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Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
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Agosto 2019 - N. 19

Memorie

Volume: 19

Anno: 2019
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Indice

p. 1 /Indice

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Editoriale
Fausto Barbagli

p. 3 /Editoriale

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Presentazione dei curatori
Giuliano Doria, Elisabetta Falchetti

p. 5 /Presentazione dei curatori

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Collaborazione scientifica tra il Museo Mineralogico Luciano Dabroi di Andora e il DISTAV dell’Università di Genova
Christine Enrile, Donato Belmonte, Cristina Carbone

Riassunto

Il Museo Mineralogico Luciano Dabroi situato nel comune di Andora, in Palazzo Tagliaferro, cuore culturale
della città, ha attivato un progetto di collaborazione scientifica con il DISTAV dell’Università di Genova.
Il Museo ha commissionato il lavoro di catalogazione al DISTAV (Università degli Studi di Genova) ai fini
dell’allestimento di un’area espositiva all’interno dei locali del Museo.
Lo scopo di questo lavoro pertanto ha principalmente riguardato la catalogazione, secondo la sistematica mineralogica, di campioni appartenenti alla collezione privata “Harmen Schipper” donata al Museo Mineralogico Luciano Dabroi di Andora (Savona) dalla famiglia. Il lavoro si è articolato in varie fasi. Innanzitutto si è proceduto alla selezione dei campioni mineralogici più rappresentativi. Ogni campione è stato descritto, fotografato e classificato secondo le regole della sistematica mineralogica. Si è usato lo stesso numero di catalogazione proposto dal collezionista precedente, anche se i campioni sono stati raggruppati per specie e classi mineralogiche. Tutte le osservazioni ottiche, strutturali e le informazioni bibliografiche classificative sono state inserite in schede informatiche create ad hoc per ogni campione.
La sinergia fra i due enti ha permesso il raggiungimento di importanti risultati quali, il più importante, l’inaugurazione il 15 aprile 2017 della nuova sala dedicata a Schipper che ha visto la partecipazione di personaggi illustri e molti cittadini.

Parole chiave
collezione museologica, Andora, minerali.

 
Scientific collaboration between Luciano Dabroi Mineralogical Museum of Andora and DISTAV University of Genoa

Abstract

The Luciano Dabroi Mineralogical Museum located at Palazzo Tagliaferro in Andora, cultural heart of the city, has launched a scientific collaboration project with the DISTAV University of Genoa.
The Museum has commissioned the cataloging work of minerals at the DISTAV (University of Genoa) for the purpose to create a new exhibition of samples within the Museum.
The purpose of this work was to create a database, according to the mineralogical system, of samples of the private collection “Harmen Schipper” given to the Luciano Dabroi Mineralogical Museum of Andora (Savona) by the family.
The work was splitted into various phases. First of all, we proceeded to the selection of the most representative mineralogical samples.
Each sample has been described, photographed and classified according to the mineralogical systematics. The same cataloging number proposed by the Mr. Schipper collector was used, even if the samples were grouped by species and mineralogical classes. All the optical, structural mineralogical observations and the classification bibliographic information have been inserted in database created ad hoc for each sample.
The synergy between the DISTAV and Museum, which allowed the achievement of important results such as the inauguration of the new hall dedicated to Schipper and inaugurated the 15 April 2017 which saw the participation of famous people and many people living in Andora.

Keywords
museum, collection, Andora, minerals.

 

p. 12 /Collaborazione scientifica tra il Museo Mineralogico Luciano Dabroi di Andora e il DISTAV dell’Università di Genova

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Nuovi contatti tra musei nel segno di Orazio Antinori
Angelo Barili, Elisabetta Palagi, Marco A.L. Zuffi, Ivan Norscia, Sergio Gentili

Riassunto

I musei di storia naturale rivestono un importante ruolo di mediatori e promotori dello sviluppo economico,
sociale e culturale di cruciali regioni del pianeta. In particolare, sia incrementando i dati e le conoscenze sulla
biodiversità di tali aree sia comunicando la consapevolezza che la qualità del patrimonio biologico degli ambienti naturali e rurali diventa un elemento indispensabile per la gestione delle risorse naturali, attraverso forme di sviluppo sostenibile. In base a un Accordo di Programma tra musei nel 2017 una missione congiunta, tra la Galleria di Storia Naturale del CAMS (Centro di Ateneo per i Musei Scientifici dell’Università degli Studi di Perugia) e il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, ha effettuato attività di ricerca naturalistica nell’area della Wòreda (Distretto) di Ankober, in Etiopia, presso il Centro Studi e Ricerche Orazio Antinori, fondato nel 2011 dal CAMS e dalla Società Geografica Italiana, in collaborazione con le autorità etiopi. Questo ha permesso sia interessanti osservazioni naturalistiche sul campo sia di contattare le autorità governative, la Debre Berhan University e le comunità rurali, al fine di contribuire allo sviluppo sostenibile e alla salvaguardia degli altopiani di Ankober (Eastern Afromontane Hotspot).

Parole chiave
esploratore-naturalista, erpetofauna, primati, Etiopia.

 
New relations between museums in the footsteps of Orazio Antinori

Abstract

Natural history museums play an important role as mediators and promoters of economic, social and cultural development of crucial regions on our planet. In particular, augmenting data and expanding knowledge of the biodiversity of different areas and communicating the awareness that the quality of the biological heritage of natural and rural environments becomes an indispensable element for the management of natural resources, through forms of sustainable development. On the basis of a Program Agreement between museums in 2017, a joint mission between the CAMS Natural History Gallery (University Center for Scientific Museums of the University of Perugia) and the Natural History Museum of the University of Pisa has undertaken naturalistic research in the Wòreda area (District) of Ankober, in Ethiopia, at the Orazio Antinori Study and Research Center, founded in 2011 by CAMS and the Italian Geographic Society, in collaboration with the Ethiopian authorities. This has led to both interesting naturalistic observations in the field and to contact with government authorities, the Debre Berhan University and the rural communities, with the purpose of contributing to the sustainable development and the protection of the Ankober highlands (Eastern Afromontane Hotspot).

Keywords
explorer naturalist, herpetofauna, primates, Ethiopia.

 

p. 15 /Nuovi contatti tra musei nel segno di Orazio Antinori

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Attività di alternanza scuola-lavoro dei Musei Universitari della Rete Italiana con l’impiego delle tecnologie digitali
Elena Corradini

Riassunto

La Rete dei Musei Universitari, costituita nel 2012 per un progetto approvato e finanziato dal MIUR nel 2013, ha realizzato il portale della Rete, www.retemuseiuniversitari.unimore.it, implementato con una sezione per i percorsi educativi realizzati nell’ambito di un secondo progetto dedicato all’orientamento al metodo e alla cultura scientifica, approvato dal MIUR nel 2014. Nel 2015, mentre questo secondo progetto era in corso, è stata pubblicata la Legge 107/2015 che ai commi 33-43 ha previsto la realizzazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro per gli studenti delle ultime tre classi delle scuole superiori.
I musei della Rete, in considerazione delle molteplici esperienze acquisite in ambito educativo e della capacità di operare in sinergia, hanno deciso di organizzare percorsi formativi dedicati all’alternanza scuola-lavoro, riferibili ai temi generali e ai sottotemi del I e del II progetto, predisponendo materiali multimediali e mettendoli a disposizione in una terza sezione del portale della Rete. Tali percorsi hanno fornito un’ulteriore possibilità di rinnovare le strategie educative e di interazione tra i vari musei della Rete.

Parole chiave
Rete Musei Universitari, tecnologie digitali, alternanza scuola-lavoro, educazione museale.

 
Work-related learning activities of the University Museums of the Italian Network with the use of digital technologies

Abstract

The Italian University Museum Network, established in 2012 for a project approved by the Ministry of Education University and Research (MIUR) in 2013, created the portal of the Network, www.retemuseiuniversitari.unimore.it, developed with a section containing educational paths, carried out as part of a second project dedicated to Orientation to the scientific method and culture presented in 2014 and financed and approved by MIUR in 2015.
In 2015, while this second project was under implementation, the law 107/2015 was published, whose paragraphs 33-43 has provided for the creation of the “alternanza scuola-lavoro” (work-related learning) paths for students in the last three high school classes.
The museums of the Network, in consideration of the considerable experience they acquired in education and their ability to work in synergy, decided to organize work-related learning concerning the general themes and sub-themes of the first and second projects, preparing multimedia materials and making them available on the web portal.
The making of these educational paths provided a further opportunity to renew the educational and interaction strategies between the various museums of the Network.

Keywords
University Museums Network, digital technologies, work-related learning paths, museum education.

 

p. 19 /Attività di alternanza scuola-lavoro dei Musei Universitari della Rete Italiana con l’impiego delle tecnologie digitali

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Valorizzazione di una collezione scientifica: museo e istituzioni collaborano
Paolo Brenni, Anna Giatti, Laura Serra, Marco Valle

Riassunto

Negli anni ’70 dello scorso secolo il Museo di Scienze Naturali Enrico Caffi di Bergamo ha acquisito una serie di strumenti didattici databili fra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento, provenienti dal Gabinetto di Fisica del Liceo Classico Paolo Sarpi. L’attivarsi di rapporti di collaborazione, prima con l’Ateneo di Scienze Lettere ed Arti e poi con la Fondazione Scienza e Tecnica, ha consentito il recupero della raccolta grazie allo studio degli strumenti e all’avvio degli interventi di restauro.

Parole chiave
collaborazione fra istituzioni, strumenti scientifici, restauro.

 
Enhancement of a scientific collection: museum and institutions collaborate

Abstract

In the ’70s of the last century, the Museum of Natural Sciences Enrico Caffi of Bergamo has acquired a series of scientific instruments dating from the late eighteenth and nineteenth Centuries. The collection was part of the Cabinet of Physics of the classic high school Paolo Sarpi. The activation of collaborative relationships, first with the Ateneo di Scienze Lettere e Arti and then with the Fondazione Scienza e Tecnica, has enabled the collection to be recovered thanks to the study of the instruments and the start of restoration work.

Keywords
institutional collaboration, scientific instruments, conservation and restoration.

 

p. 25 /Valorizzazione di una collezione scientifica: museo e istituzioni collaborano

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Allestimento di una banca biologica del DNA di primati: un nuovo approccio alle collezioni storiche
Paolo Guaschi, Enrica Capelli, Francesco Zambuto

Riassunto

Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia, fondato nel 1771 da Lazzaro Spallanzani, rivestì un ruolo molto importante in seno alle strutture scientifiche dell’Ateneo. Nel dopoguerra perse via via il suo ruolo fino a essere abbandonato. Dal 1989 l’Università ha iniziato il recupero delle collezioni con il fine di riavvicinare il Museo alle istituzioni scientifiche. Nel 2014 in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente è stato avviato un lavoro per l’allestimento di una banca biologica del DNA della collezione di primati che ha comportato la messa a punto di procedure di estrazione e di analisi del DNA antico.

Parole chiave
Museo di Storia Naturale, scheletri di primati, DNA.

 
Assembling a biological DNA primates bank: a new approach to historical collections

Abstract

The “Museo di Storia naturale dell’Università di Pavia” was founded in 1771 by Lazzaro Spallanzani. The Museum had an important role within the scientific institutes of the University. After the Second World War the Museum lose its role and it was abandoned.
Since 1989 the University has begun the restoration of the collections to reconnect the Museun to the scientifics departments. In 2014 a protocol for the extraction of ancient DNA has been developed in collaboration with the “Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente”. Museum and department have been working together on the primates skeletons collection to create a GenBank.

Keywords
Museo di Storia Naturale, skeletons of primates, DNA.

 

p. 30 /Allestimento di una banca biologica del DNA di primati: un nuovo approccio alle collezioni storiche

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Fare sistema per divulgare le grandi storie della natura: il “Progetto Estinzione” e la conservazione delle specie di vertebrati nei musei naturalistici italiani
Paola Nicolosi, Telmo Pievani - Silvia Valenti, Elena Canadelli, Massimo Bernardi - Michele Lanzinger, Maurizio Casiraghi - Andrea Galimberti, Roberta Pala - Giulia Tessa - Franco Andreone

Riassunto

“Estinzione. Una mostra, una banca dati genetica e ricerche sulle collezioni di vertebrati estinti e in via di estinzione nei musei italiani di storia naturale” ha origine nel 2014 come progetto congiunto dell’Università degli Studi di Padova con il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino (MRSN), il MUSE - Museo delle Scienze di Trento e FEM2-Ambiente s.r.l. (Università degli Studi di Milano-Bicocca). L’idea progettuale si è basata sulla fattiva collaborazione fra enti di differente natura (università, musei di enti locali, spin-off universitario), al fine di catalogare, studiare e valorizzare specie di vertebrati minacciate di estinzione presenti nelle collezioni naturalistiche italiane. Ciò è stato possibile con il contributo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che ha: i) permesso di effettuare un censimento delle collezioni italiane; ii) sostenuto le indagini genetiche su una specie campione in pericolo critico di estinzione (Podarcis raffonei); iii) contribuito a sostenere lo sviluppo di attività ostensive dedicate ai fenomeni di estinzioni sui vertebrati, realizzate presso il MUSE di Trento, il Giardino della Biodiversità dell’Università di Padova e i locali della Regione Piemonte a Torino.

Parole chiave
estinzioni, collezioni museali, ricerca, mostre.

 
Make system to divulgate the great stories of nature: the “extinction project” and the conservation of vertebrate species in the collections of Italian Natural history museums

Abstract

“Extinction. An exhibition, a genetic data base and a survey on collections of extinct or endangered vertebrates located in Italian Natural History Museums” originated in 2014 as a joint project of the University of Padua, the Museo Regionale di Scienze Naturali of Turin (MRSN), the MUSE - Science Museum of Trento, and FEM2-Ambiente s.r.l. (University of Milan-Bicocca). The project idea was based on the collaboration between different institutions (universities, museums of local authorities, university spin-off), in order to start a catalogue of specimens and species of vertebrates under threat of extinction and housed in the collections of Italian natural history museums, with the aim of conducting genetic research on preserved specimens and enhancing its conservationist importance. This was possible thanks to the contribution of the Ministry of Education, University and Research, which allowed to: i) activate the census of the collections; ii) support the investigations on the DNA of a critically endangered species, the Aeolian lizard Podarcis raffonei; iii) carry out three ostensive activities dedicated to the extinction phenomena of vertebrates, carried out at the MUSE in Trento, at the Biodiversity Garden of Padua University and in Turin in spaces of Regione Piemonte.

Keywords
extinction, museum collections, research, exhibitions.

 

p. 33 /Fare sistema per divulgare le grandi storie della natura: il “Progetto Estinzione” e la conservazione delle specie di vertebrati nei musei naturalistici italiani

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Il Museo della “Vita nelle Acque”
Raffaele Gattelli, Celeste Lazzarini, Daniela Minelli

Riassunto

Nella primavera 2017 apre le sue porte al pubblico, sotto il patrocinio del Circuito Museale Ravennate, il Museo zoologico “Vita nelle acque” progettato, creato e diretto dal biologo Raffaele Gattelli. Questo Museo presenta delle eccellenze didattiche e scientifiche uniche nel panorama zoologico italiano ed europeo: la ricchissima collezione di crostacei a secco, la vastissima raccolta di anfibi e rettili (a secco e in liquido) e la mostra dei pesci tassidermizzati e ridipinti. Il Museo si pone anche lo scopo di interagire con musei di tutto il mondo per scambi di materiali a scopo didattico e scientifico.

Parole chiave
museo zoologico, tassidermia, crostacei, anfibi.

 
The “Life in the Waters” Museum

Abstract

In spring 2017 the “Life in the waters” zoological Museum opens its doors to the public, under the patronage of the Circuito Museale Ravennate. This museum designed, created and directed by the biologist Raffaele Gattelli presents unique educational and scientific excellence in the Italian and European zoological landscape: the rich collection of dry Crustaceans, the huge collection of Amphibians and Reptiles, conserved dry and in fixative, and the exhibition of taxidermized and repainted fish are only a part of these excellence.
The museum also aims to interact with museums all over the world for exchanges of materials for educational and scientific purposes.

Keywords
zoological museum, taxidermy, Crustaceans, Amphibians.

 

p. 38 /Il Museo della “Vita nelle Acque”

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Dalla rilevanza nazionale a quella internazionale: le strategie adottate dal Museo Nazionale dell’Antartide (MNA, Sede di Genova)
Stefano Schiaparelli, Maria Chiara Alvaro, Matteo Cecchetto, Alice Guzzi, Paola Piazza

Riassunto

Il Museo Nazionale dell’Antartide (MNA) nasce nel 1996 con lo scopo di conservare i numerosissimi reperti e le importanti collezioni di campioni biologici, geologici e glaciologici prelevati nell’ambito delle spedizioni del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide (PNRA). Nel corso degli anni, a partire dalla prima spedizione italiana del 1985, sono stati raccolti migliaia di reperti che costituiscono ora un prezioso patrimonio per l’Italia. Il MNA è strutturato come Centro Interuniversitario a cui partecipano gli Atenei di Genova, Siena e Trieste, ognuno dei quali ospita una sede del Museo che ha diverse finalità di conservazione, rispettivamente di: campioni biologici (Genova), campioni geologici e meteoriti (Siena), carote di sedimenti e documenti relativi all’esplorazione dell’Antartide (Trieste). Vi sono inoltre sette sedi associate del MNA, dislocate in varie città, specializzate nella gestione di collezioni che necessitano di particolari protocolli di conservazione. Nell’ottica di un processo di ammodernamento delle attività del Museo, in particolare della sede genovese, responsabile per i reperti biologici, si è cercato di dare rilevanza internazionale alle collezioni e ai reperti ivi conservati. L’operazione è avvenuta sotto l’egida di vari gruppi di lavoro dello SCAR (The Scientific Committee on Antarctic Research) che hanno favorito il coordinamento delle attività a livello internazionale. Il MNA ha infatti: i) co-fondato il progetto Antarctic Field Guide, mirato a fornire immagini e dati ecologici relativi a specie antartiche; ii) pubblicato attraverso l’Antarctic Biodiversity Information Facility (ANTABIF) i dati distribuzionali relativi alle specie presenti in collezione in forma di data paper su riviste open access dell’editore Pensoft; iii) fornito, attraverso il punto precedente, i dati distribuzionali al Global Biodiversity Information Facility (GBIF). Al fine di migliorare la comunicazione e fornire utili strumenti innovativi per
l’outreach in ambito antartico, il MNA ha inoltre inaugurato una galleria di modelli 3D di organismi antartici, realizzati sia con tecniche fotogrammetriche sia con microtomografie. Infine, il MNA collabora con il Barcode of Life per la caratterizzazione molecolare attraverso il barcoding delle specie conservate nelle proprie collezioni. Tramite queste operazioni, nel corso degli ultimi 5 anni, il MNA è riuscito a relazionarsi con vari gruppi di ricerca a livello internazionale, instaurando nuove collaborazioni e ottenendo importanti risultati quali, ad esempio, la classificazione di specie per le quali non vi sono esperti in Italia o, attraverso il coordinamento di attività di barcoding e la condivisione di sequenze, una più precisa identificazione degli esemplari anche su base molecolare e non solo morfologica.

Parole chiave
Museo Nazionale dell’Antartide, collezioni museali, condivisione dati, database internazionali.

 
From national to international relevance: strategies adopted by the Italian National Antarctic Museum (MNA, Genoa)

Abstract

The Italian National Antarctic Museum (MNA) was established in 1996 with the aim of preserving the specimens and the collections of Antarctic organisms, geological samples and ice samples that are regularly acquired in the framework of the Antarctic scientific expeditions of the Italian National Antarctic Program (PNRA). Starting with the first Italian Antarctic expedition in 1985, thousands of museum vouchers have been progressively acquired, now representing a valuable Italian heritage. The structure of the MNA is that of a consortium formed by three Italian universities, i.e. Genoa, Siena and Trieste, each one dedicated to different aspects: biology and ecology (Genoa), earth sciences (Siena), history of exploration and marine geology (Trieste). There are also seven Associate Sections, in different cities, where collections requiring specific conservation protocols are curated and maintained. With the aim of increasing the visibility of the Genoa Section, which focuses on biological samples, a deep process of renovation of MNA was tempted with a special focus on initiatives that could raise, at the international level, interest about the MNA activities. These steps have been done under the SCAR (The Scientific Committee on Antarctic Research) aegida, which has catalysed the whole process. In the specific, the MNA has: i) co-founded the Antarctic Field Guide project, aimed at producing iconography and ecological data about charismatic Antarctic species, not only for scientists but also for students and nature-lovers; ii) published trough the Antarctic Biodiversity Information Facility (ANTABIF) distributional records of the species present in the MNA collection in form of data papers, accepted by open access journals of the Editor Pensoft; iii) given (through the previous point) distributional data to the Global Biodiversity Information Facility (GBIF). With the aim of increasing outreach activities and stimulate curiosity about the unique Antarctic living forms, the MNA has also established a gallery of 3D models of Antarctic organisms, both based on photogrammetry and microtomography. Finally, the MNA collaborates with the Barcode of Life consortium in order to better characterize the determinations of the species in its collections. Overall, in the past five years, all the above steps allowed the MNA to establish a variety of collaborations at the international level, gaining support of taxonomist of groups about which there are no experts in Italy or refining, based on molecular data, the determinations of some of the taxa present in collection.

Keywords
Italian National Antarctic Museum, museum collection, data sharing, international databases.

 

p. 40 /Dalla rilevanza nazionale a quella internazionale: le strategie adottate dal Museo Nazionale dell’Antartide (MNA, Sede di Genova)

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Rosetta: da missione spaziale esemplare a esempio di divulgazione
Alessandro Blasetti, Agnese Emanuela Bonomo, Giuseppe Crocetti, Andrea Giordano, Maria Chiara Invernizzi, Salvatore Lucente, Maria Luisa Magnoni

Riassunto

Un’avventura scientifica unica, quella della sonda spaziale Rosetta, della cometa 67P e del lander Philae, alla ricerca delle origini della vita sul nostro pianeta. Una esposizione temporanea ne ha raccontato i successi e le difficoltà, prima nel Museo delle Scienze di Camerino, poi nel Museo Archeologico Provinciale di Potenza. Nel presente lavoro sono descritte le attività didattiche e divulgative svolte nell’ambito delle due esposizioni e viene proposto un approfondimento sulle statistiche derivanti dall’acquisizione di numerosi questionari di gradimento compilati dai visitatori.

Parole chiave
Rosetta, Philae, divulgazione, museo, università, associazioni culturali.

 
Rosetta: from an exemplary space mission to an example of divulgation

Abstract

A unique scientific adventure, this of the space probe Rosetta, the comet 67P and the Philae lander, aiming to understand the origins Earth life. A temporary exhibition told about its successes and difficulties, first in the Museum of Sciences in Camerino, then in the Provincial Archaeological Museum of Potenza. In this work the educational and informative activities carried out within the two expositions are described and deeply analysed with statistical methods deriving from the acquisition of questionnaires compiled by the visitors.

Keywords
Rosetta, Philae, disclosure, museums, universities, cultural associations.

 

p. 45 /Rosetta: da missione spaziale esemplare a esempio di divulgazione

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Reti per la valorizzazione del patrimonio culturale: il modello del Sistema Museale dell’Ateneo barese
Ruggero Francescangeli, Augusto Garuccio, Vincenza Montenegro

Riassunto

Negli ultimi anni, molte università italiane hanno provveduto a introdurre nei propri Statuti organizzazioni museali di livello superiore, quali i poli museali o i sistemi museali. Tali strutture hanno in comune la possibilità di potenziare il coordinamento delle attività di conservazione, studio e valorizzazione dell’ingente patrimonio storico-culturale posseduto, ma differiscono in generale per l’organizzazione e gestione del patrimonio.
La maggior coscienza dell’importanza del bene storico-scientifico e naturalistico, la Legge n. 137/2002 e il Codice dei beni culturali e del paesaggio, alcuni decisivi interventi della CRUI e del MiBAC (oggi MiBACT) e infine l’inserimento delle attività dei musei universitari fra i criteri di valutazione degli atenei per la Terza Missione hanno favorito questo processo.
L’Università di Bari ha anch’essa previsto nel suo Statuto l’istituzione di uno specifico Sistema Museale di Ateneo (SiMA) per coordinare “le attività dei musei, delle collezioni, degli orti botanici e degli acquari che costituiscono il proprio patrimonio”. In particolare, al SiMA è stato affidato il compito di rafforzare i contatti con il territorio e la realizzazione di reti di collegamento con altre istituzioni, tra cui le scuole, per promuovere la gestione e la pianificazione di interventi finalizzati alla valorizzazione del patrimonio culturale. A tal proposito fra le iniziative sono state promosse: l’adesione all’iniziativa del MiBACT #domenicalmuseo, percorsi di alternanza scuola-lavoro, l’accoglienza (visite ai musei) delle famiglie durante i test di ammissione ai corsi di studio a numero chiuso, la Settimana dei diritti delle persone con disabilità.

Parole chiave
reti, valorizzazione, patrimonio, sistema museale.

 
Networks for the enhancement of the cultural heritage: the model of the Museum System of the University of Bari

Abstract

In the last years, many Italian Universities have planned to introduce higher level museum organizations in their Statutes, such as Museum Poles or Museum Systems. These organizations have the possibility of enhancing the coordination of conservation activities, study and enhancement of the great historical and cultural heritage possessed.
The greater awareness of the importance of historical-scientific and naturalistic goods, the Italian law n. 137/2002 and the Code of cultural heritage and landscape, some decisive interventions by CRUI and MiBAC (today MiBACT) and finally the inclusion of the activities of University Museums among the evaluation criteria of the Universities for the Third Mission have favored this process.
Also the University of Bari has included in its Statute the institution of a specific Museum System (SiMA) to coordinate “the activities of museums, collections, botanical gardens and aquariums that make up their heritage”, among the Structures supporting the organization of research and teaching.
Particularly, the SiMA has been entrusted with the task of strengthening contacts with the territory and the creation of networks with other institutions, primarily schools, to promote the management and planning of interventions aimed at enhancing the cultural heritage. In this regard, among the initiatives were promoted: attendance at the initiative of the MiBACT #domenicalmuseo, paths of “alternanza scuola-lavoro”, the reception (visits to museums) of families during the admission tests to the closed-number study courses, the Week of the Rights of Persons with Disabilities.

Keywords
network, enhancement, heritage, museum system.

 

p. 50 /Reti per la valorizzazione del patrimonio culturale: il modello del Sistema Museale dell’Ateneo barese

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Collezioni mineralogiche storiche e ricerca scientifica: l’esempio di collaborazione tra Museo Civico di Storia Naturale “G. Doria” e Università di Genova
Cristina Carbone, Donato Belmonte, Maria Tavano, Giuliano Doria

Riassunto

Le collezioni mineralogiche del Museo Civico di Storia Naturale “G. Doria” di Genova, che comprendono a catalogo circa 15.000 esemplari raccolti a partire dall’ultimo trentennio dell’Ottocento fino ad arrivare ai giorni nostri, costituiscono un patrimonio di inestimabile valore in virtù del loro eccezionale interesse storico e scientifico.
Il rinnovo della Sala Mineralogica del Museo, inaugurata il 21 dicembre 2015, ha permesso di valorizzare tale patrimonio con l’esposizione al pubblico di una selezione di circa 400 campioni provenienti da tutto il mondo e, in particolare, da alcune delle più classiche località italiane di Sardegna, Sicilia, Toscana, Marche, Liguria, Piemonte e Lombardia. Il nuovo allestimento (Progetto “Minerabilia”) è stato realizzato grazie al contributo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) nell’ambito della legge n. 6/2000 per la diffusione della cultura scientifica ed è il frutto della collaborazione tra Museo, Università (Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita, DISTAV) e Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Genova.

Parole chiave
museo, collezioni, ricerca scientifica, minerali.

 
Historical mineralogical collections and scientific research: the example of collaboration between the Civic Museum of Natural History “G. Doria” and University of Genoa

Abstract

The mineralogical collections of the Museum of Natural History “G. Doria” of Genova consist of about 15,000 specimens collected from the last three decades of the 19th century up to the present day and represent an important heritage due to historical and scientific historical interest.
The renovation of the Museum’s Mineralogical Room, inaugurated on 21 December 2015, promotes the heritage of the mineralogical history by showing a selection of about 400 samples from all over the world and, in particular, from some of the most classic mineral localities in Italy (Sardinia, Sicily, Tuscany, Marche, Liguria, Piedmont and Lombardy). The new layout (“Minerabilia” Project) has been created thanks to funding from the Ministry of Education, University and Research (MIUR), law n. 6/2000 for the dissemination of scientific culture, and is the result of the scientific collaboration between the Museum of Natural History, the University (Department of Earth Sciences, Environment and Life, DISTAV) and the National Research Council (CNR) of Genoa.

Keywords
museum, collection, scientific research, minerals.

 

p. 57 /Collezioni mineralogiche storiche e ricerca scientifica: l’esempio di collaborazione tra Museo Civico di Storia Naturale “G. Doria” e Università di Genova

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Le collezioni biologiche e geologiche della Società Romana di Scienze Naturali
Pierangelo Crucitti, Elena Burali, Edoardo Di Russo

Riassunto

Le collezioni naturalistiche, biologiche e geologiche, della Società Romana di Scienze Naturali sono passate in rassegna in merito alla loro acquisizione, rappresentatività scientifica, consistenza, composizione, conservazione e ostensione dei reperti. Sono inoltre dettagliate le funzioni principali di queste collezioni nei loro rapporti con la comunità scientifica locale e nazionale.

Parole chiave
collezioni naturalistiche, comunità scientifica, Società Romana di Scienze Naturali, Roma.

 
The biological and geological collections of the Società Romana di Scienze Naturali

Abstract

These collections are reviewed according to their characteristics; acquisition, scientific representativeness, size, composition, preservation and ostension of its specimens. The main features of these collections in relation to local and national scientific community are also detailed.

Keywords
naturalistic collections, scientific community, Società Romana di Scienze Naturali, Rome.

 

p. 61 /Le collezioni biologiche e geologiche della Società Romana di Scienze Naturali

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Recupero e consolidamento della collezione scheletrica del Museo di Zoologia “Doderlein”
Daniele Di Lorenzo, Sabrina Lo Brutto

Riassunto

Il presente articolo illustra un’operazione di restauro che ha aperto una fase di recupero di diversi elementi scheletrici, da tempo deteriorati, nel Museo di Zoologia “Doderlein”, oggi afferente al Sistema Museale d’Ateneo - SIMUA - dell’Università degli Studi di Palermo. Il lavoro si è articolato in pulitura, restauro e consolidamento di cinquanta pezzi dei cinque gruppi di vertebrati. Questo intervento rappresenta solamente una piccola tessera di un progetto più ampio, che ha come obiettivo finale il recupero dell’intera collezione zoologica presente in Museo.

Parole chiave
anatomia, restauro, biologia scheletrica.

 
Restoration of skeletons in the Museum of Zoology “Doderlein”

Abstract

The present work took place in the Museum of Zoology “Doderlein” of the SIMUA, University of Palermo. A restoration of skeletons was performed following the main phases: cleaning, restoration and consolidation of fifty pieces of the main five vertebrate taxa.
This action represents the beginning of a wider project, of which the final aim is to recover the entire zoological collection present in the Museum.

Keywords
Anatomy, restoration, skeletal biology.

 

p. 68 /Recupero e consolidamento della collezione scheletrica del Museo di Zoologia “Doderlein”

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Contatti internazionali dei Giardini Botanici Hanbury nel 19° secolo: Villa Thuret e altri
Elena Zappa, Luigi Minuto, Mauro Mariotti

Riassunto

Si analizzano lettere e documenti di archivio relativi a introduzioni di piante e studi botanici, evidenziando la
rete internazionale di contatti tra i Giardini Botanici Hanbury e le altre istituzioni scientifiche nel 19o secolo.

Parole chiave
contatti giardini botanici ’800.

 
International contacts of Hanbury Botanic Gardens in 19° Century: Villa Thuret and others

Abstract

Letters and historical documents relating introductions of plants and botanical studies are analysed pointing out international relationship of Hanbury Botanic Gardens in 19th Century.

Keywords
contacts botanic gardens ’800.

 

p. 71 /Contatti internazionali dei Giardini Botanici Hanbury nel 19° secolo: Villa Thuret e altri

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Reagire all’emergenza: progettualità e risultati delle attività del Sistema Museale d’Ateneo dell’Università di Camerino a un anno dall’inizio della crisi sismica
Graziella Roselli, Alessandro Blasetti, Giuseppe Crocetti, Maria Chiara Invernizzi, Maria Luisa Magnoni, Marco Minicucci, Giuseppe Di Girolami, Paolo Cinaglia

Riassunto

Il Sistema Museale d’Ateneo dell’Università di Camerino è stato pesantemente investito dalla recente crisi sismica che ha colpito l’Italia centrale. Mentre l’Orto Botanico è stato riaperto nel giro di alcuni mesi, per il Museo delle Scienze l’inagibilità durerà probabilmente a lungo, costringendo la struttura a riconsiderare le proprie attività e le proprie modalità espositive: esposizioni temporanee, attività educative e didattiche sono state infatti trasferite all’esterno, in attesa di soluzioni alternative. Alcuni oggetti delle collezioni del Museo delle Scienze, non danneggiati dal terremoto, sono stati studiati in una ricerca potenzialmente utile anche ad altri musei che si trovano in zone sismiche. La procedura di valutazione adottata ha lo scopo di fornire rapidamente e facilmente le informazioni per valutare la vulnerabilità dell’oggetto d’arte, permettendo così di intervenire successivamente per la sua tutela. Si tratta di un metodo speditivo che si prefigge di offrire uno screening su larga scala, di veloce realizzazione e di semplice applicazione per i conservatori museali.

Parole chiave
ripristino attività museali, inagibilità musei, valutazione vulnerabilità esposizioni, metodo speditivo.

 
Reacting to the emergency: planning processes and results of the activities organised by the Museum University System of Camerino University, one year after the seismic crisis

Abstract

The Science Museum of Camerino University has been heavily invested by the recent seismic crisis of central Italy. While the Botanical Garden has been reopened in a few months, the Sciences Museum is still closed to the public, forcing us to reconsider its activity and its museum set up: temporary exhibitions and educational activities have been transferred outside, waiting for alternative solutions. Science Museum collections, undamaged by the earthquake, were subject to useful research for other museums in seismic areas. The evaluation procedure adopted aims to provide information quickly and easily to assess the vulnerability of the art object and to intervene for its protection. It is a quick method that aims to offer a large-scale screening, quick implementation and simple application for museum conservatories.

Keywords
reactivation of museum activities, museums inability, assessment of vulnerability exposures, quick and easy method.

 

p. 75 /Reagire all’emergenza: progettualità e risultati delle attività del Sistema Museale d’Ateneo dell’Università di Camerino a un anno dall’inizio della crisi sismica

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Italian Snails Conservation Project: il museo per la conservazione di due molluschi endemici toscani
Simone Cianfanelli, Gianluca Stasolla, Lorenzo Cecchi, Paolo Bray, Annegret Nicolai

Riassunto

Tra i compiti istituzionali dei Musei di Storia Naturale c’è anche quello della tutela della biodiversità, che deve essere espletato sia attraverso la ricerca che con la comunicazione e il coinvolgimento di enti pubblici territoriali.
Essenziali sono il coinvolgimento e la collaborazione con le pubbliche amministrazioni preposte alla conservazione e alla gestione equilibrata del patrimonio naturalistico, che vanno concepite in armonia con uno sviluppo ecocompatibile accettabile dalle comunità locali. Gli obiettivi dell’Italian Snail Conservation Project (Salviamo le chiocciole d’Italia), finanziato dalla società privata Friend of the Earth, sono quelli di operare seguendo le linee programmatiche atte alla salvaguardia di due specie in pericolo di estinzione: Melanopsis etrusca, specie acquidulcicola, e Xerosecta giustii, specie terrestre, entrambe comprese nella Red List dell’IUCN e nelle liste di attenzione della Regione Toscana. Si riportano il lavoro svolto e i risultati ottenuti nel primo anno del progetto.

Parole chiave
collaborazioni infra-istituzionali, conservazione, Melanopsis etrusca, Xerosecta giustii.

 
Italian Snails Conservation Project: the Museum for the conservation of two molluscs endemic to Tuscany

Abstract

One of the main tasks of the Natural History Museums is the conservation of animal and plant biodiversity, both through the research, the communication strategies and the involvement of public institutions and stakeholders, such as Universities, local governments, companies and citizens. Within this framework, the Italian Snails Conservation Project, funded by the Friend of the Earth company, aims to the conservation of two endangered species of endemic molluscs, Melanopsis etrusca (freshwater) and Xerosecta giusti (terrestrial), listed in the IUCN red list and in the Tuscany repertories of endangered species.

Keywords
inter-institutional collaborations, conservation, Melanopsis etrusca, Xerosecta giustii.

 

p. 81 /Italian Snails Conservation Project: il museo per la conservazione di due molluschi endemici toscani

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Progetto “Face To Face”. Il Museo Lombroso di Torino entra in carcere
Cristina Cilli, Davide Dutto, Giacomo Giacobini, Manuela Iannetti, Giancarla Malerba, Silvano Montaldo

Riassunto

Nel 2013 il Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” dell’Università di Torino ha intrapreso una
collaborazione con l’Associazione culturale Sapori Reclusi attraverso il progetto “Face To Face”: l’arte contro il pregiudizio. Tale progetto si inscrive in un dialogo con detenuti e detenute rispettivamente del carcere di Saluzzo (CN) e di Torino, invitando tutti a una riflessione sul tema del pregiudizio. Il volto, così importante per gli studi di Cesare Lombroso, è il punto di partenza della riflessione sui luoghi comuni, mentre la fotografia viene proposta come strumento di analisi per comprendere i meccanismi consci e inconsci che regolano la paura del diverso. L’ultima tappa di “Face To Face” è la realizzazione di una mostra fotografica all’interno del percorso di visita del Museo Lombroso, un’occasione importante per far emergere le condizioni attuali dei detenuti, uomini e donne.

Parole chiave
Museo Lombroso, carcerati, volti, progetto sociale.

 
“Face To Face” project. The Lombroso Museum of Turin enters the prison

Abstract

In 2013 the “Cesare Lombroso” Museum of Criminal Anthropology of the University of Turin undertook a collaboration with the Cultural Association Sapori Reclusi through the “Face To Face” project: art against prejudice.
This Project is inscribed in a dialogue with prisoners and detainees at the prison of Saluzzo (CN) and of Turin, inviting everyone to reflect on the subject of preconception. The face, so important for the studies of Cesare Lombroso, is the starting point of the reflection on clichés, while photography is proposed as an instrument of analysis to understand the conscious and unconscious mechanisms that regulate the fear of the different. The last step of “Face To Face” Project is the realization of a photographic exhibition housed in the halls of the Lombroso Museum, an important opportunity to bring out the current conditions of prisoners, men and women.

Keywords
Lombroso Museum, prisoners, faces, social project.

 

p. 89 /Progetto “Face To Face”. Il Museo Lombroso di Torino entra in carcere

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Il Museo di Geografia di Padova con e per il territorio: da collezione di oggetti a fascio di relazioni
Chiara Gallanti, Giovanni Donadelli, Lorena Rocca, Mauro Varotto

Riassunto

Come affermava già Giuseppe Dalla Vedova (1914), docente a Padova dal 1872, la geografia è scienza di vicendevoli rapporti tra elementi distribuiti nello spazio. La sua essenza quindi sta nella relazione tra gli oggetti più che nello studio degli oggetti in sé. In tale direzione, il Museo di Geografia intende valorizzare il patrimonio ereditato in oltre 140 anni di storia della disciplina mettendolo in relazione con un più ampio orizzonte spaziale e di senso che gli ridia vita. Ci è parso pertanto naturale ed efficace utilizzare le ricche declinazioni del termine “contatto” come chiave di lettura per l’intero progetto museale, mappando a varie scale il fascio di relazioni che il Museo sta dispiegando: dal livello dipartimentale a quello universitario, da quello cittadino a quello locale, nazionale e internazionale, concludendo con una riflessione sulla connotazione universale del contatto con tutti e ciascuno dei suoi visitatori. A questa articolazione di “punti di contatto”, destinati a divenire nel tempo rete consolidata di relazioni, il Museo affida una funzione narrativa e operativa che, con forme e modalità diverse, faccia conoscere le molte declinazioni del rapporto tra uomo e territorio, e così facendo rafforzi statuto epistemologico e legittimazione sociale della geografia.

Parole chiave
Museo di Geografia, contatti, relazioni, scale geografiche.

 
The Geography Museum of Padova with/for its territory: from an object collection to a bundle of relations

Abstract

As maintained by Giuseppe Dalla Vedova (1914), professor at Padova University from 1872, geography is a science of relations among spatially distributed elements. Its essence lies therefore in the relations among objects rather than in the objects themselves. According to this principle, the Museum of Geography, due to open in 2019, intends to enhance the heritage collected over almost 150 years linking it to a wider horizon, both of space and sense, which could bring it to new life. Thus, it seemed natural and effective to use the wide variations of the term “contact” as a key for the entire Museum project, mapping on different scales the relationships which the Museum is building: within the department, the university, the city, and, on a broader scale, at a local, national and international level, ending with a reflection on the universal connotation of the contact with each and every visitor. This articulation of “contact points”, which are destined to develop into a consolidated web of relationships, covers for the Museum a narrative and operating function, which will be able to make clear the many declinations of the relationship between man and territory and, in the meantime, reinforce the epistemological status and social legitimacy of geography.

Keywords
Museum of Geography, contacts, relationships, geographic scales.

 

p. 92 /Il Museo di Geografia di Padova con e per il territorio: da collezione di oggetti a fascio di relazioni

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Verso le Learning Cities. Nuovi ruoli e opportunità per i musei scientifici
Elisabetta Falchetti

Riassunto

Rapide trasformazioni dell’ambiente fisico, delle geografie, delle caratteristiche demografiche e sociali, modalità di vita ed esigenze delle popolazioni, interessano i nostri tempi. L’Europa, con la comunità internazionale, vede nella cultura la strategia per costruire società “inclusive, giuste e diverse”, ecologicamente ed economicamente sostenibili. Poiché le città sono il paesaggio dominante nel panorama mondiale e il processo di urbanizzazione è in crescita, le sfide della sostenibilità si stanno concentrando nelle aree urbane, multiculturali e multietniche. Negli obiettivi dell’Agenda per la sostenibilità 2030 la cultura è la strategia per rendere città e insediamenti umani sani, inclusivi, resilienti e sostenibili. L’UNESCO ha proposto il modello delle Learning Cities cioè città che favoriscano l’apprendimento permanente, per rinforzare gli individui e la coesione sociale, per la prosperità culturale ed economica e la sostenibilità. Un ruolo fondamentale nei processi trasformativi è riconosciuto al patrimonio tangibile e intangibile, come fonte di identità, crescita economica, inclusività e integrazione, valorizzazione della diversità. Numerose città e istituzioni culturali del mondo adottano le Learning Cities, che appaiono come un nuovo orizzonte all’interno del quale collocare mandati, ruoli, attività museali, anche dei nostri musei scientifici. Questi ultimi, infatti, non solo sono attori nella sostenibilità ecologica e nella conservazione della diversità geo-biologica, ma si sono rivelati contesti idonei ad alimentare creatività e innovazione, all’avanguardia nella sperimentazione di percorsi di inclusione sociale, aperti ai partenariati, sensibili alle problematiche territoriali. I presupposti per costituire Learning Communities efficaci e vitali ci sono tutti.

Parole chiave
aree urbane, Learning Cities, apprendimento permanente, musei scientifici.

 
Towards the Learning Cities. New roles and opportunities for scientific museums

Abstract

Nowadays our Planet is affected by rapid transformations of the natural environment, societies, demography, population needs and ways of life. Culture is recognized as the only strategy to build inclusive, just, diverse, sustainable societies. The sustainability challenges are centered today in the cities. The Sustainability Agenda 2030 aims to make the cities and human settlements safe, inclusive, resilient. The Learning Cities are the UNESCO model to promote the city transformation. In this project/model lifelong learning reinforces citizen and social cohesion, sustains the cultural and economic growth. The tangible and intangible heritage plays a fundamental role in the city transformation processes; it is a source of identity, integration, appreciation of diversity, intercultural dialogue. The Learning Cities are the new fields of action also for museums and their role/mission. The scientific ones could launch the transformation towards the Learning Cities: they are involved in ecological sustainability, in bio-geo diversity conservation, in cultural/knowledge growth and in social harmony. The Italian Scientific Museums could build effective and vital Learning Communities.

Keywords
urban areas, Learning Cities, lifelong learning, scientific museums.

 

p. 97 /Verso le Learning Cities. Nuovi ruoli e opportunità per i musei scientifici

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Un corso di formazione per volontari come contributo allo sviluppo territoriale
Elisabetta Falchetti, Simona Guioli, Camilla Risi

Riassunto

Il Civico Museo di Scienze naturali “G. Orlandi” di Voghera è interessato a presentarsi come punto di riferimento per la cittadinanza, soprattutto dei giovani, e come istituzione capace di rispondere alle esigenze del territorio. In questa prospettiva, oltre alle attività educative tradizionali dedicate alle scuole e alle famiglie, organizza progetti per soggetti svantaggiati, partecipa a programmi e ricerche di conservazione e rigenerazione territoriale, ed è partner in esperienze di recupero di biodiversità agricola locale. Una di queste attività è costituita da un corso di formazione diretto a giovani volontari e aspiranti volontari museali, organizzato in collaborazione con l’ANMS. Al corso, della durata di cinque giornate di studio, hanno aderito 30 giovani volontari provenienti da diverse città e tipologie museali e aspiranti volontari. Sono stati affrontati con professionisti esperti i temi basilari della museologia, ma anche elementi di dibattito come l’inclusione sociale e il dialogo interculturale, il coinvolgimento delle popolazioni e dei pubblici, il ruolo dei piccoli musei locali. Le giornate “in aula” sono state integrate con esperienze “sul campo” in musei civici e universitari e con l’incontro con i detenuti della Casa Circondariale di Voghera. Il dialogo aperto durante il corso ha avuto un seguito di scambi tra partecipanti ed esperti che ancora dura e ha fornito preziose indicazioni sulle esigenze, le aspirazioni e le caratteristiche professionali dei nostri volontari.

Parole chiave
museo, volontari, formazione, territorio.

 
A training Course for volunteers to promote territorial development

Abstract

The Civic Museums of natural Sciences “G. Orlandi” of Voghera aims at improving its social-cultural role in its territory and the relationships with the civil society, namely with young people. In this perspective the Museum integrates its institutional role of preservation, research and education with numerous projects of territorial management, conservation, economic sustainable development and social integration/regeneration. Coherently, the Museum organized a training Course for 30 young Museum Volunteers, in order to contribute to their vocational growth and social recognition. The main themes, debated with expert museum professionals, consisted in fundamental of museology, as well as critical aspects like social inclusion, intercultural dialogue, public and community engagement, the role of little territorial museums, partnerships and networks. The lessons “in classrooms” have been enriched by “on the field” experiences in civic and university museums and a meeting with the inmates in the Voghera prison. The dialogue open by the training course among the participants and the Museum is going on, with benefit and satisfaction both for the Museum and the volunteers. Interesting data have been collected about motivations, aims, needs and desires of the young volunteers. This course reinforces the museum impact on the territorial development.

Keywords
museum, volunteers, training, territory.

 

p. 101 /Un corso di formazione per volontari come contributo allo sviluppo territoriale

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Musei e aree protette fianco a fianco per l’educazione ambientale: un esempio salentino
Anna Maria Miglietta

Riassunto

Il Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan” e l’Area Marina Protetta di Porto Cesareo e Nardò (di seguito AMP) lavorano in sinergia, con le stesse finalità di salvaguardia ambientale.
L’AMP ha eletto il Museo a suo Centro di Documentazione e partecipa come membro nella Convenzione per la gestione del Museo, insieme a Università del Salento, Comune di Porto Cesareo e Provincia di Lecce. L’AMP trova nel Museo un luogo ideale per consulenza e supporto allo scopo di far conoscere al pubblico le specie che popolano l’area marina, le loro abitudini di vita e le loro esigenze, ciò è indispensabile per farne comprendere la necessità di protezione.
Il Museo, in tutti i suoi progetti educativi e ricreativi rivolti a un pubblico estremamente eterogeneo, sottolinea l’importanza dell’AMP sul territorio a che la biodiversità, ben documentata dalla collezione Parenzan ivi esposta, possa essere adeguatamente tutelata.

Parole chiave
museo, area protetta.

 
Museums and protected areas side by side for environmental education: a salentine example

Abstract

The “Pietro Parenzan” Marine Biology Museum and the Marine Protected Area of Porto Cesareo and Nardò (after AMP) work in synergy, with the same purpose of environmental protection. Museum is Documentation of AMP who participates as a member in the Convention for the management of the Museum, together with the University of Salento, the Municipality of Porto Cesareo and the Province of Lecce. The AMP finds in the Museum an ideal place for advice and support in order to make known to the public the species that inhabit the marine area, their life habits and their needs, this is essential to make them understand the need for protection. In all its educational and recreational projects aimed at an extremely heterogeneous public, Museum underlines the importance of the AMP on the territory so that biodiversity, well documented by the Parenzan collection exhibited therein, can be adequately protected.

Keywords
museum, protected area.

 

p. 104 /Musei e aree protette fianco a fianco per l’educazione ambientale: un esempio salentino

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Musei - Comunità - Territorio
Bernardetta Pallozzi, Ivana De Toni

Riassunto

Musei Altovicentino, rete territoriale di musei multitematici, opera con l’obiettivo di sviluppare buone pratiche di progettazione partecipata per la valorizzazione dei musei e del territorio che li circonda. Grazie a nuove iniziative, atte a porre l’attenzione sul paesaggio e sulla sua valenza culturale, si stanno sviluppando nuove sinergie con soggetti diversi sia sociali sia economici in un’ottica di turismo sostenibile.

Parole chiave
rete, sinergie, paesaggio, turismo, sostenibilità.

 
Museums - Community - Territory

Abstract

Musei Altovicentino, local network of museums, aims at creating good practices about shared planning to increase in value museums and territory. Thanks to new ideas, which want to pay attention on landscape and its cultural importance, Musei Altovicentino are creating new synergies with different social and ecomonic subjects with a view to sustainable tourism.

Keywords
network, synergies, landscape, tourism, sustainability.

 

p. 107 /Musei - Comunità - Territorio

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Museo minerario: a cavallo tra museo scientifico e museo etnografico
Emery Vajda

Riassunto

I musei minerari si stanno diffondendo sempre più nel panorama museale nazionale a seguito dell’ormai pressoché totale abbandono delle attività estrattive e della progressiva riconversione a fini turistici di parte di esse. Se da un lato questi musei si presentano con una veste spiccatamente scientifica trattando temi quali geologia, tecniche estrattive, minerali, strumentazioni e macchinari, dall’altro la valenza etnografica appare altrettanto importante per ciò che queste realtà hanno rappresentato per il territorio. Un caso emblematico è costituito dalla miniera di Gambatesa.

Parole chiave
museo, museo minerario, etnografia, Gambatesa.

 
The mining museum: a middle way between natural science and ethnographic

Abstract

Mining museums are becoming more and more diffuse in the Italian cultural heritage panorama as mining activities are getting abandoned and touristic utilization is becoming an interesting opportunity. These museums have a natural scientific profile mainly related to geology, mining techniques, mineralogy, industrial features; however, the ethnographic value appears to be extremely significant because of the way such activities have influenced local communities social and economic evolution. A valuable example is represented by Gambatesa mining museum.

Keywords
museum, mining museum, ethnographic, Gambatesa.

 

p. 110 /Museo minerario: a cavallo tra museo scientifico e museo etnografico

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“Legumi & Legami”, un progetto per la salute condiviso tra pazienti oncologici e museo
Antonio Dal Lago, Sandra Pellizzari

Riassunto

La scelta della FAO di dichiarare il 2016 Anno internazionale dei legumi ha sollecitato gli Amici del 5° Piano, un gruppo di volontariato attivo presso l’Ospedale San Bortolo di Vicenza, ad affrontare il tema della sana nutrizione come prevenzione e cura delle patologie oncologiche, coinvolgendo il locale Museo che si è fatto subito promotore e catalizzatore di iniziative rivolte alla comunità, a istituzioni scolastiche, ad aziende produttive e di trasformazione, ad altre associazioni di volontariato, ai “nuovi cittadini”.
Il progetto messo in campo a più mani ha perseguito gli obiettivi di far conoscere alla più ampia comunità cittadina le proprietà nutritive dei legumi, di valorizzare le diversità culinarie dei “nuovi cittadini”, di stimolare la produzione di ecotipi locali e nel contempo di promuovere iniziative per la loro valorizzazione culinaria e di dare sostegno all’azione dei “Medici Vicentini per il Mondo ONLUS” che usa i legumi per contrastare la malnutrizione infantile.
Tra il 2016 e i 2017 sono stati organizzati incontri, laboratori, conferenze ed è stata allestita una mostra temporanea.

Parole chiave
legumi, nutrizione, condivisione progettuale, museo.

 
“Legumi & Legami”, a common health project between oncological patients and museum

Abstract

The choice of the FAO to declare 2016 as the “International Year of Legumes” urged the Friends of the 5th Floor (Amici del 5° Piano), an active group of volunteer workers at the San Bortolo Hospital in Vicenza. To address the issue of healthy nutrition as a prevention and treatment of oncological diseases, the local Museum immediately became a promoter and catalyst for initiatives aimed at the community, educational institutions, manufacturing companies, voluntary associations and the “new citizens”.
The multi-hand project has pursued the objectives of making the broader urban community aware of the nutritional properties of legumes, stimulating the production of local ecotypes and at the same time promoting initiatives of their culinary enhancement to support the action of Vicenza’s doctor for the world (“Medici Vicentini per il Mondo ONLUS”) an active group of volunteer which uses legumes to combat child malnutrition.
Between 2016 and 2017, meetings, workshops and conferences were organized and a temporary exhibition was set up.

Keywords
pulses, nutrition, project sharing, museum.

 

p. 114 /“Legumi & Legami”, un progetto per la salute condiviso tra pazienti oncologici e museo

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La ceroplastica in alcuni piccoli modelli di ostetricia settecenteschi: dal restauro al contatto con il pubblico
Cristina Delunas, Marco Bresadola, Silvano Capitani

Riassunto

Una rara collezione settecentesca di modelli in miniatura dedicati all’ostetricia costituisce, insieme a due busti femminili e al modello di un feto a termine a grandezza naturale, il nucleo centrale e più prezioso della collezione anatomica in cera del Museo Anatomico “Giovanni Tumiati” dell’Università di Ferrara. Sono modelli che rappresentano alcune posizioni anomale che il feto può assumere al momento della nascita e le manovre correttive della mano dell’ostetrica. Si tratta di vere e proprie opere d’arte, un esempio unico nel panorama della tradizione italiana di miniature in cera dedicate al parto. Sono manufatti che risalgono all’ultimo decennio del XVIII secolo, nati dalla collaborazione fra Giovanni Tumiati, professore di Anatomia e Ostetricia presso l’Università di Ferrara, e Giuseppe Chiappi, ceroplasta marchigiano. Grazie a un progetto comune degli Atenei di Cagliari e Ferrara è stato possibile avviare il restauro dei manufatti e presentarli al pubblico per la prima volta in una mostra organizzata dal Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Ferrara.

Parole chiave
ceroplastica, museo anatomico, restauro manufatti in cera, Giovanni Tumiati.

 
Ceroplasty in some small models of eighteenth-century obstetrics: from restoration to contact with the public

Abstract

A rare eighteenth-century collection of miniature models dedicated to obstetrics, along with two female trunks and the model of a full-scale fetus at the end of pregnancy, is the central and most valuable nucleus of the anatomical wax collection of the “Tumiati” anatomical museum of the University of Ferrara. They are models that represent some abnormal presentations of the fetus during the late stages of pregnancy and the corrective maneuvers of the midwife’s hand. These are real artwork, a unique example in the panorama of the Italian tradition of wax miniatures dedicated to childbirth. These artifacts date from the last decade of the 18th century and are the result of the collaboration between Giovanni Tumiati, professor of Anatomy and Obstetrics at the University of Ferrara, and Giuseppe Chiappi, a wax modeler from Marche region. Thanks to a common project of the universities of Cagliari and Ferrara it was possible to undertake the restoration of the models and present them to the public for the first time in an exhibition organized by the University Museum System of the University of Ferrara.

Keywords
ceroplastics, anatomical museum, wax restoration, Giovanni Tumiati.

 

p. 117 /La ceroplastica in alcuni piccoli modelli di ostetricia settecenteschi: dal restauro al contatto con il pubblico

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Pubblici potenziali e museo. Ricerca, analisi, sviluppo progettuale. L’opportunità di ValoreMuseo
Elena Facchino

Riassunto

L’audience development (AD) costituisce una delle sfide più ambiziose e necessarie dell’attuale panorama museale. Dalla consapevolezza di quanto oggi sia importante chiedersi come sviluppare i vari tipi di pubblico dipende la capacità di incidere nello sviluppo della società in modo più generale. L’AD determina economie, che possono tradursi in introiti maggiori perché aumentano i visitatori, ma anche in contributi misurabili attraverso la partecipazione e il coinvolgimento progettuale, lo scambio di idee e la realizzazione di rapporti umani. Perché anche i musei sono fatti di persone, che, a vario titolo, ne varcano la soglia.

Parole chiave
pubblici potenziali, audience development.

 
Potential public and museum. Research, analysis, project development. The opportunity of ValoreMuseo

Abstract

Audience development is one of the most ambitious yet necessary challenges of the current museum scene. From the awareness of how important it is today to ask how to develop the various types of public depends on the ability to affect society’s development in a more general way. The AD determines economies, which can be transformed into larger revenues because the number of visitors increase, but also in measurable contributions through participation and project involvement, and the exchange of ideas and the realization of human relationships. Because even museums are made up of people, which, in various ways, walk through the door.

Keywords
potential audiences, audience development.

 

p. 121 /Pubblici potenziali e museo. Ricerca, analisi, sviluppo progettuale. L’opportunità di ValoreMuseo

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Nuove forme di coinvolgimento al museo: studenti universitari e digital storytelling
Lidia Falomo Bernarduzzi, Maria Carla Garbarino, Valentina Cani

Riassunto

I musei universitari sono stati da sempre, ma soprattutto in passato, attivamente coinvolti nella didattica degli insegnamenti a cui le collezioni sono legate. Oggi sono oggetto di interesse anche all’interno di altri corsi, nei quali l’attenzione si sposta dai tradizionali aspetti storico-scientifici focalizzandosi su temi quali la valorizzazione, il marketing e la comunicazione. All’interno del corso di laurea in Comunicazione, Innovazione, Multimedialità dell’Università di Pavia, seguito da studenti provenienti da tutt’Italia (quest’anno circa 250), l’insegnamento della Comunicazione digitale e multimediale, inserito al termine del percorso di laurea triennale, è in buona parte dedicato proprio ai musei. Da alcuni anni gli studenti svolgono come parte dell’esame progetti che si basano sullo storytelling, un argomento che ha mostrato di affascinarli particolarmente. Sono risultati così autori di molti video, realizzati con varie tecniche, come animazioni in stop motion, filmati o montaggi di immagini fisse e in movimento.
I lavori più significativi sono stati e continuano a essere inseriti, insieme ad altro materiale multimediale realizzato internamente al Museo, in un’app per Android e iOS che sarà presto disponibile nel Museo per la Storia dell’Università e che speriamo possa essere attrattiva anche per studenti di altri corsi di laurea. Gli stessi video vengono periodicamente pubblicati sul sito web e sulla pagina Facebook del Museo e su quella del Collegio Nuovo, che eroga il corso accreditato dall’Università.

Parole chiave
Università di Pavia, Sistema Museale di Ateneo, storytelling digitale, comunicazione digitale e multimediale.

 
New forms of involvement at the museum: university students and digital storytelling

Abstract

University museums have always been actively involved in teaching the disciplines linked to the collections preserved. Today they are also of interest in other courses, where the focus is on topics such as valorisation of scientific heritage, marketing and communication.
Many students from all over Italy (this year around 250) follow the course of Communication, Innovation, Multimedia. In that course the teaching of digital and multimedia communication is largely dedicated to museums. Since some years, students have been carrying out projects based on storytelling as part of the exam, a topic particularly fascinating for them. The students realized many videos, made with various techniques, such as stop motion animations, movies or montages of still and moving images.
The most significant works have been included, and continue to be included, together with other multimedia material created by museum operators, in an app for Android and iOS that will soon be available in the Museum for the History of the University and which we hope will also be attractive for students of other degree programs. We periodically publish some of these videos on the website and on the Facebook page of the Museum and on that of the Collegio Nuovo, which provides the course accredited by the University.

Keywords
University of Pavia, University Museums System, digital storytelling, digital and multimedial communication.

 

p. 125 /Nuove forme di coinvolgimento al museo: studenti universitari e digital storytelling

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Ricordi ed emozioni al Museo
Serafina Carpino, Malin Birgitta Lundstrom, Donatella Calvani

Riassunto

Il progetto “Ricordi ed emozioni al Museo” si è rivolto alle persone con Alzheimer e a chi se ne prende cura (caregiver): gli incontri appositamente strutturati con la collaborazione degli operatori geriatrici hanno favorito l’inclusione sociale e il dialogo, l’accoglienza e il benessere di tutti i partecipanti. In particolare le persone con Alzheimer hanno partecipato agli incontri rispondendo positivamente agli stimoli proposti; i caregiver hanno potuto vivere un’esperienza “di normalità” insieme al proprio familiare, rivalutando le capacità residue dei propri cari.

Parole chiave
inclusione, collaborazione, Alzheimer, benessere.

 
Memories and emotions at the Museum

Abstract

“Memories and emotions at the Museum” was a project aimed at people with Alzheimers and their caregivers: the meetings, were organised with the help of people specialized in geriatrics, favoured social inclusion, dialogue, welcomeness, and focused on the general well-being of the people who took part in the project. In particular, the people with Alzheimers who took part responded positively to the stimuli provided and the care-givers were able to experience “some normality” with their relatives, and see in a new light their nearest and dearest.

Keywords
social inclusion, collaboration, Alzheimer, welcomeness.

 

p. 130 /Ricordi ed emozioni al Museo

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Sensibilizzare al patrimonio: la campagna “SOS Mammuthus. Aspetta il tuo aiuto da oltre un milione di anni”
Elena Facchino, Ursula Wierer, Paul Mazza

Riassunto

La campagna “SOS Mammuthus. Aspetta il tuo aiuto da oltre un milione di anni”, avviata nel settembre 2017 a sostegno dello scavo paleontologico del resto fossile di Mammuthus meridionalis rinvenuto nel comune di Terranuova Bracciolini (AR), è scesa nelle piazze del territorio del Valdarno Superiore in cerca di risorse economiche e coinvolgimento della collettività. Si è configurata dunque come ottima occasione di contatto con il pubblico e di sensibilizzazione al patrimonio culturale del territorio.

Parole chiave
territorio, ricerca, fundraising, pubblici.

 
Raising awareness for the heritage: the campaign “SOS Mammuthus”

Abstract

The campaign “SOS Mammuthus” started in September 2017 with the aim of raising funds for the excavations of a fossil remain of Mammuthus meridionalis found in the territory of Terranuova Bracciolini (Arezzo). The campaign reached the Upper Valdarno squares not only to find resources, but primarily to involve local people. It thus provided the most appropriate opportunity for contacting the public and sensitizing it to the territory’s cultural heritage.

Keywords
territory, research, fundraising, public.

 

p. 133 /Sensibilizzare al patrimonio: la campagna “SOS Mammuthus. Aspetta il tuo aiuto da oltre un milione di anni”

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I centri visitatori delle aree protette di Buna-Velipojë e di Shebenik-Jabllanicë (Albania) quali punti di contatto e scambio culturale tra il parco e la popolazione locale
Oreste Sacchi, Ugo Ziliani, Dalila Giacobbe

Riassunto

Nell’ambito di un progetto dell’Agenzia per la Cooperazione allo Sviluppo in Albania, lo Studio Naturalistico Platypus ha ricevuto l’incarico per la progettazione e la realizzazione di due centri visitatori in altrettante aree protette di questo Paese (Shebenik-Jabllanicë National Park e Buna River Protected Landscape). Con l’obiettivo di rendere queste strutture un punto di contatto e dialogo tra gli enti e la popolazione locale, tali strutture sono state progettate come piccoli musei territoriali. È stato realizzato un allestimento che, oltre a rispondere alle classiche esigenze finalizzate alla fruizione turistica, è fortemente legato al contesto socio-culturale locale e si rivolge agli abitanti presentando il territorio del parco come una risorsa da utilizzare ma non sfruttare, promuovendone un uso sostenibile. Le scelte espositive e la loro realizzazione hanno consentito di creare un legame tra le comunità e i territori, favorendo il senso di identità della popolazione tramite i contenuti racchiusi nel Centro.

Parole chiave
aree protette, Albania, centri visitatori, musei.

 
The Parks Information Centers of Buna-Velipojë and Shebenik-Jabllanicë (Albania) as Contact Points and Heritage Exchange between the Park and the Local Community

Abstract

As part of a project of the Agency for Development Cooperation in Albania, Platypus srl has received the task for the design and construction of two visitor centers in two protected areas, Shebenik-Jabllanicë National Park and Buna River Protected Landscape. With the aim of making these structures a point of contact and dialogue between the authorities and the local population, these structures have been designed as small territorial museums. An exhibit was created to responding to the traditional needs for tourist use but also strongly linked to the local socio-cultural context. The exhibit addresses the inhabitants by presenting the Park territory as a resource to be used but not exploited, promoting its sustainable use. The exhibition choices and their realization have allowed to create a link between the communities and the territories, favoring the sense of identity of the population through the contents displayed in the Center.

Keywords
protected area, Albania, visitor centers, museums.

 

p. 136 /I centri visitatori delle aree protette di Buna-Velipojë e di Shebenik-Jabllanicë (Albania) quali punti di contatto e scambio culturale tra il parco e la popolazione locale

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Esperienze di alternanza scuola‑lavoro presso il Museo di Archeologia dell’Università degli Studi di Pavia
Anna Letizia Magrassi Matricardi

Riassunto

Il poster illustra tre esperienze di alternanza scuola-lavoro svolte da studenti delle scuole superiori presso il Museo di Archeologia dell’Università degli Studi di Pavia che hanno riguardato l’allestimento di un nuovo spazio espositivo con decori architettonici fittili rinascimentali, la conservazione e la valorizzazione di materiali didattici e la copia dal vero dei reperti esposti in Museo.

Parole chiave
università, museo, liceo, Rinascimento.

 
Work traineeship for high school students at the Museum of Archeology of Pavia University

Abstract

The poster illustrates three experiences of Work traineeship for high school students carried out by high school students at the Museum of Archeology of the University of Pavia, which involved the preparation of a new exhibition space with renaissance-era fictile architectural decorations, conservation and enhancement of didactic material and drawing from the truth of the archaeological findings exhibited in the Museum.

Keywords
university, museum, high school, Renaissance.

 

p. 138 /Esperienze di alternanza scuola‑lavoro presso il Museo di Archeologia dell’Università degli Studi di Pavia

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Lo sviluppo di centri visitatori nelle aree protette d’Albania e il loro ruolo in una logica di contatto e scambio culturale tra istituzioni, parchi e popolazione locale
Salvatore Restivo, Caterina Carugati

Riassunto

Il progetto NaturAL, finanziato con fondi europei, ha lo scopo di contribuire all’allineamento del quadro normativo albanese in tema ambientale agli standard della Comunità Europea e fermare la perdita di biodiversità in Albania attraverso una migliorata gestione delle aree protette del Paese. Il progetto prevede anche l’individuazione di strutture idonee a potenziare la promozione e la fruizione eco-sostenibile delle aree protette albanesi, dove il connubio ambiente e cultura venga riproposto con il pieno coinvolgimento delle comunità locali. La realizzazione ex novo di queste strutture permette di indirizzarle verso quest’obiettivo fin dalla loro progettazione, in un’ottica innovativa rispetto a quella di un classico centro visitatori per turisti. Essendo fondamentale mettere da subito in contatto tutti i soggetti che era opportuno fossero coinvolti, è stata effettuata una specifica missione caratterizzata da una intensa attività di indagine sul campo volta a individuare e analizzare potenziali siti vocati alla realizzazione di visitor center, tenendo conto delle risorse ambientali, culturali, paesaggistiche e socio-economiche delle diverse aree protette target del progetto. La missione ha previsto un elevato numero d’incontri, sia con le istituzioni sia con rappresentanti di associazioni e comunità locali, per acquisire e al tempo stesso trasmettere una visione trasversale della realtà socio-economica delle diverse aree visitate. I risultati raggiunti si sono concretizzati nella progettazione delle proposte di dettaglio per i centri visitatori che saranno realizzati in Albania nell’ambito del progetto NaturaAL e nella redazione di linee guida che propongono uno standard
nazionale da replicare in tutte le future esposizioni. L’elevato coinvolgimento delle diverse realtà e comunità locali nel reperimento delle informazioni per la progettazione degli allestimenti ha consentito di creare, ancor prima della realizzazione delle strutture, un punto di contatto concreto tra la popolazione, il parco e le istituzioni. Questo segna un primo passo importante verso la definizione del senso di appartenenza e di responsabilità nei confronti dell’area protetta, favorendo il diretto coinvolgimento delle comunità locali nella conservazione delle risorse naturali congiuntamente a quelle culturali.

Parole chiave
centro visitatori, esposizione, aree protette dell’Albania, cooperazione internazionale.

 
Development of visitors centers in the protected areas of Albania and their role in a cultural contact and exchange logic between institutions, parks and local communities

Abstract

NaturAL Project, funded by European Union under IPA 2013 program, aims to contribute to the alignment of the Albanian environmental regulatory framework with European Community standards and to halt the loss of biodiversity in Albania through improved management of the country’s protected areas. Under the co-ordination of the Italian Agency for Development Cooperation (AICS) in partnership with IUCN and SCI (Italian Botanic Society), the project also includes the identification of structures suitable for enhancing the promotion and the eco-sustainable use of Protected Areas in Albania, where the link of environment and culture is re-considered with the full involvement of local communities. From a modern point of view, visitor centers, conceived as small museums in the area, must therefore be perceived by residents as a landmark and a resource for the sustainable development of rural areas. The ex novo realization of these structures allows them to direct their design to this goal, from an innovative point of view to that of a classic tourist visitor center. It becomes essential to immediately contact all the subjects that are appropriate to be involved. To this end, a specific mission in Albania has been carried out, which has envisaged an intensive field survey activity aimed at identifying and analyzing potential sites for the realization of visitor centers, taking into account the environmental, cultural, landscaping and socio-economic resources of the different protected areas target of the project. The main natural and cultural peculiarities of the Natural Parks are thus identified in order to define the educational and information content indispensable for the layout. This activity has also been characterized by a large number of meetings, both with institutions and with representatives of associations and local communities, in order to acquire and at the same time convey, a cross-view of the socio-economic reality of the different areas visited.
The results achieved have been realized in the design of detailed proposals for the cisitor centers that will be implemented in Albania within the NaturaAL Project and in the drafting of guidelines that propose a national standard to be replicated in all future exhibitions.
The high level of involvement of the various local communities and communities in the collection of information has made it possible to create a concrete point of contact between the population, the Park and the institutions even before the structures are implemented.
This marks a first important step towards defining the sense of belonging and responsibility towards the Protected Area to affirm the direct involvement of local communities in the conservation of natural resources together with cultural ones.

Keywords
visitors center, exhibit, protected areas of Albania, international cooperation.

 

p. 141 /Lo sviluppo di centri visitatori nelle aree protette d’Albania e il loro ruolo in una logica di contatto e scambio culturale tra istituzioni, parchi e popolazione locale

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Verso un museo diffuso di fisica in Piemonte
Marta Rinaudo, Matteo Leone, Daniela Marocchi, Antonio Amoroso

Riassunto

In questo lavoro si presenta l’analisi storica che si sta sviluppando sulla collezione del Museo di Fisica dell’Università di Torino affiancata alla possibilità di valorizzare la stessa collezione attraverso uno studio empirico delle sue potenzialità didattiche. Inoltre si sta creando una rete di contatti con le scuole piemontesi per la ricerca di strumentazione storica ivi presente al fine di utilizzarla con scopi didattici.

Parole chiave
Museo di Fisica, laboratorio, scuole.

 
Toward an integrated museum of physics in Piedmont

Abstract

This work presents a brief overview of the collection preserved by the Museum of Physics of the University of Turin and the preliminary results of an ongoing project studying the educational value of this historical-scientific collection. The project is also setting up a network of schools in Piedmont hosting ancient collections of physics instruments with the goal of using them for educational purposes.

Keywords
Museum of Physics, laboratory, schools.

 

p. 145 /Verso un museo diffuso di fisica in Piemonte

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I giacimenti raccontano: studio di una scheda descrittiva multidisciplinare nell’allestimento di un nuovo museo geomineralogico territoriale
Cristina Delunas

Riassunto

In previsione della realizzazione di un percorso museale dedicato ai giacimenti minerari della Sardegna, è stata realizzata una scheda multimediale dedicata al minerale più rappresentato nelle raccolte del Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Architettura dell’Università di Cagliari. La scheda è un prototipo multidisciplinare e replicabile per ogni altro minerale della collezione.

Parole chiave
Barite, interdisciplinarità, Museo multimediale del territorio.

 
The fields tell: study of a multidisciplinary descriptive card in the preparation of a new geomineralogical territorial museum

Abstract

In anticipation of creating a museum itinerary dedicated to the mineral deposits of Sardinia, a multimedia card was created dedicated to barite, the most represented mineral in the collections of the Department of Civil Engineering and Architecture of the University of Cagliari. The multimidia card is a multidisciplinary and replicable prototype for every other mineral in the collection.

Keywords
Barite, interdisciplinarity, Multimedia Territorial Museum.

 

p. 147 /I giacimenti raccontano: studio di una scheda descrittiva multidisciplinare nell’allestimento di un nuovo museo geomineralogico territoriale

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Il progetto di alternanza scuola‑lavoro del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia
Stefano Maretti, Paolo Guaschi, Alan Coladonato, Jessica Maffei, Edoardo Razzetti, Amalia Trifogli, Monica Siviero

Riassunto

Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia ha avviato all’inizio dell’anno scolastico 2015/16 un progetto di collaborazione con il Liceo Statale “Benedetto Cairoli” di Vigevano (PV) che ha coinvolto tre classi della sezione scientifica.
Il Liceo Cairoli possiede grandi raccolte didattiche che spaziano dalla fisica alla chimica alle scienze naturali. Le collezioni naturalistiche sono molto ricche e comprendono sezioni di zoologia, anatomia, botanica, mineralogia e paleontologia. Il progetto di alternanza è nato con lo scopo di riordinare le raccolte didattiche naturalistiche dopo anni di scarsa manutenzione e pulizia coinvolgendo gli alunni delle tre classi, affiancati dal personale del Museo e dagli insegnanti di scienze dell’istituto.
Visto l’elevato numero di studenti partecipanti al progetto, ci si è posti l’obiettivo di sistemare tutti i reperti della sezione di scienze. La prima fase si è svolta in Ateneo presso il laboratorio del Museo, dove i ragazzi hanno partecipato a turno a un ciclo di lezioni teorico-pratiche di gestione e manutenzione delle collezioni. In un secondo momento, nei laboratori del Liceo a Vigevano, è stata effettuata la pulizia dei reperti didattici della scuola (animali tassidermizzati, modelli botanici, conchiglie, fossili e minerali). Gli alunni sono stati coadiuvati dal personale “in trasferta” del Museo che ha coordinato tutte le fasi di pulizia, restauro e rideterminazione scientifica.
Questo contributo, a conclusione del progetto, offre la possibilità di presentare i risultati del lavoro dei ragazzi.

Parole chiave
museo, scuola, restauro, valorizzazione.

 
The school-work alternation project of the Natural History Museum of the University of Pavia

Abstract

In 2015 the Natural History Museum of the University of Pavia started a collaboration project with the “Benedetto Cairoli” high school in Vigevano (PV) which involved three classes of the scientific section. The Cairoli high school owns large scientific collections for didactic purposes ranging from physics to chemistry to natural sciences. The natural history collections include sections of zoology, anatomy, botany, mineralogy and palaeontology.
The alternative project had the aim to involve students of the three classes in the maintenance of the naturalistical specimen, supported by the museum staff and the institute’s science teachers.
Given the high number of scholars participating in the project, the goal was to reorganize all the specimens of science section. The first steps were held at the museum laboratory, where the students had practical lessons about care and conservation of the collections. Then the school’s educational specimens (stuffed animals, botanical models, shells, fossils and minerals) were cleaned in the laboratories of the high school in Vigevano. During the whole process the students were assisted by the staff of the museum who coordinated all the phases of cleaning, restoration and identification of biological samples.
This contribution offers the opportunity to present the results of this project and to appreciate the quality of the efforts of the schoolboys.

Keywords
museum, school, restoration, promotion.

 

p. 149 /Il progetto di alternanza scuola‑lavoro del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia

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Il progetto Cicogna bianca del Villaggio delle Cicogne di Fosso Ghiaia (RA)
Daniela Minelli, Fausto Donzellini, Laura Visani, Raffaele Gattelli

Riassunto

Il progetto Cicogna bianca nasce all’interno del più grande Villaggio delle Cicogne presente in Italia e si propone di studiare il numero di esemplari e di coppie di cicogna bianca (Ciconia ciconia Linnaeus, 1758) che, richiamati dalla presenza degli individui all’interno della grande voliera artificiale, sono diventati stanziali e si riproducono ogni anno sui posatoi dell’Oasi di Fosso Ghiaia. Lo scopo di questa ricerca è monitorare i nuovi nati per capire l’incremento della popolazione di cicogne libere.

Parole chiave
progetto Cicogna bianca, Villaggio delle Cicogne.

 
The white Stork project of the Stork Village of Fosso Ghiaia (RA)

Abstract

The white Stork project is born within the largest Stork Village in Italy and aims to study the number of individuals in white stork (Ciconia ciconia, Linnaeus, 1758) that, recalled by the presence of individuals within the great artificial aviary of the village, have become permanent and reproduce every year on the perches of the Fosso Ghiaia Oasis. This research aims to monitor newborns to understand the increase in the population of free storks.

Keywords
white Stork project, Stork Village.

 

p. 152 /Il progetto Cicogna bianca del Villaggio delle Cicogne di Fosso Ghiaia (RA)

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“Nell’interesse supremo della Scienza e della Nazione”: gestione e risultati di una mostra
Mara Fausone, Marco Galloni

Riassunto

Dal 23 novembre 2016 al 31 marzo 2017 presso il Palazzo del Rettorato dell’Università di Torino si è svolta la mostra “Nell’interesse supremo della Scienza e della Nazione. L’Università di Torino nella Grande Guerra”. Lo scopo di questa esposizione è stato quello di evidenziare il ruolo svolto dall’Ateneo torinese nella Prima Guerra Mondiale sia ricordando i suoi studenti caduti al fronte sia sottolineando l’apporto dei suoi docenti nel campo della ricerca e dell’innovazione legate allo sforzo bellico. La mostra, che si è protratta per oltre quattro mesi e ha avuto oltre quattromila visitatori, ha richiesto un impegno non indifferente: il personale dell’Ateneo non avrebbe potuto sostenere questo carico e quindi abbiamo coinvolto “Solidarietà insieme 2010”, una associazione di volontariato attiva nella nostra città proprio per supportare i tanti eventi di tipo culturale e sportivo. Un nutrito gruppo di volontari si è organizzato in turni per presidiare i locali e in seguito a una opportuna formazione i volontari si sono dimostrati ottimi e piacevoli accompagnatori di coloro che desideravano farsi guidare nella visita.
I riscontri del quaderno dei visitatori e dei questionari di soddisfazione hanno confermato la nostra percezione: la mostra è stata valutata positivamente dalla totalità dei visitatori e il modo di porsi dei volontari, il loro modo di interagire con il pubblico, la loro conoscenza delle lingue straniere sono stati molto apprezzati.

Parole chiave
mostra, Università di Torino, Prima Guerra Mondiale, volontariato.

 
“Nell’interesse supremo della Scienza e della Nazione”: management and results of an exhibition.

Abstract

On 23rd November 2016 a temporary exhibition in the historical seat of the University of Turin was inaugurated. It was entitled “Nell’interesse supremo della Scienza e della Nazione. L’Università di Torino nella Grande Guerra” and it pointed out the contribution of the University to the war effort during the WW1, both in memorial of the dead students at the frontline and with the activity in the fields of research and innovation. In four months of opening and with about four thousand visitors the management of the exibition was not an easy task: since the university staff, busy in their usual activities, would have not been able to take care of the exhibition room and of the guided tours, we were supported by several volunteers of the Association “Solidarietà insieme 2010” which deals with cultural and sportive events in Turin. We trained them to be guides for the tours and they organized shifts to guarantee a constant presence. The effort was appreciated by lots of visitors. Such positive reviews can be found in the visitors book and in the satisfaction questionnaires: the totality of visitors writing a comment declared to have enjoyed the exposition, the attitude of the volunteers toward them and their knowledge of language other than Italian, such as French and English.

Keywords
exhibition, University of Turin, WW1, volunteers. In

 

p. 156 /“Nell’interesse supremo della Scienza e della Nazione”: gestione e risultati di una mostra

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Il museo incontra la città
Jessica Maffei, Paolo Guaschi, Stefano Maretti, Edoardo Razzetti

Riassunto

Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia si apre a iniziative extra-museali offrendo alla città che lo comprende e lo circonda proposte di larga veduta. Il Museo ha colto il segnale che ormai da anni i musei hanno adottato, la consapevolezza cioè dell’esistenza di molti pubblici con diversi bisogni e conoscenze. Un contatto ineluttabile e imprescindibile, da potenziare e perseguire con azioni attraenti e tangenti al Museo stesso. Dall’autunno 2016 all’estate 2017 il Museo ha intrapreso, sulla base anche di richieste espresse dal pubblico fidelizzato, una strategia di connessione con la realtà extra-universitaria per rafforzare la sua presenza sul territorio. Aperture a tema, eventi dedicati e proposte al di fuori della sede fisica del Museo hanno saputo attrarre centinaia di visitatori anche a fronte del pagamento di un biglietto, dimostrando la forza vincente di incontrare la città e di mettersi a disposizione del pubblico.

Parole chiave
Museo di Storia Naturale, Pavia, pubblici, contatti.

 
The Museum meets the city

Abstract

The Natural History Museum of the University of Pavia delivers to the citizens a wide range of events outside the museum building. The Museum is well aware that there are several kind of visitors with different needs and knowledge. An ineluctable and unavoidable contact with the people, to be met and pursued with attractive initiatives and new points of view to the Museum itself. From autumn 2016 to summer 2017 the Museum has undertaken, on the basis of requests expressed by the loyal public, a strategy of connection with the non-university reality to strengthen its presence on the territory. Themed openings, dedicated events and proposals outside the physical walls of the Museum have attracted hundreds of visitors, despite the introduction of a ticket, demonstrating the winning force of leaving the ivory tower and making the museum available to the public.

Keywords
Museum of Natural History, Pavia, public, contacts.

 

p. 160 /Il museo incontra la città

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Biodiversità per tutti: i progetti di citizen science del Museo di Storia Naturale di Ferrara fra ricerca e collezioni
Carla Corazza, Nicola Baraldi, Stefano Aldrovandi, Stefano Mazzotti

Riassunto

La citizen science è un complesso di attività di ricerca scientifica condotta, in tutto o in parte, da scienziati non professionisti. I progetti del Museo di Storia Naturale di Ferrara riguardano l’analisi delle strade come barriere ecologiche e la rilevazione della biodiversità tramite bioindicatori. “Delta Road Kill” valuta la mortalità stradale di fauna selvatica nella Pianura Padana orientale, che ospita 40 siti Natura 2000 e un’elevata densità di strade.
La raccolta di osservazioni avviene sul sito iNaturalist, fornito dalla California Academy of Science. “CoSMoS - Collecting Snails, Monitoring Snails” consiste nel monitoraggio dei molluschi terrestri e nell’utilizzo delle informazioni biogeografiche, tassonomiche ed ecologiche della collezione malacologica “Giorgio Lazzari”. CoSMoS vuole esaltare il ruolo delle collezioni museali per ricerca, educazione e sensibilizzazione ambientale; si avvale della piattaforma online del progetto europeo CSMON-LIFE.

Parole chiave
citizen science, monitoraggio, roadkill, biodiversità, collezioni museali.

 
Biodiversity for everyone: the citizen science projects of the Museum of Natural History of Ferrara between research and collections

Abstract

Citizen science is a complex of scientific research activities conducted, totally or in part, by non-professional scientists. The projects of the Museum of Natural History of Ferrara concern the analysis of roads as ecological barriers and the detection of biodiversity through bioindicators. “Delta Road Kill” evaluates the road mortality of wildlife in the eastern Po Valley, which is home to 40 Natura 2000 sites and a high density of roads. The collection of observations takes place on the iNaturalist website, provided by the California Academy of Science. “CoSMoS - Collecting Snails, Monitoring Snails” consists in the monitoring of terrestrial molluscs and in the use of biogeographical, taxonomic and ecological information from the “Giorgio Lazzari” malacological collection. Co- SMoS wants to enhance the role of museum collections for research, education and environmental awareness; uses the online platform of the European project CSMON-LIFE.

Keywords
citizen science, monitoring, roadkill, biodiversity, museum collections.

 

p. 163 /Biodiversità per tutti: i progetti di citizen science del Museo di Storia Naturale di Ferrara fra ricerca e collezioni

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Proposta per un museo interattivo della ceramica precolombiana: nuove forme di contatto tra museo e pubblico
Giulia Dionisio, Monica Zavattaro, Francesca Bigoni

Riassunto

La collezione di ceramiche precolombiane della Sezione di Antropologia ed Etnologia del Museo di Storia Naturale di Firenze comprende attualmente 282 reperti, di cui 61 esposti in sede museale e 221 conservati nei magazzini. Dal momento che uno degli aspetti fondamentali della missione del museo oggi riguarda la divulgazione e la fruizione dei dati raccolti relativi alle collezioni museali, la proposta di questo contributo è la creazione di un museo interattivo i cui contenuti, comprendenti la possibilità di visualizzare anche i manufatti non visibili al pubblico in forma tridimensionale, possano essere di interesse per un pubblico eterogeneo.
Particolare interesse è rivolto ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie, tramite la creazione di un percorso didattico che presenti i contenuti della collezione in versione semplificata secondo i principi dell’edutainment.

Parole chiave
ceramica precolombiana, museo interattivo, modelli 3D, edutainment.

 
Proposal for an interactive museum of pre-Columbian ceramics: new forms of contact between a museum and the public

Abstract

The precolumbian ceramic collection at the Natural History Museum of Florence – Anthropology and Ethnology Section, includes 282 artefacts, of which 61 are on exhibit, and 221 preserved in the storerooms. One of the main goals of museums today is the disclosure and the fruition of data related to the museum collections. Therefore, we present in this paper the proposed creation of an interactive museum of the precolumbian ceramic collection. Among the contents of this virtual museum, the public will be able to interact with the digital reproduction of the artefacts, visible in three-dimensions. This virtual museum will be of particular interest to primary and secondary school students. For them, we plan to create an educational section, in which the contents will be presented in a simplified manner through following edutainment principles.

Keywords
precolumbian ceramics, interactive museum, 3D models, edutainment.

 

p. 169 /Proposta per un museo interattivo della ceramica precolombiana: nuove forme di contatto tra museo e pubblico

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Una storia lunga 90 anni
Carla Olivari

Riassunto

La Società degli Amici del Museo “G. Doria”, fondata in Genova nel 1927 con l’obiettivo di sostenere in ogni modo il Museo Doria e la diffusione della cultura scientifica, è Ente Morale dal 1958 e Onlus dagli anni ’90. Negli anni le modalità di sostegno si sono adeguate ai tempi, nel rispetto delle indicazioni iniziali. Attualmente le attività vengono raccolte in un programma annuale, che prevede conferenze mensili seguite da uscite a esse collegate.
La collaborazione con altre istituzioni e associazioni e le conferenze su temi di attualità, scientifici e non solo, favoriscono contaminazioni tra diversi ambiti culturali e permettono di raccogliere un pubblico ampio di adulti e studenti. I soci sostengono orgogliosamente il Museo con la quota sociale e il volontariato. Sono numerosi i cittadini che, con stima verso Museo e Associazione, sottoscrivono il cinque per mille nella dichiarazione dei redditi e partecipano alle raccolte fondi dell’Associazione, nella piena fiducia che le risorse ricevute vengano utilizzate interamente per il Museo.

Parole chiave
Associazione, cultura, divulgazione, collaborazione, raccolta fondi.

 
A 90 years long story

Abstract

The Society of Friends of the Doria Museum, founded in Genoa in 1927 with the aim of supporting the Doria Museum and the dissemination of scientific culture in every way, has been Ente Morale since 1958 and a non-profit organization since the 1990s.
Over the years the methods of support have adapted to the times, in compliance with the initial indications. Currently the activities are collected in an annual program, which provides monthly conferences followed by excursions connected to them. The collaboration with other institutions and associations and the conferences on topical issues, scientific and not only, favour contaminations between different cultural environments and allow to gather a wide audience of adults and students. Members proudly support the Museum with membership fees and voluntary work. Numerous citizens appreciate the Museum and the Association and sign the five thousandth in the tax return and participate in the Association’s fundraising, fully trusting that the resources received will be used entirely for the Museum.

Keywords
Association, culture, dissemination, collaboration, fundraising.

 

p. 173 /Una storia lunga 90 anni

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Esperienze di “MusicaBiologica” in musei scientifici e luoghi di natura protetta
Christian Rebecchi, Daniele Dallai, Giovanna Barbieri, Giovanna Bosi, Fabrizio Buldrini, Matteo Dal Zotto, Aurora Pederzoli

Riassunto

Un progetto di “MusicaBiologica” è stato proposto come nuovo linguaggio espressivo per favorire una migliore fruizione di percorsi presenti in musei scientifici e riserve naturali. L’uso di strumenti musicali rigorosamente acustici, la scelta di suoni che non prevedono energia elettrica, la creazione di eventi unici in cui la composizione originale è mirata al contesto, insieme a letture che evocano, esaltano e celebrano la natura e il suo rapporto con l’uomo, hanno la funzione di stimolare una condivisione insolita tra le persone presenti, diventando un momento vivo di ascolto e partecipazione.

Parole chiave
“MusicaBiologica”, natura, musica, ascolto.

 
Esperienze di “MusicaBiologica” in musei scientifici e luoghi di natura protetta

Abstract

A project of “biological” music was proposed as a new expressive language to promote a better fruition of thematic itineraries of scientific museums and natural reserves. The use of rigorously acoustic musical instruments, the choice of sounds that do not require electric energy to be produced, the creation of unique events where the original composition is focused to the context, together with readings evocating and celebrating nature and its relationship with man, were intended as a stimulus to an unusual sharing among people present to such events, which become a real moment of listening and participation.

Keywords
“MusicaBiologica”, nature, music, listening.

 

p. 177 /Esperienze di “MusicaBiologica” in musei scientifici e luoghi di natura protetta

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Il museo botanico e il mondo della scuola: reti, legami, relazioni
Ilaria Bonini

Riassunto

Il Sistema Museale Universitario Senese (SIMUS) tutela e valorizza il patrimonio scientifico che deriva dalla storia secolare dell’Ateneo. Il Museo Botanico (Orto Botanico ed Erbario) è attivo sul territorio regionale con uno sguardo particolare verso il pubblico scolastico, attraverso vari progetti (divulgazione, educazione, orientamento, alternanza scuola-lavoro) che producono reti e legami fra istituzioni diverse: università, associazioni, comuni e privati, con lo scopo di sviluppare nei giovani una maggiore conoscenza delle scienze e del metodo scientifico.

Parole chiave
botanica, orto botanico, scuola, metodo scientifico.

 
The botanical museum and the world of the school: networks, links, connections

Abstract

The Sistema Museale Universitario Senese (SIMUS) protects and improves the scientific heritage, that derives from the secular history of the University. The Botanical Museum (Botanical garden and Herbarium) works on regional territory, in particular with the schools, through various projects (communicate, education, school orientation, alternation work school), those produce networks and links between different institutions: universities, associations, municipalities and individuals, with the aim of developing a greater understanding of science and scientific method among young people.

Keywords
bontany, botanical garden, school, scientific method.

 

p. 180 /Il museo botanico e il mondo della scuola: reti, legami, relazioni

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Musei e pubblico: ascoltare i “social”
Patrizia Scaglia, Silvia Battaglini, Lucrezia Bertini, Giovanni Cavasinni, Simone Farina, Roberto Barbuti

Riassunto

Negli ultimi anni il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa ha intrapreso una politica museale volta ad ampliare e diversificare il proprio pubblico, che ha portato a un considerevole aumento del numero dei visitatori. Parallelamente, il Museo ha sviluppato una nuova strategia di comunicazione in linea con gli obiettivi e i valori che lo caratterizzano, con l’idea di rafforzare la relazione con il pubblico e di costruire un rapporto di fiducia e di sostegno a lungo termine. Sono stati potenziati i canali di comunicazione digitali e in particolare i social network. Tali canali permettono al Museo di parlare con il proprio pubblico e di ascoltarlo, e rappresentano un potenziale enorme in termini di fidelizzazione ed engagement.

Parole chiave
museo, social, pubblico, engagement.

 
Museum and audience: an eye on social media

Abstract

In the recent years the Natural History Museum of the University of Pisa has undertaken a museum policy aimed to expand and diversify its audience, which has led to a considerable increase in the number of visitors. At the same time, the Museum has planned a new communication strategy in line with the its aims and values willing to strengthen the relationship with the public. Digital communication channels, especially social networks, have been reinforced. These channels allow the Museum to speak with its audience and listen to it, and represent an important chance of engagement.

Keywords
museum, social, audience, engagement.

 

p. 183 /Musei e pubblico: ascoltare i “social”

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La mappa degli stakeholder: uno strumento fondamentale per la definizione delle strategie
Francesca Monza, Antonietta Di Fabrizio, Alessia Fazio, Maria Del Cimmuto

Riassunto

Dal 2006 il Museo Universitario di Chieti pubblica una Relazione Annuale, che negli ultimi anni (2015, 2016, 2017) ha preso un indirizzo e una forma sempre più improntati alla reportistica sociale. Una delle novità sostanziali è stata l’introduzione della stakeholder analysis e della relativa mappa dei portatori d’interesse. La mappatura degli stakeholder, nell’ambito della reportistica sociale, svolge un ruolo fondamentale poiché rappresenta graficamente e in forma sintetica il quadro degli interlocutori del museo: le istituzioni, i gruppi, le organizzazioni che influiscono direttamente sulle attività o che ne subiscono gli effetti. La mappa per il Museo Universitario svolge oggi una funzione chiave nell’individuare in modo dettagliato quali siano gli interlocutori prioritari con cui avviare percorsi di engagement, di relazione e collaborazione in tutti i vari ambiti della vita del museo, dalla comunicazione alla realizzazione di progetti di ricerca.

Parole chiave
stakeholder analysis, mappa degli stakeholder, reportistica sociale, engagement.

 
The stakeholder map: a fundamental tool for defining museum strategies

Abstract

Since 2006, the University Museum of Chieti publishes an Annual Report, which in recent years (2015, 2016, 2017) has taken the editorial form of Social Report. One of the substantial innovations was the introduction of stakeholder analysis and the related map of stakeholders. The mapping of stakeholders, in the context of social reporting, plays a fundamental role because it graphically represents, in a synthetic way, all the museum’s interlocutors: institutions, groups and organizations that directly or indirectly influence the activities or suffer their effects. The map for the University Museum today plays a fundamental role in identifying the priority interlocutors with which to engage, build a relationship and collaboration in all areas of the museum’s life, from communication to the realization of research projects.

Keywords
stakeholder analysis; stakeholder Map; social report, engage.

 

p. 186 /La mappa degli stakeholder: uno strumento fondamentale per la definizione delle strategie

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Minerali e conflitti: un progetto “oltre” il museo
Milena Bertacchini

Riassunto

Da alcuni anni il Museo Gemma dell’Università di Modena e Reggio Emilia sta curando attività educative e formative tese ad aprire le proprie porte a pubblici nuovi e diversi, anche allo scopo di contribuire a costruire comunità più inclusive e democratiche. Il valore del patrimonio culturale, quale elemento di integrazione intellettuale e sociale, è il principio ispiratore delle attività promosse dal Museo, che sono rivolte a favorire l’apprendimento del pubblico a partire da tematiche socialmente rilevanti. Coltan, cassiterite, wolframite e oro sono materiali indispensabili per la produzione di dispositivi elettronici; sono detti “minerali dei conflitti” perché provengono da territori dove il controllo di queste risorse è usato per finanziare bande armate. Le attività realizzate nell’ambito del progetto “Minerali e conflitti” hanno favorito il dialogo e l’inclusione tra diverse tipologie di pubblici: scuole, cittadini, rifugiati, migranti, detenuti.

Parole chiave
coinvolgimento, partecipazione, inclusione, democrazia culturale.

 
Conflict minerals: a project beyond the Museum

Abstract

The Gemma Museum of the University of Modena and Reggio Emilia has been organizing educational and training activities aimed at involving new and different audiences, also with the aim of helping to build more inclusive and democratic communities.
The value of cultural heritage is the inspiring principle of the activities promoted by the museum, which are aimed at encouraging the learning of the public starting from socially relevant issues. Coltan, cassiterite, wolframite and gold, are essential materials for the production of electronic devices. These are called “conflict minerals” because they come from countries where the minerals trade can be used to finance armed groups. The activities carried out as part of the “Minerals and conflicts” project have encouraged inclusion and dialogue between different types of public: schools, citizens, refugees, migrants, prisoners.

Keywords
engagement, participation, inclusion, cultural democracy.

 

p. 190 /Minerali e conflitti: un progetto “oltre” il museo

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Esperienze di antropologia collaborativa a Firenze
Francesca Bigoni, Corrado Dalmonego

Riassunto

L’approccio dell’antropologia collaborativa è considerato oggi irrinunciabile se si vogliono affrontare le contraddizioni legate alla musealizzazione di reperti etnologici e antropologici. Tuttavia, perché venga realizzato in maniera efficace, esso richiede un profondo ripensamento della cornice teorica e delle metodologie sia nell’ambito della ricerca sulle collezioni che nei criteri espositivi, divulgativi e didattici. Concetti come “territorio” e “comunità dei collaboratori scientifici” devono essere necessariamente ampliati. Inoltre la costruzione di un network di relazioni assume un ruolo fondamentale. L’esperienza collaborativa iniziata a Firenze nel 2012 e sviluppata in questi anni con popoli nativi del Brasile ha messo a fuoco le potenzialità e le problematiche che questo approccio propone.

Parole chiave
Amazzonia, Brasile, popoli nativi, museologia.

 
Collaborative anthropology: the Florence experience

Abstract

Collaborative anthropology is today considered an essential approach for tackling the contradictions inherent in any museum with ethnological and anthropological collections. However, in order for collaborative anthropology to be effectively implemented, it requires a profound rethinking of the theoretical and methodological frameworks associated both with field work as well as with exhibition, dissemination and teaching of anthropological materials. Concepts such as “territory” and “community of scientific collaborators” needs to be expanded. Clearly, the construction of an extensive network of relationships plays a fundamental role. The collaborative experience started in 2012 by the anthropology section of the Natural History Museum in Florence is an example. A collaborative anthropology program was developed with native peoples of Brazil. This experience revealed the potentials and problems associated with various aspects of collaborative anthropology both in regards to research and as well as practices of exposition, dissemination and education.

Keywords
Amazon, Brazil, native people, museology.

 

p. 194 /Esperienze di antropologia collaborativa a Firenze

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Il Museo di Anatomia Umana dell’Università degli Studi di Perugia: un nuovo allestimento
Marco Maovaz, Jean-François Lerasle, Rosario Francesco Donato, Mario Rende, Ileana Giambanco, Sergio Gentili

Riassunto

Fondato nel 1814, il Gabinetto anatomico dell’Università degli Studi di Perugia è un tipico prodotto della politica culturale napoleonica che prevedeva una modernizzazione degli atenei e delle discipline di studio. A partire dalla sua istituzione, e fino agli anni ’30 del XX secolo, il Gabinetto è stato arricchito di manufatti e reperti che documentano l’evoluzione della medicina in uno dei periodi più cruciali nella storia della disciplina. Il nuovo allestimento prevede le sezioni di anatomia artificiale, anatomia naturale e antropologia criminale che illustrano la percezione delle scienze mediche da parte dei docenti e del pubblico nel corso del tempo. Gli spazi espositivi sono stati concepiti per rispondere a diverse problematiche pratiche, didattiche e di conservazione: presentare le sezioni in modo immediatamente percepibile, distribuire gradevolmente i numerosi reperti in una sala di dimensioni ridotte, rassicurare il pubblico che si approccia a campioni caratterizzati da una forte carica emotiva.

Parole chiave
anatomia umana, antropologia criminale, museografia, strategie di comunicazione.

 
A New Set-up for the Museum of Human Anatomy of the University of Perugia

Abstract

The Anatomical Cabinet of the University of Perugia, established in 1814, is typical of the cultural milieu of the Napoleonic era which includes updated schemes of university organization and disciplines taught therein. Since its foundation and until the 1930s, the Anatomical Cabinet has been enriched with hand-made objects and anatomical rests, which document the evolution of medicine during one of the most crucial periods of anatomical studies. Its new and recent set-up consists of several sections (i.e., artificial, natural, and forensic anatomy) which illustrate the perception of medical disciplines by anatomy professors and the public at that time. Displays have been conceived to satisfy practical criteria as well as teaching and conservational needs: sections are displayed to allow a rapid perception of the objects, the engaging distribution of numerous objects in a relatively limited space, and avoidance of unnecessary and/or excessive emotional stimuli to subjects observing the parts of the human body.

Keywords
human anatomy, forensic anthropology, museography, communication strategies.

 

p. 198 /Il Museo di Anatomia Umana dell’Università degli Studi di Perugia: un nuovo allestimento

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Mut(u)azioni tra arte e scienza
Sergio Gentili, Tonina Cecchetti, Luciano Tittarelli, Marco Maovaz, Emanuela Ughi, Angelo Barili, Raffaele Barocco

Riassunto

Il progetto “Mut(u)azioni tra arte e scienza” è stato finanziato dal MIUR (Bando Legge 6/2000 - 2014), e ha visto la partecipazione dei licei artistici umbri di Deruta, Gubbio, Perugia, Foligno e Orvieto, l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia e l’Università degli Studi di Perugia con il CAMS (Centro di Ateneo per i Musei Scientifici). L’accordo di programma, avviato tra i diversi soggetti partner (di cui il Liceo Artistico “Alpinolo Magnini”/Istituto Omnicomprensivo “Mameli-Magnini” è stato capofila), è nato per dare inizio a un rapporto integrato tra ordini diversi di scuole e per promuovere una collaborazione indispensabile per la crescita e lo sviluppo di nuove relazioni educative, diffuse e permanenti sul territorio, tra i soggetti formativi delle diverse realtà scolastiche. Attraverso “l’adozione” di orti, laboratori e musei dell’Università degli Studi di Perugia, dei Giardini di Villa Cahen a Orvieto e del Museo dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” a Perugia, gli studenti dell’Accademia, dei licei artistici e alcune classi della scuola secondaria di primo grado hanno realizzato dei percorsi didattici integrati, sviluppando un rapporto interdisciplinare tra arte e scienza.

Parole chiave
educazione museale, orti botanici e musei, licei artistici, Accademia di Belle Arti.

 
Mutual Actions and Mutations between art and science

Abstract

“Mut(u)azioni tra arte e scienza” is a project funded by the MIUR (Ministry of Education, University and Research - Competition Law 6/2000 - 2014), envolving participants belonging tothe Umbrian artistic high schools of Deruta, Gubbio, Perugia, Foligno and Orvieto,the Academy of Fine Arts “Pietro Vannucci” of Perugia and with CAMS (University Center for Scientific Museums) of the University of Perugia. The programme agreement between the different partners (of which the Artistic High School “Alpinolo Magnini”/Comprehensive Institute “Mameli-Magnini” was the front runner), was created to initiate an integrated relationship between different orders of schools and to promote a relationship of collaboration indispensable for the growth and development of new educational relationships, widespread and permanent on the territory, among the training actors of different school realities.Through “the adoption” of gardens, laboratories and museums of the University of Perugia, the gardens of Villa Cahen in Orvieto and the Museum of the Academy of Fine Arts “Pietro Vannucci” in Perugia, students of the Academy of Art, artistic high schools and certain middle school classes, created integrated didactic pathways, developing an interdisciplinary relationship between art and science.

Keywords
museum education, botanical gardens and museums, artistic high schools, academy of fine arts.

 

p. 202 /Mut(u)azioni tra arte e scienza

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Musei in rete per la rigenerazione di un territorio
Simona Guioli, Ada Risi, Martina Lucchelli

Riassunto

La costituzione di reti museali locali facilita indubbiamente la condivisione di tematiche e aspetti culturali differenti, che, se utilizzati in modo condiviso, sono anche volano di una crescita e di uno sviluppo del territorio. Non va dimenticato infatti che l’etnografia di un territorio dipende e prende il via dall’ambiente e dal paesaggio di quel luogo. È così quindi che musei naturalistici, storici, etnografici, artistici non solo possono dialogare e condividere progettualità ed esperienze, ma diventano fulcro per la rigenerazione di un territorio. È questo l’esempio della rete museale dell’Oltrepò pavese che con i suoi musei eterogenei, sia nella tipologia sia nella gestione/organizzazione, sta sviluppando una progettualità condivisa che si sta dimostrando veramente fondamentale nella ripresa culturale e turistica, quindi anche sociale ed economica, di questo piccolo lembo di Appennino. In particolare, l’opportunità di sviluppare un progetto legato al paesaggio e all’ambiente e cofinanziato da Fondazione CARIPLO ha permesso, in collaborazione con ANMS, di ottenere risultati inaspettati. Lo spunto era il rinnovamento a livello espositivo e multimediale di alcune sedi museali dislocate in piccoli borghi di montagna. In realtà, condividendo un percorso a più ampio raggio, si è dato avvio a una grande trasformazione che parte proprio dall’identità di questi piccoli musei e dal loro approccio con il territorio, la cittadinanza e il pubblico. Si è lavorato sul che cosa significa per il territorio ciascuna di queste realtà, sulle emozioni, sulla consapevolezza del loro valore e delle collezioni, sino ad arrivare al loro ruolo sociale, che non è solo di esposizione di reperti, ma è anche quello di depositari di una cultura immateriale che sta scomparendo o comunque trasformandosi. L’utilizzo dei nuovi cittadini, ovvero di un gruppo di migranti ospitati in questi piccoli borghi, si è rivelato prezioso, sia per l’apporto di volontariato profuso, sia per il loro contributo in termini di esperienza e di confronto di storie che porta a vedere, ad esempio, come anche noi siamo stati migranti. Si sta quindi lavorando alla costruzione del nuovo attraverso una storia antica, utilizzando argomenti tradizionali, ma con approcci innovativi. Un paradigma che si sta scardinando, ma che ci si auspica possa essere volano per un reale cambiamento di tutto questo territorio che sta perdendo la propria identità, attraverso lo spopolamento e l’inevitabile mutamento del paesaggio, visibile stagione dopo stagione, sempre più.

Parole chiave
museo, territorio, identità locale.

 
Museums in network for the regeneration of a territory

Abstract

The establishment of local museum networks undoubtedly facilitates the sharing of different cultural issues and aspects, which, if used in a shared way, are also the driving force of growth and development of the territory. It should not be forgotten, in fact, that the ethnography of a territory depends and takes off from the environment and landscape of that place. So it is therefore that naturalistic, historical, ethnographic and artistic museums can not only dialogue and share projects and experiences, but become the fulcrum for the regeneration of a territory. This is the example of the museum network of the Oltrepò Pavese that, with its heterogeneous museums, both in its typology and in its management / organization, is developing a shared project that is proving truly fundamental in the cultural and tourist recovery, therefore also social and economic. of this little corner of the Apennines. In particular, the opportunity to develop a project related to the landscape and the environment and co-funded by the CARIPLO foundation, has allowed, in collaboration with ANMS to obtain unexpected results. The idea was the renewal at an exhibition and multimedia level of some museums located in small mountain villages. In reality, sharing a broader path, we are given a great transformation that starts from the identity of these small museums and their approach with the territory, citizenship and the public. We have worked on what each of these realities means for the territory, on emotions, on the awareness of their value and collections, up to their social role, which is not only the exposition of exhibits, but also of depositaries of a immaterial culture that is disappearing or otherwise transforming. The use of new citizens, or a group of migrants hosted in these small villages has proved invaluable both for the contribution of volunteering and for their contribution in terms of experience and comparison of stories that leads to see how we have been migrants for example. We are therefore working on the construction of the new through an ancient history, using traditional subjects, but with innovative approaches. A paradigm that is being undermined, but that we hope will be able to fly for a real change in all this territory that is losing its identity, through the depopulation and the inevitable change of the landscape, visible season after season, more and more.

Keywords
museum, territory, local identity.

 

p. 206 /Musei in rete per la rigenerazione di un territorio

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Il nuovo allestimento “Mineraliter” del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze
Vanni Moggi Cecchi, Saulo Bambi, Paola Boldrini, Luciana Fantoni, Alessandra Lombardi, Luisa Poggi, Maurizio Raffa, Giorgio Scali, Cataldo Valente, Fausto Barbagli

Riassunto

Il nuovo allestimento “Mineraliter. Pietre mirabili tra Medici e Natura” è stato inaugurato recentemente dal Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze presso la storica sede della sezione di Zoologia “La Specola”. Grazie alle pietre lavorate della collezione medicea, l’esposizione ci porta alle origini del collezionismo, fenomeno che sarà alla base della nascita delle Wunderkammern, da cui deriveranno i moderni musei. Il percorso, articolato in quattro sale, prosegue con la tematica del collezionismo moderno rappresentato dalle collezioni Ponis e Giazotto, entrambe molto consistenti, con campioni di dimensioni eccezionali provenienti perlopiù dal Brasile e dall’Italia. Altri capolavori esposti sono gli zolfi della Sicilia e le “sculture naturali” rappresentate dalla gogotte silicea e dalle rose del deserto. In chiusura di percorso alcuni splendidi reperti di arte glittica sono associati ai minerali da cui sono stati ricavati.

Parole chiave
minerali, arte glittica, Medici, Wunderkammer.

 
The new outfitting “Mineraliter” of the Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze

Abstract

The new outfitting “Mineraliter. Pietre mirabili tra Medici e Natura” has been opened by the Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze at the historic location of the “La Specola”, where the zoological section is also exposed. Thanks to the specimens of the so called “collezione medicea”, the exhibition brings us to the origin of the phenomenon of collecting. This was the basis of the birth of the Wunderkammern, from which the modern museums derive. The path of the exhibition, divided into 4 rooms, follows with the modern collecting, represented by the Ponis and Giazotto collections, both very numerous, with extraordinary samples from Brasil and Italy. Other exposed specimens are the sulphur samples from Sicily and the “natural sculptures” represented by the arenaceous gogottes and the desert roses of gypsum. At the end of the path some marvellous objects belonging the carved stones collection are associated with the minerals from which they were carved.

Keywords
minerals, glyptic art, Medici, Wunderkammer.

 

p. 209 /Il nuovo allestimento “Mineraliter” del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze

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Raccontare sul luogo: le Calcolatrici Elettroniche Pisane
Giovanni Antonio Cignoni, Nicolò Pratelli, Maria Serena Papa

Riassunto

Raccontare una storia sul luogo è una scelta diversa dalla consuetudine di mettere una semplice targa per segnalare il “dove” di un evento. Partendo dal ritrovamento dei luoghi che, negli anni ’50, videro la costruzione dei primi calcolatori italiani, un progetto degli studenti del corso di laurea in Informatica Umanistica dell’Università di Pisa ha reso fruibile al pubblico una storia di scienza e tecnologia. L’articolo discute i motivi per i quali è importante ricordare le Calcolatrici Elettroniche Pisane e descrive le fasi e le scelte del progetto: dal finanziamento con i fondi per le attività studentesche, all’installazione dei pannelli, alla soluzione per la comunicazione in più lingue.

Parole chiave
storia tecnologica, informatica, comunicazione.

 
Storytelling on the spot: the Electronic Computers of Pisa

Abstract

The usual way to signal where an historical event took place is by putting up a plaque. The paper is about a different choice: the place is exploited to tell the whole story. A recent research discovered the places where, in the 50s, the first Italian computers were built. Starting from this result, a project undertaken by students of the Digital Humanities degree of the University of Pisa has made a story of science and technology attractive to the public. In the following we discuss the importance of remembering the two electronic computers made in Pisa. We also describe the phases of the students’ project and the choices made: how funding was received from the University, the installation of the panels and the solution adopted for multilingual communication.

Keywords
history of technology, computer science, communication.

 

p. 212 /Raccontare sul luogo: le Calcolatrici Elettroniche Pisane

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Prima dell’emmepitré, Pixel a 45 giri: contatti fra musica e tecnologia
Giovanni Antonio Cignoni, Alessandro Magnani

Riassunto

“Prima dell’emmepitré” è una collaborazione fra un progetto di ricerca in storia dell’informatica e un negozio di dischi da collezione. Informatica e musica sono due mondi solo all’apparenza distanti: i punti di contatto sono occasioni per coinvolgere un pubblico più ampio parlando, insieme, di arte e costume, di scienza e tecnologia. Per esempio, la musica è un buon esempio per dare un significato concreto a termini come “analogico”, “elettronico”, “digitale”. “Pixel a 45 giri”, l’ultimo degli eventi organizzati da “Prima dell’emmepitré”, è una mostra/installazione che usa le copertine dei 45 giri come pixel per comporre la scritta “Prima dell’MP3”. Oltre l’effetto scenografico e la rassegna su quarant’anni di musica pop, l’installazione è anche un’occasione per riflettere sul significato di “multimediale” e “interattivo”.

Parole chiave
informatica, musica, installazione.

 
Before MP3, 45rpm pixels: connecting music and technology

Abstract

“Prima dell’emmepitre” (Before MP3) is a collaboration between a research project about the history of computing and a collectible record store. Computer science and music are distant worlds only at a first glance: their many contact points are opportunities to involve the audience by talking about art and popular culture, science and technology. For instance, music is a good example to give meaning to terms such as “analog”, “electronic”, “digital”. “Pixel a 45 giri” (45rpm pixels) is the last event organized by “Prima dell’emmepitré”: it is an exhibit that uses the covers of 45rpm records as pixels to compose the writing “Prima dell’MP3”. Besides the scenic effect and the glimpse on forty years of pop music, the exhibit is also an opportunity to think about the meaning of terms like “multimedial” and “interactive”.

Keywords
Before MP3, 45rpm pixels: connecting music and technology

 

p. 216 /Prima dell’emmepitré, Pixel a 45 giri: contatti fra musica e tecnologia

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Il ruolo del museo tra “Memoria” e “memorie”
Laura Colli

Riassunto

La sezione di Chimica del Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze conserva una collezione di circa trecento coloranti organici, la Collezione Bigiavi, preparati negli anni Trenta del Novecento dal dott. Dino Bigiavi, assistente di Angelo Angeli. Recentemente il Dipartimento di Chimica “Ugo Schiff” dell’Università degli Studi di Firenze ha ricevuto un’importante e particolare donazione. Si tratta del Fondo Jolles: circa centocinquanta documenti e fotografie appartenuti a Zvi Enrico Jolles, chimico di origine polacca di portata internazionale, pioniere della chimica applicata, espulso dall’Italia in seguito alle leggi razziali. Tra le lettere conservate nel Fondo Jolles, con stupore abbiamo constatato che è presente la corrispondenza tra Jolles e il padre di Dino Bigiavi e altri colleghi, attraverso la quale sarà possibile ricostruire nei dettagli la vicenda del giovane chimico italiano, chiarendo le circostanze ignote della sua scomparsa.

Parole chiave
memoria, carteggio, museo di chimica, leggi razziali.

 
The role of the museum between “Remembrance” and “memories”

Abstract

The Chemistry section of the Natural History Museum of the University of Florence preserves a collection of about three hundred organic dyes, the Bigiavi Collection, prepared in the 1930s by Dr. Dino Bigiavi, assistant to Angelo Angeli. Recently the Department of Chemistry “Ugo Schiff” of the University of Florence received an important and special donation. This is the “Jolles Fund”: around one hundred and fifty documents and photographs belonging to Zvi Enrico Jolles, a chemist of Polish origin of international scope, pioneer of Applied Chemistry, expelled from Italy following the racial laws. Among the letters preserved in the Jolles Fund, we found with amazement that there is a correspondence between Jolles and the father of Dino Bigiavi and other colleagues, through which it will be possible to reconstruct in detail the story of the young Italian chemist, clarifying the unknown circumstances of his disappearance.

Keywords
memory, correspondence, chemistry museum, racial laws.

 

p. 221 /Il ruolo del museo tra “Memoria” e “memorie”

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