; b) il monitoraggio sul campo in sette siti nel territorio del Delta del Po e della Pianura Padana orientale; c) la realizzazione di moduli didattico-educativi e BioBlitzes per coinvolgere gli studenti e la cittadinanza in esperienze dirette sullo studio della biodiversità. I dati di presenza/assenza rilevati dalla collezione “G. Lazzari” sono confrontabili con le informazioni derivate dai monitoraggi effettuati sulle comunità malacologiche e sono stati utilizzati al fine di individuare eventuali modificazioni della loro composizione specifica nel tempo. Esperienze di ricerca e didattiche possono così integrarsi vicendevolmente per contribuire alla salvaguardia degli ecosistemi padani e costieri e della loro biodiversità.

Parole chiave
collezione malacologica, Citizen Science, moduli didattici, Delta del Po, biodiversità.

Collections and citizen science. The project CoSMoS between biodiversity, monitoring and museology.

Abstract

The project CoSMoS (Collecting Snails, Snails Monitoring) sponsored by the Museum of Natural History of Ferrara, with partnership of CSMON – Life project, was born to use the “Giorgio Lazzari” malacological collection as a reference to perform monitoring and compare historical data with current ones. The CoSMoS project comprises Citizen Science activities involving: a) the cataloging and the analysis of the “Giorgio Lazzari” collection; b) monitoring on the seven sites in the Po River Delta and in the Eastern Po Valley; c) the realization of teaching and educational activities (BioBlitzes) to involve the students and the citizens in a live experience to the biodiversity studies. The presence/absence data taken from the “G. Lazzari” collection are comparable with the information derived from the monitoring conducted on snails communities and we used them in order to identify species turnover. Research and educational experiences may well complement each other to contribute to the biodiversity conservation of Po valley and coastal ecosystems.

Keywords
malacological collection, Citizen Science, educational modules, Po Delta, biodiversity.

p. 133 / Aprile 2017 - N. 16

Riassunto

La progettazione partecipata emerge, negli ultimi anni, come elemento innovativo tra i musei del Sistema RESINA, la rete dedicata ai musei scientifico-naturalistici della Regione Lazio comprendente 15 poli diffusi sul territorio. Il crescente coinvolgimento dei visitatori nell’ideazione, nello sviluppo e /o nella diffusione di nuovi contenuti e programmi, segue la riduzione di finanziamenti pubblici e privati disponibili per i musei. Intercetta, tuttavia, nuove energie e aspetti di una cultura digitale globale capaci di incidere sulle relazioni tra i musei e le comunità di appartenenza. In un contesto che vede i piccoli borghi del Lazio aprirsi ad una filosofia di “localismo cosmopolita”, i musei possono giocare un ruolo: quello di catalizzare una partecipazione attiva alla rigenerazione culturale, sociale ed economica delle territorio in virtù della loro capacità di promuovere l’innovazione culturale, dialogare con pubblici diversi, lavorare per l’inclusione, creare nuove connessioni.

Parole chiave
partecipazione, musei naturalistici, rete museale, Regione Lazio, sviluppo locale.

Museums and participation: trends and reflections from RESINA museum Network.

Abstract

Participatory planning is emerging as a new trend in museums belonging to RESINA, the Lazio Region network including 15 small natural history and science museums scattered on the region. The increasing inclusion of visitors in the conception, development and/or dissemination of museum’s contents and projects first appeared as a response to the financial crisis, encompassing both an effort towards the democratization of museums and the search for new management tools. However, the phenomenon also highlight how new energies and the features of a digital global culture are entering the relationships between museums and their communities and drawing for change. When small villages look forward to opening up within a “cosmopolitan localism” perspective, museums can take part: drawing on their longstanding abilities to catalyze cultural innovation, contribute to identities, create connections, work for inclusion in order to engage new local participation.

Keywords
participation, natural history museums, museum network, Lazio Region, local development.

p. 139 / Aprile 2017 - N. 16

Riassunto

Il Museo Provinciale di Storia Naturale fu aperto al pubblico nel 1929. Da allora il Museo ha vissuto alterne vicende, compresa la sua distruzione durante la seconda Guerra Mondiale. Nel dopo guerra il Museo fu ricostituito e, a partire dagli anni ’70, associazioni culturali di volontariato hanno contribuito in maniera importante alle attività di ricerca e divulgazione del Museo.

Parole chiave
Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, associazioni culturali di volontariato, cultura scientifica, fondi comunitari.

The contribution of scientific associations voluntary groups in the activity of the Mediterranean Natural History Museum of Livorno.

Abstract

The Provincial Museum of Natural History opened to the public in 1929. Since then the Museum has experienced ups and downs, including its destruction during the Second World War. After the war the museum was reconstituted and, since the 70s, cultural voluntary associations have contributed in an important way to research and cultural activities of the Museum.

Keywords
Museum of Natural History of the Mediterranean, cultural associations of volunteers, scientific culture, community funds.

p. 144 / Aprile 2017 - N. 16