Febbraio 2014 - N. 11

Memorie

Anno: 2014
Volume: 11

Riassunto

Nella collezione malacologica Romolo Meli conservata nel Museo Civico di Zoologia sono stati rinvenuti tre dei quattro esemplari di “Neptunea sinistrorsa”, Deshayes,1832 = Neptunea contraria (Linnaeus, 1771) pescati sulla costa di Algeri, oggetto di una comunicazione di R. Meli alla Società Geologica Italiana nell’adunanza del 19 settembre 1895. Le conchiglie furono classificate come viventi dal noto malacologo Tommaso di Maria, marchese di Monterosato. Neptunea contraria è un Gasteropode caratterizzato dall’avvolgimento antiorario della spira del suo guscio. Attualmente vive nei mari del Nord, nel mare Mediterraneo è presente allo stato fossile. A tutt’oggi non è stato ancora possibile stabilire se gli esemplari di Neptunea contraria della collezione R. Meli siano viventi o fossili. E’ comunque auspicabile che studi mirati possano fornire informazioni più precise al riguardo

Parole chiave
Romolo Meli, Gastropoda, Neptunea contraria.

The exemplars of Neptunea contraria in Romolo Meli collection stored at the Civic Museum of Zoology of Rome.

Abstract

Three of the four exemplars of “Neptunea sinistrorsa”, Deshayes, 1832 = Neptunea contraria (Linnaeus, 1771) fished on Algeri coast and object of a communication by Romolo Meli to the Italian Geologic Society (assembly September 19th 1895) have been recovered in the malacological collection Romolo Meli stored at the Civic Museum of Zoology. The shells were classified like living beings by the famous malacologist Tommaso di Maria, marquis of Monterosato. Neptunea contraria is a Gastropod characterized by an anticlockwise winding of the spiral shell. Nowadays it is present in a living state in the Northern seas and in fossil state in the Mediterranean sea. To date it has not been established the state of Neptunea contraria exemplars of the collection R. Meli. However, it is desirable that specific studies can provide more detailed information about this subject.

Keywords
Romolo Meli, Gastropoda, Neptunea contraria.

p. 85 / Febbraio 2014 - N. 11

Riassunto

A Voghera (PV), una sinergia tra civico Museo di Scienze naturali “G. Orlandi”, Liceo scientifico “G. Galilei” e Casa Circondariale, ha permesso la realizzazione di un progetto didattico, che, oltre a garantire il recupero dei Beni naturalistici conservati presso il suddetto Istituto scolastico, ha promosso un’attività didattica laboratoriale con un gruppo di detenuti ergastolani. Scopo del progetto era quello, oltre la volontà di celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia e del Regio Ginnasio cittadino (ora Liceo “G. Galilei”), di recuperare una collezione poco conosciuta, ma di interessante valore storico e scientifico. L’occasione è stata, quindi, utile per proseguire il percorso che il suddetto Museo sta seguendo con i detenuti ergastolani all’interno del carcere iriense, finalizzato alla diffusione e conoscenza delle Scienze naturali. I risultati di questo percorso didattico/educativo possono essere apprezzati, visitando il nuovo allestimento presso la sede del suddetto Liceo.

Parole chiave
museo, detenuti, beni naturalistici.

Natural Assets and prison population: a path for the 150th anniversary of the Unification of Italy and the Royal Grammar School in Voghera (PV).

Abstract

In Voghera (Pavia - 40 Km from Milan), a synergy between the Civic Museum of Natural Sciences "G. Orlandi, Scientific High School "G. Galilei" and the local Jails, has allowed the creation of an educational project, which, in addition to ensuring the recovery of natural assets stored at the aforementioned School Institute, has promoted an educational workshop with a group of prisoners serving life sentences. The aim of the project was, beyond the desire to celebrate the 150th anniversary of the Unification of Italy and the citizen Royal Grammar School (now High School "G. Galilei"), to restore a slightly known collection, but having interesting historical and scientific value. This occurrence was, therefore, useful to continue this path that the Museum is following with inmates serving life sentences in prison of Voghera, aimed at spreading and knowledge of the Natural Sciences. The results of this didactic and educational trail, can be appreciated by visiting the new exhibition at the headquarters of that High School.

Keywords
museum, convicts, natural assets.

p. 88 / Febbraio 2014 - N. 11

Riassunto

Il Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino custodisce una collezione di “art brut” composta da manufatti (sculture, disegni, ricami, etc) realizzati da alcuni pazienti ricoverati presso l’ex Ospedale Psichiatrico di Collegno (Torino) a cavallo fra Ottocento e Novecento. Tali oggetti furono raccolti personalmente dal prof. Giovanni Marro (1875-1952), fondatore del Museo. La ricerca qui presentata ne ha sottolineato il significato storico oltre che quello artistico. Inoltre, l’analisi dei fondi d’archivio, così come il confronto con una raccolta simile conservata presso il Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso”, hanno permesso di approfondirne il significato scientifico.

Parole chiave
Art Brut, Giovanni Marro, Cesare Lombroso.

Art and “insanity” at the Museum of Anthropology and Ethnography of the University of Turin.

Abstract

The Museum of Anthropology and Ethnology of University of Turin keeps an “art brut” collection of manufactures (sculptures, drawings, embroideries, etc) made by some of the patience of the ex Psychiatric Hospital in Collegno, Turin, between 800 and 900. Those items were personally gathered by Prof. Giovanni Marro (1875- 1952) founder of the Museum. The research, which is being presented, has focused on the historical meaning of the collection besides the artistic one. Furthermore, the analysis of the archive, as the comparison with a similar collection kept at the “Cesare Lombroso” Museum of Criminal Anthropology, have endorsed to delve into its scientific meaning.

Keywords
Art Brut, Giovanni Marro, Cesare Lombroso.

p. 92 / Febbraio 2014 - N. 11

Riassunto

Nel Museo di Storia della Fisica dell’Università di Padova sono conservati diversi oggetti che gli storici del cinema e gli storici della scienza definiscono “pre-cinematografici”, ovvero precursori dello spettacolo cinematografico. Finora l’insieme di questi oggetti non era ancora stato analizzato e studiato in modo approfondito. Sono state recentemente svolte nuove ricerche su questa tipologia di strumenti in occasione della mia tesi di laurea magistrale e, nel presente contributo, metteremo in luce i risultati ottenuti attraverso un’analisi degli oggetti stessi e lo studio degli inventari antichi e di altri tipi di documenti.

Parole chiave
pre-cinema, gabinetti scientifici, inventari storici, innovazione, didattica.

Pre-cinema instruments in the collection of the Museum of History of Physics of University of Padua.

Abstract

In the University of Padua’s Museum of the History of Physics are preserved several objects that film and science historians call “pre-cinema”, or precursors of cinema. Until now, all of these objects had not yet been analyzed and studied in deep. New research on this type of instruments have been recently carried out during my thesis degree and, in this paper, we shed light on the results obtained through the analysis of the objects and the study of ancient inventories and other types of documents.

Keywords
pre-cinema, scientific collections, historical inventories, innovation, education.

p. 96 / Febbraio 2014 - N. 11

Riassunto

Allo scoppio della prima guerra mondiale, tra i tanti che partono per il fronte, c’è un giovane laureato in scienze naturali con una passione così forte per la botanica da indurlo a raccogliere piante anche sui campi di battaglia. In quegli anni crea così un piccolo erbario con esemplari provenienti dalla Valsabbia (Brescia), dalle Giudicarie e dal Sabotino (Gorizia). Il materiale, non sempre in buono stato di conservazione e solo parzialmente determinato, è saltuariamente inviato al padre e sarà proprio quest’ultimo, alla morte del ragazzo in battaglia, a venderlo all’Università Patavina.

Parole chiave
erbario, prima guerra mondiale, Valsabbia, Giudicarie, Monte Sabotino.

“Herbarium of war”.

Abstract

With the beginning of the First World War, a young graduate in Natural Sciences is sent to the front. His passion for botany is such as to induce him to collect plants even in the battle-fields and create a small herbarium with specimens from Valsabbia (Brescia), Giudicarie and Sabotino (Gorizia). This material, not always in good condition and only partially determined, is occasionally sent to his father. It will be just that, at the boy’s death, to sell it to the Paduan University.

Keywords
herbarium, first world war, Valsabbia, Giudicarie, Monte Sabotino.

p. 100 / Febbraio 2014 - N. 11

Riassunto

Le collezioni egizie del Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte sono composte da due nuclei: la collezione di E. Neumann e i rinvenimenti dallo scavo di Tebtynis (Fayyum) dell’Università di Padova (1930-1935). Tra essi si segnalano circa 500 papiri in corso di restauro e studio (progetto Papyri Patavinae) e una collezione di circa 100 ornamenti. La ricerca segue i filoni: 1) ricostruzione profili personaggi: il collezionista (E. Neumann) e l’archeologo (C. Anti) nella storia dell’archeologia e della museologia di primo Novecento; 2) studio dei materiali: primo passo, qui presentato, è la corretta identificazione materica dei vaghi, che può essere ottenuta, in modo totalmente non invasivo, utilizzando la microscopia ottica (OM) e la diffrazione a raggi X (XRD). Entrambe le metodologie hanno offerto riscontri positivi per la prosecuzione degli studi.

Parole chiave
Egitto, Tebtynis, E. Neumann, C. Anti, faience.

Between science and archaeology: archaeometric analysis of ornaments from Tebtynis in the context of the research on the Egyptian collections of the Museum of Archaeological Sciences and Art (University of Padua).

Abstract

The Egyptian collections at the Museum of Archaeological Sciences and Art are composed of two distinct groups: E. Neumann’s collection and materials from the excavations in Tebtynis (Fayyum) of the University of Padua (1930-1935). Approximately 500 papyri (project Papyri Patavinae) and approximately 100 beads are currently under restoration and study. The research follows the lines: 1) reconstruction of characters’ profiles: the collector (E. Neumann) and the archaeologist (C. Anti) in the history of archaeology and museology of the early 20th century; 2) study of materials: first step, here presented, for the study of the beads is the correct materic identification, which can be obtained, in a totally non-invasive way, using optical microscopy (OM) and X-ray diffraction (XRD). Both methodologies gave satisfactory results in view of further studies.

Keywords
Egypt, Tebtynis, E. Neumann, C. Anti, faience.

p. 104 / Febbraio 2014 - N. 11

Riassunto

Il Museo Erbario della Sapienza Università di Roma ha recentemente acquisito un importante fondo fotografico della prima metà del Novecento, costituito da circa 4300 immagini, nella quasi totalità lastre di vetro. La collezione è stata da noi attribuita al naturalista veneto Lino Vaccari (1873-1951). Testimonia la sua passione per la fotografia e le sue applicazioni, soprattutto in ambito documentario e didattico. Il fondo, a soggetto prevalentemente botanico, si segnala, in particolare, per una preziosa documentazione di flora alpina, in gran parte riferibile al Giardino botanico alpino Chanousia, nei pressi del Colle del Piccolo San Bernardo. Alle iniziali indagini conoscitive è seguita una prima fase di interventi conservativi mirati al recupero e alla tutela della collezione e finalizzati ad una sua adeguata fruizione e valorizzazione.

Parole chiave
lastre fotografiche, Lino Vaccari, Chanousia, didattica, Museo Erbario, Roma.

Forgotten photographic archive ascribed to the venetian naturalist Lino Vaccari (1873-1951).

Abstract

The Herbarium Museum at the Sapienza University of Rome recently acquired a significant early twentiethcentury photographic collection comprised of 4300 images, almost all of which are on glass plates. The authors have ascribed the collection to the Venetian naturalist Lino Vaccari (1873-1951), and cite it as evidence of Vaccari’s passion for photography in its various documentary and didactic applications. The collection is mainly botanical and is notable for its invaluable recording of alpine flora; most of the photos were taken at the Chanousia Alpine Botanical Garden near Colle del Piccolo San Bernardo. Following preliminary appraisal and study, the plates were subjected to an initial phase of restoration efforts aimed at safeguarding and restoring the collection to a research-quality standard.

Keywords
photographic plates, Lino Vaccari, Chanousia, instructional materials, Rome Herbarium Museum.

p. 109 / Febbraio 2014 - N. 11

Parole chiave
Antropologia, Sardegna, paleobiologia, paleopatologia, ricerca interdisciplinare.

The time series and the recent acquisitions of the Sardinian Museum of Anthropology and Ethnography: research, teaching and dissemination.

Abstract

The museum was founded in 1953 by medical anthropologist Charles Maxia. The historic site was located in the center of Cagliari and is now in the University Campus of Monserrato. Since the founding of the museum until the end of the 70s Maxia collected artifacts relating to the prehistory and early history of Sardinia. He promoted international events and established cultural contacts: he visited Africa, Australia, Latin America, Asia. He published several works on paleobiologic and pathological aspects of Sardinian people. The bone collection and that of traditional clothing are among the most important. The first has been enriched over time and is now a reference point for Italian and foreign researchers. The museum collaborates with national and international organizations and is involved in several multimedia projects.

Keywords
Anthropology, Sardinia, paleobiology, paleopathology, interdisciplinary research.

p. 113 / Febbraio 2014 - N. 11

Riassunto

Il restauro del Museo di Anatomia umana dell’Università di Torino e la sua conseguente apertura al pubblico nel 2007 hanno rappresentato l’occasione per avviare una ricerca d’archivio sulla storia delle collezioni. In particolare in questo contributo si descrive la ricerca, condotta su documenti presenti nell’archivio del Museo e in quelli di altre istituzioni, che ha permesso di ricostituire la storia della collezione di modelli in cera al fine di identificarli riconoscendone autore, provenienza ed epoca di realizzazione.

Parole chiave
Torino, anatomia, ceroplastica, archivio storico.

The wax models in Turin’s Museum of Human Anatomy. The importance of archival documents for reconstruction of the history of the collection.

Abstract

The restoration of the Museum of Human Anatomy of the University of Turin and its consequent opening to the public in 2007 was the stimulus to begin and archival research on the history of the collections. This article describes the research, which focused on documents in the museum archive and in those of other institutions. The resulting information allowed a reconstruction of the history of the wax model collection and the identification of each model’s maker, origin and date of completion.

Keywords
Turin, anatomy, wax models, historical archive.

p. 116 / Febbraio 2014 - N. 11

Riassunto

Il museo è per sua natura un luogo ricco di contenuti e di testimonianze storiche e culturali che devono sempre di più essere messe in collegamento con il territorio di appartenenza. Per consentire di attivare scambi continui con le diverse realtà culturali e sociali di un territorio il patrimonio museale deve essere comunicato al pubblico. Le nuove tecnologie (ICT), possono dare un enorme contributo nel campo della comunicazione e diffusione delle informazioni perché permettono di trasmettere contenuti in un ambiente transmediale, che consente una facile accessibilità e un continuo aggiornamento in un contesto di cultura convergente. Da tempo il Museo di Storia Naturale di Firenze promuove i propri contenuti e la propria immagine nei differenti contesti offerti dalle ICT. È difatti presente sui social network, realizza spazi web dedicati alla didattica e alla divulgazione e progetta contenuti didattici online. I risultati ottenuti incoraggiano lo sviluppo di nuovi progetti per favorire la messa in relazione del Museo con il territorio cui appartiene. Per facilitare ciò la direzione sarà quella di progettare un “ambiente d’introduzione” online che, rifacendosi allo spirito ed alla curiosità propri dei suoi illustri personaggi del passato, stimoli gli utenti a contribuire in prima persona alla generazione dei contenuti usando i diversi linguaggi digitali. Si tratta di un esperimento di comunicazione generativa (Luca Toschi), che ha come obiettivo quello di stimolare la cittadinanza attiva e di offrire un’opportunità di riscoprire la propria identità culturale.

Parole chiave
territorio, ICT, comunicazione social, ambiente transmediale, cittadinanza attiva.

The neighbourhood in the net of the Museum of Natural History.

Abstract

A museum is, in its nature, a place rich in content and historical and cultural evidences that must be strictly connected with the territory. New technologies (ICT) can be used to communicate and disseminate information, because they allow to transmit content in a transmedia environment, with an easy access, and continuous upgrading in the context of convergent culture. The Museum of Natural History of Florence promotes its content and its image in different contexts that are offered by ICT: social networks, web spaces dedicated and so on. This intense activity has fostered a rich exchange of experiences and projects with local authorities and public and private institutions in the region. The results encourage the development of new projects to facilitate the linking of the Museum with the territory which it belongs to. To aid this project the Museum will design an “environment of introduction” online, which, referring to the spirit and curiosity of famous characters from the past linked to it, will stimulate users to contribute personally to the generation of content using different digital languages. This is an experiment in “generative communication” (Luca Toschi), which aims to stimulate active citizenship and to provide an opportunity to rediscover its cultural identity.

Keywords
neighbourhood, ICT, social communication, transmedia environment, active citizenship.

p. 122 / Febbraio 2014 - N. 11