Maggio 2013 - N. 9

Memorie

Anno: 2013
Volume: 9

Riassunto

Le raccolte d’erbario costituiscono la base fondamentale per la documentazione della biodiversità vegetale. Il campione d’erbario infatti è il documento tangibile dell’esistenza di una determinata specie in un determinato luogo ad una determinata data. In Europa in generale tali documenti sono facilmente reperibili in quanto gli esemplari d’erbario per lo più sono depositati negli erbari pubblici del territorio a cui si riferiscono. Diversa è la situazione per la flora africana (ed in particolare per quella del Corno d’Africa) poiché la collocazione delle raccolte d’erbario risente della storia di questi paesi, con particolare riferimento ai viaggi di esplorazione del XIX secolo, al periodo coloniale, ecc. Per quello che riguarda l’Etiopia infatti quasi tutte le raccolte storiche sono conservate al di fuori del territorio etiopico (K, FI, FT, BM, P, ecc.), mentre quelle attuali sono concentrate con prevalenza negli erbari del posto (specialmente ETH). In Somalia non esistono attualmente erbari: quelli esistenti sono andati distrutti con la guerra civile e l’attuale situazione politica impedisce la realizzazione di un erbario locale. Esemplari di piante somale sono quindi oggi reperibili solo all’estero, specialmente negli erbari europei (K, FT, UPS, P, BM, ecc.). Un quadro attendibile sulla biodiversità vegetale attuale di questi territori si potrà avere perciò (specialmente per la Somalia) soltanto attraverso la catalogazione informatizzata di tutti i campioni presenti negli erbari di tutto il mondo che contengono esemplari del Corno d’Africa.

Parole chiave
biodiversità vegetale, erbari, Etiopia, Somalia.

Plant biodiversity and herbarium collections: the case of the Horn of Africa.

Abstract

Herbarium specimens form the basis for the documentation of plant biodiversity. The herbarium specimen is in fact the tangible evidence for the existence of a given species in a particular place at a certain date. In Europe in general, this documentation is readily accessible because most of the herbarium specimens are deposited in the public herbaria of the territory to which they relate. The situation is different for the African flora (and in particular for the Horn of Africa) because the geographical locations of the relevant herbarium collections reflect the history of these countries; of particular importance has been the history expeditions of exploration in the nineteenth century, the colonial period, etc. With regard to Ethiopia, almost all the historical collections are in fact preserved in herbaria located outside the Ethiopian territory (K, FI, FT, BM, P, etc.), while the collections made in the recent years are mainly located in the herbaria of the place (especially ETH). In Somalia, there are currently no herbaria: the ones that previously existed have been destroyed by civil war, and the current political situation prevents the creation of local herbaria. Herbarium specimens from Somalia are therefore now available only outside Somalia, especially in European herbaria (K, FT, UPS, P, BM, etc.). In order to achieve a reliable picture of the current plant biodiversity of these areas (especially Somalia) it is necessary to produce a critical computerized catalogue of specimens of the Horn of Afric a present in the herbaria around the world that contain herbarium material from that region.

Keywords
plant biodiversity, herbaria, Ethiopia, Somalia.

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Riassunto

Viene presentata l’attività di ricerca erpetologica in Madagascar condotta dal Museo Regionale di Scienze Naturali (Torino, Italia). Particolare attenzione viene data alla descrizione di nuovi taxa, alla caratterizzazione di comunità di Anfibi e Rettili, nonché agli studi ecologici finalizzati alla conservazione. Inoltre sono brevemente presentate le iniziative nell’ambito dell’Iniziativa ACSAM (A Conservation Strategy for the Amphibians of Madagascar), come pure la reale efficacia in termini di ricerca naturalistica dei musei italiani di scienze naturali.

Parole chiave
biodiversità, erpetologia, campagne monitoraggio e raccolta, Madagascar.

More than 20 years of herpetological surveys and biodiversity conservation in Madagascar by the Museo Regionale di Scienze Naturali, Turin.

Abstract

The herpetological survey works carried out in Madagascar by the author on behalf of the Museo Regionale di Scienze Naturali (Turin, Italy) are presented with a special attention to the description of new taxa, community characterisations, and ecological studies finalised to conservation. Furthermore, the conservation actions within the ACSAM (A Conservation Strategy for the Amphibians of Madagascar) Initiative are introduced, as well as the possible role and potentialities of the Italian natural history museums.

Keywords
Biodiversity, Herpetology, Survey work, Madagascar.

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Riassunto

Da oltre un decennio, il Museo delle Scienze di Trento è coinvolto in attività di ricerca, monitoraggio e conservazione della biodiversità di aree forestali montuose della Tanzania, che sono tra le zone del pianeta a maggior valore biologico. Nel loro complesso le ricerche hanno contribuito in modo rilevante alla conoscenza degli ecosistemi studiati, in termini di nuove specie descritte, conoscenza dei meccanismi evolutivi, biogeografia, e dinamiche spazio-temporali di popolazioni minacciate ed indicatrici dello stato degli ecosistemi. La crescente rete di rapporti di collaborazione con gli enti locali, governativi e non, e con le agenzie internazionali del settore, ha permesso un netto incremento in termini di continuità e incisività del programma. Nei Monti Udzungwa, una delle aree più importanti del continente, tale approccio ha portato alla fondazione di una stazione di ricerca, monitoraggio ed educazione ambientale che è a tutti gli effetti una sezione distaccata del museo. Nel contributo sono presentati gli aspetti più rilevanti delle attività e alcuni dei risultati più esemplificativi ottenuti negli ultimi anni.

Parole chiave
collezioni, monitoraggio, erpetofauna, mammiferi, Udzungwa.collezioni, monitoraggio, erpetofauna, mammiferi, Udzungwa.

Trento Science Museum in Tanzania: biological survyes, research and conservation in the rainforests of the Eastern Arc Moutains.

Abstract

Since over a decade, Trento Science Museum of Italy is involved with research, monitoring and conservation of biodiversity in mountainous forested areas in Tanzania, that stand as one of the areas of greatest biological importance in the planet. Research conducted contributed significantly to the knowledge of the target ecosystems, in terms of new species described, understanding of evolutionary mechanisms, biogeography and spatio-temporal dynamics of threatened populations indicators of ecosystem health. The growing network of collaborations that was established with local Government and non-Governement institutions and international agencies has allowed to strengthen the programme in terms of effectiveness and continuity. In the Udzungwa Mountains, one of the single, most outstanding areas in the continent, the approach adopted has led to the establishment of a field station dedicated to facilitating and conducting research, monitoring and environmental education. It is effectively a decentralized and permanent section of the museum. Here we present the most relevant components of the programme and some of the key, exemplifying results achieved over the last years.

Keywords
collections, monitoring, herpetofauna, mammals, Udzungwa.

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Riassunto

Anche se i primi Orti Botanici accademici nacquero a sostegno delle attività didattiche per lo studio delle piante officinali, oggi essi si occupano di ricerca e sperimentazione, di conservazione della biodiversità vegetale, di educazione e divulgazione ambientale. Questi compiti sono stati definiti a seguito di un approfondito dibattito internazionale, secondo quanto previsto dal programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. In particolare per i Giardini europei è stato delineato un Piano d’Azione per i Giardini Botanici nell’Unione Europea pubblicato dal BGCI. Il Gruppo di lavoro della S.B.I. è formato da 76 strutture che principalmente si dedicano alla conservazione ex situ, attraverso attività di raccolta e scambi di semi ("Index seminum") e con la realizzazione di Banche del Germoplasma per la conservazione a lungo termine. A sostegno di queste azioni sono svolte anche attività di educazione ambientale rivolte alle scolaresche, ai cittadini e ai turisti.

Parole chiave
orti botanici, conservazione ex situ, biodiversità vegetale.

Italian Botanical Gardens and Plant Biodiversity Conservation.

Abstract

Even though originally Botanical Gardens were founded as a support to medicinal plants study, nowadays their main functions are scientific research, plant biodiversity conservation and environmental education. These functions were established, as a result of a wide international debate, according to the UN Sustainable Development Programme. Then, Action Plan for Botanical Gardens in the European Union was published by BGCI. In Italy the working group of the Italian Botanical Society, named Botanical and Historic Gardens, includes 76 gardens both public and private. Most of them develop ex situ conservation activities in Seed Banks as well as in specific areas of the garden, and environmental education activities related to them.

Keywords
botanical gardens, ex-situ conservation, plant biodiversity.

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Riassunto

Il progetto “VertEx” (Vertebrata Extincta) si prefigge di censire i vertebrati conservati nei musei naturalistici italiani, appartenenti alle categorie di minaccia dell’UICN: EX (estinto), CR (in pericolo critico), EN (in pericolo) e VU (vulnerabile). Scopo del progetto è la redazione di un catalogo tematico (attualmente disponibile online). Queste attività consentiranno di creare un legame tra il ruolo istituzionale dei musei di storia naturale, cioè raccolta, catalogazione ed esposizione dei materiali zoologici, e le funzioni di conservazione e salvaguardia delle specie.

Parole chiave
collezioni museali, liste rosse, m usei naturalistici, specie estinte, specie minacciate, vertebrati.

Extinct and threatened vertebrates in the Italian museums of natural history: first results for the project “VertEx”.

Abstract

The project “VertEx” (Vertebrata Extincta) is addressed to census the specimens of vertebrate species stored in the Italian natural history museums and listed in the following categories established by IUCN: EX (Extinct), CR (Critically Endangered), EN (Endangered), and VU (Vulnerable). Aim of the project is to draw up a comprehensive catalogue which is now partly available online. This action will allow linking the institutional roles of natural history museums, i.e. curation, research and education and species conservation action.

Keywords
extinct species, museological collections, natural history museums, red list, threatened species, vertebrates.

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Riassunto

La Laguna di Venezia, che nel Mediterraneo rappresenta uno dei più importanti porti commerciali e uno dei maggiori ambienti lagunari, è tra le aree più esposte al fenomeno delle invasioni biologiche. Per questo il Museo di Storia Naturale di Venezia conduce da decenni ricerche volte a monitorare la diffusione delle specie alloctone, in particolare in ambito lagunare e marino costiero. I risultati ottenuti sul campo, a integrazione dei dati bibliografici, sono stati raccolti e organizzati in banche dati che, seppure disomogenee per ambito geografico, rappresentano un importante strumento di aggiornamento e valutazione del fenomeno e un valido supporto per analisi di carattere gestionale. Le banche dati riguardano: i coleotteri alloctoni europei, con particolare riguardo per l’Italia e per le intercettazioni avvenute al porto di Venezia; i molluschi alloctoni del Mediterraneo e le specie alloctone marine della Laguna di Venezia; i vertebrati alloctoni del Veneto.

Parole chiave
specie alloctone, Laguna di Venezia, molluschi, coleotteri, vertebrati.

Monitoring of alien species for biodiversity conservation: the databases of the Museum of Natural History of Venice.

Abstract

The Lagoon of Venice, which represents one of the main commercial harbours of the Mediterranean and one of its largest lagoon environments, is among the areas most exposed to biological invasions. Therefore, since decades, the Museum of Natural History of Venice is carrying out research to survey the spreading of alien species, especially within lagoon and coastal marine habitats. Field data, together with published records from the literature, are collected and organized into databases. These, though set up at different territorial scales, prove important tools for the updating and evaluation of this phenomenon, as well as to support environmental management. The Museum’s databases concern the alien coleopterans of Europe, with emphasis to Italy and to species detected at the Venice harbor, the alien mollusks of the Mediterranean and alien marine species in the Lagoon of Venice, and the alien vertebrates of Veneto.

Keywords
alien species, Lagoon of Venice, molluscs, coleopterans, vertebrates.

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Riassunto

Nella seconda metà del XIX secolo, seguendo l’onda del pensiero positivista e della rivoluzione delle teorie Darwiniane sull’origine ed evoluzione dell’uomo, Paolo Mantegazza in Italia fondava il Museo Nazionale di Antropologia e Etnologia, oggi Sezione di Antropologia e Etnologia del Museo di Storia Naturale di Firenze. Mantegazza adottò la fotografia come strumento di documentazione indispensabile in campo antropologico e costituì una fototeca composta da immagini scattate da lui stesso o dai suoi più stretti collaboratori insieme a una grande quantità di immagini di studiosi e fotografi di tutto il mondo. La fototeca conta ad oggi circa 30.000 immagini. Proprio attraverso le migliaia di immagini oggi raccolte nell’archivio fotografico del Museo è possibile ripercorrere il pensiero del grande antropologo: egli fece della fotografia un metodo di osservazione e indagine della realtà umana e la utilizzò per documentare quelli che considerava gli aspetti fondamentali dello studio dell’uomo: la morfologia del corpo umano, le differenze tra le popolazioni, le funzioni degli organi e le facoltà psichiche.

Parole chiave
fotografia, variabilità umana, antropologia visuale, psicologia.

Target man. Human variability in anthropological photography by Paolo Mantegazza.

Abstract

In the second half of the nineteenth century, following the wave of positivist revolution and Darwinian theories on the origin and evolution of man, Paolo Mantegazza in Italy founded the National Museum of Anthropology and Ethnology, now Division of Anthropology and Ethnology of Natural History Museum in Florence. Mantegazza adopted photography as a documentation tool indispensable in the field of anthropology and created a photographic archive consists of images taken by himself or his collaborators, with a large quantity of images of scientists and photographers from around the world. The photo collection has about 30,000 images today. Through the thousands of images collected in the photographic archive of the Museum it is possible to trace the thought of the great anthropologist: He made photography a method of observation and investigation of human reality and used it to document what he saw as the fundamental aspects of the study of man: the morphology of the human body, the differences between populations, the functions of organs and mental faculties.

Keywords
photography, human variability, visual anthropology, psychology.

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Riassunto

Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino (MRSN) sviluppa le collezioni di piante vive del Giardino Botanico Rea di Trana (REA) soprattutto per la divulgazione botanica. Nel 2010, Anno Internazionale della Biodiversità, le collezioni di piante esotiche e di cultivar si sono dimostrate molto utili per la presentazione della biodiversità vegetale nel Giardino e nelle esposizioni all’interno del Museo. Le piante carnivore esotiche più vistose, come alcune Nepenthes, sono state usate per presentare la vulnerabilità delle piante carnivore e i progetti di studio del museo su specie critiche locali, come Aldrovanda vesiculosa e alcune pinguicole. I moderni studi genetici sulle più rare iris barbate italiane sono stati presentati al pubblico attraverso una bella collezione di ibridi commerciali. Campioni di pteridofite, gimnosperme e piante a fiore di tutti i continenti sono state raccolte nel giardino botanico ed essiccate per allestire una sequenza dedicata all'evoluzione dei vegetali nella mostra "Biodiversità" e sono state esposte a fianco degli esemplari zoologici nel museo di Torino. Altri esemplari essiccati non convenzionali sono in preparazione per le nuove sale permanenti del museo: esemplari erbacei inclusi in metacrilato e alcuni fusti legnosi preparati per essere inseriti in supporti metallici realizzati appositamente.

The plant biodiversity up close through the collections of local and exotic plants at the Giardino Botanico Rea and unconventional herbaria for the museum ehxibits.

Abstract

The Museo Regionale di Scienze Naturali of Turin (MRSN) develops the living plant collections of the Giardino Botanico Rea of Trana (REA) particularly for educational purposes. In 2010, International Year of Biodiversity, the collections of exotic plants and cultivars demonstrated to be very useful to explain vegetal biodiversity in the garden and in the museum exhibits. Some exotic beautiful carnivorous plants, as Nepenthes spp., were used to represent the carnivorous plants rarity and our studies of rare smaller spontaneous plants, like Aldrovanda vesiculosa and Pinguicula spp.. The genetic modern studies on rare Italian bearded irises were easily explained by a beautiful collection of coloured commercial hybrids with very big flowers. Specimens of ferns, gymnosperms and flowering plants from all the world were also collected from the garden and dried to prepare a sequence of plant evolution for the exhibit “Biodiversity” and exposed with zoological samples in the museum in Turin. Some other unconventional dried samples are under preparation for the new permanent exibiths in the museum: herbaceous specimens included in methacrylate and some woody stems prepared to be mounted in specially designed metal supports.

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Riassunto

L’Accademia Valdarnese del Poggio possiede una collezione di circa 2000 reperti fossili di piante e animali appartenenti prevalentemente al periodo Villafranchiano. Tale raccolta testimonia i cambiamenti climatici ed ecologici che si sono susseguiti negli ultimi 3 milioni di anni e, per l’abbondanza di reperti e varietà di specie presenti, costituisce una delle principali collezioni al mondo per lo studio del Villafranchiano. Purtroppo tale collezione, aperta al pubblico dal 1829, versava in pessime condizioni dato che, negli anni, aveva avuto rari interventi conservativi e non era mantenuta nelle condizioni climatiche adatte: tutti i reperti presentavano uno spesso strato di polvere, numerose efflorescenze saline, sollevamenti della pellicola fossile e profonde fratture. Nel 2008, grazie al contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, è iniziato il restauro della collezione che sarà nuovamente fruibile nel 2011 in un Museo rinnovato e dotato di un laboratorio di restauro all’avanguardia.

Parole chiave
paleontologia, restauro, conservazione, museo, Villafranchiano.

New life for an old collection: the restoration of the museum heritage.

Abstract

The “Accademia Valdarnese del Poggio” holds a paleontological museum with over 2000 fossil finds of plants and animals, showing the climatic and ecological changes occurred in the last 3 millions of years. For the abundance and the high diversity of the finds, the collection is one of the most representative of the Villafranchiano period. Since 1829, it is opened to the public but, due to the inadequate microclimatic conditions and the insufficient restoration works, it was in poor condition: all finds showed a thick layer of the dust, many salt efflorescence, liftings of the fossil film and deep fractures. In 2008, thanks to the Ente Cassa di Risparmio di Firenze, has been started the restoration of the entire museum heritage and the collection will be visible since 2011 in the museum completely renewed and with a new advanced restoration laboratory.

Keywords
paleontology, restoration, conservation, Villafranchiano.

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Riassunto

Vengono presentate le principali associazioni faunistiche quaternarie a mammiferi dell’Italia nord-orientale, mettendo in risalto quanto siano state influenzate, nel tempo, da forme provenienti dall’Europa nord-orientale. La grande biodiversità riscontrata in alcuni giacimenti viene attribuita al fatto che quest’area è sempre stata, nel Quaternario, un ecotone fra il Bacino Pannonico e quello Padano, quindi del Mediterraneo occidentale.

Parole chiave
mammiferi, Italia nord-orientale, Quaternario.

The most important Quaternary faunal assemblages of mammals from Northeastern Italy are reported, focusing attention on dispersals
coming from Northeastern Europe. The high biodiversity in some sites is ascribed to an ecotone, the transition area between the two
adjacent ecological communities, of the Pannonian basin and of the Po basin, the last in the western Mediterranean area.

Biodiversity of the Quaternary therio-faunas from Northeastern Italy.

Abstract

The most important Quaternary faunal assemblages of mammals from Northeastern Italy are reported, focusing attention on dispersals coming from Northeastern Europe. The high biodiversity in some sites is ascribed to an ecotone, the transition area between the two adjacent ecological communities, of the Pannonian basin and of the Po basin, the last in the western Mediterranean area.

Keywords
mammals, northeastern Italy, Quaternary.

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