Febbraio 2008 - N. 2

Memorie

Anno: 2008
Volume: 2

Riassunto
A seguito della dispersione degli archivi documentali del museo, avvenuta negli anni venti del Novecento, si sta cercando di riorganizzare con criterio sistematico tutto il materiale storico, in particolare quello fotografico. Una prima ricognizione mostra la presenza di importanti fondi fotografici, in corso di inventariazione. Aspetto particolare di questa operazione riguarda l’Archivio Storico Virtuale (ASV), comprendente tutti quei documenti riguardanti il museo e le sue collezioni, ora collocati presso altri istituti cittadini.

Parole chiave
conservazione, fotografia, storia naturale, documentaristica.

The historical photographic archive of the Museo civico of Storia Naturale of Verona.

Abstract
Today we are reorganizing all the historical material of the Museum, due to the dispersion of the documented archives in the 1920s, especially with regards to the Photographic Archive. A first investigation of the archive has permitted us to find important specimens which at present are undergoing inventory. The Virtual Historical Archive deserves particular attention as it comprises all the documents regarding the Museum and the collections housed in other city institutions.

Keywords
storage, photography, natural history, papers maintenance.

p. 309 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
I fondi fotografici del Museo sono documenti di primaria importanza per la comprensione della storia dell’Antropologia. Essi contengono elementi di conoscenza e ci permettono di percepire, ancor più degli scritti, la continuità tra passato e presente, e di analizzare i fatti storici essenziali per meglio comprendere i fenomeni contemporanei. Le fotografie del passato rappresentano la “traduzione in immagine” di un certo momento storico e di coloro che lo hanno vissuto. Nel caso degli avvenimenti scientifici, le fotografie sono preziosi indicatori della produzione della scienza, del suo campo di ricerca, dei suoi attori e delle sue prospettive. Fanno parte dei fondi fotografici del Museo le seguenti collezioni: - Collezione fotografica egiziana “G. Marro”. Consta di oltre 200 lastre in vetro alla gelatina di bromuro di argento risalenti al periodo 1911-1923, documentanti gli scavi della Missione Archeologica Italiana in Egitto. - Collezione fotografica “C. Bicknell”. Costituita da 140 lastre in vetro al bromuro d’argento riproducenti incisioni rupestri di epoca pre-protostorica eseguite da Clarence Bicknell e Luigi Polloni sulla regione del Monte Bego, presumibilmente nel periodo 1905-1913. Esse documentano il monumentale sito etnologico delle Alpi Marittime. - Collezione Fotografica “C. Sesti”. Comprende 300 lastre in vetro realizzate personalmente dall’ingegnere C. Sesti, risalenti ai primi anni del Novecento, documentanti l’ambiente naturale, gli usi e i costumi delle popolazioni del bacino del Congo. - Collezione fotografica “G. Marro”. L’archivio fotografico di Marro, utilizzato anche come supporto alla didattica è composto da 1500 fotografie, documentanti i suoi lavori sulla popolazione italiana, su quella egiziana antica e moderna, e i suoi studi di psichiatria e da oltre 700 fotografie relative alle incisioni della Val Canonica e all’arte primitiva e pastorale.

Parole chiave
fondi fotografici, museo di Antropologia ed Etnografia.

Historical photographic materials of the Museum of Anthropology and Ethnography, University of Torino.

Abstract
The Museum’s photographic materials are very important for an understanding of the history of Anthropology. They contain elements of knowledge and allow us to perceive, even more than writings, the continuity between past and present as well as to analyse the essential historical facts to better understand contemporary phenomena. Photographs of the past are the “translation into images” of a certain historical moment and of the people who experienced it. In the case of scientific events, the photographs are valuable indicators of how science was produced, of its fields of research, its actors and its perspectives. The following collections are part of the Museum’s photographic materials: - “G. Marro” Egyptian Photographic Collection. Over 200 gelatine-silver bromide glass plates from the period 1911-1923 documenting the excavations of the Italian Archaeological Mission in Egypt. - “C. Bicknell” Photographic Collection. 140 gelatine-silver bromide glass plates reproducing rock engravings from the pre-protohistoric era made by Clarence Bicknell and Luigi Polloni in the area of Mount Bego, presumably in the period 1905-1913. They document the monumental ethnological site of the Maritime Alps. - “C. Sesti” Photographic Collection. 300 glass plates made personally by Dr. C. Sesti in the early twentieth century, documenting the natural environment and the customs and dress of the populations of the Congo Basin. - “G. Marro” Photographic Collection. Marro’s photographic archive, which he also used in his teaching, consists of 1500 photos documenting his studies of the Italian population, ancient and modern Egyptians and psychiatric studies, as well as over 700 slides related to the Val Canonica engravings and primitive and pastoral art.

Keywords
historical photographic materials, museum of Anthropology and Ethnography.

p. 312 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
L’informazione astronomica contenuta in alcune centinaia di migliaia di lastre fotografiche giacenti negli archivi astronomici di tutto il mondo è a rischio di perdita a causa del lento, ma inesorabile deterioramento della gelatina utilizzata per il fissaggio dell’immagine. Per salvaguardare questo patrimonio, è stato necessario un coordinamento di sforzi sia in campo nazionale che internazionale. Questo rinnovato interesse per la conservazione delle lastre astronomiche, realizzabile tramite la digitalizzazione per utilizzo dei dati in esse contenute, ha dato l’opportunità all’Osservatorio Astronomico di Torino (OATo) di riesaminare il proprio archivio, assai eterogeneo sia in termini di conservazione che di potenziale scientifico. L’OATo possiede alcune migliaia di lastre fotografiche, le più antiche risalgono ai primi anni ‘20, e le più moderne ai primi anni ‘90, ottenute tramite il telescopio astrografo Zeiss, il rifrattore astrometrico Morais e il riflettore astrometrico Reosc. Il contenuto scientifico dell’archivio è vario, con la prevalenza di asteroidi e di comete per le lastre più datate, mentre il materiale più recente riguarda radiosorgenti, ammassi aperti e stelle di alto moto proprio. Attualmente le lastre sono conservate in un’apposita stanza, a temperatura ed umidità controllate e le fasi dell’archiviazione passano attraverso l’ispezione visuale con l’aiuto di un microscopio binoculare, la scansione a bassa risoluzione (600 dpi, ~ 5-10 min per lastra) per operazioni di quick-look, l’accurata pulizia, l’archiviazione in buste di polietilene ad alta densità (Hd-Poly envelopes) per protezione contro il deterioramento da agenti esterni, ed infine l’inserimento dei parametri di lastra nel database Access anche sulla base dei registri originali di osservazione. Per la digitalizzazione delle lastre si utilizza uno scanner Umax modello Powerlook 1000 retroilluminato, avente una risoluzione ottica di 2400x2400 dpi, ed una risoluzione digitale di 14-bit.

Parole chiave
astronomia, archivi, archivi informatici, lastre fotografiche, osservatori virtuali.

Plates from the past century: the photographic heritage of the Pino Torinese Astronomical Observatory

Abstract
The Astronomical Observatory of Turin (OATo) has undertaken the first step toward the employment, for scientific purposes, of its photographic archive which consists of a few thousand plates ranging from the early 1920’s to the early 1990’s. To this end, a national team has tested and implemented the process of digitizing the old plates by means of commercial scanners, which are more affordable and much faster than traditional plate-measuring machines. OATo’s archive is very diversified both in scientific content and conservation status. Therefore, the first task was to carry out a thorough inventory of the archive, of which a good percentage is represented by asteroids/comets search, double stars orbits and parallax determinations, while the more modern plates are especially devoted to QSOs and open clusters programs. Subsequently, the following operations were performed on each plate: inspection with a binocular microscope to assess image quality and emulsion status; low-resolution (600dpi, format jpeg) scan for quick look-up purposes; cleaning and storage in high-density polyethilene envelopes for best protection; population of a Microsoft Access database with all the relevant plate information. The database is already accessible on-line and we intend to implement a query program that will allow to search the database by different keywords. Till now, about 1500 plates have been fully classified and archived. For the digitization we have acquired a scanner Umax (model Powerlook 1000, 2400x2400 dpi, optical density 3.0, 14-bit resolution), which can be efficiently employed for high-resolution scans (1200 or 2400 dpi), necessary for a good sampling of the image density profile.

Keywords
astronomy, archives, computerized archives, photographic plates, virtual observatory.

p. 316 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
Le Università conservano una parte importante del patrimonio culturale dell’umanità e i musei universitari sono tra i più antichi al mondo. Oggi i musei e le collezioni universitarie vedono messa in discussione la loro missione tradizione nell’ambito dell’università e della società e stanno riflettendo sulle loro funzioni e sul rapporto con il loro pubblico. Contemporaneamente, o forse conseguentemente, l’interesse per i musei e le collezioni universitarie, il loro patrimonio e ruolo sociale è in crescita nel mondo intero. Sono nate associazioni nazionali e internazionali, sono stati sviluppati progetti interuniversitari e il numero di conferenze, convegni, pubblicazioni e workshop sull’argomento è notevolmente in crescita negli ultimi anni. In risposta a questi eventi alcuni musei universitari stanno già cambiando e stanno migliorando la visibilità dello loro collezioni sviluppando progetti integrati multidisciplinari, rinnovando le esposizioni e collaborando con gli Enti locali. Questo insieme di situazioni rappresenta una buona opportunità per cambiare e queste iniziative vanno apprezzate e rese note. Nonostante ciò, ancora poco è stato fatto in merito alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale accademico e queste iniziative rappresentano solo una percentuale limitata del potenziale ruolo sociale dei musei universitari. Il presente contributo discute i recenti sviluppi dei musei universitari nel mondo e in particolare in Europa, e le attuali sfide cui essi si trovano di fronte. Inoltre sarà discussa l’importanza del patrimonio universitario per le Università stesse e in generale per la società contemporanea con un accento sui significativi sviluppi europei sia in termini museologici sia politici.

Parole chiave
musei universitari, collezioni, Europa.

Where past, present and future knowledge meet: an overview of university museums and collections in Europe

Abstract
Universities hold a very significant proportion of the heritage of mankind and university museums are among the oldest museums in the world. Today, university museums and collections are discussing their traditional missions in the context of contemporary universities and societies. They are reassessing the uses and users of their collections. Simultaneously, or perhaps as a consequence, the interest for university museums and collections, their heritage and their social role is growing worldwide. National and international associations were created, interuniversity projects are being developed, and the number of conferences, meetings, publications and workshops has increased significantly in the past four years. Gradually, several university museums are already changing as a result of this reflection - they are increasing the accessibility to their collections, developing integrative and interdisciplinary projects, renovating exhibitions, collaborating with local communities. This global movement provides an opportunity for change and these initiatives deserve to be acknowledged and better known. However, it still represents a drop in the ocean of the preservation and promotion of academic heritage and a tiny percentage of the potential social role of university museums. This communication aims at discussing recent developments in university museums worldwide, particularly in Europe. Current challenges facing university museums and collections are identified and discussed. The communication also discusses the value of university heritage for universities and for contemporary societies in general, with a focus on significant recent European developments, both in museological and in political terms.

Keywords
university museums, collections, Europe.

p. 321 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
Vengono forniti una breve storia dei Musei scientifici dell’Ateneo di Parma ed un sintetico quadro della loro attuale situazione.

Parole chiave
musei scientifici, università, Parma.

The Museums of the University of Parma between past and future

Abstract
The history of the scientific Museums of Parma University is briefly delineated. The present situation of these institutions is depicted.

Keywords
scientific museums, university, Parma.

p. 330 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
Il Sistema Museale dell’Ateneo di Trieste - smaTs è un’entità di recente costruzione, nata per raccordare i musei e le collezioni di interesse storico-scientifico che sono presenti in oltre la metà delle strutture universitarie, e che in molti casi sono state scoperte solo da poco. Si presentano per la prima volta le componenti principali del Sistema Museale e la filosofia su cui esso si basa.

Parole chiave
sistema museale dell’Ateneo di Trieste - smaTs, conservazione, valorizzazione, internet.

Sistema Museale dell’Ateneo di Trieste - smaTs. From the real to the virtual.

Abstract
The Sistema Museale dell’Ateneo di Trieste - smaTs is a recently created network connecting the museums and collections of historical and scientific relevance which are present in more than half of the University departments, although their existence was largely unknown until recently. The main components of the System and its philosophy are presented here for the first time.

Keywords
sistema museale dell’Ateneo di Trieste - smaTs, preservation, promotion, internet.

p. 333 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
L’Università di Pavia possiede uno straordinario patrimonio storico-scientifico, testimonianza delle attività di ricerca e di didattica svolte nel corso di più di sei secoli. Raccolti in numerosi musei e collezioni, 600.000 oggetti tra strumenti, preparati, reperti e documenti illustrano lo sviluppo delle scienze e le conquiste pavesi che sono entrate a far parte della storia della scienza, come quelle di Cardano, Aselli, Scarpa, Spallanzani, Scopoli, Volta, Brugnatelli, Lombroso, Forlanini, Golgi, via via fino ai nostri giorni. Ormai da anni si svolge un’intensa attività volta al recupero, identificazione e restauro di questo patrimonio e si è recentemente costituito il Sistema Museale di Ateneo per la gestione e il coordinamento di tutte le attività museali. Il progetto di valorizzazione delle collezioni pavesi prevede la creazione di un polo di musei scientifici, Museo della Tecnica Elettrica, Museo di Storia Naturale e Museo per la Storia della Scienza, collocato alla periferia della città. Altre collezioni, l’Orto Botanico, il Laboratorio di Camillo Golgi, il Museo per la Storia dell’Università, il Museo di Archeologia, dovrebbero invece rimanere nelle loro sedi storiche, che conservano il loro fascino originario.

Parole chiave
patrimonio storico-scientifico, collezioni dell’Università di Pavia, Sistema Museale di Ateneo.

Museums and collections of the University of Pavia: an exploitation project.

Abstract
An extraordinary historical-scientific heritage belongs to the University of Pavia as evidence of research in teaching activities that took place over more than six centuries. In numerous museums and collections more than 600.000 objects including instruments, medical apparatus, documents show the development of the sciences and the results obtained in Pavia that are now part of history of science, like those of Cardano, Aselli, Scarpa, Spallanzani, Scopoli, Volta, Brugnatelli, Lombroso, Forlanini, Golgi to the present day. In the last twenty years a team has dedicated time and energy to the restoration, identification and exhibition of this inheritance and recently the University has developed the Sistema Museale di Ateneo to manage and coordinate all the activities connected with the museums. The project aims to create a number of new scientific museums, the Museum of Electrical Technology, the Museum of Natural History, The Museum for the History of Science, in the new scientific campus of the University in the periphery of the town. Other collections like the Botanical Garden, the Laboratory of Camillo Golgi, the Museum for the History of University, the Archeology Museum, will instead be renewed in their historical buildings, which maintain their ancient charm.

Keywords
historical-scientific inheritance, collections of Pavia University, Sistema Museale di Ateneo.

p. 337 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
La comunicazione verte su una riflessione personale, che deriva da numerose esperienze concrete nel campo dei musei e collezioni universitarie e dalle vicende condotte a partire dal 1999 dalla Commissione CRUI Delegati rettorali per i musei di ateneo. In sintesi, gli scarsi risultati delle istanze avanzate dalla suddetta Commissione ad oltre sei anni dall’inizio dei suoi lavori, la ampissima disparità nelle condizioni di tutela dei patrimoni storici universitari degli atenei italiani, la conseguente difficoltà di un loro coordinamento anche su problemi di base e quindi fondamentali come la catalogazione, la sempre minore disponibilità di finanziamenti a favore delle università, richiamano alla necessità di attivare anche lo studio di modelli ‘alternativi’ ai tradizionali musei universitari, più “agili” nella gestione, nei costi, nella fruizione. Come conseguenza, emerge l’urgenza di avviare la ricerca di nuove modalità di conservazione e allestimento dei beni culturali in ambito scientifico, per i quali altrimenti si rischia di ripercorrere la via dell’esposizione ottocententesca o del “deposito di lusso” o della “cantina”, scarsamente fruibile al pubblico, riservando poi energie e fondi solo agli allestimenti delle sporadiche, e spesso costosissime, mostre temporanee di argomento scientifico. Tutto ciò a partire dalla necessità di ripensare la collezione universitaria, non solo come patrimonio da conservare e collocare in modo adeguato, ma soprattutto quale detentrice di un ruolo attivo che può esprimere, ad esempio, nella odierna didattica, soprattutto all’interno dei Corsi di Laurea delle facoltà scientifiche. L’utilizzo “concreto” del bene storico-scientifico lo porrebbe in tal modo non solo quale oggetto da tutelare perché di proprietà dell’ateneo, ma come mezzo al servizio della didattica moderna, con la conseguenza di doverlo rendere facilmente accessibile soprattutto da parte della popolazione studentesca.

Parole chiave
patrimonio storico scientifico, Università, Siena.

The “make-up” of University collections: new forms of organization and use.

Abstract
The presentation is based on personal reflections which derive from a good number of concrete experiences in the field of museums and of university collections, as well as from activities pursued since 1999 within the Conference of Chancellors of Italian Universities (CRUI) Commission – Delegation for University Museums. In brief, the poor results of the aforementioned Commission’s appeals during a period of six years since the beginning of its activity; the wide disparity in the preservation conditions of the historical heritage of Italian Universities; the consequent complexity of their coordination even on basic - and therefore fundamental - issues such as cataloguing, and finally the decreasing availability of funding for University, are issues which call for the search of alternative models which, by contrast with traditional university museums, are more flexible in terms of management, costs and public use. As a result, it is clear that there is an urgent need for research in new forms of conservation and organization of scientific heritage, which otherwise runs the risk of being once again subjected to a nineteenth century conception of exhibition spaces, a return to the “luxury deposit” or the “cellar”, hardly accessible to the public. In such case, much energy and funding would primarily be spent in the mounting of infrequent, and often highly expensive, temporary scientific exhibitions. Such reflections are based on the idea of rethinking university collections, not only in terms of heritage that needs to be preserved and positioned adequately, but especially as beholders of a potentially active role within the educational context, especially within the degree courses of the Scientific Faculties. The “concrete” use of historical and scientific heritage would then endorse its conception not only as property of the athenaeum which needs be preserved, but as a tool useful in modern education, which consequently has to be made accessible, particularly to the student population.

Keywords
historical and scientific heritage, University, Siena.

p. 343 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
Il contributo sintetizza lo sviluppo dei rapporti tra Università di Torino e Regione Piemonte in merito alla conservazione, valorizzazione e fruizione delle collezioni scientifiche universitarie con la nascita di tre diverse realtà museali, dal Museo Regionale di Scienze Naturali al Museo dell’Uomo e all’Osservatorio Astronomico.

Parole chiave
collezioni scientifiche universitarie, Torino.

University Science Museums and Regional and Local Government. The Piedmontese experience.

Abstract
This contribution briefly describes the development of relations between the University of Torino and the Regione Piemonte with regards to the conservation, valorization and use of the University’s scientific collections and more specifically to the creation of three distinct museums: the Regional Natural Science Museum, the Museum of Mankind, and the Astronomical Observatory.

Keywords
University scientific collections, Torino.

p. 346 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
Una convenzione tra l’Università di Torino e la Regione Piemonte, firmata nel 2001, sancisce la nascita ufficiale del Progetto Museo dell’Uomo che prevede di riunire in un unico polo all’interno del Palazzo degli Istituti Anatomici le collezioni dell’Ateneo relative alle scienze dell’uomo: il Museo di Anatomia umana “Luigi Rolando” (già presente nell’edificio), il Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” (in fase di trasferimento) e il Museo di Antropologia ed Etnografia (ancora in altra sede). Queste collezioni storiche saranno integrate da nuovi settori permanenti, in particolare da un percorso espositivo sull’evoluzione fisica e culturale dell’uomo.

Parole chiave
anatomia, antropologia, etnografia, antropologia criminale, collezioni storiche.

The Project Museo dell’Uomo of Torino.

Abstract
An agreement signed in 2001 between the University of Torino and the Regione Piemonte ratifies the official birth of the Project Museo dell’Uomo. According to this project, university collections related to the study of humankind will be gathered in the “Palazzo degli Istituti Anatomici”. They include the “Luigi Rolando” Museum of human Anatomy (already present in the building), the Lombroso Museum of Criminal Anthropology (in course of transfer) and the Museum of Anthropology and Ethnography (still located in another building). These historical collections will be integrated by exhibits on the physical and cultural evolution of humans.

Keywords
anatomy, anthropology, ethnography, criminal anthropology, historical collections.

p. 348 / Febbraio 2008 - N. 2