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Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
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Volume 4/2010 N. 1-2 NUOVA SERIE

Museologia Scientifica

Volume: 4

Anno: 2010
Copertina

p. 0 /Copertina

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150 anni di museologia scientifica in Italia: uno sguardo ai musei universitari
Giacomo Giacobini

Riassunto

Questo contributo riassume le vicende dei musei universitari italiani negli ultimi decenni, ricordando le note positive e negative che li hanno coinvolti e presentando la situazione attuale e i problemi determinati dalla riforma in atto negli atenei. Viene sottolineata l’importanza di queste collezioni ai fini della ricerca e della di - dat tica e come rilevante patrimonio in beni culturali. Le possibilità di comunicazione scientifica di queste col - le zioni sono esemplificate citando casi relativi ai musei torinesi.

Parole chiave
musei universitari, beni culturali, ricerca, didattica, Torino.

 
150 years of scientific museology in Italy: a look at university museums

Abstract

This paper summarizes the fortunes of Italian university museums in recent decades, recalling the positive and negative events involving them and discussing the problems caused by the recent university reform. The importance of these collections for research and teaching purposes and as an important patrimony of cultural materials is underlined. The possibilities of these collections for scientific communication are exemplified by cases involving the Turin museums.

Keywords
university museums, cultural material, research, teaching, Turin.

 

p. 4 /150 anni di museologia scientifica in Italia: uno sguardo ai musei universitari

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Editoriale
Vincenzo Vomero

p. 3 /Editoriale

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Indice Museologia Scientifica 4

 
Index

p. 1 /Indice Museologia Scientifica 4

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Il Museo di Anatomia Comparata: dall’Archiginnasio alla Sapienza (1800-1980)
Silvia Giuseppini, Ernesto Capanna

Riassunto

Il presente contributo ripercorre, grazie ad un’originale e nuova lettura storiografica delle varie fonti documentarie ed archivistiche inedite, la storia della istituzione, dello sviluppo e della costituzione delle collezioni del Museo di Anatomia Comparata dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”; storia protrattasi ininterrottamente per quasi due secoli nel contesto delle diverse vicende dell’Università di Roma. Dall’originario Stabilimento di Veterinaria del Pontificio Romano Archiginnasio prese l’avvio il primo Gabinetto e il Museo di Zoologia e Zootomia dell’Archiginnasio, che ebbe come obbiettivo l’apertura al pubblico e il supporto alla didattica universitaria. Dal nucleo primitivo dell’Archiginnasio hanno poi tratto origine, con alterne vicende, i Musei di Zoologia e Zootomia e di Anatomia e Fisiologia Comparate della Regia Università di Roma. Nel 1875, i due musei introdussero nelle loro collezioni parte dei beni appartenuti al Museo Kircheriano del Colle gio Romano, tuttora posseduti ed esposti. Il museo attualmente si caratterizza come strumento indi - spensabile alla diffusione dell’educazione storico-critica e scientifica.

Parole chiave
anatomia comparata, Museo Kircheriano, didattica.

 
The Museum of Comparative Anatomy: from Archigymnasium to La Sapienza (1800-1980)

Abstract

The story of the Museum of Comparative Anatomy, University of Rome “La Sapienza”, is reconstructed by means of circumstantial archival research on unpublished sources. This history covers more than two centuries, starting from the Pontificium Romanum Archigymnasium to the present-day university. A first collection of zoological and zootomical preparations was organized in the Veterinary School of the papal university, from which the Gabinetto e Museo di Zoologia e Zootomia - i.e. Laboratory and Museum of Zoology and Zootomy - arose. During the papal rule, the museum was opened to the public and was used for university teaching. After Italy’s unification, the Museum gave rise to two distinct museums, i.e. Museum of Zoology and Museum of Comparative Anatomy and Physiology. These museums were combined and later separated on several occasions, according to the organization of university teaching. In 1875, both museums received part of the collections of the 17th century Museum Kircherianum of the Jesuit Roman College. These specimens are still housed and displayed in the Museum of Comparative Anatomy. Today, this museum is an important resource for historical and scientific education.

Keywords
comparative anatomy, Museum Kircherianum, teaching.

 

p. 24 /Il Museo di Anatomia Comparata: dall’Archiginnasio alla Sapienza (1800-1980)

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150 anni del Museo Capellini (Università di Bologna), il più antico museo geo-paleontologico italiano
Carlo Sarti

Riassunto

Il museo Capellini dell’Università di Bologna nel 2010 ha compiuto 150 anni di vita. Si tratta del più antico museo geo-paleontologico italiano. Il lavoro traccia una breve storia e le prospettive future del museo, prendendo in considerazione anche tutti i più antichi musei geologici italiani e gli avvenimenti rilevanti della società. Dopo alcune considerazioni sulle collezioni storiche del museo (XVI, XVII e XVIII secolo) viene fornita una cronologia di tutti i Direttori e Conservatori che si sono succeduti nei 150 anni del museo e viene tracciata una breve biografia di questi scienziati.

Parole chiave
Museo Capellini, 150 anni, geologia, paleontologia, Bologna.

 
150 years of the Capellini Museum (University of Bologna), the oldest Italian geological-palaeontological museum

Abstract

The Capellini museum of the Bologna University is now 150 years old. This is the most ancient Italian geo-paleontological museum. This paper trace a short history and the future perspectives of the museum, taking in consideration also all the earliest Italian geologic museums and the important events of the society. After some considerations on the historical collections of the museum (XVI, XVII and XVIII century) we draw a chronology of the Directors and Curators that follow each other in turns in the 150 years of the museum and sketch out a short biography of these scientists.

Keywords
Capellini Museum, 150 years, geology, palaeontology, Bologna.

 

p. 43 /150 anni del Museo Capellini (Università di Bologna), il più antico museo geo-paleontologico italiano

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L’Orto Siculo dell’Università di Catania. Da Tornabene a oggi: progetto scientifico e realizzazioni concrete
Giuseppina Bartolo, Cristian Brullo, Santa Pulvirenti

Riassunto

Il presente lavoro ricostruisce la storia amministrativa e scientifica dell’Orto Siculo, struttura annessa all’Orto Botanico dell’Università di Catania. Dopo una breve analisi delle vicende che portarono alla costituzione della specifica struttura museale, apparentemente secondo una concezione localistica e premoderna della botanica, si passa alla considerazione dei tentativi dei successori del Tornabene (fondatore e primo Diretto - re), in particolare del Buscalioni, di riordinare le piante presenti secondo criteri di tipo engleriano. Nel corso degli anni, vicende amministrative e sociali hanno influito negativamente sulla gestione della struttura e sul suo mantenimento. Recentemente, con una serie di interventi di ristrutturazione, basati sulle più moderne tecniche espositive, si è provveduto alla ricostruzione di alcuni ambienti naturali tipici della Sicilia.

Parole chiave
Catania, Orto Botanico, Orto Siculo, storia scientifica.

 
The Sicilian Garden of Catania University. From Tornabene to the present day: a scientific project and its concrete realisations

Abstract

The present work recounts the administrative and scientific history of the Sicilian Garden, a complex annexed to the Botanical Garden of Catania University. After a short analysis of the events which led to the constitution of the specific museum structure, seemingly according to a localistic and premodern conception of botany, we move on to the consideration of the attempts of the successors of Tornabene (the founder and fìrst Director), in particular of Buscalioni, to rearrange the plants according to Englerlike criteria. Over the years administrative and social factors have had a negative impact on the admninistration and maintenance of the complex. Recently, with a restoration programme based on the most up-to-date exhibition techniques, some typically Sicilian natural environments have been recreated.

Keywords
Catania, Botanical Garden, Sicilian Garden, scientific history.

 

p. 76 /L’Orto Siculo dell’Università di Catania. Da Tornabene a oggi: progetto scientifico e realizzazioni concrete

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L’“Herbarium Alpium Occidentalium” di Bruno Peyronel e Giovanna Dal Vesco: il Catalogo della collezione
Annalaura Pistarino, Giuliana Forneris, Maurizio Bovio

Riassunto

L’“Herbarium Alpium Occidentalium” è la collezione di esemplari d’erbario allestita da Bruno Peyronel (1919- 1982) e Giovanna Dal Vesco, entrambi docenti di Botanica presso l’Università di Torino, e donata nel 2001 all’Erbario dell’Ateneo torinese (TO). La catalogazione ha evidenziato una consistenza totale di 4.084 campioni per lo più relativi a entità di flora vascolare (4.061), raccolti in 593 diverse località, delle quali circa il 47% afferisce al territorio valdostano; le entità sono 1.260 (corripondenti a 432 generi e 93 famiglie). La flora rappresentata corrisponde per lo più a quella delle valli alpine comprese fra le Alpi Marittime e le Alpi Graie e, in particolare, alle Valli Valdesi (Pellice, Germanasca e Chisone) e alla Valle d’Aosta. L’analisi dei campioni effettuata per la stesura del Catalogo (Pistarino et al., 2010a) ha evidenziato interessanti dati floristici non pubblicati da Peyronel e Dal Vesco; i risultati della revisione sistematica degli esemplari, confrontati con la letteratura floristica (Aeschimann et al., 2004; Conti et al., 2005), hanno permesso di rilevare 97 nuove segnalazioni per la flora del Piemonte e della Valle d’Aosta e/o per singoli settori geografici e/o per province amministrative. L’acquisizione della collezione è di estrema importanza per l’Erbario universitario torinese in quanto costituisce un notevole aggiornamento di dati floristici, in particolare per la regione valdostana.

Parole chiave
“Herbarium Alpium Occidentalium”, Bruno Peyronel, Giovanna Dal Vesco, flora, Valle d’Aosta, Piemonte.

 
The “Herbarium Alpium Occidentalium” by Bruno Peyronel and Giovanna Dal Vesco: the Catalogue of the collection.

Abstract

The “Herbarium Alpium Occidentalium” is the collection of herbarium specimens created by Bruno Peyronel (1919-1982) and Giovanna Dal Vesco, both Botany professors at the University of Turin; the specimens were donated in 2001 to the Herbarium of the University of Turin (TO). The cataloguing of the sheets pointed out 4.084 specimens, 4.061 of which belong to the vascular flora and are located in 593 localities (47% of these are in the Aosta Valley). The taxonomic entities in the collection are 1.260 (related to 432 genera e 93 families). The flora is located in the Western Alps, in particular in the Alpine Valleys from the Marittime Alps to the Graie Alps. A great number of sheets represents the flora of the Valdesi Valleys (Pellice, Germanasca and Chisone) and the Aosta Valley. A study over the specimens for the publication of the Catalogue (Pistarino et al., 2010a) pointed out interesting unpublished data by Peyronel and Dal Vesco. Besides the results of the sistematic analysis of the specimens, compared to the floristic literature (Aeschimann et al., 2004; Conti et al., 2005), highlighted 97 updates about the presence or the distribution of the species in Piedmont and the Aosta Valley or in individual geographic sectors or administrative provinces. The attainment of the collection is really important for the Herbarium of the University of Turin and it represents an important update about floristic data in particular for what concerns the Aosta Valley.

Keywords
“Herbarium Alpium Occidentalium”, Bruno Peyronel, Giovanna Dal Vesco, flora, Aosta Valley, Piedmont.

 

p. 93 /L’“Herbarium Alpium Occidentalium” di Bruno Peyronel e Giovanna Dal Vesco: il Catalogo della collezione

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La collezione dei “Semplici” nell’Orto agrario di Firenze del XIX secolo
Luciano Di Fazio, Paolo Luzzi

Riassunto

Il ritrovamento, alla Biblioteca Nazionale di Firenze, di due manoscritti di Ottaviano Targioni Tozzetti, ha dato modo di mettere ancora più in luce quella che è stata l’attività di coltura delle piante officinali nel Giardino dei Semplici di Firenze nel periodo che va dagli ultimi anni del XVIII secolo, ai primi anni del XIX secolo quando il Giardino era diventato “Orto sperimentale agrario” sotto la cura dell’Accademia dei Georgofili.

Parole chiave
piante medicinali, Georgofili, Giardino dei Semplici.

 
The collection of medicinal plants in the Florence agricultural Garden in the 19th century.

Abstract

The finding, in National Library of Florence, two manuscripts of Octavian Targioni Tozzetti, gave way to put more light on what has been the cultivation of medicinal plants in the Garden of Simples in Florence in the period from the last eighteenth century to the early nineteenth century when the Garden had become “the Agricultural experimental garden” under the care of the Academy of Georgofili.

Keywords
medicinal plants, Georgofili, Garden of Simples.

 

p. 98 /La collezione dei “Semplici” nell’Orto agrario di Firenze del XIX secolo

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La collezione Brendel di modelli di fiori ed altri organi vegetali dell’Università di Bologna
Annalisa Maurizzi

Riassunto

Il nucleo di 95 modelli di fiori ed altri organi vegetali riconducibili alla nota Manifattura Robert Brendel, conservato presso il Museo Botanico dell’Università di Bologna, è un pregevole esempio di modellistica scientifica del XIX secolo. Ausilio indispensabile per l’insegnamento nella didattica sperimentale, i modelli scomponibili in più parti, permettevano di visualizzare in modo partecipato a intere classi di studenti le varie strutture degli organi vegetali rappresentati. Come documentano le inedite fonti d’archivio, l’intera collezione è stata acquistata dall’Istituto di Botanica dell’Ateneo bolognese nel dicembre del 1880. La necessaria campagna di catalogazione che ho svolto sull’intero nucleo ha permesso di configurare un panorama aggiornato e dettagliato sulla reale consistenza della collezione, al fine di tutelare, valorizzare e rendere fruibile questo prezioso frammento del patrimonio museale universitario, inteso come testimonianza della nostra tradizione didattico-scientifica, storica e culturale.

Parole chiave
Robert Brendel, modelli di fiori, modelli didattici, collezioni universitarie.

 
Brendel’s collection of botanical models owned by the University of Bologna.

Abstract

The Department of Biology of the University of Bologna owned an antique collection of 95 anatomical botanical plant models once used for teaching purposes. The collection however had never been studied and documents of its origin and value were lost and forgotten. Initial investigation into the University Historical Inventories had uncovered descriptions of a large number of models purchased in 1880. The Brendel’s collection was produced by Brendel manufactures, located in Breslavia, which since 1866 had been producing large models of flowers for didactic purposes. The company’s expert model makers closely collaborated with botanist to produce accurate copies using basic materials papier-machè, wood, gelatin, etc. The reason for the growing interest in this type of ‘poor models’ - when compared to the precious scientific sculptural wax models that had been produced since the XVIIIth century - is because between the XIXth and XXth centuries the teaching of technical scientific subjects was highly encouraged and new lower-cost models were needed to illustrate to larger groups of students the new scientific discoveries, the different structures and internal organs as if a virtual dissection and to reveal microscopic dimension through new methods of examination. The cataloguing project of the whole collection represents an interesting reflective and instructive way to treat these objects in order to restore them and organize an exibition in the Botanical Museum of Bologna.

Keywords
Robert Brendel, botanical models, University collections.

 

p. 98 /La collezione Brendel di modelli di fiori ed altri organi vegetali dell’Università di Bologna

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Tecnologie 3D per i musei
Ruggero Francescangeli, Alessandro Monno

Riassunto

La possibilità di riprodurre oggetti museali sia a fini di ricerca scientifica, che didattici, viene resa disponibile dalle più moderne strumentazioni di scansione 3D e di stampa in solido, come ad esempio quella presente nel Museo di Scienze della Terra, e resa disponibile dal Centro Interdipartimentale di Servizi per la Museologia Scientifica dell’Università degli Studi di Bari. Ricostruzioni di campioni fossili (impronte di dinosauro, ammoniti, ecc.), reperti archeologici (vasellame, crani, utensili), forme cristallografiche (geminati di gesso), oggetti di culto (statue, ostensori, calici), sono solo alcuni esempi di studio di ricerca scientifica con ricadute in ambito didattico-museale. Da sottolineare, in particolare, la possibilità di utilizzare tali ricostruzioni di beni culturali all’interno di percorsi interattivi, fruibili anche da videolesi, nonché per la produzione di gadget destinati ai museum-shop. Le scansioni 3D per il loro livello di interazione e spettacolarità si prestano alla diffusione attraverso i siti web dei musei che le hanno prodotte. Inoltre, la tecnologia utilizzata si pone come esempio per la trasferibilità di modelli vettoriali di beni inalie - nabili e di tutte le applicazioni ad essi collegate, tra strutture museali afferenti a reti virtuali.

Parole chiave
museo, scansione, interattivo, comunicazione, modello.

 
3D technologies for museums.

Abstract

In museums, the communication through the exhibited objects is an essential feature for transferring knowledge. Since it is interactive and perceptive, it becomes even more relevant especially in a culture where information is mostly based on “image”. The department of “Scientific Museum Services” at the “Universita’ degli Sudi” in Bari, Italy, provides 3D scanning and printing technology that allow to reproduce “museum objects” either for research or teaching purposes. Reproduction of samples fossils (dinosaurs and “ammonite” footprints), of ancient ruins (vases, skeletons, tools), of crystal shapes (“twinned gypsum”) and religious objects (statues, “monstrance” and glasses) are only few examples of research studies with teaching implications. In particularly, it’s worthwhile to underline the possibility to utilize this methodology for rebuilding “cultural assets” for video interactions and “gifts” for the museum shop. The products of this 3D scanning technology are so interactive and spectacular that can also be published on the web sites of the museums that produce them. Moreover this technology is a great example to create a “virtual” networking of museums and to promote transfer and communication about cultural assets of “inestimable” value.

Keywords
museum, scanning, interactive, communication, model.

 

p. 111 /Tecnologie 3D per i musei

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Considerazioni sul corretto impiego dell’alcool etilico nei laboratori di zoologia
Moreno Dutto, Marcello Guidotti

Riassunto

Nei laboratori di zoologia, in particolare nelle preparazioni acarologiche ed entomologiche, l’alcool etilico rappresenta una sostanza largamente impiegata a varie concentrazioni sia quale mezzo solvente che come mezzo conservante. Lo zoologo per la preparazione e la conservazione dei campioni si trova spesso ad utilizzare soluzioni di alcool etilico a diverse concentrazioni difficilmente reperibili in commercio e che devono essere preparate di volta in volta. Effettuare la diluizione di soluzioni è già spesso una procedura complessa ancor più se si tratta di soluzioni idroalcoliche dove si verifica una contrazione di volume con la produzione di calore che implica un’imprecisione, qualora si eseguano preparazioni volumetriche, che può ripercuotersi negativamente sulla preparazione e sulla conservazione finale dei reperti biologici. L’articolo analizza gli usi dell’alcool etilico in zoologia e fornisce i criteri per una corretta preparazione delle soluzioni idroalcoliche.

Parole chiave
etanolo, alcool etilico, soluzioni idroalcoliche, contrazione volume, ETOH.

 
Proper use of the ethyl alcohol in the laboratories of zoology.

Abstract

In the laboratories of zoology, especially in acarologiques and entomologiques preparations, the ethyl alcohol is a substance widely used to various concentrations as a solvent that as a preservative. For the preparation and storage of samples, the zoologist is often found to use solutions of ethyl alcohol in different concentrations, difficult to obtain in trade and which must be prepared from time to time. The preparation of diluted solutions is a complex procedure, even more if there are hydroalcoholic solutions with a reduction of volume and production of heat that implies an inaccuracy in the execution of volumetric preparations, which may adversely affect the final preparation and the conservation of biological finds. This article analyses the uses of ethyl alcohol in zoology and provides the criteria for the proper preparation of the hydroalcoholic solutions.

Keywords
ethanol, ethyl alcohol, hydroalcoholic solution, volume contraction, ETOH.

 

p. 118 /Considerazioni sul corretto impiego dell’alcool etilico nei laboratori di zoologia

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Il rinnovamento dell’esposizione della sala XVIII (nidi e uova) della Sezione Zoologica “La Specola”, Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze
Gianna Innocenti, Annamaria Nistri, Marta Poggesi, Anna Altobelli, Fausto Barbagli

Riassunto

Questo lavoro fornisce informazioni sulla realizzazione della nuova esposizione ornitologica della sala XVIII (Nidi e Uova) della Specola di Firenze. Gli autori illustrano schematicamente i criteri adottati per la progettazione dell’allestimento, con note sugli accorgimenti impiegati nel percorso e sui supporti didattici utilizzati.

Parole chiave
ristrutturazione, collezione ornitologica, Museo “La Specola”.

 
The renovation of the room XVIII (nests and eggs) of the Zoological Section “La Specola”, Natural History Museum of Florence University.

Abstract

The paper gives information about the realisation of the new ornithological exhibit of the room XVIII (Nests and Eggs) of “La Specola” Museum, Florence, Italy. The authors synthetically show the criteria for the preparation of the displays, with notes on the employed devices and educational supports.

Keywords
renovation, ornithological collection, “La Specola” Museum.

 

p. 127 /Il rinnovamento dell’esposizione della sala XVIII (nidi e uova) della Sezione Zoologica “La Specola”, Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze

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Dalla classificazione alla musealizzazione: allestimento di un’esposizione di reperti vegetali fossili presso il “Centro Studi sul Quaternario” (CeSQ) di Sansepolcro
Angela Baldanza, Alfonsina Spirito

Riassunto

Lo studio carpologico di reperti fossili vegetali (frutti e strobili) provenienti da sedimenti argillosi del Pleistocene inferiore-medio, depositatisi in un ambiente fluvio-lacustre appartenente alla porzione settentrionale del Bacino Tiberino, ha fornito la possibilità di utilizzarli per la creazione di una piccola esposizione presso il Centro Studi sul Quaternario (CesQ) di Sansepolcro. La musealizzazione di tali reperti, utilizzando le strutture già esistenti e con costi minimi, ha incrementato le potenzialità didattiche del centro espositivo, fornendo sia informazioni sul paleoambiente che sulla paleoecologia dell’areale altotiberino durante il Quaternario. La creazione di un pannello esplicativo: “Gli Alberi del Bacino Tiberino durante il Pleistocene” completa le informazioni con immagini degli alberi attuali, immagini dei reperti fossili confrontati con il corrispettivo attuale, disegni di vertebrati che abitavano l’ambiente nello stesso periodo ed infine un disegno schematico che ipotizza la distribuzione della paleovegetazione arborea. La potenzialità didattica di questo modesto allestimento è stata provata, ad un anno dalla sua creazione, dall’elevato numero di scolaresche che la utilizzano per conoscere e comprendere l’evoluzione del territorio.

Parole chiave
resti vegetali fossili, caratterizzazione, musealizzazione, didattica.

 
From classification to fruition: exposition of paleocarpological flora at the "Centro Studi sul Quaternario" (CeSQ) in Sansepolcro.

Abstract

The knowledge about the quaternary floristic panorama represents one important contribute for the paleoenvironmental reconstruction; to know the “past” environment allows to understand the “present” and stimulate the protection of the “future” environment. Following this idea we organized a little exposition at the Quaternary Study Center (CesQ) of Sansepolcro (Arezzo). Our contribute enriched the archeological exposition, with carpological fossil specimens (fruits and cones) of the Early Quaternary. The fruits and the coniferous cones were founded at the Fighille Quarry (Citerna, PG) where outcrop continental clays, sands and gravels, deposited in the northern portion of the Tiberino Basin. The vegetable fossils were analyzed to generic and specific attributions and after musealized with the aim to promote the fruition and the didactic. The small disposible space was utilized at better and one explicative panel was ideated to complete the communication. The didactic potentiality of this exposition was gratified by the numerous classes that yearly visited the CesQ.

Keywords
fossil fruits and cones, identification, exposition, didactic fruition.

 

p. 130 /Dalla classificazione alla musealizzazione: allestimento di un’esposizione di reperti vegetali fossili presso il “Centro Studi sul Quaternario” (CeSQ) di Sansepolcro

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Il riallestimento del Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso” dell’Università di Torino. Patrimonio in beni culturali e strumento di educazione museale
Giacomo Giacobini, Cristina Cilli, Giancarla Malerba

Riassunto

Il Museo di Antropologia criminale creato a Torino da Cesare Lombroso (1835-1909) rappresenta un complesso di beni culturali unico al mondo. Il suo riallestimento, che ha portato all’apertura al pubblico nel novembre 2009, ha offerto l’occasione per valorizzare questo patrimonio, per sottolinearne l’interesse storico scientifico e per sviluppare iniziative di comunicazione ed educazione museale. Poiché le collezioni, che rispecchiano gli interessi di Lombroso, invitano a riflettere su argomenti delicati e tuttora oggetto di dibattito, lo sviluppo del progetto di comunicazione museale è stato particolarmente complesso e ha richiesto la collaborazione di differenti specialisti. Il percorso espositivo si snoda attraverso nove sale, alcune delle quali rievocano un allestimento storico, mentre altre sfruttano una museografia moderna che, grazie ad alcuni video, presenta una visione critica dell’opera di Lombroso e propone una riflessione generale sul metodo scientifico.

Parole chiave
Museo Lombroso, allestimento, comunicazione, educazione museale.

 
The redesign of the “Cesare Lombroso” Museum of Criminal Anthropology, University of Turin. A cultural heritage and a tool of museum education.

Abstract

The Museum of Criminal Anthropology created in Turin by Cesare Lombroso (1835-1909) is a cultural heritage unique in the world. Its redesign, leading to its opening to the public in November 2009, provided the occasion to enhance this heritage, to underline its historical scientific importance and to conduct museum communication and education initiatives. Since the collections, which reflect the interests of Lombroso, invite the visitor to give thought to delicate matters still the subject of debate, the project of museum communication was particularly complex and required the collaboration of various specialists. The exhibition course winds through nine rooms: some of them have a historical setting, while others exploit modern museography which, thanks to several videos, presents a critical view of Lombroso’s work and proposes a general reflection on the scientific method.

Keywords
Lombroso Museum, design, communication, museum education.

 

p. 139 /Il riallestimento del Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso” dell’Università di Torino. Patrimonio in beni culturali e strumento di educazione museale

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L’Orto botanico della Tuscia: nuove esperienze di comunicazione
Monica Fonck, Paola Brunetti, Giorgio Chioccia

Riassunto

L’Orto Botanico della Tuscia, istituzione creata a sostegno delle attività didattiche e di ricerca universitaria, si rivolge a studenti delle scuole di ogni ordine e grado che visitano la struttura avvalendosi della guida di personale specializzato. Collabora con la comunità scientifica nazionale e internazionale per la salvaguardia della biodiversità vegetale, seguendo linee guida e strategie comuni sperimentate su scala internazionale. Al di fuori dell’utenza universitaria e scolastica svolge un’opera divulgativa in ambito cittadino con l’organizzazione di corsi teorico-pratici legati alle tradizioni del territorio, mostre-mercato e seminari tematici. Fa parte del Sistema Museale di Viterbo, una rete creata dall’Assessorato Provinciale alla Cultura e al Turismo per la valorizzazione del ricco patrimonio culturale della Tuscia. Organizza annualmente iniziative di Educazione Ambientale, tra cui “AmbientArti”, con convegni, tavole rotonde e laboratori didattici, concerti e performance di musica e danza, attività di divulgazione ambientale con le scolaresche, visite guidate alle collezioni botaniche; partecipa alla manifestazione “San Pellegrino in fiore”, che si svolge nel quartiere medioevale di Viterbo. Fa parte del Sistema Museale d’Ateneo, realtà nata per collegare tra loro varie forme della memoria storica e della ricerca, per promuovere la tutela e la valorizzazione del patrimonio architettonico dell’Ateneo e delle sue collezioni storiche, demo-antropologiche, scientifiche e artistiche.

Parole chiave
didattica, biodiversità, divulgazione, collezioni botaniche.

 
The botanical garden of University of Tuscia: new experiences in communication.

Abstract

The Botanical Garden of University of Tuscia (BGUT), an institution created to support teaching and research activities at academic level, relates also to students of every grades who visit this structure guided by qualified personnel. BGUT co-operate with the scientific community, both national and international, to safeguard vegetal bio-diversity, according to guidelines and common strategies tested at international dimension. Beyond the University and other schools audience, the BGUT develops a wide extension activity in the municipal milieu, by organizing theoretical-operative courses related to the traditions of the territory, market-shows and thematic seminars. BGUT, belongs to the Museum system of Viterbo, a network developed by the Provincial Directorate for Culture and Tourism to enhance the value of the rich cultural patrimony of Tuscia. Every year BGUT organizes Environmental events, such as “AmbientArti” by conferences, round tables, teaching, laboratories, concerts, and other performances of music and dances, environmental lecturing to high school students, conducted tours to botanical collections of plants; it takes to the event “San Pellegrino in Fiore”, which takes place in the medieval quarters in Viterbo. It belongs to the Sistema Museale di Ateneo a structure born to join various forms of historic memory of research activities, promote protection and enhance the value of architectural patrimony of the University and its historic demo-anthropological, scientific and artistic collections.

Keywords
teaching, bio-diversity, dissemination and botanical collections.

 

p. 148 /L’Orto botanico della Tuscia: nuove esperienze di comunicazione

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Una sala come piace a te. Front-end evaluation per la realizzazione di una nuova proposta espositiva
Marcello Emilio Posi, Genuario Belmonte, Ferdinando Boero, Anna Maria Miglietta

Riassunto

Una indagine pre-allestimento (front-end evaluation) è stata condotta, con approccio interdisciplinare (biologico, geologico, paleontologico, demo-etno-antropologico e commerciale), per l’elaborazione di una proposta espositiva avente come soggetto la “Collezione di Malacologia Ecologica” del Prof. Pietro Parenzan. Un totale di 1246 ragazzi (età: 8-18 anni) e 195 adulti (età > 18 anni) è stato sottoposto a intervista mediante l’uso di un questionario. L’indagine ha permesso di rilevare interessi e conoscenze sia del pubblico che visita il Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan” che del pubblico potenziale, e farne uso nella progettazione di un nuova sala. L’allestimento della futura “Sala dei Molluschi” cercherà di interpretare le aspettative e colmare le lacune dei visitatori che, ad esempio, hanno dimostrato di essere molto interessati agli aspetti biologici ed antropologici della malacologia, di conoscere bene la composizione minerale delle conchiglie, ma di ignorarne spesso il processo di costruzione.

Parole chiave
front-end evaluation, malacologia, collezione, allestimento museale, questionario.

 
A room as you like. Front-end evaluation to plan a new exhibit.

Abstract

An interdisciplinary front-end evaluation has been realized (with a biological, geological, paleontological, demo-ethnoanthropological and commercial approach) as instrument for the elaboration of an incisive exhibit proposal for the Shell Collection of Prof. Pietro Parenzan. A total of 1246 students (8-18 years old) and 195 adults (> 18 years old) have been asked to fill in a questionnaire. This allowed us to study the interest and knowledge of the Public who visits the Marine Biology Museum “Pietro Parenzan”, but also of the potential Public, on Malacology, so to design a future exhibit (the “Mollusks Room”) according to the results. The interviewees showed great interest on the biology of the Mollusks and the use of shells by different human populations. The survey, however, highlighted many knowledge gaps, such as, for example, the process of shell formation

Keywords
front-end evaluation, malacology, collection, museum exhibit, questionnaire.

 

p. 152 /Una sala come piace a te. Front-end evaluation per la realizzazione di una nuova proposta espositiva

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Museum Regni Bohemiae
Giovanni Pinna

 
Museum Regni Bohemiae

p. 160 /Museum Regni Bohemiae

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Autopsie di macchine in un Museo anatomico
Vittorio Marchis

Riassunto

Nell’Encyclopédie Denis Diderot alla voce “Anatomie” tracciò un elogio di questa scienza in quanto non solo utile ai medici ma anche ai filosofi, ai magistrati, agli artisti, e in generale all’uomo perché una conoscenza diretta del proprio oggetto di studio è essenziale per ogni scienza. Oggi in una società sempre più in simbiosi con le macchine è necessario riproporre l’anatomia agli oggetti della tecnica, ancora sconosciuti ai più. L’autore presenta in questo articolo le sue esperienze di “anatomista delle macchine” e delle sue lezioni spettacolo, un nuovo genere di comunicazione che va oltre la semplice analisi degli organi della macchina, ma che da essa estrae le storie che ne hanno accompagnato il suo essere in mezzo a noi.

Parole chiave
teatro-scienza, cultura materiale, macchina, autopsia, storia della tecnologia.

 
Machine Autopsies in an anatomic Museum.

Abstract

In the Encyclopédie Denis Diderot drew praise to the “Anatomie” being this science useful not only to the physicians but also to the philosophers, the judges, the artists and generally to the man. A direct knowledge of the object of any investigation is mandatory for any science. Today, within a society increasingly interconnected with machines it is necessary to revisit the anatomy of the machines. The author in this paper describes his experiences as “machine anatomist” and of his “autopsy lectures” a new kind of show that goes over a simple internal device description, and from the machine extracts the stories that followed its being among us.

Keywords
science-theater, material culture, machine, autopsy, history of technology.

 

p. 171 /Autopsie di macchine in un Museo anatomico

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Appunti di geometria museale
Emiliano Bruner

Riassunto

Lo sviluppo di una museologia professionale ha generato una dipendenza economica dal pubblico e dalle istituzioni, che tende a trasformare la cultura in prodotto di vendita. Come conseguenza, l’attività di divul ga - zione scientifica si sta sempre più trasformando in una operazione di marketing finalizzata all’intrattenimento più che alla conoscenza. Al tempo stesso stanno cambiando le prospettive del sapere e stanno aumentando le informazioni sui meccanismi di attenzione e apprendimento. In termini di quantità di contenuti le spe - cializzazioni e le ramificazioni tra le discipline scientifiche rendono poco fattibile e soprattutto forse anche inutile continuare a pensare a un generico “Museo di Storia Naturale”. In termini di qualità dei contenuti bisognerebbe utilizzare le conoscenze sulle dinamiche cognitive associate ai meccanismi di assimilazione e pro cessamento delle informazioni per stimolare nel pubblico una prospettiva scientifica, e non sempli ce - mente vendere attrazioni utilizzando estremi sensoriali (colori, luci, ombre) per creare un impatto sce - nografico.

Parole chiave
museologia, science naturali, divulgazione scientifica.

 
Notes on museum geometry

Abstract

The development of professional museology has involved increasing dependence on economic support by the public and by institutions, transforming culture into a commercial product. As a consequence, scientific dissemination is turning into a marketing operation, aimed at entertaining rather than promoting knowledge. At the same time, cultural perspectives are changing and information on the cognitive mechanisms of learning is increasing. In terms of the quantity of contents, the many specialisations and connections among scientific disciplines make the concept of “Natural History Museum” hard to support and sometimes not at all useful. In terms of the quality of contents, knowledge of the cognitive processes associated with attention and learning should be used to stimulate a scientific perspective and not merely to sell exhibitions via extreme sensory inputs (lights, shadows and colours) based on arresting scenographies.

Keywords
museology, natural sciences, scientific dissemination.

 

p. 180 /Appunti di geometria museale

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Esiste davvero un “teatro-scienza”?
Giangiacomo Gandolfi

Riassunto

Parlare di Teatro-Scienza è parlare di uno strano ircocervo. Stimolante, desiderato e inafferrabile fin dalla de - finizione. Per venirne a capo e stabilire una volta per tutte se si sia affacciato stabilmente sulla scena con - temporanea (intra ed extra museo) è utile confrontare le due principali voci del dibattito anglosassone, quelle della critica Kirsten Shepherd-Barr e quella del chimico e drammaturgo Carl Djerassi, padre della pillola anticoncezionale. Sebbene l’elusività della fusione resti intatta, si chiariscono lo scenario, le prospettive e le divergenze di approccio che ne rallentano sviluppo ed evoluzione.

Parole chiave
teatro, musei, scienza, arte, didattica.

 
Does a “science-theatre” really exist?

Abstract

Speaking about Science-Theatre is like speaking about a strange hircocervus. Stimulating, desirable and elusive even in its definition. To come to terms with it and establish once and for all if it has appeared firmly on the (intra- and extra-museum) contemporary scene, it is useful to compare the two principal voices in the Anglo-Saxon debate, those of the critic Kirsten Shepherd-Barr and the chemist and playwright Carl Djerassi, father of the contraceptive pill. Although the elusiveness of the science-theatre fusion remains, the scenario, perspectives and divergences of approach that are retarding its development are clearer.

Keywords
theatre, museums, science, education, entertainment.

 

p. 187 /Esiste davvero un “teatro-scienza”?

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Il grande viaggio dell’umanità. Una mostra scientifica dedicata all’opera di Luigi Luca Cavalli Sforza
Telmo Pievani

 
Humanity’s great journey. A scientific exhibition dedicated to the work of Luigi Luca Cavalli Sforza

p. 194 /Il grande viaggio dell’umanità. Una mostra scientifica dedicata all’opera di Luigi Luca Cavalli Sforza

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