Pubblicazioni


Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
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Maggio 2013 - N. 9

Memorie

Volume: 9

Anno: 2013
Editoriale - La Strategia Nazionale per la Biodiversità e l’”impedimento tassonomico”
Vincenzo Vomero

 
The National Biodiversity Strategy and the “taxonomic impediment”

p. 3 /Editoriale - La Strategia Nazionale per la Biodiversità e l’”impedimento tassonomico”

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Presentazione
Fausto Barbagli, Giacomo Giacobini

 
Foreword

p. 7 /Presentazione

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Musei e biodiversità: vent'anni dopo
Ernesto Capanna

 
Museums and biodiversity: 20 years later

p. 11 /Musei e biodiversità: vent'anni dopo

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La biodiversità, la ricerca e il futuro delle collezioni biologiche dei nostri musei
Stefano Mazzotti

 
Biodiversity, research and the future of the biological collections of our museums

p. 14 /La biodiversità, la ricerca e il futuro delle collezioni biologiche dei nostri musei

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I musei naturalistici italiani nel contesto delle iniziative internazionali sulla biodiversità
Luca Bartolozzi

Riassunto

Vengono illustrati alcuni dei più recenti e significativi progetti europei e internazionali nell’ambito della biodiversità e della museologia, commentando il ruolo che in essi ha il Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze e - più in generale - le problematiche relative alla situazione italiana dei musei scientifici.

Parole chiave
CETAF, SYNTHESYS-2, BHL-Europe, LIFEWATCH, SciColl International.

 
The Italian natural history museums and the international initiatives.

Abstract

The experience of the Natural History Museum of the University of Florence and some international projects in the fields of biodiversity and museology are briefly illustrated, and comments are given on the situation of the Italian natural history museums.

 

Keywords
CETAF, SYNTHESYS-2, BHL-Europe, LIFEWATCH, SciColl International.

 

p. 17 /I musei naturalistici italiani nel contesto delle iniziative internazionali sulla biodiversità

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Biodiversità, banche dati tassonomiche e Musei scientifici. Il progetto nazionale CollMap come premessa per il lancio di un istituto diffuso italiano di tassonomia
Vincenzo Vomero

Riassunto

Il progetto Sistema Ambiente 2010 del Ministero dell’Ambiente formalizza l’assoluta priorità della conoscenza delle basi di dati naturalistiche e quindi delle collezioni museali per lo studio e la gestione della biodiversità. L’ANMS è oggi parte attivissima di una serie di attività nazionali finalizzate alla gestione della biodiversità, mettendo a sistema i suoi musei e le collezioni che questi musei conservano, agendo contemporaneamente su tre livelli, uno associativo, un secondo di ricerca ed un terzo editoriale e di comunicazione. A livello associativo ha favorito la creazione di un apposito gruppo di lavoro interno tutto mirato sulle collezioni, che ha iniziato ad operare proprio nel 2010. A livello di ricerca ha fortemente appoggiato la realizzazione di uno specifico progetto di censimento e mappatura dell’immenso patrimonio di dati ambientali presenti nelle numerose collezioni conservate nei musei scientifici. In questo ambito è nato il progetto, CollMap, finalizzato ad una approfondita analisi che mira ad avere un quadro organico complessivo delle raccolte e dei “lotti” di materiali zoologici o naturalistici conservati nei musei italiani. Sul piano editoriale, infine, ha invece creato una specifica serie della pubblicazione “Museologia Scientifica - Memorie” dedicata espressamente allo studio dell’ingentissimo patrimonio di collezioni conservate nei musei italiani. A questo fine saranno attivati tutti gli specialisti italiani e tutti i conservatori dei nostri musei per far emergere e rendere totalmente accessibile ad ogni possibile utilizzatore l’enorme patrimonio conservato nei nostri musei di storia naturale per metterlo a disposizione anche in campo applicativo, favorendo la condivisione dei dati tra esperti di settore e non nel vasto campo delle tematiche ambientali. Il problema di fondo che però ostacola fortemente queste importanti azioni scientifiche e sociali, è insito nella attenzione scarsa o addirittura nulla che gli enti pubblici e privati e, a volte, le stesse università rivolgono verso i tassonomi e i sistematici, quei ricercatori che operano direttamente sulla biodiversità planetaria studiandone la composizione, l’identificazione, la classificazione, la biologia evolutiva e la filogenesi. Nonostante questa situazione generale, il patrimonio nazionale di professionalità tassonomiche e sistematiche non si è ancora estinto completamente e, fortunatamente, spesso è integrato anche da un nutrito gruppo di seri e motivati ricercatori autonomi che costituiscono una grande risorsa nascosta e misconosciuta per la ricerca di base di biologia comparata. Per valorizzare ed ottimizzare il lavoro di tutti i nostri ricercatori della biodiversità, in questa sede congressuale e alla presenza di molte istituzioni nazionali, viene ipotizzato e proposto quello che l’autore chiama IDIT ovvero un istituto diffuso italiano di tassonomia.

Parole chiave
musei scientifici, biodiversità, banche dati tassonomiche, collezioni naturalistiche, sitematica, tassonomia.

 
Biodiversity, taxonomic databases and scientific museums. The national CollMap project as a prelude to the establishment of an Italian distributed institute of taxonomy.

Abstract

The Sistema Ambiente 2010 project of the Italian Ministry of the Environment establishes the absolute priority of knowledge of naturalistic databases, and thus of museum collections, for the study and management of biodiversity. The ANMS is taking a very active part in several national activities aimed at the management of biodiversity, sorting out its museums and the collections they preserve. In this, it is acting simultaneously on three levels – institutional, research, and publishing. At the institutional level, the ANMS has encouraged the creation of an internal working group dealing with the collections, which began operating in 2010. In terms of research, it has strongly supported the realization of a specific project to census and map the immense amount of environmental data present in the numerous collections housed in scientific museums (CollMap project). As regards publishing, it has created a specific series of the journal “Museologia Scientifica - Memorie” dedicated to studies on the enormous wealth of collections preserved in Italian museums.However, a basic problem seriously hindering these important scientific and social actions lies in the scarce or even nil attention that public and private institutions and, at times, the universities themselves give to taxonomists and systematists, those researchers who work directly on global biodiversity by studying its composition, identification, classification, evolutionary biology and phylogeny. Despite this general situation, the national patrimony of professional taxonomic and systematic expertise has not yet disappeared completely and, fortunately, it is often supplemented by a large group of serious and motivated independent researchers who constitute a great hidden and unrecognized resource for basic research on comparative biology. To enhance and optimize the work of all our biodiversity researchers, I wish to propose, in this conference venue and in the presence of many national institutions, what I call an Italian Distributed Institute of Taxonomy.

Keywords
scientific museums, biodiversity, taxonomic databases, natural history collections, systematics, taxonomy.

 

p. 21 /Biodiversità, banche dati tassonomiche e Musei scientifici. Il progetto nazionale CollMap come premessa per il lancio di un istituto diffuso italiano di tassonomia

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Musei e Collezioni: il Web come strumento per aumentare visibilità e bacino d'utenza
Stefano Martellos

Riassunto

Internet offre nuovi modi per divulgare le informazioni ad un vasto pubblico. Le collezioni ospitate nei Musei Scientifici, che spesso godono di una visibilità limitata anche presso il pubblico accademico, possono beneficiare delle nuove tecnologie e diventare visibili, e quindi fruibili, da una utenza sempre più ampia e variegata. In quest’ottica, il Gruppo di Lavoro per le Collezioni (GLC) dell’ANMS ha sviluppato un prototipo di sistema informativo sulle collezioni scientifiche, che verrà presto integrato nel sito dell’ANMS.

Parole chiave
database, Intenet, Natural Collections Descriptions.

 
Museums and Collections: enhancing visibility and user base thorough the Web.

Abstract

Internet offers new ways to disseminate information to a wide audience. The collections housed in Scientific Museums, which often have limited visibility even among an academic audience, can greatly benefit from the use of new technologies to increase their visibility, thus becoming accessible by a wider audience. In this context, the ANMS Working Group for Collections (GLC) has developed a prototype of information system on scientific collections, which will soon be integrated in the Web Site of the Association.

 

Keywords
database, Intenet, Natural Collections Descriptions.

 

p. 28 /Musei e Collezioni: il Web come strumento per aumentare visibilità e bacino d'utenza

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La catalogazione e nuove tecnologie informatiche per l’accessibilità al patrimonio naturalistico
Elena Corradini

Riassunto

La ridefinizione metodologica della catalogazione dei beni naturalistici da parte dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con l’introduzione del Codice per i beni culturali e del paesaggio, che ha riguardato anche tutti i reperti naturalistici con valore storico conservati nei musei pubblici (D. lgs.42/2004 e s.m., art. 10), ha elaborato tracciati catalografici standard informatizzati per le diverse tipologie di beni naturalistici. Le moderne tecnologie informatiche consentono non solo di rendere accessibile il patrimonio culturale ma anche di esplorarne la potenzialità della rappresentazione attraverso la produzione di strumenti interattivi, percorsi multimediali, percorsi virtuali anche immersivi, ricostruzioni in 3D, presentazioni in realtà aumentata, ambienti intelligenti. In particolare, le nuove tecnologie di comunicazione, finalizzate a generare interazione sociale, nate dal Web 2.0, possono promuovere un approccio fluido alle informazioni e consentire una grande possibilità di accesso e diffusione dei contenuti fondamentali per una nuova partecipazione e interventi diretti del pubblico dei musei nel creare e diffondere contenuti culturali.

Parole chiave
catalogazione, beni naturalistici, social network, accessibilità, multimedialità.

 
Cataloguing and new computer technologies to make naturalistic heritage accessible.

Abstract

The methodological redefinition of naturalistic heritage cataloguing by the Central Institute for Cataloguing and Documentation - since 2004 with the new Code for Cultural Heritage and Environment - has been involving any kind of naturalistic findings with historical value preserved in public museums (D. lgs. 42/2004 e s.m., art. 10) and promoting the creation of standard cataloguing patterns for the different kinds of naturalistic heritage. Modern computer technologies allow not only to make cultural heritage accessible but also to explore its representation potential through the realization of interactive tools, multimedia and even immersive paths, 3D reconstructions, augmented reality presentations, intelligent environments. Modern computer technologies allow to explore the potential of cultural heritage representation through the production of interactive tools, multimedia paths, virtual and immersive paths, 3D reconstructions, augmented reality presentations, intelligent environments. In particular, new communication technologies of Web 2.0 aimed at creating social interaction can promote a fluid approach to information and allow a wide access and diffusion of fundamental contents for a new participation and direct intervention of museum publics in creating and sharing cultural contents.

Keywords
cataloguing, naturalistic heritage, social network, accessibility, multimedia.

 

p. 33 /La catalogazione e nuove tecnologie informatiche per l’accessibilità al patrimonio naturalistico

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Il Museo virtuoso. Proposte per un archivio responsabile della biodiversità globale
Alessandro Minelli

Riassunto

Le collezioni di storia naturale sono gli archivi materiali delle nostre conoscenze sulla biodiversità. Questi archivi devono essere conservati in maniera attenta e responsabile a beneficio dell’umanità. Questo è difficile, tuttavia, quando le collezioni sono ospitate in piccoli musei al di sotto di una certa dimensione critica. Questo è vero per tutti i musei di storia naturale in Italia. Per migliorare la difficile condizione attuale, si suggerisce che tutte le collezioni scientifiche più importanti del paese debbano essere gestite come sezioni locali di un museo nazionale unitario di storia naturale.

Parole chiave
biodiversità, collezioni, museo nazionale, Sandro Ruffo.

 
The virtuous museum. Suggestions for a responsible management of our archives of global biodiversity.

Abstract

Natural history collections are the material archives of biodiversity data. These archives need to be carefully and responsibly preserved to the benefit of mankind. This is difficult, however, whenever the collections are housed in small museums below a safely critical size. This is true of all natural history museums in Italy. To improve over the current difficult condition, it is suggested that all major research collections in the country should be functionally managed as local sections of a unitary national museum of natural history.

 

Keywords
biodiversity, biological collections, National Museum, Sandro Ruffo.

 

p. 41 /Il Museo virtuoso. Proposte per un archivio responsabile della biodiversità globale

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Biodiversità vegetale e collezioni d’erbario: il caso del Corno d’Africa
Guido Moggi

Riassunto

Le raccolte d’erbario costituiscono la base fondamentale per la documentazione della biodiversità vegetale. Il campione d’erbario infatti è il documento tangibile dell’esistenza di una determinata specie in un determinato luogo ad una determinata data. In Europa in generale tali documenti sono facilmente reperibili in quanto gli esemplari d’erbario per lo più sono depositati negli erbari pubblici del territorio a cui si riferiscono. Diversa è la situazione per la flora africana (ed in particolare per quella del Corno d’Africa) poiché la collocazione delle raccolte d’erbario risente della storia di questi paesi, con particolare riferimento ai viaggi di esplorazione del XIX secolo, al periodo coloniale, ecc. Per quello che riguarda l’Etiopia infatti quasi tutte le raccolte storiche sono conservate al di fuori del territorio etiopico (K, FI, FT, BM, P, ecc.), mentre quelle attuali sono concentrate con prevalenza negli erbari del posto (specialmente ETH). In Somalia non esistono attualmente erbari: quelli esistenti sono andati distrutti con la guerra civile e l’attuale situazione politica impedisce la realizzazione di un erbario locale. Esemplari di piante somale sono quindi oggi reperibili solo all’estero, specialmente negli erbari europei (K, FT, UPS, P, BM, ecc.). Un quadro attendibile sulla biodiversità vegetale attuale di questi territori si potrà avere perciò (specialmente per la Somalia) soltanto attraverso la catalogazione informatizzata di tutti i campioni presenti negli erbari di tutto il mondo che contengono esemplari del Corno d’Africa.

Parole chiave
biodiversità vegetale, erbari, Etiopia, Somalia.

 
Plant biodiversity and herbarium collections: the case of the Horn of Africa.

Abstract

Herbarium specimens form the basis for the documentation of plant biodiversity. The herbarium specimen is in fact the tangible evidence for the existence of a given species in a particular place at a certain date. In Europe in general, this documentation is readily accessible because most of the herbarium specimens are deposited in the public herbaria of the territory to which they relate. The situation is different for the African flora (and in particular for the Horn of Africa) because the geographical locations of the relevant herbarium collections reflect the history of these countries; of particular importance has been the history expeditions of exploration in the nineteenth century, the colonial period, etc. With regard to Ethiopia, almost all the historical collections are in fact preserved in herbaria located outside the Ethiopian territory (K, FI, FT, BM, P, etc.), while the collections made in the recent years are mainly located in the herbaria of the place (especially ETH). In Somalia, there are currently no herbaria: the ones that previously existed have been destroyed by civil war, and the current political situation prevents the creation of local herbaria. Herbarium specimens from Somalia are therefore now available only outside Somalia, especially in European herbaria (K, FT, UPS, P, BM, etc.). In order to achieve a reliable picture of the current plant biodiversity of these areas (especially Somalia) it is necessary to produce a critical computerized catalogue of specimens of the Horn of Afric a present in the herbaria around the world that contain herbarium material from that region.

Keywords
plant biodiversity, herbaria, Ethiopia, Somalia.

 

p. 0 /Biodiversità vegetale e collezioni d’erbario: il caso del Corno d’Africa

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Oltre 20 anni di survey erpetologiche e di conservazione della biodiversità in Madagascar del Museo Regionale di Scienze Naturali, Torino
Franco Andreone

Riassunto

Viene presentata l’attività di ricerca erpetologica in Madagascar condotta dal Museo Regionale di Scienze Naturali (Torino, Italia). Particolare attenzione viene data alla descrizione di nuovi taxa, alla caratterizzazione di comunità di Anfibi e Rettili, nonché agli studi ecologici finalizzati alla conservazione. Inoltre sono brevemente presentate le iniziative nell’ambito dell’Iniziativa ACSAM (A Conservation Strategy for the Amphibians of Madagascar), come pure la reale efficacia in termini di ricerca naturalistica dei musei italiani di scienze naturali.

Parole chiave
biodiversità, erpetologia, campagne monitoraggio e raccolta, Madagascar.

 
More than 20 years of herpetological surveys and biodiversity conservation in Madagascar by the Museo Regionale di Scienze Naturali, Turin.

Abstract

The herpetological survey works carried out in Madagascar by the author on behalf of the Museo Regionale di Scienze Naturali (Turin, Italy) are presented with a special attention to the description of new taxa, community characterisations, and ecological studies finalised to conservation. Furthermore, the conservation actions within the ACSAM (A Conservation Strategy for the Amphibians of Madagascar) Initiative are introduced, as well as the possible role and potentialities of the Italian natural history museums.

Keywords
Biodiversity, Herpetology, Survey work, Madagascar.

 

p. 0 /Oltre 20 anni di survey erpetologiche e di conservazione della biodiversità in Madagascar del Museo Regionale di Scienze Naturali, Torino

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Il Museo delle Scienze di Trento in Tanzania: esplorazione biologica, ricerca e conservazione delle foreste montane dell’Eastern Arc
Francesco Rovero, Michele Menegon

Riassunto

Da oltre un decennio, il Museo delle Scienze di Trento è coinvolto in attività di ricerca, monitoraggio e conservazione della biodiversità di aree forestali montuose della Tanzania, che sono tra le zone del pianeta a maggior valore biologico. Nel loro complesso le ricerche hanno contribuito in modo rilevante alla conoscenza degli ecosistemi studiati, in termini di nuove specie descritte, conoscenza dei meccanismi evolutivi, biogeografia, e dinamiche spazio-temporali di popolazioni minacciate ed indicatrici dello stato degli ecosistemi. La crescente rete di rapporti di collaborazione con gli enti locali, governativi e non, e con le agenzie internazionali del settore, ha permesso un netto incremento in termini di continuità e incisività del programma. Nei Monti Udzungwa, una delle aree più importanti del continente, tale approccio ha portato alla fondazione di una stazione di ricerca, monitoraggio ed educazione ambientale che è a tutti gli effetti una sezione distaccata del museo. Nel contributo sono presentati gli aspetti più rilevanti delle attività e alcuni dei risultati più esemplificativi ottenuti negli ultimi anni.

Parole chiave
collezioni, monitoraggio, erpetofauna, mammiferi, Udzungwa.collezioni, monitoraggio, erpetofauna, mammiferi, Udzungwa.

 
Trento Science Museum in Tanzania: biological survyes, research and conservation in the rainforests of the Eastern Arc Moutains.

Abstract

Since over a decade, Trento Science Museum of Italy is involved with research, monitoring and conservation of biodiversity in mountainous forested areas in Tanzania, that stand as one of the areas of greatest biological importance in the planet. Research conducted contributed significantly to the knowledge of the target ecosystems, in terms of new species described, understanding of evolutionary mechanisms, biogeography and spatio-temporal dynamics of threatened populations indicators of ecosystem health. The growing network of collaborations that was established with local Government and non-Governement institutions and international agencies has allowed to strengthen the programme in terms of effectiveness and continuity. In the Udzungwa Mountains, one of the single, most outstanding areas in the continent, the approach adopted has led to the establishment of a field station dedicated to facilitating and conducting research, monitoring and environmental education. It is effectively a decentralized and permanent section of the museum. Here we present the most relevant components of the programme and some of the key, exemplifying results achieved over the last years.

Keywords
collections, monitoring, herpetofauna, mammals, Udzungwa.

 

p. 0 /Il Museo delle Scienze di Trento in Tanzania: esplorazione biologica, ricerca e conservazione delle foreste montane dell’Eastern Arc

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Gli Orti botanici italiani per la conservazione della biodiversità
Pietro Pavone, Cristina Lo Giudice

Riassunto

Anche se i primi Orti Botanici accademici nacquero a sostegno delle attività didattiche per lo studio delle piante officinali, oggi essi si occupano di ricerca e sperimentazione, di conservazione della biodiversità vegetale, di educazione e divulgazione ambientale. Questi compiti sono stati definiti a seguito di un approfondito dibattito internazionale, secondo quanto previsto dal programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. In particolare per i Giardini europei è stato delineato un Piano d’Azione per i Giardini Botanici nell’Unione Europea pubblicato dal BGCI. Il Gruppo di lavoro della S.B.I. è formato da 76 strutture che principalmente si dedicano alla conservazione ex situ, attraverso attività di raccolta e scambi di semi ("Index seminum") e con la realizzazione di Banche del Germoplasma per la conservazione a lungo termine. A sostegno di queste azioni sono svolte anche attività di educazione ambientale rivolte alle scolaresche, ai cittadini e ai turisti.

Parole chiave
orti botanici, conservazione ex situ, biodiversità vegetale.

 
Italian Botanical Gardens and Plant Biodiversity Conservation.

Abstract

Even though originally Botanical Gardens were founded as a support to medicinal plants study, nowadays their main functions are scientific research, plant biodiversity conservation and environmental education. These functions were established, as a result of a wide international debate, according to the UN Sustainable Development Programme. Then, Action Plan for Botanical Gardens in the European Union was published by BGCI. In Italy the working group of the Italian Botanical Society, named Botanical and Historic Gardens, includes 76 gardens both public and private. Most of them develop ex situ conservation activities in Seed Banks as well as in specific areas of the garden, and environmental education activities related to them.

Keywords
botanical gardens, ex-situ conservation, plant biodiversity.

 

p. 0 /Gli Orti botanici italiani per la conservazione della biodiversità

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Vertebrati estinti e in via d’estinzione nei musei italiani di storia naturale: primi risultati del progetto
Paola Nicolosi, Flavia Gallo, Carlotta Betto, Giorgio Bardelli, Giorgio Chiozzi, Michela Podestà, Stefano Scali, Marco Pavia, Stefano Bovero, Mara Calvini, Paolo Eusebio Bergò, Roberta Pala, Franco Andreone

Riassunto

Il progetto “VertEx” (Vertebrata Extincta) si prefigge di censire i vertebrati conservati nei musei naturalistici italiani, appartenenti alle categorie di minaccia dell’UICN: EX (estinto), CR (in pericolo critico), EN (in pericolo) e VU (vulnerabile). Scopo del progetto è la redazione di un catalogo tematico (attualmente disponibile online). Queste attività consentiranno di creare un legame tra il ruolo istituzionale dei musei di storia naturale, cioè raccolta, catalogazione ed esposizione dei materiali zoologici, e le funzioni di conservazione e salvaguardia delle specie.

Parole chiave
collezioni museali, liste rosse, m usei naturalistici, specie estinte, specie minacciate, vertebrati.

 
Extinct and threatened vertebrates in the Italian museums of natural history: first results for the project “VertEx”.

Abstract

The project “VertEx” (Vertebrata Extincta) is addressed to census the specimens of vertebrate species stored in the Italian natural history museums and listed in the following categories established by IUCN: EX (Extinct), CR (Critically Endangered), EN (Endangered), and VU (Vulnerable). Aim of the project is to draw up a comprehensive catalogue which is now partly available online. This action will allow linking the institutional roles of natural history museums, i.e. curation, research and education and species conservation action.

Keywords
extinct species, museological collections, natural history museums, red list, threatened species, vertebrates.

 

p. 0 /Vertebrati estinti e in via d’estinzione nei musei italiani di storia naturale: primi risultati del progetto

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Il monitoraggio delle specie alloctone per la tutela della biodiversità: le banche dati del Museo di Storia Naturale di Venezia
Raffaella Trabucco, Mauro Bon, Luca Mizzan, Enrico Ratti

Riassunto

La Laguna di Venezia, che nel Mediterraneo rappresenta uno dei più importanti porti commerciali e uno dei maggiori ambienti lagunari, è tra le aree più esposte al fenomeno delle invasioni biologiche. Per questo il Museo di Storia Naturale di Venezia conduce da decenni ricerche volte a monitorare la diffusione delle specie alloctone, in particolare in ambito lagunare e marino costiero. I risultati ottenuti sul campo, a integrazione dei dati bibliografici, sono stati raccolti e organizzati in banche dati che, seppure disomogenee per ambito geografico, rappresentano un importante strumento di aggiornamento e valutazione del fenomeno e un valido supporto per analisi di carattere gestionale. Le banche dati riguardano: i coleotteri alloctoni europei, con particolare riguardo per l’Italia e per le intercettazioni avvenute al porto di Venezia; i molluschi alloctoni del Mediterraneo e le specie alloctone marine della Laguna di Venezia; i vertebrati alloctoni del Veneto.

Parole chiave
specie alloctone, Laguna di Venezia, molluschi, coleotteri, vertebrati.

 
Monitoring of alien species for biodiversity conservation: the databases of the Museum of Natural History of Venice.

Abstract

The Lagoon of Venice, which represents one of the main commercial harbours of the Mediterranean and one of its largest lagoon environments, is among the areas most exposed to biological invasions. Therefore, since decades, the Museum of Natural History of Venice is carrying out research to survey the spreading of alien species, especially within lagoon and coastal marine habitats. Field data, together with published records from the literature, are collected and organized into databases. These, though set up at different territorial scales, prove important tools for the updating and evaluation of this phenomenon, as well as to support environmental management. The Museum’s databases concern the alien coleopterans of Europe, with emphasis to Italy and to species detected at the Venice harbor, the alien mollusks of the Mediterranean and alien marine species in the Lagoon of Venice, and the alien vertebrates of Veneto.

Keywords
alien species, Lagoon of Venice, molluscs, coleopterans, vertebrates.

 

p. 0 /Il monitoraggio delle specie alloctone per la tutela della biodiversità: le banche dati del Museo di Storia Naturale di Venezia

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Obiettivo Uomo. La variabilità umana nella fotografia antropologica di Paolo Mantegazza
Monica Zavattaro, Maria Gloria Roselli

Riassunto

Nella seconda metà del XIX secolo, seguendo l’onda del pensiero positivista e della rivoluzione delle teorie Darwiniane sull’origine ed evoluzione dell’uomo, Paolo Mantegazza in Italia fondava il Museo Nazionale di Antropologia e Etnologia, oggi Sezione di Antropologia e Etnologia del Museo di Storia Naturale di Firenze. Mantegazza adottò la fotografia come strumento di documentazione indispensabile in campo antropologico e costituì una fototeca composta da immagini scattate da lui stesso o dai suoi più stretti collaboratori insieme a una grande quantità di immagini di studiosi e fotografi di tutto il mondo. La fototeca conta ad oggi circa 30.000 immagini. Proprio attraverso le migliaia di immagini oggi raccolte nell’archivio fotografico del Museo è possibile ripercorrere il pensiero del grande antropologo: egli fece della fotografia un metodo di osservazione e indagine della realtà umana e la utilizzò per documentare quelli che considerava gli aspetti fondamentali dello studio dell’uomo: la morfologia del corpo umano, le differenze tra le popolazioni, le funzioni degli organi e le facoltà psichiche.

Parole chiave
fotografia, variabilità umana, antropologia visuale, psicologia.

 
Target man. Human variability in anthropological photography by Paolo Mantegazza.

Abstract

In the second half of the nineteenth century, following the wave of positivist revolution and Darwinian theories on the origin and evolution of man, Paolo Mantegazza in Italy founded the National Museum of Anthropology and Ethnology, now Division of Anthropology and Ethnology of Natural History Museum in Florence. Mantegazza adopted photography as a documentation tool indispensable in the field of anthropology and created a photographic archive consists of images taken by himself or his collaborators, with a large quantity of images of scientists and photographers from around the world. The photo collection has about 30,000 images today. Through the thousands of images collected in the photographic archive of the Museum it is possible to trace the thought of the great anthropologist: He made photography a method of observation and investigation of human reality and used it to document what he saw as the fundamental aspects of the study of man: the morphology of the human body, the differences between populations, the functions of organs and mental faculties.

Keywords
photography, human variability, visual anthropology, psychology.

 

p. 0 /Obiettivo Uomo. La variabilità umana nella fotografia antropologica di Paolo Mantegazza

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La biodiversità vegetale vista da vicino attraverso le collezioni di piante locali ed esotiche del Giardino Botanico Rea ed erbari non convenzionali per le esposizioni museali
Rosa Camoletto

Riassunto

Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino (MRSN) sviluppa le collezioni di piante vive del Giardino Botanico Rea di Trana (REA) soprattutto per la divulgazione botanica. Nel 2010, Anno Internazionale della Biodiversità, le collezioni di piante esotiche e di cultivar si sono dimostrate molto utili per la presentazione della biodiversità vegetale nel Giardino e nelle esposizioni all’interno del Museo. Le piante carnivore esotiche più vistose, come alcune Nepenthes, sono state usate per presentare la vulnerabilità delle piante carnivore e i progetti di studio del museo su specie critiche locali, come Aldrovanda vesiculosa e alcune pinguicole. I moderni studi genetici sulle più rare iris barbate italiane sono stati presentati al pubblico attraverso una bella collezione di ibridi commerciali. Campioni di pteridofite, gimnosperme e piante a fiore di tutti i continenti sono state raccolte nel giardino botanico ed essiccate per allestire una sequenza dedicata all'evoluzione dei vegetali nella mostra "Biodiversità" e sono state esposte a fianco degli esemplari zoologici nel museo di Torino. Altri esemplari essiccati non convenzionali sono in preparazione per le nuove sale permanenti del museo: esemplari erbacei inclusi in metacrilato e alcuni fusti legnosi preparati per essere inseriti in supporti metallici realizzati appositamente.

 
The plant biodiversity up close through the collections of local and exotic plants at the Giardino Botanico Rea and unconventional herbaria for the museum ehxibits.

Abstract

The Museo Regionale di Scienze Naturali of Turin (MRSN) develops the living plant collections of the Giardino Botanico Rea of Trana (REA) particularly for educational purposes. In 2010, International Year of Biodiversity, the collections of exotic plants and cultivars demonstrated to be very useful to explain vegetal biodiversity in the garden and in the museum exhibits. Some exotic beautiful carnivorous plants, as Nepenthes spp., were used to represent the carnivorous plants rarity and our studies of rare smaller spontaneous plants, like Aldrovanda vesiculosa and Pinguicula spp.. The genetic modern studies on rare Italian bearded irises were easily explained by a beautiful collection of coloured commercial hybrids with very big flowers. Specimens of ferns, gymnosperms and flowering plants from all the world were also collected from the garden and dried to prepare a sequence of plant evolution for the exhibit “Biodiversity” and exposed with zoological samples in the museum in Turin. Some other unconventional dried samples are under preparation for the new permanent exibiths in the museum: herbaceous specimens included in methacrylate and some woody stems prepared to be mounted in specially designed metal supports.

p. 0 /La biodiversità vegetale vista da vicino attraverso le collezioni di piante locali ed esotiche del Giardino Botanico Rea ed erbari non convenzionali per le esposizioni museali

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Nuova vita per una vecchia collezione: il restauro dei fossili testimoni di biodiversità del plio-pleistocene
Antonella Aquiloni, Otello Pasquini, Fabio Cozzini, Laura Aquiloni

Riassunto

L’Accademia Valdarnese del Poggio possiede una collezione di circa 2000 reperti fossili di piante e animali appartenenti prevalentemente al periodo Villafranchiano. Tale raccolta testimonia i cambiamenti climatici ed ecologici che si sono susseguiti negli ultimi 3 milioni di anni e, per l’abbondanza di reperti e varietà di specie presenti, costituisce una delle principali collezioni al mondo per lo studio del Villafranchiano. Purtroppo tale collezione, aperta al pubblico dal 1829, versava in pessime condizioni dato che, negli anni, aveva avuto rari interventi conservativi e non era mantenuta nelle condizioni climatiche adatte: tutti i reperti presentavano uno spesso strato di polvere, numerose efflorescenze saline, sollevamenti della pellicola fossile e profonde fratture. Nel 2008, grazie al contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, è iniziato il restauro della collezione che sarà nuovamente fruibile nel 2011 in un Museo rinnovato e dotato di un laboratorio di restauro all’avanguardia.

Parole chiave
paleontologia, restauro, conservazione, museo, Villafranchiano.

 
New life for an old collection: the restoration of the museum heritage.

Abstract

The “Accademia Valdarnese del Poggio” holds a paleontological museum with over 2000 fossil finds of plants and animals, showing the climatic and ecological changes occurred in the last 3 millions of years. For the abundance and the high diversity of the finds, the collection is one of the most representative of the Villafranchiano period. Since 1829, it is opened to the public but, due to the inadequate microclimatic conditions and the insufficient restoration works, it was in poor condition: all finds showed a thick layer of the dust, many salt efflorescence, liftings of the fossil film and deep fractures. In 2008, thanks to the Ente Cassa di Risparmio di Firenze, has been started the restoration of the entire museum heritage and the collection will be visible since 2011 in the museum completely renewed and with a new advanced restoration laboratory.

Keywords
paleontology, restoration, conservation, Villafranchiano.

 

p. 0 /Nuova vita per una vecchia collezione: il restauro dei fossili testimoni di biodiversità del plio-pleistocene

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La biodiversità delle teriofaune quaternarie in Italia nord-orientale
Benedetto Sala

Riassunto

Vengono presentate le principali associazioni faunistiche quaternarie a mammiferi dell’Italia nord-orientale, mettendo in risalto quanto siano state influenzate, nel tempo, da forme provenienti dall’Europa nord-orientale. La grande biodiversità riscontrata in alcuni giacimenti viene attribuita al fatto che quest’area è sempre stata, nel Quaternario, un ecotone fra il Bacino Pannonico e quello Padano, quindi del Mediterraneo occidentale.

Parole chiave
mammiferi, Italia nord-orientale, Quaternario.

 
Biodiversity of the Quaternary therio-faunas from Northeastern Italy.

Abstract

The most important Quaternary faunal assemblages of mammals from Northeastern Italy are reported, focusing attention on dispersals coming from Northeastern Europe. The high biodiversity in some sites is ascribed to an ecotone, the transition area between the two adjacent ecological communities, of the Pannonian basin and of the Po basin, the last in the western Mediterranean area.

Keywords
mammals, northeastern Italy, Quaternary.

 

p. 0 /La biodiversità delle teriofaune quaternarie in Italia nord-orientale

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La biodiversità nella Pianura Padana alle porte del Delta del Po
Carla Corazza

Riassunto

La Stazione di Ecologia del Territorio del Museo di Storia Naturale di Ferrara è una struttura inaugurata nel 1987 e deputata sin dalla sua origine allo studio delle comunità animali invertebrate del territorio circostante la città di Ferrara. Nel corso delle sue attività ha accumulato moltissimo materiale faunistico proveniente da varie zone protette e non protette del Ferrarese, già confluito, in parte, nelle collezioni del museo e in parte ancora semplice materiale inventariato. L’articolo presenta un breve resoconto di varie indagini condotte in particolare nel periodo compreso fra il 2003 e il 2010, anni in cui l’incremento delle collezioni è stato abbinato alla sperimentazione di diversi metodi per la valutazione dello stato di conservazione della biodiversità. Gli organismi target sono stati i Ditteri Sirfidi, i Coleotteri Carabidi e i macroinvertebrati acquatici. Gli studi hanno consentito di individuare una situazione in generale abbastanza compromessa, in particolare per quel che riguarda gli ambienti acquatici, interessati da forti carichi eutrofizzanti ed invasi da numerose specie esotiche. Molto interessante è risultata però una zona a siepi e prati pingui sfalciati, in gran parte sottoposta a vincolo militare (Oasi di Palmirano Zona radar), mentre appare abbastanza efficace la gestione condotta dalla Provincia di Ferrara sul SIC IT4060009, Bosco della Panfilia.

Parole chiave
biodiversità, ditteri sirfidi, coleotteri carabidi, macro invertebrati d’acqua dolce, Pianura Padana.

 
Biodiversity at the beginning of the Po River delta.

Abstract

The Ecological Station for the Landscape is a laboratory established in 1987 and devoted to the study of the invertebrate communities of the landscape that sourrounds the city of Ferrara (Emilia-Romagna, Italy). During its activities, the Station has collected a large number of animals coming from protected or non protected areas of the province of Ferrara. Many the collected specimens have already become a part of the Museum collections. The article is a short review of the studies carried on by the Ecological Station of the Museum of Natural History between 2003 and 2010 when the enlargement of the museum collections was coupled to the assessment of the biodiversity conservation status. The target animals were hoverflies, carabid beetles and freshwater macroinvertebrates. The freshwater ecosystems proved to be rather impoverished, due to hypertrofic conditions and to many invasive exotic species. A good status was assessed for both a terrestrial ecosystem made by meadows and hedges largely included in a military area (Oasi di Palmirano Zona radar) and for the Natura 2000 site IT4060009 “Bosco della Panfilia” managed by the provincial Authorities.

Keywords
biodiversity, hoverflies, carabid beetles, freshwater macroinvertebrates, Po River plain.

 

p. 0 /La biodiversità nella Pianura Padana alle porte del Delta del Po

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Le collezioni microteriologiche del Museo delle Scienze di Trento e il loro contributo alla descrizione della biodiversità locale
Maria Chiara Deflorian, Paolo Pedrini

Riassunto

Le collezioni microteriologiche del Museo delle Scienze di Trento si compongono di 6020 esemplari. La prima importante acquisizione avvenne nel 1925 con l’acquisito della collezione di G.B. Dal Piaz, che comprende alcuni tipi e paratipi di sottospecie di Roditori, Soricomorfi e Chirotteri descritte dall’autore. L’incremento delle collezioni proseguì sino al 1935, per poi interrompersi e riprendere nuovamente a partire dagli anni ’90 grazie a ricerche condotte nelle aree protette del Trentino. L’ordine più rappresentato è quello dei Roditori (56,7%), seguito dai Soricomorfi (38,1%) e dai Chirotteri (4,5%). Quasi il 90% dei campioni proviene dal Trentino e il 5% dall’Alto Adige. Tutti i dati degli esemplari catturati in provincia di Trento sono inseriti nella banca dati GIS dei Vertebrati del Trentino, predisposta dal MUSE per documentare la biodiversità e supportare la conservazione del territorio locale, anche attraverso la stesura dell’Atlante provinciale dei Mammiferi e della relativa Lista Rossa, entrambi attualmente in preparazione.

Parole chiave
Roditori, Soricomorfi, Chirotteri, Trentino, tipi.

 
The small mammals collections of the Museo delle Scienze and their contribution to the description of the local biodiversity.

Abstract

The small mammals collections of the Museo delle Scienze hold 6020 specimens. The first important acquisition was in 1925, with the purchase of the G.B. Dal Piaz material. This collection holds holotypes and paratypes of the mammals subspecies described by the author. The collections growth was carried on until 1935. After a long stop it began again in 1990, in consequence to several scientific researches in the Trentino protected areas. The most represented order is that of Rodentia (56,7%), followed by Soricomorpha (38,1%) and Chiroptera (4,5%). Nearly 90% of the specimens come from Trentino and 5% from Alto Adige. All data collected in Trentino are included in the Vertebrates GIS database of the province, created by the MUSE to describe the local biodiversity and to support their conservation, also through the next publication of the provincial Mammals Atlas and the related Red List, now both in preparation.

Keywords
Rodentia, Soricomorpha, Chiroptera, Trentino, types.

 

p. 112 /Le collezioni microteriologiche del Museo delle Scienze di Trento e il loro contributo alla descrizione della biodiversità locale

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Documentazione e conservazione della biodiversità “glaciale”: studi e collezioni entomologiche del Museo delle Scienze di Trento
Valeria Lencioni, Mauro Gobbi

Riassunto

Da circa 15 anni il Museo delle Scienze svolge ricerche ecologiche sull’entomofauna di ambienti glaciali nell’ambito di progetti di ricerca e spedizioni scientifiche in Italia e all’estero. Tali ricerche hanno come obiettivo generale quello di (a) documentare la biodiversità degli ambienti d’alta quota, particolarmente sensibili ai cambiamenti ambientali e climatici di origine naturale e antropica e (b) valutare i potenziali effetti di tali cambiamenti sulla struttura e resilienza delle comunità e sulla distribuzione di specie target. Ad oggi sono più di 500 mila gli invertebrati raccolti nelle Alpi, in Artide e in Karakorum-Himalaya conservati presso il Museo, per un totale di oltre 200 specie per le sole Alpi italiane (per lo più invertebrati acquatici). La banca dati consta di più di 30 mila record biologici corredati di dati ambientali, potenzialmente impiegabili per elaborare modelli previsionali.

Parole chiave
insetti, torrenti glaciali, adattamento, cambiamenti climatici, Alpi.

 
Documentation and conservation of “glacial” biodiversity: studies and entomological collections at the Museo delle Scienze.

Abstract

The Museo delle Scienze has carried out ecological studies on invertebrate fauna from glacial habitats for 15 years within research projects and scientific expeditions in Italy and abroad. The general aims of these studies are: (a) document biodiversity of high altitude habitats, particularly sensitive to environmental and climatic changes of natural or anthropogenic origin, (b) evaluate the potential effects of such changes on structure and resilience of invertebrate communities and on distribution of target species. Up to day, more than 500,000 invertebrates from the Alps, Arctic, and Karakorum-Himalaya are deposited at the Museum, for a total of more than 200 species (mainly aquatic invertebrates) collected only in the Italian Alps. The database accounts more than 30,000 biological and environmental records, potentially useful to elaborate forecast models.

Keywords
insects, glacial streams, adaptation, climate changes, Alps.

 

p. 118 /Documentazione e conservazione della biodiversità “glaciale”: studi e collezioni entomologiche del Museo delle Scienze di Trento

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Dalla ricerca etnobotanica a proposte di conservazione della diversità biologica e culturale nella ZPS Calanchi di Civita di Bagnoregio
Gianluca Forti, Viviana Allegri, Mirko Pacioni

Riassunto

Una ricerca etnobotanica è stata condotta nel Comune di Lubriano (VT) e la limitrofa area SIC/ZPS “Calanchi di Civita di Bagnoregio”, in collaborazione tra due musei civico-naturalistici afferenti alle reti museali della regione Lazio (Re.Si.Na. e Si.Mu.La.Bo.). Si è evidenziato un patrimonio di conoscenze ancora consistente ma anche un forte processo di erosione culturale e una diffusa inconsapevolezza degli informatori riguardo il proprio patrimonio culturale. Questo fenomeno ha evidenziato un parallelismo tra perdita della biodiversità nel territorio e perdita dell’identità e diversità culturale e ha stimolato percorsi per conservare il patrimonio immateriale collettivo. Da questa analisi nasce una proposta integrata di conservazione del patrimonio locale in più ambiti e a più livelli, fino alla scala di paesaggio con la sua valenza di sintesi ambientale e culturale, al fine di arrestare i processi paralleli di erosione della biodiversità, erosione culturale e consumo di paesaggio.

 
From ethnobotanical research proposals for conservation of biological diversity and cultural in the ZPS Calanchi di Civita di Bagnoregio.

Abstract

An ethnobotanical research has been conducted in the Municipality of Lubriano (VT) and the surrounding area SIC/ZPS “Calanchi di Civita di Bagnoregio” in collaboration between two museums part of the museum networks in the Lazio (Re.Si.Na. and Si.Mu.La.Bo.) It is highlighted a wealth of knowledge still consisting, but also a process of cultural erosion and widespread unawareness of the informants about their cultural heritage. This phenomenon showed a parallelism between the loss of biodiversity in the area and loss of identity and cultural diversity and stimulated pathways to maintain the intangible heritage collective. From this analysis comes an integrated proposal for the conservation of local heritage in many areas and at multiple levels, to the landscape scale with its value of environmental and cultural synthesis in order to stop the parallel processes of erosion of biodiversity, cultural erosion and consumption landscape.

p. 124 /Dalla ricerca etnobotanica a proposte di conservazione della diversità biologica e culturale nella ZPS Calanchi di Civita di Bagnoregio

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La biodiversità locale nelle collezioni del Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza
Antonio Dal Lago

Riassunto

Vengono descritte alcune delle collezioni naturalistiche acquisite dopo il 1988. In tutte le collezioni del Museo la provenienza locale è dominante, ma è stato scelto di descrivere solo quelle in cui i reperti documentano in maniera più ampia la biodiversità del territorio provinciale.

Parole chiave
collezione, biodiversità, territorio vicentino.

 
The local biodiversity in the collections of the Natural History and Archaeological Museum of Vicenza.

Keywords
collection, biodiversity, the Vicenza area.

 

p. 128 /La biodiversità locale nelle collezioni del Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza

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Herbarium Universitatis Senensis: uno strumento per la conoscenza e la conservazione della biodiversità
Ilaria Bonini, Valerio Amici, Lorenzo Lastrucci, Francesco Geri

Riassunto

Gli erbari rappresentano un’importante fonte di informazione (passata e presente) e un efficace strumento di studio, per comprendere la distribuzione spaziale e temporale delle specie in un territorio. Nell’erbario di Siena dal 2002 è stato avviato il processo di informatizzazione degli essiccata. Ogni campione è stato localizzato geograficamente utilizzando un software GIS open source (Quantum GIS). Il geodatabase relazionale permette di estrarre ed aggregare i dati per la definizione di modelli di distribuzione spazio-temporale relativi a singole specie sensibili o a set di specie, che possono costituire un importante supporto nell’elaborazione di strategie di pianificazione territoriale.

Parole chiave
herbarium, database, campioni vegetali, conservazione.

 
Herbarium Universitatis Senensis: an instruments for biodiversity knowledge and conservation.

Abstract

Herbarium specimens are an important botanical source of informations (ancient and present) and they are an instrument for study the spatial and temporal distribution of species in a habitat. In 2002 the Siena Herbarium started a work of inventoried the specimens. All the specimens are localised by a software GPS open source (Quantum GIS). The use of this database produce a definition of spatial and temporal distribution model for a species or set of species. These informations can made a important tool to land planning strategies.

Keywords
herbarium, database, plant specimens, conservation.

 

p. 131 /Herbarium Universitatis Senensis: uno strumento per la conoscenza e la conservazione della biodiversità

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Dal Pinetum di Moncioni alla Carpoteca Storica dell’Orto Botanico di Modena: le testimonianze di una collezione vivente di biodiversità ante litteram
Giovanna Bosi, Daniele Dallai, Sabrina Fregni, Daniele Bertoni, Fabrizio Buldrini, Giovanna Barbieri, Marta Bandini Mazzanti

Riassunto

La Carpoteca Storica dell’Orto Botanico di Modena, su cui è in atto un lavoro di riordino, presenta oltre un migliaio di campioni, i più antichi della prima metà dell’Ottocento. Un primo approfondimento ha riguardato i campioni di Gimnosperme (circa 1/7 della collezione); è emerso che di questi più della metà arrivava dal Pinetum di Moncioni presso Montevarchi (AR), donati nel 1895 dal proprietario, l’avvocato Giuseppe Gaeta. Si è dunque indagata questa realtà, tuttora esistente anche se in abbandono; il Parco, visitabile su richiesta, fa parte del giardino della villa del Poggiolo, ancora privata. Gaeta, appassionato di piante pur senza studi botanici, a partire da metà ’800 realizzò un bosco di conifere pubblicando l’elenco degli individui messi a dimora. Il Pinetum voleva dimostrare che si potevano introdurre conifere esotiche ottime per i rimboschimenti, ma produsse anche un’interessante collezione vivente, che a Modena ha lasciato un’importante traccia museale.

Parole chiave
carpoteca, orto botanico Modena, Pinetum Moncioni.

 
From the Moncioni’s Pinetum to the historical carpological collection of the Botanical Garden of Modena: testing of an ante litteram living collection of biodiversity.

Abstract

In the Botanical Garden of Modena there is a historical carpological collection, now in reorganization, containing more than a thousand of samples, the most ancient ones dating from the first half of the 19th century. A first study has been conducted on the Gymnosperms samples (about 1/7 of the collection); more than the half of them arrived from the Moncioni’s Pinetum, near of Montevarchi (Arezzo), donated in 1895 by its owner, the lawyer Giuseppe Gaeta. Thus the Pinetum has been investigated, still existing although abandoned; the park, visitable on request, is part of the garden of the Villa del Poggiolo, still private. Gaeta, a lover of the plants though not being a botanist, since the middle 1800 created a coniferous wood, publishing the list of the cultivated individuals. The Pinetum demonstrated that it was possible to introduce exotic coniferous species excellent for reforestation, but on the other side it produced an interesting collection of living material, that in Modena left an important museum heritage.

Keywords
seeds/fruits collection, Modena botanical garden, Pinetum Moncioni.

 

p. 136 /Dal Pinetum di Moncioni alla Carpoteca Storica dell’Orto Botanico di Modena: le testimonianze di una collezione vivente di biodiversità ante litteram

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Aree protette come laboratori di ecologia applicata alla pianificazione, gestione e conservazione: possibili forme di partenariato con musei e agenzie territoriali
Corrado Battisti, Gianluca Forti

Riassunto

Le aree protette anche in Italia possono essere siti privilegiati ove effettuare una ricerca applicata sul territorio, attuando strategie di pianificazione, gestione e conservazione e attivando programmi di monitoraggio e gestione adattativa, finalizzata al raggiungimento di obiettivi specifici per la soluzione di problemi individuati. Al fine di una efficace conservazione della biodiversità gli enti parco sono chiamati alla sfida della gestione che vede nelle aree protette la nascita di poli di ricerca tecnico-scientifica ove, attraverso l’avvio di ricerche nel settore dell’ecologia applicata alla pianificazione e conservazione sia possibile implementare la conoscenza locale promovendo lo sviluppo di modelli generali utili all’avanzamento disciplinare e all’integrazione delle scienze del territorio. In quest’ottica è utile stimolare tutte le sinergie attivabili con le agenzie territoriali presenti ed in particolare i musei.

Parole chiave
aree protette, partenariato, laboratori, pianificazione, gestione, conservazione.

 
Protected areas such as laboratories of applied ecology in the planning, management and conservation: possible partnerships with museums and local agencies.

Abstract

Protected areas in Italy may also be privileged sites where do applied research, implementing strategies for planning, management and conservation programs and enabling monitoring and adaptive management, aimed at achieving specific objectives for the solution of problems identified. In order for effective biodiversity conservation park authorities are called to the challenge of managing protected areas that saw the emergence of centers of technical and scientific research, where, through the initiation of research in applied ecology, conservation and planning can implement local knowledge by promoting the development of general models useful to the advancement and integration of disciplinary land sciences. In this light it is useful to stimulate all the synergies can be activated with these local agencies, especially the museums.

Keywords
protected areas, partnerships, laboratories, planning, management, conservation.

 

p. 141 /Aree protette come laboratori di ecologia applicata alla pianificazione, gestione e conservazione: possibili forme di partenariato con musei e agenzie territoriali

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Conoscere per tutelare: l’esempio del mollusco Melanopsis etrusca
Laura Aquiloni, Fabrizio Bartolini, Simone Cianfanelli

Riassunto

Melanopsis etrusca è un gasteropode acquidulcicolo endemico della Toscana meridionale la cui distribuzione è legata a sorgenti di acque termo-minerali. Nonostante sia inserita nell'allegato B della Legge Regionale 56/2000 e nella Red List dell’IUCN, le conoscenze sulla sua biologia erano del tutto inadeguate per intraprendere efficaci misure di conservazione a tutela delle sole 7 popolazioni rimaste. Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, con il contributo della Regione Toscana, ha svolto un progetto di ricerca per acquisire informazioni sui requisiti ecologici della specie, sul suo reale status di conservazione e sulle relazioni che la legano al suo peculiare ambiente al fine di sviluppare un efficace piano di tutela.

Parole chiave
endemismo, conservazione, Toscana, Melanopsis etrusca.

 
To know to protect: the example of the mollusc Melanopsis etrusca.

Abstract

The gastropod Melanopsis etrusca is endemic to the southern Tuscany and its distribution is strictly related to thermo-mineral water springs. Although it is included in the Annex B of the Regional Law 56/2000 and in the IUCN Red List, the knowledge about its biology was totally inadequate to take effective conservation measures aiming at the preservation of the only 7 remained populations. The Natural History Museum of the University of Florence, with the grant of the Tuscany Region, held a research project to collect information on the ecological requirements of the species, its status of conservation and the actual relationships with its habitat in order to develop an effective conservation plan.

Keywords
endemism, conservation, Tuscany, Melanopsis etrusca.

 

p. 144 /Conoscere per tutelare: l’esempio del mollusco Melanopsis etrusca

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L’e-book “La biodiversità marina e il funzionamento degli ecosistemi”
Ferdinando Boero, Alberto Gennari, Fabio Tresca, Virginia Valzano, Anna Maria Miglietta

Riassunto

L’e-book “La biodiversità marina e il funzionamento degli ecosistemi” è un prodotto edito da CASPUR-CIBER Publishing - Pubblicazioni ecosostenibili e vuole essere uno strumento per la comprensione di concetti negli ultimi tempi molto discussi: “biodiversità” ed “ecosistema”. Analizza queste problematiche dal punto di vista dell’ambiente marino, con linguaggio chiaro e discorsivo. Si avvale dei disegni originali che hanno costituito il supposto iconografico dei calendari della Stazione di Biologia Marina negli ultimi tre anni.

Parole chiave
e-book, biodiversità marina, ecosistemi marini.

 
The e-book “Marine biodiversity and ecosystem functioning”.

Abstract

The e-book “Marine biodiversity and ecosystem functioning” has been published by "CASPUR-CIBER Publishing - Pubblicazioni ecosostenibili" and aims to be an instrument for the understanding of concepts that are widely discussed nowadays: “biodiversity” and “ecosystem”. Be e-book analyzes these problems from a marine standpoint, with a clear and colloquial language, taking advantage of original plates that were used to illustrate the calendars of the Marine Biology Station in the last three years.

Keywords
e-book, marine biodiversity, marine ecosystems.

 

p. 148 /L’e-book “La biodiversità marina e il funzionamento degli ecosistemi”

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KeyToNature: sperimentazione di una rete di accesso facilitato alla botanica nel Lazio attraverso i musei RESINA
Gianluca Forti, Pier Luigi Nimis, Stefano Martellos

Riassunto

KeyToNature è un progetto europeo coordinato dall'Università di Trieste che mira allo sviluppo di strumenti innovativi per l'identificazione di piante, funghi e animali ed alla loro introduzione nel mondo dell'educazione. Il progetto "Dryades", la branca italiana di KeyToNature, da diversi anni è attivo nello sviluppo di guide per l'identificazione di piante ed animali contestualizzate alle realtà locali ed all esigenze di diverse tipologie d'utenza. Il Museo del Fiore, nell’ambito del Sistema museale regionale tematico RESINA e come membro associato di KeyToNature, ha attivato un percorso condiviso per dotare ogni museo della rete di strumenti interattivi per la didattica della biodiversità locale. Tale percorso ha portato a valutare opportunità, sinergie, ambiti, possibilità e interessi per la divulgazione e per la creazione di percorsi educativi. Le guide sono state pubblicate in rete sui sito del progetto "Dryades".

Parole chiave
didattica, "Dryades", biodiversità, chiavi interattive, partnership, sistema museale, Lazio.

 
KeyToNature: testing easy-access to botany through the RESINA network of museums of Lazio (C Italy).

Abstract

KeyToNature is a European project coordinated by the University of Trieste, which aims at developing innovative digital tools for the identification of plants, fungi and animals, and at their introduction into the educational world. Dryades, the Italian branch of KeyToNature, is active since 2005 in the development of such guides, adapted to the needs of different users. The Museo del Fiore, part of the museum system RESINA of the region Lazio (C Italy), as an associate member of KeyToNature, has started a project for providing interactive identification tools to each museum of the network. This project has led to evaluate synergies, areas, interests and possibilities for the dissemination and the creation of new educational opportunities. All of the guides are published on the web site of project Dryades.

Keywords
education, biodiversity, interactive keys, partnership, museum, Lazio.

 

p. 152 /KeyToNature: sperimentazione di una rete di accesso facilitato alla botanica nel Lazio attraverso i musei RESINA

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Dalle collezioni museali alla prima lista di specie prioritarie di invertebrati per il Trentino
Mauro Gobbi, Elisa Riservato, Natalia Bragalanti, Valeria Lencioni

Riassunto

Nel presente lavoro viene presentata la prima lista di specie di invertebrati di interesse conservazionistico per il Trentino. Tale lista è stata stilata con la collaborazione di una rete locale di entomologi, seguendo l’ "expert based approach" applicato ad un elenco iniziale di 229 specie. Utilizzando 10 criteri oggettivi si è arrivati ad una lista di 70 specie con priorità di conservazione per le quali è stata creata una banca dati di 771 record geo-referenziati. La banca dati è stata ottenuta integrando dati della CKmap con dati di collezioni museali e private non inclusi nella CKmap. Per 42 specie è stato possibile associare la tipologia di habitat (nat2000 e non), creare quindi un database specie-sito e specie-habitat e realizzare la mappa di distribuzione attuale e potenziale. Tale lista di specie può fornire agli "stakeholders" provinciali un utile strumento a sostegno di decisioni in merito alla designazione di nuove aree protette o all’ampliamento di quelle già esistenti.

Parole chiave
conservazione, Delphi method, insetti, specie focali, Alpi.

 
From the museum collections to the first list of priority invertebrate species of Trentino.

Abstract

In this paper the first list of priority invertebrate species for the Trentino Province is presented. The list was drawn up starting from a list of 229 species in collaboration with a local network of entomologists and by using the expert based approach. Seventy species of conservation interest were selected according to 10 objective criteria, and a database with 771 geo-referenced records was created. The database was integrated with spatial data from the Italian CKmap and from museums and private collections not included in the CKmap. For 42 species was possible to link the habitat typology (nat2000 and not), therefore to create a database specie-site and specie-habitat, and realize maps on the actual and potential distribution. Such list of species is an helpful tool to support stakeholder decisions regarding the designation of new protected areas or the extension of those already existing.

Keywords
conservation, Delphi method, insects, focal species, Alps.

 

p. 157 /Dalle collezioni museali alla prima lista di specie prioritarie di invertebrati per il Trentino

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L’inventario della biodiversità Marittime/Mercantour: conoscere e gestire il patrimonio naturale e museale
Marta De Biaggi, Luca Giraudo

Riassunto

Nell’ambito delle numerose iniziative intraprese dall’Unione Europea nel campo della tutela della biodiversità, una delle più ambiziose riguarda la collaborazione scientifica tra istituti di ricerca, che ha portato all’istituzione nel 2006 dello “European Distributed Institute of Taxonomy”. Tra i molteplici progetti avviati da EDIT vi sono gli “All Taxa Biodiversity Inventories+Monitoring” (ATBIs+M) ispirati all’esperienza americana nello Great Smoky Mountains National Park, il cui obiettivo è quello di applicare la tassonomia alla conservazione della biodiversità attraverso la creazione di inventari delle specie viventi in aree specifiche, caratterizzate da un elevato livello di biodiversità e da un rilevante interesse ecologico e conservazionistico. Il territorio Marittime/Mercantour è stato il primo sito europeo scelto per iniziare le attività di ricerca dell’ATBI, grazie alla collaborazione tra il Parc National du Mercantour ed il Parco Naturale Alpi Marittime, il supporto da parte del Gouvernement Princier, della Fondation Albert II de Monaco, del Ministère de l’Ecologie et du développement durable e del Muséum national d’Historie naturelle di Parigi. La collaborazione tra le due aree protette si è ulteriormente consolidata all’inizio del 2010 con l’attivazione del Piano Integrato Transfrontaliero di cui uno dei progetti, l’Inventario Biologico Generalizzato, eredita i principi e gli obiettivi dell’ATBI+M, proseguendone le attività di catalogazione della diversità biologica dello spazio Marittime/Mercantour, con l’intenzione di rendere i risultati utili alla pianificazione di azioni di miglioramento e gestione del patrimonio biologico nonché di sensibilizzazione del pubblico.

Parole chiave
biodiversità, tassonomia, inventario, area protetta.

 
The Inventory of Biodiversity Marittime/Mercantour: knowledge and management of natural and museum resources.

Abstract

One of the most ambitious initiatives recently undertaken by the European Commission in the field of biodiversity conservation concerns scientific collaboration among research institutes, and brought to the creation of the “European Distributed Institute of Taxonomy” in 2006. Among EDIT’s projects there are the “All Taxa Biodiversity Inventories+Monitoring” (ATBIs+M) defined along the lines of North American experience in the Great Smoky Mountains National Park. ATBIs+M’s objective is applying taxonomy to biodiversity conservation through the creation of inventories of living species in specific areas, characterised by a high level of biodiversity and a relevant conservation and ecological value. The Marittime/Mercantour territory was the first in Europe to be chosen as ATBI site thanks to the collaboration among the Parc National du Mercantour and the Parco Naturale Alpi Marittime, supported by the Gouvernement Princier, the Fondation Albert II of Monaco, the Ministère de l’Ecologie et du développement durable and the Muséum national d’Historie naturelle of Paris. The collaboration among the two protected areas improved at the beginning of 2010 with the activation of a Transboundary Integrated Action, in which the Generalised Biological Inventory project inherited the mission and objectives of EDIT’s ATBI+M, enhancing the biodiversity inventory in the Marittime/Mercantour territory, with the aim of gathering useful data the definition of management strategies for their natural heritage, together with public outreach actions.

Keywords
biodiversity, taxonomy, inventory, protected area.

 

p. 162 /L’inventario della biodiversità Marittime/Mercantour: conoscere e gestire il patrimonio naturale e museale

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Le ricerche del Museo Friulano di Storia Naturale sugli invertebrati del Parco Naturale delle Prealpi Giulie
Luca Dorigo, Paolo Glerean

Riassunto

Vengono illustrati i risultati preliminari delle ricerche pluriennali condotte dal Museo Friulano di Storia Naturale in un’area protetta del Friuli Venezia Giulia durante gli anni 2001-2008. Le indagini, concentrate su alcuni gruppi di invertebrati riconosciuti come validi bioindicatori, ha portato tra l’altro alla segnalazione di alcune specie nuove per la regione e per l’Italia e alla descrizione di alcune specie nuove per la scienza. Oltre alla redazione di checklist delle specie dell’area, è stato possibile formulare indicazioni per la gestione del territorio, in particolare dei pascoli e dei prati montani.

Parole chiave
aree protette, Friuli Venezia Giulia, invertebrati, bioindicatori, nuove specie, collezioni.

 
The researches of Friulian Museum of Natural History on invertebrates of the Natural Park of the Julian Pre-Alps.

Abstract

We discuss the preliminary results of researches conducted by the Friulian Museum of Natural History in a protected area of Friuli Venezia Giulia during the years 2001-2008. The investigations, focused on certain groups of invertebrates recognized as valid biomarkers, had led, among other things, the reporting of some new species for the region and for Italy and the description of species new to science. In addition to writing checklist of the species in the area, it was possible to formulate guidelines for land management, especially of pastures and mountain meadows.

Keywords
protected areas, Friuli Venezia Giulia, invertebrates, biomarkers, new species, collections.

 

p. 166 /Le ricerche del Museo Friulano di Storia Naturale sugli invertebrati del Parco Naturale delle Prealpi Giulie

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Le collezioni ittiologiche storiche e le carte ittiche attuali utilizzate come strumenti per lo studio di alterazioni nell’ittiofauna della Lombardia
Edoardo Razzetti, Stefano Maretti, Cesare Puzzi, Pietro Angelo Nardi, Giuseppe Sanguini, Franco Bernini

Riassunto

I nuovi Piani Ittici Provinciali e alcune osservazioni inedite forniscono nuovi dati riguardanti le modificazioni delle ittiocenosi della Lombardia avvenute nell’ultimo decennio. Il ghiozzo endemico Knipowitschia punctatissima è stato rinvenuto in alcune località delle province di Mantova, Lodi e Cremona. Aspius aspius e Misgurnus anguillicaudatus sono due specie alloctone di recente introduzione che hanno invaso tutte le province meridionali della regione. Il Museo di Storia Naturale di Pavia conserva esemplari di Lepomis gibbosus, Sander lucioperca e Micropterus salmoides raccolti in Lombardia all’inizio del XX secolo; questi reperti permettono di ottenere informazioni puntuali e materiale di confronto riguardo alle introduzioni di specie alloctone avvenute in quell’epoca.

Parole chiave
introduzioni, pesci, specie alloctone, Lombardia, Fiume Po.

 
Ichthyological collections and current fish management plans used as tools for the study of alterations of fish populations in Lombardy.

Abstract

New local fish management plans and unpublished observations provide new data regarding changes in fish populations in Lombardy of the last decade. The endemic goby Knipowitschia punctatissima was found in the area of the province of Mantova, Cremona and Lodi. Aspius aspius and Misgurnus anguillicaudatus are two recently introduced non-native species that invaded all southern provinces of the region. The Museum of Natural History of Pavia preserves specimens of Lepomis gibbosus, Micropterus salmoides and Sander lucioperca collected in Lombardy in the early twentieth century; these specimens could be used to obtain accurate information about the introductions of alien species that occurred in that age.

Keywords
fish introductions, alien species, allocthonous species, Lombardy, Po river.

 

p. 168 /Le collezioni ittiologiche storiche e le carte ittiche attuali utilizzate come strumenti per lo studio di alterazioni nell’ittiofauna della Lombardia

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La biodiversità tra crisi e opportunità: il progetto internazionale “Ecosphera”
Telmo Pievani

p. 174 /La biodiversità tra crisi e opportunità: il progetto internazionale “Ecosphera”

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Passeggiando con Darwin. I Musei e il Teatro Interattivo
Gabriele Catanzaro, Daniele Verri, Vincenzo Vomero

Riassunto

Sembrerebbe impossibile che una visita ad un museo naturalistico possa essere guidata da Sir Charles Darwin in persona. In realtà è quello che è avvenuto a Roma presso il museo civico di Zoologia durante le celebrazioni del Darwin Day 2006, organizzate dai Musei scientifici del Comune di Roma. Con questo lavoro vogliamo presentare la nostra esperienza di comunicazione scientifica attraverso l’animazione teatrale itinerante. Sulla base dei materiali della collezione del museo e dei percorsi didattici preesistenti, abbiamo ipotizzato un possibile itinerario che accompagnasse il visitatore nello spazio e nel tempo ripercorrendo le tappe fondamentali della teorizzazione e dello sviluppo dei modelli evolutivi darwiniani.

Parole chiave
Darwin day, teatro scientifico, animazione teatrale, didattica museale

 
Walking with Darwin. Museums and Interactive Theatre.

Abstract

It seem's impossible to be led by a real sir Charles Darwin in a visit to a natural history museum. It is actually what happened in Rome at the Museum of Zoology during the celebrations of Darwin Day 2006, organized by the Musei scientifici office of the City of Rome. With this work we want to present our experience of scientific communication through animation with traveling and interactive theatre. Using the space and the materials of the museum's collection, we hypothesized a possible route that guides the visitor in space and time retracing the steps of the basic theory and the development of Darwinian evolutionary models.

Keywords
scientific theatre, evolution, Darwin; museum theatre, science-explainer; education; emotion.

 

p. 175 /Passeggiando con Darwin. I Musei e il Teatro Interattivo

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2010. Un anno per riflettere sull’educazione alla biodiversità nei musei scientifici
Elisabetta Falchetti, Monica Celi, Elisabetta Cioppi, Anna Maria Miglietta, Ilaria Guaraldi Vinassa de Regny†

Riassunto

Dal 1992, anno della Conferenza Internazionale di Rio de Janeiro, l’educazione “alla” e “per” la biodiversità è considerata una priorità nei programmi scolastici e nell’educazione permanente. I musei scientifici per le loro collezioni, le ricerche e la conservazione dei reperti biologici sono riconosciuti tra le Istituzioni culturali più idonee e potenzialmente più promettenti nell’educazione alla biodiversità. Molti progetti educativi sono nati su questo tema nei musei, ma una ricerca che ne valuti l’efficacia manca pressoché totalmente. Il modello scientifico della biodiversità pone agli inesperti difficoltà concettuali ed epistemologiche alle quali si aggiungono problemi filosofici ed etici connessi con la relazione personale, il tipo di cultura, l’uso e la gestione degli organismi viventi. Queste difficoltà vanno tenute presenti nella progettazione delle esposizioni e delle attività culturali-didattiche rivolte ai vari pubblici. La trasversalità e la complessità delle problematiche richiedono approcci e metodologie educative poli e trans-disciplinari, che includano obiettivi cognitivi, ma anche interesse e motivazioni alla conservazione.

Parole chiave
biodiversità, educazione, conservazione, ricerca educativa.

 
2010. An opportunity to reflect on the biodiversity education in scientific museum.

Abstract

Since the Rio de Janeiro International Conference 1992, biodiversity education is considered a priority in School and life-long education. Scientific museums for their biological collections, researches and conservation practices are considered special, unique Institutions for this educational aim. Educational projects on biodiversity are developed every day in scientific museums, but it is lacking a precise evaluation on their effectiveness. The scientific biodiversity model is difficult to understand for lay people from the epistemological and philosophical points of view. Moreover the individual relationship with biodiversity is connected with personal and social tendencies, local cultures and ethical approaches. All these factors can influence learning, attitudes, interests towards biodiversity. Educational approaches and strategies should be inter, trans and poly-disciplinarian and should respect the complexity of the biodiversity issues and problems.

Keywords
biodiversity, education, conservation, educational research.

 

p. 195 /2010. Un anno per riflettere sull’educazione alla biodiversità nei musei scientifici

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Indice Museologia Scientifica Memorie 9

p. 8 /Indice Museologia Scientifica Memorie 9

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