Pubblicazioni
Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
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Dicembre 2010 - N. 6
Memorie
p. 0 /Copertina - MUSEI SCIENTIFICI ITALIANI VERSO LA SOSTENIBILITÀ STATO DELL’ARTE E PROSPETTIVE
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Possono i musei scientifici essere parte attiva nella costruzione di scenari futuri sostenibili? Quali obiettivi ed attività possono assegnare ai musei un ruolo sempre più significativo presso le nostre società in crisi ed in rapida trasformazione? I musei scientifici sono fin dalla loro origine impegnati nella conservazione, nella ricerca scientifica e nelle attività espositive ed educative per i loro pubblici. L’autorità che deriva dalla ricchezza patrimoniale dei musei e dalla loro capacità di produrre e diffondere conoscenza scientifica hanno costituito da sempre il punto di forza della loro azione sociale. Tuttavia, il secolo attuale si è aperto con una serie di emergenze planetarie e con prospettive incerte per le situazioni ambientali, sociali, economiche di tutte le nazioni del mondo. Per immaginare il futuro, un futuro “sostenibile” (UN, 1992), le parole di Edgar Morin (2000), oggi ampiamente condivise in campo filosofico-culturale, offrono una prospettiva: “La situazione del mondo richiede la costruzione collettiva di nuove forme di sentire, pensare e agire […] ed una cittadinanza equa e dignitosa a tutti i viventi del Pianeta […] nuove relazioni tra persone e tra persone ed ambiente”. Tutte le istituzioni ed i sistemi educativi mondiali – e quindi anche i musei scientifici – sono coinvolti nella ricerca di soluzioni ai problemi contemporanei, nel dibattito per un futuro sostenibile e nell’impegno per la costruzione di nuove forme di pensiero, di cultura, di etica e di rapporto con l’ambiente (UN, 1992). Si prospetta quindi, per i musei, un difficile/ambizioso compito e la scelta di intraprendere un progetto socio-culturale più grande ed impegnativo di quello che li ha caratterizzati storicamente. La loro credibilità e valenza, nei prossimi anni, dipenderanno dalla capacità di porsi in relazione alle grandi sfide del futuro.
Parole chiave
musei scientifici, ruolo, sostenibilità, stato dell’arte, Italia.
Scientific museums reflect about their function in the XXI century
Abstract
Can scientific museums play a leading role in building sustainable scenarios for the future? Which objectives and activities may grant museums an increasingly significant part in our society which is characterized by crisis and quick changes? Since their origin, scientific museums are committed in conservation, scientific research as well as exhibition and educational activities for their public. The richness of these museums and a skill for the making and spreading of scientific knowledge give them a specific authority which is a point of strength for their social action. However, the present century has begun with a series of worldwide issues as well as uncertain prospects for environmental, social and economic situations of almost all the countries in the world. The words of Edgar Morin (2000), which are nowadays widely shared within the philosophic and cultural field, may give a contribution to build a vision of a “sustainable” (UN, 1992) future: “World situation requires the building of new ways of feeling, thinking and acting (…) and a equitable and respectful citizenship towards all the living beings on Earth (…) new relationships between people and between people and their environment”. Every institution or educational system in the world – and also scientific museums – is involved in the search of solutions to the present day problems, as well as a global discussion for sustainable future. Every institution or educational system is committed in the building of new models of thinking, culture, ethics and relationship with the environment (UN, 1992). So, a difficult and ambitious task is on the way for museums, together with the awareness that they should undertake a new socio-cultural project, which is supposed to be much wider and difficult than the one they have been carrying out in the past. In the next years, reliability and value of museums will depend on their ability to face the great challenges of the future.
Keywords
scientific museum, function, sustainability, state of the art, Italy.
p. 15 /I musei scientifici si interrogano sul proprio ruolo nel XXI secolo
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La comunicazione di conoscenze mette in gioco informazione ma anche valori e concezioni sul sapere, sulla sua natura, sul suo uso nella società. Il sapere che riguarda il mondo vivente è particolarmente carico di aspetti ideologici, che investono ambito etico, modi di intendere l’origine e la natura della vita, rapporto con i viventi, Uomo compreso e aspetti epistemologici riguardanti la complessità delle funzioni del mondo biologico e delle sue relazioni con la società umana. Non si può tradire la complessità in nome della presunta maggiore chiarezza del messaggio, perché ciò ha conseguenze rilevanti sui modelli mentali. Analisi su campioni di libri di testo di scienze compiute per un progetto di ricerca europeo hanno messo in evidenza, più o meno impliciti nel testo o nelle immagini: visioni antropocentriche e utilitaristiche dell’ambiente, modi finalisti e deterministi di intendere i processi di evoluzione umana o l’espressione del genoma, modi semplicistici di mostrare le dinamiche ecologiche, le relazioni tra organizzazione neurale e comportamento, concezioni orientate dal genere e dalla cultura. Per contribuire anche alla formazione di cittadinanza è necessario un approccio attento nell’azione educativa, per accrescere la consapevolezza del complicato intreccio tra conoscenze, valori e pratiche sociali.
Parole chiave
valori, educazione biologica, libri di testo.
Values and knowledge.
Abstract
Communication of knowledge implies information but also values about knowledge, its nature, its use in society, whatever the form and means of communication used for the message. Knowledge concerning the living world is particularly loaded with ideological components: ethical aspects that deal with the origin and nature of life, the relationship with all living beings, humans included, and epistemological beliefs that deal with the complexity of the biological world and its interactions with human society. To betray this complexity by advocating improved clearness of the message has relevant consequences for the construction of mental models about facts and phenomena. Analyses of samples of science school manuals that have been carried out within a European project have found evidence of explicit/implicit conceptions conveyed by the text and the images: anthropocentric and utilitarian views about the environment, finalistic and deterministic ways of presenting the processes of human evolution or the expression of genoma, simplistic ways of presenting the ecological dynamics, the relationship between neural organization and behaviour, gender and culture-biased conceptions. Teaching and vulgarization of science contribute to develop citizenship, therefore mindful approaches and reflective attitudes are relevant components of their educational actions to make people aware of the interactions among knowledge, values and social practices.
Keywords
values, biological education, school manuals.
p. 21 /Valori e conoscenze
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Nel breve volgere dei pochissimi anni del nuovo secolo sono successe molte cose, forse troppo tutte insieme per metabolizzarle come si dovrebbe. È difficile “pensare nuovo”. Qual è il ruolo dei musei scientifici in questo scenario di transizione? Un ruolo chiave, indubbiamente. Essi, infatti, sono un avamposto del legame fra scienza e cittadini, per la loro missione, per la trasversalità del loro pubblico, per l’indipendenza da vincoli formativi e performativi. È qui possibile, dunque, spingersi con grande libertà nell’innovazione intellettuale, condurre una sperimentazione antropologica, contribuire al generale cambiamento culturale. Di questi tempi i musei sembrano meglio attrezzati della scuola e persino dell’università, a quanto pare. Non solo divulgazione alta e didattica sperimentale, come certo già i musei scientifici fanno, dunque, ma vera e propria ricerca: su cosa vuol dire per una società pensare nuovo, vivere in modo nuovo una società che sarà radicalmente nuova, vivere il proprio essere persone in modo nuovo. E allora: multisensorialità, transdisciplinarietà, ibridazioni espressive, partecipazione creativa, coinvolgimento emotivo, attivazione dei diritti di cittadinanza nella knowledge-society, iniziative di social innovation, stimolo alla knowledge-governance, per un’opinione pubblica all’altezza delle sfide della democrazia e della conoscenza. Con coraggio intellettuale.
Parole chiave
pensare nuovo, società nuova, knowledge-society, social innovation, knowledge-governance.
Scientific Museums in knowledge-society.
Abstract
During the first years of this new century many things have happened, maybe too many and all quite suddenly to be assimilated as it should be. It is difficult to think new. Which is the role of scientific museums in this transition scenario? Definitely a key role. These museums are an outpost of the link between science and citizens. Because of their mission, because of the variety of their public and also because of their independence towards any kind of bound.Within these institutions it’s possible to manage free intellectual innovation and lead anthropological experimentation, thus giving a contribution to general change in the cultural field. Nowadays, museums seem to be better equipped in comparison with schools and even with universities. Not only high quality communication and experimental didactics, but also sheer research. Also based on the meaning of a new way of thinking for our society, on how to live in a new way a radically new society, trying to interpret in a new way how to be a person. And so: multisensoriality, transdisciplinarity, expressive hybridization, creative participation, emotional involvement, enhancement of the right of citizenship within the knowledge-society, social innovation initiatives and boost towards knowledge-governance, for a public opinion up to the challenges of knowledge and democracy. With intellectual courage.
Keywords
new ways of thinking, new society, knowledge-society, social innovation, knowledge-governance.
p. 26 /I Musei scientifici nella società della conoscenza
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Il nuovo secolo si apre sotto il segno della trasformazione in merce del mondo della vita, del pensiero, delle idee e dell’informazione. C’è contraddizione tra la crescita del sapere, del potere dell’uomo, delle capacità di modificare oltre al mondo intorno a sé anche sé stesso, la sua natura biologica e intellettuale, e questo meccanismo che invece regola le scelte in qualsiasi campo, sulla base di un unico parametro che è la merce e quindi il suo valore cioè il denaro. La sostituzione della pluralità di vincoli naturali e sociali che hanno fino ad ora regolato l’evoluzione delle molteplici forme della vita e del pensiero, con il vincolo unico derivante dall’obiettivo della massima valorizzazione del capitale è una semplificazione drastica le cui conseguenze non sono ancora nemmeno lontanamente immaginabili. Occorre ricreare un variegato arco di nicchie naturali e sociali protette dallo strapotere dei padroni dei mercati internazionali; far nascere e rivitalizzare vecchie e nuove relazioni tra individui e gruppi; insomma ripristinare le mille sorgenti del flusso locale di creatività, di iniziativa e di attività umane che rende fertile il tessuto della società, arginare l’alluvione del capitale globale, che, trasformando tutto in merce, minaccia la diversità, ricchezza della vita, e distrugge, con l’ecosistema terrestre, le basi stesse della sopravvivenza umana.
Parole chiave
valore della diversità, capitale, disuguaglianza sociale, distruzione ecosistema.
Globalization and science: in praise of diversity.
Abstract
The begins of this new century sees the transformation in goods of living beings, thought, ideas and information is often transformed into “goods” in the beginning of this new century. There is strong contradiction between the growth of knowledge, of the power of man, of its ability to change the world all around as well as itself, its biological and intellectual nature, and this mechanism which affects most of the choices in every field and which is only standardised on goods and the power of money. Most of the natural and social constraints which have ruled the evolution of thought and life in its various forms up to now are getting changed into the obligation which derives from the unique objective of the maximum valorisation of capital. It’s a drastic simplification whose consequences are highly unpredictable at the moment.We need to recreate a variegated group of social and natural niches which must be protected from the overwhelming power of the masters of international markets.We need to revitalize and give birth to old and new relationships between individuals and groups. In short we need to restore the hundreds of local springs of creativity, initiatives and human activities which fertilize the fabric of society and clamp down on the flood of global capital, which is a threat for life and diversity and destroys, together with the earth ecosystem, the foundation of human existence.
Keywords
value of diversity, capital, social disparity, ecosystem destruction.
p. 32 /Globalizzazione e scienza: elogio della diversità
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Nei processi politici reali si è scoperto che i fatti scientifici non sono né pienamente certi in loro stessi e né decisivi per la determinazione della politica. Il progresso non può essere concepito come automatico e il controllo sull’ambiente può rivelarsi fallace, conducendo talvolta a situazioni patologiche. L’informazione scientifica che viene usata nei processi decisionali è generata normalmente da attori appartenenti a Istituzioni, secondo le proprie priorità. L’esperienza mostra che un tale contesto può influenzare il contenuto di ciò che viene offerto, secondo le modalità di selezione e la modellazione di dati e conclusioni. Nonostante questi ultimi siano espressi in termini scientifici, le informazioni e le raccomandazioni non possono essere garantiti rispetto a oggettività e neutralità. In questo senso, la scienza, quando utilizzata come evidenza di processi politici, può essere soggetta ad abusi. Occorrerebbe una partecipazione estesa in cui la dimostrazione scientifica rigorosa viene rimpiazzata da un ideale di dialogo pubblico aperto. All’interno del processo di produzione della conoscenza, i cittadini divengono sia critici che creatori. Il loro contributo deve essere considerato e accettato come una pluralità di prospettive legittime e coordinate, con i loro propri significati e le loro strutture di valore.
Parole chiave
Scienza & Policy, valutazione degli esperti, dialogo partecipatorio.
Models of Science & Policy: from experts assessment to participatory dialogue.
Abstract
Within real political processes scientific facts are not certain neither they seem to decide the making of policies. Progress cannot be conceived as automatic and environmental control could be deceptive, thus leading sometimes to pathological situations. Scientific information which is used in decision-making is normally produced by institutional stakeholders, according to their priorities. Experience shows that a similar situation could affect the content of what is being offered, particularly as regards to selection conditions and the shaping of data and conclusions. Although these data and conclusions are conveyed using scientific terms, objectivity and neutrality of information and recommendations cannot be fully ensured. In this sense, science could be misused when it gets bent to an evidence of political processes. Extended participation would be needed, and rigorous scientific demonstration should be replaced by an ideal of open public discussion. In this way citizens would be either able to criticize or to create within the making of knowledge. Their contribution must be considered and accepted as a plurality of licit and interconnected perspectives, with their own meanings and their valuable structures.
Keywords
Science & Policy, assessment of the experts, participatory dialogue.
p. 36 /Modelli di Scienza & Policy: dalla valutazione degli esperti al dialogo partecipatorio
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La separazione dei saperi è un prezzo inevitabile in una realtà scientifica sempre più complessa e diversificata come quella attuale, in cui una ricerca specialistica sempre più audace e spregiudicata ha ormai varcato confini da sempre ritenuti inviolabili, offrendo alla specie umana poteri reali fino a ieri impensabili e un futuro di speranze faustiane. Tutto ciò comporta però rischi che non si possono ignorare ad esempio, il possibile uso nefasto delle conquiste scientifiche e delle loro applicazioni tecnologiche, che il potere, nelle sue forme più diverse, può imporre, giocando anche sul ricatto di un finanziamento spesso necessario e l’esclusione della grande maggioranza della gente da un’adeguata consapevolezza del progresso scientifico. Il rischio è anche quello di una scienza che cresca ignorando l’intero della cultura e della realtà sociale in cui si colloca, e senza valutare adeguatamente il significato e i costi eventuali delle inevitabili ricadute della propria attività. Occorre tener presente in particolare la crisi ecologica planetaria, secondo i più qualificati esperti della materia giunta a un livello di pericolosità che mette a rischio lo stesso futuro della specie umana sulla Terra. Un problema enorme, che nella sua specificità e nella sua gravità rimane in gran parte sconosciuto.
Parole chiave
separazione dei saperi, uso nefasto delle scienze e tecnologia, crisi ecologica planetaria.
Which culture for which society
Abstract
The separation of knowledge is an unavoidable consequence in the present scientific context that is more and more complex and diversified. A context in which specialized research is becoming daring and unscrupulous and has by now crossed borders that have always been considered as inviolable, thus offering an unthinkable power and a future of Faustian hope to mankind. All of this implies hazards which can not be ignored. For example the possible pernicious use of scientific discoveries, and their technological applications, that can be imposed by power in its many forms, also playing with the blackmail of the need for funding. Or the exclusion of most of the people from a suitable awareness of scientific progress. There is also a risk for science to follow a process of growth ignoring the complex of cultural and social reality in which science itself is placed. A growth lacking suitable assessment of the meaning and the possible cost of the unavoidable consequences of its activities. World’s ecological crisis should be taken into account. According to the most skilful experts, it has reached by now a level of danger that compromises the future of mankind on earth. This is an enormous problem, which is mostly unknown in its specificity and seriousness.
Keywords
separation of knowledge, pernicious use of science and technology, world’s ecological crisis.
p. 46 /Quale cultura per quale società
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Questo contributo offre una sintesi degli spunti emersi nella tavola rotonda attorno al tema scienza/conoscenza e società, ponendo l’accento sulla attuale situazione sociale e culturale che, a fronte della convergenza dei sistemi economici, scientifici e tecnologici, si presenta in attesa di rinnovamento, in un senso di precarietà nella difficoltà ad elaborare i cambiamenti in corso. Dalla discussione sono emersi molti spunti e un indirizzo per far nascere nuove relazioni, valorizzare le diversità e saperi da riconnettere per un percorso di rinnovamento individuale e istituzionale che unisca le generazioni, in cui i musei possono e devono trovare uno spazio come avamposti del legame tra scienza e cittadini.
Parole chiave
scienza e società, confronto, cambiamento.
Which culture for which society. Which science for which society: a synthesis.
Abstract
The present contribution offers a synthesis of the ideas gathered during the round table whose main topic was science/knowledge and society. The contribution puts into evidence the present social and cultural situation, which is waiting for a renewal, taking into account the convergence of economic, scientific and technological systems and the sense of uncertainty and difficulty that characterises the elaboration of ongoing changes. Several ideas came to light during the discussion, as well as an orientation that could enable the birth of new relationships and enhance knowledge and differences which could be reconnected for an individual and institutional project of renewal aimed to fill the generation gap. A project in which museums should find their own function and work as outposts of the link between science and citizens.
Keywords
science and society, comparison, change.
p. 50 /Quale cultura per quale società. Quale scienza per quale società: una sintesi
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L’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) gestisce il patrimonio culturale, ereditato dall’ex Servizio Geologico d’Italia, di oltre 150.000 reperti delle collezioni paleontologiche e lito-mineralogiche, strumentazione geologico-tecnica, plastici geologici, opere d’arte e di toreutica legate alla sviluppo della geologia in Italia negli ultimi 150 anni. In particolare l’ISPRA cura i rapporti con musei e con collezioni di interesse per le scienze della Terra in Italia. Da 13 anni le collezioni non sono più aperte al pubblico e l’ISPRA, perseguendo la tutela, la valorizzazione e la conservazione del patrimonio, in attesa di poterlo nuovamente esporre, ha realizzato e pubblicato on line un Museo virtuale, come strumento innovativo per la divulgazione del patrimonio. Il Museo virtuale attraverso le nuove tecnologie a servizio della museologia, permette di far visitare da un lato un ambiente museale ricostruito e dall’altro di presentare l’oggetto esposto come un punto nodale dal quale si dipana un sistema di conoscenze sul territorio di provenienza, sull’ambiente di formazione, sull’uso e significato che ne hanno determinato l’acquisizione al patrimonio. Il Servizio Attività Museali ha anche avviato la ricognizione dei musei italiani di Scienze della Terra, finalizzata alla costituzione di un Repertorio, che conta allo stato attuale dei lavori circa 600 realtà museali.
Parole chiave
musei scientifici, comunicazione museale, collezioni geologiche, paleontologiche e litomineralogiche.
The strategies of communication of the ANMS Earth’s museums.
Abstract
ISPRA (Higher Institute for Environmental Protection and Research) manages the huge cultural heritage of the former Italian Geological Service, which includes more than 150.000 exhibits of paleontological and litho-mineralogical collections. Such exhibits include fossils, rocks, marbles, minerals and technical-geological tools related to the development of Italian Geology in the last 150 years. Through the ‘Museum Office’, ISPRA manages and promotes partnerships with other ‘Earth Science’ museums and relevant collections in Italy. Such collections have not been accessible to the general public for the last 13 years, but ISPRA has developed an on-line ‘Virtual Museum’, an innovative tool, crucial to the promotion of this large heritage to experts, students and citizens alike. Additionally, the ‘Museum Office’ has promoted the monitoring of all Italian ‘Earth Science’ museums, aiming at the development of a Directory currently including more than 600 museums “in situ” and “ex situ”. In order to analyze the communication strategies adopted by the ‘Earth Science’ museums members of the ANMS (National Association of Scientific Museums), a first survey was carried out between 2006 and 2007. This survey took into account the efficiency of museums’ communication offices in promoting their exhibits to the general public and to specialists.
Keywords
science museums, Earth science, museum communication, geological, paleontological and litho-mineralogical collections.
p. 53 /Le strategie di comunicazione dei musei di scienze della terra aderenti all’ANMS
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L’Associazione Didattica Museale (ADM) è attivamente impegnata dal 1994 nell’organizzazione e gestione dei servizi didattici del Museo di Storia Naturale di Milano. Pertanto, è compito prioritario di ADM quello di avere in Museo un pubblico sempre più numeroso e soddisfatto. Il problema che ci si pone da anni è quello di offrire di volta in volta delle novità che possano funzionare sia da aggancio per un’utenza nuova, sia da spunto di interesse che giustifichi un ritorno e una fidelizzazione del visitatore. Per ovvie ragioni le esposizioni museali non possono essere rinnovate così velocemente come l’utenza desidererebbe. Se non si possono variare i reperti che il pubblico viene a vedere in Museo, si può però cambiare di volta in volta il modo di interagire dei visitatori con i reperti stessi. Partendo dal presupposto che imparare divertendosi è più facile, abbiamo pensato di mettere in atto una nuova strategia di comunicazione: il gioco museale, dove le sale ostensive non sono solo il luogo dove svolgere l’attività, ma dove diventa assolutamente prioritaria l’interazione dell’utenza con le esposizioni. Questa innovazione ha avuto effetti molto positivi, perché ha consentito di avere proposte sempre nuove, andando a centrare gli obiettivi: incremento e fidelizzazione del pubblico.
Parole chiave
gioco museale, intrattenimento, apprendimento, divertimento, famiglia.
Museum for game to learn about the museum so funny.
Abstract
The Associazione Didattica Museale (ADM) has played a basic role in the Educational Services of the Natural History Museum of Milan since 1994. In an effort to increase the number of visitors and to foster their enjoyment, ADM has successfully tried out a new science communication strategy: the Museum Game. In our opinion, learning should be fun. All kids learn faster and retain more when they are engaged, involved and having fun. This is true not only for children, but for teens and adults as well. The Museum Game is played in not just any room of the Museum, but within the collection ones. We believe this is essential to reach our goal: inspiring knowledge and love for nature through fun activities. This strategy also offers the opportunity of always having new programs, so people come back to the museum over and over again.
Keywords
museum game, entertainment, learning, fun, family.
p. 59 /Il museo per gioco: per conoscere il museo in maniera divertente
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C’è la gran moda di utilizzare l’arte teatrale e quella musicale nei musei. Questa pratica attrarrebbe un maggior numero di visitatori rendendo il museo più vivo e cioè più frequentato e cioè più produttivo. L’intento è ragionevole, ma l’arte teatrale non va confusa con quegli spettacoli di Suoni e Luci che nei siti archeologici fanno da fiocco al ben confezionato pacchetto turistico. Se le ragioni economiche rendono comprensibili tali operazioni (che comunque possono essere organizzate in modo più o meno elegante), nulla ci dicono del possibile senso profondo dell’incontro, ormai necessario e irrevocabile per la nostra coscienza, tra arte e scienza, da una parte, e tra vita e memoria del patrimonio culturale del passato, dall’altra. Lo spettacolo Miti di stelle racconta le storie dei satelliti di Giove, attraverso brani letterari e canti polifonici della tradizione popolare europea legati alla natura e alla notte, tenendo le stelle come riferimento.
Parole chiave
teatro natura, arte e scienza.
Star Myths in Rome’s Planetarium and considerations about knowledge lived between art and science.
Abstract
It is nowadays trendy to use the arts of theatre and music in museums. It seems that this habit attracts a larger number of visitors, thus making museums more lively and productive. This is an acceptable purpose, but the art of theatre must not be confused with performances of Light and Sound that go together with a well-made tour package in archaeological sites. Economic reasons may allow similar operations, that can anyhow be organized in an elegant way. But they tell us almost nothing about the possible deep sense of something that is essential and irrevocable for our consciousness: the meeting between art and science, on one side, and life and memory of our cultural heritage, on the other. The Star Myths show tells the stories of the satellites of Jupiter through literary pieces and polyphonic songs of European popular tradition linked to nature and night, keeping stars as a main reference.
Keywords
nature theatre, art and science.
p. 61 /Miti di stelle al Planetario di Roma e considerazioni sulla conoscenza vissuta tra arte e scienza
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Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino ha realizzato una mostra su un tema di grande attualità come quello dei cambiamenti climatici dal titolo “I tempi stanno cambiando. Come varia il clima: conoscenze attuali e scenari futuri”. Nell’allestimento sono state utilizzate le più moderne tecniche espositive, per raggiungere così tutti i target di pubblico, dai bambini agli adulti: pannelli e grafiche, multimediali, filmati, scenografie, modelli tridimensionali, esemplari tassidermizzati e campioni di fossili, suoni ed esperimenti interattivi. Particolarmente originale è stato il ricorso al cinema in una mostra scientifica: grazie alla collaborazione con Festival Cinemambiente sono stati realizzati prodotti cinematografici che hanno permesso di avvicinare un pubblico molto vasto. Oltre 90.000 persone hanno visitato la mostra. L’esposizione è stata accompagnata da un ciclo di conferenze che ha coinvolto prestigiosi studiosi nazionali e internazionali, da una rassegna cinematografica e da attività didattiche articolate.
Parole chiave
cambiamenti climatici, mostra scientifica, tecniche espositive, interazione, cinema.
Times are changing. The use of various kinds of communication in an exhibition on climate change.
Abstract
The Turin Regional Museum of Natural Sciences has organized an exhibition on a very topical subject such as climate changes. Its title is “Times are changing. How climate varies; present knowledge and future scenarios”. The most modern exhibition techniques have been used in putting on the show, in order to reach all layers of public, from children to grown-ups: panels, graphics, multimedia, movies, scenography, tridimensional models, taxidermized and fossil specimens, interactive sounds and experiments. The originality of using films in a scientific exhibition has proved particularly effective: thanks to the cooperation with the Festival Cinemambiente, it has been possible to create cinematographic products, which have been instrumental in approaching a very broad public. Over 90,000 people have visited the exhibition, which has been enhanced by a series of conferences which involved prestigious national and international scholars, by a film review and several didactic activities.
Keywords
climate changes, scientific exhibition, exhibition techniques, interaction, film.
p. 66 /I tempi stanno cambiando. Un esempio dell’utilizzo di varie forme di comunicazione in una mostra su un tema di grande attualità come quello dei cambiamenti climatici
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Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino sviluppa uno specifico programma per aumentare e migliorare le esposizioni a carattere botanico. I nuovi materiali e le strategie innovative vengono sperimentate in una serie di esposizioni denominate “Vita Vegetale”. Il progetto “Fogli Botanici” è un originale connubio di fogli d’erbario e di fotografie artistiche, realizzato per presentare l’evoluzione delle piante vascolari e le famiglie botaniche.
Parole chiave
museologia, botanica, fogli d’erbario, fotografie d’artista.
Botanical sheets: the artist’s eye, the scientist’s words.
Abstract
The Museo Regionale di Scienze Naturali of Torino has developped a specific program to increase and improve its botanical exhibitions. New samples and original strategies have been tested in a series of exhibitions named “Vita Vegetale” (vegetal life). The project “Fogli Botanici” (botanical sheets) is an original mix of herbarium sheets and artistic photographs, realized to explain the evolution of vascular plants and botanical families.
Keywords
museology, botany, herbarium sheets, artist photographs.
p. 70 /Fogli botanici: sguardo d’artista, parola di scienziato
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Il Museo di Zoologia ha una serie di necessità comunicative complesse, che vanno dalla presentazione dell’Istituzione e delle sue attività, all’informazione sui servizi per cittadini comuni, scuole e visitatori, all’open access, al rapporto con gli esperti, accanto all’esigenza di attrarre diversi pubblici, fidelizzarli e/o richiamare il “non-pubblico”. Abbiamo affidato ad un nuovo sito web la possibilità di comunicare con molte diverse categorie di cittadini, anche tenendo conto del successo di altri due portali del Museo “Scienza-on-line” ed “Ecoagenda”. Un lavoro di equipe e la disponibilità di una piattaforma informatica pratica e flessibile ci hanno permesso di armonizzare esigenze di informazione, comunicazione ed open access, attraverso una presentazione attraente e dinamica, interattiva, accessibile e semplice nell’uso, distribuendo i contenuti secondo la missione del Museo, armonizzati tuttavia con le possibili e prevedibili esigenze dei visitatori e degli esperti.
Parole chiave
sito web, open access, pubblico, non-pubblico.
A Museum and its web-site, for a modern image and a dialogue with the civil society.
Abstract
The Zoological Museum of Rome needs clear, attractive and complex communication for common visitors, schools and non-visitors. A new web-site has been realized, after the success of two other web-sites: Scienza-on-line and Ecoagenda. The site include information about mission, naturalistic collections, researches and facilities of the Museum, but also educational activities. The open access is one of the aims of the new site.
Keywords
web-site, open access, visitors non-visitors.
p. 74 /Un Museo e un sito web, per l’immagine e il dialogo con la società civile
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Viene illustrato il progetto che utilizza la tecnologia di Identificazione a Radiofrequenza (RFID) per migliorare la gestione e la fruizione dei beni museali, offrendo agli utenti un servizio informativo moderno e di elevata qualità. Nello sviluppo del progetto sono stati coinvolti diversi partners afferenti sia all’impresa privata sia al mondo accademico, rappresentato dall’Università di Padova. Il sistema è costituito da una banca dati contenente le informazioni, tra le quali svariati ed accattivanti contenuti multimediali, alle quali si accede tramite computer palmari, in grado di “leggere” etichette elettroniche applicate sui reperti o in prossimità di essi. Questa tecnologia è potenzialmente applicabile oltre che alle realtà museali, anche a tutti i punti di interesse del territorio. In questo caso in aggiunta alle informazioni sui beni culturali, potrebbe fornire informazioni sui servizi e sugli esercizi commerciali presenti nella zona, contribuendo efficacemente alla valorizzazione di tutti gli aspetti del territorio.
Parole chiave
musei, tecnologia RFID, palmari, etichette elettroniche, multimedialità.
The museum tell about itself: new technologies to tell the museum in the third millennium.
Abstract
The Radio Frequency Identification (RFID) technology has been used in the Museum of Geology and Palaeontology of the University of Padova to improve the management and fruition of its exhibits, including both its scientific and cultural heritage, and to provide the public with a modern and high-quality informative service. Several partners, both from the private sector and the University of Padova, were involved in the development of the project. The system consists of a database storing different kinds of data, including multimedia files, that can be accessed via palmtops able to read electronic tags attached to specific exhibits. This technology can be potentially applied not only to museums, but also to monuments and even to entire towns and natural parks, providing the visitor with additional information about the facilities (e.g. public transport, restaurants, shop) nearby available.
Keywords
museums, RFID technology, handheld PC, tag, multimedia.
p. 77 /“Il museo si racconta”: nuove tecnologie per raccontare il museo nel terzo millennio
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Sospesa tra didattica e divulgazione, troppo spesso la comunicazione della scienza per il grande pubblico ignora il contesto emotivo della percezione, concentrandosi su metodologia e contenuti propri di un mondo della ricerca scientifica programmaticamente depurati da componenti soggettive o genericamente “umanistiche”. A dispetto del recente interesse per nuove modalità comunicative, a cavallo tra scienza, arte e teatro, scarsa attenzione teorica è stata finora dedicata alla categoria filosofica del “sublime” nella percezione della natura e di conseguenza delle scienze naturali e dei loro obiettivi. Un filone dalla storia lunga e ricca di contributi, da Edmund Burke, a Immanuel Kant, a MaxWeber. Proprio seguendo le intuizioni del grande sociologo tedesco e del moderno pensiero filosofico, che si concentra sul processo di “disincantamento del mondo” (Entzauberung der Welt) come pernicioso effetto collaterale del trionfo del meccanicismo e dell’eccesso di specializzazione della scienza moderna, il Planetario di Roma propone una riscoperta dell’ “Incanto” applicato alla comunicazione pubblica della scienza, perseguito attraverso l’affabulazione, lo storytelling del suo cartellone di spettacoli, osservazioni, eventi. La cupola e l’adiacente Museo Astronomico sono infatti un perfetto esempio di palcoscenico multimediale e punto d’incontro tra rigore scientifico ed emozione, in grado di reinserire la Scienza nel suo alveo più naturale: quello della Cultura tout-court.
Parole chiave
comunicazione della scienza, astronomia, planetario, emozione, coinvolgimento dei pubblici, linguaggi.
Telling the excitement of science at the Planetarium of Rome.
Abstract
Seesawing between education and public outreach, the communication of science to the public too often ignores the emotional framing of its message, because it is centered on methods and contents typical of scientific research that are systematically deprived of any subjective or humanistic component. Despite a recent rise of interest toward innovative communication formats combining science, arts and theater, very little theoretical attention has been given to the philosophical concept of the “sublime”, as applied to the perception of nature and as a consequence of the natural sciences and their missions. This covers indeed a long stretch of history with contributions going from Edmund Burke to Immanuel Kant and Max Weber. The intuitions of the German sociologist and of the modern philosophical school describe the process of “Disenchantment of the world” (Entzauberung der Welt) as a dangerous side effect of the triumph of mechanicism and of the overwhelming specialization of modern science. Referring to these ideas, the Planetarium of Rome suggests a rediscovery of the “Enchantment” as a crucial ingredient for the communication of science to the public. The emotive content of science will be emphasized by means of a storytelling style, intrinsic to the events and activities offered by the Planetarium (astronomical shows, public observing nights, scientific animation). Thus the Planetarium dome and the neighboring Astronomical Museum become a perfect example of a multimedial stage, the meeting point between scientific soundness and emotion, that can achieve the goal of re-unifying science with culture at large.
Keywords
science communication, astronomy, planetarium, emotion, public involvement, languages.
p. 81 /Raccontare l’emozione della scienza al Planetario di Roma
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I “Giovedì del Museo” sono conferenze settimanali su temi di attualità naturalistica e scientifica che si sono tenute presso il Museo Civico di Zoologia di Roma dal 1998 al 2008. L’esperienza, che ha visto lo svolgimento di oltre 200 incontri, ha confermato la necessità di realizzare occasioni di incontro tra cittadini ed esperti, e ha ribadito il ruolo delle istituzioni museali come spazio sociale dove aprire il dibattito su temi di attualità scientifica. Il presente lavoro analizza i punti di forza e le criticità di questa iniziativa pluriennale
Parole chiave
musei scientifici, conferenze, adulti, educazione permanente.
The Thursday of the Museum.
Abstract
The “Giovedì del Museo” are weekly conferences on nature and science topics. They were carried on at the Civic Museum of Zoology in Rome from 1998 to 2008. This lifelong learning experience (more than 200 meetings) confirms the necessity to provide some opportunities to make citizens and scientists meet. Moreover this kind of meetings demonstrates the role of museums as social spaces where people can debate on scientific topical subjects. The present paper analyses the strength and weakness points of this pluriennal activity.
Keywords
scientific museum, conferences, adults, lifelong learning.
p. 89 /I “Giovedì del Museo”: bilancio di un’esperienza
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L’esposizione “Viaggio Nel Silicio”, che l’Università di Camerino ha realizzato dal dicembre 2006 al maggio 2007 presso il Polo Museale, ha offerto l’opportunità di sfogliare affascinanti pagine di Natura e Tecnologia. La mostra, interattiva e multimediale, si è snodata lungo un percorso curato dal Museo di Scienze Naturali e dai Dipartimenti di Scienze della Terra, Fisica e Matematica ed Informatica: un percorso capace di stimolare la curiosità e l’interesse per la sperimentazione attraverso exhibit, ostensione di oggetti, filmati, ipertesti, pannelli espositivi e semplici esperimenti, con un approccio multidisciplinare in grado di favorire la scoperta delle ricadute della ricerca scientifica nel vivere quotidiano. Nel secondo dei Quaderni del Museo, attualmente in stampa, sarà ripercorso l’itinerario dell’esposizione con l’aiuto del protagonista dell’animazione iniziale nell’esposizione, Licio Silicio, un simpatico e divertente aiutante in grado di risolvere dubbi, rivelare retroscena ed appagare qualsiasi curiosità del pubblico più giovane. Una scelta, questa di adottare differenti linguaggi in grado di coprire i vari livelli di comunicazione con il pubblico, che riteniamo possa essere stata d’aiuto nella comprensione di concetti non sempre semplici ed immediati.
Parole chiave
esposizione temporanea, exhibit, interazione, interattività, comunicazione.
Voyage through Silicon.
Abstract
The exhibition entitled “Voyage through Silicon,” organized by the Museum Complex of the University of Camerino, allowed visitors to browse through some fascinating pages about nature and technology from December 2006 until May 2007. This interactive and multimedia tour was designed by the Museum of Natural Sciences in conjunction with the Departments of Earth Sciences, Physics, Mathematics and Computer Science. The exhibition aroused the curiosity of visitors about scientific experimentation through exhibits, objects, videos, hypertexts, exhibition panels and easy experiments. This multidisciplinary approach revealed how scientific research influences our lives. In the second publication of “Quaderno del Museo,” (in print) a fun guide named Licio Silicio will retrace the entire tour, captivating the interest of youngsters with interesting stories and helping the reader to solve problems. This alternative choice to communicate with the public helps people to grasp concepts that are not always immediate and easy to understand.
Keywords
temporary exhibition, exhibit, interaction, interactivity, communication.
p. 85 /Copia di Viaggio nel silicio
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Le rappresentazioni sociali del museo scientifico oscillano in parte tra chi vede il museo ancora come luogo per esperti e chi lo concepisce come istituzione adatta all’uso scolastico. La realtà del Museo di Zoologia di Roma, dimostra che le categorie di pubblici principalmente rappresentate sono due: quello scolastico (prevalente) e quello delle famiglie con bambini. Mentre la scuola trova già da tempo nel Museo un valido supporto per integrare programmi scientifici, alcuni pubblici non scolastici (adolescenti, adulti, coppie giovani, turisti, etc.) sono ancora in parte difficili da coinvolgere. Questo ci ha spinto a considerare, nella definizione delle nuove proposte culturali, la “diversità” di pubblici, di aspettative, di modalità di interpretazione, di uso di uno stesso luogo, per coinvolgerli e fidelizzarli, volendo costruire, l’immagine sociale del nostro museo scientifico, in linea con le attuali tendenze della museologia internazionale. Abbiamo così rivisitato i percorsi per famiglie, rendendoli appetibili anche ad adulti senza figli e a giovani ed i percorsi per Over 65. Lo scopo di questi eventi è stato sia quello di intrattenere, divertire e coinvolgere nuovi pubblici, “attraverso” il coinvolgimento dei bambini, sia quello di approfondire le esigenze di questi pubblici. Gli anziani come anche i genitori, i fratelli e i parenti in genere da accompagnatori diventano così attori, trovandosi piacevolmente e inaspettatamente coinvolti, dando loro, in tal modo, la possibilità di scoprire con piacere un interesse verso le tematiche scientifiche e il Museo scientifico come luogo di incontro con la scienza e di dialogo con gli scienziati stessi.
Parole chiave
museo scientifico, pubblici non scolastici, eventi per tutti.
Who said that only child like animals? Scientific museums, languages and involvement of different publics.
Abstract
Several surveys report that some people still consider scientific museums suitable only for experts and some other only for children. These opinions suggest us to consider different kinds of public although those generally visiting our museum. Our main aim was to widen this way of thinking and change the social image of the Scientific Museum. So, we began to propose cultural activities and events even for a no-school public, in line with the modern trends of European Museology. The first experiences we proposed involved families and some educational courses for Over65 people as the Laboratories for Grandparents and the Guided tours for the recreation centers for the elderly. The aim of these events was to involve, approach and to offer the opportunity to stimulate the interest of “different public” not only in the scientific themes but also in the Museum itself as a meeting, dialogue and exchange point, through children accompanying people (grandparents, parents and family in general).where people can debate on scientific topical subjects. The present paper analyses the strength and weakness points of this pluriennal activity.
Keywords
museum, public, dialogue, events, new media.
p. 93 /Chi ha detto che gli animali piacciono solo ai bambini? Musei scientifici, linguaggi e integrazione di pubblici diversi
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L’articolo si propone di illustrare la nuova esperienza del Museo Laboratorio della Mente di Roma, inaugurata a partire dall’ottobre 2008, ponendo l’accento sulla poetica che ha animato la sperimentazione di linguaggi audiovisivi ed interattivi ad opera dell’équipe milanese di Studio Azzurro; l’articolo riflette inoltre sulla missione di “educazione alla diversità” e di promozione della salute mentale che il Museo si impegna ad assolvere nella sua quotidiana attività con i visitatori e, in particolare, con gli studenti delle scuole superiori.
Parole chiave
ospedale psichiatrico, salute mentale, diversità, corpo, linguaggi audiovisivi ed interattivi.
The New Mind Museum-Laboratory of Rome: new museum languages for an education to the diversity.
Abstract
This article introduces the new experience of the Museo Laboratorio della Mente in Rome, opened since October 2008, emphasizing the testing of the audiovisual and interactive language used by the video-art équipe Studio Azzurro; the article also describes the mission of “education to diversity” and mental health promotion that the museum carries on daily with visitors, especially with high school students.
Keywords
psychiatric hospital, mental health, diversity, body, audiovisual and interactive language.
p. 97 /Il nuovo Museo Laboratorio della Mente di Roma: nuovi linguaggi museali per una “educazione alla diversità”
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Questo contributo riporta alcune riflessioni dell’autore, scultore americano, sulla modalità di conoscenza della natura, tra visione scientifica e artistica. Nell’interpretazione dei fenomeni naturali si confrontano sempre più visioni e vi si sovrappongono leggende e storie. Queste sono fonti di ispirazione per l’artista. Il progetto Lost Bird è stato avviato dall’autore per ricordare le specie di uccelli estinte nel Nord america. In collaborazione con i curatori di diversi Musei del mondo l’autore ha realizzato alcune statue in bronzo, tra le quali quella dell’Alca impenne del Museo Civico di Zoologia di Roma per ricordare che l’estinzione è per sempre.
Parole chiave
Progetto Uccelli Estinti, estinzione, memoria, arte e scienza.
The Lost Bird Project: working to prevent the extinction of memory.
Abstract
This article offer some riflection of the author about the way of knowing nature. The goal of The Lost Bird Project is to recognize the tragedy of birds driven to extinction in modern times. Over the past six years I have worked in collaboration with ornithology collections in North America and Europe. My most rewarding work has been with the staff at the Museo Civico di Zoologia in Rome. We have focus our efforts on memorializing the Great Auk. They compel us to recognize the finality of our loss, they ask us not to forget them, and they remind us of our duty to prevent further extinction.
Keywords
Lost Bird Project, extinction, memory, art and science.
p. 100 /Il progetto uccelli estinti: lavorare per prevenire l’estinzione della memoria
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Le iniziative espositive dell’Orto Botanico dell’Università di Cagliari, che costantemente si susseguono, sono svolte con particolare ed accurata attenzione verso ogni tipo di utenza. Per le loro peculiarità, sono conformi alle linee guida descritte nell’atto d’indirizzo sui criteri tecnico-scientifici, standard di funzionamento e sviluppo dei musei (art. 150, comma 6, D.L. n. 112/98). Gli ambiti interessati allo sviluppo, riguardano la gestione delle collezioni ed i rapporti con il pubblico e il territorio.
Parole chiave
standard museali, percorsi, collezioni, pubblico, criteri.
Conservation and education at the Botanical Garden of the Cagliari University.
Abstract
The long and uninterrupted sequence of exhibitions undertaken by the Orto Botanico of the Cagliari University, are developed with special attention to reach and suit every type of visitors. Because of their characteristics, the exhibitions comply with the guidelines provided in the chapter on the technical and scientific criteria, functioning standard of operation and development of museums (art. 150, paragraph 6, D.L. n. 112/98). Special domains of the development projects are the management of collections and the relationships with the public and the territory.
Keywords
museum standards, trails, collections, visitors, criteria.
p. 100 /Tutela, salvaguardia e divulgazione nei percorsi dell’Orto Botanico dell’Università di Cagliari
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Il pubblico italiano che assiste mediamente a un programma dedicato alla Scienza e trasmesso dalle sette maggiori reti televisive italiane oscilla fra i 700.000 e i 7 milioni. Si tratta di un pubblico eterogeneo, di solito con un buon livello culturale di persone ormai talmente avvezzo a vedere rappresentato sullo schermo il grande spettacolo della Natura e della Scienza da essere diventato fortemente esigente. Non solo per quanto riguarda il rigore dell’informazione scientifica, prova ne è l’attenzione con cui sono rilevate imprecisioni nei documentari e nei servizi, ma anche per quanto riguarda la spettacolarità delle immagini e delle costruzioni televisive. L’Autore attraverso l’esperienza di numerosi anni di comunicazione televisiva di argomenti naturalistici e scientifici sostiene che la trama della narrazione, la spettacolarità delle immagini costruite con uno stile cinematografico, l’interazione dell’uomo in video con gli elementi della natura e il ricorso a nuove tecniche di ripresa come le “webcam” utilizzate come occhi nascosti per spiare la vita degli animali, si conciliano con la serietà e il rigore dell’informazione, ma sono ormai elementi irrinunciabili se si vuole avvicinare un pubblico ampio e sempre più attento alle tematiche scientifiche.
Parole chiave
comunicazione televisiva, documentari naturalistici, programmi scientifici.
Communicate for conservation.
Abstract
Italian average audience watching television programmes dedicated to Science and broadcasted by the seven main Italian TV networks ranges from 700,000 to 7 million people. It’s an heterogeneous audience, with a good cultural level, which by now is so accustomed to see displayed on the screen the great show of Nature and Science that it has become strongly demanding. Not only concerning the strictness of scientific information, which is proved by the accurate way mistakes are pointed out while watching documentaries, but also as regards to highly spectacular pictures and TV constructions. The Author has a long experience within television communication of naturalistic and scientific subjects. He argues that story plot, spectacularity of scenes built in a film style, interaction between man and nature elements and the use of new shooting techniques like “webcam”, which look like hidden eyes to peep the life of wild animals, can go together with reliability and strictness of information. If the goal is to approach a broad audience which is more and more careful about scientific subjects these means are becoming by now inalienable elements.
Keywords
television communication, naturalistic documentaries, scientific programmes.
p. 108 /Comunicare per conservare
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Definire la missione culturale del Museo Nazionale dell’Antartide e, in generale dei musei scientifici, è considerata generalmente una questione complessa. Il museo deve proporsi come luogo di scoperta, che fornisce stimoli alla curiosità, senza pretendere di essere esauriente, ma piuttosto riuscendo a far assaporare la scienza, tanto da rendere il visitatore non solo fruitore ma anche produttore lui stesso di cultura. I musei scientifici possono e devono avere un ruolo determinante nel promuovere la diffusione della cultura scientifica, coinvolgendo il pubblico di ogni età, fornendo informazioni, conoscenze, stimoli e motivazioni all’apprendimento. In tal senso la realizzazione a Trieste del Museo Nazionale dell’Antartide, sorto istituzionalmente come Centro Interuniversitario, offre ed ha le potenzialità di aprire il mondo della cultura universitaria, ad oggi patrimonio di pochi, alla società civile. La concretizzazione, infatti, di una moderna esposizione con annesse aule conferenze, laboratori didattici ed attività diversificate di divulgazione temporanea, realizza un ponte tra la cultura scientifica di alto livello e la divulgazione della stessa verso l’utenza media.
Parole chiave
Museo dell’Antartide, promozione diffusione cultura scientifica, moderna esposizione.
Scientific communication at the National Museum of Antarctica (Trieste).
Abstract
Defining the cultural mission of the National Museum of Antarctica and in general of science museums is a complex issue. The museum has to offer itself as a place of discovery stimulating curiosity, making the visitor not only a recipient but also the producer of his or her own culture. Science museums can and should play a key role in promoting the diffusion of scientific culture involving an audience of all ages, providing information, knowledge, incentives and motivation to learn. In this context the realization of the National Museum of Antarctica in Trieste offers the opportunity, to the civil society, to interact with the world of university culture. A modern exhibition that includes classroom lectures, educational workshops and diversified temporary exhibitions can create a bridge between scientific culture and society.
Keywords
National Museum of Antarctica, scientific diffusion, modern exhibit.
p. 110 /Divulgazione scientifica nella sezione di Trieste del Museo Nazionale dell’Antartide
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Oggi per i musei scientifici essere e agire sul web è diventata non solo un’opportunità, ma una necessità. Infatti, se da un lato si registra un sempre più frequente ricorso alle risorse web per infornarsi, conoscere e formarsi da parte dei cittadini, l’analisi della findability, qualità, approfondimento e aggiornamento dei contenuti scientifici pubblicati in rete indica una complessiva inadeguatezza (non senza eccezioni) dei siti, con particolare riguardo a quelli in lingua italiana. In questo contributo vengono pertanto discusse le potenzialità del web come ambiente dinamico, aperto e partecipato per un educazione alla scienza, e si analizzano brevemente le motivazioni e le modalità di ricerca da parte degli utenti al fine di offrire delle indicazioni sulle prospettive e strategie comunicative che i musei scientifici dovrebbero perseguire nella loro offerta sul web.
Parole chiave
siti internet di musei scientifici, informazione comunicazione e educazione scientifica, Web 2.0, Scienza 2.0.
Web 2.0, Science 2.0 and scientific museums.
Abstract
Nowadays to be present as an information and cultural agent on the Web has become not only an opportunity but a necessity for scientific museums. Indeed, while there is an increasingly frequent use of web resources to achieve information and learning, the analysis of the findability, quality, depth and update of the scientific contents published online, reveals a total inadequacy (not without exception) of sites. In this contribution are therefore discussed the potential of the Web as a dynamic, open and participated medium for science education, and briefly analysed the motivations and methods of research by users in order to offer perspectives and information on communication strategies that science museums should pursue in their offer on the web.
Keywords
scientific museums web sites, science information communication and education, Web 2.0, Science 2.0.
p. 114 /Web 2.0, Scienza 2.0 e i musei scientifici
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Nel nostro Paese i reperti naturalistici sono riconosciuti dal 2004 a tutti gli effetti beni culturali, ma oltre al loro valore scientifico, riscontrabile facilmente grazie agli interessi di ricerca, didattica e divulgazione, possono presentare un forte valore storico e documentale. Così le collezioni dei musei scientifici possono anche darci dati e chiavi di lettura interdisciplinare attraverso reperti che offrono informazioni su personaggi, periodi, contesti, luoghi di raccolta e di conservazione e allo stesso tempo evocano scoperte e fanno ripercorrere e riformulare teorie che hanno contribuito all’evoluzione di una disciplina e all’accrescimento complessivo del pensiero scientifico.
Parole chiave
reperti naturalistici, collezioni, valore scientifico, storico e documentale.
The social and cultural meaning of naturalistic collections: a short introduction.
Abstract
Since the year 2004, naturalistic objects are officially recognised in our Country as “cultural goods”. Besides their scientific value, which can easily be noticed thanks to their interest in the fields of research, didactics and popularization, these goods may also have a very strong historic and documentary value. Thus collections of scientific museums may also give us interdisciplinary data and interpretive keys through finds that provide information about people, periods, contexts and places where samples were collected and kept. At the same time they evoke discovery and facilitate the reformulation of theories that gave contribution to the evolution of a discipline and to the global growth of scientific thought.
Keywords
naturalistic finds, collections, scientific, historic and documentary value.
p. 119 /Il significato sociale e culturale delle collezioni naturalistiche: una breve introduzione
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La raccolta comprende oltre 800 strumenti di interesse storico-scientifico di vari settori e di vari periodi, per una parte limitata anche anteriori alla fondazione dell’attuale Istituto nel 1935. La formano collezioni assai eterogenee sia per tipologia che, soprattutto, per grado di completezza. Tra queste la più importante è la collezione di fisica, l’inventario della quale, in versione non definitiva, è fruibile via web (http://www.iss.it/stru/index.php?lang=1). Sono stati anche inventariati gli apparecchi dei Laboratori di Chimica terapeutica, relativi soprattutto al periodo di direzione di Daniel Bovet (1947-1964), e la collezione di strumenti per la microanalisi elementare. L’inventario di queste ultime due raccolte è stato pubblicato nei primi due quaderni della collana “I beni storicoscientifici dell’Istituto Superiore di Sanità” creata per valorizzare il patrimonio di beni strumentali dell’Istituto.
Parole chiave
Istituto Superiore di Sanità, strumentaria, inventario, monografie storico-scientifiche, ricerca biomedica.
The historic scientific instruments of a Research Institute.
Abstract
The Italian National Institute of Health (Istituto Superiore di Sanità, ISS), which is one of the main research institutes in Italy, holds a collection of more than eight hundred historic scientific instruments, dating from the beginning of the 1900s to the Sixties. This important collection helps tracing the evolution of the main research activities carried out by the different laboratories of this Institute in the last decades. The Laboratory of Physics, in particular, contributed with four hundred instruments which are indexed in a preliminary inventory currently available online (http://www.iss.it/stru/index.php?lang=1). The indexed collection also comprises instruments from the Laboratory of Therapeutic Chemistry (directed by Daniel Bovet during the years 1947-1964) as well as scientific apparatuses, chemical equipments and common laboratory glassware for Organic Elemental Microanalysis. An inventory of both collections was published in the recent issues of a new publication series conceived to preserve and disseminate ISS historical heritage.
Keywords
Istituto Superiore di Sanità, historical scientific instruments, inventory, biomedical research.
p. 122 /Gli strumenti storici di un ente di ricerca: l’esperienza dell’Istituto Superiore di Sanità
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Il museo di scienze naturali dell’Università di Camerino ha dedicato ad Ettore Biocca ed alla sua avventura umana e scientifica un attento lavoro di catalogazione della collezione zoologica ed etnografica raccolta all’inizio degli anni ’60 presso il popolo Yanoàma, in Amazzonia, collezione a noi donata nel 1996. Grazie alla conoscenza della vita animale della selva e, soprattutto, degli Yanoàma attraverso oggetti come archi, frecce, ornamenti ed utensili, oltre a registrazioni di canti, immagini e studi compiuti su parassitosi tipiche, pratiche sciamaniche, preparazione del curaro e delle droghe rituali, il nostro museo ha allestito una mostra temporanea in occasione della XVIII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica (3-9 marzo 2008) e realizzato una pubblicazione dedicata ad uno studioso che ha sempre lavorato con passione e rispetto per le “altre” culture e per la conservazione dell’ambiente.
Parole chiave
esposizione temporanea, zoologia, etnografia, Amazzonia, Biocca.
Yanoàma. Ettore Biocca in the Amazon forest.
Abstract
The museum of natural sciences at the University of Camerino has dedicated a project to the life and scientific work of Ettore Biocca, by cataloguing the zoological and ethnographic material he collected in the Amazon forest among the Yanoáma people at the beginning of the 1960s. This material was donated to our museum in 1996. Our museum presented a temporary exhibition for the XVIII scientific and technological week (3-9 march 2008) covering the animal life in the forest. First and foremost, the exhibition dealt with the Yanoàma people, as well as their weapons, decorations and tools. The exhibition also included recorded songs, pictures and studies about typical parasitic diseases, shamanic practices and the preparation of curare poisons and ritual drugs. The museum also published a work dedicated to Ettore Biocca, who always worked with passion and respect for “other” cultures book and strove for environment preservation.
Keywords
temporary exhibition, zoology, ethnography, Amazon, Biocca.
p. 126 /Yanoàma. L’avventura di Ettore Biocca nella selva amazzonica
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Gli Anfibi sono una componente importante degli ecosistemi del nostro pianeta e sono spesso utilizzati come indicatori biologici dello stato degli ambienti naturali. Da alcuni anni a questa parte è in corso un drastico processo di declino di questi Vertebrati su scala globale, noto come Crisi Globale degli Anfibi. Numerose specie si sono estinte negli ultimi venti e, purtroppo, un numero sempre crescente è in procinto di scomparire per sempre dalla faccia della Terra a causa di numerosi fattori (distruzione e degrado degli ambienti naturali, inquinamento, mutamenti climatici, epizoozie). In tale contesto i Musei di Storia Naturale, all’interno dei quali sono di norma custodite collezioni di Anfibi che possono utilmente testimoniare e documentare la presenza storica e/o l’estinzione di questi Vertebrati in varie parti del pianeta, sono chiamati a dare un loro contributo promuovendo sempre di più la divulgazione e la conoscenza presso il grande pubblico del tema della crisi globale della biodiversità in generale, e della crisi globale degli Anfibi in particolare. Con questo obiettivo, nel corso del 2008 il Museo Civico di Zoologia di Roma ha aderito all’iniziativa internazionale dell’Amphibian Ark, un’Arca per gli Anfibi, promuovendo seminari sui problemi di estinzione degli Anfibi e sviluppando attività didattiche e ostensive legate allo studio della conservazione di questi Vertebrati.
Parole chiave
anfibi, conservazione, crisi globale, Musei di Storia Naturale, Italia.
The role of Natural History Museums in the perception and popularization of Amphibian global crisis.
Abstract
Amphibians are an important faunal component of the global ecosystem, and are well known as indicators of environmental health. Today these Vertebrates are experiencing a dramatic decline, which is known as “Amphibians Global Crisis”, as almost the half of them are threatened with extinction. The Amphibian collections hosted in several Natural HistoryMuseums could be extremely useful to study ecology and conservation problems of several highly threatened taxa. The collection analysis could also help herpetologists in better understanding the status and the historical distribution of threatened and/or near extinct species. Natural History Museums should promote public awareness and interest regarding the problems connected with biodiversity loss and global amphibian crisis, due to progressive habitat loss/alteration and climate change. The City Museum of Zoology of Rome, which is hosting a rich and important Amphibian collection, has established Amphibian conservation among its main goals. Following the recommendations of the IUCN Amphibian Conservation Action Plan (ACAP), the museum has improved its research works as well as educational activities in order to document Amphibian diversity and to expand the understanding of species decline and extinction causes.
Keywords
amphibian, conservation, species decline, Natural History Museums, Italy.
p. 132 /La crisi globale degli anfibi e il ruolo dei Musei di Storia Naturale nella percezione e nella divulgazione dell’evento
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Nuovi metodi di catalogazione attraverso l’uso della fotografia digitale vengono proposti per la conservazione e lo studio delle collezioni presenti nei Musei. L’obiettivo è creare un archivio fotografico digitale on-line, relativo alle collezioni zoologiche di tutti i Musei naturalistici, la cui originalità è di essere consultabile a distanza e di permettere la raccolta diretta di dati utili per scopi scientifici sull’esemplare. Il metodo è stato sperimentato e realizzato per la catalogazione e lo studio della collezione osteologica dei Primati del Museo Civico di Zoologia di Roma. Il risultato evidente è che il catalogo delle collezioni da semplice inventario passivo diventa uno strumento attivo ricco di informazioni scientifiche.
Parole chiave
collezione osteologica, ricerca scientifica, catalogo digitale fotografico
New conservation methods and their applications.
Abstract
An important contribution to the conservation of rare species is represented by the scientific research performed on the osteological collection of the Zoological Museum of Rome. In this research we have experimented a new method of cataloguing specimens by on-line digital photography, to create and update an on-line photographic archive. We have already insert the images of 266 primate skulls conserved in the Zoological Museum of Rome. The high resolution of the cranial images allows precise measurement at distance for scientific researches. expand the understanding of species decline and extinction causes.
Keywords
osteological collection, scientific research, digital photographic catalogue.
p. 135 /Nuovi metodi di conservazione e loro applicazioni: data-base fotografico digitale per la catalogazione e lo studio on-line delle collezioni osteologiche museali
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La Ceroplastica o arte di modellare la cera, ha origini antichissime. Conobbe il suo massimo splendore nei secoli XVIII e XIX col fiorire di numerose officine a Firenze e Bologna. Le opere in cera erano dedicate sopratutto all’anatomia e alla botanica. Con la morte nel 1893 di E. Tortori, l’ultimo grande ceroplasta, questa nobile arte venne dimenticata. Le autrici si dedicano da anni alla riscoperta della Ceroplastica. Esse realizzano modelli scientifico-didattici destinati agli allestimenti del Museo Botanico dell’Università di Cagliari. Le sezioni del Museo propongono al pubblico numerosi modelli che riguardano vari aspetti del mondo vegetale ed entità naturalistiche della Sardegna.
Parole chiave
eeroplastica, museo botanico, modelli botanici.
New Collections and ancient techniques: Ceroplastic at the Botanical Garden of Cagliari University.
Abstract
Ceroplastics, or wax modelling art, has a very ancient origin. It reached its highest point in the XVIII and XIX centuries, when many workshops flourished in Firenze and Bologna. Wax works regarded mostly anatomy and botany. After the death of the last great artist in ceroplastics E. Tortori, in 1893, this noble art was forgotten. For many years the Authors have been dedicating themselves to the rediscovery of Ceroplastics. They make scientific-didactic models for exhibitions at the Botanical Museum of the University of Cagliari. The Museum proposes many such models concerning various aspects of the vegetable world and naturalistic features of Sardinia to visitors.
Keywords
ceroplastics, botanical museum, botanical models.
p. 138 /Nuove collezioni e tecniche antiche: la ceroplastica nel Museo Botanico dell’Università degli Studi di Cagliari
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Ricerche etnobotaniche condotte nel territorio di Acquapendente negli anni 2002-2003 (e precedenti) hanno permesso di rilevare un progressivo processo di erosione culturale. In seguito a tali indagini sono stati attivati percorsi di conservazione e valorizzazione dei saperi tradizionali attraverso il coinvolgimento e la partecipazione individuale degli anziani e di altri informatori locali.
Parole chiave
etnobotanica, erosione culturale, valorizzazione, coesione sociale.
Etnobotanical activities for elderly involvement and popular knowledge conservation.
Abstract
A progressive process of cultural erosion was pointed out by the ethnobotanical research carried out in the Acquapendente area in 2002- 2003 and in the previous years. In consequence of this survey, pathways and meetings for the conservation and valorization of the traditional knowledge were organized, involving the elder citizens and other local informants.
Keywords
ethnobotany, cultural erosion, valorization of the heritage, social cohesion.
p. 142 /Percorsi di etnobotanica per il coinvolgimento degli anziani e la conservazione dei saperi diffusi
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Si descrive lo scopo, il programma e lo stato di avanzamento della raccolta, sistematizzazione, classificazione e conservazione degli esemplari di tartaruga marina spiaggiati lungo le coste del Lazio, sia vivi che morti. Dall’inizio della sua inclusione nella rete del Centro Studi Cetacei e Tartarughe marine (1997), il Museo Civico di Zoologia di Roma ha ricevuto complessivamente 140 segnalazioni. La collezione osteologica raccoglie reperti a partire dalla fine dell’800. L’analisi del DNA da animali spiaggiati e in collezione ha rivelato che l’aplotipo mitocondriale CC-A2 è quello maggiormente rappresentato. I risultati dell’intero studio sono destinati ad essere diffusi inizialmente all’interno del Museo e resi disponibili tramite il suo sito web. L’importanza di questo lavoro sta nel rendere esplicita la stretta interdipendenza e collaborazione tra le strutture che drenano le segnalazioni, quelle che trattano gli esemplari vivi o morti, quelle che provvedono alla conservazione e catalogazione dei reperti, quelle competenti per le analisi genetiche, e quelle che hanno la missione di trasferire i risultati al grande pubblico, chiarendo come l’analisi genetica non-invasiva di reperti museali e di animali morti sia rilevante per la protezione di una specie in declino, valorizzando così un patrimonio attualmente accessibile solo a specialisti.
Parole chiave
genetica della conservazione, tartarughe marine, collezioni museali, esemplari spiaggiati, divulgazione.
Biological Conservation: Report on the marine turtles.
Abstract
A progressive process of cultural erosion was pointed out by This contribute describe the aim, the program and current state of a research consisting in the collection, classification and conservation of alive and dead individuals of marine turtles found stranded along the Latium coasts. After its inclusion in the “Centro Studi Cetacei e Tartarughe marine” (1997), the Civic Museum of Zoology, Rome, collected 140 records. The osteological collection hosts material dating back to the end of the 19th century. DNA obtained from both stranded and museum specimens revealed the mitochondrial haplotype CC-A2 as the most common. The results of the entire study will be disseminated in the Museum and made publicly available through its website. The relevance of the present work consists in highlighting the close relationship among institutions involved in recovery, rescue and rehabilitation, classification and exhibition, DNA studies and vulgarization. The main purpose is to inform about the relevance of non-invasive genetic analyses of dead animals for the understanding of the biology of endangered species. A further value of this research is to made available to a open access to scientific information currently accessible only to researchers.the ethnobotanical research carried out in the Acquapendente area in 2002- 2003 and in the previous years. In consequence of this survey, pathways and meetings for the conservation and valorization of the traditional knowledge were organized, involving the elder citizens and other local informants.
Keywords
conservation genetics, marine turtles, museum collections, stranded animals, science dissemination.
p. 146 /Diffusione della Biologia della Conservazione: un rendiconto scientifico sul monitoraggio, la genetica e la conservazione delle tartarughe marine
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I Musei di Storia Naturale sono le istituzioni scientifiche con la più alta vocazione allo sviluppo delle ricerche di base sulla biodiversità; possiedono patrimoni esclusivi di documentazione costituiti dalle collezioni storiche e recenti. Sono ormai gli unici centri di formazione tassonomica ed ecologica, catalizzatori di ricercatori con specializzazioni di tipo sistematico. Le ricerche prodotte dai musei costituiscono il punto di riferimento per la gestione del territorio, la protezione ambientale e lo sviluppo sostenibile. L’attività di ricerca è indispensabile per la comunicazione e informazione naturalistica del pubblico. Abbiamo preso spunto da tre collezioni zoologiche del Museo di Storia Naturale di Ferrara, come modello di gestione, integrazione e fruizione di attività scientifiche e didattiche. Le collezioni erpetologica, teriologica e malacologica hanno una valenza peculiare per gli studi di tassonomia e sistematica rispettivamente di anfibi e rettili, roditori e soricomorfi, e gasteropodi. Il materiale di queste raccolte costituisce una base significativa di dati tassonomici, ecologici e zoogeografici che offrono un contributo sostanziale allo studio della biodiversità globale, alle caratterizzazioni ecologiche delle comunità e delle popolazioni e alla gestione del territorio. Tali reperti costituiscono un prezioso materiale per esposizioni temporanee e attività didattiche tese a stimolare interesse verso le attività scientifiche museali.
Parole chiave
collezione erpetologica, collezione teriologica, collezione malacologica, Museo di Storia Naturale di Ferrara, ricerche e comunicazione.
State, use and role of zoological collections in research communication.
Abstract
The Museums of Natural History are scientific institutions which, more than any others, aim at the development of basic studies on biodiversity. Their own exclusive heritages of documents made up by historical and recent collections, resulting from study campaigns on different scales of territory. The researches carried out by the museums are the landmark for territory management, environmental protection and sustainable development. The research activity is essential for the naturalistic education. We took as an example three zoological collections from the Museum of Natural History of Ferrara integration and use of scientific and teaching activities based on the materials of these collections. The herpetological, theriological and malacological collections are peculiar for taxonomy and systematics studies of Amphibia and Reptilia, Rodentia and Soricomorpha, and Gastropoda respectively. These collections represent a remarkable body of taxonomical, ecological and zoogeographical data, providing an important contribution to the study of global biodiversity and ecological characterization of communities and populations, also for the benefit of environmental management. Those collections are precious for temporary exhibitions and didactical activities aimed at improving public awareness on the scientific activities of the museum.
Keywords
herpetological collection, theriological collection, malacological collection, Natural History Museum of Ferrara, researches and communication.
p. 152 /Attualità, fruizione e ruolo delle collezioni zoologiche nella comunicazione della ricerca
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L’interesse da parte dei Musei scientifici di conservare il patrimonio materiale e immateriale contemporaneo è un fenomeno nuovo ed una grande sfida. Infatti scienza e tecnologia producono oggi una quantità di strumenti (e di scoperte) non paragonabili con le epoche precedenti. Questo patrimonio prodotto da istituzioni pubbliche e private va selezionato e dove possibile salvato e documentato per le generazioni future. Partendo da un progetto promosso dal Conservatoire des Arts et Métiers di Parigi (CNAM) il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano (MNST) ha promosso un primo Convegno per iniziare ad affrontare anche in Italia questo problema. L’intervento presenta i risultati di questo lavoro delineando i prossimi appuntamenti e le prossime tappe necessarie a stringere alleanze operative affinché questo patrimonio venga salvaguardato e valorizzato. L’articolo affronta anche i valori e le potenzialità che il lavoro sull’incremento delle collezioni costituisce per i musei scientifici. Esso è infatti una delle ricchezze culturali su cui i musei possono rinsaldare il loro rapporto con la società ed il territorio che li esprime e pone loro una domanda: qual è il senso dei musei oggi?
Parole chiave
patrimonio, contemporaneo, materiale, immateriale.
Preservation of the contemporary scientific and technological heritage.
Abstract
The interest in the preservation of materials from the second half of the 20th century is a recent phenomenon. In fact, the developments of science and technology in this period of time and the objects associated with this impressive evolution are weakly considered by science historians and heritage specialists. The issue entails an increasing awareness from a whole professional sphere that includes museums, universities, public and private research laboratories and companies. It requires on the one hand the development of methods for the preservation and documentation of objects, and on the other the collection of evidence from the inventors and users of these instruments, as well as a wider thought on their impacts on today’s societies. Many are the open questions: which objects should we preserve?What evidence should we collect?Which connections should we establish between the scientific and the technological heritage? How to exhibit and communicate this materials? With the collaboration of Conservatoire des Artes et Metieres des Paris (CNAM) the MNST has organised a meeting to involve other partners and begin to work in this field. My speech presents the results of this work and the next steps of this project.
Keywords
heritage, contemporary, tangible, intangible.
p. 157 /La salvaguardia del patrimonio scientifico e tecnologico contemporaneo
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Negli anni più recenti è emersa una forte esigenza di collaborazione didattica tra la scuola ed il mondo della ricerca, finalizzata alla formazione scientifica ed alla promozione dell’interesse e della motivazione dei giovani verso le scienze. A livello europeo, sono numerosi i progetti significativi che riguardano sia la Fisica sia le altre Scienze Naturali. Molte di queste esperienze sono progettate e realizzate in collaborazione tra docenti delle scuole e delle università, studiosi degli enti di ricerca e comunicatori che operano nei musei scientifici. Tra queste iniziative si inseriscono i campi scuola residenziali di Fisica organizzati ogni anno dall’Università Roma Tre al Museo del Balì. L’esperienza dei Campi Scuola, rivolta agli studenti del quarto o del quinto anno della scuola secondaria superiore, è stata avviata nel 2007 nel contesto del Progetto Nazionale Lauree Scientifiche.
Parole chiave
didattica innovativa, fisica e scienze naturali, campi scuola residenziali.
Scientific museums as educational centres. Residential Stages of Physics at the Museo del Balì.
Abstract
In more recent years innovative educational approaches in teaching science have been proposed. These new modalities are based on cooperation of schools and research institutes and aim to improve motivation, interest and involvement of young people in science. Many projects regarding Physics and Natural Sciences teaching have been developed in Europe and are performed through permanent collaborations involving researchers, school teachers and explainers operating in science centres and scientific museums. We discuss the Residential Stages of Physics organized at the Museo del Balì by the Roma Tre University which are addressed to students of high school in the framework of Italian National Project “Lauree Scientifiche”.
Keywords
innovative education, physics and natural sciences, residential stages.
p. 163 /I musei scientifici come luogo di formazione. I campi scuola di fisica al Museo del Balì
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La Fondazione Musei Senesi presenta un progetto integrato finalizzato alla didattica formativa delle nuove generazioni verso il valore e il rispetto delle risorse dell’acqua in tutte le sue forme. Questo progetto innovativo rappresenta un modello estensibile ad altri valori e bisogni fondamentali per la vita dell’uomo.
Parole chiave
Fondazione Musei Senesi, percorsi museali.
Educational museum activities on science water: a Fondazione Musei Senesi project.
Abstract
The Fondazione Musei Senesi presents a museum project with the aim of teaching the younger generation to value and respect water resources in all forms. This innovative project is a model that can be applied to other fundamental values and needs of human life.
Keywords
Fondazione Musei Senesi, percorsi museali.
p. 169 /Dai percorsi museali sulla scienza dell’acqua: la sinergia tra i musei della Fondazione Musei Senesi
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La teoria costruttivista ritiene l’apprendimento un processo conoscitivo attivo che deve partire dagli strumenti interpretativi che già sono in possesso del discente. I musei sono luoghi dove è possibile applicare questi principi e dove il visitatore può imparare dall’interazione con gli oggetti e le collezioni del museo e dall’opportunità di fare collegamenti con concetti e cose a lui familiari. Il pensiero costruttivista è alla base delle attività educative del Museo Universitario “Gemma 1786” del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Il lavoro descrive due progetti espositivi inerenti le Scienze della Terra realizzati da questo museo ed ispirati rispettivamente al tema del sale quale minerale, ed ai diversi aspetti della cartografia. Temi ritenuti di interesse per un pubblico eterogeneo per gusti e per età e che le mostre hanno reso accessibili anche a giovani di varie culture come pure a persone con disabilità.
Parole chiave
museo costruttivista, mostra, pubblico, scienze della terra, museo universitario.
Experimental strategies for a constructivistic museum didactic in Earth Sciences.
Abstract
Constructivist museum educational strategies and experiences related to Earth Sciences. The constructivist theory considers learning to be an active understanding process which starts from what the learner already knows. Museums are places where it is possible to apply this educational strategy and where visitors/learners can choose how to widen their knowledge through museum experiences by making intellectual connections with their everyday lives. The educational activities of the “Gemma 1786” University Museum at the Department of Earth Sciences of the University of Modena and Reggio Emilia follow the principles of the constructivist theory. The main objective of this Museum is to enhance its scientific and historical museum heritage and to encourage the public to increase their knowledge and awareness of the familiar natural world. This paper describes two examples of the “Gemma 1786” Museum’s exhibition projects which are both related to an Earth Sciences topic of general public’s interest. Salt or halite and the various aspects of mapping were the subjects of the exhibitions. These two exhibits expanded the museum’s collections, by including everyday material of people’s lives, in order to make the museum experience more accessible to a wider multicultural, and even disabled, public.
Keywords
constructivist museum, museum exhibition, public, earth sciences, university museum.
p. 172 /Strategie e sperimentazioni per una didattica museale costruttivista rivolta alle scienze della terra
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La valigetta didattica è nata dalla collaborazione del Museo di Anatomia Umana “L. Rolando” e del Museo della Frutta “F. Garnier Valletti” con il Settore Educativo della Città di Torino, vista l’assenza di spazi per proporre laboratori didattici nei due musei. Un gruppo di lavoro costituito dal personale di queste due istituzioni, da insegnanti della scuola primaria e operatori didattici, ha progettato e realizzato due diversi modelli di valigetta didattica (una per il Museo di Anatomia e una per il Museo della Frutta) comprendenti schede tematiche di approfondimento e materiali per la realizzazione di esperimenti. Utilizzando il contenuto della valigetta, che viene proposta alla scuola in prestito gratuito per due settimane, gli insegnanti potranno ritornare sugli argomenti discussi durante la visita guidata effettuata in Museo, con l’ausilio di un supporto educativo mirato che consentirà agli studenti di avvicinarsi in modo semplice e costruttivo ad argomenti scientifici, anche attraverso attività pratiche.
Parole chiave
supporto educativo, scuola primaria, anatomia umana.
The learning suitcase for primary schools of the Museum of Human Anatomy of the University of Turin.
Abstract
The learning suitcase was born out of the collaboration of the Museum of Human Anatomy “L. Rolando” and the Fruit Museum “F. Garnier Valletti” with the Educational Office of the City of Turin, as a solution to the shortage of space for on-site museum education workshops. A workgroup was created by the staff members of the two museums together with primary school teachers and educators, in order to design and develop two different models of the learning suitcase (one for the Museum of Human Anatomy and one for the Fruit Museum). These would include thematic cards for further inquiry and materials needed to make experiments. The suitcase is provided to schools free of charge for two weeks. By making use of it, teachers can go back to the topics discussed during the guided visit at the museum. It represents thus an educational tool specifically developed to bring student closer to scientific topics in a simple and constructive way, also through practical activities
Keywords
educational tool, primary school, human anatomy.
p. 176 /La valigetta didattica del Museo di Anatomia umana dell’Università di Torino per le scuole primarie
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Viene illustrato un esempio di didattica museale dal titolo “Dall’origine dell’universo all’origine dell’uomo”: si tratta di un percorso didattico ideato come un unico itinerario narrativo che ragazzi di varie età scolastiche hanno potuto seguire nelle visite ai tre musei toscani coinvolti. Escursioni sul territorio, mostre e animazioni teatrali hanno costituito ottime esperienze di partecipazione attiva dei ragazzi. La condivisione di professionalità ha arricchito reciprocamente il personale museale. Il progetto è insomma una concreta applicazione di sinergie tra più musei e scuole di diverso ordine.
Parole chiave
musei scientifici, educazione informale, scienze planetarie, paleontologia, preistoria.
Narrative pathway in three museums: a multilevel didactic activity.
Abstract
A didactic project aiming to help pupils in exploring earth’s history is here illustrated. The title is “From the origin of the universe to the origin of man” and it is conceived as a unique story developing through the visits at the three Tuscan museums involved. During this didactic experience some field trips, exhibitions and self-made theatre representations have been performed. Furthermore, professionalism sharing and a concrete collaboration between different institutions represent the achievement of an important aim. The project could be useful for pupils and teachers from primary to high schools.
Keywords
scientific museums, informal education, planetary science, paleontology, prehistory.
p. 180 /Un racconto attraverso tre musei: la strategia di un percorso didattico multilivello
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Nell’ambito delle visite guidate all’Orto Botanico di Cagliari si sono sperimentati alcuni itinerari tematici con l’intento di stimolare insegnanti ed alunni verso nuovi interessi, esaltando la valenza interdisciplinare dello studio della Botanica. Il patrimonio vegetale custodito nell’Orto Botanico di Cagliari e la sua ricchezza in diversità espositiva delle collezioni, è stato da sempre oggetto di visite didattiche da parte delle scuole di ogni ordine e grado di tutta la Sardegna. Uno dei temi interdisciplinari rivolto alla Scuola è “L’Itinerario dell’acqua”. Quanto sia grande e reale il problema dell’acqua per l’umanità lo dimostra il fatto che esso è prepotentemente entrato nelle agende di tutti i governi nazionali e regionali. L’Orto Botanico di Cagliari ha una estensione di circa 5 ha, rappresenta il naturale proseguimento dell’Anfiteatro Romano e nel suo interno è possibile osservare numerose testimonianze archeologiche perfettamente integrate tra le collezioni, che permettono di approfondire il tema dell’acqua. Lungo il percorso, è possibile osservare piante acquatiche, piante succulente e i loro adattamenti. I siti archeologici presenti nell’Orto Botanico: il Pozzo Romano, la Cisterna Punico-Romana, la Vasca a Trifoglio, la Cava Romana, la Grotta Gennari e altri, tutti realizzati per la conservazione e utilizzo dell’acqua piovana, testimoniano l’antica relazione umana con l’acqua.
Parole chiave
itinerario dell’acqua, piante, orto botanico.
The water itinerary: an educational activity in the Botanical Garden of Cagliari.
Abstract
Within the guided visits at the Botanical Garden of Cagliari, we tested several interdisciplinary themes to stimulate new interests in teachers and students towards botanical sciences. The vegetal heritage of this Botanical Garden, its abundance and diversity, has always been an attraction for every kind and level of Sardinian Schools. One of the interdisciplinary themes that is integral part of our educational approach is The water itinerary. How big and real is the problem of water availability for the humanity is demonstrated by the fact that it entered the agendas of all the regional and national governments. The Botanical Garden of Cagliari has an extension of 5 ha and it represents the natural prosecution of the Roman Amphitheatre; inside it is possible to observe numerous archaeological vestiges, perfectly integrated within plants collections, to approach the water problems. Along the tour it is possible to observe several aquatic and succulent plants and their adaptation and morphological variability. Also the humanity has always dealt with the problem of water. Proofs are represented by the archeological sites in the Botanical Garden, among the others: the RomanWell, the Punic-Roman Cistern, the Trifolium Basin, the Roman Quarry, the Gennari Cavern, all realized to collect the rainwater, that are showed during the visits.
Keywords
water itinerary, plants, botanical garden.
p. 184 /Itinerario dell’acqua: interdisciplinarietà e didattica nell’Orto Botanico di Cagliari
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Nel Parco delle Terme di Levico, in sintonia con quanto evidenziato dalla Carta di Firenze dei Giardini Storici Icomos-Ifla, 1982, da alcuni anni si organizzano attività di animazione culturale ed iniziative formative. Il Parco storico diviene quindi laboratorio per la didattica a vari livelli, dalla scuola materna all’università e luogo privilegiato per attività ricreative e culturali organizzate nel rispetto dello spirito del luogo.
Parole chiave
parco storico, programmi educativi, attività per bambini e famiglie.
Cultural activities at the historical park of Levico Terme.
Abstract
In the historical park of Levico Terme, according to the “Carta di firenze dei giardini storici Icomos-Ifla, 1982”, during the last ten years educational activities have been organized at different levels. The historical park has become a laboratory for didactical purposes, starting from nursery and primary school level up to the University.
Keywords
historical park, educational programs, family and children activities.
p. 189 /Attività di animazione culturale nel Parco storico delle terme di Levico in Trentino
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I diorami costituiscono una delle attrattive maggiori del Museo di Storia Naturale di Milano. Abbiamo sperimentato con un gruppo di classi di scuola primaria un progetto didattico realizzato in collaborazione tra Museo e Università. Il lavoro si è svolto in piccoli gruppi ed è consistito nel far osservare agli studenti un ambiente ricostruito in un diorama e discutere le loro sensazioni, emozioni e pensieri. Per offrire agli insegnanti la possibilità concreta di sviluppare un percorso didattico creativo con la propria classe, abbiamo realizzato una guida contenente possibili argomenti correlabili ai singoli diorami. Le caratteristiche più salienti del percorso didattico sono: - stabilire un rapporto di esperienza virtuale, non priva di emozioni e sentimenti, con l’ambiente rappresentato nel diorama; - discutere in classe le peculiarità dei diversi ambienti rappresentati; - confrontare ambienti naturali familiari con quelli osservati nei diorami; - realizzare un prodotto finale da diffondere al di fuori della classe; - affezionarsi a un ambiente naturale e sostenerne la conservazione. I risultati ottenuti finora sembrano incoraggiare una futura diffusione più ampia del progetto e la sua implementazione ad altri diorami.
Parole chiave
diorami, percorsi educativi al museo, formazione insegnanti, ecosistemi didattica della biologia.
Museum and University: a classroom educational work which start from dioramas.
Abstract
Dioramas are one of the most popular attractions of the Milan Natural History Museum. In collaboration with the Museum staff we carried out an educational project for primary school children. Small groups of children were asked to reflect on their feelings, emotions and thoughts in relation to an assigned diorama and to share them with the others in their group. These observations were then brought to bear on the classroom work. The scientific and didactic approach was integrated with the emotional one. Based on these activities, we have developed a guide that includes diorama-correlated items to help teachers develop creative educational paths and propose them to their student. The distinguishing features of the project are: - establish a virtual relationship encompassing emotions and feelings, with the environment represented in the diorama; - discuss the characteristics of different dioramas in the classroom; - compare all daily life environments with those showed in the dioramas; - realize a final product to share with other educational organizations; - motivate students to become friends of a natural environment and understand the importance of its conservation. Our results encourage future sharing of the project and the expansion of educational work to other museums’ dioramas.
Keywords
dioramas, museum educational path, educational biology, teacher training.
p. 194 /Collaborazione tra Museo e Università: un percorso in classe che parte dai diorami
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Il progetto “ Scienza nella Scuola e nel Museo” nasce per far collaborare organicamente, scuola e museo, e rendere più efficace la didattica scientifica. Punto di forza del progetto è stata la cooperazione tra insegnanti ed operatori museali, che hanno integrato le loro competenze e conoscenze per una didattica più vicina a quella che è la pratica della scienza. L’esperienza di un precedente progetto “SPACE” ha rinsaldato il rapporto tra alcuni musei di Firenze e l’IRRE Toscana, che ha quindi partecipato al ciclo di conferenze: “Il tempo della natura” ideato e organizzato dal Museo di Storia Naturale di Firenze. In seguito è maturata l’idea di un percorso per le scuole di Firenze e Provincia, che offrisse un’occasione di riflessione e dibattito per ideare possibili piste didattiche da sperimentare insieme: Scuole e Musei. E’ stato quindi siglato un protocollo di intesa tra l’IRRE Toscana il Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze e l’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze e si è formato un Gruppo di Progetto con insegnanti di discipline scientifiche, esperti IRRE e di didattica della Scienza e referenti dei musei scientifici. È nato così il progetto “Scienza nella Scuola e nel Museo”, con due corsi di formazione rivolti agli insegnanti di tutti gli ordini scolastici.
Parole chiave
scuola e museo, scienza nella scuola, percorsi didattici innovativi.
An innovative project: Science in School and Museum.
Abstract
The project “Science in School and Museum” has been elaborated to make schools and museums work together, in order to streamline scientific didactics. Point of strength of this project has been a close cooperation between teachers and museum workers, who collaborated together on the project crossing and sharing backgrounds and different skills and experiences. Purpose of the project was to get school didactics closer to science. A previous project, called “space” had connected IRRE Toscana to some Florence museums. Therefore IRRE Toscana backed a series of conferences about “Time of nature”, conceived and planned by the Museum of Natural History in Florence. This experience led to a protocol of cooperation among IRRE Toscana, the Museum of Natural History in Florence and the Museum and Institute of Science History in Florence, creating a teaching path, to be offered to all Florence schools and to its province.That protocol evolved into the project “Science in School and Museum”. Hence, two educational courses for teachers “Science in School and Museum: teaching proposals and paths” have been organized during the academic years 2004/2005 and 2005/2006. IRRE Toscana’s aim was to create a permanent link between schools and museums in order to renew scientific teaching methods and communicative skills of museums.
Keywords
school and museum, science in school, innovative didactic activities.
p. 201 /Un progetto innovativo: scienza nella scuola e nel Museo
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Il contributo è organizzato in due parti: in una prima parte presento una modalità di fruizione di un museo scientifico collegato ad attività didattiche, e nella seconda parte presento un modo di leggere alcuni luoghi della città come “museo di Astronomia all’aperto”, luoghi dell’incontro tra la terra e il cielo. Tra tali luoghi possiamo distinguere tre categorie, in relazione al livello intenzionale ed evidente, di tale rapporto. Una prima categoria comprende luoghi dichiaratamente astronomici. Una seconda categoria comprende i luoghi in cui le tracce del legame tra il cielo e la terra sono almeno parzialmente “cancellati” o nascosti. E infine possiamo considerare i luoghi con altra destinazione principale, ad esempio di tipo archeologico o artistico, ma che possono essere letti anche con l’occhio dell’interesse astronomico.
Parole chiave
museo all’aperto, astronomia, luoghi della città, attività didattiche.
Museums of the sky.
Abstract
The contribution is organized in two parts. In the first part a way of fruition of a scientific museum linked to educational activities is presented. The second part deals with a way of reading some sites of the city like “open air Astronomy museums”, places of meeting and relationship between earth and sky. Among these places we can distinguish three different categories, according to the intentional and evident level of this relationship. The first group includes places which are clearly dedicated to astronomy. A second category includes places where the tracks of the link between earth and sky are partially “erased” or hidden. Finally we can consider places mainly dedicated to something else, for example archaeological or artistic sites, but that could also be interpreted with the eyes of an astronomic interest.
Keywords
open-air museum, astronomy, places in the city, educational activities.
p. 204 /I Musei del cielo
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L’intervento vuole offrire alcuni spunti per la comprensione del rapporto giovani-scienza a partire dall’esperienza maturata in alcuni anni nell’ambito del progetto “Percezione e consapevolezza della scienza” promosso dal gruppo di ricerca del CNR “Comunicazione della scienza ed Educazione”. Il progetto promuove il dibattito pubblico tra studenti ed esperti su tematiche scientifiche di interesse generale, come modalità sperimentale di comunicazione della scienza che valorizza l’elemento partecipativo. Obiettivo del progetto è anche esplorare la percezione della scienza e le aspettative dei giovani, fornendo qualche spunto per i musei interessati a questa importante fascia di pubblico.
Parole chiave
comunicazione della scienza, giovani e scienza, dibattito pubblico, partecipazione.
Introducing the debate on Science in School.
Abstract
The paper reports some hints from the Project “Perception and awareness of science” (PAS) carried out by the research group of CNR “Science communication and Education”. The project promotes public debates between students and experts on scientific issues of general interest as an experimental model of communicating science based on a more direct participation of the discussants. The project also investigates the perception of science and its values among students; the results can be useful for museums interested in this important target of public.
Keywords
science communication and education, youth and science, public debate, participation.
p. 208 /Introdurre il dibattito sulla scienza a scuola
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Per permettere un’interazione sempre più ampia tra museo e pubblico, l’Associazione Didattica Museale (ADM), del Museo Civico di Storia Naturale di Milano, ha potenziato negli anni le proposte “extra moenia”, abbracciando tutte le scienze naturali. Con l’ausilio di una “MuseoMobile”, le aule delle scuole di ogni ordine e grado possono trasformarsi in veri e propri laboratori, dove “toccando con mano” si può imparare divertendosi. Proposte appositamente create vengono inoltre offerte in diverse manifestazioni, riuscendo a incuriosire, emozionare, interessare, far comprendere il museo, quindi avvicinare l’istituzione a tutte le fasce di età e a tutte le classi sociali. Le conferenze presso le Università della Terza Età e la Casa Circondariale San Vittore di Milano hanno ulteriormente arricchito le esperienze dell’associazione. Si può quindi comprendere l’impegno e la professionalità necessari per la didattica museale, che non può e non deve essere considerata come una risorsa secondaria all’interno di un museo.
Parole chiave
museo, interazione, emozione, extra moenia.
A laboratory at school and…not only.
Abstract
In order to allow more extensive interaction betweenMuseum and public, the Associazione DidatticaMuseale (ADM), Natural History Museum of Milan, has strengthened over the years the “extra moenia” activities, embracing all natural sciences. With the help of a “MuseoMobile”, the classrooms of any kind of school can become real laboratories, where it is possible to learn having fun through “hands-on” methodology. Specially created proposals are also offered in several events, with the purpose of intriguing, exciting, interesting and opening the institution to a public of all ages and social background. The lectures at the Seniors Universities and at the Casa Circondariale San Vittore in Milan have further enriched the experience of the association. It is therefore clear the commitment and professionalism required for museum education, which cannot and should not be considered as a secondary resource in a museum.
Keywords
museum, interaction, emotion, extra-moenia.
p. 211 /Un laboratorio a scuola e… non solo
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La ricerca ha come scopo quello di individuare, attraverso interviste narrative, quali situazioni concrete gli insegnanti identificano come fonte di disagio. La costruzione metodologica, attraverso la Grounded Theory, si allarga verso l’alto, è un processo induttivo, dal piccolo (etichette concettuali o codes), a ciò che è intermedio (categorie o code families), a ciò che è di livello immediatamente superiore (macrocategorie), fino al livello più elevato nella concettualizzazione (core category) con un medesimo nucleo generativo che da un’impercettibile struttura primordiale prende forma, cresce, torna alla sua natura seminale e generativa. La precarietà dell’agire è la core category che mi ha permesso di connettere tutti gli strumenti concettuali elaborati. Gli insegnanti vivono con senso di precarietà il proprio ruolo in divenire, si interrogano sul senso del proprio agire. Questo non è completamente negativo ma è il riflesso di un nuovo modo di essere insegnanti e di essere protagonisti critici nelle evoluzioni del proprio ruolo. Vi è una condizione di incertezza che non sempre è facile da sostenere e appartiene al carattere congetturale che contrassegna la nuova posizione insegnante.
Parole chiave
interviste narrative, teoria grounded, processo induttivo, core category, precarietà nell’agire.
Beyond teacher professional malaise: relationship between school and museum in a sharing practice.
Abstract
The object of the research is to identify, by means of narrative interviews, which concrete situations the teachers identify as source of uneasiness. The methodological building, through the Grounded Theory, is extending upward, it is an inductive process, from the smaller (conceptual labels or codes), to what it is intermediary (categories or code families), to what is immediately of superior level (macro categories), up to the highest level (core category) with a same generative core that takes form from an imperceptible primordial structure, it grows, it returns to his seminal and generative nature. The acting precariousness is the core category that allowed me to connect all the processed conceptual artefacts. There is an uncertainty condition that is not always so easy to be sustained. It belongs to the conjectural character that underlines the new teacher role. A consequence of the precariousness in to act is the absence of consolidated procedure to follow to complete the own professional tasks.
Keywords
narrative interviews, grounded theory, inductive process, core category, precariousness.
p. 214 /Oltre il disagio professionale degli insegnanti: il rapporto tra scuola e museo in una pratica di condivisione
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Nel museo scientifico, così come durante la lezione di scienze a scuola, si può usare una didattica trasmissiva oppure un approccio che porti lo studente ad essere al centro del processo di apprendimento. Le raccomandazioni che provengono dal mondo della ricerca in didattica delle scienze consigliano di utilizzare un approccio didattico impostato secondo il metodo scientifico per trattare contenuti che siano rilevanti per i giovani. Questo al fine di aumentare la motivazione degli studenti verso le scienze e, allo stesso tempo, di portarli a comprendere la reale “natura della scienza” e a sviluppare abilità in ambito scientifico. L’apprendimento basato su problemi può essere un efficace metodo per raggiungere questi scopi. Inoltre permette di utilizzare tematiche di educazione alla salute e di educazione ambientale per portare all’acquisizione di contenuti più strettamente scientifici e, allo stesso tempo, di sensibilizzare gli studenti sulle conseguenze dei propri comportamenti. In questo lavoro viene descritta un’esperienza di utilizzo dell’apprendimento basato su problemi nella scuola secondaria. I risultati mostrano che il metodo viene apprezzato dalla maggior parte degli studenti e degli insegnanti, ma che vi sono anche dei problemi per una sua applicazione più frequente. Questa, però, a scuola come al museo, dipende anche dalle priorità che il docente intende stabilire.
Parole chiave
apprendimento basato su problemi (ABP), scuola secondaria, educazione ambientale, opinioni degli studenti, priorità dell’insegnante.
Problem-based learning, museum for didactical activities.
Abstract
In the scientific museum, as during the science lesson at school, we can use either a teacher-centred pedagogy or a student-centred approach. Recommendations coming from the research in science education tell us that we should use an inquiry-based approach to deal with scientific contents that are relevant for young people. This would increase students’ motivation towards science, and, at the same time, let them understand better the “nature of science” and develop scientific skills. Problem-based learning could be an effective instructional method to meet these goals. Moreover it allows to use health education and environmental education issues to let the students acquire more strictly scientific contents, and, at the same time to let them reflect on the consequences of their behaviours. An experience of the use of problem-based learning in secondary school is described in this work. The results show that the most of students and teachers appreciate the method, but that there are also some problems for a more frequent use of it. Nevertheless, both at school and in the Museum, this depends on the priorities established by the teacher.
Keywords
problem-based learning (PBL), secondary school, environmental education, students’ feedback, teacher’s priorities.
p. 221 /L’apprendimento basato su problemi: il museo come spunto per l’attività didattica
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Il Progetto EST ha raggiunto, a partire dall’anno scolastico 2005-06, 1000 scuole lombarde, attraverso la rete museale presente sul territorio. Il principio ispiratore dei progetti è indurre i ragazzi ad osservare da soli i fenomeni naturali, per passare solo in un secondo momento alla loro concettualizzazione. La proposta del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia vuole guidare alla scoperta della biodiversità animale della provincia di Pavia e si articola in due momenti: un incontro introduttivo nei locali del Museo e un incontro successivo, in un laboratorio appositamente allestito per il progetto EST. Ad ogni scuola viene inoltre fornito un kit didattico, utile per proseguire in autonomia il percorso. Nel corso di tre anni scolastici sono state raggiunte 17 scuole e 52 classi, coinvolte anche nella fase di valutazione del progetto grazie alla somministrazione di questionari. L’analisi delle risposte degli insegnanti ha chiarito che le attività del progetto EST sembrano avere raggiunto l’obiettivo fondamentale di avvicinare gli studenti alla cultura scientifica proponendo una metodologia cosiddetta hands-on. Inoltre è stato evidenziato come le attività proposte siano generalmente riuscite a sviluppare e potenziare l’offerta didattica di tutte e diciassette le scuole.
Parole chiave
biodiversità, cultura scientifica, hands-on, valutazione.
EST Project: results of three years of experience at the Natural History Museum of the University of Pavia.
Abstract
The EST Project has reached about 1000 schools of Lombardy since the scholastic year 2005-2006, through the local network of scientific museums. The aim of this project is to improve science education through programs based on hands-on experiences and, basically, through the direct observation of natural phenomena followed, later, by their conceptualization. The Natural HistoryMuseum of Pavia proposal tries to guide students in the discovery of the rich biodiversity in the province of Pavia. The program is based on two lessons: the first one is a visit to the collection of the Natural History Museum, the second is a new interactive laboratory experience. Moreover each school received an educational kit in order to develop the program at school in the course the following months. During the past three years the EST Project has reached 17 schools and 52 classes, involved also in the evaluation phase, through the compilation of questionnaires. The analysis of teachers’ answers suggested that the main objectives of the project have been achieved: the students achieved the fundamental goal of understanding the principles of scientific culture and the EST project and its hands-on methodology has enhanced the educational programs of all the 17 schools.
Keywords
biodiversity, scientific culture, hands-on, valuation.
p. 227 /Progetto EST (Educare alla Scienza e alla Tecnologia): risultati di tre anni di esperienza del Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Pavia
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“Sospesi al Ramo di un Albero” è un progetto pilota attuato dalla Sezione Antropologica della Soprintendenza Speciale al Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini” di Roma. Il progetto si è proposto di (a) re-introdurre con rinnovata energia nella scuola elementare le tematiche dell’evoluzione umana, affrontata con rigore di esposizione e scientificità; (b) fornire motivazioni, linee guida, strumenti e supporto continuativo ai docenti di scuola elementare per l’insegnamento dell’evoluzione umana; (c) creare uno spazio di incontro tra mondo della ricerca e mondo della didattica, che impegni entrambi i fronti in un progetto educativo basato su una reale ed efficace sinergia. Presentiamo le diverse fasi della realizzazione del progetto: ideazione e pianificazione; sperimentazione; analisi critica dei risultati; condivisione dei risultati e prodotti del progetto. Vengono discussi l’opportunità di introdurre il metodo scientifico nella scuola elementare, l’importanza di affrontare temi complessi e olistici con gli alunni, e la validità dei nostri laboratori e tecniche di insegnamento. Infine, vengono messi in evidenza gli elementi critici dell’insegnamento dell’evoluzione umana. La nostra esperienza ha dimostrato che, nonostante le indicazioni contrarie (l’evoluzione biologica è introdotta nei libri di testo scientifici solo a partire dalla terza media), i temi dell’evoluzione possono e devono essere trattati con entusiasmo, creatività e rigore scientifico già a partire dalle elementari.
Parole chiave
didattica museale; evoluzione umana; laboratori didattici; scuola elementare.
“Sospesi al Ramo di un Albero”. Pilot project on human evolution didactic.
Abstract
This pilot project was carried out by the Anthropological section of theMuseo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini of Rome. The project was proposed to (a) re-introduce with renewed energy - in the primary schools - the subjects of human evolution, approached with rigor and scientific exposure, (b) provide teachers of elementary school with motivation, guidance, tools and ongoing support for the teaching of human evolution, (c) create a common space of encounter between the research community and the world of education, involving both sides to engage in an educational project with real and effective synergy. We present the different stages of the project: ideation and planning; experimentation; critical analysis of findings; sharing of the results and products.We discuss the appropriateness of introducing the scientific method in elementary school, the importance of dealing with complex and holistic themes with the pupils, and the validity of our teaching techniques. We point out the critical elements that may arise with the teaching of human evolution. Our experience has shown that - despite indications to the contrary - the themes of human evolution can and should be treated with enthusiasm, creativity and scientific rigor as early as from elementary.
Keywords
museum education, human evolution, didactic laboratories and workshops, primary school.
p. 231 /La didattica dell’evoluzione umana nelle scuole elementari. Il progetto “Sospesi al ramo di un albero” del Museo L. Pigorini
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Il concetto di controllo di gestione come sistema di conduzione aziendale venne introdotto in Italia dopo il 1960. L’ingresso ufficiale nel nostro settore pubblico è iniziato con il D.L. 29/1993. I musei italiani si sono adeguati, ma l’analisi di sette contesti museali scientifici dimostra che la piena e sostanziale applicazione non è ancora un fatto generalizzato.
Parole chiave
controllo di gestione, musei scientifici.
The management control in scientific museums: brief survery on the state of the art.
Abstract
The management control was introduced in the Italian private companies during the Sixties. The Public Administration started adopting it in 1993. Italian museums, as public companies, had to conform but, as shown by the seven scientific Museums here analysed, management control is not yet a fully adopted way to the company government.
Keywords
management control, science museums.
p. 237 /Il controllo di gestione nei musei scientifici: breve indagine sullo stato dell’arte
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La conoscenza dei visitatori e delle loro esigenze culturali rappresenta una priorità nei musei, per migliorare il dialogo e le forme di comunicazione, fidelizzare ed aumentare i pubblici e rinforzare immagine/credibilità delle istituzioni. Per questi motivi il Museo di Zoologia ha intrapreso un’indagine sui visitatori che ha fornito una prima immagine del profilo socio-demografico, delle aspettative, scopi di visita, impressioni, gradimento ed interessi del pubblico e della percezione dell’effetto della visita. I risultati evidenziano gli obiettivi educativi delle visite e indicano che raramente il visitatore esce dal Museo senza una soddisfazione culturale, una stimolazione degli interessi o l’impressione di aver appreso qualcosa. L’inchiesta ha fornito utili indicazioni di carattere gestionale.
Parole chiave
studi sui visitatori, coinvolgimento dei visitatori, impatto culturale della visita, programmazione museale.
“The reasons why I visit scientific museums”. Preliminary results of a study on the publics of the Zoological Museum of Rome.
Abstract
Knowing museum visitors and their cultural habits is fundamental, in order to improve the dialogue and communication with citizens and reinforce confidence in this Institution and in science. For these reasons the ZoologicalMuseum of Rome carried on a study on its visitors, by means of a questionnaire which has provided a first portrait of the public socio-demography, expectations and aims of the visit, feelings, interests, agreement, and perception of cultural impacts of the visit. The visitors’ answers show that they come to our Museum with educational aims and they generally go out satisfied, having increased their cultural interests and knowledge. Through this study we have got useful information for the museum planning.
Keywords
visitor studies, visitor engagement, cultural impact of visit, museum planning.
p. 242 /“Perché visito i musei scientifici”. Risultati preliminari di un’inchiesta sui pubblici del Museo Civico di Zoologia di Roma
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L’Orto Botanico della Tuscia, istituzione creata a sostegno delle attività didattiche e di ricerca universitaria, si rivolge a studenti delle scuole di ogni ordine e grado che visitano la struttura avvalendosi della guida di personale specializzato. Collabora con la comunità scientifica nazionale e internazionale per la salvaguardia della biodiversità vegetale, seguendo linee guida e strategie comuni sperimentate su scala internazionale. Al di fuori dell’utenza universitaria e scolastica svolge un’opera divulgativa in ambito cittadino con l’organizzazione di corsi teorico- pratici legati alle tradizioni del territorio, mostre-mercato e seminari tematici. Fa parte del Sistema Museale di Viterbo, creato dall’Assessorato Provinciale alla Cultura e al Turismo per la valorizzazione del ricco patrimonio culturale della Tuscia. Organizza annualmente iniziative di Educazione Ambientale, convegni, tavole rotonde e laboratori didattici, concerti e performance di musica e danza, attività di divulgazione ambientale con le scolaresche, visite guidate alle collezioni botaniche; partecipa alla manifestazione “San Pellegrino in fiore”, che si svolge nel quartiere medioevale di Viterbo. Fa parte del Sistema Museale d’Ateneo, realtà nata per collegare tra loro varie forme della memoria storica e della ricerca, per promuovere la tutela e la valorizzazione del patrimonio architettonico dell’Ateneo e delle sue collezioni storiche, demo-antropologiche, scientifiche e artistiche.
Parole chiave
didattica, biodiversità, divulgazione, collezioni botaniche.
The Botanical Garden of University of Tuscia (BGUT): new experiences in communication.
Abstract
The BGUT was created to support teaching and research activities at academic level, relates also to students of every grades who visit this structure guided by qualified personnel. BGUT co-operate with the scientific community, national and international, to safeguard vegetal bio-diversity, according to guidelines and common strategies tested at international dimension. Beyond the University and other schools audience, the BGUT develops a wide extension activity in the municipal milieu, by organizing theoretical-operative courses related to the traditions of the territory, market-shows and thematic seminars. BGUT, belongs to theMuseum system of Viterbo, developed by the Provincial Directorate for Culture and Tourism to enhance the value of the rich cultural patrimony of Tuscia. Every year BGUT organizes Environmental events, conferences, round tables, teaching, laboratories, concerts, and other performances, environmental lecturing to high school students, conducted tours to botanical collections of plants; it takes to the event “San Pellegrino in Fiore”, which takes place in the medieval quarters in Viterbo. It belongs to the Sistema Museale di Ateneo, born to join various forms of historic memory of research activities, promote protection and enhance the value of architectural patrimony of the University and its historic demoanthropological, scientific and artistic collections.
Keywords
teaching, bio-diversity, dissemination and botanical collections.
p. 248 /L’Orto Botanico della Tuscia: nuove esperienze di comunicazione
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Durante le estati 2006, 2007 e 2008 il Planetario di Roma ha organizzato un ciclo di aperture serali straordinarie, “Astrosummer”. Ne abbiamo approfittato per valutare l’impatto che l’attività del planetario ha sul pubblico che lo frequenta, attraverso un questionario per raccogliere pareri, opinioni, suggerimenti e critiche. Le domande erano relative alla qualità degli spettacoli astronomici, all’organizzazione delle serate, al gradimento sotto il profilo scientifico ed emotivo, all’interesse a ritornare. Ne è risultato un successo di critica del quale è possibile rintracciare le motivazioni, ed intersecarle con le aspettative e le critiche ricevute. Fra le valutazioni più interessanti che emergono, il ruolo fondamentale che ha sul gradimento l’aspetto emotivo degli spettacoli: ciò offre un’interessante conferma alla filosofia comunicativa adottata nella comunicazione scientifica del planetario, che coniuga creativamente scienza ed emozione. Accanto ai limiti logistici dell’organizzazione, risalta anche la forte esigenza di competenze scientifiche della struttura, anche in riferimento alla professionalità dei comunicatori scientifici. Gli appuntamenti di Astrosummer hanno rappresentato un primo tentativo di flessibilità negli orari di apertura, un altro aspetto che è stato sottoposto alla valutazione del pubblico. L’estensione dell’indagine su tre anni permette di mettere a confronto i risultati delle tre stagioni per cogliere eventuali sintomi di un’evoluzione del rapporto pubblico-Planetario.
Parole chiave
planetario, spettacolo astronomico, comunicazione della scienza, visitor study.
Astrosummer, an astronomical storytelling about the Summer sky: a visitor study on the public of the Planetarium of Rome.
Abstract
For the Summer of 2006, 2007 and 2008 the Planetarium of Rome organized a special opening season by night, called “Astrosummer”. We contacted the visitors through a questionnaire in order to collect opinions, suggestions and criticisms about the activity of the planetarium and evaluate its impact on the public. The questions concern the quality of the astronomical shows, the organization of the event, the customer satisfaction under both a scientific and an emotional level, and the motivation to return for a new visit. The output draws a general acclaim, that is to be intersected with the expectations of the public about the planetarium experience. Among the most interesting results, the emotional content of the shows plays a fundamental role in the success of the event: this firmly supports the communication strategy adopted by the planetarium, based on combining science and emotion in a creative mix. Some organization faults are emphasized in the judgment of the public, together with the importance of strong scientific expertise by the planetarium staff, especially in reference to a professional approach to the communication of science. The public was also invited to evaluate the flexibility in the opening times introduced by Astrosummer. Since this study covers three different years it becomes possible to grasp early hints on how the relationship between the public and the planetarium is evolving.
Keywords
planetarium, astronomical show, science communication, visitor study.
p. 252 /Astrosummer, ovvero raccontare il cielo d’estate: un visitor study sul pubblico del Planetario di Roma
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Dal 1995 la sezione didattica del Museo Civico di Storia Naturale di Milano è affidata all’Associazione Didattica Museale. Nell’articolo vengono presentate, analizzate e discusse alcune delle proposte didattiche e divulgative rivolte all’utenza scolastica e ai visitatori generici, illustrandone le finalità, le modalità di svolgimento e la risposta da parte del pubblico, con lo scopo di condividere l’esperienza accumulata in quindici anni di attività. La proposta di ADM si articola lungo cinque direttrici principali: istruzione, emozione, cultura, formazione e servizi.
Parole chiave
didattica, scuole, eventi, formazione.
Living the Museum. Didactic and dissemination experiences in the Milan Natural History Museum.
Abstract
The Department of Education at the Natural HistoryMuseum inMilan has been managed by the Associazione DidatticaMuseale since 1995. In this contribution some of the museum activities for schools and generic public are discussed, analyzing what their goals are, how are they carried out and what is the response from their intended target. Those activities can be grouped in five fields: teaching, emotion, culture, training and utilities.
Keywords
education, school, events, training.
p. 256 /Vivere il Museo. Esperienze didattiche e divulgative presso il Museo Civico di Storia Naturale di Milano
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Viene descritto un progetto di didattica museale realizzato all’interno della casa circondariale di Voghera (PV) con un gruppo di 13 detenuti ergastolani. Il progetto prevede una prima parte di lezioni dedicate alla paleontologia e una seconda con la realizzazione di una guida della sezione di paleontologia del Museo di Scienze naturali vogherese. Sono descritti criticità e punti di forza del progetto, nonché le fasi di realizzazione dello stesso.
Parole chiave
didattica museale, paleontologia, detenuti.
Museum and jail. The experience of the “Civico Museo di Scienze naturali di Voghera” in prison.
Abstract
It’s here descript a museal didactics project, realized in the Voghera prison, with 13 convicts. The project comprises paleontological lessons and the realization of a museal guide dedicated to paleontological section of the “civico Museo di Scienze naturali di Voghera”. In this work critical - positive points and the realization phases of the project are described.
Keywords
museal didactics, paleontology, confineds.
p. 260 /Museo e carcere. L’esperienza del Civico Museo di Scienze Naturali di Voghera (PV) all’interno della casa circondariale vogherese
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Obiettivo del presente lavoro è proporre un modello di bilancio sociale per i musei scientifici. La nostra analisi prende spunto dall’applicazione del concetto di accountability nell’ambito delle organizzazioni non profit e dei musei. La valutazione della performance del museo si dovrebbe focalizzare non soltanto sulle misure economico- finanziarie, ma anche sulla qualità del servizio offerto e sull’impatto sociale generato da queste organizzazioni, specialmente in termini di benefici culturali prodotti. In questo senso si propone un sistema di accountability per i musei che può essere in grado di prendere in considerazione i loro particolari obiettivi. Più precisamente, il bilancio sociale può specificare la mission aziendale, le attività implementate, i risultati economico-finanziari raggiunti e gli outcome sociali e culturali prodotti per gli stakeholder. Ispirandosi allo standard del gruppo di studio per il bilancio sociale (GBS), nel paper si definisce un modello di bilancio sociale articolato in tre sezioni: - l’identità; - la rendicontazione finanziaria, economica e patrimoniale; - la relazione sociale. Obiettivo è proporre un modello di bilancio sociale per i musei scientifici per la misurazione della loro performance intesa nel triplice senso di risultati sociali, culturali ed economici generati per perseguire le proprie finalità statutarie.
Parole chiave
responsabilità sociale, accountability, bilancio sociale, rendicontazione e comunicazione.
The social statement: a possible tool of communication for scientific museums.
Abstract
The aim of this paper is to propose a social report framework for scientific museums. Our analysis starts from the application of accountability concept in non-profit sector and in museums. The evaluation of museums’ performance should be focused on financial measures but also on social and quality outcomes produced by these organizations especially in terms of cultural benefits. In this way we propose a system of accountability for museums that can be able to take into the account their particular aims. In museums organizations it’s necessary to enlarge the «traditional role» of financial statements. The social report can more exactly specifying the mission of the organization, the activities carried out, the level of financial performance, the social and cultural outcomes produced for stakeholders. Inspired by the standard of the Italian study group on social reporting (GBS), in the paper we define a model of social report, structured in three sections: - The identity; - Financial performance; - The social statement. The final goal is to suggest a general model for social reporting in museum organizations for the measurement and the evaluation of their triple bottom line performance understood as social, cultural, and financial capability to get their statutory aims..
Keywords
social responsibility, accountability, social report, reporting and communication.
p. 263 /Il bilancio sociale: un possibile strumento di comunicazione per i musei scientifici
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Un Museo per essere efficace sul territorio deve essere in sintonia con il contesto socio-culturale che lo ospita. Porto Cesareo è un piccolo paese in provincia di Lecce sulla costa del Mar Ionio che, grazie alle sue bellissime spiagge, è ambita meta turistica durante i mesi estivi. Nonostante il Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan” esponga reperti relativi alla pesca, i pescatori residenti costituivano a pieno titolo una fascia di “non pubblico”. Il progetto di contestualizzazione del Museo nel paese che lo ospita ha visto il coinvolgimento attivo dei pescatori ed ha portato a raggiungere diversi obiettivi: i pescatori, protagonisti dell’allestimento di una sala, si avvicinano ad una realtà museale che prima li intimoriva; le notizie e gli approfondimenti, parte integrante dell’allestimento, provenendo direttamente dalle loro voci, costituiscono un prezioso bagaglio delle tradizioni orali del mestiere di pescatore; il Museo acquisisce una validazione sociale.
Parole chiave
museo, non-pubblico, tradizioni, contesto sociale.
The fishing room at the Marine Biology Museum “Pietro Parenzan”.
Abstract
An effective Museum must be in harmony with the social and cultural context. The Marine Biology Museum “Pietro Parenzan” is located in Porto Cesareo, a small town in the Province of Lecce, on the coast of the Gulf of Taranto on the Ionian Sea. Although the Museum of Marine Biology “Pietro Parenzan” exposes objects that are very familiar to the fishermen, they not visited Museum, so they were “not public” for the Museum. This project involved fishermen in setting up of a museological preparation and carried out various objectives: the fishermen, protagonists of the preparation, come to the Museum; Museum acquires a precious baggage of oral traditions of fishermen and a deeper social validity.
Keywords
museum, not public, tradition, social context.
p. 272 /La sala della pesca nel Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan”: un esempio di contestualizzazione del museo nell’ambiente socio-culturale
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Evolution MegaLab è un progetto internazionale a valenza didattica e scientifica aperto a chiunque (studenti, insegnanti, musei, associazioni, cittadini) voglia approfondire lo studio dell’evoluzione anche nel proprio giardino, osservando il colore e il bandeggio della chiocciola terrestre Cepaea nemoralis. Anche i partecipanti all’Evolution MegaLab Italia (EMI) potranno avere l’opportunità di vedere l’evoluzione in atto con la semplice raccolta dati e la compilazione di un’apposita scheda sui morfotipi osservati della conchiglia e fare inferenze su elementi base dell’evoluzione come la variabilità genetica, la deriva genetica, la selezione naturale e l’adattamento ai diversi ambienti. Nell’ambito del progetto nazionale, approvato da più sociètà scientifiche (SIBE, ANMS, ANINS, SIM) e con la collaborazione di musei con collezioni malacologiche, è prevista la creazione di un data-base storico indispensabile per effettuare studi di biogeografia ed evoluzione. Avendo a disposizione dati storici di questo animale si potranno fare analisi sulla distribuzione e sulla eventuale variazione nel tempo delle frequenze dei morfotipi. Per aderire a Evolution MegaLAb Italia si può trovare tutte le informazioni necessarie nel sito http://www.evolutionmegalab.org/it.
Parole chiave
Cepaea nemoralis, polimorfismo conchiglia, evoluzione, esperimento pubblico.
Evolution MegaLab Italia (EMI): a public experiment to study evolution.
Abstract
Evolution MegaLab is an international public experiment, anyone can participate: students, teachers, museums, and anyone who is willing to study in the field, even in their own garden, the colour and banding of the snail Cepaea nemoralis. In Italy, the project will be run by the EMI group, Evolution Megalab Italia, formed by university and school teachers, museum researchers, and teaching operators. EMI already got official approval from Italian scientific associations SIBE, ANMS, ANINS, and SIM. By participating in EMI you will be able to see evolution in action. By collecting simple data about snails, you will be able to get in touch with the basic elements of evolution: 1) genetic variability; 2) differences among geographical areas or samples collected at different times; 3) genetic drift 4) natural selection and adaptation. You can participate in EMI in many different ways. Museums and teaching associations will present EvolutionMegaLab to schools along with specific teaching programmes, but teachers can also participate with their students by following the instructions and the forms shown in the website and drawn by the promoters.Wildlife associations, lovers and families can also found all necessary information in the website http://www.evolutionmegalab.org/it
Keywords
Cepaea nemoralis, shell polimorphism, evolution, public experiment.
p. 275 /EvolutionMegalab Italia (EMI): un esperimento pubblico per studiare l’evoluzione
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Nella riflessione sul pubblico della scienza gli studiosi colgono la complessità insita nel rapporto scienza-società. Proviamo a leggere e a ri-leggere i dati più recenti delle indagini nazionali e internazionali alla luce di un difficile inquadramento del pubblico della scienza e una scarsa domanda popolare di informazione scientifica. Come il pubblico, o alcuni gruppi al suo interno, vedono la scienza, e come gli scienziati vedono il pubblico? Ci troviamo a registrare una situazione eterogenea: scienziati che fanno autocritica, docenti che apprezzano i musei nella loro dimensione didattico-formativa, studenti che li disertano ma che poi vorrebbero che il contatto non si esaurisse, anzi che aumentasse. Ma cosa avviene se non siamo noi ad evocare al pubblico i musei, né a chiedere esplicitamente di pronunciarsi su questi? Quando è che il museo viene alla mente, a cosa è accostato nell’immaginario collettivo? Dai dati dell’indagine sull’innovazione del 2009 risulta che i musei vengono automaticamente ed istintivamente collegati al concetto di cultura, ma non a quello di innovazione. Cosa fare, allora, per occupare uno spazio nuovo, che anche i giovani sollecitano? Forse, più che rappresentare l’innovazione, innovare nella funzione didattica e comunicativa potrà stabilire una nuova relazione tra persone e musei.
Parole chiave
pubblico, scienza-società, comunicazione, innovazione.
What kind of public for science.
Abstract
Usually when reflecting on the public of science we try to grasp the complexity involved in the science-society relationship. If the public of science turns out to be a “myth”, we try to read and read again the most recent national and international surveys. We are in a mixed picture: scientists who make self-criticism, teachers who value the role of museums in education, students deserting them but then hoping not to turn off contacts, rather to increase. But what happens if we do not evoke museums to the public, neither explicitly ask the public to rule on them? When do museums come to mind, with what are they linked in the collective imagination? Data from the 2009 survey on innovation show that museums are automatically and instinctively connected to the concept of culture, but not to that of innovation.What to do, then, to occupy the new space that young people seek? Perhaps, rather than representing innovation, dealing with innovation in education and communication may establish a new relationship between people and museums.
Keywords
public, science- society, communication, innovation.
p. 280 /Quale pubblico per la scienza
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La collaborazione tra l’Associazione Nazionale Musei Scientifici e il Sistema museale del lago di Bolsena, concretizzatasi in questo XVIII Congresso ANMS, ha consentito di portare nuovamente all’attenzione degli studiosi le problematiche relative alla nascita e allo sviluppo dei sistemi museali, sia territoriali sia tematici. I Musei o, meglio, gli Istituti culturali che oggi si tende sempre più a raccogliere attorno a un comune denominatore, costituiscono un ambito di ricerca e sperimentazione relativamente nuovo ed estremamente interessante da sondare; un ambito che però, allo stato attuale mostra ancora gravi squilibri a livello programmatico, organizzativo e gestionale, spesso celando sotto la definizione di “sistema” le più svariate (e, talvolta, inadeguate) aggregazioni istituzionali, in genere prive di un reale intento culturale e preoccupate soprattutto (se non esclusivamente) dell’ottimizzazione gestionale e delle economie di scala. Ritenendo, invece, auspicabile che un sistema museale territoriale riconosca la propria struttura connettiva nella rappresentazione di ogni valore fondante del territorio e della collettività di riferimento, il Sistema museale del lago di Bolsena segue da anni un percorso di sviluppo che, da semplice aggregazione di musei, lo trasformerà progressivamente in un solo grande museo diffuso, in grado di interpretare e decodificare le molteplici “anime” alla base del proprio ambito territoriale.
Parole chiave
sistema museale, musei, territorio, rete, polo.
Proposals for a common definition about nature and functions of territorial museum systems.
Abstract
Collaboration between the National Association for Scientific Museums and the Lake Bolsena Museum System, which has materialized in this XVIII ANMS Conference, gave the possibility to scientists to put once again into evidence the issues connected to the birth and development of territorial or thematic museum systems. Museums and cultural institutions that nowadays are more and more gathered around a common denominator seem to be a quite new and extremely interesting field of research and experimentation. A field that anyhow still displays serious imbalanced situations under the organizational, programmatic and managerial point of view. A field that often masks with the definition of “system” the most various (and sometimes inadequate) institutional groupings, usually without a serious cultural project but only with the aim of achieving management optimization and economies of scale. We rather believe that a territorial museum system should recognize its own connective tissue in the representation of every constitutive value of the territory and its community. According to this way of thinking the Lake Bolsena Museum System, which was initially made by a simple grouping of museums, is now committed, since several years, in a development path that is gradually producing a change of its identity into a unique widespread museum, able to interpret and decode the various characters at the basis of its territory.
Keywords
museum system, museums, territory, network, centre, connective tissue.
p. 285 /Proposte per una definizione condivisa sulla natura e sulle funzioni dei sistemi museali territoriali
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La Regione Lazio oltre a favorire la nascita e la crescita di musei sul territorio, spesso in piccole realtà, ha promosso la realizzazione di reti di collegamento e interazione fra le realtà esistenti con forme associative di vario genere. Sono così nati i Sistemi museali territoriali, i Sistemi museali urbani e i Sistemi museali tematici. Si segnalano in particolare il Sistema tematico RE.SI.NA. (REte SIstemica NAturalistica) e il Sistema territoriale Si.mu.la.Bo. quali esempi di percorsi significativi come ricchezza di riflessione e sperimentazione, come attivazione di presidi del territorio e di percorsi con la cittadinanza.
Parole chiave
Regione Lazio, sistemi museali, reti, forme associative.
Local museums in the Lazio region. Interpretive centres of the territory at the service of communities.
Abstract
The Lazio Region has supported on its territory the birth and growth of museums which are often connected to small and marginal villages, and has moreover promoted the building of networks for connection and dialogue between existing realities through various kinds of memberships. In this way territorial museum systems were born, as well as urban museum systems and thematic museum systems. The thematic system RE.SI.NA. and the territorial system Si.mu.la.Bo. should be particularly pointed out since they appear as meaningful examples of wealthy reflection and experimentation as well as points of local presence and places where cultural activities with inhabitants take place.
Keywords
Lazio region, museum system, network, memebreship.
p. 288 /I musei locali del Lazio. Poli di lettura del territorio al servizio della comunità
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Lo scambio e il confronto attorno al tema “Musei e territorio” ha portato a far emergere esperienze, strategie e forme di gestione per stimolare una nuova cultura e per creare momenti di incontro con realtà locali. Pur nella loro diversità, queste esperienze hanno messo in evidenza elementi comuni quali partnership, rapporto continuato tra museo e cittadini, sperimentazione di linguaggi diversi, gestione integrata, partecipata e condivisa, reti di interazioni, culture locali, co-progettazione per percorsi educativi, creazione di una comunità di pratica, aggregazione della popolazione locale, identificazione culturale, musei quali sentinelle del territorio, conservazione di valori naturalistici e culturali, nuove frontiere dell’azione educativa. In quest’ottica la presenza di “tanti, piccoli e vivaci” musei, spesso organizzati in rete, può assolvere a varie funzioni sul territorio con un ruolo culturale, sociale e di identificazione.
Parole chiave
musei, territorio, rete, esperienze, ruolo sociale.
Museums and Territory: networks, sistems and partnership.
Abstract
The exchange of opinions and the agreement on the theme “Museums and territory”made experiences, strategies and different kinds of management come out, to stimulate a new culture and to create meeting occasions between museums and territorial entities. Even if they were different, these experiences show common elements such as the use of partnerships, a narrow relationship between museum and citizens, experimenting different languages, integrate, participate and sharing management, network systems, local cultures, integrate projects for educational activities, creating a practice community, aggregation of local people, cultural identification, museums like territorial sentinels, conservation of naturalistic and cultural values, new frontiers of the educational action. For getting these aims, the presence of “many, small and lively” museums, often organized in network, can accomplish various functions in a territory thanks to their cultural, social and identifying roles.
Keywords
museums, territory, network, practices, social role.
p. 290 /Musei e territorio: reti, sistemi e partnership
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I Centri Visita costituiscono un fondamentale investimento per la valorizzazione compatibile del territorio e la diffusione dei valori di conoscenza e conservazione della natura. Sono inoltre uno strumento per virtualizzare il Parco: informare e “formare” il visitatore, raccontare l’importanza dei parchi e della Natura. Il tentativo di sviluppare il marketing territoriale e l’autofinanziamento ha dimostrato che un sostegno dell’Ente è necessario per garantire un servizio di qualità e un’apertura adeguata delle strutture, dove lavorano una ventina di operatori e con cui collaborano altre 70 persone circa. Grazie ai Centri Visita si organizzano programmi diversi e con vari target, per comunicare le bellezze della natura, il valore della biodiversità e del Parco stesso; negli ultimi anni si è dato nuovo impulso all’educazione ambientale e al turismo scolastico. L’intento è che non siano solo luoghi di informazione e accoglienza, ma anche punti di animazione e aggregazione sociale, oltre che opportunità di impiego per i residenti. Nei prossimi anni si andrà verso una riduzione dei Centri Visita, l’apertura di Uffici Informazione in luoghi ad alta densità turistica, la ricerca del maggior autofinanziamento possibile, con un progetto triennale che continuerà a garantire i servizi e le funzioni di queste strutture.
Parole chiave
centri visita, ente parco, programmazione, animazione e aggregazione sociale.
The Visitor Centres of the National Park of the Casentinesi Forest: Places of naturalist interpretation of the territory.
Abstract
The Visitor Centres make up a fundamental investment for the exploitation of the territory and the spreading of knowledge and conservation values of Nature. They are instrumental to virtualize the Park: inform and “form” the visitor, tell the importance of parks and Nature. The attempt to develop the territorial market and self financing has shown that a support from the Organisation is necessary to guarantee a service of quality and an opening suitable to the structure, where 20 people work and with which about 70 people collaborate. Thanks to the Visitor Centres different programmes with different targets are organised, to communicate the beauty of Nature and the value of biodiversity and of the Park itself, that, in the last years has given a new impulse into environmental education and scholastic tourism. The intention is not only to be an information and welcome points but also a meeting and social places, as well as a work opportunity for the residents. In the next years the Vistor Centres will be reduced as Information Offices will be opened, as well as the attempt to increase more self financing with a project that will continue to guarantee the services and functions of these structures.
Keywords
visitor centers, national park authority, Casentino, territorial marketing, entertainment and social aggregation.
p. 295 /I Centri Visita del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi: luoghi di interpretazione naturalistica del territorio
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L’area del Lago di Bolsena include alcune zone di forte interesse naturalistico; il Piano di gestione della ZPS Lago di Bolsena e la candidatura tra i Siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco hanno offerto l’occasione per focalizzare l’attenzione sulle opportunità di sviluppo “durevole” dell’area e sul possibile ruolo del sistema museale locale.
Parole chiave
identità culturale, sostenibilità, musei, lago, Bolsena.
Naturalistic relevance, cultural identity and durable development of the Bolsena Lake area: the role of the museum system.
Abstract
Bolsena Lake area includes some zones of strong naturalistic relevance; the management plan of Special Protection Area of “Bolsena Lake - Bisentina and Martana Islands IT6010055” and his candidature as site of UNESCO’s World Heritage, offered the occasion to focusing the attention on the chance for a local “durable development” and on the possible role of “local museal system”
Keywords
cultural identity, suitainable development, museum, lake, Bolsena.
p. 299 /Importanza naturalistica, identità culturale e sviluppo durevole del comprensorio del Lago di Bolsena: il ruolo del sistema museale
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Il Science Centre Immaginario Scientifico, museo della scienza interattivo e multimediale presente in Friuli Venezia Giulia con tre sedi, opera secondo una strategia che prevede una rete di strutture museali di nuovo tipo, omologhe nelle modalità didattiche ed espositive. Queste lavorano in maniera cooperativa e condividono “a rete” i prodotti sviluppati autonomamente dalle risorse, dalla creatività e dalle competenze locali. Questa formula sembra essere di gran lunga preferibile a quella di un unico grande centro, che, proprio per le dimensioni, non riesce ad adempiere alla funzione di diffusione culturale costante e continua, a fidelizzare il pubblico locale, non ha l’elasticità di struttura e contenuti necessaria per il costante aggiornamento e propone un eccesso di percorsi e di tematiche che hanno il solo risultato di sopraffare il pubblico. Al contrario, un circuito museale composto da vari centri, di dimensioni ridotte, “vivaci”, che condividono gli stessi principi metodologici, permette di attuare politiche culturali “ad alta penetrazione”, diffuse, efficaci e durature. Ogni struttura ha una vita autonoma ed è specializzata in diverse particolari funzioni utili a tutta la rete. Questa sorta di “museo diffuso”, in cui le strutture si comportano, nel loro insieme, come un unico grande museo dalla forma capillare, risulta una soluzione più dinamica e flessibile di fronte all’attualità e ai nuovi bisogni socio-culturali.
Parole chiave
science centre, rete museale, cooperazione, omologia espositiva e didattica.
Small, many and lively. A widespread Science Centre, the public and the territory.
Abstract
The Science Centre Immaginario Scientifico, interactive and multimedia science museum with three centres in Friuli Venezia Giulia, works as an operational network of new generation museums, homologous in exhibition and didactic methods, working together in a cooperative manner and sharing the products each of them autonomally develop through local resources, creativity and skills. This strategy seems to be much better than a single, big museum which, because of its size, cannot accomplish its function of a constant and continuous cultural dissemination and fidelization of the local public. The reason is that a big centre is not flexible from structure and the contents point of view and it offers a surplus of information and themes which end up overwhelming the public. On the contrary a network made up of many centres, smaller and similar from a structural, instrumental and methodological point of view, allows to carry into effect a widespread, efficient and long-lasting cultural policy. At the same time each centre is autonomous and specialized in different functions, useful for the whole network. This sort of “widespread museum”, where the single centres that made it up behave like one big museum with a capillary shape, ends up being a more flexible and dinamic solution for the contemporary sociocultural requirements.
Keywords
science centre, museum network, cooperation, homology exhibition and educational.
p. 303 /Tanti, piccoli e vivaci. Il Science Centre diffuso, il pubblico e il territorio
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Il Sistema museale del lago di Bolsena (Si.mu.la.Bo.), nato come sistema museale territoriale di natura essenzialmente “gestionale”, è impegnato, all’interno di un percorso di riflessione ancora in corso, nell’ideazione di proposte e nella realizzazione di attività volte a connotarlo sempre di più come un sistema di tipo “culturale”. Fra queste ricordiamo: la riformulazione del Regolamento e l’elaborazione della Missione; l’individuazione di una vera “struttura di connessione” sistemica; la sperimentazione di nuovi linguaggi di interazione con il pubblico; lo sviluppo di attività editoriali; l’attivazione di percorsi formativi specifici per i direttori e gli operatori museali; l’ideazione di specifici progetti educativi e programmi didattici in chiave interdisciplinare; la creazione di un Centro Visite dove attuare una prima integrazione transdisciplinare; la sperimentazione di esperienze pilota volte ad educare ad una cittadinanza consapevole, alle relazioni, alla sostenibilità, all’identità locale inserita però nell’odierno scenario di complessità e globalizzazione.
Parole chiave
sistema museale culturale, identità culturale, missione, integrazione, sostenibilità.
A path towards a real systemic identity: case-study of the Lake Bolsena Museum System.
Abstract
The Bolsena Lake Museum System was mainly established as an organization for the management of the public museums of the Bolsena lake district within the wider framework of a cultural process which is still going on. The system is nowadays carrying out projects and activities which are gradually shaping it according to a new vision of “cultural system”. Within this process several outputs have been produced, such as the Mission, a new Regulation, the characterization of a systemic “linking structure”, the testing of new ways to communicate with the audience, the development of publishing activities, several specific training courses for museum directors and guides, interdisciplinary educational programs and projects for the schools of the territory, the setting up of a system Visitors Centre. Pilot experiences have also been realized, in order to educate local communities and people to aware citizenship, sustainable development and local identity.
Keywords
cultural system, museum system, cultural identity, mission, integration, sustainability.
p. 306 /Un percorso verso una reale identità sistemica: il caso del Sistema museale del lago di Bolsena
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Il Museo di Archeologia e Scienze Naturali “G. Zannato” di Montecchio Maggiore è il frutto della collaborazione fra diversi Comuni dell’Ovest vicentino che insieme hanno dato vita, già dal 2001, al Sistema Museale dell’Agno-Chiampo. Esso è strutturato in un museo centrale/ centro servizi - situato a Montecchio Maggiore - che conserva ed espone i reperti di tutta la vallata, e una serie di sedi locali decentrate che portano vicino alla gente le attività culturali del museo, in particolare la didattica. La nascita di un unico museo territoriale che riunisce in una sola sede i beni di un territorio culturalmente omogeneo ed è tuttavia in grado, attraverso le sedi decentrate, di portare servizi museali fino ai centri più piccoli, nella convinzione che una struttura abbastanza grande e gestita professionalmente e con continuità renda possibile la piena fruizione pubblica delle nostre ricchezze culturali assai meglio della dispersione in piccole esposizioni, consentendo inoltre una riduzione dei costi. Il Museo ha potuto fare in questi ultimi anni un grande salto di qualità, affermandosi come la realtà museale più importante dell’Ovest vicentino e una delle più importanti della provincia.
Parole chiave
sistema museale, convenzione, attività museali.
A single museum for nine Municipality: the museum system of Agno-Chiampo.
Abstract
The “G. Zannato”Museum of Archaeology and Natural Science inMontecchioMaggiore derives from the collaboration between several Municipalities of the western part of the Vicenza province. Since the year 2001 this collaboration gave birth to the Agno-Chiampo System Museum. The Museum is made by a central pole in Montecchio Maggiore, that conserves and displays the finds of the whole Agno-Chiampo valley, and a series of local peripheral sites that bring museum cultural activities and didactics close to people. The birth of a territorial museum gathers in a single place the goods of a district that is culturally homogeneous. Through the peripheral sites the museum is anyhow able to spread its cultural services to the most distant and small villages. We believe that a central organization managed in a professional and enduring way could allow decrease of expenses as well as full public enjoyment of our cultural goods much better than fragmentation in little exhibitions. In these last years the museum increased in quality and is stated to be the most important cultural reality in the western part of the Vicenza province as well as one of the most important of the whole province.
Keywords
museum network, museum cooperation, museum activities.
p. 313 /Un unico Museo per nove comuni: il Sistema Museale Agno-Chiampo (VI)
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Il Progetto EST propone un modello innovativo e complesso di educazione alle scienze, che vede la collaborazione di Museo e Scuola nella progettazione e realizzazione di percorsi educativi basati sulla metodologia handson. La vera originalità del Progetto EST, ed il suo principale punto di forza è stato quello di creare ed incrementare la sinergia tra diversi enti, musei ed istituti scolastici, stimolando al contempo la collaborazione fra le diverse professionalità all’interno delle singole strutture. Le 27 realtà museali coinvolte hanno potuto così promuovere e potenziare il proprio ruolo in ambito educativo, creando una rete di istituti scientifici che si impegna a lavorare sulla base di una metodologia condivisa.
Parole chiave
educazione, musei scientifici, scuole, rete museale, partenariato.
The EST Project: an example of co-planning between schools, museums and territory.
Abstract
The EST Project proposes an innovative and complex model of science education based on the collaboration between School andMuseum in planning and carrying out educational paths inspired by hands-on methodologies. The main originality and strength of the EST Project is the creation and implementation of synergies between administrations, museums and public schools and, at the same time, the collaboration between different professional figures within the single organizations. 27 different museums are involved, that can promote and enhance their role in the educational field, thus creating a network of scientific units working together on the basis of participated methodologies.
Keywords
education, scientific museum, schools, museal network, partnership.
p. 318 /Progetto EST: esempio di co-progettazione musei, scuole e territorio
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Il Sistema museale RESINA della Regione Lazio è costituito dai musei naturalistici e di prevalente interesse naturalistico di competenza regionale. La sua recente costituzione ha seguito un iter metodologico che ha preso in considerazione due ambiti di riflessione. Da un lato, l’analisi di dettaglio delle diverse tipologie museali presenti sul territorio, volta a fare emergere non solo le specificità costitutive e organizzative dei musei, ma soprattutto le vocazioni, le potenzialità, le problematiche e le aspirazioni delle singole realtà, ponendo al tempo stesso attenzione alle diversità dei loro ruoli e funzioni. Dall’altro lato, una attenta riflessione sugli ambiti cui i musei, singolarmente o in aggregazione sistemica, possono fornire il proprio contributo nella società contemporanea. La configurazione emersa per il Sistema RESINA è finalizzata a valorizzare tanto le convergenze tematico-scientifiche dei musei quanto le eterogeneità rilevate. Si articola in due aree: l’Area scientifica museale e l’Area museale interpretativa, corrispondenti a insiemi di realtà omogenee per le quali appare possibile attivare ambiti di programmazione diversamente modulati.
Parole chiave
musei naturalistici, ruoli, sistema museale, Regione Lazio.
RESINA: network structure and emerging roles in the Lazio region naturalistic museum system.
Abstract
RESINA, the Lazio Regional network for natural history museums, has been developed on a deep understanding on both the overall configuration of the museums existing in Lazio Region and the complex roles that museums, individually and joint in a network, can play in contemporary society. The work has shown differences among museums, in term of size, themes, management systems, strengths and vocations, as well as a number of areas to which the network could contribute, such as biodiversity research and conservation, education and regeneration of local communities. The final configuration of RESINA has been designed in order to strengthen common objectives as well as develop new roles based on the recognition of different missions and potentialities of the museums. It is organised in two areas: the Scientific museum area and the Interpretative museum area.
Keywords
natural history museums, roles, museum network, Lazio region.
p. 320 /RESINA: struttura di rete e ruoli emergenti nel sistema museale naturalistico del Lazio
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KeyToNature è un progetto con 14 partner di 11 paesi europei che mira allo sviluppo di strumenti innovativi e multimediali per l’identificazione degli organismi e la loro introduzione nel mondo della scuola, dalle elementari all’università. Dryades, la branca italiana del progetto, sta promuovendo una rete di Membri Associati per la diffusione capillare del progetto in Italia. In quest’ottica è stata attivata una partnership con il Sistema Museale Naturalistico RESINA della Regione Lazio, per dotare i musei di nuovi strumenti didattici e attivare sperimentazioni con le scuole.
Parole chiave
didattica, biodiversità, identificazione, chiavi interattive, partnership, sistema museale.
KeyToNature, interactive tools for biodiversity education: a partnership with the naturalistic museum system RESINA of Lazio region.
Abstract
KeyToNature is a project with 14 partners from 11 European countries, aiming at the development of innovative tools for the identification of organisms, and their introduction in the world of formal education across Europe, from elementary schools to universities. Dryades, the Italian branch of the project, is promoting a network of Associate Members for the dissemination of the project’s results in Italy. This includes a partnership with the Natural History Museum Network of Latium (RE.SI.NA.), for providing the museums with new educational tools specifically addressed to the schools of the Region.
Keywords
education, biodiversity, identification, interactive keys, partnership, museum.
p. 324 /KeyToNature, strumenti interattivi per la didattica della biodiversità: una partnership con il sistema museale naturalistico RESINA della Regione Lazio
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In questa relazione vengono messi in evidenza e discussi i principali elementi di rilievo emersi del Congresso, in particolare le interpretazioni di società e cultura in rapido cambiamento che i musei si sono costruite e che stanno orientando le loro azioni. L’immagine che emerge dei nostri musei è quella di strutture molto diversificate nelle strategie di comunicazione scientifica, che si avviano a superare una visione monolitica e celebrativa della scienza, interessate a creare partnership tra istituzioni e con il territorio. Gli sguardi disciplinari escono dai confini disciplinari e coinvolgono le scienze sociali. Le attività di ricerca si estendono anche alla formazione ed alla comunicazione anche con sperimentazione di altri linguaggi come quelli artistici. L’attenzione è rivolta alle comunità, non solo ai giovani. L’impressione è che i musei comincino ad essere presenti come spazi in cui immaginare nuove forme di socialità spendibili nell’immaginazione del futuro, come dibattiti della contemporaneità.
Parole chiave
società, cultura, interpretazioni, musei.
A general survey of the Conference.
Abstract
This contribution puts into evidence and discusses the most important elements produced by the Conference, particularly dealing with the interpretation of the ongoing changes in society and culture worked out by museums, that are beginning to orientate their actions. The global picture of our museums shows a group of diversified realities as regards to scientific communication strategies, that are trying to go beyond a monolithic and celebratory vision of science and that are interested in the creation of partnerships between institutions and with the territories. Strictly thematic approaches go now beyond the borders of disciplines and involve social sciences. Research activities spread also to training and communication and try to experiment new languages such as the artistic ones. Attention is dedicated to communities, not only to young people. It looks as if museums are trying to become places where new forms of sociality could be experimented, that may become a way to imagine the future as well as a discussion on our present days.
Keywords
society, culture, interpretation, museums.
p. 333 /Uno sguardo d’insieme sul congresso
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Nato nel 1972 come semplice contenitore/espositore di reperti, dalla metà degli anni ‘90 il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro ha forzato la sua natura muta, silenziosa e ferma diventando in poco tempo spazio che si lascia riempire di parole, suoni, odori, sapori (7.800 presenze scolastiche nell’anno 2007/2008) e rimette tutto in circolo, rimanda tutto verso l’esterno, verso la valle soprattutto, verso un pubblico non ancora raggiunto. I risultati ci incoraggiano a proseguire su questa strada: il numero dei visitatori per anno si aggira intorno alle 30.000 unità; l’estate è diventata il tempo della promozione a livello internazionale sia delle attività in campo educativo, sia di tante realtà economiche della valle che avvicinano il museo ed utilizzano la palafitta come marchio di qualità.
Parole chiave
museo, territorio, educazione, turismo, intercultura.
The role of the museum as social moving force and support for intercultural projects: case-study of Lake Ledro Piles Museum.
Abstract
Inaugurated in 1972 as a plain container/exhibitor of objects, since the mid ‘90s, the museo delle Palafitte del Lago di Ledro, in a very short time, had forced its quite and silent nature, turning in a space filled in by words, sounds, smells and aromas (7.800 school visits in the year 2007/2008). It has started mixing all the inputs and delivering them outwards, above all to the valley and to that public who hasn’t been reached yet. The obtained results urge us to go further: the number of visitors per year is about 30.000 people; summers have become the time for International promotion of the educational activities of the museum and of the economical activities of those reality in the valley which are in contact with the museum and that use the pile-dwelling logo as a brand of quality.
Keywords
museum, territory, education, tourism, inter-culture.
p. 328 /Il Museo come animatore sociale e promotore di progetti di intercultura. Il caso del Museo delle Palafitte del Lago di Ledro (TN)
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Nell’ambito dei mutamenti della società occidentale i musei possono generare integrazione, dialogo e coesione sociale attraverso strategie di accesso, partecipazione e rappresentazione ed essere valutati in base alla loro capacità di svolgere un servizio per la collettività. Se sul piano teorico si concorda per un uso della cultura con finalità sociali e non solamente culturali esistono ancora alcuni fattori antagonisti che rappresentano una vera e propria sfida per i musei contemporanei, tra i quali: l’inerzia istituzionale all’interno del settore culturale; la presenza di modelli operativi esclusivi e autoreferenziali; la difficoltà a lavorare in partenariato con soggetti diversi da quelli operanti nel settore culturale; la carenza di linee guida e di informazioni sulle buone prassi a disposizione del settore. Un pieno ed effettivo riconoscimento delle potenzialità inclusive della cultura, intesa come uno spazio in cui tutti sono legittimi attori (creatori, produttori, distributori, commentatori, decisori) e non più solo consumatori passivi, può avvenire solo nel momento in cui la promozione del diritto di tutti e dell’intera collettività alla partecipazione culturale – anche e soprattutto di coloro che vivono “ai margini” – viene assunta a pieno titolo come parte integrante della missione e del modus operandi delle istituzioni culturali diffuse sul territorio.
Parole chiave
integrazione sociale, coesione sociale, partecipazione culturale, inerzia istituzionale.
Museums and society: an interesting challenge.
Abstract
Within global changes of Western society museums may produce integration, discussion and social cohesion through access strategies, participation and representation. They should then be assessed according to their capacity to perform services for the community. Under a theoretical point of view it could be agreed that culture may be used for social purposes and not only for cultural purposes. Anyhow, some opposing factors still represent a real challenge for contemporary museums. Among these factors there are: institutional inactivity within the cultural sector; the presence of exclusive and self-centred operating models; difficulty to work in partnership with different subjects apart from those connected to the cultural sector; lack of guidelines and information about best practices available for the sector. Culture considered as a space where every single subject (creators, producers, distributors, commentators, decision-makers) has his own right to participate and is not only a passive consumer has many inclusive potentialities that should be fully and really recognized. This will happen only when the right of everyone and the whole community to cultural participation (mainly of those who live in “marginal” situations) will be fully considered as an integral part of the mission and modus operandi of cultural institutions spread in the territory.
Keywords
social integration, social cohesion, cultural participation, institutional inactivity.
p. 336 /Musei e società: una sfida da raccogliere
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I Musei si trovano a fronteggiare le sfide del contemporaneo, sfide ambientali, sociali, culturali, economiche. Per rispondere alle sfide i musei possono ispirarsi al progetto della sostenibilità e contribuire ai cambiamenti necessari per un oggi ed un futuro migliori. Questo comporta un ampliamento degli obiettivi istituzionali, l’assunzione di nuovi ruoli, l’intensificazione delle relazioni con il pubblico, nuove forme di comunicazione e di cultura. Alcuni musei hanno già avviato la trasformazione.
Parole chiave
sostenibilità, cambiamento culturale, nuovi ruoli museali, educazione al futuro.
Step by step towards a sustainable museology.
Abstract
Nowadays museums face environmental, social, political and economical challenges. In order to contribute to the overcoming of this critical period museums could address their actions towards the sustainability project and contribute to the necessary changes for a better “today” and future. This project implies a widening of the institutional objectives , the acceptance of new roles, the increasing of public relationships and partnerships, new cultural and communicative strategies. A lot of museums are already engaged in the changing process.
Keywords
sustainability, cultural changing, new museum roles, education for the future.
p. 344 /A piccoli passi verso una museologia della sostenibilità
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Il presente contributo propone una riflessione sul ruolo del museo secondo il criterio della sua rilevanza in rapporto con i suoi utilizzatori, spostando il ragionamento dai fattori di produzione culturale a quelli di uso da parte dei portatori d’interesse per i diversi programmi museali, tipicamente: ricerca, educazione, attività per il pubblico. I musei sono proposti come “luoghi delle domande” dove cultura ed educazione vengono promosse non mettendo al centro la risposta ma la domanda e come soggetti relazionali che operano nella società che li sostengono; il museo è chiamato a saper interpretare le esigenze dei fruitori e orientare le proprie ricerche in questi settori, nella consapevolezza di costruire il proprio significato nella capacità di intrattenere rapporti di rilevanza con i propri portatori di interesse. La necessità di procedere per programmi, orientati da una solida consapevolezza della mission e delle possibilità operative del museo ha portato al riconoscimento dell’opportunità di adottare “modelli logici” per predisporre piani e indirizzi con specifiche di implementazione e elementi di valutazione.
Parole chiave
ruolo museo, rilevanza, portatori di interesse, programmazione, modelli logici.
Which roles for scientific museums. Being significant, with method.
Abstract
The present contribution proposes a reflection on the role of museums according to the criterion of its significance in relation to users. The main question is no more a matter of factors of cultural production but deals with stakeholders and their use of the various museum programs such as research, education, activities for the public. Museums are seen like “places where to ask questions”, where culture and education are promoted not starting from answers but from questions, museums able to build relationship within societies that support them. A museum should nowadays be able to interpret the needs of its public and guide its research accordingly, with the awareness that the way to build significance passes through having relevant relationship with its own stakeholders. The need of working by programs, which are guided by a sound awareness of museum’s mission and operating possibilities, led to the adoption of “logical models” for the making of plans and guidelines that are completed by implementation specifications and elements for the assessment.
Keywords
role of the museum, significance, stakeholders, planning, logical models.
p. 347 /Quali ruoli per quali musei scientifici. Essere rilevanti, con metodo
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Si ripercorre la storia del museo individuando il contributo della museografia scientifica in fratture innovative ed epocali con le innovazioni più significative nelle ultime decadi del Novecento. Science Centres, Children Museums, Musei della Scienza, Musei di Zoologia, Ecomusei e altro hanno il grande merito di affermarsi come musei, pienamente riconoscibili come tali, senza però perseguire quella missione implicita e sempre più imbarazzante di distinzione sociale, con atmosfere di classe che dissuadono un effettivo ampliamento del pubblico. Con queste innovazioni nell’esposizione l’accesso alla cultura si è notevolmente democratizzato stimolando modi alternativi di apprendimento e alleggerimento di polarità classiche dell’esperienza museale. Un museo non può che essere scientifico, disciplinare, laico, riflessivo. Nel quadro attuale la museografia scientifica italiana non morde il sociale come dovrebbe. Spesso la comunicazione museale non promuove una conoscenza critica del territorio e dei suoi problemi sociali e culturali, non produce empowerment per la mobilitazione di azioni di protesta e proposte di modifica del reale.
Parole chiave
storia del museo, scientificità, disciplinarità, laicità, riflessività.
Reflective scientific museography. Achievements and challenges.
Abstract
History of museum is retraced, putting into evidence the contribution of scientific museography during break and epoch-making moments, together with the most important innovations of the last decades of the XX century. Science Centres, ChildrenMuseums, ScienceMuseums, Zoology Museums, Ecomuseums and so on have a great merit for being fully recognized as museums but they are not willing to characterize themselves with the implicit embarassing mission of social distinction, following first-class atmospheres that discourage the widening of public.With exhibition innovations, access to culture became more democratic, thus stimulating alternative ways of learning and a reduction of the classic polarities of museum experience. A museum should be scientific, arranged by subjects, laic, reflective. In the present frame, Italian scientific museography doesn’t take care of social issues as it should. Museum communication doesn’t promote a critical knowledge of the territory together with its social and cultural problems, nor it produces empowerment to mobilize acts of protest and proposals of change.
Keywords
history of museum, scientificity, disciplinarity, laicity, reflectiveness.
p. 351 /Museografia scientifica riflessiva. Compimenti e sfide
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Il Museo scientifico non è solo un attore del sistema nazionale di educazione, ma anche soggetto che concorre all’accesso al sapere scientifico, luogo di sperimentazione, dibattito, confronto e incontro tra scienza e società civile, politica ed economia. Una recente indagine condotta dal CERIS CNR e dalla Fondazione IBM Italia sui Musei Scientifici italiani, ha analizzato attività di ricerca, didattiche, di comunicazione e partecipazione dei musei, risorse loro attribuite, e fruizione del pubblico. Emerge il disegno di un insieme estremamente diversificato di soggetti, solo in linea teorica accomunati dal perseguimento di obiettivi simili. I dati descrivono un panorama di attori le cui attività didattiche, la comunicazione scientifica e la partecipazione sono sviluppate con metodi e strumenti assai diversi e con diversi livelli di efficacia. Dalle evidenze raccolte risultano anche fenomeni di forte concentrazione nella fruizione e di corrispondente diversificazione della performance, che sancisce l’impossibilità di discutere dei musei scientifici come di un insieme unico. Al contrario, la riflessione sul futuro dei musei scientifici dovrà tenere conto di una progressiva segmentazione dell’offerta e della fruizione in relazione a diverse tipologie museali, destinata a riflettersi anche nelle politiche del settore.
Parole chiave
musei scientifici italiani, ricerca, didattica, comunicazione, partecipazione.
Which scientific museums for the future?
Abstract
Scientific museums are not only protagonists of the educational national system but they also give a contribution for the access to scientific knowledge, since they are places of experimentation, discussion, comparison and meeting between science and society, politics and economy. A recent survey led by CERIS CNR and the IBM Italy Foundation for Italian Scientific Museums has analyzed research, didactics, communication and participation activities carried out by museums as well as their funding and the level of public fruition. The result is a picture of an extremely diversified group of organizations that only in theory have common interests and are committed in the achievement of similar goals. Data describe a set of realities whose didactic activities, scientific communication and participation are developed through various methods and tools and with different levels of effectiveness. There are also situations of strong concentration connected to fruition of museums, which have a result of out of scale performances, thus ratifying the impossibility of discussing of scientific museums as a unique set. On the contrary, reflection on the future of scientific museums should take into account the gradual segmentation of their proposals and fruition which is connected to different museum typologies and which will produce consequences also in the related sector policies.
Keywords
italian scientific museums, research, didactics, communication, participation.
p. 355 /Quali musei scientifici per il futuro?
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L’intervento esamina i dati delle ricerche internazionali sulle competenze scientifiche, e discute le ragioni dei risultati, in media molto bassi, degli studenti italiani di 15 anni (dati PISA). Le differenze esistenti tra i dati relativi ai quindicenni e quelli molto più positivi, raccolti in 4° elementare (dati TIMSS), supporta l’ipotesi che i risultati siano dovuti ad una impostazione dell’insegnamento delle scienze nella scuola superiore, e soprattutto nella scuola media, troppo nozionistica, poco operativa, che non offre possibilità a chi non padroneggia già – magari per caratteristiche di background socio-culturale – il linguaggio e la sua logica. Un grosso contributo potrebbe venire dall’apprendimento non formale e informale, soprattutto da parte deiMusei e di tutte quelle istituzioni che fanno da tramite tra mondo della ricerca e mondo della scuola, come indicato dalla ricerca europea “Form-it”.
Parole chiave
competenze scientifiche, risultati internazionali, framework PISA, apprendimento informale.
Which science, and which culture, for which society?
Abstract
This paper takes into account the data of international surveys on scientific competences, and discusses the Italian performances, very low indeed, of 15 years old students. The hypothesis that emerges from the comparison between this data (PISA data) and the good performance achieved by 9 years old students (TIMSS data), is that our lower and higher secondary schools science teaching is still too much contents based, not operational, not giving equal possibilities to those who do not master the use and the logic of their mother language – often because of their cultural and social background. To solve this problem, a large contribution could come from the not formal and informal learning, from museums and from all these institution that bridge the world of scientific research with the world of science education, as was indicated by a recent European investigation, “Form-it. Take part on research.
Keywords
scientific competences, international results, PISA framework, informal learning.
p. 39 /Quale scienza, e quale cultura, per quale società?
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