Pubblicazioni
Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
Dicembre 2019 - N. 20
Memorie
Riassunto
Durante i progetti di ricerca ambientale condotti dall’Istituto CNR-ISMAR di Venezia, sono state costituite raccolte di organismi e sedimenti espressione di ambienti estuarini e marini del Nord Adriatico. In dettaglio, le principali collezioni catalogate sono: le collezioni macroalgali; le raccolte di invertebrati bentonici marini; la raccolta di Foraminiferi bentonici; la raccolta di carote di sedimento storiche; l’archivio fotografico.
La necessità di organizzare e rendere accessibili le collezioni naturalistiche ha condotto a redigere una guida pratica riportante i passaggi di un percorso metodologico multidisciplinare che inizia con lo studio dei campioni fino alla loro archiviazione sul repository digitale Archivio di Studi Adriatici (ASA) di ISMAR e al networking con le altre risorse digitali.
Parole chiave
collezioni naturalistiche, Archivio Studi Adriatici, conservazione, digitalizzazione, Mar Adriatico.
The naturalistic collections of the Institute of Marine Sciences of the CNR: from conservation to digitization
Abstract
During the research projects conducted by the CNR-ISMAR Institute of Venice, collections of organisms and sediments have been formed as the character of estuarine and marine environments of the Northern Adriatic Sea. In detail, the main collections catalogued are: the macroalgae collections; the collections of marine benthic invertebrates; the collection of benthic foraminifera; the collection of historic sediment cores; the photographic archive.
The need to organize and make the naturalistic collections accessible has led to the preparation of a practical guide, showing the steps of a multidisciplinary methodological path that begins with the study of the samples up to their storage in the digital repository Archive of Adriatic Studies (ASA) of ISMAR and networking with other digital resources.
Keywords
natural science collections, Archive of Adriatic Studies, conservation, digitization, Adriatic Sea.
p. 10 /Le collezioni naturalistiche dell’Istituto di Scienze Marine del CNR: dalla conservazione alla digitalizzazione
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Da qualche anno curatori e studiosi di varie discipline si stanno interrogando sulle dinamiche di patrimonializzazione, studio e valorizzazione di oggetti, pratiche e ricerche legati al mondo della scienza e della tecnologia e sui modi di presentare questi argomenti al pubblico. Nella prima parte l’articolo riflette sull’apporto che il dibattito attualmente in corso a livello internazionale sul concetto di patrimonio culturale può fornire a una riflessione specifica sui musei scientifici. Nella seconda parte si ricostruisce in linee generali il lungo e complesso processo che nell’Italia post-unitaria ha portato a riconoscere, anche dal punto di vista legislativo, raccolte e collezioni scientifiche come beni culturali.
Parole chiave
Beni culturali, Musei scientifici, Italia, Scienza.
The Italian historical-scientific heritage: some reflections between past and present
Abstract
For a few years now, curators and scholars of different disciplines have been working on the processes of heritage’s formation, study and enhancement of objects, practices and research related to science and technology and on the ways of presenting these topics to the public. In the first part, the article focuses on the contribution that the debate currently taking place at international level on the concept of cultural heritage can provide on the specific case study of scientific museums. In the second part, the long-term and complex process that in post-unification Italy has led to recognize, also by the law, scientific collections and museums as cultural heritage is outlined in broad terms.
Keywords
Cultural Heritage, Scientific museums, Italy, Science.
p. 16 /Il patrimonio storico-scientifico italiano: alcune riflessioni tra passato e presente
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Nel “Codice dei beni culturali e del paesaggio” (D.L. 22.1.2004, n. 42), il riconoscimento giuridico dei beni naturalistici come Beni Culturali risulta da un’interpretazione di alcuni articoli, piuttosto che da un’esplicita affermazione. Questo fatto rischia di inficiare la loro tutela e valorizzazione, perché essi presentano delle criticità nella gestione quotidiana e alcune procedure del Codice non trovano facile applicazione, sia per la mancata o parziale normazione che per le loro peculiarità distintive.
Il Centro di Ateneo per i Musei dell’Università di Padova si è dotato di regolamenti e linee guida, validi anche per i beni naturalistici, per le attività di conservazione, restauro, prestiti per mostre e autorizzazioni per prelievi di micro-campioni da reperti museali.
Questi documenti possono divenire lo spunto per una discussione tra gli addetti ai lavori al fine di arrivare a conclusioni condivise che, auspicabilmente, dovrebbero essere presentate e recepite dal legislatore nazionale.
Parole chiave
Beni naturalistici, legislazione italiana, legislazione internazionale, gestione collezioni.
The juridical dimension of the Naturalistic assets: a heritage still unknown
Abstract
In the “Cultural Heritage and Landscape Code” (D.L. 22.1.2004, N.42), the juridical recognition of naturalistic assets as Cultural Heritage comes after an interpretation of some articles, rather than with an explicit statement. This fact threatens to affect their conservation and valorisation, because they present problems in the daily management and some procedures of the Code are not easy to apply for them, both for the absent or partial regulation and for their distinctive peculiarities.
The University of Padova Museum Centre has adopted regulations and guidelines, also apply to the natural heritage, for conservation activities, restoration, loans for exhibitions and permits for the taking of micro-samples from the museum exhibits.
These documents may be the starting point for a discussion among the experts to arrive at shared conclusions that, hopefully, should be presented and implemented by the national legislator.
Keywords
naturalistic assets, Italian legislation, International legislation, collection management.
p. 20 /La dimensione giuridica dei Beni naturalistici: un patrimonio ancora misconosciuto
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La mostra itinerante “Il Museo a casa tua”, promossa e progettata dal Museo Zannato di Montecchio Maggiore (Vicenza) in qualità di centro operativo ed espositivo del territorio di riferimento (nove comuni dell’Ovest Vicentino) si è posta alcuni obiettivi specifici: valorizzare le collezioni in deposito, condividere le attività di ricerca con la cittadinanza, offrire un prodotto culturale ad un pubblico non specializzato e distribuito in tutto il territorio di riferimento.
Su queste basi, la mostra ha quindi dato notorietà ai reperti museali che non trovano normalmente spazio nelle esposizioni permanenti del Museo, ha valorizzato i legami specifici con ogni singolo comune ospitante, ha coinvolto vari target di pubblico con eventi didattici e divulgativi ed è stata ospitata in quattro sedi comunali.
Parole chiave
mostra itinerante, collezioni, ricerca, cittadinanza, museo.
The Heritage at your Home. Results of an itinerant Natural History exhibition in West of Vicenza (northern Italy)
Abstract
The itinerant Natural History exhibition “The Museum at your home”, promoted and designed by the Zannato Museum of Montecchio Maggiore (Vicenza, Italy) as the operational and exhibition center of the local territory (nine municipalities West of Vicenza), had some specific objectives: enhancing the collections in storage, sharing research activities with citizens, offering a cultural product to a non-specialized audience distributed all over the territory.
The exhibition, hosted in four municipalities, has therefore given notoriety to specimens that do not usually find space in the permanent exhibitions of the Museum, has enhanced specific bonds with each individual municipality, and involved various audience targets with educational events.
Keywords
itinerant exhibition, collections, research, citizenship, museum.
p. 23 /Il Patrimonio a casa tua. Bilancio di una mostra naturalistica itinerante nell’Ovest Vicentino
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Da luglio 2018 è online all’indirizzo www.lombrosoproject.it un eccezionale patrimonio documentario fino ad ora quasi inesplorato: la corrispondenza professionale e personale di Cesare Lombroso, rappresentativa della fitta trama di relazioni che questa figura simbolo del positivismo italiano e della cultura internazionale tra la seconda metà dell’800 e l’inizio del ’900, viene resa di libero accesso. Sono più di 90 gli enti conservatori che hanno collaborato al progetto, distribuiti nel mondo da Israele agli Stati Uniti. Il nucleo principale della documentazione, circa 1.900 pezzi, è custodito presso l’Archivio del Museo Lombroso dell’Università di Torino. La ricerca, realizzata dal Sistema Museale di Ateneo, grazie al contributo della Fondazione CRT e al sostegno del Dip. di Studi storici dell’Università di Torino, ha comportato due anni di lavoro di un gruppo, coordinato dal direttore e dalla conservatrice del Museo, composto da un ricercatore e due archiviste. Il sito web e la pubblicazione online della banca dati sono stati progettati e realizzati da Alicubi, agenzia specializzata nella realizzazione di progetti di digital humanities, in particolare incentrati sulla valorizzazione di patrimoni archivistici.
Parole chiave
archivio documentario, Lombroso, digital humanities.
Lombrosian correspondence on line: a project of usability of the museum’s documentary heritage through digitization
Abstract
Since July 2018 an exceptional documentary patrimony, until now almost unexplored, has been made available online: www.lombrosoproject.it.
Cesare Lombroso’s professional and personal correspondence, representing the dense system of relationships that this figure, symbol of Positivism and Italian international culture between the second half of the 19th century and the beginning of the 20th century, developed through his life is now freely accessible. More than 90 archival institutions, distributed throughout the world from Israel to the United States, gave their contribution to the project. The bulk and core of the documentation, about 1,900 pieces, is preserved in the Archives of the Lombroso Museum of the University of Turin. The research, carried out by the University Museum System of Turin, thanks to the funding of CRT Foundation and the support of the Historical Studies Department of the University of Turin, was developed in two years by a team of researchers formed of a historian and two archivists coordinated by the director and the conservator of the Lombroso Museum. The website and publication online of the database was designed and built by an agency specialized in projects of digital humanities, with special attention to archives.
Keywords
documentary archives, Lombroso, digital humanities.
p. 28 /Lombroso Project: la pubblicazione web dei carteggi di Cesare Lombroso. Un’esperienza di digital humanities finalizzata alla fruizione di un patrimonio documentario-museale
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Anche quello di Vicenza, come gran parte dei Musei naturalistici del Vicentino, è nato grazie all’impegno promosso di attivi naturalisti, i quali videro nella nascente struttura culturale un’occasione per far conoscere il ricchissimo patrimonio naturalistico e archeologico del territorio locale. Alcune attività, nelle quali Paolo Lioy è stato protagonista sia come archeologo che come naturalista, sono state riprese dal Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza e rielaborate cercando di coinvolgere altri Musei e Associazioni per sottolineare il valore della ricerca e della divulgazione scientifica nella valorizzazione e promozione del territorio e di proporle attraverso proposte didattiche con valenza turistica.
Parole chiave
territorio vicentino, musei naturalistici vicentini, turismo culturale.
Browse, observe, discover. From the archives to the territory, passing by Museums
Abstract
Like most of the naturalistic museums of the Vicenza area, even the one of Vicenza was born thanks to the commitment by active naturalists, who saw in the nascent cultural structure an opportunity to let known the rich natural and archaeological heritage of the local area. Some activities, in which Paolo Lioy was a protagonist both as an archaeologist and as a naturalist, have been taken over by the Archaeological Naturalistic Museum of Vicenza and reworked trying to involve other Museums and Associations to emphasize the value of research and scientific popularization in the promotion and enhancement of the territory and to divulge them through educational proposals with tourist value.
Keywords
territory of Vicenza, naturalistic museums of Vicenza, cultural tourism.
p. 32 /Sfoglia,osserva, scopri. Dagli archivi al territorio, passando per musei
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Il Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso” espone una straordinaria collezione di oltre 100 ceramiche (orci per l’acqua, caraffe, piatti …) incise dai detenuti delle carceri “Le Nuove” e “La Generala” di Torino tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento.Attraverso le tecniche del 3D imaging è stata realizzata una doppia postazione interattiva che permette di soddisfare la visione a 360 gradi di ciascuna ceramica. Con questa installazione il visitatore può approfondire l’esplorazione selezionando l’oggetto desiderato, muovendolo per visionarlo nella sua interezza attraverso un touch-screen.
Parole chiave
3D imaging, piattaforma digitale, ceramiche carcerarie, museo Lombroso.
The 3D digitization of the museum’s scientific heritage, an example: the prison pottery of the Lombroso Museum, University of Turin.
Abstract
The Museum of Criminal Anthropology Cesare Lombroso exhibits an extraordinary collection of over 100 ceramics artefacts: water jars, jugs and plates all engraved by the prisoners of “Le Nuove” and “La Generala” jails of Turin, between the end of nineteenth century and the early twentieth century. Thanks to 3D imaging techniques a double interactive workstation has been created to fulfil a 360degree vision of each pottery. Through this installation, the visitor can deepen the exploration via a touch-screen by selecting the desired object and moving it to view it in its entirety.
Keywords
3D imaging, digital platform, prison pottery, Lombroso museum.
p. 36 /Digitalizzazione 3D del patrimonio scientifico museale: l’esempio delle ceramiche carcerarie del Museo Lombroso dell’Università di Torino
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Il tema dei depositi museali è sempre stato un argomento poco trattato. I motivi sono diversi, tra i quali il desiderio di tenere celati i problemi di disorganizzazione legati a queste aree. Nel 2011, dalla collaborazione tra ICCROM e UNESCO, nasce il Metodo RE-ORG. Il metodo è una guida alla riorganizzazione dei depositi museali, che si presta anche all’analisi e alla valutazione dello stato di queste aree. In questo contesto si inserisce il progetto dei nuovi depositi del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia. Lo studio è stato incentrato sulla stima volumetrica delle collezioni del Museo, affinché fosse possibile ottimizzare la loro sistemazione nella futura sede, definendo contestualmente collocazione e tipologia dell’arredo. Il progetto è stato oggetto di tesi di laurea in Conservazione presso la SUPSI di Lugano.
Parole chiave
depositi, riorganizzazione, Pavia, ICCROM, RE-ORG.
Reorganisation of museum storage according to the RE-ORG method. Feasibility study for the Museum of Natural History of the University of Pavia
Abstract
The museum storage areas have always been a topic that has been little discussed. The reasons are different, among then the desire to keep hidden the problems of organization of these areas. In 2011, the RE-ORG Method was born thanks to the cooperation between ICCROM and UNESCO. The method is a guide for reorganize the museum storage, which is also suitable for the analysis and evaluation of the status of these areas. In this context, we adopted the project for the new storages of the Natural History Museum of the University of Pavia. The work focused on the volumetric evaluation of the museum’s collections, so that they could be optimized, defining the location and type of furniture. The project was the subject of a thesis in Conservation at SUPSI in Lugano.
Keywords
storage, organization, Pavia, ICCROM, RE-ORG.
p. 42 /La riorganizzazione dei depositi museali secondo il metodo RE-ORG. Studio di fattibilità per il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia
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Fra le grandi ricchezze culturali di Pavia, una delle principali è costituita dal Museo di Storia Naturale dell’Università fondato nel 1771 da Lazzaro Spallanzani. Negli ultimi decenni le collezioni sono state recuperate pienamente al fine di creare un nuovo percorso museale che costituisca un valore aggiunto per l’intera città di Pavia. L’Ateneo ha trovato finanziamenti e individuato spazi appropriati all’interno di Palazzo Botta per ospitare il Museo, ma si è reso necessario trasformare le antiche raccolte scientifiche e didattiche, organizzate con i rigidi criteri sistematici del XVIII e XIX secolo, in un percorso museale adeguato alle richieste del pubblico attuale. Come ispirazione espositiva si è scelto di adottare l’idea del viaggio come impresa scientifica. Direttamente connessa a questa idea è lo sviluppo delle scienze naturali negli ultimi tre secoli, legate principalmente ai nomi di Carlo Linneo, Alexander von Humboldt, George Cuvier e Charles Darwin.
Parole chiave
Spallanzani, Museo di Storia Naturale, Kosmos, viaggio, Palazzo Botta, Pavia.
The valorisation of the museum’s heritage in the creation of a modern exhibition path
Abstract
Among the great cultural heritage of Pavia, the Natural History Museum of the University founded in 1771 by Lazzaro Spallanzani is on of the main ones. In the last few decades the collections have been fully restored with the aim of creating new museum exhibitions that represent an added value for the entire city of Pavia. The University has obtained funds and identified appropriate spaces within Palazzo Botta to host the museum, but it was necessary to transform the ancient scientific and educational collections, organized with the strict systematic criteria of the eighteenth and nineteenth centuries, into a museological display adapted to the expectations of the contemporary audience. We chose to adopt the idea of scientific voyage as a storyline criterion of the exhibition. Directly connected to this concept is the development of natural history over last three centuries, with the researches of Carl von Linné, Alexander von Humboldt, Georges Cuvier and Charles Darwin.
Keywords
Spallanzani, Natural History Museum, Kosmos, voyage, Palazzo Botta, Pavia.
p. 47 /La valorizzazione del patrimonio nella creazione di un percorso espositivo moderno
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Il Museo di Antropologia ed Etnografia del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Torino (MAET) ha in corso di realizzazione il suo trasferimento e riallestimento presso il Polo museale del Palazzo degli Istituti anatomici dove già sono aperti al pubblico il Museo di Anatomia e il Museo Lombroso. Uno degli obiettivi è di restituire un patrimonio culturale, rimasto nascosto da più di trenta anni, alla cittadinanza, rendendo le collezioni accessibili a diversi tipi di pubblico.
Parole chiave
trasferimento, museo-laboratorio, catalogazione, public engagement.
The reorganization of the Museum of Anthropology and Ethnography of the University of Turin
Abstract
The Museum of Anthropology and Ethnography of the University Museum System of the University of Turin (MAET) is transferred and rearranged in the Palace of Anatomical Institutes where the Anatomy Museum and the Lombroso Museum are already open to the public. One of the objectives is to restore a cultural heritage hidden from the public for more than thirty years, making the collections accessible to different audiences.
Keywords
transfer, museum-laboratory, cataloguing, public engagement.
p. 53 /Il riallestimento del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino
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Prendendo in analisi alcune lettere d’archivio della seconda metà dell’Ottocento, conservate negli archivi dei Musei Civici di Vicenza, si apprende come la nascita del Club Alpino Italiano (CAI) nazionale e delle sezioni locali abbia contribuito nel promuovere la ricerca scientifica naturalistica. Anche alcuni soci della sezione del CAI di Vicenza furono attivi protagonisti di questo interesse scientifico verso la montagna che trovò un suo momento di comunicazione pubblica nel corso del XIX Convegno nazionale del CAI svolto a Vicenza nel 1887.
Parole chiave
ricerca scientifica, sezione CAI, patrimonio naturalistico.
Alpinists and Naturalists: a winning combination for Vicenza’s territory
Abstract
Some letters, from the second half of the nineteenth century, preserved in the archives of the Civic Museums of Vicenza, indicate that the birth of national Club Alpino Italiano and local sections helped to promote naturalistic scientific research.
Some members of the CAI section of Vicenza were also active protagonists of this scientific interest towards the mountain which found its moment of public communication during the XIX National Convention of the CAI.
Keywords
scientific research, CAI section, natural heritage.
p. 58 /Alpinisti e Naturalisti: un binomio vincente per il territorio vicentino
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La collezione di cere anatomiche “Clemente Susini” dell’Università di Cagliari, risalente ai primi anni dell’800, nonostante le vicissitudini storiche legate alle due guerre mondiali, è una fra le meglio conservate di questo genere giunte fino a noi. I 23 modelli dai quali è costituita non hanno subito nel tempo imponenti danni da cristallizzazione della cera come accaduto in altre collezioni italiane. Alcuni particolari però risultano essere fratturati e rimediati alla meno peggio in un recente passato e in situazioni non identificate. È stato quindi eseguito il restauro sull’osso ioide della “Tavola X” come studio preventivo sul tipo di materiali utilizzati per le riparazioni sommarie e sui possibili rimedi a tali interventi per meglio conservare e valorizzare tutta la collezione.
Parole chiave
ceroplastica, Clemente Susini, restauro cera.
About the restoration of wax hyoid bone
Abstract
The collection of anatomical waxes “Clemente Susini” of the University of Cagliari, dating back to the early 1800s, despite the historical vicissitudes linked to the two world wars, is one of the best preserved of this kind that has reached us. The 23 models from which the collection is made have not undergone massive damages from crystallization of the wax as happened in other Italian collections. Some details however seem to be fractured and remedied at the least worst in a recent past and in unidentified situations. The restoration of the hyoid bone of “Table X” has been performed as a preventive study regarding the type of materials used for summary repairs and the possible remedies for such interventions to better preserve and enhance the full collection.
Keywords
ceroplastic, Clemente Susini, wax restoration.
p. 61 /Sul ripristino di un osso ioide di cera
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Il Museo universitario di Chieti, dall’anno scolastico 2010/2011, ancor prima dell’introduzione dell’obbligatorietà, si è proposto come partner educativo delle Scuole in percorsi di Alternanza Scuola-lavoro per sviluppare in sinergia esperienze coerenti alle attitudini e alle passioni di ogni alunno, promuovendo e valorizzando contestualmente il proprio patrimonio.
Nell’anno scolastico 2017/2018 ha collaborato alla realizzazione di Progetti di Alternanza con tre Istituti scolastici della Regione Abruzzo per un totale di 9 classi e 168 alunni, nell’ambito del Progetto finanziato dal MIUR “L’Orientamento permanente al metodo e alla cultura scientifica”.
Ma, all’atto pratico, questa esperienza com’è stata vissuta dagli studenti?
Dalle valutazioni ricevute tramite i questionari somministrati al termine dei percorsi svolti è evidente quanto l’Alternanza sia stata un’opportunità formativa importante per la crescita personale degli studenti e uno strumento davvero utile nel favorire una conoscenza più diretta e approfondita del patrimonio cittadino.
Parole chiave
museo, educazione, scuola, lavoro
The historical and cultural heritage of the University Museum of Chieti for the work-related learning
Abstract
The University Museum of Chieti, since the school year 2010/2011, even before it was compulsory, has proposed itself as an educational partner of Schools in the work-related learning project, to develop together some expertise that follow the attitudes and passions of each student, promoting and enhancing at the same time the Museum assets.
In 2017/2018 school year it collaborated to the creation of work-related learning projects with three educational institutions in the Abruzzo Region for a total of 9 classes and 168 students, as part of the Project “Permanent orientation to the scientific method and culture” funded by MIUR (Ministry of education, university and research).
However, how this project has been basically experience by students?
From the opinions received through some questionnaires that have been given to them at the end of the project it is clear how the work-related learning was an important training opportunity for the students personal growth and a really useful tool to promote a more direct and in-depth knowledge of the city heritage.
Keywords
museum, education, school, work.
p. 64 /Il patrimonio storico-culturale del Museo universitario di Chieti per l’alternanza scuola-lavoro
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Le faune fossili plio-pleistoceniche del Valdarno (Toscana, Italia centrale) costituiscono un patrimonio di grande importanza storico-scientifica. Al fine di favorire l’accesso della collettività alle faune del Valdarno Superiore custodite presso il Museo Paleontologico di Montevarchi (Arezzo), sia al pubblico generale che agli specialisti, è stata studiata e sviluppata la Paleocarta del Valdarno Superiore, un progetto basato sulla piattaforma Google Maps e sul software gratuito Qgis. Il progetto ha portato alla costruzione di due carte geografico-paleontologiche, suddivise a loro volta nei tre diversi momenti di popolamento del Valdarno.
Parole chiave
Valdarno Superiore, Paleocarta, Museo Paleontologico Montevarchi, WebGIS.
Caleocarta del Valdarno: experiences of valorization of the territory
Abstract
The Upper Pliocene – Lower Pleistocene faunas of Valdarno basin (Tuscany, central Italy) represent a heritage of great historical and scientific importance. In order to facilitate the access of the community to the faunas of Valdarno kept at the Paleontological Museum of Montevarchi (Arezzo), a project based on the Google Maps platform and the freeware Qgis has been developed, the “Paleocarta of the Upper Valdarno”. This project led to the creation of two paleontological and geographical maps, divided in turn into the three different moments of faunal settlement of Valdarno basin.
Keywords
Upper Valdarno, Paleocarta, Museo Paleontologico Montevarchi, WebGIS.
p. 69 /Paleocarta del Valdarno: esperienze di valorizzazione del territorio
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Si riportano due diverse esperienze di restauro conservativo e valorizzazione, condotti presso il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia, su due pachidermi tassidermizzati, un elefante africano presente in collezione dal 1887 e privo di informazioni e un elefante asiatico di grande valore storico, risalente al 1812, detto “l’elefante di Napoleone”. Entrambi in gravi condizioni di conservazione, sono stati oggetto di operazioni di pulitura, consolidamento, riparazione e ricostruzione di diverse parti anatomiche. I restauri, che hanno dovuto includere il miglioramento dell’aspetto estetico e ostensivo, sono stati eseguiti con interventi diversi in base al differente valore storico. In entrambi i casi comunque tutti gli interventi risultano reversibili. Si è ritenuto di interesse riportare le procedure applicate in un’ottica di scambio di buone pratiche tra addetti ai lavori e di promozione di una conservazione rispettosa del valore presente e futuro del reperto.
Parole chiave
restauro conservativo, elefante di Napoleone, buone pratiche, reperti storici.
Experiences of conservative restoration of two findings of historical interest: the elephants of the Natural History Museum of Pavia
Abstract
We report two different experiences of conservative restoration conducted on two taxidermed elephants: an African elephant without information, in the collection since 1887, and an Asian elephant of great historical value, dating back to 1812, called “Napoleon’s elephant”. Both in serious condition of conservation, they have been subjected to operations of cleaning, consolidation, repair and reconstruction of different anatomical parts. The restorations, which included the improvement of the aesthetic and ostensive aspect, were carried out with different procedures, based on the different historical value. In both cases, however, all operations are reversible. The interventions carried out are reported for an exchange of good practices between professionals and to promote a restoration that respects the present and future value of the specimen.
Keywords
conservative restoration, Napoleon’s elephant, good practices, historical collections.
p. 75 /Esperienze di restauro conservativo di due reperti di interesse storico: gli elefanti del Museo di Storia Naturale di Pavia
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La collezione anatomica dell’Università di Pavia fu avviata nel 1772 dall’anatomista Giacomo Rezia e arricchita successivamente da Antonio Scarpa, Bartolomeo Panizza e Luigi Porta. Il Museo per la Storia dell’Università occupa oggi gli stessi locali che ospitarono un tempo il Museo anatomico. La Sezione di Medicina del Museo si articola in tre sale e comprende strumenti, cimeli e preparati anatomici relativi soprattutto alla seconda metà del 1700, al 1800 e al 1900. Per arrestare il fisiologico degrado dei reperti biologici e migliorarne le condizioni di fruizione al pubblico, nel 2016 hanno avuto inizio le attività di restauro dei preparati anatomici. Per ogni preparato sono state raccolte tutte le informazioni relative alle condizioni di conservazione e a passati interventi di restauro; è stata effettuata un’accurata documentazione fotografica per rendere tracciabile ogni intervento. Gli interventi sono stati rigorosamente conservativi, finalizzati a preservare nel miglior modo e il più a lungo possibile i reperti così come sono stati preparati originariamente e a migliorare le loro generali condizioni di conservazione.
Parole chiave
restauro conservativo, collezione anatomica, collezione in liquido, collezione storica, museo anatomico.
The conservative restoration of the anatomical collections of the Museum for the History of the University of Pavia
Abstract
The anatomical collection of the University of Pavia dates back to 1772, with the anatomist Giacomo Rezia and was subsequently enriched by Antonio Scarpa, Bartolomeo Panizza and Luigi Porta. The Museum for the History of the University is now located in the same premises that once housed the Anatomical Museum. The Medicine section of the Museum includes instruments, memorabilia and anatomical preparations relating to the second half of the 1700s, to the 1800s and to the 1900s. To stop the physiological degradation of biological specimens, in 2016 began the restoration activities of anatomical preparations. For each preparation were collected all the information regarding the storage conditions and past restoration operations; accurate photographic documentation has been carried out, to make every intervention traceable. The interventions were strictly conservative, aimed at preserving the specimens as they were originally prepared and improving their general conditions of conservation.
Keywords
conservative restoration, anatomical collection, anatomical wet specimen collection, historical collection, anatomical museum.
p. 80 /Il restauro conservativo delle collezioni anatomiche del Museo per la Storia dell’Università di Pavia
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I preparati museali rappresentano un prezioso materiale di confronto per l’identificazione di altri reperti. Il Museo di Zoologia e Anatomia Comparata dell’Università di Modena e Reggio Emilia ospita un’interessante collezione osteologica costituita da alcune centinaia di reperti scheletrici appartenenti prevalentemente a mammiferi ma anche a rettili, uccelli, anfibi e pesci. Diversi di questi preparati scheletrici sono stati utilizzati, assieme ad atlanti e pubblicazioni scientifiche, per identificare i reperti archeozoologici di due siti e di una tomba di epoca romana della città di Modena. Lo studio dei resti ha messo in evidenza che gli animali più rappresentati erano bovini, suini e capriovini che sicuramente rivestivano un ruolo primario per l’economia dell’abitato di “Mutina”. Gli animali erano allevati sia a scopo alimentare che per l’utilizzo di prodotti secondari, come la lana, prodotto per la cui qualità “Mutina” era famosa in tutto il mondo romano.
Parole chiave
collezioni museali, archeozoologia, mammiferi domestici, molluschi, mostra.
Use of osteological findings from the Museum of Zoology and Comparative Anatomy of the University of Modena and Reggio Emilia as a comparison collection for historical investigations on Roman Mutina
Abstract
The museum specimens represent a precious comparison material for the identification of other finds. The Museum of Zoology and Comparative Anatomy of University of Modena and Reggio Emilia contains an interesting osteological collection made up of several hundred skeletons and bones belonging mainly to mammals but also to reptiles, birds, amphibians and fish. Several of these finds have been used, together with atlases and scientific publications, to identify the archaeozoological remains of two sites and a tomb in the city of Modena from the Roman period. The study has shown that the most represented animals were cattle, pigs and sheep/goats and that certainly played a primary role for the economy of the town of Mutina. The animals were bred both for food and for the use of secondary products, such as wool, a product for which Mutina was famous throughout the Roman world.
Keywords
museum collections, archaeozoology, domestic mammals, molluscs, exhibition.
p. 86 /Utilizzo dei reperti osteologici del Museo di Zoologia e Anatomia comparata dell’Università di Modena e Reggio Emilia come collezione di confronto per indagini storiche su “Mutina” romana
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Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia ospita raccolte storiche di Zoologia, Mineralogia e Anatomia Comparata, costituite a partire dal 1771. Tra queste ultime si segnala la Collezione Forma del Corpo, costituita nel 1875 da Leopoldo Maggi. Nell’elaborato si è inteso descrivere la prassi di recupero operata sulla sezione in liquido di tale raccolta, consistente in apertura del vaso, misurazione del titolo dell’alcol, pulizia del vaso e del reperto, preparazione del “luto di cera e colofonia”, rideterminazione e compilazione del nuovo cartellino, ripristino del vaso, chiusura del preparato. Particolare attenzione è stata dedicata alla descrizione delle modalità di chiusura dei vasi, congruenti con le metodiche originali del XIX sec. Il lavoro si è completato con la creazione di un catalogo elettronico, anche in vista della prossima apertura del museo Kosmos.
Parole chiave
anatomia comparata, collezioni in liquido, recupero, Leopoldo Maggi, Pavia.
Recovery of a fluid preserved comparative anatomy collection in the Museum of Natural History of the University of Pavia
Abstract
The Natural History Museum of the University of Pavia houses historical collections of Zoology, Mineralogy and Comparative Anatomy, acquired since 1771, including the “Forma del Corpo” Collection, established in 1875 by Leopoldo Maggi. The paper describes the restoration work carried out at the Museum, on the liquid section of the collection, consisting of these steps: opening the jar, testing the alcohol concentration, cleaning the jar and the specimen, preparing the wax for the sealing, redetermination and compilation of the new label, restoration of the jar, sealing of the preparation. Particular attention has been given to the description of the ways of closing the jars, congruent with the original methods of the nineteenth century. The work led to the compilation of an updated catalogue of all the specimens, restored also for the upcoming opening of the new exhibition spaces of the Kosmos Museum at the University of Pavia.
Keywords
comparative anatomy, fluid collections, restoration, Leopoldo Maggi, Pavia.
p. 91 /Recupero di una collezione in liquido di anatomia comparata del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia
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Si riportano i risultati preliminari del progetto di censimento dei Tassonomi e delle relative Collezioni depositate alla Stazione Zoologica Anton Dohrn (Napoli). Lo studio è stato svolto integrando le tre cospicue risorse disponibili del patrimonio storico: etichette, pubblicazioni e documenti.
Parole chiave
Stazione Zoologica, tassonomi, collezioni zoologiche, censimento
Taxonomists at Stazione Zoologica Anton Dohrn (Naples): preliminary results of Census of Zoological Collections
Abstract
Preliminary results of the project Census of Taxonomists and related Collections stored at Stazione Zoologica Anton Dohrn (Naples) are here reported. The study was carried out integrating three available and conspicuous resources of historical heritage: labels, publications, and documents.
Keywords
Stazione Zoologica, taxonomists, zoological collections, census
p. 94 /Tassonomi alla Stazione Zoologica Anton Dohrn (Napoli): risultati preliminari sul Censimento delle Collezioni Zoologiche
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I Musei Universitari possono diventare un supporto efficace per quella che l’ANVUR, l’Agenzia di Valutazione Nazionale del Sistema Universitario del MIUR, già nel 2013 aveva definito come Terza missione nel Rapporto sui risultati della Qualità della Ricerca (VQR) 2004- 2010: “L’insieme delle attività con le quali le Università entrano in interazione diretta con la società”. Questo importante riconoscimento dello speciale ruolo che i Musei Universitari possono assumere in una società in rapido cambiamento è però risultato difficilmente valutabile, non solo per i dati approssimativi raccolti nel primo Rapporto 2013 ma anche a seguito di quelli limitati e incompleti esaminati nel Rapporto 2011-2014. Con gli indicatori individuati nel Manuale per la valutazione del 2015 e con le nuove Linee guida per la compilazione della Scheda Unica Annuale Terza Missione e Impatto Sociale, pubblicate nel novembre 2018 per la rilevazione dei dati relativi agli anni 2015, 2016 e 2017, il maggior numero di indicatori, di attività e di risultato, potrà fornire dati più numerosi rispetto a quelli raccolti in base al Manuale 2015. Non si sa tuttavia quanto questi dati potranno essere esaustivi soprattutto perché anche in questa rilevazione, come in quella precedente, non è stato chiarito quali Musei Universitari dovranno essere oggetto di valutazione poiché si richiede venga effettuata solo per poli museali definiti (come nel Manuale 2015): “le strutture museali di cui l’Università detiene la proprietà diretta o la gestione. La gestione presuppone un atto formale, quale una convenzione tra il museo e l’Ateneo. Un polo museale può includere più siti museali”.
Parole chiave
Musei Universitari, Terza Missione, polo museale, valutazione, indicatori.
The role of University Museums for the Third Mission and the social impact
Abstract
University Museums can become an effective support for what ANVUR, Italian National Agency for the Evaluation of Universities and Research Institutes of MIUR, defined, already in 2013, as the Third Mission in the Research Quality Assessment (VQR) 2004-2010: “all the activities by which Universities interact directly with the society”. This important acknowledgement of the special role that University Museums can play in a rapidly changing society has however been hardly evaluable, not only because of the approximate data collected and examined in the first Report 2013 but also because of the limited and incomplete data collected in the Report 2011-2014. With the indicators identified in the 2015 Evaluation Manual and with the new Guidelines for the compilation of the Single Annual Report on the Third Mission and Social Impact, published in November 2018 for the data relating to the years 2015, 2016 and 2017, the greater number of indicators, activities and results could give more data than the ones collected basing on the Manual 2015. But we don’t know how these data will be complete, that’s because also in this survey, as in the previous one, it wasn’t clear which University Museums will have to be evaluated; evaluation that, also in the Report 2018 has to be done (as in the Manual 2015) only for museum Centres defined as “museum structures of which the University has direct ownership or management. The management presupposes a formal act, as an agreement between the museum and the University. A museum Centre can include more museum sites”.
Keywords
University Museums, Third Mission, Museum Centre, evaluation, indicators.
p. 100 /Il ruolo dei Musei Universitari per la Terza Missione e l’impatto sociale
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Il Progetto MUA “Musei Accoglienti” è un modello di governance territoriale che vede alcuni Musei e Biblioteche della Puglia (inclusi musei scientifici) protagonisti per l’inserimento socioculturale dei migranti, l’avvio di un dialogo e la crescita di reti e comunità interculturali in aree fortemente interessate da fenomeni migratori. Il progetto aderisce all’approccio integrato al patrimonio per l’obiettivo di miglioramento della qualità della vita del territorio, favorendo inserimento e valorizzazione culturale di persone marginalizzate e rafforzamento delle loro relazioni con istituzioni pubbliche e altri cittadini. MUA si è articolato in un corso di alta formazione per operatori su narrazione e linguaggi interculturali e digital storytelling; in laboratori con operatori, artisti, migranti e altri cittadini locali; in una sperimentazione per formare i migranti alla mediazione museale. La valutazione rivela negli operatori cambiamenti consapevoli di attitudini verso il dialogo interculturale.
Parole chiave
patrimonio, approccio integrato, intercultura, governance territoriale.
MUA – Welcoming Museums. A governance model for interculture
Abstract
The MUA project gives a model of territorial governance that entrusts a leading role to some Museums and Libraries of the Puglia Region in sociocultural inclusion of migrant people, in opening of a intercultural dialogue and in development of learning/cultural networks and communities in a district of strong immigration trends. The project is aligned with the EU heritage unifying approach for its goal of improving the territorial quality of life, since it promotes cultural inclusion and valorization of marginalized people and reinforcement of their relationships with public institutions and other local citizens. MUA included a training Course for museum and libraries professionals about intercultural narration and communication and digital storytelling; some cross cultural Lab with artists, migrants and other local citizen; a pilot project to train as museum mediators some migrant people. A preliminary evaluation shows significant changes in the participants’ intercultural attitudes.
Keywords
heritage, unifying approach, interculture, territorial governance.
p. 104 /MUA - Musei Accoglienti. Un modello di Governance per l’intercultura
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La costa salentina è costellata di torri costiere quattro-cinquecentesche che avevano il compito di segnalare per tempo le incursioni da parte di diverse popolazioni del mediterraneo.
Nell’articolo si espongono le attività di recupero e valorizzazione architettonica, ma soprattutto sociale e culturale di una di queste torri: la Torre S. Stefano, localmente conosciuta come Torre Chianca, che si trova sulla costa ionica nel comune di Porto Cesareo (LE). Il progetto di ristrutturazione, come anche la destinazione dei locali una volta restaurati e la loro gestione, sono stati gestiti da enti diversi: il Comune di Porto Cesareo, il Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan” dell’Università del Salento e l’Area Marina Protetta di Porto Cesareo e Nardò.
Attualmente le Associazioni Ambientaliste consorziate hanno vinto un bando per la gestione delle attività in collaborazione con gli enti e per l’apertura dei locali al pubblico con l’organizzazione di eventi per i turisti.
La governance partecipata degli enti ha come scopo la crescita nella popolazione locale del senso di appartenenza alle proprie radici storiche e consente ai turisti una lettura più attenta e approfondita della realtà locale, da un punto di vista storico, sociale, paesaggistico, e naturale (e non solo balneare).
Parole chiave
Torri costiere, governance partecipata.
The tower and the sea: an example of shared governance
Abstract
The Salento coast is dotted with towers from the fifteenth and sixteenth centuries that reported in time the raids by populations of the Mediterranean Sea. The article shows the recovery and architectural enhancement but, above all, the social and cultural activities of the Torre S. Stefano, locally known as Torre Chianca, located on the Ionian coast in the municipality of Porto Cesareo. The renovation project, as well as the destination of the restored tower and its management, have been managed by the Municipality of Porto Cesareo (LE), the Museum of Marine Biology “Pietro Parenzan” of the University of Salento and the Marine Protected Area of Porto Cesareo and Nardò. Currently, the Environmental Associations have won a tender for the management of activities in collaboration with the institutions and for the opening of the tower with the organization of touristic events. The shared governance encourages the local population to increase the sense of belonging to their historical roots and allows tourists a more careful and deeper reading of the local reality, from a historical, social, landscape, and natural point of view (and not just bathing).
Keywords
coastal towers, shared governance.
p. 108 /La torre e il mare: un esempio di Governance partecipata
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Il presente lavoro fa parte di un più ampio progetto di studio sulla customer satisfaction del pubblico del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara, che costituisce una analisi quali-quantitativa dei suoi visitatori. Obiettivo dello studio è rilevare il profilo socio-demografico, le modalità di conoscenza e fruizione del Museo e il livello di soddisfazione dei visitatori allo scopo di individuare le strategie di intervento per migliorare l’offerta museale. Esso include l’elaborazione retrospettiva dell’andamento dei trend dei visitatori nelle loro tipologie e la somministrazione di schede e interviste. Questo lavoro in particolare, si è concentrato sull’analisi e la categorizzazione dei commenti lasciati dal pubblico nei visitors book in un periodo di 8 anni, dal 2010 al 2018. L’indagine è stata condotta con lo scopo di creare una nuova metodica di classificazione e analisi dei commenti, individuando categorie che spaziano dalla valutazione dell’ambiente al gradimento del percorso espositivo e delle singole sale, dai ringraziamenti al confronto con altri musei. Successivamente sono stati ripartiti i dati acquisiti in 4 categorie di sintesi così suddivise: 1) Positivo; 2) Suggerimento e/o critica; 3) Neutro; 4) Negativo. I risultati permettono di ottenere una ulteriore sintesi di informazioni quali-quantitative sul livello di gradimento del visitatore.
Parole chiave
Customer satisfaction, commenti, visitors book, statistica, processo.
The contribution of the visitors' book in the Natural History Museum of Ferrara
Abstract
This work is part of a wider project studying visitors customer satisfaction in the Civic Museum of Natural History of Ferrara, resulted by a quali-quantitative analysis of its visitors. The aim of the study is to identify the Museum visitors socio-demographic profile, acknowledge how they become aware of the events and how they partecipate, together with the level of visitor satisfaction in order to identify intervention strategies to improve the museum offer.
It includes processing a retrospective trend of visitor, the distribution of forms and interviews.
This project has focused on the analysis and categorization of comments left on the visitors book over an 8 years period of time, from 2010 to 2018. The survey was conducted with the aim of creating a new classification methodology of comments, that is to identify different categories of comments: evaluation of the environment, the like or dislike of the exhibition or of the individual rooms, the thanks and the comparison with other museums.
Afterward, data acquired were divided into 4 further categories as follows: 1) Positive; 2) Suggestion and/or critique; 3) Neutral; 4) Negative. As result the study obtained a further synthetic information about qualitative and quantitative level of satisfaction of the visitor.
Keywords
Customer satisfaction, comments, visitors book, statistics, process.
p. 112 /Customer satisfaction: il contributo dei visitors book del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara
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Per ricordare, nel centenario della morte, Carlo Forlanini (1847-1918), che ideò il primo metodo di cura realmente efficace della tubercolosi, è stata allestita a Pavia una mostra tesa a inquadrare la figura del grande clinico in una storia della malattia raccontata in chiave multidisciplinare. Conferenze legate alla mostra hanno permesso di approfondire temi storico-letterari e di attualità scientifica.
Parole chiave
tubercolosi, Carlo Forlanini, pneumotorace terapeutico.
Violetta’s disease. The historical-medical heritage used as a starting point to talk about current issues
Abstract
To remember, a hundred years after his death, Carlo Forlanini (1847-1918), who conceived the first truly effective method of treating tuberculosis, an exhibition was set up in Pavia, aimed at framing the figure of the great clinician in an history of the disease told in a multidisciplinary way. Conferences related to the exhibition allowed to deepen historical-literary and scientific current topics.
Keywords
tuberculosis, Carlo Forlanini, artificial pneumothorax.
p. 116 /Il morbo di Violetta. Il patrimonio storico legato alla medicina per affrontare temi di attualità
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Dal 10 al 12 novembre 2017 al Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara si è svolta una maratona creativa e multidisciplinare di tre giorni dell’evento denominato Museomix. Esso è un format nato in Francia per ripensare il modo di vivere il museo e diffuso ormai in diversi paesi del mondo. Un museo che decide di farsi “remixare” mira ad un risultato a lungo termine: sperimentare un nuovo modo di vivere spazi e collezioni, aprirsi al confronto con nuovi professionisti. Museomix è una comunità aperta e variegata di appassionati di cultura, tecnologie, innovazione, che condividono una vision: musei aperti e partecipativi e connessi tra loro. Museomix costituisce anche un’opportunità per rinnovare e dotare i musei di nuovi prototipi di infrastrutture e strumentazioni tecniche. Lo scopo è quello di migliorare la fruibilità, rendere sempre più interattivo l’approccio con le collezioni rendendo il visitatore un protagonista in grado di costruire una propria personale esperienza. In Museo sono stati costituiti tre gruppi di operatori (maker, informatici, professionisti della comunicazione, artigiani, studenti, laureati in discipline scientifiche ecc.) che hanno lavorato seguendo tre tematiche denominate “terreni di gioco” così distinte: “Raccontare la Scienza insieme ai cittadini”; “Un racconto amplificato”; “Comunicare l’invisibile”. Al termine della giornata finale di Museomix Ferrara, i prototipi degli exhibit ideati e sviluppati sono stati presentati, oltre al folto pubblico del Museo, anche, in tempo reale via on-line, a tutti i musei aderenti all’evento Museomix 2017, in un flusso continuo e condiviso di informazioni. Alla creazione dei prototipi si è associata, quindi, una copertura mediatica trasversale tra tutte le sedi ospitanti, con la creazione di una rete di nuovi potenziali utenti o collaboratori del Museo.
Parole chiave
Museomix, Storia Naturale, makeathon, open source, community.
How to remix a museum: the case of Museomix 2017 at the Natural History Museum in Ferrara"
Abstract
From 10th to 12th November 2017 a creative and multidisciplinary marathon of three days named Museomix was held at Ferrara’s Civic Natural History Museum . This a format born in France to rethink the way of experiencing museums and it is now widespread in different countries of the world. When a museum is going to be “remixed” it aims at a long-term result: a new way of experiencing spaces and collections and a more opened situation of confrontation with new professionals. Museomix is an open and varied community of culture, technology and innovation enthusiasts who share a vision: open, participatory and connected museums. Museomix is also an opportunity to renovate and equip museums with new prototypes of infrastructures and technical instruments. The aim is to improve usability, making the approach to the collections more interactive, putting the visitor as a protagonist able to build his own personal experience. Three groups of operators (makers, software developers, communication professionals, artisans, students, graduates in scientific disciplines, etc.) have been established in the museum, and they worked following three different themes called “playgrounds” as follows: “Telling Science together with citizens”; “An augmented story”; “Communicating the invisible”. The exhibits prototypes, conceived, developed and assembled were presented to the large public of the Museum at the end of the final day of Museomix Ferrara, and also on-line in real time to all the museums participating in the Museomix 2017 event, in a continuous and shared information flow. The prototypes creation was therefore associated with a cross-media coverage between all the host sites, creating a network of new potential Museum users or collaborators.
Keywords
Museomix, Natural History, makeathon, open source, community.
p. 122 /Remixare un Museo: Museomix 2017 cronaca di un evento al Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara
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Ricercatrici e ricercatori della Rete LTER-Italia hanno realizzato, dal 2015, l’iniziativa di comunicazione informale della scienza “Cammini della Rete LTER-Italia”. Si tratta di eventi itineranti aperti al pubblico, svolti in modalità lenta (a piedi, in bicicletta o in canoa), lungo percorsi che collegano due o più siti di ricerca della Rete. L’obiettivo principale è far conoscere le attività di ricerca che la Rete svolge nel territorio italiano e condividere l’importanza di studiare gli ecosistemi e la biodiversità in maniera approfondita e continuata nel tempo. I Cammini intendono anche valorizzare e rafforzare il senso di appartenenza e di responsabilità che unisce chi vive in un territorio e chi lo studia nelle sue ricerche. Ricercatrici e ricercatori sperimentano, attraverso la condivisione “in cammino”, nuove risposte ai cambiamenti in atto nella scienza e nell’ecologia e alle sfide ambientali e sociali che chiedono a tutti di ridefinire ruoli e responsabilità.
Parole chiave
ricerca ecologica a lungo termine, LTER-Italy, Cammini LTER, comunicazione informale della scienza, scienza e società.
Researchers into dialogue with the civil society. Experiences and reflections from the CAMMINI of the Long-Term Ecological Research network LTER-Italy
Abstract
Researchers belonging to the LTER-Italy network have realized, since 2015, an informal science communication initiative called “Cammini LTER”: travelling events, taking place in slow mode - by walking, cycling or kayaking - along itineraries connecting two or more LTER sites, crossing different landscapes of the Italian territory. The main objective of the initiative is to engage a wide audience in the aims and activities of LTER-Italy in order to increase the awareness on the importance of studying ecosystems and biodiversity over long periods. Cammini intend as well to evidence and strengthen the sense of belonging and the responsibility, which must be shared both by those who live in and those who study a territory. Researchers in Cammini experiment new responses to the changes taking place in science and ecology and to environmental and social challenges that require everyone, including scientists, to redefine roles and responsibility.
Keywords
long-term ecological research, LTER-Italy, Cammini LTER, informal science communication, science and society.
p. 127 /Il dialogo dei ricercatori con la società civile. Esperienze e riflessioni dai CAMMINI della Rete di Ricerca Ecologica a Lungo Termine LTER-Italia
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Il ruolo che l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile riconosce al patrimonio culturale si arricchisce di sfumature particolarmente pregnanti nel caso di collezioni generate dalla ricerca geografica, collegate quindi alla scienza che ha nelle relazioni tra uomo e Terra il suo principale oggetto di studi. Questa consapevolezza ha guidato il progetto scientifico del Museo di Geografia dell’Università di Padova: il percorso museale, tracciando in filigrana la storia della geografia a Padova, sul piano del racconto principale si confronta piuttosto con temi attuali, in vario modo collegati agli obiettivi individuati dall’Agenda.
Seguendo il dipanarsi di questo filo narrativo lungo le tre sale espositive principali, il presente intervento si focalizza sulle occasioni di engagement che, in ciascuna di esse, sono proposte al visitatore, per risvegliarne o arricchirne la “consapevolezza geografica”, incoraggiandolo ad attivare comportamenti più sostenibili nel quotidiano.
Parole chiave
museo di geografia, engagement, sostenibilità, public geography.
Play with it! Sustainability and engagement strategies in the Museum of Geography of Padova
Abstract
The role that the United Nations 2030 Agenda for Sustainable Development accredits to cultural heritage is particularly meaningful when considering collections resulting from geographical research and thus linked to the science which studies the relationship between our planet and its inhabitants. This awareness has guided the scientific project of the Museum of Geography of the University of Padova: the museum itinerary, while presenting the history of geography in Padova, puts in the foreground current themes, in various ways connected to the objectives on the Agenda.
Following this narrative thread along the three main exhibition halls, this paper focuses on the opportunities of engagement which are offered to the visitors in each hall, in order to awaken or enrich their “geographical awareness”, encouraging them to activate more sustainable behavior in their everyday life.
Keywords
museum of geography, engagement, sustainability, public geography.
p. 136 /Play with it! Sostenibilità e strategie engagement nel Museo di Geografia di Padova
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L’allestimento della mostra “Legumi&Legami - Tra natura, archeologia e storia” allestita al Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza nel 2018 è stato un evento che ha richiamato l’interesse di molte persone e associazioni creando una costruttiva discussione che ha messo un azione altri interessanti progetti: conferenze sul rapporto tra una corretta alimentazione e la salute, biodiversità in agricoltura. Su quest’ultimo aspetto il Museo e la Word Biodiversity Association hanno cercato di mettere in atto delle azioni rivolte a favorire la coltivazione di due varietà locali di fagiolo.
Parole chiave
alimentazione, salute, biodiversità, terrazzamenti, fagioli, legumi.
A participatory survey to promote cultural and agricultural heritage using biodiversity
Abstract
The exhibit “Legumi&Legami-Tra natura, archeologia e storia” set up at the Museo Naturalistico Archeologico of Vicenza in 2018 attracted the interest of many people and associations, creating a constructive discussion that promoted other interesting projects: conferences on the relationship between proper nutrition and health, biodiversity in agriculture. On this last aspect, the Museum and the Word Biodiversity Association have tried to implement actions aimed at favoring the cultivation of two local varieties of beans.
Keywords
nutrition, health, biodiversity, terraces, beans.
p. 142 /Un’indagine partecipata per promuovere il patrimonio culturale e agrario attraverso la biodiversità
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La realtà rurale dell’Oltrepò pavese offre preziose testimonianze del patrimonio territoriale immateriale e materiale. Reperti che testimoniano questo antico ricordo sono conservati nei Musei e in collezioni private o pubbliche. Queste piccole realtà sono spesso chiuse al pubblico, ma conservano la storia e la cultura delle aree rurali. L’Oltrepò pavese è caratterizzato da un invecchiamento della popolazione e da un massiccio spopolamento delle zone collinari e montane. Questi problemi inducono una diminuzione del numero del pubblico in generale, con la fruizione esclusivamente delle scuole. In queste circostanze nasce l’idea di “Museobus”: una connessione diretta tra il Museo e la popolazione, un vettore di cultura e un ponte di collegamento tra coloro che vivono la natura e la storia quotidianamente e coloro che hanno un ruolo istituzionale di preservarle e promuoverle. L’idea di dotare un veicolo di beni materiali e immateriali dell’Oltrepò pavese è uno strumento innovativo e originale.
Parole chiave
Museobus, patrimonio territoriale, museo del territorio, Oltrepò pavese, tradizioni locali.
The “Museobus” as a tool for the promotion and the valorization of the material and immaterial heritage of Oltrepò pavese
Abstract
The rural reality of Oltrepò pavese offers precious evidence of immaterial and material territorial heritage. Finds that testify this antique memory are preserved in Museums and in private or public collections. These small realities are often closed to the public, but they conserve and preserve the history and culture of the rural areas. Oltrepò pavese is characterized by an ageing population and a massive depopulation of the hilly and mountain areas. These problems induce a decrease in number of the general public, with the exclusively fruition of schools. Under these circumstances, the idea of “Museobus” is born: a direct connection between the museum and the population, a vector of culture, and a connecting bridge between those who live the nature and the history daily and those who have an institutional role to preserve and promote them. The idea to equip a vehicle with material and immaterial goods from Oltrepò pavese is an innovative and original tool.
Keywords
Museobus, territorial heritage, territory museum, Oltrepò pavese, local tradition.
p. 146 /Il “Museobus” come strumento per la promozione e valorizzazione del patrimonio materiale dell’Oltrepò pavese
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Responsabilità educativa e sviluppo sociale e del territorio sono alla base delle attività del Sistema Museale Universitario Senese (SIMUS), che sempre più diventa uno strumento per trasmettere conoscenze per la crescita dell’individuo e della società.
Siamo fermamente convinti che i musei abbiano un indiscutibile valore sociale, che deve esplicarsi, con metodi diversi a seconda dei pubblici, nella funzione educativa e di accoglienza di tutte persone. Particolare attenzione è rivolta a quelle più fragili, con abilità diverse, cui va garantita al pari degli altri la medesima qualità nelle esperienze di fruizione del Museo. Il progetto è stato poi ampliato così da accogliere anche iniziative dedicate a persone con Alzheimer e affette da demenza.
Gli oggetti esposti non sono solo ‘utili’ alla comprensione dell’evoluzione della scienza medica ma divengono protagonisti di una relazione di senso con tali persone, in un percorso emozionale che stimola l’utilizzo di nuovi canali comunicativi.
Parole chiave
accessibilità, diversità e inclusione, divulgazione scientifica, Terza missione.
Against diversity for inclusion. A path to grow: the Medical Equipment Museum in Siena
Abstract
Education and cultural development are fundamental responsibilities of the Sistema Museale Universitario Senese (SIMUS), an organization instrumental in transmitting knowledge for the growth of the individual and society.
We are firmly convinced that museums have an indisputable social value. We felt like this value should be realized using methods adapted to the public, both in its educational function and in its function of welcoming all people. Particular attention was paid to the most fragile individuals, those with different skills and needs who should be guaranteed the same quality of experience in using the museum. The project has since been expanded to accommodate initiatives dedicated to people with Alzheimer’s and dementia. The objects in exhibit are therefore not only useful for understanding the evolution of medical science, but also become the protagonists of a more meaningful relationship with those on the margins, pushing us to rethink our models of communication.
Keywords
accessibility, diversity and inclusion, scientific divulgation, Third mission.
p. 150 /Contro la diversità per l’inclusione. Un percorso per crescere: il Museo di Strumentaria medica di Siena
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ASAP (Alien Species Awarness program) è un progetto cofinanziato dalla Commissione Europea che ha individuato gli Orti Botanici come moltiplicatori di conoscenza, cioè la formazione di persone che attraverso le attività divulgative diffonde la conoscenza delle specie aliene invasive (IAS) e permette la prevenzione e una efficace gestione del problema da parte di tutta la società. L’obiettivo dell’Orto Botanico di Siena è quello di diffondere la conoscenza della biodiversità vegetale indigena, di stimolare e sensibilizzare il pubblico verso comportamenti più attenti e responsabili al fine di prevenire l’arrivo e la diffusione di specie invasive pericolose.
Parole chiave
Biodiversità, Orto botanico, piante, conservazione.
Know to preserve, a new mission of the Botanical Gardens (Alien Species Awarness Program)
Abstract
ASAP (Alien Species Awarness program) is a project co-funded by the European Commission that has identified the Botanical Gardens as multipliers of knowledge, namely the training of people who through dissemination activities disseminates knowledge of invasive alien species (IAS) and allows the prevention and effective management of the problem by society as a whole. The objective of the Siena Botanical Garden is to spread the knowledge of indigenous plant biodiversity, to stimulate and raise public awareness of more careful and responsible behavior in order to prevent the arrival and spread of invasive dangerous species.
Keywords
Biodiversity, Botanical garden, plants, conservetion.
p. 154 /Conoscere per conservare, una nuova missione degli Orti botanici (Alien Species Awarness Program)
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Il Museo di Bergamo nel 2018 ha festeggiato i cento anni dalla sua fondazione. Oggi l’Istituto è chiamato a proseguire il lavoro condotto da chi negli anni ha lasciato un prezioso patrimonio materiale ed immateriale. L’impegno deve continuare nella conservazione dei beni, nello studio e nella ricerca ma deve anche essere indirizzato verso nuove iniziative che favoriscano l’integrazione degli aspetti istituzionali con una sempre maggiore valorizzazione ed educazione al patrimonio e all’ambiente. La mostra temporanea e le numerose iniziative realizzate per il centenario sono state volte ad aumentare la consapevolezza del patrimonio custodito favorendo l’accesso e la fruizione ad un pubblico sempre più vario. Vengono portate ad esempio alcune proposte culturali realizzate in museo con gruppi di utenti non vedenti, oppure grazie all’utilizzo di nuove tecnologie o realizzate fuori dal museo come quelle svolte presso l’ospedale cittadino.
Parole chiave
Bergamo, centenario, patrimonio, fruizione, educazione.
1918-2018. The 100th anniversary of Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo in the European Heritage Year
Abstract
In 2018 the Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo celebrated one hundred years from its foundation. Today the Institute feels the need to continue working carried out by academics who have followed one another over the years, leaving behind a valuable material and immaterial heritage. The commitment of this museum exceeds the basic conservation and envolves areas such as study and research; at the same time, the commitment must be directed also towards new actions for greater appreciation and education to the heritage and the environment. The temporary exhibition and the numerous initiatives carried out for the centenary have been aimed at increasing awareness of the common heritage by favoring access and enjoyment to an increasingly different kind of public. Some cultural proposals are described, such as those made in museum with groups of blind visitors, or through the use of modern technologies, or even offered outside the museum such as those carried out at the city hospital.
Keywords
Bergamo, centenary, heritage, fruition, education.
p. 158 /1918-2018. I 100 anni del Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo nell’Anno Europeo del Patrimonio
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Nel 2018 l’Accademia dei Fisiocritici ha ospitato varie iniziative del progetto “Cantiere Patrimonio”, sviluppato da Siena Art Institute e altri partner per rileggere in maniera creativa il Museo di Storia Naturale. Inizialmente sono stati organizzati workshop di artigianato artistico per studenti universitari e l’evento di presentazione di un artista internazionale promosso dagli studenti di un liceo coinvolti in un percorso di alternanza scuola-lavoro. Altre iniziative includono laboratori per i bambini di contrada e un percorso di arte-terapia per disabili psichici che hanno poi prodotto opere ispirate alle collezioni museali. A dicembre è stata allestita una mostra nel Museo per presentare tutti gli oggetti realizzati (opere d’arte, proposte di design e oggetti di artigianato). Il progetto ha quindi ridefinito l’Accademia come luogo identitario della città e fonte di ispirazione per i giovani in un’ottica di collaborazione, inclusione e creazione di opportunità imprenditoriali.
Parole chiave
Accademia dei Fisiocritici, arte, inclusione, Siena Art Institute.
“Cantiere Patrimonio”: workshops, community engagement, ideas and creative projects at the Museum of Natural History
Abstract
“Cantiere Patrimonio” is a project focused on Accademia dei Fisiocritici, drawn by Siena Art Institute and its partners: many artistic events were organized in 2018 for a creative reinterpretation of the Museum of Natural History. The first steps were the launch of art workshops for students and the public presentation of an international artist, promoted by students of a local high school. Further steps include educational and entertainment activities at the Museum for children of Contrada della Tartuca and art-therapy activities for mentally disabled people, who produced their own art works inspired by nature. All the art works, design objects and handicrafts were finally displayed in the Museum. The project highlighted the role of Accademia dei Fisiocritici as a place of identity for Sienese people, source of inspiration for young generations and inclusion for everybody. It also strenghtened the network between Fisiocritici and their partners and promoted local entrepreneurship.
Keywords
Accademia dei Fisiocritici, art, inclusion, Siena Art Institute.
p. 162 /“Cantiere patrimonio”: laboratori di idee e produzioni artigianali al Museo di Storia Naturale
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Nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale il Museo Gemma dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha avviato un progetto di educazione al patrimonio all’interno di un istituto professionale cittadino con l’intento di diffondere un comune senso di responsabilità in giovani che raramente entrano in contatto con la cultura. L’esperienza diretta con il patrimonio di tradizioni recuperato dagli stessi studenti all’interno dei rispettivi gruppi familiari ha avviato un dialogo intergenerazionale e interculturale sulla diversità culturale, che ha favorito una loro crescente partecipazione. Il patrimonio immateriale è diventato la chiave motivazionale del progetto e gli amuleti il tema. Il progetto ha favorito momenti di scambio e di condivisione di conoscenze lavorando sul diverso modo di pensare le tradizioni popolari ed ha incentivato gli studenti a raccontare questo patrimonio in chiave presente attraverso la creatività e il proprio senso di imprenditorialità.
Parole chiave
diversità culturale, amuleti, partecipazione, condivisione, creatività
The education value of the intangible cultural heritage
Abstract
The Gemma Museum of the University of Modena and Reggio Emilia started a heritage education project with students of a professional institute with high cultural diversity during the European Year of Cultural Heritage. The aim of the project was to involve young people who are minorities implicitly marginalised in the interaction with culture. The intangible heritage became the motivational key of the project and the amulets were the theme. The students assumed the role of ambassadors of the traditional and folk culture related to their family roots and progressively started to better appreciate and participate in the intercultural heritage dialogue and exchange. The project raised their awareness of the importance of heritage diversity, reinforced their sense of belonging and supported their creativity when it comes to cultural heritage.
Keywords
heritage diversity, amulets, awareness, participation, creativity
p. 167 /Il valore educativo del patrimonio culturale immateriale
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All About Apple Museum (AAA) conserva ed espone un’importante collezione di prodotti Apple, il marchio del l’in - formatica di consumo oggi più noto. La storia dell’informatica è un capitolo rilevante della storia scien tifi co/tecnologica, ma è raccontata male, spesso confusa con collezionismo e retrocomputing. L’esperienza di AAA avrebbe potuto rimanere limitata a questo contesto, giocando facile nell’assecondare i fan di un marchio glamour. Invece la collezione è stata messa a servizio di un racconto corretto della storia dell’informatica e il Museo è ora concentrato sullo sviluppo di un’offerta didattica “oltre la Mela”. Per ampliare le proprie competenze AAA ha investito in un progetto di formazione realizzato insieme a Progetto HMR e dedicato in una prima fase ai soci impegnati nella cura e nella conservazione della collezione. La seconda fase ambisce a creare professionalità specifiche e riconosciute per gli animatori delle attività didattiche e delle visite guidate.
Parole chiave
storia tecnologica, informatica, didattica, Apple.
Beyond apple: competencies to add value to a particular heritage
Abstract
All About Apple Museum (AAA) preserves and exhibits an important collection of products by Apple, to date the most popular brand in consumer IT History of computing is a relevant chapter of scientific and technological history, however it is badly told and often confused as a collectors’ mania or as a retrocomputing hobby. AAA could have remained limited to this context, playing easy by appeasing the uncritical fans of a glamorous brand. Instead, AAA has put its collection at the service of a correct narrative of the history of computing and the Museum is now focused on developing educational activities “beyond Apple”. The need to broaden its competencies led AAA to invest in a training project carried out in collaboration with Progetto HMR. In a first phase, training was directed to people involved in the management of the Museum. A second phase aims to create recognized professional profiles able to carry out educational activities and guided tours.
Keywords
history of technology, computer science, teaching, Apple.
p. 172 /Oltre la mela: competenze per valorizzare un patrimonio particolare
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La Spiaggia del Poetto, nel Sud Sardegna, in un territorio compreso tra i comuni di Cagliari e Quartu Sant’Elena, con i suoi centomila bagnanti a giornata nel periodo estivo, è una fra le più frequentate del Mediterraneo. Un numero importante nel quale individuare possibili pubblici potenzialmente interessati ad approfondire le proprie conoscenze su questo determinato ambiente costiero. È stata così progettata un’esposizione sull’ecosistema spiaggia il cui spunto tematico è la classe Scaphopoda, piccola classe di invertebrati marini, fra i gruppi animali meno conosciuti sia a livello di studi specialistici che di popolarità fra il grande pubblico. La mostra, per le dimensioni ridotte e per le caratteristiche degli oggetti, può essere proposta nei più diversi contesti e ambiti della vita cittadina.
Parole chiave
Scafopodi, spiaggia mediterranea, collezione minima, ceroplastica.
Scaphopoda: minimal collection outside the museum.
Abstract
The Poetto Beach, in southern Sardinia, in a territory between the municipalities of Cagliari and Quartu Sant’Elena, with its one hundred thousand bathers a day in the summer, is one of the most visited in the Mediterranean. An important number in which to identify possible audiences potentially interested in deepening their knowledge of this particular coastal environment. An exhibition on the beach ecosystem was thus designed, whose theme is the Scaphopoda class, a small class of marine invertebrates, among the less known animal groups both in terms of specialized studies and popularity among the general public. The exhibition, due to its small size and the objects characteristics, can be proposed in the most diverse contexts and areas of city life.
Keywords
Scaphopoda, mediterranean beach, minimal collection, ceroplastic.
p. 177 /Scafopodi: collezione minima fuori dal museo
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Il ritrovamento fossile di resti di Mammuthus meridionalis in loc. Tasso-Terranuova Bracciolini (AR) del 2017 ha stimolato il Museo Paleontologico, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Siena Grosseto e Arezzo e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, a impegnarsi per avvicinare la comunità locale alla paleontologia e al Museo.
Da allora il Museo sta lavorando, in maniera organica e sistematica, perché la rete di stakeholder e i diversi pubblici si avvicinino al fossile, nella convinzione che possa diventare uno stimolo al senso di appartenenza e al senso di responsabilità individuale e collettiva verso il patrimonio culturale del territorio.
Parole chiave
fossili, ricerca, partecipazione, territorio.
Everything about the elephant. The experience of the Paleontological Museum of Montevarchi (AR)
Abstract
The finding of the fossil remains of Mammuthus Meridionalis in the area of Tasso, Terranuova Bracciolini (AR), in 2017 stimulated the Paleontological Museum, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Provincie di Siena Grosseto e Arezzo and the Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, to work together to bring the comunity closer to paleontology and to the museum.
Since then, the Museum has been working, in an organic and systematic way, so that the network of stakeholders and the various audiences can come close to the fossil remains, in the conviction that they can become an incentive to the individual and collective feeling of belonging and of responsibility towards the cultural heritage of a territory.
Keywords
fossils, research, participation, territory.
p. 180 /Tutti intorno all’elefante. L’esperienza del Museo Paleontologico di Montevarchi (AR)
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In passato, collezioni di materiali esotici, spesso derivanti un’avventurosa attività venatoria, erano il vanto di molti musei. Oggi l’acquisizione di nuove collezioni di questo tipo è sempre meno probabile o proponibile. Tuttavia, nell’affrontare le scelte imposte da una nuova sensibilità verso la biodiversità in declino si dovrebbero prendere in considerazione anche i cambiamenti avvenuti nella nostra società, con la presenza di famiglie originarie di altri continenti. Il riconoscimento di questi cambiamenti etnici e sociali può essere fondamento culturale per un recupero degli exotica, almeno in alcuni dei nostri musei, sia in rinnovati percorsi espositivi e proposte culturali associate, sia attraverso un rilancio dell’attività di ricerca su faune e flore extraeuropee, possibilmente con l’assunzione di conservatori, ben preparati e qualificati, provenienti da altri continenti.
Parole chiave
Conservatori; collezioni educazione e ricerca; esemplari esotici; museo nazionale; nuovi cittadini.
For a relaunch of exotics in our museums
Abstract
In the past, collections of exotic specimens, often resulting from adventurous hunting in the tropics, were the pride of many museums. Today the acquisition of new collections of this type is increasingly less likely or feasible. However, in addressing the choices imposed by a new sensitivity towards the declining biodiversity, changes in our society should also be taken into consideration, with the presence of families originating from other continents. The recognition of these ethnic and social changes can be a cultural foundation for a recovery of exotics, at least in some of our museums, both in renewed exhibitions and associated cultural proposals, and through a fresh launch of research activity on non-European fauna and flora, possibly with the recruitment of well-trained and qualified curators from other continents.
Keywords
Education vs. research role of collections; exotic specimens; national museum; new citizens; recruitment of curators.
p. 184 /Per un rilancio degli exotica nei nostri musei
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L’Orto botanico di Unicam cerca di essere la piazza che non c’è più. Dopo gli eventi sismici del 2016 è diventato lo spazio per molte attività in cerca di una location. Ripartiamo dall’Orto per ricostruire una comunità.
Parole chiave
orto botanico, identità, comunità.
Unicam botanic garden, for a square that isn’t
Abstract
Unicam Botanic Garden tries to be the square that no longer exists in town. After 2016 seismic events, it became the space for many activities insearch of a location. Let’s start from the Garden to rebuild a community.
Keywords
Botanic garden, identity, community.
p. 187 /L’orto botanico UNICAM, per una piazza che non c’è
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Il Museo Civico Domenico Dal Lago, grazie alla collaborazione con enti e associazioni del territorio e all’utilizzo di nuove tecnologie free, ha sviluppato nuovi e semplici strumenti digitali per permettere una migliore fruibilità e accessibilità del Museo.
Parole chiave
collaborazione, territorio, tecnologie, strumenti digitali, accessibilità.
Low cost diffusion of heritage
Abstract
Public Museum Domenico Dal Lago, thanks to partnership between local institutions and associations and thanks to use of new and free technologies, has increased new and simple instruments to allow best availability and accessibility of the museum.
Keywords
network, landscape, tecnology, digital instruments, accessibility.
p. 190 /Diffusione low cost del patrimonio
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Il Museo di Paleontologia e Preistoria “P. Leonardi” è stato fondato nel 1964 dal Prof. Piero Leonardi per promuovere la didattica delle Scienze della Terra nell’Università di Ferrara. Alla fine degli anni ’70 l’aumento di interesse per le discipline naturalistiche nella scuola portò ad una continua e crescente richiesta di fruizione del Museo mediante l’organizzazione di visite guidate per le scuole primarie di primo e secondo grado che coinvolse annualmente migliaia di studenti. Nel 2012, queste attività sono state interrotte a causa del terremoto in Emilia che ha reso inagibile il Museo, chiudendolo al pubblico. L’impossibilità di far fruire le collezioni al pubblico ha portato ad adottare strategie diversificate per mantenere in vita il Museo nel territorio ferrarese. L’impiego di nuove tecnologie in ambito museale ha portato a studiare nuove soluzioni per la digitalizzazione delle collezioni e alla realizzazione di un museo virtuale in attesa della riapertura.
Parole chiave
Musei universitari, nuove tecnologie, realtà virtuale, immagini ad alta risoluzione.
The University Museum of Paleontology and Prehistory "P. Leonardi": dissemination and new technologies to enjoy a museum behind closed doors
Abstract
The Museum of Paleontology and Prehistory “P. Leonardi” was founded in the mid-60s by Professor Piero Leonardi, who aimed to create an exhibition dedicated to university teaching. Over the years, the continuous and growing demand led to a reconfiguration of the Museum for an open enjoyment to a wider and more diversified public. Unfortunately, in 2012 the Museum was damaged by the earthquake that struck the Emilia Romagna region; since then, the Museum cannot be visited while awaiting for the renovation work. Accessibility, involvement and identification are the elements necessary for the museum experience to be fully lived. In order to respond to different fruition needs an integrated enhancement project has been developed, involving the digitization of the collections by new technologies; this attempt to create a virtual and dynamic environment has the dual purpose of allowing consultation to researchers and students and to set up virtual paths for non-academic users.
Keywords
University museum, new technologies, virtual reality, high resolution images.
p. 194 /Il Museo Universitario di Paleontologia e Preistoria “P. Leonardi”: divulgazione e nuove tecnologie per un museo aperto a porte chiuse
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Il Museo di Archeologia del Sistema museale d’Ateneo di Pavia si è dotato di riproduzioni fedeli di reperti e offre percorsi tattili accessibili a ciechi e ipovedenti, ma anche a chi gode della vista per un’esperienza diversa delle collezioni museali. La partecipazione al Bambinfestival organizzato a Pavia con il coinvolgimento di molte associazioni ed enti del territorio, è stata un’occasione per proporre i percorsi tattili e per un invito al disegno, sollecitando la fantasia dei più piccoli che attraverso il gioco vengono conquistati e si approcciano con curiosità alla realtà museale.
Parole chiave
archeologia, educazione, sviluppo del pubblico, inclusività
"Look, touch, draw", tactile path and Bambinfestival event at the University of Pavia Archeology Museum
Abstract
The University of Pavia Archeology Museum is endowed with faithful reproductions of finds and offers tactile paths accessible to the blind and visually impaired, but also to those who want to enjoy a different experience of the museum collections. The Museum participation in the Bambinfestival event organized in Pavia together with different associations and organizations was an opportunity for children to draw and touch the museum finds. This activity stimulated children’s imagination, fascinated them and approached them to the museum reality through the game.
Keywords
archeology, education, AD development, inclusivness
p. 198 /“Guarda, tocca, disegna”, percorso Touch e Bambinfestival al Museo di Archeologia dell’Universià degli studi di Pavia
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Fin dall’antichità il Golfo di Napoli è sempre stato abitato non solo per la bellezza dei luoghi ma anche per il clima e la fertilità del suolo. L’obiettivo di questo lavoro è far acquisire una conoscenza approfondita del nostro territorio attraverso osservazioni geomorfologiche, naturalistiche, archeologiche e storiche. È nostro intento anche rendere le persone consapevoli del rispetto e della protezione del nostro patrimonio naturalistico.
Parole chiave
Osservazioni geomorfologiche, naturalistiche, archeologiche, storiche.
Cultural itineraries to valorize and protect the heritage of the Gulf of Naples
Abstract
Since ancient times the Gulf of Naples has always been inhabited not only for the beauty of the places but also for the climate and soil fertility. The objective of this work is to acquire in-depth knowledge of our territory through geomorphological, naturalistic, archaeological and historical observations. We also intend to make people aware of the respect and protection of our natural heritage.
Keywords
Observations geomorphological, naturalistic, archaeological, historical.
p. 202 /Itinerari culturali per valorizzare e tutelare il patrimonio del Golfo di Napoli
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