Pubblicazioni
Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
Aprile 2019 - N. 18
Memorie
Riassunto
Nel 1853 Luigi Lavizzari crea, depositando le proprie collezioni, un Gabinetto di storia naturale presso il Liceo
cantonale di Lugano. Diverse vicende portano alla costituzione di un vero e proprio Museo di storia naturale nel 1979, inserito nell’Amministrazione pubblica con compiti legati soprattutto alla tutela delle componenti naturali del Canton Ticino. Il Museo diventa il riferimento a livello cantonale per quanto riguarda gli aspetti naturalistici.
Le attività e le persone che gli ruotano attorno sono molte, i finanziamenti e gli spazi fisici sempre meno. La
soluzione è cercata nella creazione di una rete di collaborazioni.
Parole chiave
museo di storia naturale, amministrazione pubblica, tutela della natura, reti di collaborazione.
The Natural History Museum of Lugano (Ticino, Switzerland)
Abstract
Thanks to Luigi Lavizzari and the collections he deposited, a Cabinet of natural history was founded in 1853 at the local high school, the Liceo cantonale in Lugano. It is only in 1979 that a real Natural History Museum was formed, becoming part of the public administration.
Among the museum’s tasks, particularly important are those related to the conservation of nature in Canton Ticino. The museum has become the reference in the canton for aspects related to natural history. However, while activities and persons revolving around the museum have been increasing, funding and physical space have been diminishing. A solution was found by building a network of partnerships and collaborations.
Keywords
natural history museum, public administration, protection of nature, collaboration network.
p. 10 /Il Museo cantonale di storia naturale di Lugano (Cantone Ticino, Svizzera). Dal Gabinetto …al macello!
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Il Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Pavia, nato nel 2005 per sostenere i suoi musei nei loro compiti di ricerca scientifica, di promozione della cultura, di conservazione, esposizione e incremento delle collezioni, raggruppa numerosi musei e collezioni e negli anni ha registrato un intensificarsi delle attività, un aumento delle presenze e, a dispetto dei tempi difficili che stiamo vivendo, anche un incremento delle strutture museali che compongono il Sistema stesso. Un modello di gestione e di offerta culturale che è risultato vincente anche grazie a una efficace strategia promozionale che ha rafforzato il concetto di “fare sistema” pure verso l’esterno e trasformato i musei universitari in opportunità di arricchimento, di conoscenza, di “gratificazione” e di impiego alternativo del tempo libero, oltre che ribadirne il ruolo di centri di ricerca e di didattica in ambito accademico.
Parole chiave
Sistema Museale di Ateneo, Pavia, musei, gestione, patrimonio.
The Museums of the University of Pavia: management, development and strategies
Abstract
The Museum System of the University of Pavia (SMA), founded in 2005 to support museums in their tasks of scientific research, promotion of culture, conservation, exhibition and increase of collections, consists of several museums and collections. Since its creation the SMA recorded a strong increase of the activities, a growth in the number of visitors and, in spite of the difficult times we are living, even an increase in museum structures that make up the system itself. This model of management was successful, thanks to an effective promotional strategy that has strengthened the concept of “working together” and turned the university museums into opportunities to increase our knowledge and cultural heritage; an alternative use of free time that reaffirms the role of centres of research and teaching in academia.
Keywords
Museum System of the University of Pavia, collections, management, cultural heritage.
p. 13 /I Musei dell’Università di Pavia: gestione, sviluppo e strategie
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Nel cuore del Nord-Est, per anni uno dei motori economici più importanti in Italia, tra Montebelluna e il suo
hinterland si trova lo Sportsystem, fino alla fine del secolo scorso il distretto industriale della calzatura sportiva più importante al mondo. A partire dagli anni ’80 alcune delle aziende del distretto, riunite in Fondazione, avevano fondato il Museo dello Scarpone: un museo distrettuale unico perché espressione di tutti i più importanti marchi del territorio. La crisi economica del 2000 ha avuto conseguenze importanti sia per le aziende sia per il museo e il suo straordinario patrimonio.
Oggi il modello economico e produttivo della cosiddetta “Terza Italia” è cambiato, anche a seguito della delocalizzazione.
Questi mutamenti radicali pongono il problema di come tutelare il patrimonio museale allo scopo di aggiornarlo,innovarlo e renderlo nuovamente disponibile alla comunità. Si è scelto di sperimentare un nuovo modello di valorizzazione, che si fonda sull’asse pubblico-privato, progettando nell’ambito del Museo Civico naturalistico di Montebelluna una esposizione temporanea dal titolo “Scienza e Sport”. La mostra è stata realizzata con l’obiettivo di avviare una start-up per ripensare il Museo dello Scarpone, la sua identità, e per attivare processi di innovazione che migliorino l’accesso, la fruizione e la promozione del patrimonio culturale dello Sportsystem.
Parole chiave
museo, sistemi museali, scienza, sport, reti.
The exhibition “Science and Sport” for a new public-private museum system in Montebelluna (Treviso, Italy)
Abstract
The Nord-East region is one of the most important economic area in Italy. Here, in the Montebelluna territory, there is the industrial Sportsystem district. In the 1980s, the companies in the district, reunited in a Foundation, had founded the “Museo dello Scarpone”: a unique business museum; it is not only a trademark museum, but in this museum are rappresented also all the major brands of the area.
The economic crisis in 2000 had important consequences for companies, the economic system became in crisis, and also for the museum, with its extraordinary heritage.
Today, the production model has changed, in first due to delocalization; now the problem is choosing how not lose the museum heritage, update and innovate it, and make it accessible to the community.
The Foundation “Museo dello Scarpone” and the Montebelluna municipality chose to experiment a new model of valorisation, which is based on the public-private cooperation. The first action in this direction was the organization of a temporary exhibition titled “Science and sport” in the Montebelluna Natural History Museum: the museum of the municipality. The exhibition is realized with the aim of launching a start-up to rethink the “Museo dello Scarpone”, its identity, to activate innovation processes, that enhance access, enjoyment and promotion of the cultural heritage of Sportsystem.
Keywords
museum, museum systems, science, sports, networks.
p. 18 /La mostra “Scienza e Sport” per un nuovo sistema museale pubblico- privato a Montebelluna (TV)
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L’alternanza scuola-lavoro rappresenta un’importante novità gestionale, dal punto di vista sia educativo che organizzativo.
I musei, in quanto luoghi privilegiati per l’acquisizione e l’accrescimento di competenze, nonché per lo
sviluppo dell’individuo in età adolescenziale, già da tempo sono interessati da tirocini per l’utenza scolastica. La nuova sfida per i musei, soprattutto medi/piccoli, consiste ora nell’attuare programmi di accoglienza per studenti lungo tutto l’arco del triennio e nel promuovere gli obiettivi del programma di alternanza scuola-lavoro. La presente relazione vuole delineare gli esiti di un progetto di ASL svolto nel 2016 insieme al locale Liceo Scientifico in un’ottica di integrazione delle risorse. Questa esperienza vuole mostrare: 1) come un museo può recepire le istanze della scuola, attuando azioni consone all’accogliere un numero elevato di studenti in tempi brevi e con modalità tali da salvaguardare la qualità dell’esperienza; 2) come tale impegno costituisca poi una risorsa consentendo al museo di adottare strategie di audience development in relazione al sistema di alternanza scuola-lavoro.
Parole chiave
competenze, educazione al patrimonio, alternanza, storytelling, audience development.
Work experiences during academic year (alternanza scuola-lavoro): the museum a resource for the school, the school are resource for the museum
Abstract
Work experiences during academic year (alternanza scuola-lavoro) is an important management innovation, both from an educational and an organizational point of view. Museums, as preferred places for acquisition of skills as well as the development of personal growth, have long been interested in scholastic apprenticeships. The new challenge for museums, especially medium/small ones, is now to introduce student apprenticeships programs throughout the three year period and to promote the goals of the school-work apprenticeships. This report aims to outline the outcomes of a project conducted in 2016, together with the local high school. This experience wants to show: 1) how a museum can incorporate school instances by implementing actions that will accommodate a large number of students safeguarding the quality of the experience; 2) how such a commitment is then a resource, enabling the museum to adopt audience development strategies.
Keywords
skills, heritage education, work experiences, storytelling, audience development.
p. 23 /Alternanza scuola-lavoro: il museo una risorsa per la scuola, la scuola una risorsa per il museo
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La resilienza è la capacità di riorganizzarsi positivamente dopo aver subito un danno. È un termine preso in
prestito dall’ingegneria, in cui indica la capacità di un materiale di recuperare la sua forma originale dopo essere stato schiacciato o deformato. Lo sviluppo di un piano di resilienza consente a una comunità che soffre di un evento traumatico di tornare alla sua condizione precedente, e talvolta anche di migliorarla. Un esempio di resilienza è stato messo in pratica dal Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze dopo il tornado che ha danneggiato gravemente il Giardino dei Semplici il 19 settembre 2014. L’Orto Botanico è stato colpito da ciò che è tecnicamente definito come un’alluvione improvvisa, un vortice con un’alta concentrazione di energia e vapore acqueo che ha innescato un turbine accompagnato da forti piogge e grandine. L’azione devastante è durata 15 minuti (tra le 12.40 e le 12.55), e ha cambiato completamente la struttura del giardino botanico. Pochi minuti dopo l’incidente, le prime fotografie del disastro sono state pubblicate sui profili dei social media del Museo di Storia Naturale, creando una rete di solidarietà che è attiva ancora oggi. Gli strumenti che Internet offre si sono dimostrati fondamentali per il futuro del giardino. Uno di questi strumenti, la campagna di crowdfunding “Colora il Giardino dei Semplici”, si basa sull’idea che un piccolo contributo individuale da parte di molte persone possa portare a raccogliere somme di denaro che sarebbe difficile (se non impossibile) raggiungere con un singolo donatore. Questo progetto di resilienza ha permesso al giardino di riaprire al pubblico dopo appena sei mesi, con nuovi spazi, nuovi alberi, innovazioni tecnologiche e, soprattutto, il sostegno e l’affetto di una comunità che è cresciuta anche “grazie” al tornado.
Parole chiave
crowdfunding, cambiamenti climatici, tornado, Museo di Storia Naturale di Firenze, giardino botanico, Giardino dei Semplici, Firenze.
The Giardino dei Semplici, Florence’s botanical garden: destruction and rebirth, a perfect example of resilience
Abstract
Resilience is the ability to regroup positively after suffering damage. It is a term borrowed from engineering, where it indicates the ability of a material to regain its original shape after being crushed or deformed. Developing a resilience plan allows a community that suffers from a traumatic event to return to its previous condition, and sometimes to even improve upon it. An example of resilience was implemented by the Museum of Natural History at the University of Florence after the tornado that severely damaged the Giardino dei Semplici on 19th September 2014. The Botanical Garden was struck by what is technically defined as a flash flood, a vortex with a high concentration of energy and water vapour which triggered a whirlwind accompanied by heavy rain and hail. The devastating action lasted for 15 minutes (between 12:40 and 12:55), completely changing the structure of the Botanical Garden. A few minutes after the incident, the first photographs of the disaster were published on the Natural History Museum’s social media profiles, creating a network of solidarity that is still active to this day. The tools that the internet offers proved to be crucial for the future of the garden.
One of these tools, the crowdfunding campaign “Colour in the Giardino dei Semplici”, is based on the idea that a small individual contribution from many people can lead to sums of money being collected that would be difficult (if not impossible) to reach with a single donor. This resilience project allowed the garden to re-open to the public after just six months, with new spaces, new trees, technological innovations, and above all the support and affection of a community that has also grown “thanks” to the tornado.
Keywords
crowdfunding, climate change, tornado, Natural History Museum Florence, botanical garden, Giardino dei Semplici, Florence.
p. 29 /L’Orto Botanico “Giardino dei Semplici” di Firenze: distruzione e rinascita, un perfetto esempio di resilienza
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Nove Comuni dell’Ovest vicentino hanno realizzato un sistema imperniato intorno a un unico museo centrale (a Montecchio Maggiore) con funzione espositiva, di conservazione e di coordinamento, che eroga servizi (didattica, divulgazione, valorizzazione del territorio ecc.) a tutti i Comuni interessati. Un esempio nel campo naturalistico è la recente acquisizione di una collezione paleontologica da parte del Comune di Montebello Vicentino. Grazie alla collaborazione fra Comune, Museo / Sistema Museale e Soprintendenza Archeologica si è provveduto all’inventariazione e catalogazione di più di 2600 fossili. Inoltre, si sta realizzando una mostra temporanea itinerante nei vari Comuni per esporre parte delle collezioni naturalistiche con l’obiettivo di condividere con la cittadinanza la vivace attività che si svolge dietro le quinte del Museo. In campo archeologico, un esempio di collaborazione con un Comune del Sistema e con la Soprintendenza è rappresentato dalla gestione didattica dell’area archeologica dell’età del Rame di Sovizzo, che prevede laboratori sia sul sito, sia in un’aula didattica all’interno di un edificio del Comune. Un progetto recentemente avviato e in attesa di finanziamento prevede la realizzazione di una nuova aula didattica che funga anche da centro visite dell’area archeologica.
Parole chiave
sistema museale, enti locali, collezioni, mostra, centro visite.
Thinking beyond parochialism, united we stand, divided we fall: the case of Agno-Chiampo Museum Network
Abstract
Agno-Chiampo Museum Network is a joint initiative undertaken by nine neighbouring towns in the western part of the province of Vicenza, with the purpose of managing more effectively and efficiently the archaeological and naturalistic heritage of the area. The Museum at Montecchio Maggiore is the place in which items of interest found in the whole area are deposited, studied and displayed, functioning as a common Museum for the nine towns. It is also the operating centre in which all the activities (having been previously agreed upon by all partners) are actually accounted for. An example in the field of Natural Sciences is the recent acquisition of a paleontological collection fron the Municipality of Montebello Vicentino. Thanks to the collaboration between the Municipality, the Museum / Museum Network and the Soprintendenza Archeologica the inventory and cataloguing of more than 2600 fossils has been performed. In addition, a temporary exhibition of select natural history items, due to be displayed temporarily through the various municipalities, is currently being assembled in various municipalities to expose part of the natural history collections with the aim of sharing with the people the bustling activity that takes place behind the scenes of the museum. In the field of archaeology, an example of collaboration with the Municipality of the Museum Network and the Soprintendenza is represented by the educational
activities in the archaeological area of Copper Time of Sovizzo, which provides workshops either on site, or in a classroom inside of the Municipality building. A project recently initiated and awaiting funding, involves the construction of a new classroom which also acts as the center of the archaeological visits.
Keywords
museum network, municipalities, collections, exhibition, visitor center.
p. 35 /Al di là del campanile, l’unione fa la forza: il caso del Sistema Museale Agno-Chiampo
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I musei di otto Università della Rete Italiana dei Musei Universitari (Bari, Chieti-Pescara, Ferrara, Firenze, “La Sapienza” Roma, Perugia, Siena e Tuscia, a cui si sono aggiunti due grandi musei, il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e i Musei Civici di Reggio Emilia), coordinati dall’Università di Modena e Reggio Emilia, sperimentano nuovi percorsi educativi combinando l’approccio dell’educazione scolastica di impronta generalista con quella universitaria, altamente specialistica, sperimentale e tecnicamente avanzata.
Il progetto vuole promuovere la cultura scientifica nelle IV e V classi delle scuole superiori, anche attraverso un migliore utilizzo dei laboratori scientifici e di strumenti multimediali, coinvolgendole con iniziative capaci di favorire la comunicazione con il mondo della ricerca e della produzione scientifica, così da far crescere una diffusa consapevolezza sull’importanza della scienza e della tecnologia per la vita quotidiana e per lo sviluppo sostenibile della società.
Parole chiave
educazione museale, rete museale, tempo, colore, biodiversità.
The new integrated educational paths of the Italian University Museums Network
Abstract
The museums of eight Universities of the Italian University Museums Network (Bari, Chieti-Pescara, Ferrara, Florence, “La Sapienza” in Rome, Perugia, Siena, Tuscia, to which were added two large museums, the Regional Natural Sciences of Turin and Reggio Emilia City Museums), coordinated by University of Modena and Reggio Emilia, experiment new educational programs that combine school education generalist approach with University education, highly specialized, experimental and technically advanced.
The project aims to promote scientific culture in the IV and V high school classes, also through a better use of scientific laboratories and multimedia tools. The classes will be involved with initiatives to encourage communication with the world of research and scientific production, in order to raise widespread awareness of the importance of science and technology for everyday life and for sustainable development of society.
Keywords
museum education, museum network, time, color, biodiversity.
p. 39 /I nuovi percorsi educativi della Rete Italiana dei Musei Universitari
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È opinione diffusa pensare che i musei scientifici siano principalmente collezioni di materiali, ma sempre di più si sta scoprendo il valore, l’interesse e il fascino delle tante storie di uomini che si celano dietro i diversi reperti. Il valore del patrimonio di un museo deriva anche da queste storie che consentono alle collezioni museali di non invecchiare in depositi della memoria, ma di continuare a vivere. Sulla base di queste considerazioni, il Museo Universitario Gemma ha avviato un progetto di musealizzazione di strumentazioni e materiali didattici di valore storico e di rilevanza scientifica del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia. La conservazione di questi materiali è accompagnata da una scheda catalografica, che ne illustra caratteristiche e funzioni, e da una nota biografica che utilizza il linguaggio narrativo delle tecniche audiovisive. La voce di queste note è affidata ad alcuni docenti dello stesso Dipartimento, unici testimoni di una memoria storica ormai dimenticata. Questo progetto, dal titolo “Biografie culturali”, consente la costruzione di un archivio di beni virtuali che valorizza e rivitalizza il patrimonio culturale dell’Ateneo modenese.
Parole chiave
museo, ateneo, memoria, valorizzazione, archivio virtuale.
Different narrative styles of heritage
Abstract
It is common to think of scientific museums as simply collections of materials, but increasingly we are discovering the value and the interest of the many stories of people that are connected to the different specimens. The value of this cultural heritage also derives from these stories that allow the museum collections to continue to live in time. On the basis of these considerations, the Gemma University Museum has launched the project “Cultural biographies”. It is a project of musealization of various materials of historical value and scientific importance emerged from the deposits of the Department of Chemical and Geological Sciences of the University of Modena and Reggio Emilia. Instrument data and biographical notes describe these materials. The notes use the narrative language of the audiovisual techniques to communicate and share this heritage with the public. The voices of some professors of the same Department are the narrators of these notes. The project permit the construction of a multimedia archive that ideally correlates objects, people, the university environment and the historical memory of the town. It is an archive of virtual assets that enhances and revitalizes the cultural heritage of the Modena University.
Keywords
museum, university, memory, musealization, multimedia archive.
p. 46 /Modi diversi di narrare il patrimonio
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L’Archivio Scientifico e Tecnologico dell’Università di Torino è l’ente deputato alla raccolta, conservazione e valorizzazione del ricco patrimonio storico-scientifico dell’Ateneo torinese. Dal 2000 la sua sede operativa si trova presso la ex Manifattura Tabacchi: qui, su una superficie di oltre 3000 mq, si trovano due sale espositive e ampi magazzini. Questa sede, eretta a fine Settecento, dall’ottobre del 2015 per motivi di sicurezza non è più accessibile al pubblico e quindi le attività legate alla didattica e alle visite guidate sono sospese. L’Archivio, dopo un primo momento di smarrimento, ha cercato di ritrovare la maggiore possibile visibilità utilizzando il proprio patrimonio per proseguire nell’organizzazione di mostre e partecipare a eventi realizzati nella realtà torinese.
Parole chiave
archivio, università, mostra, allestimento.
Hard times for Scientific and Technological Archives of the University of Torino
Abstract
Scientific and Technological Archives of the University of Torino is the institution devoted to preserve, catalogue, study and appraise the instruments and the objects of science and technology related with the history of the University of Turin. Since 2000 the Archives have their seat in the old buildings of the Tobacco Factory founded in the XVIII century. In an area of more than 3.000 square meters we have two exhibition rooms and large stores. Since October 2015 our seat was forbidden to visitors and all the activities were stopped for safety reasons. Archives is trying to maintain and improve its visibility organizing exhibitions and attending events of the local institutions.
Keywords
archives, university, exhibition, settings.
p. 50 /Tempi difficili per l’Archivio Scientifico e Tecnologico dell’Università di Torino
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Assieme alle collezioni di musei e università, il patrimonio scientifico italiano è costituito dalle raccolte scolastiche. Diffuse su tutto il territorio nazionale, esse presentano importanti criticità conservative e gestionali, legate soprattutto alla difficoltà delle istituzioni ad applicare correttamente i criteri definiti dalla normativa vigente sui beni culturali. Nell’ambito delle esperienze di recupero e studio di alcune raccolte scolastiche pugliesi l’Associazione Meridiana ONLUS ha organizzato degli incontri formativi per istruire e guidare i docenti di scienze e i tecnici di laboratorio nella gestione e manutenzione del patrimonio posseduto, al fine di intervenire sui fattori di rischio che ne determinano il degrado e la perdita. Inoltre, con la collaborazione del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Bari (SIMA − ex CISMUS), l’associazione ha prodotto un vademecum di “buone pratiche” per la conservazione e gestione in loco delle raccolte, pensato principalmente per gli istituti scolastici, ma valido anche per tutti gli enti pubblici e privati che posseggono tali beni. Lo stesso sarà sperimentato nelle scuole della Provincia di Bari coinvolte nei progetti del SiMA e in particolare in quello di alternanza scuola-lavoro già avviato nello scorso anno.
Parole chiave
patrimonio scientifico scolastico, conservazione, gestione, in-formazione.
A handbook for schools’ scientific collections
Abstract
Together with the museum and university collections, the italian scientific heritage is enriched by high-school collections. Widespread on all Italian territory, this relevant patrimony is affected by consistent problems of conservation and management due to the difficulties of these institutions to respect the law’s criteria for cultural heritage. After some recovery and study experiences on Apulian school collections, the Meridiana ONLUS Association has organized some workshops for Science teachers and laboratory technicians on the maintenance and managment of school scientific collections in order to prevent the risk of damage and losses. Furthermore, with the collaboration of the SiMA (University Museum System) of the University of Bari Aldo Moro, the Meridiana ONLUS Association has elaborated a handbook of “good practices” for the conservation and the management in loco of scientific collections dedicated to schools and to all public and private institutions owning these objects. The handbook will be tested in the schools of the Province of Bari yet involved into the SiMA “school-job alternation” project started last year.
Keywords
school scientific heritage, conservation, management, training.
p. 54 /Un vademecum per le raccolte scientifiche scolastiche
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Il Centro Interdipartimentale di Servizi per la Museologia Scientifica dell’Università di Bari, ora diventato Sistema Museale d’Ateneo, ha avviato nell’a.s. 2015-2016 un progetto sperimentale di alternanza scuola-lavoro con un gruppo di circa 40 studenti provenienti da tre distinte scuole dell’area metropolitana, un liceo classico, uno scientifico e uno sociale-economico. Finalità del progetto è fornire agli studenti, entro la fine del triennio di sperimentazione, competenze specifiche sulle problematiche della tutela, conservazione, fruizione dei beni naturalistici e scientifici e sulla organizzazione e gestione delle strutture museali universitarie, con particolare riferimento alla cosiddetta “terza missione” delle università. Il progetto aveva anche come finalità indirette sia quella di coinvolgere una fascia giovanile normalmente estranea ai problemi museali nelle problematiche di conservazione e valorizzazione dei beni museali, sia quella di sperimentare nuove forme di orientamento agli studi universitari. La formulazione del progetto, il suo avvio e la sua gestione in questo primo anno hanno messo in luce, accanto ai risultati positivi, una serie di problematiche, interne sia all’organizzazione universitaria che al mondo della scuola, sulle quali l’Ateneo ha avviato una riflessione per valorizzare al meglio le potenzialità insite in tale processo. Obiettivo del nostro intervento è quello di condividere con la comunità dell’ANMS questa nostra esperienza e avviare un percorso di confronto con esperienze simili anche al fine di definire un auspicabile modello il più possibile condiviso per la partecipazione ai progetti di alternanza.
Parole chiave
alternanza scuola-lavoro, formazione, museologia scientifica, conservazione.
An experimental school-job project at a university museum system; potential and criticality
Abstract
In the school year 2015-2016 the Interdepartmental Centre for Scientific Museology Services of the University of Bari, now become the Museum System of the University, started an experimental school-job project with a group of about 40 students of three different high schools in the Bari metropolitan area. The aim of the project is to provide the students, at the end of the three years of experimentation, with specific expertise on issues of protection, conservation, use of natural and scientific heritage, organization and management of university museums, with special reference to the “public engagement mission” of university. The project also had as indirect aim to involve teenagers normally alien to museum problems in conservation issues and enhancement of museum assets, and also to experiment with new forms of Guidance in higher education. The formulation of the project, its start and its management in this first year have highlighted, besides the positive results, a series of problems, both internal to the organization that university to schools, on whom the University has initiated a reflection to make the most of the potential inherent in this process. The aim of our note is to share with the ANMS community our experience and start a path of confrontation with similar experiences also in order to define a common model for participation in these projects.
Keywords
school-job project, education, scientific museology, conservation.
p. 58 /Un’esperienza di alternanza scuola-lavoro presso un sistema museale d’ateneo: potenzialità e criticità
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I musei anatomici sono una delle categorie di musei più difficili da affrontare perché i temi trattati e i materiali conservati sono complessi da comunicare e spesso non adatti a tutti i tipi di pubblico. Eppure la storia della medicina ci insegna che la conoscenza del nostro corpo, sia allo stato normale sia allo stato patologico, è un tema affascinante che continua a essere oggetto di studio e di ricerca.
I musei anatomici italiani sono prevalentemente di proprietà universitaria, spesso chiusi e con reperti che andrebbero rapidamente restaurati. Le loro sale conservano importanti nuclei di campioni biologici umani, a secco o in liquido, raccolti tra il XVIII e il XX secolo: un patrimonio storico che testimonia l’evoluzione della scienza medica e fornisce un archivio di dati biologici e genetici.
Nel lavorare con i propri reperti, il conservatore museale deve confrontarsi con una situazione non chiara e
lacunosa sia dal punto di vista museologico sia da quello legislativo ed etico.
Il presente intervento offre una panoramica delle problematiche museologiche nel settore anatomico al fine di offrire spunti e visioni future, partendo da un confronto tra tre differenti realtà: il Museo di Anatomia Umana dell’Università di Pavia, il Museo di Anatomia Patologica dell’Università di Padova e il Gordon Museum of Pathology di Londra.
Parole chiave
musei anatomici, musei universitari, preparati anatomici.
New life to Italian university anatomical collections: desire to value and open museological issues. Cases compared
Abstract
The anatomical museums are one of the most difficult categories of museums to deal with because the issues addressed and the stored materials are complex to communicate and often not suitable for all audiences. The history of medicine teaches us that the knowledge of our body is a fascinating topic that continues to be the subject of study and research.
The Italian anatomical museums are mostly university property, often closed and with specimens in urgent need of restoration.
Their rooms still house important collections of human biological samples, dry or in liquid, collected between the eighteenth and twentieth century: a historical heritage that testifies to the evolution of medical science and provides a searchable archive of biological and genetic data.
The curator of such a museum must confront many issues - museological, legislative and ethical – many of which are unclear and incomplete.
This article provides an overview of museological issues in the anatomical area in order to offer ideas and visions, from a comparison of three different examples: the Museum of Human Anatomy of the University of Pavia, The Museum of Pathological Anatomy at the University of Padua and the Gordon Museum of Pathology in London.
Keywords
anatomical museums, university museums, anatomical specimens.
p. 63 /Nuova vita alle collezioni anatomiche universitarie italiane: volontà di valorizzazione e questioni museologiche aperte. Casi a confronto
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Se è facile esporre collezioni esteticamente attraenti, cioè basate su esemplari piacevoli da un punto di vista estetico, molto più difficile è fondarle sull’interesse scientifico. L’esposizione, basata sulla cristallografia morfologica, non solo incuriosisce, permettendo di apprezzare il profondo fascino geometrico della materia inanimata, ma suggerisce anche di osservare la natura con un occhio più matematico, promuovendo così il pensiero scientifico con osservazioni meno banali e immediate.
Parole chiave
minerali, mostra, cristallografia, divulgazione, cultura.
The morphology of the crystals as a criterion of valorization, the reasons for a difficult exhibition
Abstract
If exposing aesthetically attractive collections is easy, that is, based on pleasing examples from an aesthetic point of view, it is much more difficult to base them on scientific interest. The exhibition, based on morphological crystallography, not only intrigues, allowing to appreciate the deep geometric charm of inanimate matter, but also suggests observing nature with a more mathematical eye, thus promoting scientific thought with less trivial and immediate observations.
Keywords
minerals, exhibition, crystallography, dissemination, culture.
p. 68 /La morfologia dei cristalli come criterio di valorizzazione: i perché di una mostra “difficile”
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L’uso delle tecnologie digitali sta cambiando il modo di fare comunicazione all’interno dei musei e si sta rivelando un’eccellente opportunità per valorizzare il patrimonio in tutte le sue forme, soprattutto se la progettualità digitale è sviluppata con creatività.
La tecnologia 3D, intesa come progettazione, stampa e riprese fotografiche, è stata utilizzata all’interno del progetto “CREO scoprendo i cristalli del Museo”, un percorso educativo che ha portato un centinaio di studenti di tre istituti superiori di Modena a ricercare una lettura nuova e insolita del patrimonio di gemme e minerali del Museo Gemma 1786 del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Creatività, curiosità e partecipazione sono state il motore del progetto che ha inteso rivelare alcune delle tante sfumature con cui è possibile interpretare uno stesso reperto museale attraverso l’uso di linguaggi e tecniche differenti. Il progetto si è concluso con una mostra che, insieme alle opere degli studenti, ha esposto alcune immagini 3D di campioni museali. I minerali sono così diventati i protagonisti di uno scenario nuovo e inaspettato che ne ha valorizzato natura e peculiarità. Studenti e pubblico sono stati coinvolti in un’esperienza formativa che ha ampliato tempi e spazi di interazione con i materiali del Museo e ha trasformato la visita alla mostra in una scoperta multisensoriale e, per molti, sorprendente.
Parole chiave
museo, patrimonio culturale, linguaggi, tecnologia 3D, pubblici.
Digital meets Museums with creativity
Abstract
The use of digital technology is changing the way of doing museum communication. These new techniques are proving to be an excellent opportunity for enhancing the cultural heritage in all its forms, especially when the digital planning is developed with creativity.
3D technology, interpreted as planning, printing and photographs, has been used in the project “CREO discovering the Museum Collections”. This educational project has brought a hundred students of three Modena high schools to seek a new and unusual interpretation of the collections of gems and minerals of the Gemma 1786 University Museum of the Department and Chemical and Geological Sciences of Modena and Reggio Emilia University.
Creativity, curiosity and participation have been the motor of the project. The use of different languages and techniques has shown the various connotations with which it is possible to interpret every single museum sample. The project concluded with an exhibition of students’ works and 3D images where minerals became the protagonists of a new and unexpected scenario that enhanced their features and peculiarities. Students and audiences were involved in an educational experience which extended times and spaces of interaction with the Museum collections and transformed the visit to the exhibition in a multisensory and surprising discovery.
Keywords
museum, cultural heritage, languages, 3D techniques, audiences.
p. 72 /Digitale con creatività
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Google Arts & Culture è una raccolta digitale di immagini e contenuti provenienti da oltre 1000 musei e archivi di tutto il mondo che collaborano con Google Cultural Institute per rendere disponibile online il patrimonio culturale dell’umanità. Inizialmente focalizzata sulle arti, questa galleria virtuale si è poi estesa ad altre discipline, incluse quelle scientifiche. Il 13 settembre 2016 è stato lanciato il progetto Natural History al quale hanno aderito 60 istituzioni di 16 nazioni, tra cui il Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici. All’indirizzo g.co/naturalhistory gli utenti possono accedere gratuitamente a oltre 100 esposizioni e più di 300.000 reperti digitali. L’Accademia, che da alcuni anni usa le nuove tecnologie per supportare le attività di divulgazione scientifica, è presente con due storie interattive contenenti testi e approfondimenti audio in italiano e in inglese. La prima è un percorso virtuale dell’intero Museo che illustra le varie sezioni e descrive particolari reperti e collezioni. La seconda, grazie alla tecnologia Street View (immagini panoramiche a 360°), consente di approfondire con un apposito visore la navigazione in alcuni tra i più suggestivi ambienti del Museo. La collaborazione con Google Cultural Institute si è rivelata molto positiva e stimolante. Il lancio del progetto, sostenuto da un’ampia campagna mediatica di Google, costituisce una formidabile ribalta per dare visibilità globale ai musei di storia naturale e al loro importante ruolo.
Parole chiave
Accademia dei Fisiocritici, storia naturale, mostre digitali, visite virtuali.
Natural History on Google Arts & Culture: a prestigious showcase for scientific museums in the digital era
Abstract
Google Arts & Culture is a digital collection of images and e-contents from more than 1000 museums and archives all over the world that have collaborated with Google Cultural Institute to make the cultural heritage of mankind freely accessible online to everyone. After an initial focus on the arts, this virtual gallery has later subsumed other disciplines, including the sciences. Natural History content was launched on 13th September 2016: more than 100 exhibitions and over 300,000 digital specimens are available for free on g.co/naturalhistory. Sixty scientific institutions from 16 countries took part in the event: Accademia dei Fisiocritici, which already has experience with new technologies to disseminate scientific knowledge, was among them. Visitors can explore its Museum of Natural History through two interactive slideshows, with texts and audio files in Italian and English. The first is a virtual tour of the whole museum itinerary that describes its sections, particular specimens and exhibits. The second allows users to explore some of the most evocative areas of the Museum in more detail with the help of a cardboard viewer and indoor Street View technology (360° panoramic views). The launch of Natural History had huge media coverage promoted by Google and will certainly enhance the global visibility of science museums and their educational role.
Keywords
Accademia dei Fisiocritici, natural history, digital exhibits, virtual tours.
p. 76 /Il progetto Natural History di Google Arts & Culture: una prestigiosa vetrina per i musei scientifici nell’era digitale
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Il Museo delle Scienze dell’Università di Camerino e lo Studio Tecnico GeoInformatiX hanno testato un nuovo metodo di ricostruzione 3D, recente evoluzione della tecnica fotogrammetrica Structure from Motion (SfM), sul cranio con mandibola di Hippopotamus antiquus risalente a circa 900.000 anni fa, ospitato nella sezione paleontologica del Museo.
Il lavoro è nato all’interno del progetto di Distretto Culturale Evoluto “PlayMarche” e rappresenta il tentativo di mettere a punto nuovi strumenti, caratterizzati da economicità, semplicità di gestione e sostenibilità, per la fruizione e lo studio delle collezioni paleontologiche.
Parole chiave
ricostruzione 3D, modellazione 3D, paleontologia, fossile.
New 3D reconstruction methods applied to paleontological heritage
Abstract
Camerino University Science Museum and Studio Tecnico GeoInformatiX tested a new 3D reconstruction method which is the recent evolution of the photogrammetric technique Structure from Motion (SFM), on a Hippopotamus antiquus skull and lower jaw dating 900,000 B.P., hosted in the paleontological section of the Museum.
The work has been realized with the support of the Distretto Culturale Evoluto “PlayMarche” project in order to develop new tools that could promote an affordable, easy to manage and sustainable fruition of paleontological collections.
Keywords
3D reconstructon, 3D modeling, palaeontology, fossil, Structure from Motion.
p. 80 /Nuovi metodi di ricostruzione 3D applicati al patrimonio paleontologico
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Fra i tanti vantaggi della rivoluzione digitale ci sono anche il trattamento strutturato delle informazioni e gli strumenti di collaborazione per condividere conoscenza e competenze. Se ci restringiamo a un settore particolare del patrimonio culturale, sono oggi disponibili tecnologie sia per riunire in un’unica base di conoscenza le informazioni di catalogazione e documentazione di tutte le collezioni afferenti a quel settore, sia per gestire tale conoscenza in collaborazione con tutti gli esperti di quel dominio. Rispetto ai tradizionali cataloghi-elenchi (un reperto, una scheda), una base di conoscenza condivisa offre vantaggi cruciali: esplicita le relazioni, elimina replicazione e inconsistenza, abilita il “distant reading”, cioè l’osservazione delle informazioni nel loro insieme.
Un tale strumento permette a conservatori e curatori di concentrare il loro impegno sulle collezioni: le informazioni nella base di conoscenza sono di riferimento per identificare i reperti, per condurre ricerche storiche, per costruire la documentazione di un’esposizione. La condivisione delle informazioni è garanzia di affidabilità dei contenuti e mezzo di collaborazione fra colleghi. Computing History Knowledge Base (CHKB) è un sistema software per riunire in un’unica base di conoscenza le informazioni di tutte le collezioni afferenti a un settore particolare del patrimonio scientifico: la storia dell’informatica. CHKB realizza una doppia economia: è un uso pieno delle tecnologie disponibili e permette a curatori e conservatori di sfruttare al meglio il loro tempo. Il modello di CHKB è applicabile ad altri domini del patrimonio culturale.
Parole chiave
base di conoscenza, patrimonio tecnico-scientifico, lavoro cooperativo, storia dell’informatica.
Structuring and sharing of knowledge, information technologies and economy of cataloguing
Abstract
Structured managing of information and sharing of expertise through cooperative work are two of the many benefits resulting from the digital revolution. If we focus on a particular field of cultural heritage, viable technologies exist to set up a single knowledge base of all cataloguing and documentation information about all collections related to the given field. Moreover, it is possible to engage all the experts of the domain in the cooperative management of such knowledge. With respect to the traditional way of cataloguing (one record for each piece), a shared knowledge base has valuable benefits: relations are made explicit, replication and inconsistency are avoided, distant reading, that is observing the domain as a whole, is made possible. Such knowledge base allows keepers and curators to focus their efforts on collections: the available information is an useful reference for identifying pieces, for historical research and for documentation of exhibits. Sharing of information guarantees reliability of contents and reinforces cooperation among colleagues.
Computing History Knowledge Base (CHKB) is a software system to maintain in a shared knowledge base all information about all collections related to a particular field of the scientific and technological heritage: computing history. CHKB permits a double economy: it is a full exploitation of available technologies and saves time and effort of keepers and curators. CHKB model can be applied to other domains of cultural heritage.
Keywords
knowledge base, technological and scientific heritage, cooperative work, computing history.
p. 84 /Strutturazione e condivisione della conoscenza, informatica ed economia della catalogazione
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Il progetto GERT (Generare Reti Territoriali) è stato promosso dal Comune di Brescia per coinvolgere i cittadini nel censimento naturalistico del territorio. L’obiettivo del presente lavoro è di valutare orientativamente l’adesione al progetto da parte dei cittadini, il tipo di dati inviati e la relativa distribuzione spaziale e temporale. Nel periodo compreso tra maggio e ottobre 2016 sono state ricevute più di 1000 segnalazioni (il 75% identificate al rango di genere o di specie) di flora vascolare, fauna (vertebrata e non), ma anche briofite, licheni e funghi. Tali segnalazioni provengono in massima parte dal territorio comunale e dalle aree limitrofe e sono state raccolte prevalentemente nei giorni infrasettimanali dei due periodi equinoziali del 2016.
Parole chiave
biodiversità, monitoraggio volontario, tipo di dati.
GERT project: Nature and Citizen Science at the Natural Science Museum of Brescia
Abstract
GERT project (Generate Territorial Networks) was promoted by the Municipality of Brescia to involve citizens in the naturalistic census on the territory. The aim of this work is to evaluate the participation to the project by citizens, the type of data sent and its spatial and temporal distribution. Between May and October 2016 more than 1,000 reports (75% identified to the rank of genus or species) of vascular flora, fauna (vertebrate and not), but also bryophytes, lichens and fungi were received. These data comes mostly from the municipality area and from surrounding areas. They were collected mainly during the week of the two equinoctial periods of 2016.
Keywords
biodiversity, volunteer monitoring, type of data.
p. 87 /Il progetto GERT: natura e Citizen Science al Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia
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L’esigenza di digitalizzare le collezioni di storia naturale è forte da diversi decenni in tutto il mondo. I musei di storia naturale, depositari di gran parte di queste collezioni, sono quindi chiamati a un compito lungo e difficile, che deve necessariamente tenere conto della realtà nazionale. Nonostante l‘istituzione del Network Nazionale della Biodiversità, l‘Italia è in forte ritardo con i processi di digitalizzazione, spesso anche a causa di competenze divise tra enti diversi.
L‘Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS), come punto di riferimento nevralgico dei musei con le istituzioni, può avere un ruolo determinante nell‘opera di digitalizzazione che inevitabilmente, nel medio termine, dovrà cominciare.
Parole chiave
CollMap, digitalizzazione, Network Nazionale della Biodiversità, sistemi federati.
Production and aggregation of primary biodiversity data in the framework of the Italian system of natural history museums
Abstract
The need for digitizing natural history collections is strong all over the world since several decades ago. Natural History Museums, which are custodians of most of these collections, are therefore called to a long and difficult task, which must necessarily take into account the national situation. Despite the establishment of the National Biodiversity Network, Italy is lagging behind with digitization activities, often due to shortcuts of competences, which can occur among different institutions. The National Association of Scientific Museums (ANMS), being a common interface for the museums with the institutions, can hence play a fundamental role in the digitization process, which will eventually begin in next few years.
Keywords
CollMap, digitization, National Biodiversity Network, federated database systems.
p. 92 /Produzione e aggregazione di dati primari di biodiversità nel sistema italiano dei musei naturalistici
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Le soluzioni tecnologiche disponibili permettono oggi di fornire alle collezioni una “nuova vita” digitale nella quale le immagini completano i metadati dei reperti. In Italia le collezioni naturalistiche e scientifiche trovano tuttavia ancora poco spazio nell’universo digitale e ciò limita sempre più gravemente le potenzialità di comunicazione e divulgazione dei musei. Tra i motivi che concorrono a creare questa situazione, probabilmente i problemi tecnici di imaging dei reperti hanno un ruolo importante: fogli d’erbario, vetrini con preparati microscopici, esemplari in pelle, insetti conservati a secco, campioni conservati in alcol e preparati osteologici richiedono tecniche assai differenti. Il nostro gruppo di lavoro ha iniziato a valutare e sperimentare numerose metodologie di digitalizzazione, concentrando inizialmente il lavoro su uno dei settori meno sviluppati: quello del digital imaging di campioni in alcol. Abbiamo progettato e realizzato un prototipo di sistema di ripresa a basso costo con tecniche stop motion che acquisisce in maniera semi-automatica immagini ad alta definizione. Queste possono essere opportunamente organizzate e diventare fruibili interattivamente via web browser, su smartphone, tablet e computer. È inoltre in corso di sperimentazione la possibilità di realizzare modelli 3D con tecniche a basso costo, in grado di riprodurre fedelmente reperti osteologici ed esemplari di dimensioni medio-piccole con buon livello di risoluzione. Tutte le immagini e i modelli realizzati possono essere collegati ai metadati dei campioni e integrati in software di gestione delle collezioni, e/o utilizzati mediante applicazioni dedicate.
Parole chiave
virtualizzazione, stop motion, single-row, multi-row, 3D imaging.
Digital imaging of specimens in museum collections of natural history: problems and perspectives
Abstract
The recent digitization technologies allow museums to open collections up to a wider audience. The most innovative technological solutions allow museums to provide a “new digital life” to specimens. In Italy, however, naturalistic and scientific collections still receive little attention in the digital universe and thus a large amount of information therefore remains unknown. Technical difficulties in digitizing the museum specimens play a key role in not applying digital methods. They result mainly from the diversity of the specimens (herbarium sheets, organisms on microscope slides, leather specimens, dry preserved insects, alcohol preserved samples and osteological preparations) which require very different approaches for their digitization. With this in mind, our group have begun in evaluating and testing various digitization methods and tools and therefore focusing our attention on one of the least developed sectors, that is the digital imaging of samples in alcohol. We have designed and create a prototype low-cost filming system with stop motion, single and multi-row techniques, which captures high-definition images in a semi-automatic manner. The images can be suitably organized and become available via web browser by smartphone, tablet and personal computer. We are also evaluating how acquire and conceive 3D models with low-cost techniques, which are able to faithfully reproduce with a good level of image resolution osteological preparations and medium-small sized specimens. All built images and models can be linked to sample metadata; these might be integrated in a collection management system that organizes and manages a museum’s collections using a dedicated software and/or applications.
Keywords
virtualization, stop motion, single-row, multi-row, 3D imaging.
p. 96 /Digital imaging di esemplari in collezioni museali di storia naturale: problematiche e prospettive
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Il Valdarno Superiore ha attrattori turistici e una forte presenza stagionale, che tuttavia migra costantemente verso le vicine Firenze, Arezzo e Siena; il territorio inoltre paga la divisione amministrativa in due provincie e la mancanza di un piano di marketing turistico condiviso.
Il Museo Paleontologico di Montevarchi, per natura giuridica autonoma, tipologia delle collezioni e storicità, può offrire un contributo significativo alla sinergia tra musei e turismo, basato su potenziale narrativo, capacità formativa e offerta di servizi.
Parole chiave
scienze naturali, territorio, rete, marketing turistico, servizi.
The new Museo Paleontologico of Montevarchi (AR). Experimentations for the promotion of the Upper Valdarno
Abstract
Valdarno has tourist attractions and a strong seasonal presence, which still constantly migrates to Florence, Arezzo and Siena; The area also pays the administrative division into two provinces and the lack of a shared tourism marketing plan.
The Museo Paleontologico of Montevarchi, thanks to his indipendent legal status, wideness of collections and historicity, can offer a significant contribution to the synergy between museums and tourism, based on narrative potential, training competence and services offered.
Keywords
natural sciences, territory, network, tourism marketing, services.
p. 102 /Il nuovo Museo Paleontologico di Montevarchi (AR). Sperimentazioni per la promozione del Valdarno Superiore
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Una cospicua presenza di turisti compone il pubblico del Museo Civico di Storia Naturale “G. Doria” di Genova.
È quanto emerge da uno studio di audience development svolto durante l’estate 2015.
Quattro visitatori su 10 sono non residenti, sia italiani che stranieri. Ma come sono giunti al museo? Quali sono le peculiarità di questo tipo di pubblico? Dati raccolti attraverso metodi quantitativi descrivono i canali di comunicazione del Museo con questo “nuovo” segmento di pubblico e l’esperienza della visita, rilevando analogie e differenze con il pubblico locale.
Il contributo presenta i punti di forza e i punti di debolezza di questa realtà museale profondamente radicata nel territorio genovese ma tuttavia capace di attrarre anche i turisti. Inoltre, mette in evidenza come i cambiamenti richiesti per migliorare l’offerta verso i turisti soddisfino anche le esigenze del pubblico locale. Questo caso di studio è un esempio per dimensioni, organizzazione e offerta di museo medio italiano di storia naturale. Per questo molte considerazioni possono essere estese ad altre realtà nazionali.
Parole chiave
sviluppo del pubblico, museo di storia naturale, studio di valutazione, turisti.
(Not) accidental tourists. Similarities and differences among the publics of the Natural History Museum of Genoa
Abstract
The results of the visitor study carried out during the summer 2015 showed a very large turnout of tourists at the “G. Doria” Museum of Natural History in Genoa.
Four out of ten visitors were non-residents, coming from other Italian cities and abroad. The main outcomes of the research revealed the motivation and the profile of the “Doria” visitors. Data collected through quantitative methods describe: the Museum’s communication channels with this “new” segment of the public, the experience of the visit, and similarities and differences between the local and tourist public. The study points out the strengths and weaknesses of this iconic Genoese museum, highly appreciated by the local population but also popular attraction among the tourists. Furthermore, the study outcomes pinpointed the changes required to improve the offer.
This case study represents the average Italian museum of natural history, for size, organization and visit experience. For this reason, many considerations could be extrapolated to other national realities.
Keywords
audience developlement, natural history museum, evaluation study, tourists.
p. 107 /Turisti (non) per caso. Analogie e differenze nei pubblici del Museo di Storia Naturale di Genova
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Gli autori presentano COME-IN! (Cooperazione per una piena accessibilità ai musei – verso una maggiore inclusione), un progetto che ha preso avvio il 1° luglio 2016 nell’ambito del programma Interreg CENTRAL EUROPE. Il Segretariato Esecutivo dell’Iniziativa Centro Europea, capofila, coordina una rete di musei, associazioni di disabili, accademici, istituti di formazione e decisori politici, provenienti dall’Europa centrale, che si impegnano a individuare standard transnazionali e a trasferire competenze tecniche per assicurare l’accessibilità ai musei coinvolti nel progetto. Più precisamente, il progetto si occuperà di stabilire e mettere a disposizione delle linee guida per riorganizzare in modo accessibile collezioni e mostre, assieme a un manuale di formazione per gli operatori museali. Infine, verrà realizzata un’etichetta COME-IN! che fungerà da strumento promozionale, che potrà essere assegnata ai musei che applicheranno gli standard di accessibilità stabiliti nell’ambito del progetto. L’etichetta sarà promossa a livello transnazionale, nazionale e locale al fine di garantire la visibilità dei musei aderenti e la sostenibilità e trasferibilità del progetto.
Parole chiave
accessibilità, inclusione sociale, formazione, turismo accessibile.
Museums toward accessibility: a centraleuropean case of study
Abstract
The authors present the project COME-IN! (Cooperating for Open access to Museums – towards a widEr INclusion), which is funded under the Interreg CENTRAL EUROPE Programme. The Central Europe an Initiative–Executive Secretariat, in its capacity as Lead Partner, coordinates a multifaceted network of Museums, Disability associations, Academic representatives, training institutions and Policy makers from Central Europe area, that will contribute to define transnational high level standards and ensure know–how transfer to guarantee accessibility to museums involved in the project. More precisely, guidelines will be develop to help organizing accessible collections and exhibitions and a training handbook for museum operators will be made available. An innovative promotional tool, the COME-IN! label, will be developed to award museums complying with the established accessibility standards. The label will be promoted on transnational, national and local level to ensure its sustainability and transferability.
Keywords
accessibility, social inclusion, training, accessible tourism.
p. 112 /Musei verso l’accessibilità: proposta di un modello centroeuropeo
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Il contributo riporta esperienze condotte al Museo Civico di Zoologia di Roma, per l’inclusione socioculturale di migranti e rifugiati. I musei scientifici possono avere un ruolo di “contact zone”, in quanto le collezioni interessano persone di ogni età e cultura. I casi riportati ne sono una testimonianza; migranti e rifugiati in visita al Museo hanno mostrato apprezzamento, partecipazione e apertura al dialogo culturale.
Parole chiave
musei e migranti, inclusione, dialogo culturale, intercultura.
Scientific Museums and migrants: experiences between inclusion and Interculture
Abstract
This contribution refers some experiences carried out at the Roman Civic Museum of Zoology, to favor sociocultural inclusion of migrants and refugees. Scientific museums are “contact zone”, since collections interest people independently from age, culture and education. The reported examples confirm this potentiality; the migrants and refugees visiting the Museum, revealed appreciation, participation, openness to cultural dialogue.
Keywords
museums and migrants, inclusion, cultural dialogue, interculture.
p. 116 /Musei scientifici e migranti: alcune esperienze tra inclusione e intercultura
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Il sistema di istruzione italiano mostra attualmente difficoltà nell’introduzione del paradigma di educazione sostenibile. I curricola promossi, infatti, pur trasmettendo contenuti significativi agli studenti, non appaiono, tuttavia, adeguati a rafforzare il pensiero critico e l’azione consapevole negli stessi. La biodiversità, la sostenibilità energetica, la qualità ambientale e i cambiamenti climatici costituiscono, infatti, tematiche complesse che necessitano di collegare elementi articolati e apparentemente isolati. Per superare la crescente crisi del modello “normale” della conoscenza, essenzialmente basato sulla trasmissione di informazioni, e per introdurre una logica interdisciplinare necessaria per la comprensione e il collegamento delle tematiche suddette, la collaborazione tra istituti di istruzione e diversi soggetti pubblici e privati, esterni al mondo scolastico, sembra costituire uno degli strumenti più efficaci. Il Museo Nazionale dell’Antartide – Sezione di Trieste ha sperimentato negli ultimi anni diverse modalità di pedagogia partecipativa (lezione socratica, peer education, apprendimento collaborativo) che, unite a una moderna esposizione con annesse aule conferenze e laboratori didattici, hanno dato modo di sviluppare curiosità e capacità critica verso tematiche ambientali e climatiche normalmente di difficile comprensione.
Si è evidenziata in tal modo la valenza dei musei scientifici come luogo di apprendimento informale, dove studenti e persone di età diversa possono incontrarsi per discutere e divenire loro stessi “produttori” di cultura.
Parole chiave
Antartide, ambiente, clima, pedagogia partecipativa.
National Museum of Antarctica in Trieste: integrate teaching methods for learning environmental and climatic changes
Abstract
The Italian education system is currently showing difficulties in the introduction of sustainable education paradigm. In fact, the curricula promoted while transmitting significant content for the students doesn’t appear appropriate to strengthen critical thinking in them. Biodiversity, energy sustainability, environmental quality and climate change are complex issues needing to connect elements articulated and apparently isolated. To overcome the growing crisis of the “normal” model of knowledge based essentially on information transmission and to introduce an interdisciplinary logic necessary for understanding and the connection of the above issues, the collaboration between educational institutions and private organizations, external to schools, seems be one of the most effective tools.
The National Museum of Antarctica – Trieste Section, has experienced in recent years, various participatory pedagogy methods (socratic lesson, peer education, collaborative learning) together with a modern exposure and teaching laboratories and allowed to develop curiosity and critical capacity towards environmental and climate concerns of difficult understanding. It is highlighted the value of the scientific museums as places of informal learning, where students and people of different age can meet to discuss and become themselves “manufacturers” of culture.
Keywords
Antarctica, environment, climate, participative pedagogy.
p. 119 /Il Museo Nazionale dell’Antartide a Trieste: modalità didattiche integrate per comprendere i cambiamenti ambientali e climatici
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L’obiettivo della legislazione dell’Unione Europea e delle associazioni di zoo internazionali è quello di far sì che i giardini zoologici mitighino la perdita di specie attraverso qualificate attività di educazione alla conservazione, facilitando la connessione della gente alla natura e incoraggiando comportamenti sostenibili nei visitatori. È necessario però che i programmi educativi siano integrati al fine di rendere consapevoli i visitatori delle diverse realtà sociali, economiche e culturali delle regioni dove i conflitti tra uomo e animali selvatici si manifestano.
Mentre poi alcune storie sono ripetute innumerevoli volte, come il declino dell’elefante africano a causa del bracconaggio, ve ne sono altre, come l’ancora più drammatica situazione dell’elefante asiatico, che sembrano sottovalutate. I giardini zoologici si devono assicurare che il loro messaggio conservazionistico enfatizzi anche il dovuto rispetto alle minoranze etniche e sia basato su principi democratici.
Parole chiave
educazione alla conservazione, CITES, elefanti, interculturalità, diritti umani, sviluppo sostenibile.
Zoos and storytelling: is really so easy to divulgate biodiversity conservation?
Abstract
Aims of EU legislation and international zoo associations is to mitigate the extinction of biodiversity through quality conservation education that raises awareness, connects people to nature and encourages sustainable behaviors in the millions of people that engage with zoos and aquariums annually. This must be associated and integrated with awareness of the social, economic and cultural situation of peoples where conservation conflicts occurs. As showed with examples from the conservation status of African and Asiatic elephants, there is often a vociferous emphasis on some threats for some species while others are glossy overlooked. If conservation has to succeed in the long-term globally, zoos have an important role assuring their conservation mission achieve also a message of democracy and inter-cultural values.
Keywords
conservation education, CITES, elephants, interculturalism, human rights, sustainable development.
p. 124 /Zoo e storytelling: è realmente così facile parlare di conservazione della biodiversità?
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Oltre che in barriere fisiche, spesso molte persone si imbattono quotidianamente in barriere culturali: molte di esse riguardano l’accesso all’informazione. È necessario abbattere queste barriere, per permettere una reale inclusione e partecipazione alla vita della comunità, dando a tutte le persone il giusto aiuto e gli strumenti per superarle. La Cooperativa Sociale Trieste Integrazione a m. Anffas Onlus, in collaborazione con il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, presenta un esempio di lavoro realizzato con l’obiettivo di rendere piena l’accessibilità all’informazione, alla cultura e alla conoscenza, attraverso la creazione di due percorsi divulgativi semplificati che corrispondono a due strategie di semplificazione delle informazioni: il Linguaggio facile da leggere e la Comunicazione Aumentativa Alternativa.
Parole chiave
accessibilità, disabilità intellettiva, Linguaggio facile da leggere, Comunicazione Aumentativa Alternativa.
Accessible museum: the Easy to read language and the Augmentative and Alternative Communication for dissemination of simplified scientific knowledge
Abstract
As well as physical barriers, every day many people encounter cultural barriers, many pertaining to acess to information. In order to allow for a full and inclusive participation in community life specific help and tools are necessary to break down such barriers.
Trieste Intergrazione a m. Anffas onlus and the Civic museum of Natural History offer an example of accessibility to culture and knowledge with the creation of two semplified informative pathways that match two strategies of information simplification: the Easy to Read Language, and the Augmentative and Alternative Comunication pathway.
Keywords
accessibility, intellectual disabilities, Easy to read language, Augmentative and Alternative Communication
p. 127 /Museo accessibile: il Linguaggio facile da leggere e la Comunicazione Aumentativa Alternativa per la divulgazione scientifica semplificata
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La crisi del sistema culturale e dei musei viene riferita oggi anche a una “difficoltà” sociale nel dare significato (ruolo/valore/finalità) a istituzioni prevalentemente concentrate sulla conservazione dei Beni culturali di proprietà pubblica − proprietà intellettuale, estetica, sociale, di cittadinanza − e ancora piuttosto disattente agli impatti che il Patrimonio ha sui sistemi sociali, economici, territoriali, sulla vita stessa delle persone. La visione audience centered attuata attraverso le pratiche di audience development (AD) per valorizzare e non mercificare le collezioni può rappresentare per i musei scientifici un’occasione per acquisire maggiore presenza, autorevolezza, capacità d’azione e di innovazione sul territorio.
La pianificazione strategica che le pratiche di AD sollecitano – dalla semplice analisi interna di condivisione di mission e vision museali, a quelle esterne, sull’analisi dei pubblici reali/potenziali o sulle pratiche di valutazione degli impatti sul territorio − permetterebbe ai musei scientifici di agire con maggior consapevolezza e significatività, di agire come hub culturali, e soprattutto di progredire in armonia con una società in continua evoluzione. L’intervento vuole presentare i possibili e profondi impatti, e il cambiamento di prospettiva culturale, che l’applicazione di piani di AD può avere sul territorio e sulle istituzioni stesse in tre specifiche aree di influenza dei musei moderni: l’area sociale e le due sotto-aree, culturale ed educativo-formativa. Esempi di approccio audience centered applicato a settori museali che danno già apprezzabili risultati (il MUSE e il marketing culturale di grandi eventi, il Museo di Montebelluna attraverso i progetti di inclusione/partecipazione sociale, e infine MYOSOTIS - Settore educativo del Museo di Zoologia di Roma con le proposte di innovazione educativa) permetteranno di far emergere criticità e nuove opportunità per i musei scientifici attraverso l’analisi del necessario dialogo tra collezioni e pubblici.
Parole chiave
audience development, engagement, reti e hub culturali, partecipazione, pubblici, collezioni, territorio, valorizzazione, patrimonio, marketing culturale.
Museums as cultural hubs. The potentialities of the audience centered vision in the scientific museums: cultural marketing, social impacts and authority in the territory
Abstract
The crises of the cultural system and of museums today is also referred to the social “difficulty” of giving a meaning (role/value/purpose) to institutions mostly focused on the preservation of cultural heritage of public property- intellectual, aesthetic, social, citizenship’s property- still quite distracted to the impact of the heritage on social, economic, territorial systems and on people’s life. The audience-centered vision carried out through the audience development (AD) practices to give value and not to commodify the collections, could represent for science museums an occasion to acquire more presence, authority, ability of action and innovation on the territory. The strategic planning that the AD practices solicit- from the simple internal analysis of sharing the museum’s mission and vision to the external analysis on real/potential audiences or on practices of territorial impacts evaluation- would allow science museums to act with more awareness and meaningfulness, to act as cultural hubs, but mostly to progress in harmony with a constantly evolving society. The speech wants to present the possible and deep impacts; the change of cultural perspective, that the AD plans application could have on the territory and the institutions. This happens in three specific fields of influence of modern museums: the social area and the two subareas, cultural and educational. The audience-centered approach if applied to museums sectors that already give appreciable results will allow the emergence of critical issues and new opportunities for science museums through dialogue between collections and audience. This comes about at the MUSE with the cultural marketing of big events, at the museum of Montebelluna through the projects of social inclusion/participation and lastly at the educational sector of the Zoology museum of Rome with the educational innovation proposals.
Keywords
audience development, engagement, nets and cultural hubs, participation, publics, collections, territory, esteem, patrimony, cultural marketing.
p. 131 /I musei come hub culturali. Le potenzialità della visione audience centered nei musei scientifici: marketing culturale, impatti sociali e autorevolezza nel territorio
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Al Museo degli Strumenti per il Calcolo, parte del sistema museale dell’Università di Pisa, l’associazione CorreLaMente ha organizzato dei Science Camp settimanali per bambini e bambine in età scolare, coinvolgendo alcuni studenti del Liceo Scientifico Buonarroti di Pisa, all’interno del quadro dell’alternanza scuola-lavoro, e dei giovani neolaureati dell’Ateneo pisano come operatori. La riuscita dei Science Camp va ricercata nell’aver adottato un approccio alla scienza che si situa nell’ambito di una didattica non formale, con contenuti mediati tramite un’esperienza ludica, offrendo ai piccoli partecipanti e alle famiglie uno spazio accogliente durante il periodo estivo che propone un’esperienza formativa e non semplicemente ricreativa. Attraverso i Science Camp il Museo si è aperto a una audience cittadina, e ha potuto comprendere le esigenze del territorio e strutturare attività di avvicinamento e di superamento delle barriere culturali.
Parole chiave
science camp, didattica museale, apprendimento ludico, educazione non formale, strumenti per il calcolo.
Learning by doing: The experience of Science Camps at the Museum of Computing Machinery in Pisa
Abstract
The Museum of Computing Machinery exhibits a collection on the history of computing that is unique in Italy. Its goal is the commitment with a diversified public, with the aim of raising the interest towards science in the new generations.
In this perspective, the science camps proposed by the Museum have responded to a dual request of the territory: boys and girls need an approach to science in the context of non-formal teaching, with contents mediated by a playful experience; families need welcoming spaces during the summer that offer an educational experience and that are not just “parking spaces”.
Through the science camps, the Museum was able to open itself up to a city audience, in order to understand its needs and structure its activities to face and overcome cultural barriers. All the activities had a scientific content: from cryptography to botany, from logical team games to Galileo’s experiments. Every day was concluded by an in-depth study on a computing machine. The observations have been reported in drawings and / or words on the “experiment notebook”.
Keywords
science camps, museum workshops, learning by doing, computing machinery.
p. 135 /Dal fare all’apprendere. L’esperienza dei Science Camp al Museo degli Strumenti per il Calcolo di Pisa
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Il personale scientifico del Museo, in collaborazione con il Settore Personale/Risorse Umane del Comune di
Brescia, ha coinvolto e coordinato giovani dalla fine degli anni ’90.
Scopo di questo lavoro è quello di evidenziare l’evoluzione del ruolo dei volontari del SCN nelle attività museali e di presentare come caso di studio i risultati ottenuti nell’analisi della collezione di funghi in cera conservata presso il Museo.
Parole chiave
collezioni naturalistiche, volontariato, associazioni scientifiche locali.
Museum and National Civil Service: the study of the collection of wax mushrooms of the Civic Museum of Natural Sciences in Brescia
Abstract
The scientific staff of the Museum with the Sector of the Municipality of Brescia Human Resources, Involved and coordinated the youth volunteers from the late 90’s.
Aims of this paper is to highlight the changing role of the volunteers of the SCN in museum activities and to present as a case study the results of some of them obtained in the analysis of the Museum’s mushrooms in wax collection.
Keywords
natural collections, voluntary, local scientific associations.
p. 142 /Musei e Servizio Civile Nazionale: lo studio della collezione di funghi in cera del Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia
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Una rete di otto musei fiorentini (rete ArteStoriaScienza), diversi tra loro per tipologia e appartenenza, ma con positive e pluriennali esperienze di condivisione di pratiche museali, grazie al sostegno della Regione Toscana, ha voluto identificare i propri musei quali luoghi inclusivi e di benessere per le categorie sociali più svantaggiate presenti nel territorio. Sono state realizzate visite e laboratori dedicati, specifici supporti, quali app, stampe 3D, guide e stampati in braille, video in LIS, ma anche dépliant e schede didattiche e di sala multilingue, per una accoglienza inclusiva nei nostri musei. Incontri formativi e uno studio valutativo hanno approfondito l’analisi delle realizzazioni progettate.
Parole chiave
inclusione sociale, rete di musei, pubblici dei musei.
WELCOME – Experiences on social inclusion in a coordinated museum network
Abstract
A network of eight museums in Florence (ArteStoriaScienza network) of different typology and institution, but with many years of common experiences and positive sharing of museum practices, thanks to the support of the Tuscany Region, wanted to identify their museums as inclusive places for the most disadvantaged social groups in the area. We have worked on creating many different tools, such as guided tours and workshops, specific media supports (apps, 3D prints, and printed guides in Braille), video in LIS (Italian Language of Signs), brochures and educational materials in several languages, for an inclusive welcoming in our museums. Some training meetings and an evaluation study have deepened the analysis of the planned project.
Keywords
social inclusion, museum network, visitor studies, diverse audiences.
p. 147 /WELCOME – Esperienze di inclusione sociale in un sistema coordinato di musei
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Le molteplici attività del Museo di Scienze Veterinarie, rivolte alle varie tipologie di pubblico, cercano di coinvolgere i visitatori in esperienze stimolanti. Questa impostazione si riflette adesso nel sito web, che si vuole proporre come una vetrina dinamica e interattiva, caratterizzata dal frequente parziale rinnovamento.
Parole chiave
comunicazione, medicina veterinaria, pubblico.
Veterinary museum online: website opportunities
Abstract
The many different activities of the Veterinary Sciences Museum, addressed to different visitors, are aimed to involve them in challenging experiences. This approach characterizes the website as a dynamic and interactive window, often partially renewed.
Keywords
communication, veterinary medicine, public.
p. 151 /Il museo veterinario in rete: opportunità di un sito web
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Il nuovo allestimento del Museo Paleontologico di Montevarchi, come per tutti i musei scientifici, è il contesto di interazione di elementi diversi − la ricerca scientifica, la capacità divulgativa e didattica, la partecipazione − che se mossi sinergicamente permettono alla collettività di crescere in conoscenza, consapevolezza e senso civico.
Parole chiave
museografica, partecipazione, ricerca scientifica, comunicazione.
Scientific research and knowledge transfer: a necessary marriage for community growth. The new Museo Paleontologico of Montevarchi
Abstract
The new layout of the Paleontological Museum of Montevarchi, as well as every science museum, is the context of interaction of different elements - scientific research, capacity for dissemination and education, participation - which moved in synergy allow the community to grow in knowledge, awareness and civic sense.
Keywords
museology, participation, scientific research, communications.
p. 154 /Ricerca scientifica e divulgazione: un matrimonio necessario per la crescita della collettività. Il nuovo Museo Paleontologico di Montevarchi
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Negli ultimi anni si è manifestato un consistente aumento di partecipazione ad attività di comunicazione pubblica della scienza. Un ruolo rilevante è ricoperto dai musei scientifici, dalle mostre e dai festival della scienza. Attraverso un’indagine campionaria, Observa Science in Society studia ogni anno gli atteggiamenti e i comportamenti dell’opinione pubblica nei confronti della scienza e della tecnologia. Da una recente rilevazione emerge che il 37% dei cittadini italiani frequenta annualmente un museo scientifico o una mostra. Oltre ai dati sulla partecipazione e la frequenza del pubblico, il paper propone anche informazioni sulle aspettative dei cittadini. Ma che cosa chiede il pubblico alle istituzioni museali? I risultati fanno emergere l’esigenza di trovare nei musei spazi di incontro e dialogo con i ricercatori e gli esperti per ascoltare dalla loro voce i risultati delle ricerche, la storia delle collezioni e gli obiettivi delle mostre. Questa percezione indica che i musei non sono solo meri espositori della scienza consolidata ma istituzioni in grado di operare per la diffusione della scienza attraverso la mediazione culturale e la diffusione di nuovi saperi scientifici.
Parole chiave
esposizione alla scienza, orientamenti dei cittadini, partecipazione e coinvolgimento del pubblico, scienza nella società.
Museum visitors: between participation and expectations
Abstract
In recent years there has been a significant increase in participation in public science communication activities. An important role is played by scientific museums, exhibitions and science festivals. Through a sample survey, Observa Science in Society studies, every year, the attitudes and behaviors of the public towards science and technology. A recent survey shows that 37% of Italian citizens annually attend a science museum or an exhibition. In addition to data on participation and attendance of the public, the paper also offers information on citizens’ expectations. What does the public ask of the museums? The results highlight the need to find in the museums spaces for meeting and dialogue with researchers and experts to hear the results of the research, the history of the collections and the objectives of the exhibitions from their voices. This perception indicates that museums are not only exhibitors of established science but institutions able to operate for diffusion of science through cultural mediation and diffusion of new scientific knowledge.
Keywords
public exposition to science, citizen orientation, participation and public engagement, science in society.
p. 157 /Il pubblico dei musei: tra partecipazione e aspettative
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