Ottobre 2017 - N. 17

Memorie

Anno: 2017
Volume: 17

Riassunto

La ricerca scientifica rappresenta, insieme alla costituzione e alla conservazione delle collezioni sistematiche e alla divulgazione, una delle principali missioni e uno degli elementi fondanti dei moderni musei naturalistici. Lo studio sulle collezioni contribuisce alla comprensione e alla salvaguardia delle varie forme di diversità del nostro pianeta. Purtroppo la ricerca, altrove riconosciuta come prioritaria per i musei di storia naturale nel mondo, in Italia non viene adeguatamente considerata: la difficoltà per i conservatori di vedere riconosciuta la propria produzione scientifica, nonché la carenza di fondi e di personale rende le istituzioni museologiche italiane poco competitive e pone interrogativi sul loro posizionamento nel panorama della ricerca mondiale.

Parole chiave
biodiversità, campagne di raccolta, collezioni sistematiche, musei naturalistici.

Systematic collections and research: defies and problems in Italian natural history museums.

Abstract

Scientific research represents, together with the creation and preservation of systematic collections and divulgation, one of the main missions and one of the basal elements of modern natural history museums. The study upon collections contributes to the understanding and safeguard of different diversity forms on our planet. Unluckily, scientific research, elsewhere taken in due account and considered as a priority for the museums of natural history in the World, is not adequately considered in Italy: the difficulty for curators to see duly acknowledged and considered their own scientific production, together with the chronical lack of funds and personnel, makes uncompetitive the Italian museums and poses questions on their positioning in the panorama of world scientific research

Keywords
biodiversity, field surveys, systematic collections, natural history museums.

p. 89 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

All’inizio del XIX secolo il Mediteranneo, rimasto per molto tempo misterioso e inaccessibile, venne studiato e figurato da alcuni naturalisti di talento nizzardi quali Antoine Risso (1777-1845), Jean-Baptiste Vérany (1800- 1865), e Jean-Baptiste Barla (1820-1896). Essi scoprirono, descrissero nel dettaglio e catalogarono sistematicamente molte specie, da quelle più comuni a quelle rare. Raccolsero esemplari di queste specie, li trattarono per la conservazione e li presentarono anche sotto forma di disegni, formando veri e propri album di immagini molto realistiche. Questi studiosi di Nizza, pionieri nelle loro ricerche, hanno lasciato un immenso patrimonio in termini di valore storico, artistico ma anche scientifico: questo insieme unico è oggi di grande utilità per la conoscenza, la conservazione e la valorizzazione dell’ambiente marino mediterraneo, in particolare grazie alle banche dati digitali sulla biodiversità e sul patrimonio naturale.

Parole chiave
collezioni storiche, ambiente marino, Mediterraneo, conservazione, valorizzazione, nuovi utilizzi.

The value of historical collections, for the knowledge and dissemination on the data of the sea world. An example of the collections of the Muséum d'Histoire Naturelle de Nice.

Abstract

The Mediterranean and its inhabitants, long mysterious and inaccessible, were studied and documented from the beginning of the XIX century, thanks to talented Nicois naturalists, including Antoine Risso (1777-1845), Jean- Baptiste Vérany (1800-1865), and Jean-Baptiste Barla (1820-1896). Specimens from the most common to the most rare were inventoried, new species were discovered, and all were meticulously described. In parallel, these naturalists collected specimens, prepared them for conservation, and presented them in illustrations that form albums of incredible accuracy. These learned Nicois, pioneers in their field, left us a rich heritage of historical, artistic, and scientific value; this unique work is significant today for its knowledge, and for the preservation and appreciation of the marine life in the Mediterranean that it describes, notably the database that reveals the biodiversity and the natural heritage of these waters.

Keywords
historical collections, sea life, Mediterranean, preservation, appreciation, new uses.

p. 94 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

La Galleria di Storia Naturale del Centro di Ateneo per i Musei Scientifici dell’Università degli Studi di Perugia conserva rilevanti collezioni zoologiche risalenti al XIX e al XX secolo. La possibilità di genotipizzare tali reperti consente di “fotografare” la biodiversità del passato, affrontando quelle ambiguità tassonomiche e di distribuzione geografica impossibili da discernere sulla base dei soli campioni attuali. La collaborazione fra musei naturalistici e laboratori di ricerca bio-molecolare, sta consentendo sia di sviluppare nuove tecniche conservative di estrazione del DNA da materiale museale, sia di chiarire aspetti chiave di alcune delle specie faunistiche di maggiore interesse conservazionistico, come Starna (Perdix perdix) e Coturnice (Alectoris graeca), sia di verificare l’esistenza di particolari entità tassonomiche, come il Cavedano del Trasimeno (Squalus albus) o addirittura di descrivere nuove specie (Esox flaviae). Queste ricerche sono possibili solo grazie all’analisi genetica di esemplari museali e forniscono alle autorità competenti strumenti di implementazione di piani di gestione e valorizzazione del patrimonio faunistico. Inoltre tali attività, rimarcando il ruolo dei musei naturalistici nella promozione della ricerca scientifica applicata alla conservazione delle risorse naturali, valorizzano il lavoro di naturalisti ed esploratori del passato e “rendono vive” le collezioni storiche. I campioni tassidermizzati acquisiscono così un ruolo primario nella ricerca scientifica applicata alla conservazione della fauna selvatica, divenendo oggetto di attività educative e didattiche innovative in cui i Musei di Storia Naturale, integrano il ruolo di “Archivi della Biodiversità” con quello di Laboratori di Ricerca e centri di educazione.

DNA, biodiversity archives and scientific museums: experiments performed in the Natural History Gallery of the University of Perugia

Abstract

The Natural History Gallery of the Scientific Museum Centre of the University of Perugia hosts important zoological collections dated to XIX and XX centuries. The possibility of a genotipization of museum specimens allowed to “photograph” the past biodiversity, studying taxonomic and zoogeographic ambiguities that should be impossible to be clarified basing only on contemporary samples. For these reasons, the collaboration between naturalistic museum and bio-molecular laboratories allowed the development of new conservative methodologies for DNA extraction from museum specimens, as well as clarify key-aspects of some important faunal species as Perdix perdix or Alectoris graeca, verify the existence of debated species, as Squalus albus, or the description of newly one, as Esox flaviae. Such researches are made possible by the genetic characterization of museum specimens and produce data that can be use by the management authorities to implement management plans and valorise faunal heritage. Furthermore, they underlined the role of naturalistic museums in the promotion of scientific research applied to the natural resources conservation, valorise the work of past naturalists and explorers and “make alive” the historical collections. Taxidermy samples acquired a central role in the scientific research applied to the conservation of sylvatic fauna, becoming the object of innovative educational and didactic activities in which the natural history museums complete their role of “biodiversity archives” with that of research laboratories and educational centre.

p. 97 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

A forgotten algal herbarium assembled from the Venice Lagoon by Giacomo Zolezzi, Michelangelo Minio and Nicolò Spada between 1941 and 1950 has been recently found at the Biblioteca Storica di Studi Adriatici, located at the Institute of Marine Sciences (ISMAR-CNR) headquarters in Venice. Considering the relevance of this collection and the renewed interest for biodiversity studies, it has been decided to formally establish the herbarium of the Institute. The new herbarium has been named Algarium Veneticum and recorded under this name by the New York Botanical Garden and added with the code in the Index Herbariorum. Currently, the “Algarium Veneticum” includes the historical collection entitled “Distribuzione e polimorfismo di Gracilaria confervoides nella Laguna di Venezia”, consisting of 19 folders containing more than a thousand samples of Gracilaria and a miscellaneous section with specimens of different algal taxa; moreover, a new collection of macroalgae has been initiated and rapidly enriched. The “Algarium Veneticum” has been established with the purposes: 1) to catalog and digitize the historical collection and upload it on the institutional web platforms; 2) to revise the collection by an integrated approach of both classic taxonomic methods and DNA barcoding techniques; 3) to expand the algarium with new collections from the Venice Lagoon and the Adriatic Sea.

Parole chiave
algal herbarium, macroalgae, Venice Lagoon, marine biodiversity, collections.

“Algarium Veneticum”. Far rivivere una collezione storica come strumento per la ricerca sulla biodiversità delle alghe marine.

Abstract

Presso la Biblioteca Storica di Studi Adriatici dell’Istituto di Scienze Marine (ISMAR-CNR) è stato recentemente ritrovato un erbario algale della Laguna di Venezia raccolto da Giacomo Zolezzi, Michelangelo Minio e Nicolò Spada tra il 1941 e il 1950. Considerando l’importanza di questa collezione ed il rinnovato interesse per gli studi di biodiversità, si è deciso di istituire formalmente l’erbario dell’Istituto. Il nuovo erbario, denominato Algarium Veneticum, è stato registrato dal New York Botanical Garden con il codice nell’Index Herbariorum. Attualmente, l’Algarium Veneticum comprende la collezione storica dal titolo “Distribuzione e polimorfismo di Gracilaria confervoides nella Laguna di Venezia”, composta da 19 carpette contenenti più di mille campioni di Gracilaria e una sezione miscellanea con campioni di diversi taxa algali. L’algario è stato recentemente arricchito di una collezione di macroalghe frutto di nuovi campionamenti. L’istituzione dell’Algarium Veneticum ha tra i suoi scopi: 1) catalogare e digitalizzare la collezione storica e pubblicarla sui portali web istituzionali; 2) effettuare una revisione tassonomica delle specie algali presenti nella collezione algologica storica, integrando i metodi della tassonomia classica con le tecniche di DNA barcoding; 3) ampliare l’Algarium Veneticum con raccolte algali moderne provenienti dalla Laguna di Venezia e dal mare Adriatico.

Keywords
erbario algale, macroalghe, Laguna di Venezia, biodiversità marina, collezioni.

p. 101 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

I reperti del Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici sono da sempre utilizzati per la ricerca scientifica e per potenziare ulteriormente questa fruizione il Museo sta gradualmente realizzando e pubblicando i cataloghi delle proprie collezioni. Ultima in ordine di tempo ad esser stata oggetto di revisione e catalogazione è stata la collezione malacologica. Il lavoro, durato alcuni anni, ha portato a interessanti scoperte: in particolare sono stati rinvenuti lotti riconducibili a illustri studiosi del passato. Degne di nota sono soprattutto la raccolta di molluschi continentali di Silverio Bonelli (contenente probabilmente dei sintipi) e quella di molluschi d’acqua dolce del Nord America donata da Giovanni Capellini che include specie minacciate di estinzione. Tra i molluschi marini numerosi esemplari presentano iscrizioni, fori artificiali o altre tracce che consentono di attribuirli al nucleo più antico della collezione (XVIII secolo) e forniscono indicazioni sulle modalità espositive del passato. Il riordino del materiale consente quindi non solo di individuare gli esemplari di maggiore interesse, ma anche di ricostruire le vicende storiche legate alle collezioni.

Parole chiave
Accademia dei Fisiocritici, collezione malacologica, catalogazione, storia delle scienze.

Digging in museum heritage: new research insights from the revision of a malacological collection.

Abstract

The Museum of Natural History of Accademia dei Fisiocritici hosts rich collections of natural objects, that have been used for scientific research. To enhance these activities the Museum is producing inventories to be published as printed or digital catalogues. Revision and cataloguing activities of the historical malacological collection have provided interesting insights: in particular, we found that some specimens belonged or could be attributed to eminent scientists of the past. Noteworthy are Silverio Bonelli’s collection of continental molluscs (some of which could be syntypes) and Giovanni Capellini’s collection of freshwater molluscs of north America, which includes threatened species. Further, many seashells show inscriptions or man-made holes: such signs indicate they probably belong to the most ancient core of the collection (XVIII century) and give some clues on the way these items were displayed in the past. Thus, the revision of this material highlighted the presence of specimens of great taxonomic, faunistic and conservation value and allowed to retrace some historical events linked to the collection.

Keywords
Accademia dei Fisiocritici, shell collection, catalogue, history of science.

p. 105 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

Un programma di ricerca biosistematica, tassonomica e di distribuzione sulla famiglia delle Campanulaceae è in corso da alcuni anni presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino (MRSN). Nel tempo, gli interventi si sono susseguiti con obiettivi diversi: delineare la distribuzione in Italia nord-occidentale di 61 unità sistematiche e effettuare ricerche di campo per completare la documentazione carente, verificare aspetti sistematici di gruppi critici, designare tipi e loci classici di alcune entità, approfondire morfologia e morfometria di polline e semi, condurre indagini biomolecolari per analisi di carattere filogenetico. Nell’ambito di tale progetto le collezioni museologiche hanno ricoperto un ruolo insostituibile: infatti sono state il punto di partenza per l’applicazione delle metodologie di analisi e nel tempo uno dei prodotti delle ricerche è stato l’incremento numerico dei campioni. Parte dei risultati è già stata oggetto di pubblicazione ma molti dati restano da rendere noti e alcune ricerche sono tuttora in corso (studi sulla germinazione dei semi e sullo sviluppo dell’embrione, relazioni tra Campanula e insetti Curculionidi, schede dell’Atlante fotografico dei frutti e dei semi della flora del Piemonte e della Valle d’Aosta).

Parole chiave
Campanulaceae, collezioni d’erbario, corologia, indagini biosistematiche e tassonomiche, Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino.

Synergies among collections, data archives and research: an example for Campanulaceae.

Abstract

At the Regional Museum of Natural Sciences of Turin (MRSN) a research program on biosystematic, taxonomic and distribution aspects of the Campanulaceae family has been carried on for several years. Over time, the activities aimed at different purposes: outline the northwestern Italian distribution of 61 units carrying out field research to complete the lack of documentation, investigate systematic aspects of critical groups, designate types and loci classici of certain entities, analyse the morphology and morphometry of pollen and seeds, conduct biomolecular investigations for phylogenetic character analysis. Within this project the museological collections are playing an important role: in fact, they have been the starting point for the implementation of methodological analyses and along the way the increase of the number of samples has been a product of the research. Part of the results has been already published but many data are to be issued and some investigations are still ongoing (studies on seed germination and on the developing embryo, relationship between Campanula and Curculionidae insects, digital Atlas of fruits and seeds of Piedmont and Aosta Valley flora).

Keywords
Biosystematic and taxonomic research, Campanulaceae, distribution, herbarium collections, Regional Museum of Natural Sciences of Turin.

p. 110 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

L’Orto e il Museo Botanico dell’Università di Pisa sono i laboratori di ricerca per diversi gruppi di lavoro che afferiscono a rispettivi Dipartimenti dell’Ateneo. Si riporta una traccia di alcune tra le più recenti indagini supportate dalle due strutture museali.

Parole chiave
Orto Botanico, Museo Botanico, ricerca, Pisa.

The Botanic Garden and the Museum of Pisa: “Hortus vivus” and “Hortus siccus” at the service

Abstract

The Botanic Garden and Museum of the University of Pisa are research laboratories for some groups of researchers belonging to some Departments of the University. In this work, some of the latest surveys supported by the two Museums are reported.

Keywords
Botanic Garden, Botanic Museum, research, Pisa.

p. 115 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

L’Erbario dell’Università di Siena conserva nella Collezione storica quattro Erbari del XVIII sec. L’Erbario dei Cappuccini di San Quirico d’Orcia (Si) è uno degli erbari storici, donato da un privato all’Università di Siena. Esso è costituito da quattro faldoni e un volume cartonato. Oggetto di questo studio sono i tre faldoni (vol. 1, 2, 5) che riportano la dicitura “Piante non officinali”. Sono presenti un totale di 155 piante non officinali, di cui 148 sono state ad oggi identificate, 4 esemplari sono distrutti e 3 richiedono ancora una ulteriore revisione. Sono specie caratteristiche di ambienti ruderali, boschi, prati e coltivi della Toscana e alcune sono piante esotiche ad uso ornamentale oggi divenute invasive.

Parole chiave
Herbaria, conservazione biodiversità vegetale, Toscana.

The Cappucini Herbarium of San Quirico d’Orcia (Si): plant biodiversity than 200 years ago!

Abstract

The Herbarium of Siena University preserved in the Historical collection four herbaria of the eighteenth century. The Herbarium of the Cappucini of San Quirico d’Orcia (Si) is one of historical herbarium, donated by a private to Siena University. It consists of four folders and a cardboard book. Object of this study are three folders (vol. 1, 2, 5) which are labeled “non-medicinal plants”. There are a total of 155 “non-medicinal plants”, of which 148 samples have been identified, 4 specimens are destroyed and 3 require further revision. They are kind of ruderal areas, woods, meadows and cultivated fields of Tuscany and some are exotic plants for ornamental purposes now become invasive.

Keywords
Herbaria, conservation plant biodiversity, Tuscany.

p. 119 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino nel 1983 ha avviato nuove collezioni pteridologiche allo scopo di sviluppare uno strumento per il corretto studio delle pteridofite (Lycophytes e Monilophytes), per approfondire gli studi floristici locali e per migliorare la diffusione culturale relativa a questo gruppo di tracheofite. L'erbario MRSN ora include alcune migliaia di campioni e di dati floristici digitalizzati ed è continuamente accresciuto con acquisti, raccolte e scambi internazionali. La collezione didattica è utilizzata per corsi e mostre sulla tassonomia, sull'evoluzione delle embriofite terrestri e per addestrare nuovi pteridologi.

Parole chiave
erbario MRSN, flora, pteridofite, ricerca, divulgazione.

Pteridophyta at the Museo Regionale di Scienze Naturali of Torino (Italy).

Abstract

The Museo Regionale di Scienze Naturali of Torino in 1983 started new pteridological collections in order to develop a tool for the proper study of ferns and fern allies (Lycophyta and Monilophyta), to deepen local floristic studies and to improve the cultural diffusion relative to this group of tracheophytes. The MRSN herbarium includes now thousands of specimens and digitized floristic data and is continuously increased with purchases, harvesting and international exchanges. The didactic collection is used for courses and exhibitions on the taxonomy and evolution of terrestrial embriophytes and to train new pteridologist.

Keywords
MRSN herbarium, Pteridophyta, flora, science popularization.

p. 123 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

L’erbario “Irma Pierpaoli”, del Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan” (Porto Cesareo, Le), consiste complessivamente di 670 campioni di alghe marine tra cui sono individuabili 219 taxa suddivisi in Rhodophyta (122), Ochrophyta (53) e Chlorophyta (44). Questa piccola collezione prende il nome da Irma Pierpaoli, una studiosa marchigiana, che raccolse la maggior parte degli esemplari nel Mar Ionio (soprattutto Mar Grande e Mar Piccolo di Taranto) e nel Mar Adriatico (soprattutto costa marchigiana), dagli inizi degli anni ’20 alla fine degli anni ‘50. Nel 1959, la Pierpaoli donò la collezione a Pietro Parenzan, fondatore dell’omonimo Museo di Biologia Marina, il quale la incrementò negli anni successivi con 39 campioni raccolti negli stessi mari della collezione originaria.

Parole chiave
collezione, erbario, alghe.

The herbarium “Irma Pierpaoli”, Museum of Marine Biology “Pietro Parenzan”, Porto Cesareo (Le).

Abstract

The herbarium “Irma Pierpaoli”, owned by the Museum of Marine Biology “Pietro Parenzan” (Porto Cesareo, Lecce, Italy), consists in 670 dried samples of seaweeds. Among them 219 taxa are present, precisely 122 are Rhodophyta, 53 are Ochrophyta and 44 are Chlorophyta. This little collection is named from Irma Pierpaoli, a scholar from Marches, who collected the most part of samples from the Ionian Sea (mainly Mar Grande and Mar Piccolo of Taranto) and from the Adriatic Sea (mainly from the Marches coasts), starting from the beginning of the twenties up to the end of the fifties. In 1959, miss Pierpaoli gave away her collection to professor Pietro Parenzan, the founder of the homonymous Museum of Marine Biology. Afterwards, he increased the collection with 39 seaweed samples, which he collected in the same seas.

Keywords
collection, herbarium, seaweeds.

p. 127 / Ottobre 2017 - N. 17