Marzo 2024 - N. 23

Memorie

Anno: 2024
Volume: 23

Riassunto

La musealizzazione del sito di Saint-Martin-de-Corléans ha offerto la possibilità di contestualizzare i dati sito-specifici in un quadro territoriale più ampio e di evidenziare le relazioni tra la storia dell’uomo e le trasformazioni del paesaggio. Presentiamo qui l’approccio metodologico impiegato per la realizzazione degli “scenari ricompositivi” presentati nel prodotto multimediale proiettato su grande schermo all’interno del percorso museale dell’Area megalitica. La ricomposizione delle informazioni archeologiche e paleoambientali risulta utile sia per fini scientifici che per fini espositivi, in cui la percezione della storia integrata del paesaggio diventa più intellegibile quando realizzata in modo evocativo.

Parole chiave
Saint-Martin-de-Corléans, musealizzazione, paesaggio archeologico, scenari ricompositivi, Preistoria alpina.

Recompositive scenarios and experiences of valorisation of the megalithic area of Saint-Martin-de-Corléans in Aosta

Abstract

The musealization of the site of Saint-Martin-de-Corléans offered the chance to contextualise site-specific information in a wider territorial framework and to highlight the relationships between human history and environmental changes. Here we present the methodological approach used to produce “recompositive scenarios” displayed in the multimedia product screened in the museum itinerary of the Megalithic Area. Merging archaeological and paleoenvironmental information is useful both for scientific and exhibition purposes, where the perception of an integrated history of landscapes becomes intelligible when evocatory.

Keywords
Saint-Martin-de-Corléans, musealization, landscape archeology, recompositive scenarios, Alpine Prehistory.

p. 47 / Marzo 2024 - N. 23

Riassunto

La collezione di muschi di Valenti Serini conservata presso il Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici è stata rivista e restaurata per essere esposta al pubblico. Risulta composta da 35 pezzi con base in gesso e muschio inserito/incollato con la terra. Dopo lo studio le specie di briofite classificate sono risultate 42, di cui 40 muschi e 2 epatiche. Sono state confermate 10 specie su 35 e una specie risulta non più presente: Polytrichum commune Hedwig et Pollini. Il presente lavoro ha permesso di concludere la revisione delle crittogame di Valenti Serini conservate presso il Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici e di dare un contributo alla conoscenza di muschi ed epatiche del territorio toscano nell’Ottocento.

Parole chiave
muschi, storia, botanica, museologia.

Mosses collection of Velenti Serini: revision and restoration

Abstract

Valenti Serini’s moss collection kept at the Natural History Museum of the Accademia dei Fisiocritici has been revised and restored for public display. It consists of 35 pieces with a plaster base and mosses inserted/glued with soil. After the study, 42 bryophyte species were classified, of which 40 mosses and 2 liverworts. Ten species out of 35 were confirmed, and one species was missing: Polytrichum commune Hedwig et Pollini. The present work made it possible to conclude the revision of Valenti Serini’s Cryptogams preserved at the Natural History Museum of the Accademia dei Fisiocritici and to make a contribution to the knowledge of mosses and liverworts in the Tuscan territory in the 19th century.

Keywords
mosses, history, botany, museology.

p. 53 / Marzo 2024 - N. 23

Riassunto

Tra il 2011 e il 2021 l’Università degli Studi di Pavia ha pubblicato un’opera in tre volumi, suddivisi in sei tomi, che racconta la storia dell’Ateneo dalla fondazione, avvenuta nel 1361, fino al 1968. L’opera, concepita in seno al Centro per la Storia dell’Università, è stata pubblicata con il supporto di un importante sponsor, UBI Banca Popolare Commercio & Industria.
In particolare il tomo 2 del terzo volume è interamente dedicato ai luoghi dell’insegnamento e della ricerca e alle collezioni museali ed è stato realizzato con la collaborazione dei direttori e dei curatori dei musei, per far conoscere e valorizzare lo straordinario patrimonio accumulato dall’Università nei secoli. L’intera opera, con studi inediti condotti complessivamente da centinaia di autori, ha portato alla luce episodi dimenticati, aneddoti, laboratori, strumenti didattici e di ricerca, scoperte geniali, protagonisti, trasformazioni istituzionali e della città. La direzione scientifica è di Dario Mantovani, presidente del Centro per la Storia e professore del Collège de France.

Parole chiave
Pavia, storia dell’Università, ricerca, documentazione, memoria.

Almum Stadium Papiense. History of the University of Pavia: research, documentation and memory

Abstract

Between 2011 and 2021, the University of Pavia published a three-volume work, divided into six tomes, telling the story of the University from its foundation in 1361 to 1968. The work, conceived within the Center for University History, was published with the support of a major sponsor, UBI Banca Popolare Commercio & Industria.
In particular, tome 2 of volume 3 is entirely devoted to the places of teaching and research and museum collections and was produced with the collaboration of the Museum Directors and Curators, to make known and enhance the extraordinary heritage accumulated by the University over the centuries. The entire work, with unpublished studies conducted altogether by hundreds of authors, has brought to light forgotten episodes, anecdotes, laboratories, teaching and research tools, brilliant discoveries, protagonists, institutional and city transformations. The scientific direction is by Dario Mantovani, President of the Center for History and professor at the Collège de France.

Keywords
Pavia, history of the University, research, documentation, memory.

p. 56 / Marzo 2024 - N. 23

Riassunto

Il Museo del Lupo nasce nel 1976 nel piccolo borgo di Civitella Alfedena nel Parco Nazionale d’Abruzzo ed è il primo centro tematico ed educativo dedicato interamente al lupo in Italia. Dalla sua istituzione, il Museo, da un lato, si propone come un grande attrattore turistico, contrastando lo spopolamento del territorio e puntando a un turismo sostenibile, ecologista, giovanile e innovativo; dall’altro, grazie all’“Operazione San Francesco” promossa dal Parco con il WWF Italia, nata proprio agli inizi degli anni Settanta, ha lo scopo di salvaguardare il lupo diffondendo una corretta informazione sull’etologia di un animale rimasto fino ad allora sconosciuto.
A oggi il Centro Visite del Lupo è una realtà che attira migliaia di turisti puntando per il futuro a implementare sempre di più attività didattiche per gli studenti di qualsiasi età e inclusive nei confronti del territorio. Nei pressi del Museo è anche possibile visitare un’area faunistica, in cui vive un branco di lupi, che permette a tutti di familiarizzare con essi sfatando qualche pregiudizio.

Parole chiave
lupo, storia, sviluppo sostenibile, educazione ambientale, territorio.

The Wolf Museum of Abruzzo, Lazio and Molise National Park: history, conservation and local economy

Abstract

The Wolf Museum was founded in 1976 in the small village of Civitella Alfedena inside the Abruzzo National Park and represents the first thematic and educational center entirely dedicated to the wolf in Italy. Since its inception, the Museum, on one hand, proposes itself as a great tourist attraction, contrasting local depopulation and aiming at a sustainable, ecological, youthful and innovative tourism; on the other hand it aims at safeguarding Wolves by spreading correct information on the ethology of an animal that had remained unknown until then, thanks to “Operation San Francesco” promoted by the Park in collaboration with WWF Italia, actually born at the beginning of the Seventies.
To this date, the Wolf Visiting Center is a reality that attracts thousands of tourists, aiming to further increment future educational activities for students of all ages and which are inclusive of territorial reality. Near the Museum it is also possible to pay a visit to a wildlife area, where a pack of wolves lives, allowing everyone to become familiar with them and thus debunking some false myths about this species.

Keywords
wolf, history, sustainable development, environmental education, territory.

p. 62 / Marzo 2024 - N. 23

Riassunto

Il Civico Museo Insubrico di Storia Naturale di Clivio e Induno Olona in provincia di Varese, situato sul versante italiano del Monte San Giorgio, Patrimonio Naturale Mondiale dell’UNESCO, si è evoluto in un centro di crescita grazie all’Interpretazione del Patrimonio e al dialogo con il territorio e le associazioni naturalistiche. Il Museo è stato creato per raccogliere, conservare e valorizzare i reperti fossiliferi del Triassico Medio e documentare la storia delle scienze naturali del territorio. Nel 2019, il Comune di Clivio ha commissionato la riqualificazione delle sale e dell’esposizione della collezione zoologica. Il progetto ha svelato il significato nascosto delle collezioni attraverso tecniche di Interpretazione del Patrimonio. Il Museo è stato trasformato in un’esperienza di ricerca e di incontro, con un’esposizione dinamica che può essere modificata in base ai temi, ai pubblici e alle ricerche. Il Museo diventa un luogo di studio, ricerca, condivisione e dialogo con il pubblico entrando in dialogo anche con le giovani generazioni come luogo di ispirazione e mentoring per aspiranti scienziati, valorizzando sia il vecchio modo di fare un museo che il nuovo modo di studiare e raccontare la natura.

Parole chiave
Interpretazione del Patrimonio, progettazione interpretativa, empowerment della comunità, luoghi del patrimonio, esposizione museale.

The Civic Insubric Museum of Clivio and Induno Olona (VA) between territory and Heritage Interpretation

Abstract

The Civic Insubric Museum of Natural History of Clivio and Induno Olona in the province of Varese, located on the Italian side of Monte San Giorgio, a UNESCO World Natural Heritage site, has evolved into a growth center through Heritage Interpretation and  dialogue with the territory and nature associations. The Museum was created to collect, preserve, and enhance the Middle Triassic fossil finds and document the history of Natural Sciences in the area. In 2019, the municipality of Clivio commissioned the refurbishment of the exhibition rooms and the zoological collection. The project revealed the hidden meaning of the collections through Heritage Interpretation techniques. The Museum was transformed into a research and encounter experience, with a dynamic exhibition that can be adjusted based on themes, audiences, and research. The Museum becomes a place of study, research, sharing, and dialogue with the public and also engages with young generations as a source of inspiration and mentorship for aspiring scientists, enhancing both the old way of doing a museum and the new way of studying and telling nature.

Keywords
Heritage Interpretation, interpretative design, community empowerment, heritage places, museum exhibition.

p. 67 / Marzo 2024 - N. 23

Riassunto

Le raccolte zoologiche di Menico Torchio sono state incluse nelle collezioni di Kosmos tra il 1996 e il 2009. Esse sono conservate in liquido e comprendono pesci e molluschi provenienti in gran parte dal territorio ligure dove Torchio svolse molti dei suoi studi durante gli anni Settanta e Ottanta del Novecento. Il recupero dei reperti è consistito in: sostituzione del liquido di dimora ed eventualmente del vaso, rideterminazione scientifica, aggiunta di nuovi cartellini e catalogazione. La collezione è composta complessivamente da 200 vasi di cui la maggior parte (151) contenente pesci. Tra questi ultimi l’ordine più rappresentato è quello dei Pleuronectiformes (82 vasi) con le famiglie Bothidae (35) e Soleidae (31).

Parole chiave
collezioni museali, pesci, Mare Mediterraneo, Arnoglossus, Scophthalmus.

The ichthyological collection of Menico Torchio at the Natural History Museum of the University of Pavia

Abstract

The zoological specimens of Menico Torchio have been included in the collections of the Natural History Museum of Pavia between 1996 and 2009. They are preserved in liquid and include mostly fishes and molluscs. They have been collected in the Ligurian sea where Torchio carried out many of his studies during the 1970s and 1980s. The recovery of these specimens consisted in the replacing of the preservative and eventually of the jar, scientific redetermination, addition of new tags and cataloguing. The collection consists of 200 jars, most of which (151) contain fishes. Among these, the most represented order is Pleuronectiformes (82 jar) with the family Bothidae (35) and Soleidae (31).

Keywords
museum collections, fish, Mediterranean Sea, Arnoglossus, Scophthalmus.

p. 71 / Marzo 2024 - N. 23

Riassunto

Le nuove proposte dell’Orto Botanico Unicam si avvalgono dell’utilizzo dei dispositivi digitali. Si integrano così le osservazioni dal vivo con immagini e informazioni legate ad altri periodi stagionali, per arrivare a conoscere le specie raccontate. Questi dispositivi assumono maggiore importanza quando si vogliono descrivere le presenze di animali non visibili in quest’area durante la visita. Permettono inoltre di vivere un’esperienza personalizzata attraverso la ricerca e la realizzazione di fotografie che rappresentino al meglio caratteri o curiosità su particolari esemplari nel contesto dell’Orto, ma maggiormente in altre attività di tipo didattico come ad esempio nel contest realizzato presso il Museo Ittico di San Benedetto del Tronto che viene descritto nel lavoro.

Parole chiave
dispositivi digitali, interazione, gioco, scoperta.

New educational approaches of the Camerino Museum System

Abstract

Digital devices are used for new visiting proposals of Camerino University Botanical Garden. Live observations are integrated with images and information related to other seasonal periods, to better know the described species. These devices assume increasing relevance for the description of animals living in this area, that are obviously not visible during the visit. They also allow a personal experience through pictures which best represent specimen characteristics living in the Garden, also in other educational activities, like in the Museo Ittico of San Benedetto del Tronto.

Keywords
digital devices, interaction, game, discovery.

p. 76 / Marzo 2024 - N. 23

Riassunto

La collezione lito-mineralogica di Giovanni Targioni Tozzetti, costituita da minerali, rocce e terre incoerenti, oggi parte delle collezioni del Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze, fu creata a partire da quella di Pier Antonio Micheli e in seguito ampliata con le proprie raccolte personali e con quelle del figlio Ottaviano, che ne aggiornò le informazioni scientifiche. Un primo progetto conoscitivo ha stimato in 2687 gli esemplari di Giovanni rimasti fino a oggi, di cui 618 micheliani, a cui si aggiungono i campioni di Ottaviano. Il presente studio è stato condotto su 154 esemplari, tra cui 109 minerali, 39 rocce, un reperto zoologico e 5 oggetti di varia natura, al fine di verificare le informazioni catalografiche e permettere la redazione di un inventario corredato di immagini e la realizzazione di un catalogo digitale. A tale operazione si somma la successiva identificazione tramite microscopia ottica e spettroscopia μ-Raman di 67 pietre preziose.

Parole chiave
collezione mineralogica, storia della scienza, Targioni Tozzetti, XVIII secolo.

The Targioni Tozzetti mineralogical collection: investigations about an 18th century naturalistic collection

Abstract

The litho-mineralogical collection of Giovanni Targioni Tozzetti, made up of minerals, rocks and incoherent earths, currently part of the collections of the Museum of Natural History of the University of Florence, was created starting from that of Pier Antonio Micheli and was expanded by his son Ottaviano, who also updated the scientific information. The collection was object of a previous project, which estimated the remaining specimens of Giovanni at 2687, of which 618 by Micheli, with an unidentified number of specimens added by Ottaviano. Nowadays, the present study is conducted on 154 specimens, including 109 minerals, 39 rocks, a zoological find and five objects of various kinds, with the aim of verifying the cataloguing information and allowing the preparation of an inventory accompanied by images and the creation of a digital catalogue. The study is supported by means of optical microscopy and μ-Raman spectroscopy of 67 precious stones to infer the proper attribution.

Keywords
mineralogical collection, history of science, Targioni Tozzetti, 18th century.

p. 79 / Marzo 2024 - N. 23

Riassunto

Il Museo di Anatomia Comparata “Giovanni Battista Grassi” conserva, oltre all’archivio dello zoologo G.B. Grassi, antichi modelli anatomici e una vasta collezione di strumenti per la microscopia. Tuttavia la componente più ampia della collezione riguarda i vertebrati e l’obiettivo del presente contributo è di fornire una panoramica completa di questa collezione. La collezione include circa 14.000 reperti, rappresentativi dei principali taxa di vertebrati. I più antichi risalgono al 1600, ma la maggioranza è datata tra il 1970 e il 1990. I reperti provengono da tutte le regioni biogeografiche, pur essendo evidente l’aderenza al territorio italiano (45% dei reperti). Quasi 700 si riferiscono a specie minacciate secondo la IUCN e in buona parte sono specie “in pericolo critico”. La digitalizzazione dei reperti è già in corso e numerosi sono gli studi effettuati sulla collezione. Questo lavoro ha lo scopo di mostrare alla comunità il materiale disponibile per la ricerca ampliando di conseguenza la potenzialità della collezione stessa.

Parole chiave
collezioni naturalistiche, vertebrati, biodiversità, musei di storia naturale, tassonomia.

The vertebrate collection of the Museum of Comparative Anatomy “Giovanni Battista Grassi” of Rome

Abstract

The Museum of Comparative Anatomy “Giovanni Battista Grassi” houses ancient anatomical models, a vast collection of microscopes, and the archive of the zoologist G. B. Grassi. However the greater part is constituted by the vertebrate collection. The aim of this contribution is to provide a complete overview of the vertebrate collection. The collection includes ca. 14000 samples, representative of all the higher vertebrate taxa. The oldest samples date back to 1600’s, but the majority is dated between 1970 and 1990. The samples come from all biogeographic regions, although the adherence to the Italian territory is evident (45% of the samples). Almost 700 samples refer to threatened species according to the IUCN Red List and several of them are “critically endangered”. The digitization of the finds is already underway, and numerous studies have been carried out on the collection. This work aims to disclosure to the community the material available for research, consequently expanding the potential of the collection itself.

Keywords
naturalistic collection, vertebrates, biodiversity, natural history museum, taxonomy.

p. 84 / Marzo 2024 - N. 23

Riassunto

This contribution contains a summary of information relating to the discovery, decline and apparent extinction in Umbria (central Italy) of an isolated population of the Harvest mouse Micromys minutus, located in the southern reed beds of Lake Trasimeno (Perugia). The species was discovered by chance in March 1999 during a study session on micromammals led inside the lake, at Sant’Arcangelo. The destiny of the Harvest mouse of Lake Trasimeno is linked to the very rapid reduction and disappearance of its vital area, the reed strip with Phragmites australis.

Parole chiave
Micromys minutus, Lake Trasimeno (Umbria, central Italy), biogeography, extinction.

Il veloce e triste destino del Topolino delle risaie Micromys minutus (Pallas, 1771) del Lago Trasimeno

Abstract

Nel presente contributo sono riportate le sommarie informazioni relative alla scoperta, al declino e all’apparente estinzione in Umbria (Italia centrale) di una popolazione isolata di Topolino delle risaie Micromys minutus, localizzata nei canneti meridionali del Lago Trasimeno (Perugia). La specie venne scoperta per caso nel marzo 1999 durante una sessione di studio sui micromammiferi condotta all’interno del lago, presso Sant’Arcangelo. Il destino del Topolino delle risaie del Lago Trasimeno è collegato alla velocissima riduzione e scomparsa della sua area vitale, la fascia di canneto a Phragmites australis.

Keywords
Micromys minutus, Lago Trasimeno (Umbria, Italia centrale), biogeografia, estinzione.

p. 93 / Marzo 2024 - N. 23