Ottobre 2017 - N. 17

Memorie

Anno: 2017
Volume: 17

Riassunto

In questo lavoro viene presa in esame la presenza della rana toro (Lithobates catesbeianus Shaw, 1802) nelle collezioni museali italiane. Viene riportata la presenza di questo anfibio in numerose collezioni museali, sia nei grandi musei metropolitani, sia in alcuni musei provinciali di minori dimensioni. La presenza della rana toro nei musei italiani riveste un interesse particolare per lo studio e il controllo di una specie aliena con un alto potenziale di invasività.

Parole chiave
Rana toro, Lithobates catesbeianus, museologia scientifica, collezioni erpetologiche.

The bullfrog (Lithobates catesbeianus) in herpetological collections of Italian museums.

Abstract

In this work we investigated the presence of the American bullfrog (Lithobates catesbeianus Shaw, 1802) in Italian museums. We report the presence of this Amphibian in numerous collections, both in major metropolitan museums and in some smaller museums. The presence of the American bullfrog in Italian collections is of particular interest for the study and control of an alien species with a high potential of invasiveness.

Keywords
American bullfrog, Lithobates catesbeianus, scientific museology, herpetological collections.

p. 131 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

L’Herbarium Universitatis Taurinensis (TO) contiene oltre 130.000 campioni, ad oggi scarsamente indagati, riferibili a crittogame non vascolari. Il presente lavoro illustra i primi risultati di un progetto volto al censimento, descrizione e valorizzazione delle collezioni crittogamiche della sede Torinese.

Parole chiave
crittogame, erbario TO, collezioni storiche.

Non vascular cryptogamic collections from Herbarium Universitatis Taurinensis (TO): making the most to promote their utilization

Abstract

The Herbarium Universitatis Taurinensis (TO) contains over 130.000 scientifically and historically significant cryptogamic specimens, including type specimens. This paper presents the first results of a project aimed at the discovery, description and enhancement of non vascular plant collections hosted in Turin Herbarium.

Keywords
cryptogams, herbarium, Historical collections.

p. 135 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

Allo scopo di evidenziare le caratteristiche morfologiche dei fossili degli Elasmobranchi Eocenici di Bolca oggetto di revisione abbiamo utilizzato alcune tecniche non invasive, che permettessero di studiare con chiarezza tutti i dettagli anatomici (scheletro, denti, pelle e organi interni) degli esemplari e di distinguere con certezza le parti autentiche da quelle ricostruite: a questo scopo è stato utile strumento di indagine la lampada a luce ultravioletta. Per la corretta attribuzione tassonomica, abbiamo svolto un’indagine anatomo-comparativa con gli Elasmobranchi attuali appartenenti ai presunti generi da identificare, oltre a confrontare i reperti con i fossili delle collezioni storiche di pesci di Bolca conservati a Verona e con gli olotipi dei relativi generi conservati a Padova.

Parole chiave
Museo Capellini, fossili, Elasmobranchi, Bolca.

New approaches to the study of fossils Vertebrates in the historical collections.

Abstract

In order to highlight the morphological characteristics of the fossil Elasmobranchs from the Eocene of Bolca under review some non-invasive techniques were used. Such techniques allowed us a detailed study of all anatomical characters (skeleton, teeth, skin, organs and tissues) of the specimens and a definite discrimination of the original parts from those reconstructed. The ultraviolet light lamp revealed as a useful investigative tool for this purposen. For a right taxonomic attribution, we performed an anatomical-comparative study with living Elasmobranchs belonging to presumptive genera, and,in addition, we compared our specimens with the fossils of the historical fish collection of Bolca preserved in Verona and with the holotypes of its germane genera stored at Padua.

Keywords
Capellini Museum, fossils, Elamobranchs, Bolca.

p. 140 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

L’attività di classificazione delle meteoriti di recente rinvenimento è regolata dalla Meteoritical Society sulla base di una procedura codificata. Un apposito comitato, il Nomenclature Committee, esamina i report contenenti i risultati delle analisi effettuate e decreta l’approvazione del reperto come nuova meteorite, assegnandogli un nome ufficiale. Uno dei requisiti base di tale attività è che una parte del materiale analizzato, definita type specimen (olotipo), deve essere detenuta permanentemente presso l’ente che effettua la classificazione. Nel presente lavoro vengono presentati i risultati ottenuti, in termini di valorizzazione economica del patrimonio delle collezioni e di valorizzazione scientifica dei musei, dall’attività di classificazione delle meteoriti svolta dal 2002 ad oggi presso il Museo di Scienze Planetarie della Provincia di Prato e, successivamente, presso il Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze. Le ricerche condotte nell’ambito di tale attività hanno infatti permesso, mediante l’ampliamento delle conoscenze in questo settore, di incrementare la visibilità delle istituzioni coinvolte presso la comunità scientifica.

Parole chiave
Meteoriti, type specimen, Meteoritical Bulletin, Nomenclature Committee, valorizzazione.

The meteorite classification on behalf of a third party as an efficient tool for the economic valorisation and the scientific promotion of the heritage of the naturalistic collections.

Abstract

The classification of newfound meteorites is regulated by the Meteoritical Society according to a codified procedure. A specific committee, named Nomenclature Committee, examines the reports containing the results of the analyses performed on the new meteorite and approves it, assigning it an official name. One of the basic requirements of such activity is that an aliquot of the meteorite, named type specimen, must be permanently on deposit at the institution that carries out the classification procedure. In the present paper are presented the results obtained since 2002 at the Museo di Scienze Planetarie della Provincia di Prato and at the Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze both in terms of economic enhancement of the museums’ heritage and of their scientific promotion. The researches carried out, expanding the knowledges on this subject, allowed to improve the visibility of the involved institutions among the scientific community

p. 144 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

La collezione di lieviti e batteri di interesse enologico del Centro di Ricerca per l’Enologia di Asti (CREA-ENO), è stata fondata negli anni ‘70. Il nome originario era Collezione Nazionale dei Lieviti e Batteri Selezionati Del Vino- Istituto Sperimentale per l’Enologia CNLBSV-ISE. In 40 anni di attività sono stati raccolti più di un migliaio di ceppi di lievito e centinaia di ceppi batterici attraverso l’isolamento da uve, mosti e vini e nuovi ceppi vengono aggiunti continuamente. Negli anni le tecniche di identificazione e caratterizzazione tassonomica hanno visto notevoli progressi, grazie alle metodologie di analisi basate sul DNA. Tali metodi molecolari permettono di caratterizzare i microorganismi sia a livello di specie che di ceppo e possono essere utilizzati per un ampio spettro di obiettivi che vanno a valutare determinate caratteristiche dei microorganismi presenti in collezione.

Parole chiave
vino, lieviti, batteri, collezione, variabilità genetica.

The collection of micro-organisms of oenological interest.

Abstract

The collection of yeasts and bacteria of oenological interest of the Research Center for Enology of Asti (CREAENO), was founded in the '70s. The original name was Collezione Nazionale dei Lieviti e Batteri Selezionati Del Vino- Istituto Sperimentale per l’Enologia CNLBSV-ISE. In 40 years of activity more than a thousand strains of yeast and hundreds of bacterial strains isolated from grapes, must and wine have been collected and new strains are constantly being added. Over the years, techniques for the identification and the taxonomic characterization have had significant progresses, due to development of analytical methods based on DNA. These molecular methods allow to characterize the microorganisms both at species level and at strain level and can be used for a broad spectrum of objectives to evaluate specific characteristics of the microorganisms in the collection.

Keywords
wine, yeasts, bacteria, collection, genetic variability.

p. 148 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

Il contributo discute la valenza educativa delle collezioni scientifiche, il loro apporto alla formazione dei cittadini e al cambiamento socioculturale che il XXI secolo richiede. Le esperienze in corso nei musei indicano che le collezioni costituiscono una risorsa insostituibile nella costruzione di conoscenze e comprensione della realtà, di identità individuali e comunitarie, di dialogo interculturale e di benessere fisico, mentale e spirituale.

Parole chiave
collezioni scientifiche, scenari socioculturali, educazione al patrimonio, sostenibilità

Scientific Collections and education: mission, landscape, prospects.

Abstract

This paper emphasizes the educational value of museum scientific collections, their contribution to the citizen’s education and to the sociocultural change required in/by the 21st century. Many museum experiences confirm that the scientific collections are a fundamental resource in order to build knowledge and comprehension of reality, individual and collective identities, intercultural dialogue and physical, mental and spiritual wellbeing.

Keywords
scientific collections, sociocultural landscapes, heritage education, sustainability.

p. 153 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

Nato nel 1826, il Gordon Museum of Pathology del King’s College di Londra è uno dei più grandi musei di patologia del mondo e la a sua funzione primaria è l’insegnamento medico. Non è aperto al pubblico ma accoglie visitatori del settore medico/scientifico. Il Museo ospita anche importanti collezioni scientifiche di carattere storico tra cui le cere anatomiche e dermatologiche dell’artista Joseph Towne. Sin dagli anni settanta i suoi moulages sono stati utilizzati nelle lezioni. Dato che continua ad accettare nuovi preparati e modelli, il museo riconosce e utilizza l’importante potenziale educativo delle sue collezioni scientifiche antiche e moderne che contribuiscono a migliorare la capacità di osservazione visiva e l’empatia tra gli studenti del settore sanitario.

Parole chiave
Gordon Museum, cere anatomiche, moulages dermatologici.

The scientific and pathological collections for medical teaching, an underestimated heritage. The example of the Gordon Museum of Pathology in London

Abstract

Created in 1826, the Gordon Museum of Pathology at King’s College London is one of the largest pathology Museums in the world and medical teaching is its primary function. It is not open to the public but welcomes visitors of the medical/scientific field. The museum also houses important historical and scientific collections including the anatomical and dermatological wax models of the artist Joseph Towne. Since the seventies his moulages have been used in the lessons. As it continues to accept new preparations and models, the museum recognises and uses the important educational potential of its antique and modern scientific collections to enhance the observation skills and empathy in health-care students.

Keywords
Gordon Museum, anatomical wax models, dermatological moulages.

p. 157 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

A Pisa, “culla” dell’informatica italiana, ci sono il Museo degli Strumenti per il Calcolo, con una collezione di rilievo internazionale, e “Hackerando la Macchina Ridotta”, un progetto di ricerca che applica l’archeologia sperimentale allo studio e alla ricostruzione dei vecchi calcolatori e che cerca nuovi modi di raccontare l’informatica. Collezioni e competenze vanno “sfruttate”: ad esempio per la didattica approfondita e per l’orientamento di futuri studenti alla scelta dei loro studi. Le “Lezioni al Museo” si integrano nei programmi di informatica di licei e istituti tecnici. Il Museo è un’aula/laboratorio da frequentare più volte nel ciclo di studi. Le “Lezioni” non sono visite guidate: prendono un’intera mattina, sono impegnative e affrontano specifici argomenti di informatica studiandoli sui cimeli del Museo, su ricostruzioni e simulatori, mettendo gli studenti a contatto diretto con le collezioni, ma anche con la ricerca e la didattica universitaria che, nel nostro caso, appartengono all’identità del Museo che fa parte del Sistema Museale dell’Università di Pisa.

Parole chiave
informatica, didattica, orientamento agli studi.

Lectures at the Museum: Relics of Computer Science for Teaching and Study Guidance at the Pisa University.

Abstract

In Pisa, the “cradle” of Italian computer science, there are the Museum of Computing Machinery, with an internationally renowned collection, and Hacking the Macchina Ridotta, a research project which uses experimental archeology for studying and rebuilding old computers, and which searches for new ways of telling the history of computing. Collections and expertises have to be “exploited”: for example, for in-depth teaching and for guidance in the choice of studies. The Lectures at the Museum are integrated in the computer science teaching plans of high schools. The Museum is a classroom/workshop which can be attended several times in the course of study. The Lectures are not guided tours: they take a whole morning and are demanding. Lectures address spe cific topics of computer science by studying them on the relics, the reconstructions and the simulators available at the Museum, putting the students in close contact with the collections and with teachineg and research, which are part of the Museum identity - being it one of the museums of the University of Pisa.

Keywords
computer science, teaching, study guidance.

p. 162 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

Le collezioni museali hanno la potenzialità di attrarre tutti, se valorizzate e presentate con strategie rispondenti alle aspettative e alle particolari esigenze socio-culturali dei diversi visitatori. Per rispondere alle esigenze dei pubblici Myosotis in collaborazione con il Museo Civico di Zoologia di Roma, propone percorsi culturali differenziati che favoriscono la partecipazione diretta, l’interazione e le relazioni sociali tra i visitatori, cercando di soddisfare le loro aspettative. Negli ultimi anni Myosotis si è concentrata sul pubblico dell’infanzia (scolastico e non-scolastico) promuovendo, attraverso la reinterpretazione e centralità delle collezioni museali, l’Educazione al Patrimonio e la formazione socio-culturale dell’individuo, fin dalla prima fase di scolarizzazione. Questo contributo intende proporre alcune riflessioni sui ruoli educativi e sociali del museo scientifico moderno, mettendo in evidenza l’esigenza di un confronto istituzionale sul valore delle collezioni come risorsa non solo di educazione scientifica, ma anche di dialogo, relazione sociale, benessere e qualità della vita.

Parole chiave
collezioni, visitatori, percorsi culturali, famiglie, infanzia.

Collections for everyone, every ages and cultures.

Abstract

The museum collections have the potentiality to attract everyone, if enhanced and presented through strategies which answer the expectations and specific socio-cultural needs of the different kind of visitors. Myosotis in collaboration with the Zoological Museum of Rome meets the public needs by proposing different cultural paths to encourage participation, interaction and socialising among the visitors. Myosotis in recent years has focused his work on childhood public (schools and visitors) promoting, through the reinterpretation and centrality of museum’s collections, Cultural Heritage and socio-cultural education, from the first phase of schooling. This paper propose some reflections above the educational and social roles of the modern science museum, highlighting the need of an institutional debate on the value of the collections as a resource not only in scientific education but also in dialogue, social relationships, well-being and quality of life.

Keywords
collection, visitors, cultural path, families, childhood.

p. 166 / Ottobre 2017 - N. 17

Riassunto

La collezione anatomica del Museo dell’ex Istituto di Anatomia Patologica dell'Università di Bari oggi patrimonio del Dipartimento di Emergenze e Trapianti d'Organo (DETO) annovera reperti raccolti a partire dalla sua fondazione e include quadri di patologie malformative e non risalenti ai primi anni del novecento lasciti di precedenti collezioni private. Gran parte della collezione comprende casi di cardiopatie congenite ed acquisite e quadri malformativi complessi, molti dei quali attualmente di rarissimo riscontro grazie alle sempre più accurate diagnosi prenatali. I reperti sono stati di recente valorizzati grazie alla tecnologia 3D con l'esclusivo impianto del Tredimed (realizzazione unica in Italia effettuata per la Facoltà di Medicina di Bari dalla Società Consortile Digamma) con il quale sono stati prodotti anche collane di filmati e immagini tridimensionali destinati a una didattica medica innovativa. Per lo studio dettagliato dei reperti è stato anche utilizzato il prototipo (realizzato dalla Società Consortile Digamma) di un microscopio tridimensionale capace di produrre immagini tridimensionali di altissimo ingrandimento che permette una estesa profondità di campo, un alto contrasto e la possibilità di ottenere alti ingrandimenti senza alcuna aberrazione geometrica e cromatica.

Parole chiave
3D, collezione anatomica, anatomia patologica.

3D Presentation in museology and its application medicine teaching: the anatomic collection of the Anatomic Pathology Institute of University of Bari.

Abstract

The anatomic collection of the Section of Anatomic Pathology (Dept. of Emergency and Organ Transplantation) of University of Bari includes a large number of samples collected since its foundation. It is of notable importance the section dedicated to the cardiac congenital diseases and other malformations, most of which are nowadays very rare. The anatomical specimens are currently used for teaching activities addressed to students in medicine and doctors of different branches. Recently, the collection has been exploited through the use of the 3D technology due to TREDIMED, an exclusive system set-up by Società Consortile DIGAMMA for the University of Bari that allows images at high magnification and wide depth of field without geometric and chromatic aberrations. 3D Videos for educational purpose have been produced providing a renewal interest for the collection and its fruition.

Keywords
3D, pathology, anatomic specimens.

p. 172 / Ottobre 2017 - N. 17