Pubblicazioni


Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
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Maggio 2016 - N. 15

Memorie

Volume: 15

Anno: 2016
Presentazione dei curatori
Mauro Bon, Raffaella Trabucco, Cecilia Vianello

p. 7 /Presentazione dei curatori

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Le farfalle dell’anima
Jean Clair

p. 13 /Le farfalle dell’anima

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Progettare dall’interno: conflitto tra forma e contenuto nella museografia naturalistica
Enric Franch

p. 19 /Progettare dall’interno: conflitto tra forma e contenuto nella museografia naturalistica

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Nuove e vecchie tendenze nelle esposizioni dei musei naturalistici
Giovanni Pinna

p. 22 /Nuove e vecchie tendenze nelle esposizioni dei musei naturalistici

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Costruire insieme progetti: strumenti, metodi ed esperienze
Ida Morisetti

Riassunto

Progettare un’esposizione, una sezione, un laboratorio - ma anche un’app, un percorso educativo, un’attività speciale - coinvolge oggi necessariamente professionalità diverse, tutte accomunate dall’intento di raggiungere e coinvolgere il pubblico attraverso un’esperienza significativa. I team di lavoro sono piattaforme collaborative fatte di prospettive e contributi maturati da professionalità diverse, interne ed esterne all’organizzazione. Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci da dieci anni lavora secondo questa idea, confrontandosi con realtà pubbliche e private, nazionali e internazionali, e ha nel tempo maturato un metodo di gestione per progetti, coordinati a livello operativo da project manager. Il contributo presenta alcuni dei punti cardine all’interno dei percorsi di progettazione condivisa.

Parole chiave
project management, interpretazione, progetto, professionalità, Museo Nazionale della Scienza e della Tecno logia Leonardo da Vinci.

 
Making projects together: tools, methods and experience.

Abstract

Today designing an exhibition, a permanent display, a laboratory - but also an app, an educational pathway, a special activity - involves necessarily different expertises, all with the common goal of reaching and involving the public by means of a significant experience. Working teams are collaborative platforms made up by contributions coming from multiple professionals, internal or external to the organization. Since ten years the Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci has worked following this persuasion, collaborating with public and private organizations, national and international. Over time, the Museum has developed a managerial project approach. This contribution offers an insight on some of the most relevant pivotal points in this experience of shared designing.

Keywords
project management, interpretation, design, professionals, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci.

 

p. 30 /Costruire insieme progetti: strumenti, metodi ed esperienze

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Tra stupore ed applausi, una nuova variabile progettuale. Teatro (arte) e scienza
Salvatore Fruguglietti

Riassunto

Sono passati 40 anni dall’inaugurazione del primo science center del mondo, l’Exploratorium di San Francisco, che, idealmente e realmente, rappresenta il momento di rottura con la tradizionale visione del museo della scienza. Da qualche anno, in una visione sistemica del museo, ha assunto un ruolo fondamentale l’arte e si è tornato a parlare. In pratica i luoghi di scienza sono diventati dei palchi teatrali. Ha senso utilizzare il vissuto, le immagini, le emozioni come una variabile primaria nella progettazione degli spazi e dei percorsi espositivi. Introdurre nel sistema comunicativo luogo di scienza-visitatore la variabile progettuale teatro vuol dire aumentare positivamente la complessità per ottenere un sistema-museo, per dirla con Calvino, che sia un metamuseo.

Parole chiave
teatro e scienza, comunicazione teatrale della scienza, progettazione museale, musei e science centre, scienza e società.

 
Between amazement and applause, a new variable for designing: Theater (art) and science.

Abstract

Forty years have passed since the inauguration of the first science center in the world, the Exploratorium in San Francisco, which, ideally and actually, represents the breaking time with the traditional view of science museum. A few years ago, in a systemic vision of the museum, art has started playing a vital role and came back in the discussion. In practice, the places of science have become theater stages. It makes sense to use experiences, images, emotions as a primary variable in the design of spaces and exhibition routes. Introducing in the communication system “science place-visitor” the design variable ”theatre” means to positively increase the complexity to achieve a museum system that, in the words of Italo Calvino, is a metamuseum.

Keywords
theatre and science, theatrical communication of science, museum design, museum and science centre, science and society.

 

p. 34 /Tra stupore ed applausi, una nuova variabile progettuale. Teatro (arte) e scienza

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Sognare, pensare, allestire insieme il museo: l’esperienza del Museo della Marineria di Cesenatico
Davide Gnola

Riassunto

La realizzazione del Museo della Marineria di Cesenatico è stata avviata nel 1977 a partire da un convegno che ne aveva fornito il progetto culturale, e portata avanti attraverso alcune tappe quali la campagna di acquisizioni e restauri culminata nell’apertura della Sezione Galleggiante nel 1983, e l’inaugurazione, dopo l’allestimento nei due nuovi edifici, della Sezione a Terra nel 2005. Il gruppo di lavoro che in questo lungo periodo ha realizzato il museo è stato sempre caratterizzato da una forte trasversalità, mettendo insieme approcci e competenze diverse; ma ciò che ha determinato il lavoro è stato soprattutto il forte coinvolgimento della comunità cittadina e costiera dalla quale il museo trae origine, che si è confrontata in un lungo e serrato dibattito a partire dalla necessità e dal significato stesso del museo. L’allestimento, dunque, non è mai stato ricondotto alla sola dimensione tecnico-professionale, ma al contrario si è sempre giocato nel concreto interrogarsi sui fondamenti già a suo tempo espressi nelle parole di Lucio Gambi: “un porto-museo, all’aria aperta, che vede il diretto coinvolgimento della sua gente sin dal suo farsi”.

Parole chiave
Museo della marineria, Cesenatico, allestimento.

 
Dreaming, planning, setting up the museum together: the experience of the Marine Museum of Cesenatico.

Abstract

The making of the Marine Museum of Cesenatico started in 1977, from a workshop conference that provided the proper cultural framework, and was carried out through several steps such as a campaign of acquisitions and restoration, culminated with the opening of the Floating Section in 1983, and the inauguration of the Onshore Section, following the setting up in two new buildings, in 2005. The work group that set up the museum during this long period has always been strongly cross-disciplinary, combining many different approaches and skills; but what characterized its activity was especially the deep involvement of the coastal town community from which the museum draw its origin, which took part to a long and heated debate starting from the very need and the meaning of such museum. The set up process, therefore, has never been confined to the mere technical-professional dimension, but on the contrary it was always played around the proper search of its own foundations, already well expressed in the words of Lucio Gambi: “a port-museum, open air, which experiences the direct involvement of its own people since its very making”.

Keywords
Seamanship museum, Cesenatico, museum set up.

 

p. 37 /Sognare, pensare, allestire insieme il museo: l’esperienza del Museo della Marineria di Cesenatico

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“Lo spettacolo della natura” al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino: il contributo del personale curatoriale
Franco Andreone, Rosa Camoletto, Lorenzo Mariano Gallo, Elena Gavetti, Elena Giacobino

Riassunto

Nel 2007 la Regione Piemonte ha bandito un concorso pubblico per l’allestimento permanente di alcune sale del palazzo dell’Ospedale Maggiore di San Giovanni Battista e della Città di Torino, dal 1979 sede del Museo Regionale di Scienze Naturali (MRSN). In seguito il personale curatoriale del MRSN si è impegnato affinché nel progetto vincitore del concorso fossero valorizzate le collezioni e le esperienze interne maturate in oltre trent’anni di attività. Importanti arricchimenti rispetto al progetto originario hanno incluso nel rinnovato percorso espositivo cospicue componenti botaniche e geo-mineralogiche, una trattazione paleontologica collegata alla storia naturale del Piemonte e una presentazione delle foreste del Madagascar, bioma esemplificativo delle complesse relazioni uomo-natura. L’attività sinergica tra il personale curatoriale interno ed esterno ha portato nel 2013 all’inaugurazione de “Lo spettacolo della Natura. Storie di scienza e di mondi da conservare”.

Parole chiave
Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, mostre permanenti, personale curatoriale.

 
“Lo spettacolo della natura” at the Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino: the contribution of the curatorial staff.

Abstract

In 2007, the Regione Piemonte launched a public competition for realising a permanent exhibit in some spaces of the building “Ospedale Maggiore di San Giovanni Battista e della Città di Torino” that houses the Museo Regionale di Scienze Naturali since 1979. Following this, the curatorial personnel committed to include within the winner project elements featuring the history of the Museum, valorising the scientific collections, and the internal experiences produced in more than thiry years of activity. Important enrichments included in the expositive circuit conspicuous botanical and geo-mineralogical elements, a paleontological narration tied to the natural history of Piedmont, and a presentation of the forests of Madagascar representative biome showing the complex relationship between man and nature. The synergistic activity between internal and external personnel led in early 2013 to the inauguration of “Lo spettacolo della Natura. Storie di scienza e di mondi da conservare”.

Keywords
Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, permanent exhibitions, curators

 

p. 41 /“Lo spettacolo della natura” al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino: il contributo del personale curatoriale

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Vecchi spazi, nuove idee, nuovi allestimenti: l’esperienza dell’ASTUT
Mara Fausone, Marco Galloni

Riassunto

L’ASTUT, Archivio Scientifico e Tecnologico dell’Università di Torino, da oltre vent’anni è l’ente deputato alla raccolta, conservazione, studio e valorizzazione degli strumenti scientifici utilizzati in passato presso l’Ateneo torinese. Il materiale raccolto non è solo quello di un passato lontano, ma riguarda anche gli strumenti usati fino a ieri, perché una delle nostre finalità è la “musealizzazione a futura memoria”: si cerca di salvare i reperti del secolo scorso, spesso trascurati perché ritenuti solo vecchie cose. Dal 2000 l’ASTUT ha la sede operativa nella ex Manifattura Tabacchi, un esempio di archeologia industriale settecentesca. Di recente ci è stato messo a disposizione un nuovo locale che abbiamo adibito a spazio espositivo in una accezione un po’ diversa dal solito e denominato “laboratorio del ‘900” organizzato in isole tematiche con ambientazioni dedicate a singole tecnologie scientifiche, con una collocazione degli strumenti per dimostrarne l’evoluzione, privilegiando una valenza didattica e divulgativa.

Parole chiave
archivio, Università, strumenti scientifici, allestimento

 
Old rooms, new ideas and new settings: the ASTUT experience.

Abstract

Astut, Archivio Scientifico e Tecnologico dell’Università di Torino, founded in 1992, is the institution devoted to preserve, catalogue, study and appraise the instruments and the objects of science and technology related with the history of the University of Torino. We store with particular care the scientific relics of the last century that are more likely to get lost because of their lack of relevance and appeal if compared to the beauty and charm of ancient instruments. Since 2000 the Archives have their seat in the old buildings of the Tobacco Agency founded in the XVIII century. Here we inaugurated a new exhibition hall entitled “Laboratory of the Twentieth Century”. It is organized in islands devoted to various topics and each one, with an appropriate and suitable setting, shows all the instruments needed for the work of researchers in different fields.

Keywords
archives, University, scientific instruments, settings

 

p. 47 /Vecchi spazi, nuove idee, nuovi allestimenti: l’esperienza dell’ASTUT

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Raccontare la preistoria. Un approccio interdisciplinare
Lucia Borrelli, Carmela Petti

Riassunto

Il progetto didattico “Raccontare la Preistoria. Un approccio interdisciplinare” è stato ideato dai Musei di Antropologia e Mineralogia per avvicinare gli alunni della scuola primaria allo studio dell’evoluzione umana in maniera innovativa. Esso consiste in percorsi educativi interdisciplinari finalizzati all’approfondimento del ruolo svolto dalle rocce e dai minerali nell’evoluzione culturale e tecnologica dell’uomo preistorico. Ciascun percorso prevede la visita guidata ai nuovi allestimenti realizzati in entrambi i Musei affiancando i manufatti in pietra del Paleolitico e del Neolitico ai corrispondenti campioni di rocce e minerali; successivamente gli studenti partecipano ad una coinvolgente attività di laboratorio in cui approfondiscono gli argomenti trattati nei Musei, utilizzando supporti didattici, manufatti, rocce e minerali delle collezioni. Questo progetto educativo vuole enfatizzare i legami esistenti tra diverse discipline scientifiche, confermando la funzione di mediatore culturale del museo.

Parole chiave
preistoria, esposizioni, didattica museale

 
Telling the Prehistory. An interdisciplinary approach.

Abstract

The educational activity “Telling the Prehistory. An interdisciplinary approach” was developed to encourage young students of the primary school to the study of human evolution following an unusual approach. It consists of an interdisciplinary educational program to discover the role played by rocks and minerals in the cultural and technological evolution of prehistoric man. Each activity includes a guided tour to the new exhibitions at Anthropology and Mineralogical Museums where stone artifacts of Paleolithic and Neolithic period are shown together with the corresponding samples of rocks and minerals. Next, in the laboratory students explore specimens of Museums, which include original artifacts, casts of different hominin species, rocks and minerals. This educational project aims to emphasize the links between various scientific disciplines confirming the role of cultural mediator of the museum.

Keywords
prehistory, expositions, museum didactics

 

p. 51 /Raccontare la preistoria. Un approccio interdisciplinare

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Il progetto di una sala sulla storia dell’informatica personale
Giovanni Antonio Cignoni, Fabio Gadducci, Chiara Tarantino

Riassunto

Il Museo degli Strumenti per il Calcolo dell’Università di Pisa possiede una ricca collezione, centrata sulle macchine digitali, che spazia dalle calcolatrici meccaniche del XIX secolo ai primi calcolatori italiani degli anni Sessanta, fino alle pietre miliari dell’informatica di consumo di oggi. Al fine di migliorare la sua offerta, pur nella carenza di spazi, il Museo sta procedendo a una ristrutturazione del percorso espositivo. Nella nuova organizzazione, una sala è dedicata a un’esposizione per manente sulla storia dell’informatica personale. L’articolo descrive come due obiettivi hanno guidato la progettazione dell’esposizione, en tram bi resi critici dai vincoli legati agli spazi disponibili: esibire una collezione unica in Italia e raccontare con appropriatezza una lunga storia di sviluppo scientifico e tecno lo gico.

Parole chiave
progettazione museale, comprensione/coscienza della scienza, storia dell’in formatica

 
Designing an exhibition about the history of personal computing

Abstract

The Museum of Computing Machinery of the University of Pisa has a rich collection of computing devices, with a focus on digital machines. It includes many XIX century mechanical calculat ors and early Italian computers from the Sixties, as well as the milestones of contemporary commercial computing. In order to improve its attractiveness, despite its shortage of display spaces, the Museum is undergoing a complete reorganiza tion and, in the new layout, a room is devoted to an exhibition about the history of personal computing. The paper describes how two objectives drove the design of the exhibition, both of them made critical by the constraints on the available space: showing an outstanding collection and telling in an appropriate way a long history of scientific and technological development.

Keywords
exhibition design, understanding/awareness of science, computing history

 

p. 55 /Il progetto di una sala sulla storia dell’informatica personale

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Strategie di comunicazione di un museo senza sede espositiva
Stefano Maretti, Paolo Guaschi, Jessica Maffei, Edoardo Razzetti, Giorgio Mellerio

Riassunto

Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia, nato nel 1771 per volontà di Lazzaro Spallanzani, ha avuto numerosi cambiamenti di sede. Nel 1961 le collezioni furono immagazzinate, e di fatto abbandonate, in uno spazio non aperto al pubblico. Nel 2000, dopo cinque anni di restauri, una parte delle collezioni di zoologia fu trasferita in un ex capannone industriale alla periferia della città. Negli intenti originali tale collocazione doveva essere un deposito accessibile solo agli studiosi delle collezioni e non ai visitatori. In realtà ben presto questa sede ha incominciato a ospitare aperture straordinarie e con il trascorrere degli anni il calendario di iniziative si è infittito, arricchendosi di visite guidate e laboratori didattici. La situazione attuale, che prevede regolari aperture, ha indotto i curatori a rivedere i criteri di esposizione di questo museo “non museo” apportando novità alla disposizione dei reperti e ai loro ausili didascalici, e ad adottare una nuova ed efficace campagna promozionale.

Parole chiave
Pavia, museo, storia naturale, percorso espositivo, divulgazione

 
Communication strategies of a museum without an exhibition venue.

Abstract

The Natural History Museum of the University of Pavia was founded in 1771 by the will of Lazzaro Spallanzani, since it has then changed its location several times. In 1961, the collections were stored, and more or less abandoned, in a restricted area. In 2000, after five years of maintenance and restoration, part of the zoological collections were transferred in a former industrial building on the outskirts of the city. In the original intent this building should have been a storage location accessible only to researchers and not to the general public. In reality this location soon has begun to host special openings and with the passing of years, the calendar of events has increased, with guided tours and educational exhibitions. The current situation, with openings available on regular basis, led the curators of the museum to review the criteria for exposure of the exhibits in this “false museum” giving new arrangement of the specimens and their labels and adopting new and effective promotional campaigns.

Keywords
Pavia, Natural history, Museum, exhibitions, divulgation

 

p. 59 /Strategie di comunicazione di un museo senza sede espositiva

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Elementi vegetali per una esposizione “quasi viva”: la foresta del Madagascar a Torino
Rosa Camoletto

Riassunto

Nel Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino (MRSN) è stata realizzata un’area espositiva immersiva che presenta le complesse e delicate relazioni che intercorrono tra la specie umana e la foresta pluviale del Madagascar. Questa nuova esposizione, aperta l’8 marzo 2013, è basata sulle ricerche originali condotte in Madagascar da alcuni zoologi piemontesi. Quando divenne necessario identificare e selezionare la componente vegetale dell’esposizione, fu indispensabile condurre complesse ricerche. Poiché, per motivi economici e logistici, era possibile inserire una limitata selezione di vegetali, vennero scelte specie di facile rappresentazione e idonee a illustrare molteplici peculiarità. Le oltre 60 specie selezionate per il lembo di foresta pluviale malgascia e per le vetrine integrative sono state realizzate con esemplari essiccati e con diverse riproduzioni originali.

Parole chiave
Madagascar, vita vegetale, foresta pluviale, modelli, esposizione permanente

 
Vegetal subjects for an “almost alive” exhibit: the Madagascar forest at the Museo Regionale of Torino (Italy)

Abstract

An immersive exhibit, showing the complex and delicate relationships between humans and the Madagascar’ rainforests, has been recently realized in the Museo Regionale di Scienze Naturali of Turin (MRSN). This new exhibit, which opened on March 8, 2013, is based on some original research conducted in Madagascar by some piedmontese zoologists. When it became necessary to identify and select the vegetal component of the exhibit, a particularly complex research was required. Since it was possible, for reasons of space and costs, to insert only a few vegetal subjects, it was decided to select only species easy to be produced and useful to illustrate multiple characteristics. The over 60 species selected for the walk-through Malagasy rain forest and for the various showcases were made with dried samples and with various original hand-crafted models

Keywords
Madagascar, vegetal life, rain forest, plant models, permanent exhibit

 

p. 63 /Elementi vegetali per una esposizione “quasi viva”: la foresta del Madagascar a Torino

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Il video “Torino 1911: le promesse della scienza” del Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso”. Un esempio di progetto condiviso
Cristina Cilli, Giancarla Malerba, Giacomo Giacobini, Silvano Montaldo

Riassunto

Il riallestimento del Museo Lombroso, aperto al pubblico nel 2009, ha richiesto un forte impegno nelle operazioni di comunicazione scientifica. La prima sala del museo, allestita rievocando un’aula ottocentesca, presenta un video introduttivo intitolato “Torino 1911: le promesse della scienza”. Si tratta di un dialogo che si immagina avvenuto in occasione della Grande Esposizione del 1911, tra un giovane, entusiasta del progresso scientifico e tecnologico, e una persona più anziana e prudente. Il video tocca diverse tematiche riguardanti Lombroso e la società dell’epoca e propone una riflessione sul progresso e i suoi limiti. La progettazione di questo video ha visto la condivisione di competenze di professionisti in diversi settori come l’architetto-museografo, il regista di teatro, lo storico accademico, il ricercatore iconografico, il comunicatore scientifico, il montatore video.

Parole chiave
storia della scienza, comunicazione scientifica, ricerca iconografica, teatro, video. ABSTRACT

 
The video “Turin 1911: the promises of science” at the “Cesare Lombroso “Museum of Criminal Anthropology. An example of a shared project

Abstract

The set up of Lombroso Museum, opened to the public in 2009, required a strong engagement in the operations of scientific communication. The first room of the museum, which evokes a Nineteenth century lecture room, shows an introductory video titled “Turin 1911: the promises of science”. It is an imaginary dialogue occurred on the occasion of the Great Exhibition of 1911, between a young person, enthusiastic of scientific and technological progress, and an older and prudent one. The video touches upon several themes concerning Lombroso and the society of his time, and offers food for thought on the progress and its limitations. The planning of this video took advantage of the sharing of expertise of professionals in various fields such as the architect-museographer, the theater director, the academic historian, the iconographical researcher, the science communicator, the video editor.

Keywords
history of science, scientific communication, picture research, theater, video

 

p. 68 /Il video “Torino 1911: le promesse della scienza” del Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso”. Un esempio di progetto condiviso

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La Laguna di Venezia: un nuovo progetto espositivo
Mauro Bon - Barbara Favaretto - Margherita Fusco - Luca Mizzan - Nicola Novarini Raffaella Trabucco - Marco Uliana - Cecilia Vianello - Silvia Zampieri

Riassunto

Il Museo di Storia Naturale di Venezia sta per aggiungere un altro importante tassello alla sua ricca offerta espositiva con la realizzazione di una nuova sezione dedicata alla Laguna di Venezia. Attraverso otto stanze il visitatore potrà compiere un percorso al tempo stesso conoscitivo, sensoriale e simbolico all’interno della laguna per conoscerne origini, caratteristiche geomorfologiche, tradizioni legate in particolare alla pesca e specificità naturalistiche che rendono questo ambiente cosi assolutamente unico anche nel suo peculiare e plurisecolare rapporto con l’uomo. La sfida è quella di creare un allestimento in cui la comunicazione possa coinvolgere il visitatore indipendentemente dal livello culturale, dall’età o dal bagaglio esperienziale posseduto. Un museo accessibile a pubblici diversi, uno spazio di tutti e per tutti, un patrimonio da utilizzare con tempi e modalità diverse, un luogo reso vivo e vivace da tutti coloro che lo arricchiscono con la loro personale esperienza

Parole chiave
allestimento, progetto partecipato, laguna di Venezia

 
The Lagoon of Venice: a new exhibition project

Abstract

The Museum of Natural History of Venice is in the process of adding another important piece to its rich exhibition offer, with the creation of a new section dedicated to the Venice lagoon. Through eight rooms, visitors will follow a path across the lagoon which is at one time cognitive, sensorial and symbolic, displaying the origins, geomorphology, local traditions especially related to fisheries and natural characteristics that make this environment so unique, also in its peculiar and centuries-old relationship with man. The challenge, therefore, is to create an exhibit in which the communication could involve the visitor regardless of educational level, age or experiential baggage. A museum accessible to different audiences, a space of all and for all, an heritage to be appreciated in different times and different ways, a place made alive and lively by all those who enrich it with their personal experience.

Keywords
museum exhibit, shared design, Venice lagoon

 

p. 72 /La Laguna di Venezia: un nuovo progetto espositivo

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Esposizioni: un gioco da bambini? Pensare allestimenti museali per l’infanzia
Orietta Zanato Orlandini, Chiara Mauro

Riassunto

Aprendosi a un pubblico sempre più differenziato, i musei oggi si trovano a organizzare i loro spazi in modo da facilitare l’accessibilità e l’inclusività di tutti e di ciascuno: particolarmente in rapporto ai bambini più piccoli le cui specifiche esigenze, connesse alle loro caratteristiche di sviluppo, sfidano le proposte espositive sia per gli aspetti formali che nella scelta dei contenuti. Nell’accogliere bambini da tre a sei anni, l’organizzazione di spazi e oggetti è fondamentale per garantire una proficua fruizione dei reperti in sicurezza e per offrire percorsi di apprendimento significativi ed efficaci. Il nostro contributo intende riflettere su quali peculiarità debbano possedere gli allestimenti museali per essere accessibili e adatti ai piccoli visitatori, e suggerire alcune indicazioni metodologico-operative, costruite mediante il confronto tra quanto emerge dalla letteratura internazionale e i risultati ottenuti da una ricerca nei musei scientifici del Veneto.

Parole chiave
allestimenti museali, infanzia, educazione museale, accessibilità museale

 
Exhibition: is it a child’s play? Thinking how to set-up museums for childhood

Abstract

Museums are addressed to different publics. It is important to organize their exhibits, activities, communications and facilities in a way that takes into account an easy-access and the involvement of everybody. This is especially the case with small children, whose specific needs, dictated by their stage of development, present a real challenge in terms of the setting up of displays and indeed in selecting their contents. Design of spaces, rooms, equipment, collections, objects are essential when the museum purposes aim to be inclusive, and especially if we want that young children enjoy the visit, learn in a significant way, and play safely. Our paper aims to consider the various criteria that the museum exhibitions should follow to be user-friendly towards younger visitors. We will also put forward some ideas that have emerged from a comparison of international experiences in this area and a research carried out in science museums of the Veneto region.

Keywords
museum exhibitions, childhood, museum education, user-friendly museum

 

p. 76 /Esposizioni: un gioco da bambini? Pensare allestimenti museali per l’infanzia

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Il pubblico dei più piccini. Un angolo a essi dedicato nel Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan”
Anna Maria Miglietta

Riassunto

Questo lavoro illustra il progetto (in via di realizzazione) di un angolo dedicato ai bambini piccoli nel Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan”. L’obiettivo è quello di avvicinare i bambini alle bellezze del mare con un linguaggio consono alla loro tenera età (4-8 anni). I piccoli potranno conoscere il mare, oltre che guardando i reperti del museo, anche giocando, disegnando e leggendo; gli adulti che li accompagnano potranno visitare il museo in tutta calma, mentre i loro bimbi sono piacevolmente impegnati in attività ludico-educative.

Parole chiave
bambini, museo, pubblico

 
Children audience. A dedicated space in the Marine Biology Museum “Pietro Parenzan”.

Abstract

This work explains the project (under construction) of a place dedicated to children in the Marine Biology Museum “Pietro Parenzan”. The aim is to introduce children to the beauty of the sea with a language appropriate to their age (4-8 years). The children will learn about the sea, as well as looking at the exhibits of the museum, also playing, drawing and reading; the adults who accompany them will be let free to visit the museum while their children are pleasantly engaged in playful educational activities.

Keywords
children, museum, public

 

p. 82 /Il pubblico dei più piccini. Un angolo a essi dedicato nel Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan”

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“Vietato non Toccare” e progettazione plurisensoriale
Diodato Angelaccio, Maria Gabriella Giorgi, Lucia Sarti, Stefania Poesini

Riassunto

La progettazione plurisensoriale mira all’abbattimento delle barriere fisiche e percettive, necessarie per valorizzare e rendere fruibile a tutti il patrimonio culturale di cui disponiamo. La collaborazione tra l’Ufficio Acco - glienza Disabili e servizi DSA e il Dipartimento di Scienze Storiche e Beni Culturali, sezione di Preistoria, ha portato alla realizzazione di percorsi plurisensoriali tematici come la mostra “Vietato non Toccare - Non solo Pane”, concerti multisensoriali in occasione di eventi legati all’accessibilità e progetti per rendere accessibili e fruibili ad un’utenza ampliata siti quali parchi archeologici e naturalistici.

Parole chiave
accessibilità, patrimonio culturale, museologia, progettazione plurisensoriale

 
“Forbidden non to Touch” and multisensory design.

Abstract

The multisensory design aims at removing the perceptual and physical barriers needed to develop and make available to everyone our cultural heritage. We have realised multi-sensory pathways as the thematic exhibition “Forbidden non to Touch - Not Just Bread”, multisensory concerts in events related to accessibility and projects to make archaeological and natural parks accessible and useful to the widest public.

Keywords
accessibility, heritage, museology, multisensory design.

 

p. 85 /“Vietato non Toccare” e progettazione plurisensoriale

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“Oltre la vista: una visita al museo al buio”
Giorgio Vaccari, Alessandra Bragagnolo

Riassunto

Negli ultimi anni la stimolazione sensoriale al buio sta diventando pratica diffusa all’interno dei musei. “Oltre la vista” è un’attività dedicata alle scuole che consiste in una visita multisensoriale nella sezione permanente di Scienze della Vita progettata e condotta da personale vedente e non vedente. Il gruppo classe compie una parte della visita alla luce e una parte al buio, indossando una benda agli occhi. Mani, naso, orecchie e cuore sono coinvolti e sollecitati da suoni, assaggi e prove olfattive e dalla manipolazione di microdiorami e reperti. Nella fase al buio, tutti i destinatari sono nelle stesse condizioni di accessibilità di contenuti e significati in una situazione di sensibilità acuita, con la possibilità di caricare attribuzioni personali, con suggestioni ed emozioni. Tale progetto apre prospettive future nel coinvolgimento di tutti i pubblici grazie al perfezionamento di un percorso museale sensoriale permanente con postazioni aptiche e didascalie in braille.

Parole chiave
visita al buio, accessibilità, approccio multisensoriale, pubblico vedente e non vedente

 
“Beyond sight: a museum visit in the dark”

Abstract

In recent years, sensory stimulation in the dark is becoming common practice also in museums. “Beyond sight” is an activity dedicated to schools consisting of a multi-sensory tour in the permanent Life Sciences section, that is designed and conducted by blind and visually impaired staff. Students enjoy part of the visit in the light and the other part wearing a blindfold. Sounds, taste and olfactory tasks, manipulation of microdiorami and collection pieces are provided to involve senses and stimulate different abilities with hands, nose, ears and heart. In the dark, partecipants share the same condition of accessibility of content and meaning, in a situation that increases sensitivity and attitudes according to personal memory and emotion. The project opens great possibilities in the involvement of all publics, permanently equipping the museum with haptic sensory stations and captions in Braille.

Keywords
visit in the dark, accessibility, multi-sensory approach, blind and visually impaired publics

 

p. 88 /“Oltre la vista: una visita al museo al buio”

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Comunicazione e accessibilità al Museo di Scienze Planetarie di Prato
Serafina Carpino, Marco Morelli

Riassunto

Il Museo di Scienze Planetarie espone due tipi di collezioni: meteoriti e rocce da impatto la prima, minerali la seconda. La comunicazione dei contenuti tuttavia è stata realizzata per le due collezioni in modo diverso. Le meteoriti, infatti, sono campioni eccezionali per provenienza, età e caratteristiche ma senza un’adeguata comunicazione rischiano di rimanere reperti abbastanza insignificanti. Invece i minerali, con la loro grande varietà di forme, colori e dimensioni trasmettono già di per sé le loro caratteristiche principali. La scelta della modalità di comunicazione ha cercato in ogni caso di raggiungere le diverse tipologie di utenti, dai bambini agli adulti: pannelli e postazioni multimediali fin dalla progettazione del Museo, seguiti negli anni successivi anche dalle videoguide e dai QR code. Il Museo è accessibile completamente ai visitatori con disabilità motoria, rimane invece molto da lavorare per altre forme di disabilità.

Parole chiave
meteoriti, minerali, comunicazione, accessibilità

 
Communication and accessibility at the Museum of Planetary Sciences in Prato

Abstract

The Museum of Planetary Sciences displays two types of collections: meteorites and impact rocks, minerals. However, the information about the two collections is delivered in different ways. Indeed, the meteorites are samples with exceptional origin, ages and characteristics, but without proper information are likely to remain fairly insignificant rocks. Instead, the minerals, characterized by a wide variety of shapes, colors and sizes, are showing directly their main features.The communication strategy tries always to reach all different types of users, from children to adults: with panels and multimedia workstations since the early designing of the museum, followed in later years by video guides and QR codes. The Museum is fully accessible to visitors with mobility disabilities but it remains much work to be done for other forms of disability.

Keywords
meteorites, minerals, communication, accessibility

 

p. 92 /Comunicazione e accessibilità al Museo di Scienze Planetarie di Prato

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Paleontologia dal vivo. I nuovi allestimenti del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa
Chiara Sorbini, Giovanni Bianucci, Walter Landini

Riassunto

Negli ultimi anni, il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa ha realizzato tre nuove esposizioni permanenti di argomento paleontologico, sperimentando tipologie di comunicazione alternative con l’intento di proporre l’informazione in modo immediato. L’informazione è stratificata in diversi livelli: da quella veicolata dall’immediatezza dell’esperienza dei sensi, al confronto diretto fra i reperti esposti e le loro ricostruzioni, a quella su supporto informatico, ad una serie di spiegazioni più approfondite e organizzate, secondo diversi gradi di approfondimento, in pannelli che integrano reperti, testi ed elementi grafici. Ci sono poi spazi dedicati alla partecipazione attiva: i laboratori didattici sono integrati nella mostra fin dalla progettazione e il laboratorio di restauro del Museo è parte del percorso espositivo. Infine l’ultimo dei tre allestimenti si è ispirato ai criteri dell’universal design per garantire a ipo- e non-vedenti l’accesso ai reperti esposti.

Parole chiave
paleontologia, full immersion, interattività, multisensoriale, universal design

 
Live paleontology. The new exhibitions at the Natural History Museum of Pisa University.

Abstract

In the last years, the Natural History Museum of the Pisa University opened three new paleontological exhibitions. New ways of communications were explored trying to present the subjects in the most immediate way: a full immersion in the past. Information is proposed in different levels: the immediate sensitive experience, the direct comparison between fossil specimens and their lifelike models, touch screen totems, and finally written explications organized according to different levels of interest and enriched with images, models and true specimens. Spaces dedicated to educational activities for schools are included in the exhibition and the paleontological lab of the museum is in open view with the possibility of direct interaction. Finally the last realized exhibit follows the ideas of the universal design to allow low vision and blind people to enjoy the visit and explore with touch the replicas and some of the original specimens on display.

Keywords
paleontology, full immersion, interactivity, multisensory, universal design

 

p. 96 /Paleontologia dal vivo. I nuovi allestimenti del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa

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“Plasticità fenotipica” della didattica sull’evoluzione dei vertebrati
Marco A.L. Zuffi, Martina Calamusa, Simone Farina, Patrizia Scaglia, Silvia Sorbi

Riassunto

Presentiamo in modo sintetico il cambio strutturale e concettuale del nostro sistema didattico di trasferimento delle conoscenze relativamente all’evoluzione dei vertebrati. Partendo da una sala espositiva classica, in cui il sistema di insegnamento era di fatto unidirezionale (spiegazione diretta, con utilizzo dei pannelli esplicativi a parete come unico supporto didattico), abbiamo nel corso degli anni sperimentato e utilizzato l’uso di supporti didattici preparatori al percorso (video, diapositive, power-point), l’interazione diretta tra l’accompagnatore e l’utente mediante il coinvolgimento diretto nell’illustrare concetti, reperti e preparati che gli studenti vedono e sperimentano in museo e la somministrazione di schede di verifica a livelli multipli. Più di recente, con l’offerta di esperienze emozionali e tattili sul materiale presente nei laboratori, mediante lo studio e la discussione diretta con l’operatore museale sull’argomento oggetto del laboratorio, il gradimento diretto per i nostri progetti è aumentato in modo molto rapido.

Parole chiave
Vertebrati, biologia evoluzionistica, didattica, sale espositive, interazione

 
“Phenotipic plasticity” of teaching methodologies on Vertebrate evolution.

Abstract

We shortly present the structural and conceptual change of our teaching methodology on vertebrates evolution. Starting from classical exhibition rooms, in which the teaching process was one-way performed, on average using the printed panels of the room as the unique didactical matter, we have been experimented an increasing use of supplementary teaching materials (e.g. technical files) and of multi-level feed-back questionnaires, coupled with a frequent interaction between the museum guide and the students. More recently, the tactile possibilities students can experience with the material we offer (e.g. bones, skulls, skins) in our labs and the direct relationship with the operator to debate on a given open argument, have greatly raised the interest of the schools towards our didactical programs.

Keywords
Vertebrate, evolutionary biology, teaching method, exhibitions, individual interaction

 

p. 100 /“Plasticità fenotipica” della didattica sull’evoluzione dei vertebrati

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Qualità e linguaggio: come facilitare l’acquisizione di competenze nei musei scientifico-naturalistici
Silvia Casini

Riassunto

Gli studi sui visitatori hanno sottolineato l’importanza di creare nei musei scientifici le condizioni affinché i pubblici possano acquisire competenze trans-disciplinari piuttosto che informazioni. Che ruolo ha la valutazione nell’agevolare l’acquisizione di queste competenze? La difficoltà risiede nel definire e misurare la qualità della valutazione e gli effetti dell’incontro tra pubblici e museo, che non può essere riducibile alla sola categoria del gradimento. Nell’articolo si suggeriscono alcune strategie per restituire complessità agli studi sui visitatori, un ambito multi-disciplinare che in Italia non gode di dignità accademica pari a quella di cui gode in paesi come la Gran Bretagna o la Germania. Le strategie qui accennate fanno perno su due concetti chiave: qualità della valutazione e limiti del linguaggio utilizzato dai visitatori per creare un senso all’esperienza di visita.

Parole chiave
linguaggio, tecnoscienza, valutazione, qualità, competenze

 
Quality and language: how to facilitate the acquisition of skills in science and natural history museums

Abstract

Visitor studies have highlighted the importance of creating the best conditions for the public(s) of science museums to acquire cross-disciplinary skills rather than just information. What is the role of evaluation in facilitating the acquisition of those skills? The difficulty lies in defining and measuring the quality of the evaluation and the effects of the encounter between the public(s) and the museum, that can not be reduced to the category of liking. The article suggests some strategies to restore complexity to visitor studies, a multi-disciplinary field that in Italy does not enjoy an academic status equal to that enjoyed in countries such as Great Britain or Germany. The strategies outlined here are centered on two key concepts: quality of the assessment and the limits of the language used by visitors to make sense of their visit experience.

Keywords
language, technoscience, evaluation, quality, skills

 

p. 104 /Qualità e linguaggio: come facilitare l’acquisizione di competenze nei musei scientifico-naturalistici

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Dall’acquisizione di conoscenze all’impatto culturale e dai questionari allo storytelling digitale: evoluzione degli obiettivi e delle strategie di valutazione nei musei
Elisabetta Maria Falchetti

Riassunto

Questo lavoro propone alcune riflessioni sull’evoluzione di approcci e strategie di valutazione, parallelamente all’evoluzione di ruoli ed obiettivi nei musei scientifici; discute inoltre la valenza di nuove tecniche valutative, sulla base di esperienze e ricerche condotte al Museo di Zoologia di Roma. I modelli di valutazione sperimentati sono basati su indicatori/parametri che contemplano molti potenziali impatti dell’esperienza museale, oltre l’apprendimento. Con un contributo della EACEA, inoltre, il Museo ha avviato un progetto europeo (Grundtvig- Diamond), per la sperimentazione di strumenti innovativi di valutazione, quale lo Storytelling digitale (DST), che unisce alle potenzialità della narrazione le risorse della tecnologia digitale. Il DST permette di valutare molti aspetti della relazione visitatore-museo; si rivela uno strumento adatto a persone di diversa età, cultura, provenienza ed è stato sperimentato con successo anche con cittadini culturalmente esclusi o svantaggiati.

Parole chiave
impatto socio-culturale, valutazione, indicatori, storytelling digitale, esclusione culturale

 
From knowledge gathering to cultural impact. From questionnaires to digital storytelling. Evolution of goals and assessment strategies in museums

Abstract

This contribution presents a personal point of view about the co-evolution of evaluation approaches and strategies with roles and goals of scientific museums; besides it claims the value and potentiality of new evaluation models (e.g. the GLO and GSO of the UK-MLA) on the basis of researches carried out at the Rome Zoological Museum. These models consider many indicators/parameters and include a great number of possible impacts of museum experiences, beyond improvement of knowledge. By means of an EACEA funding, the Zoological Museum implemented an European project (Grundtvig-Diamond), aiming at testing new evaluation tools, like the Digital Storytelling (DST), which sums up the power of narration and resources of digital technology. The DST enables evaluation of many aspects of the visitor-museum relationships; it is a suitable tool for people of different ages, cultures, nationalities and it has been tested successfully with marginalized and disadvantaged people.

Keywords
socio-cultural impact, evaluation parameters, digital storytelling, cultural exclusion

 

p. 108 /Dall’acquisizione di conoscenze all’impatto culturale e dai questionari allo storytelling digitale: evoluzione degli obiettivi e delle strategie di valutazione nei musei

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Il pubblico del MUSE. Due esempi concreti di indagine sui visitatori per valutarne apprezzamento, aspettative e motivazioni
Matteo Bisanti, Fabio Perelli, Daniele Dalledonne, Michele Lanzinger

Riassunto

Il MUSE (Museo delle Scienze) di Trento è stato inaugurato il 27 luglio 2013 e ufficialmente aperto al pubblico il 30 luglio 2013. Nei due mesi successivi è stata sviluppata una serie di studi sul pubblico del nuovo museo, per indagare le aspettative e le motivazioni di visita, oltre all’apprezzamento delle sale espositive, anche al fine di individuare eventuali aggiustamenti e di impostare future iniziative che tengano conto dei risultati ottenuti. I livelli e le tipologie di analisi sono diversificati, sia per risultati che per le metodologie messe in campo. Qui proponiamo i risultati in breve di alcune indagini: in particolare di una “summative evaluation” della galleria “Tracce della vita” (piano -1) e di un’analisi attraverso interviste strutturate ai visitatori.

Parole chiave
MUSE, visitor agenda, tracking

 
The public of MUSE. Two concrete examples of visitors survey to evaluate appreciations, expectations and motivations.

Abstract

The MUSE (Museo delle Scienze) in Trento was inaugurated July 27, 2013 and officially opened to the public on 30th July 2013. Within two months we have developed a series of studies on the public of the new museum, to investigate visitors’ expectations and motivations, as well as the appreciation of the exhibition halls, in order to identify possible improvements and to set future initiatives that take into account the results obtained. We have used different kinds of analysis and levels of investigation, with respect to both results and methodologies. In this paper we present the results of some surveys: in particular two evaluations, one with a summative evaluation of the gallery “Traces of life” and the other by means of the analysis of structured interviews to visitors.

Keywords
MUSE, visitor agenda, tracking.

 

p. 113 /Il pubblico del MUSE. Due esempi concreti di indagine sui visitatori per valutarne apprezzamento, aspettative e motivazioni

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Dal libro dei visitatori alle schede di approfondimento del Museo di Anatomia umana di Torino: un esempio di dialogo tra il pubblico e i professionisti museali
Cristina Cilli, Giancarla Malerba, Giacomo Giacobini

Riassunto

Dopo l’apertura al pubblico del Museo di Anatomia umana “Luigi Rolando” dell’Università di Torino (febbraio 2007), attraverso l’analisi del libro dei visitatori, è emersa una richiesta di maggiori informazioni scientifiche sui preparati anatomici esposti nelle sale che conservano intenzionalmente criteri allestitivi tipici dell’Ottocento, ovvero vetrine affollate di oggetti, prive di illuminazione e di didascalie. Per soddisfare tale richiesta, grazie alla collaborazione di professionisti di vari settori, sono state realizzate schede di approfondimento come strumento omogeneo, di facile consultazione e, non ultimo, economico.

Parole chiave
anatomia umana, libro dei visitatori, comunicazione scientifica.

 
From the visitor’s book to explanatory cards in the Museum of Human Anatomy in Turin. An example of dialogue between visitors and museum professionals

Abstract

After the opening of the “Luigi Rolando” Museum of human anatomy of the University of Turin (February 2007), the analysis of the visitors’ book pointed out the request for more information on anatomical specimens on display in the showrooms that intentionally preserve exposition criteria typical of the Nineteenth century, such as show cases crowded with objects, lacking lighting and captions. To satisfy those requests, explanatory cards were made with the collaboration of professionals from various fields. Those cards proved to be a homogeneous, easy to use and, last but not least, inexpensive communication instrument.

Keywords
human anatomy, visitor’s book, scientific communication

 

p. 117 /Dal libro dei visitatori alle schede di approfondimento del Museo di Anatomia umana di Torino: un esempio di dialogo tra il pubblico e i professionisti museali

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Il “caso Villella” e il libro dei visitatori del Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso” dell’Università di Torino
Gianluigi Mangiapane, Cristina Cilli, Giacomo Giacobini ,Giancarla Malerba, Silvano Montaldo

Riassunto

A sei mesi dall’inaugurazione del Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso”, avvenuta il 27 novembre 2009, movimenti di diversa natura (politici, religiosi, …) hanno sollevato polemiche sull’esposizione di parte della collezione anatomica del museo, che consta di circa 600 crani. Le contestazioni sono state mosse in particolare verso un reperto: il cranio di Giuseppe Villella, icona della teoria sull’atavismo criminale di Lombroso. Nel maggio del 2010 si è costituito il “Comitato No Lombroso”, che ha sviluppato un’ampia campagna mediatica contro il museo. Inoltre, il sindaco del paese natale di Villella, Motta Santa Lucia (Catanzaro), ha intentato una causa nei confronti dell’Università di Torino per ottenere la “restituzione” del cranio di Villella. In seguito a queste vicende, l’analisi del libro dei visitatori, limitata al periodo ottobre 2012 - gennaio 2013, che corrisponde alla massima attenzione al caso da parte dei media nazionali e dei social network, ha permesso di fare una prima valutazione sulla percezione da parte del pubblico dell’esposizione della collezione craniologica con particolare attenzione al reperto in questione.

Parole chiave
libro dei visitatori, esposizione di resti umani, Giuseppe Villella, cranio, media

 
The dispute on Villella’s skull and the visitor’s book of the Museum of criminal Anthropology “Cesare Lombroso”, University of Turin

Abstract

Six months after the opening of the “Cesare Lombroso” Museum of Criminal Anthropology, which took place in November 27, 2009, movements of different nature (political, religious, ...) raised some controversy on the exposure of human remains from the museum collection, which consists of approximately 600 skulls. Complaints have been made in particular concerning one of those skulls: the one of Giuseppe Villella, icon of Lombroso’s theory of criminal atavism. The “Comitato No Lombroso”, created in May 2010, took legal action against the University of Turin for the return of Villella’s skull to his native village, Motta Santa Lucia (Catanzaro). Following these events, the analysis of the visitors’ book, limited to the period October 2012 - January 2013 corresponding to maximum attention to the case by the national media and social networks, has allowed us to make a first assessment of the perception by the visitors of problems related to exposure of the craniological collection with particular attention to Villella’s skull.

Keywords
visitor’s book, exhibition of human remains, Giuseppe Villella, skull, medias

 

p. 121 /Il “caso Villella” e il libro dei visitatori del Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso” dell’Università di Torino

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Ispirazioni dai fossili: una mostra artistica per la valorizzazione del patrimonio paleontologico
Elisabetta Cioppi, Stefano Dominici

Riassunto

Al Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze è stata allestita la mostra “Inspired fossils” del fotografo Art Murphy, relativa a 38 immagini di fossili. La scelta di mettere in mostra le foto nei locali storici della Sezione di Geologia e Paleontologia, precisamente, la grande galleria al secondo piano con vetrine dei primi del Novecento piene di fossili e la più piccola ma altrettanto importante Sala Strozzi al piano terreno, ha fornito l’opportunità per presentare al pubblico i depositi del museo mai aperti prima. Per verificare la risposta, sono state fatte interviste individuali da parte del personale del museo. I risultati mostrano che al pubblico piace la contaminazione arte-scienza e la possibilità di conoscere la storia e la pratica della ricerca paleontologica. Le collezioni storiche, le loro vetrine e le sale dove esse sono conservate sono tesori nascosti che appartengono alla città, beni materiali e immateriali da conservare e valorizzare. Il pubblico ama conoscere i vari aspetti del patrimonio culturale.

Parole chiave
depositi museali, valutazione, pubblico, arte-scienza

 
Inspired fossils: art exhibition for the benefit of paleontological heritage

Abstract

The exhibition “Inspired Fossils” by the photographer Art Murphy, portraying 38 fossil invertebrates, was on display at the Museo di Storia Naturale of the Florence University. The choice to show the photos in two historical settings of the Section of Geology and Paleontology, namely, the large second-floor hall with earlynineteenth century cabinets full with fossils, and the smaller, but also historically important Sala Strozzi on the ground floor, was a chance to present the public with the deposits of the museum, never exposed before. To test the response, individual interviews were collected by the museum personnel. The results show that the public appreciates the contamination of art with science, and likes to be given the chance to learn about history and the practice of paleontological research. Historical paleontological collections, their cabinets, and the rooms where these are stored are a hidden treasure that belongs to the town, material and intangible heritage to preserve and value. The public wants to learn about the many aspects of this cultural heritage.

Keywords
museum deposits, evaluation, public, art-science

 

p. 125 /Ispirazioni dai fossili: una mostra artistica per la valorizzazione del patrimonio paleontologico

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Allestimenti piccoli, tematici, stagionali e “slow technology” per dialogare e sperimentare con differenti pubblici al Museo del fiore
Gianluca Forti, Antonella Lis, Silvia Araceli, Francesca Lesen, Fabrizio Nardini, Claudia Romagnoli, Emiliano Barberi, Marco D’Aureli, Claudio Speroni, Filippo Belisarioni

Riassunto

In tempi di crisi le difficoltà possono diventare opportunità anche nella sperimentazione di allestimenti museali e percorsi che privilegiano strumenti semplici, poco costosi, di riciclo e “slow technology”, con l’intento di favorire l’interattività manuale, la creatività, spazi di approfondimento e relazione. In questa logica di “slow technology” il Museo del fiore di Acquapendente da qualche anno sta sperimentando piccoli allestimenti temporanei stagionali su tematiche di interesse collettivo con l’obiettivo di favorire partecipazione, inclusività, percorsi educativi e la formazione permanente. L’intento è di valorizzare, rinnovare e riproporre periodicamente gli allestimenti esistenti arricchendoli con un punto espositivo posto nell’ingresso del museo e con l’indicazione di percorsi variabili mensilmente o stagionalmente. Questa strategia ci ha permesso di aprire nuove strade di dialogo con pubblici differenti per cercarne di nuovi e offrire il museo come luogo di incontro e socializzazione.

Parole chiave
esposizioni temporanee, laboratori educativi, pubblico, slow technology, Museo del fiore.

 
Small, thematic, seasonal setups and slow technology allow different kinds of visitors to communicate and experience the Museum of Flowers

Abstract

In times of crisis, difficulties may sometimes become opportunities, for example by experiencing new forms of museum setups and itineraries that privilege simple, inexpensive, recycled and slow technology tools with the aim of promoting interactivity, creativity, and space for relationships and in-depth events, Within this slow technology logic, the Museum of Flowers of Acquapendente has been experimenting small temporary setups related to season and specific topics of common interest, to facilitate participation, inclusiveness, educational itineraries as well as lifelong learning. We intend to value, renovate and periodically propose again existing setups characterizing them with an exhibition-point at the main entrance of the Museum and a number of itineraries which may vary every month or every season. Thanks to this strategy, the Museum has found new ways to communicate with different kinds of visitors and to encourage new ones to approach the Museum as a space of encounter and socialisation

Keywords
temporary exhibitions, educational workshops, public, slow technology, Museum of Flowers.

 

p. 131 /Allestimenti piccoli, tematici, stagionali e “slow technology” per dialogare e sperimentare con differenti pubblici al Museo del fiore

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“FACCE. I molti volti della storia umana”: progettare una mostra Open Source basata sulla Computer Vision
Alessandro Bezzi, Luca Bezzi, Cicero Moraes, Nicola Carrara, Telmo Pievani, Moreno Tiziani

Riassunto

I visi - umani e dei nostri antenati - sono i protagonisti e, al tempo stesso, il filo conduttore della mostra temporanea “FACCE. I molti volti della storia umana”, prevista a Padova presso il Centro culturale Altinate/San Gaetano1 a partire da ottobre 2014. Essi diventano l’occasione per presentare al pubblico, in un allestimento apposito, alcuni dei reperti più significativi del Museo di Antropologia dell’Università di Padova, in attesa dell’apertura del Museo di Storia Naturale a Palazzo Cavalli. La Mostra punta sulla semplicità dell’idea e sulla sua possibilità di essere condivisa da un pubblico ampio, giovane e adulto. Tutti riconosciamo intuitivamente i volti, fin da piccolissimi. Tutti cerchiamo di interpretarli, per capire e prevedere le intenzioni dell’altro. La diversità umana si rispecchia nei volti, ma anche l’unità profonda della nostra storia evolutiva vi ha lasciato le sue tracce. La Mostra sarà arricchita in ogni sezione da exhibit interattivi multi-utente, basati essenzialmente sulla tecnologia della Computer Vision e della Realtà Aumentata, che avranno il compito di avvicinare attivamente il visitatore al percorso espositivo, rendendo unica e personalizzata la visita. La Mostra sarà “Open Source” (una delle prime a livello mondiale) e quindi il materiale prodotto potrà essere rilasciato liberamente con licenze aperte.

Parole chiave
mostra temporanea, Museo di Antropologia, ricostruzione forense del viso, realtà aumentata, prototipazione rapida

 
“FACCE. I molti volti della storia umana”: design an Open Source exhibition based on Computer Vision.

Abstract

The human and hominin faces are the protagonists and, at the same time, the leitmotif of the exhibition “FACCE. I molti volti della storia umana”, that will set up in Padua at the Centro culturale Altinate/San Gaetano starting in October 2014. They get the opportunity to present to the public, in a special exhibition, some of the most significant findings of the University of Padua Museum of Anthropology, before the opening of the Natural History Museum in Palazzo Cavalli. The exhibition focuses on the simplicity of the idea and its ability to be shared by a wide audience, young and adult. We all intuitively recognize faces, since as children. We all try to interpret them, to understand and anticipate the intentions of the other. Human diversity is reflected in faces, but also the profound unity of our evolutionary history has left its traces. The exhibition will be enriched in every section from multi-user interactive exhibits, essentially based on Computer Vision and Augmented Reality technologies, with the aim of bring the visitor actively to the exhibition, making an unique and personalized visit. The exhibition will be “Open Source” (one of the first in the world) and the material produced will be released freely under open licenses.

Keywords
temporary exhibition, Museum of Anthropology, forensic facial reconstruction, augmented reality, rapid prototyping.

 

p. 136 /“FACCE. I molti volti della storia umana”: progettare una mostra Open Source basata sulla Computer Vision

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Un laboratorio di Astronomia gestibile da remoto e alla portata di tutti: l’esperienza dell’Osservatorio Astronomico dell’Università di Siena
Alessandro Marchini, Alessandro Borsi, Massimo Conti, Vincenzo Millucci, Claudio Vallerani, Massimo Damiani

Riassunto

Elisa, una studentessa iscritta al corso di laurea in Fisica e Tecnologie Avanzate, costretta su una sedia a rotelle, non poteva salire nella cupola che ospita l’Osservatorio Astronomico dell’Università di Siena. Le “tecnologie avanzate” potevano però esserle di aiuto. Tra il 2010 e il 2012 la strumentazione dell’Osservatorio è stata rinnovata, ma soprattutto è stata completamente automatizzata, rendendola fruibile anche da remoto attraverso una connessione internet. Attualmente l’Osservatorio è un laboratorio dove gli studenti universitari e delle scuole di ogni ordine e grado imparano a conoscere il cielo e ad usare gli strumenti e le più moderne tecnologie per l’acquisizione e l’analisi di immagini astronomiche. Tali competenze permettono poi di condurre piccole esperienze di ricerca nel settore delle stelle variabili e dei pianeti extrasolari. Esemplificativa è l’esperienza di Mattia, neo-diplomato al Liceo Scientifico, che durante lo scorso anno scolastico ha osservato WASP-3b, un pianeta extrasolare. I dati raccolti sono stati accettati in un importante database scientifico internazionale e il suo lavoro, presentato all’esame di maturità, ha riscosso un grande successo.

Parole chiave
tecnologia, accessibilità, osservatorio astronomico automatizzato

 
An automated Astronomy lab for everybody: the case of the Astronomical Observatory of the University of Siena.

Abstract

Elisa, a student of Physics and Advanced Technologies, forced on a wheelchair by disability, could not access the observation dome of the University of Siena Astronomical Observatory. “Advanced technologies” helped her, though. Between 2010 and 2012 the Observatory instrumentation was completely updated, but, most importantly, was fully automated, and made remotely controllable trough an Internet connection. Today the Observatory is a laboratory where university and high-school students learn to study the starry sky and how to use the most recent instruments and technologies for astronomical images acquisition and analysis. Through this acquired knowledge, small projects in variable stars and extrasolar planets research can be conducted, by a wide range of enthusiasts and academic organizations. In 2013 Mattia, for example, during his last high-school year, observed WASP-3b, an extrasolar planet. The collected data was accepted in a prestigious international astronomical database and his work, presented during his final exam, obtained wide recognition and acclaim.

Keywords
technology, accessibility, automated astronomical observatory

 

p. 140 /Un laboratorio di Astronomia gestibile da remoto e alla portata di tutti: l’esperienza dell’Osservatorio Astronomico dell’Università di Siena

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Come funziona? La risposta al Museo FirST della Fondazione Scienza e Tecnica
Anna Giatti

Riassunto

La collezione di strumenti scientifici del Gabinetto di Fisica dell’ottocentesco Istituto Tecnico Toscano si conserva ancora oggi nei locali storici ed è composta da apparecchi ben conservati e in buona parte funzionanti. La Fondazione Scienza e Tecnica produce una serie di video che li mostrano in funzione e ne spiegano l’uso. Tali video vengono diffusi attraverso i “social media” e inseriti come risorsa consultabile all’interno del percorso museale con QR code, in modo da rispettare il carattere storico dell’allestimento.

Parole chiave
strumenti scientifici, esperimenti di fisica, storia della fisica, video, canale YouTube, QR code.

 
How does it work?

Abstract

The collection of scientific instruments of the Physics Cabinet of the Istituto Tecnico Toscano is still preserved today in the historic rooms and is composed of well-preserved and still-working equipment. The Fondazione Scienza e Tecnica produced a series of videos that show them up and explain their use. These videos are distributed through “social media” and incorporated as a resource available within the museum with a QR code, so as to respect the historic character of the exhibition.

Keywords
scientific instruments, physics experiments, history of physics, video, YouTube channel, QR code. IL GABINETTO DI FISICA DELL’OTTOCENTESCO ISTITUTO TECNICO TOSCANO E I SUOI STRUMENTI La Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze (v. § siti web 1) si occupa d

 

p. 144 /Come funziona? La risposta al Museo FirST della Fondazione Scienza e Tecnica

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L’Era dei Dinosauri: una passeggiata preistorica a due passi da Roma
Valerio Manfrini, Daniele Rizzelli

Riassunto

L’Era dei Dinosauri è la più grande collezione italiana di modelli, a grandezza naturale, di dinosauri animatronics. Si trova all’interno del Parco Zoomarine Italia, situato a pochi chilometri da Roma, che rappresenta il primo Parco tematico di intrattenimento educativo del Centro-Sud. La mostra in questione è permanente ed è composta da 23 modelli, fedelmente ricostruiti, di alcune tra le specie più famose (es. Tyrannosaurus rex, Triceratops horridus) inseriti in una foresta preistorica. I modelli si muovono grazie a un timer o a fotocellule attivate dal passaggio dei visitatori. Il passaggio aziona anche l’illuminazione sul dinosauro; la mostra è prevalentemente indoor. La fruizione della mostra è consentita mediante visite guidate. Per le scuole che visitano il Parco, l’offerta didattica prevede anche il laboratorio “Giurassico” grazie al quale gli studenti diventano piccoli paleontologi alle prese con lo scheletro di un T. rex.

Parole chiave
dinosauri, modelli, preistoria, ere geologiche, Giurassico.

 
The Age of Dinosaurs: a prehistoric walk a few steps from Rome

Abstract

The Age of Dinosaurs is the largest Italian collection of life-size models based on animation technology. It is located inside the Zoomarine Italia, close to Rome, which is the first educational themed Park in the central and southern Italy. The exhibition consists of 23 models, faithfully reconstructed, of some of the most famous species (i.e. Tyrannosaurus rex, Triceratops horridus) within a prehistoric forest. The models are actuated by timer or photocells activated by the passage of visitors. It also actuates the lighting on the dinosaurs; the exhibition is mainly indoor. The fruition of the exhibition is allowed through guided tours. For schools visiting the Park, the educational offer also includes the activity named “Jurassic”, through which students become young paleontologists struggling with a T. rex skeleton.

Keywords
dinosaurs, models, Prehistory, geological era, Jurassic

 

p. 148 /L’Era dei Dinosauri: una passeggiata preistorica a due passi da Roma

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Stampa 3D: una nuova risorsa per gli allestimenti museali
Ubaldo Betocchi, Nicola Madeddu

Riassunto

La stampa 3D FDM consente di realizzare oggetti attraverso un processo di deposizione per strati orizzontali di materiale plastico. Questa risorsa rappresenta una possibilità di sviluppo e trasformazione molto importante per i musei, perché permette di realizzare le repliche fedeli di reperti naturalistici o strutture biologiche. La modellazione o la scansione 3D non hanno limiti dimensionali e i file ottenuti possono essere stampati un numero infinito di volte. La possibilità di ristampare l’oggetto permette inoltre di creare percorsi tattili e attività interattive senza il problema di preservare l’integrità del campione. Grazie agli oggetti stampati i musei diventeranno più accessibili anche nei confronti delle persone diversamente abili. La stampa 3D, inoltre, genera attrazione nel pubblico: per questo motivo, creare all’interno dell’allestimento museale permanente un “maker-space” dove poter periodicamente eseguire queste attività può rappresentare una valida integrazione alla didattica classica e all’allestimento.

Parole chiave
stampa 3D, didattica, maker-space, scansione, modello.

 
3D printing: a new resource for the museum exhibits.

Abstract

3D printing is a process of making a three-dimensional solid object of virtually any shape from a digital model. 3D printing is achieved using an additive process, where successive layers of material are laid down in different shapes. This resource is an opportunity to develop and to change the technologies in museum exhibits. It allows to print replicas of natural specimens and biological structures. The modeling or the 3D scanning, have no dimensional limits and the resulting files can be printed for ever and in a different scale without loss of information. This peculiarity also allows you to create tactile paths and interactive activities without the problem of preserving the integrity of the specimen. Thanks to the 3D printed objects museums will be more accessible to disables people. 3D printing is really attractive for museum visitors, that’s why setting a “maker-space” inside the museum can represent a valuable and endearing idea to enrich the educational offer.

Keywords
3D print, education, maker-space, scanning, model

 

p. 151 /Stampa 3D: una nuova risorsa per gli allestimenti museali

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La tecnologia al servizio della natura. L’uso dei codici a barre (Data Matrix e Qr code) nel Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa
Simone Farina

Riassunto

Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, a partire dal 2010, ha iniziato uno studio innovativo basato sulle nuove tecnologie applicate alla comunicazione museale. Lo studio ha riguardato l’utilizzo dei codici Data Matrix e Qr code. La lettura di questi codici con la fotocamera di uno smartphone permette all’utente di visualizzare direttamente sul telefono informazioni ed immagini relative ai reperti. La sperimentazione è partita dall’esposizione “Ritorno al passato, un viaggio di 500 milioni di anni sui Monti Pisani” ed è proseguita, aggiornandosi, con la nuova “Sala degli Uccelli”, dove gli utenti possono anche effettuare il download del canto di ciascuno degli esemplari presenti nella sala. Questo ha permesso di trasformare le tradizionali visite in Museo in esperienze multimediali e multisensoriali. Infine, i codici a barre sono stati utilizzati anche off-line come contenitori di testo nella pannellistica interna ed esterna al Museo.

Parole chiave
data Matrix, Qr code, comunicazione museale, multimedialità.

 
When technology meets nature. The use of barcodes (Data Matrix and Qr code) in the Natural History Museum of the University of Pisa.

Abstract

Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, a partire dal 2010, ha iniziato uno studio innovativo basato sulle nuove tecnologie applicate alla comunicazione museale. Lo studio ha riguardato l’utilizzo dei codici Data Matrix e Qr code. La lettura di questi codici con la fotocamera di uno smartphone permette all’utente di visualizzare direttamente sul telefono informazioni ed immagini relative ai reperti. La sperimentazione è partita dall’esposizione “Ritorno al passato, un viaggio di 500 milioni di anni sui Monti Pisani” ed è proseguita, aggiornandosi, con la nuova “Sala degli Uccelli”, dove gli utenti possono anche effettuare il download del canto di ciascuno degli esemplari presenti nella sala. Questo ha permesso di trasformare le tradizionali visite in Museo in esperienze multimediali e multisensoriali. Infine, i codici a barre sono stati utilizzati anche off-line come contenitori di testo nella pannellistica interna ed esterna al Museo.

Keywords
data Matrix, Qr code, museum communication, multimedia. INTRODUZIONE La concezione dei Musei come semplici luoghi di conservazione ed esposizione dei reperti è ormai ampiamente superata. I Musei oggi si qualificano sempre di più come spazi aperti dove ric

 

p. 156 /La tecnologia al servizio della natura. L’uso dei codici a barre (Data Matrix e Qr code) nel Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa

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Applicazione della tecnologia RFId per la gestione e fruizione delle collezioni naturalistiche
Stefano Mazzotti, Marco Caselli, Carla Corazza, Enrico Trevisani, Michela Biancardi, Marzia Breda, Marina Cangemi, Giuseppe Mincolelli, Ursula Thun Hohenstein, Chiara Feriotto, Alberto Benati, Angela Dosso

Riassunto

Il Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara, in collaborazione con il TekneHub - Laboratorio del Tecnopolo di Ferrara e la ditta TechSigno s.r.l., ha avviato una sperimentazione sull’applicazione di tecnologie ITC al proprio patrimonio per migliorare la gestione delle collezioni e facilitare le normali procedure dell’operatore museale. E’ stata scelta la tecnologia RFId (Radio Frequency Identification) con l’applicazione di “tags” (etichette) a due collezioni ornitologiche del Museo. La comparazione tra le procedure tradizionali e i risultati ottenibili con l’introduzione dei tags consente di proporre, attraverso l’analisi dei bisogni dei diversi operatori e applicando una metodologia caratteristica dello “user-centered design”, nuovi modelli procedurali e nuovi prototipi di strumenti specificatamente concepiti per le diverse tipologie di collezioni naturalistiche.

Parole chiave
RFId technology for the management and use of naturalistic collections

 
RFId technology for the management and use of naturalistic collections

Abstract

The Museum of Natural History of Ferrara in collaboration with TekneHub and TechSigno s.r.l. started the experimental application of ICT technologies to enhance the management of its collections. In particular, the RFId technology (Radio Frequency Identification) has been used to simplify the traditional activities of the museum technicians through the application of tags to the specimens of two different ornithological collections. The traditional procedures of collection management have been compared to the results achieved through the employment of RFId tags. New procedural models and new prototypes of devices have been proposed, specifically designed for the different kinds of collections, taking into account the needs of the different operators, thus applying the typical methodology of the user-centered design.

Keywords
RFId technology, ornithological collections, management, fruition, design driven innovation, user centered design.

 

p. 160 /Applicazione della tecnologia RFId per la gestione e fruizione delle collezioni naturalistiche

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Spunti di comunicazione interdisciplinare: Morisia monanthos tra natura, scienza, arte e storia
Cristina Delunas, Annalaura Pistarino

Riassunto

Una rara pianta endemica della Sardegna e della Corsica, Morisia monanthos (Viv.) Asch., è stata scelta come spunto per rendere innovativa l’esposizione di modelli naturalistici tradizionali. Il soggetto, plasmato secondo l’antica tecnica della Ceroplastica, evoca il concetto di raro, di entità preziosa da proteggere. Al modello in cera è associata una scheda multimediale redatta con linguaggio di tipo giornalistico e predisposta anche per la pubblicazione “in rete”. A partire dal nome della pianta, dedicata a Giuseppe Giacinto Moris, botanico del XIX secolo, la scheda comunica al pubblico contenuti interdisciplinari. Vengono trattate tematiche diverse: dalle caratteristiche morfologiche, dalla distribuzione e dalla nomenclatura della Morisia, alla conservazione dell’habitat delle specie rare, alla storia della ricerca floristica in Sardegna e alla storia italiana dal regno Sardo-Piemontese fino all’Unità d’Italia.

Parole chiave
Morisia, G.G. Moris, interdisciplinarietà, Ceroplastica, modello naturalistico.

 
Ideas for interdisciplinary communication: Morisia monanthos between nature, science, art and history.

Abstract

A rare endemic species of Sardinia and Corsica, Morisia monanthos (Viv.) Asch., was chosen as a starting point to make innovative the exhibit of traditional naturalistic models. The subject itself made according to the ancient technique of wax modelling, evolves the concept of rarity and of valuable entity to be protected. The wax model is associated to a card on a desktop computer written in journalistic style, to be made available on the web as well. The card displays interdisciplinary contents. Starting from the name of the plant, dedicated to Giuseppe Giacinto Moris, a botanist of the nineteenth century, different themes are expanded: from the morphological characteristics, the distribution, and the nomenclature of Morisia, to the conservation of the habitat of rare species, the history of floristic research in Sardinia and the Italian history of the kingdom of Sardinia-Piedmont till the unification of Italy.

Keywords
Morisia, G.G. Moris, interdisciplinarity, Ceroplastic, naturalistic model.

 

p. 165 /Spunti di comunicazione interdisciplinare: Morisia monanthos tra natura, scienza, arte e storia

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La gestione delle collezioni scientifiche e storico naturalistiche: questionario sullo stato dell’arte dei Musei scientifici e di storia naturale italiani
Marina Cangemi, Carlo Peretto, Ursula Thun Hohenstein, Carmela Vaccaro, Stefano Mazzotti

Riassunto

L’ importante ruolo, affidato ai Musei di Scienze e di Storia Naturale, nella divulgazione, conservazione e studio della scienza e della biodiversità ha portato ad affrontare numerose trasformazioni e variazioni sia nell’apparato comunicativo che nella gestione. Per garantire la fruizione del patrimonio custodito è necessario adeguare gli standard minimi richiesti per sviluppare archivi e banche dati fruibili. Attraverso i risultati di questo sondaggio, condotto nel corso del 2013 nell’ambito del progetto di ricerca di dottorato “La gestione delle collezioni dei musei scientifici e storico naturalistrici mediante applicazione di tecnologie di infomobilità” (Cangemi, 2015), si vuole presentare lo stato dell’arte della conservazione e della gestione delle collezioni scientifiche e naturalistiche. In particolare l’attenzione è stata posta sull’utilizzo di strumenti di monitoraggio, sullo stato e i metodi di inventariazione e catalogazione, ed infine sulle procedure adottate per la movimentazione interna ed esterna dei beni custoditi.

Parole chiave
gestione delle collezioni, musei scientifici, musei di storia naturale, banche dati

 
The management of the scientific and natural-history collections: questionnaire on the state of the art on Italian Natural History and Science Museums

Abstract

The important role assigned to the Natural History and Science Museums for the dissemination, preservation and study of science and biodiversity has led to deal with many changes both in the communications and in the management strategies. In order to guarantee the future fruition of the Cultural Heritage the minimum standards required have to be upgraded for developing open archives and databases. Through the results of this survey carried out in 2013 within a PhD research entitled “Management of the Scientific and Natural History Museums collections through the application of infomobility technologies”(Cangemi, 2015), we wish to present the state of the art of the conservation and management of the natural and scientific collections. In particular, the attention has been focused on the use of monitoring tools, rank and methods of inventory and cataloging, and finally on the procedures for indoor and outdoor handling of goods stored in the museums.

Keywords
management collections, science museum, natural history museum, database.

 

p. 169 /La gestione delle collezioni scientifiche e storico naturalistiche: questionario sullo stato dell’arte dei Musei scientifici e di storia naturale italiani

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Dal XXIII Congresso di Venezia al volume degli Atti: cosa è successo nell’ANMS
Fausto Barbagli

Riassunto

Scorrere le bozze del Volume di questi Atti del XXIII congresso ANMS, dalla bellissima e stimolante relazione introduttiva di Jean Clair, agli interessanti contributi delle quattro sessioni in cui sono articolati i lavori, è per me motivo di molteplici riflessioni. Sono trascorsi due anni e mezzo da quel novembre 2013 che ci vide ospiti del Museo di Storia Naturale di Venezia dove il recente allestimento, frutto di un progetto scientifico elaborato dallo staff e condiviso in fase di realizzazione con museografi, grafici, comunicatori e altri esperti, divenne argomento di condivisione e dibattito anche con la comunità museologico-scientifica, in un momento di grande valore formativo per tutti noi. In questo lasso di tempo i lavori che vedono oggi la luce hanno mantenuto intatta la loro freschezza e attualità, tanto da sembrare tale tempo più breve. Al contrario, gli eventi all’interno della nostra Associazione sono proceduti con un’intensità tale da far sembrare quella data molto più lontana.

 
From the XXIII Congress in Venice to the Proceedings publication: What happened meanwhile within ANMS

Abstract

The scrolling through the drafts of these Proceedings of the XXIII ANMS Congress, from the beautiful and inspiring introductory speech by Jean Clair to the interesting contributions of the four sessions in which the works are organized, is for me a source of many reflections. Two years and a half have passed from that November 2013 that saw us as guests of the Museum of Natural History of Venice, where its new exhibit - the result of a scientific project developed by the staff but shared with museographers, graphic designers, communicators and other experts along the way - became a matter of sharing and discussion also within the museological and scientific community, as a time of great valuable knowledge for all of us.

p. 3 /Dal XXIII Congresso di Venezia al volume degli Atti: cosa è successo nell’ANMS

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Indice Museologia Scientifica Memorie 15

p. 0 /Indice Museologia Scientifica Memorie 15

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