Pubblicazioni
Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
Volume 15/2021 NUOVA SERIE
Museologia Scientifica
Riassunto
A partire dalla seconda metà dell’Ottocento e fino agli anni ’30 del Novecento, ampia diffusione ebbero l’ideazione, la produzione e l’acquisto da parte di istituti universitari di modelli plastici rappresentanti superfici e altri enti matematici. Questi oggetti erano impiegati nella ricerca e nella didattica della matematica e fornivano un valido aiuto nel rendere evidenti proprietà notevoli e risultati scientifici relativi a vari settori della disciplina. Non meno importante fu la realizzazione di apparecchi capaci di tracciare figure geometriche e di strumenti particolarmente efficaci nell’impiego della matematica per risolvere problemi posti dall’ingegneria e dalle altre scienze applicate.
Da qualche decennio, i modelli di superfici matematiche e gli strumenti hanno subito una fase di rivalutazione e sono oggetto di interesse per il loro valore storico, oltre che matematico. La collezione di oggetti matematici del Dipartimento di Matematica e Applicazioni “R. Caccioppoli” dell’Università “Federico II” di Napoli richiede una riorganizzazione che miri a contestualizzarli in un’ottica che possa prevedere oggi un loro impiego secondo finalità educative e divulgative.
Parole chiave
modelli matematici, museo storico-scientifico, divulgazione.
The project for a new reorganisation of Neapolitan mathematical models
Abstract
Starting from the second half of the nineteenth century and up to the thirties of the twentieth century, we can note wide diffusion, production and acquisition by universities of models for mathematics research and teaching. These objects provided a valuable aid in making evident remarkable properties and scientific results related to various branches of the discipline. No less important the creation of instruments capable of tracing geometric figures to solve problems posed by engineering and other applied sciences was.
For a few decades, the models of mathematical surfaces have been studied for their historical as well as mathematical value.
The model and instrument collection of the Dipartimento di Matematica e Applicazioni “R. Caccioppoli” of the University “Federico II” of Naples requires a reorganization that aims to contextualize them in a perspective that can now provide for their use for mathematical educational and dissemination purposes.
Keywords
mathematical models, historical-scientific museum, teaching of mathematics.
p. 7 /Il progetto per un nuovo allestimento dei modelli matematici a Napoli
Scarica PDFRiassunto
Questo articolo ricostruisce la storia di Cycadeoidea veronensis, una cicadacea fossile rinvenuta a Verona a metà dell’Ottocento e sostanzialmente caduta nell’oblio a partire dall’inizio del XX secolo. Grazie a un esame approfondito della letteratura disponibile, incluso materiale documentale recentemente pubblicato, e con il supporto di reperti conservati nelle collezioni di alcuni musei italiani è stato possibile rintracciare l’esemplare, conservato presso il Museo di Storia Naturale di Verona ma associato a un cartellino errato. In base all’analisi della storia nomenclaturale di C. veronensis si conclude inoltre che la paternità della specie spetta a H. Solms-Laubach in Capellini e Solms-Laubach (1892). Lo studio micropaleontologico della matrice rocciosa associata al fossile ha permesso infine di datare in modo accurato C. veronensis, qui ascritta alla parte bassa del Cretaceo Inferiore (Berriasiano superiore-Valanginiano superiore). Si tratta pertanto dell’unico resto di Cycadeoidea finora rinvenuto in Italia con attribuzione cronologica certa.
Parole chiave
Cycadeoidea veronensis, ricostruzione storica, nomenclatura, datazione, collezioni museali.
History and rediscovery of Cycadeoidea veronensis (Spermatophyta) in the Museum of Natural History of Verona
Abstract
This paper unveils the history of the fossil cycadacean Cycadeoidea veronensis, recovered at Verona in the mid of eighteen century and almost forgotten since the early nineteen century. The careful investigation of available literature and recently published documents, along with the examination of historical material housed in some museums allowed to identify the original specimen, displayed, but mislabeled, at the Museum of Natural History of Verona. The reconstruction of the nomenclatural history of C. veronensis indicates that the authorship of this taxon must be attributed to Solms-Laubach in Capellini and Solms-Laubach (1892). Furthermore, the micropaleontological investigation of the rocky matrix associated with the specimen allowed to assign C. veronensis to the lower part of Lower Cretaceous (upper Berriasian-upper Valanginian). The fossil represents the only one firmly dated Cycadeoidea’s specimen so far recovered in Italy.
Keywords
Cycadeoidea veronensis, historical reconstruction, nomenclature, datation, museum’s collections.
p. 15 /Ricostruzione storica e riscoperta di Cycadeoidea veronensis (Spermatophyta) nel Museo di Storia Naturale di Verona
Scarica PDFRiassunto
Le collezioni briologiche conservate a Pisa rivestono notevole importanza per studi tassonomici e fitogeografici. Tuttavia alla metà degli anni Ottanta del secolo scorso la maggior parte di esse era priva di ordinamento e senza catalogo. Il Museo Botanico ha dunque promosso un “Progetto Briofite”, che attraverso una serie di interventi museologici ha reso possibile oggi un’agevole fruibilità di tutti gli esemplari briofitici dell’Erbario pisano. Il Catalogo generale è consultabile sul sito del Museo Botanico.
Parole chiave
erbario, briofite, museo botanico, Pisa.
The bryological collections of the Herbarium Horti Botanici Pisani
Abstract
The bryological collections kept in PI are of considerable importance for taxonomic and phytogeographic studies. However, most of them remained disorganised and without a Catalogue until the mid-eighties of the last century. The Botanic Museum has therefore promoted a “Bryophytes Project”, through a series of museological interventions, which have made possible the consultation of all the bryophytic specimens conserved in PI. The general catalogue is available on the website of the Botanic Museum.
Keywords
herbarium, bryophytes, botanic museum, Pisa.
p. 24 /Le collezioni briologiche dell’Herbarium Horti Botanici Pisani
Scarica PDFRiassunto
Il Museo Botanico-Erbario dell’Università di Padova possiede una collezione di modelli fungini risalenti alla metà dell’Ottocento su cui si hanno pochissime e contrastanti notizie. Nel presente lavoro vengono esaminati gli inventari e le pubblicazioni dell’epoca al fine di definire sia il materiale sia l’autore della collezione.
Parole chiave
modelli fungini, cera, creta, museo botanico-erbario.
Survey on a collection of 19th fungi models
Abstract
The Botanical Museum and Herbarium of Padua owns an ancient collection of 185 fungi models once used for teaching purposes. The aim of this paper is to analyze and discuss the news regarding the author and the nature of these models.
Keywords
fungi models, wax, clay, botanical museum and herbarium.
p. 34 /Indagini su una raccolta di modelli fungini del XIX secolo
Scarica PDFRiassunto
I contrassegni metallici per l’imposta sulla fabbricazione degli spiriti sono da considerarsi reperti museali in quanto simboli storici e rappresentativi degli eventi avvenuti nel periodo che va dalla seconda metà del ventennio fascista alla proclamazione della Repubblica, passando dagli avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale. Sono proprio gli eventi storici che segnano gli evidenti cambiamenti tipologici tra i primi contrassegni e quelli post-bellici. La tutela e la conservazione di questi affascinanti reperti è affidata principalmente ai collezionisti di bottiglie storiche, ma anche a quelli di sigilli, bolle plumbee, medaglie e monete. La tutela e la conservazione di questi reperti è di notevole importanza quale testimonianza di eventi storici che hanno segnato il nostro Paese, inoltre la carenza di dati bibliografici in letteratura ha invogliato la stesura del presente testo quale linea guida in questo ambito.
Parole chiave
contrassegni di Stato, sigilli, imposta spiriti, mignon, liquori.
Metallic State markings for the tax on the manufacture of spirits: history, catalog and storage
Abstract
The metal marks for the tax on the manufacture of spirits are to be considered museum artifacts as well as historical and representative symbols of the events that took place from the second half of the Fascist period to the proclamation of the Republic, through the Second World War events. It is precisely the historical events that mark the evident typological changes between the first marks and the post-war ones. The protection and conservation of these fascinating finds is mainly entrusted to collectors of historical bottles, but also to those of seals, lead bubbles, medals and coins. The protection and conservation of these finds is of considerable importance as evidence of historical events that have marked our country. Furthermore, the lack of bibliographic data in the literature has encouraged the drafting of this text as a guideline in this area.
Keywords
State marks, seals, spirits tax, mignon, liqueurs.
p. 37 /Contrassegni di Stato metallici per l’imposta sulla fabbricazione degli spiriti: storia, catalogazione e conservazione
Scarica PDFRiassunto
Nell’ambito del progetto “La cause dell’evoluzione”, realizzato presso l’Università di Modena e Reggio Emilia e volto alla digitalizzazione della produzione scientifica e del materiale raccolto dallo zoologo Daniele Rosa, è stata condotta la ricognizione delle collezioni del Museo di Zoologia e Anatomia Comparata dell’Ateneo modenese al fine di verificare la presenza dei campioni che Daniele Rosa riportava come depositati in Museo, ma dei quali si erano perse le tracce dall’inizio del Novecento. La ricognizione ha permesso di identificare 19 campioni di oligocheti studiati da Rosa, che portano ancora il cartellino originale autografo di Rosa. Tra essi è presente un esemplare della specie Allolobophora cuginii, che Rosa descrisse nel 1905 e che rappresenta l’olotipo di questa specie. Tra i campioni è presente anche un esemplare di Allolobophora minuscula, che potrebbe rappresentare un secondo olotipo di Rosa, ma l’assenza di dati di inventario rende al momento non certa questa attribuzione.
Parole chiave
oligocheti, sistematica, collezioni museali, Daniele Rosa.
The samples of the zoologist Daniele Rosa in the Museum of Zoology and Comparative Anatomy of the University of Modena and Reggio Emilia
Abstract
The project “The causes of evolution”, carried out at the University of Modena and Reggio Emilia and aimed at the digitization of the specimens and the scientific production of the zoologist Daniele Rosa, included a survey of the historical collections of the Museum of Zoology and Comparative Anatomy looking for oligochaete samples collected by the zoologist Daniele Rosa and deposited at the Museum. The survey allowed the identification of 19 samples of the oligochaetes studied by Daniele Rosa still carrying the original labelling handwritten by Rosa. Among samples, we find specimens of the species Allolobophora cuginii, that Rosa described in 1905 for the first time and that represent the holotype of that species. We also find specimens of the species Allolobophora minuscula, that could represent a second Rosa’s holotype, but the absence of inventory date and number makes this attribution at present uncertain.
Keywords
oligochaetes, systematics, museum collections, Daniele Rosa.
p. 49 /I campioni dello zoologo Daniele Rosa nel Museo di Zoologia e Anatomia Comparata dell’Università di Modena e Reggio Emilia
Scarica PDFRiassunto
Nell’articolo presenteremo tre strumenti scientifici di particolare interesse storico-didattico appartenenti alla Collezione Storica degli Strumenti di Fisica dell’Università di Palermo: uno specchio convesso risalente molto probabilmente all’inizio del XIX secolo e una coppia di specchi ustori risalenti molto probabilmente alla metà del XIX secolo. Dopo un’introduzione sullo sviluppo storico degli specchi e il loro principio di funzionamento, descriveremo le caratteristiche fisiche degli strumenti della collezione e gli interventi effettuati.
Parole chiave
strumenti di ottica, specchi ustori, storia dell’ottica, museo di fisica, patrimonio scientifico e tecnologico.
The silver-plated mirrors of the Historical Collection of Physics Instruments of Palermo University
Abstract
In the paper we will describe three instruments of particular historical and didactic interest belonging to the Historical Collection of Physics Instruments of Palermo University: a convex mirror most likely dating back to the early nineteenth century and a pair of burning mirrors most likely dating back to the mid-nineteenth century. After an introduction on the historical development of mirrors and on their principle of operation, we will describe the characteristics of the instruments of the collection and the interventions carried out.
Keywords
instruments of optics, burning mirrors, history of optics, museum of physics, scientific and technological heritage.
p. 55 /Gli specchi argentati della Collezione Storica degli Strumenti di Fisica dell’Università di Palermo
Scarica PDFRiassunto
Questo studio pone l’attenzione su aspetti del clima storico scientifico strettamente legato allo sviluppo della medicina, in cui si inserisce anche il collezionismo di rari artefatti conservati nel Museo di Firenze che meritano di essere meglio valorizzati.
Lame, pinzette e testimonianze di llipta possono sembrare reperti di poco interesse, ma ricontestualizzati al loro uso e al periodo storico e scientifico in cui furono portati in Museo svelano una storia interessante di relazioni fra reperti etnologici, antropologia, medicina e psicanalisi.
Parole chiave
strumenti chirurgici precolombiani, coca, Paolo Mantegazza, Ernesto Mazzei, Sigmund Freud.
Medicine and surgery of ancient Peru in the collections and history of the Museum of Anthropology and Ethnology in Florence
Abstract
This study focuses on aspects of the historical and scientific of the nineteenth century, which are closely linked to the development of medicine. This era was also concerned by the collection of rare artifacts preserved today in the Florence Museum. Blades, tweezers and llipta may seem to be of little interest, but need to be reevaluated. When contextualized to their original function and to the historical and scientific period in which they were brought to the Museum, they reveal an interesting history of relationships between ethnological discoveries, anthropology, medicine and psychoanalysis.
Keywords
pre-Columbian surgical instruments, coca, Paolo Mantegazza, Ernesto Mazzei, Sigmund Freud.
p. 63 /Medicina e chirurgia del Perù antico nelle raccolte e nella storia del Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze
Scarica PDFRiassunto
Oltre quattro anni fa, ventinove anni dopo l’inizio dei lavori, il Museo di Storia Naturale di Milano ha concluso l’esposizione dei diorami esotici che progettai negli anni Ottanta e che vide le prime realizzazioni nel 1988, in occasione del 150° anniversario della fondazione del Museo. Questo progetto ha quindi una lunga storia e fu realizzato grazie alla messa in opera di una complessa organizzazione che vide l’interazione fra lo staff scientifico e lo staff tecnico del Museo e numerosi collaboratori esterni. Nel complesso l’esposizione consta di diorami di grandi dimensioni che illustrano praterie, savane, deserti, foreste tropicali e temperate, ambienti subpolari, isole oceaniche e ambienti di montagna di tutto il mondo. Molti museologi sono contrari all’uso del diorama poiché considerano questa forma di comunicazione arcaica, statica e ormai obsoleta. Poiché non voglio influenzare i lettori lascio a loro la libertà di schierarsi pro o contro i diorami, dopo la lettura dell’articolo, ed eventualmente dopo una visita al Museo di Milano.
Parole chiave
diorama, museo di storia naturale, Milano.
The exotic-habitat dioramas in the Museum of Natural History of Milan
Abstract
Over four years ago, twenty-nine years after the start of the works, the Museum of Natural History of Milan completed the exhibition of the exotic dioramas I designed in the 1980s and whose first realizations were in 1988 on the 150th anniversary of the Museum’s foundation. Hence, this project has a long history and was carried out thanks to the implementation of a complex organization that saw the interaction between the Museum’s scientific staff, technical staff and numerous external collaborators. The overall exhibition consists of large dioramas illustrating grasslands, savannas, deserts, tropical and temperate forests, subpolar environments, oceanic islands and mountain environments from all over the world. Many museologists disagree with the use of dioramas, as they consider this form of communication archaic, static and now obsolete. Since I do not wish to influence the readers, I will leave them the freedom to take a side for or against dioramas after having read the article and possibly after a visit to the Museum in Milan.
Keywords
diorama, museum of natural history, Milano.
p. 70 /I diorami degli ambienti esotici del Museo di Storia Naturale di Milano
Scarica PDFRiassunto
L’articolo analizza e riassume i risultati emersi dai dati raccolti con l’indagine sugli effetti della crisi da Coronavirus promossa da ANMS durante il periodo di lockdown nazionale, tra marzo e giugno 2020. Il questionario, somministrato ai soci ANMS dal Gruppo Musei e Audience Development (MeAD), ha mostrato l’impegno e la capacità resiliente con la quale i musei scientifici e gli associati hanno affrontato le diverse criticità di carattere economico, sociale e culturale che la pandemia ha generato, ma ha anche evidenziato la necessità di trovare nuovi strumenti sostenibili per il futuro.
Parole chiave
questionario, pandemia, lockdown, resilienza, gestione sostenibile.
Survey on the effects of the Coronavirus crisis among ANMS Members: analysis, reflections and opportunities
Abstract
This article presents and briefly discusses the results from the ANMS-sponsored survey on the effects of the Coronavirus crisis during the national lockdown between March and June 2020. The questionnaire, administered to ANMS Members by the Museums and Audience Development (MeAD) Group, showed the commitment and resilience with which science museums and members have dealt with the various critical economic, social and cultural issues that the pandemic has produced, but also highlighted the need to find a more sustainable approach for the future.
Keywords
questionnaire, pandemic, lockdown, resilience, sustainable approach.
p. 74 /Indagine sugli effetti della crisi da Coronavirus nei musei ANMS: analisi, riflessioni e opportunità
Scarica PDFRiassunto
Il Museo Speleo-Archeologico delle Grotte dell’Angelo di Pertosa-Auletta e il Dipartimento di Scienze Umanistiche Sociali e della Formazione dell’Università degli Studi del Molise hanno avviato un progetto di digitalizzazione 3D, tramite la tecnica fotogrammetrica Structure from Motion (SfM), di parte della collezione esposta nelle vetrine del Museo. Il lavoro è nato all’interno di un progetto di dottorato e rappresenta il tentativo di utilizzare le possibilità offerte dal 3D sia per scopi di ricerca scientifica archeologica sia per migliorare la fruizione e l’accessibilità delle collezioni.
Parole chiave
musei digitali, rilievo 3D, fotogrammetria, archeologia.
The 3D digital collection of the Speleo-Archaeological Museum of the caves of Pertosa-Auletta (Salerno)
Abstract
The Speleo-Archaeological Museum of the Grotte dell’Angelo di Pertosa-Auletta and the Department of Humanities, Social Sciences and Education of the University of Molise have launched a 3D digitization project of part of the collection exhibited in the museum windows, using Structure from Motion (SfM) photogrammetric technique.
The work was born within a PhD project and represents an attempt to use the possibilities offered by 3D both for archaeological scientific research purposes and to improve the use and accessibility of the collections.
Keywords
digital museums, 3D survey, photogrammetry, archeology.
p. 83 /Il 3D come strumento di resilienza nel Museo Speleo-Archeologico delle grotte di Pertosa-Auletta (Salerno)
Scarica PDFRiassunto
The international project “Integrated Anthropology” allowed opportunities for anthropologists from different fields to meet twice in Japan, in 2019 and 2020 to participate in symposiums and workshops. An important part of the project was to provide opportunities to visit exhibits, deposits and library of Minpaku (National Museum of Ethnology) and have numerous meetings and dialogues with colleagues. In this article we intend to focus on the interaction between two museums: the museum of Anthropology and Ethnology in Florence, Italy, and the National Museum of Ethnology, Minpaku, located in Osaka.
Parole chiave
ethnology, collaborative museology, Minpaku, best practices.
Antropologia Integrata: un dialogo tra sottodiscipline e musei
Abstract
Il progetto internazionale “Integrated Anthropology” ha offerto ad antropologi di differenti campi di ricerca e diversi Paesi di incontrarsi per due volte in Giappone come ospiti di importanti istituzioni, nel 2019 e nel 2020. Le attività sono culminate ogni anno con simposi e workshop. In questo articolo intendiamo approfondire l’interazione favorita dal progetto tra due musei: il Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze e il National Museum of Ethnology, Minpaku, di Osaka. Il progetto ha offerto la possibilità di visitare allestimenti, depositi e biblioteca di Minpaku e di sviluppare numerosi momenti di incontro e dialogo fra colleghi delle due diverse istituzioni.
Keywords
etnologia, museologia collaborativa, Minpaku, buone pratiche.
p. 89 /Integrated Anthropology: a dialogue between subdisciplines and museums
Scarica PDFRiassunto
This paper investigated the presumed meteorite fall that occurred in the town of Lodi (Lombardy, Italy) on 3 June 1972. The event has been classified as a pseudometeorite by the Nomenclature Committee of the Meteoritical Society. However, although some investigations may have carried out to ascertain the nature of the recovered specimen, no experimental analyses have been published so far. The aim of this work is therefore not only to further current knowledge of the Lodi pseudometeorite by reconstructing the event through the examination of untapped sources, but also to present the results obtained by the portable energy dispersive X-ray fluorescence spectroscopy (pED-XRF) and X-ray diffraction analyses that were performed on the sole recovered specimen to pinpoint its origin. The latter was sent by its owner to the Museo di Scienze Planetarie in June 2021 thus showing the importance of naturalistic museums not only to preserve meteorite collections, but also for closing key knowledge gaps in meteoritics and planetary sciences using the proper
analytical techniques.
Parole chiave
Lodi, pseudometeorite, meteorite, pED-XRF, XRD, meteorite collecting, museums.
La meteorite Lodi (1972): un caso risolto
Abstract
L’articolo investiga la presunta caduta di un meteorite avvenuta a Lodi il 3 giugno 1972. L’evento è stato classificato come una pseudo-meteorite dal Nomenclature Committee della Meteoritical Society. Tuttavia, sebbene all’epoca fossero state condotte alcune investigazioni per accertare la natura del campione recuperato, nessun dato sperimentale è stato finora pubblicato. L’obiettivo di questo articolo è non solo quello di ricostruire l’evento attraverso l’esame di fonti inedite, ma anche di illustrare i risultati delle analisi ottenute attraverso l’impiego di tecniche analitiche quali la spettroscopia di fluorescenza a raggi X a dispersione di energia portatile e la diffrazione a raggi X per identificare l’origine del campione. Quest’ultimo è stato inviato dal suo proprietario presso il Museo di Scienze Planetarie di Prato nel giugno del 2021 affinché fosse scientificamente esaminato, dimostrando quindi l’importanza dei musei naturalistici non solo per la conservazione delle collezioni di meteoriti, ma anche per il progresso della ricerca nell’ambito della stessa meteoritica e delle scienze planetarie.
Keywords
Lodi, pseudo-meteorite, pED-XRF, XRD, collezionismo di meteoriti, musei.
p. 96 /Lodi (Italy) 1972: A cold meteorite case closed
Scarica PDFRiassunto
Il percorso museale di inclusione sociale “Indipendenti al museo” presenta caratteristiche non consuete se relazionato al panorama italiano, sia per le modalità con cui è stato realizzato, sia per le persone a cui era rivolto. Queste ultime, infatti, provenivano dal mondo delle dipendenze patologiche (in particolare, alcol e sostanze illegali). La progettazione e la realizzazione delle attività sono state seguite da un insieme di figure professionali provenienti da diversi ambiti e ha ripreso elementi dall’educazione museale, dall’archeologia, ma anche dalla psicologia, dalla pedagogia e da altre scienze umane. Tutti i laboratori sono stati realizzati presso il Museo Archeologico di Udine, che, grazie al progetto europeo Interreg Central Europe COME-IN!, è divenuto un museo accessibile for all. Inoltre, tutte le attività sono state pensate in modo tale da avere un duplice significato: uno più prettamente archeologico e museologico, mentre l’altro più profondo, connesso al percorso di disintossicazione intrapreso dai partecipanti.
Parole chiave
accessibilità museale, inclusione sociale, progetto COME-IN!, educazione museale, riabilitazione dalla dipendenza.
A museum experience of inclusion for people with pathological addiction realized at the Archaeological Museum of Udine
Abstract
“Indipendenti al museo” is an experimentation that can be placed into the experience of accessibility and social inclusion, but it is pioneering because of its target. The people involved in this in this project, in fact, were all involved in rehab path from pathological addiction (especially alcohol and drugs). To plan and realise these workshops were involved different professionals from different disciplines. The elements from different areas are, for example: museum education, archaeology, psychology, pedagogy and other humanities. All the workshops were realised at the Archaeological Museum of Udine, a museum accessible for all since 2016, thanks to the project Interreg Central Europe COME-IN!. All the activities are thought to have a double meaning: an archaeological and museological one, next to a deeper meaning, connected to the story of life of the participants. So, next to the archaeological informations, people had the opportunity to reflect about their rehab treatment and their story of life.
Keywords
museum accessibility, social inclusion, COME-IN! project, museum education; rehab.
p. 107 /Un primo percorso museale di inclusione per persone con dipendenza patologica presso il Museo Archeologico di Udine
Scarica PDFThe Natural History Museum of Geneva, a great museum evolving
p. 121 /Il Museo di Storia Naturale di Ginevra, un grande museo in evoluzione
Scarica PDF