Pubblicazioni
Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
Novembre 2020 - N. 21
Memorie
Riassunto
La Direzione Generale Musei del Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo (MiBACT) ha fra
i suoi obiettivi istituzionali, volti alla valorizzazione dei luoghi del patrimonio statale, nella fattispecie musei,
complessi monumentali, aree e parchi archeologici, quello di promuovere la più ampia fruizione ai siti culturali, sulla base delle finalità insite nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 13 dicembre 2006, ratificata dall’Italia con Legge n. 18 del 3 marzo 2009. Intendendo proseguire gli indirizzi presentati nelle Linee Guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale (D.M. 28 marzo 2008), già richiamati con Circolare n. 80 del 1 dicembre 2016, la Direzione Generale Musei ha pubblicato con Circolare n. 26 del 25 luglio 2018 un Piano per il superamento delle barriere architettoniche (P.E.B.A.), senso-percettive, culturali e cognitive nei musei, complessi monumentali, aree e parchi archeologici, al fine di incentivare le buone pratiche, realizzate e in essere, nei succitati luoghi della cultura, come pure riproporre l’ampia normativa di riferimento, aggiornata, quale supporto ai tecnici dell’Amministrazione, ai progettisti e ai portatori di interesse a vario titolo coinvolti e orientare scelte strategiche e operative nell’ambito del Sistema Museale Nazionale. Il P.E.B.A. si pone quindi come utile strumento per i direttori dei musei italiani nella progettazione di percorsi, interventi e servizi in tema di fruizione ampliata, nelle sedi museali di rispettiva competenza. La Circolare prevede, inoltre, l’istituzione della figura del Responsabile per l’Accessibilità, un professionista adeguatamente formato con il compito di cooperare con il direttore del museo per la mediazione culturale, la progettazione, la realizzazione e cura di attività inerenti alla fruizione ampliata del patrimonio. L’accessibilità si pone, quindi, come obiettivo strategico del Sistema Museale Nazionale, i cui principali intenti riguardano la progettazione universale, l’organizzazione degli spazi e la sicurezza dedicati a ciascun visitatore, la programmazione annuale delle attività e delle iniziative rivolte a tutti i pubblici del museo.
Parole chiave
accessibilità, welfare culturale, sviluppo sostenibile, Sistema Museale Nazionale.
Museum as a global experience. Strategies for participation, inclusion and social transformation in the sites of national heritage
Abstract
The General Directorate for Museums of the Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism (MiBACT) has among its institutional objectives, aimed at the enhancement of state heritage sites, in this case museums, monumental complexes, archaeological areas and parks, to promote the widest possible use of cultural sites, based on the aims of the United Nations Convention on the Rights of Persons with Disabilities of 13 December 2006, ratified by Italy with Law 18/2009. Intending to continue the guidelines presented in the Guidelines for Overcoming Architectural Barriers in Places of Cultural Interest (Ministerial Decree of March 28, 2008), already referred in Circular no. 80 of December 1, 2016, the Directorate General for Museums published in Circular no. 26 of July 25, 2018 a Strategic Plan for Overcoming Architectural Barriers (P.E.B.A.), cultural and cognitive sense-perceptive in museums, monumental complexes, archaeological areas and parks, in order to encourage good practices, realized and in place, in the above mentioned places of culture, as well as to propose the wide reference legislation, updated, as a support to the Administration technicians, designers and stakeholders involved in various ways, and to guide strategic and operational choices within the National Museum System. The Plan for Overcoming Architectural Barriers (P.E.B.A.), is therefore a useful tool for the Directors of Italian museums in the design of routes, interventions and services on the subject of extended use, in the relevant museums. The Circular also provides for the institution of the Responsible for accessibility, a suitably trained professional with the task of cooperating with the museum Director for cultural mediation, design, implementation and care of activities related to the expanded use of the heritage. Accessibility is therefore a strategic objective of the National Museum System, whose main aims are universal design, the organization of spaces and security dedicated to each visitor, and the annual programming of activities and initiatives aimed at all museum audiences.
Keywords
accessibility, cultural welfare, sustainable development, National Museum System.
p. 10 /Il museo come esperienza globale. Strategie per la partecipazione, l’inclusione e la trasformazione sociale nei luoghi del patrimonio statale
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In questo lavoro viene descritto il progetto “Over the View” (verso la progettazione universale per una cultura accessibile) che si pone come obiettivo quello di approfondire le conoscenze in tema di esposizioni museali accessibili in una prospettiva di progettazione universale, con particolare riguardo verso l’accesso per le persone con disabilità sensoriale. Questo obiettivo sarà raggiunto con l’organizzazione degli eventi di approfondimento e di trasferimento tecnologico a favore dei partner e con la progettazione, la realizzazione, la sperimentazione e la valutazione di dimostratori per la fruizione accessibile alla cultura. Il proposito del progetto è quindi la valutazione delle tecnologie allo stato dell’arte e la loro integrazione, al fine di dimostrare alcune soluzioni che possano rendere interessante, piacevole, educativa, seducente l’esperienza di una visita presso un’esposizione museale anche per le persone con disabilità sensoriale.
Parole chiave
progettazione universale, accessibilità, museo.
Over the View: towards universal design for an accessible culture
Abstract
This paper describes the “Over the View” project (towards universal design for an accessible culture) which aims to deepen the knowledge of museum exhibitions accessible in a universal design perspective, with particular regard to access for people with sensory disabilities.
This objective will be achieved with the organization of in-depth events and technology transfer in favor of the partners and with the design, implementation, experimentation, evaluation of demonstrators for accessible use to culture. The purpose of the project is the evaluation of state-of-the-art technologies and their integration, in order to demonstrate solutions that can make the experience of a visit to a museum exhibition interesting, enjoyable, educational, seductive even for people with sensory disabilities.
Keywords
Design for All, accessibility, museum.
p. 16 /Over the View: verso la progettazione universale per una cultura accessibile
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A partire dall’esperienza diretta dell’Autore, naturalista di formazione e ipovedente, il presente lavoro rappresenta una visita “virtuale” attraverso esperienze concrete in cui vengono messe in evidenza di volta in volta le criticità e le problematiche delle persone ipovedenti, ma allo stesso tempo vengono fornite le possibili soluzioni per migliorare l’accessibilità e la fruizione di musei e mostre. Le tematiche affrontate spaziano dall’allestimento degli spazi e dei percorsi espositivi alla presentazione degli oggetti, dall’illuminazione alla redazione di pannelli o alla struttura di un testo o di una didascalia. Le indicazioni e soluzioni suggerite sono soprattutto di carattere tecnico per migliorare e rendere accessibili musei e mostre alle persone con ridotte capacità visive. Sono proposte soluzioni tecnologiche di ultima generazione tali da rendere la situazione sufficientemente sicura in termini di mobilità autonoma, orientamento e fruibilità per chi vede poco o pochissimo.
Parole chiave
musei, accessibilità, ipovedenti, leggibilità, pannelli e didascalie.
“These are my eyes”: museums and exhibitions for visually impaired people
Abstract
Starting from the direct experience of the author, professional naturalist with visual impairment, the present work represents a virtual tour through real experience where difficulties and problems of the visually impaired people are gradually highlighted. However, at the same time, possible solutions to offer better access to and fruition in the museums and exhibitions are given. Topics vary from how to set up areas and exhibition itineraries to objects presentation, from lighting to creating panels or a text or a caption. Recommendations and solutions given have a technical connotation for the purpose of improving and making museums and exhibitions accessible to visually impaired people. These latest generation technological solutions are meant to be safe and sufficiently secure in terms of free mobility, orientation and fruition for people who can see little or very little.
Keywords
museums, accessibility, visually impaired people, legibility, panels and captions.
p. 21 /“Questi sono i miei occhi”: musei e mostre a portata di ipovedenti
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Nell’ambito della Legge Regionale Toscana n. 21/2010 “Testo unico delle disposizioni in materia di beni, istituti e attività culturali” è stato realizzato il progetto “Tiresia – percorsi museali per ipovedenti e non vedenti al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, Livorno” grazie al prezioso sostegno concesso dalla Regione Toscana (D.D. n. 3587 del 23/08/2013) nell’ambito dei contributi concessi per progetti ai sensi dell’art. 112 della Legge Regionale n. 66/2011.
Sono stati realizzati nuovi percorsi museali percettivi e sensoriali, integrati ai percorsi espositivi già esistenti, che potranno essere utilizzati da non vedenti e ipovedenti. Il nuovo adeguamento si colloca nell’ambito del progetto più generale di abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali nell’intero complesso museale come previsto dalle vigenti normative.
Parole chiave
barriere architettoniche, non vedenti, musei.
Tiresia – museum itineraries for the visually impaired and blind people at the Museum of Natural History of the Mediterranean, Livorno
Abstract
As part of the Tuscan Regional Law n. 21/2010 (Consolidated text of the provisions relating to cultural heritage, institutes and activities) the project “Tiresia – museum itineraries for the visually impaired and blind people at the Museum of Natural History of the Mediterranean, Livorno” was created thanks to the precious support granted by the Tuscany Region (D.D. n. 3587 of 23/08/2013) in the context of projects grants pursuant to art. 112, of the Regional Law n. 66/2011.
New perceptual and sensorial museum itineraries have been created, integrated with the existing exhibition, which can be used by blind and partially sighted people. The new adaptation is part of the more general project to remove architectural and sensory barriers in the entire museum complex as required by current legislation.
Keywords
architectural barriers, blind people, museums.
p. 27 /Tiresia – percorsi museali per ipovedenti e non vedenti al Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, Livorno
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Che cosa fare quando il verificarsi di un forte sisma fa saltare il progetto di realizzazione di un museo universitario appena avviato? Si rinuncia al progetto, si rimanda il tutto al momento in cui l’ateneo interessato tornerà alla sua piena agibilità, o si decide di mettersi in gioco e si cerca di far fronte a tutti i rischi connessi a questa straordinaria e nuova situazione. Proprio i rischi e le incertezze sono stati alla base del lavoro che alcuni ricercatori dell’Ateneo aquilano hanno affrontato quotidianamente quando, all’inizio del 2017, l’Università degli Studi dell’Aquila ha deciso di riprendere il vecchio progetto e creare il Polo Museale d’Ateneo. Ciò si configura come uno dei rari casi di studio di allestimenti museali dopo pochi anni da un evento sismico, quando ancora tutto il territorio cittadino portava i gravi segni e le profonde ferite di un grande evento sismico come quello dell’Aquila nell’aprile 2009. L’articolo ne ripercorre il complesso iter e le problematiche connesse all’allestimento delle sette collezioni nei successivi tre anni di lavoro, con l’ausilio di un apparato iconografico che ne documenta i momenti salienti.
Parole chiave
sisma dell’Aquila, museo universitario.
Museum layout in post-seismic situation. A case study: the Museum Pole of the University of L’Aquila (PoMAq)
Abstract
What to do when the occurrence of a strong earthquake blows up the project of the construction of a university museum just started? The project is renounced, everything is postponed until the University concerned returns to its full capacity, or decides to get involved and tries to deal with all the risks associated with this extraordinary and new situation. The risks and uncertainties were the basis of the work that some researchers at the University of Aquila faced daily when, at the beginning of 2017, the University of Eagle Studies decided to resume the old project and create The Pole Museum of the University. This is one of the rare case studies of museum facilities after a few years after a seismic event, when the entire city still bore the serious signs and deep wounds of a major seismic event like that of L’Aquila in april 2009. The article traces the complex process and the problems related to the setting up of the seven collections in these three years of work, with the help of an iconographic apparatus that documents the highlights.
Keywords
L’Aquila earthquake, university museum.
p. 33 /Allestimento museale in situazione post-sismica. A case study: il Polo Museale dell’Università dell’Aquila (PoMAq)
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Il Museo Universitario di Chieti espone nove mummie italiane di differente epoca storica e provenienti da differenti siti abruzzesi. Quattro mummie (due individui femminili adulti e due infanti, uno maschio e uno femmina) furono rinvenute nel Castello de L’Aquila nel 1902. La datazione radiometrica colloca gli individui all’interno di un arco temporale compreso tra il 1499 e il 1617 d.C. I resti mummificati del “bambino Celano” (L’Aquila), in ottime condizioni, appartengono a un bambino di sesso non identificabile e di età inferiore a un anno. Le restanti quattro mummie, di individui infantili ancora avvolti in bende, sono state rinvenute nella chiesa di San Giovanni Evangelista (Sant’Eusanio Forconese, L’Aquila). Le mummie sono attualmente esposte in una sezione museale a esse dedicata, nella quale sono divulgati anche i dati scientifici ottenuti dal loro studio. Le mummie rappresentano un archivio biologico e culturale preziosissimo in quanto consentono di estrapolare informazioni antropologiche ed etnografiche non desumibili dai soli resti scheletrici. Ciononostante, i resti umani costituiscono “materiali culturalmente sensibili”, la cui esposizione deve tener conto di questioni etiche e culturali. Inoltre il quadro giuridico in cui rientrano i resti umani in Italia è poco chiaro e in parte lasciato alla consuetudine. Nel progettare e nell’allestire la sezione dedicata alle mummie, il Museo ha cercato di trovare un compromesso tra il dovere della comunicazione scientifica e la pietas verso i resti umani antichi. Le mummie, quindi, sono seminascoste, come a ricordare al visitatore che la visita impone al contempo consapevolezza e contegno.
Parole chiave
museologia, resti umani, etica, antropologia fisica.
The mummies of the University Museum of Chieti: between communication, musealization and respect
Abstract
The University Museum of Chieti displays nine Italian mummies different for historical periods and archaeologica sites of Abruzzo. Four mummies (two adult female individuals and two infants, one male and one female) were found in the Castle of L’Aquila in 1902. Radiometric dating places individuals within a time interval between 1499 and 1617 AD. The mummified remains of the “Celano child” (L’Aquila), in excellent condition, belong to an infant of unidentifiable sex and less than one year old. The remaining four mummies, of childish individuals still wrapped in bandages, were found in the Church of San Giovanni Evangelista (Sant’Eusanio Forconese, L’Aquila). The mummies are currently exhibited in a museum section dedicated to them, in which the scientific data obtained from their study are also disclosed. The mummies represent a precious biological and cultural archive as they allow to extrapolate anthropological and ethnographic information that cannot be inferred from skeletal remains alone. Nonetheless, human remains are sensitive materials, the exposition of which must take into account ethical and cultural issues. Furthermore, the legal regulations concerning human remains in Italy are unclear and partly left to custom. In designing and setting up the section dedicated to mummies, the Museum tried to find a compromise between the duty of science communication and pietas towards ancient human remains. The mummies, therefore, are not shown off, but semi-hidden, in order to remind the visitor that the visit requires at the same time awareness and demeanour; these are the attitudes explicitly requested of the visitor.
Keywords
museology, human remains, ethics, physical anthropology.
p. 38 /Le mummie del Museo Universitario di Chieti: tra comunicazione, musealizzazione e rispetto
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Il Cynotherium sardous Studiati è un canide fossile pleistocenico, appartenente alle Collezioni Geologiche e Storiche del Servizio Geologico d’Italia, conservate e gestite da ISPRA. Per lungo tempo, fin dal 1885, conservate nella sede storica del Museo Agrario Geologico in Largo Santa Susanna in Roma, le collezioni nel 1999 sono state spostate e parzialmente esposte in altra sede fino al 2012, anno in cui sono state totalmente imballate e collocate in deposito. L’Area Attività Museali persegue il fine di rendere accessibile al pubblico questo patrimonio scientifico con ogni mezzo possibile, in attesa di una sede espositiva definitiva. In tale ottica all’inizio del 2019 è stata trovata la soluzione per esporre e rendere fruibile lo scheletro fossile di Cynotherium sardous, rendendo accessibile al pubblico non solo una preziosa testimonianza paleontologica, ma anche un reperto di grande valore paleoambientale. Dopo delicate operazioni di disimballaggio, pulizia e restauro, il reperto fossile è stato reinserito nella sua vetrina storica ed è stato collocato nella sede ISPRA di Roma; il prezioso reperto è quindi attualmente accessibile a tutti, compresi gli ospiti e i visitatori esterni, in modo completamente gratuito. L’esposizione è stata meta di visita guidata per scolaresche e altri visitatori nel corso dell’evento “Scienzainsieme” svoltosi nel mese di settembre 2019, riscuotendo un notevole interesse sia da parte dei ragazzi che del corpo insegnante. L’Istituto si sta muovendo fattivamente nella ricerca di una sede idonea per la conservazione e l’esposizione del patrimonio museale; nel frattempo le collezioni sono accessibili sul sito “Museo virtuale delle collezioni geologiche e storiche” (v. siti web 1 e 2).
Parole chiave
canide, Pleistocene, Sardegna, endemico, esposizione.
The Cynotherium sardous exhibition: an example of recovered accessibility
Abstract
Cynotherium sardous Studiati is a Pleistocene fossil canid, belonging to the Geological and Historical Collections of the Geological Survey of Italy, preserved and managed by ISPRA. For a long time, exactly from 1885, preserved in the historical seat of the Geological Agricultural Museum in Largo Santa Susanna in Rome, the collections in 1999 were moved and partially exhibited in a new seat until 2012, year in which they were fully packaged and placed in storage. The Museum Activity Area pursues the aim, by any means possible, of making this scientific heritage accessible to the public, pending a definitive exhibition seat. With this in mind, at the beginning of 2019, the solution was found to expose the fossil skeleton of Cynotherium sardous, making available to the public not only a precious paleontological testimony, but also a find of great paleoenvironmental value. After delicate unpacking, cleaning and restoration operations, the fossil find was reinserted in its historical showcase and was placed in the ISPRA headquarters in Rome; the precious specimen is therefore currently accessible to everyone, including guests and external visitors, completely free of charge. The exhibition has been a visit destination for school groups and other visitors, during the “Scienzainsieme” event that took place in September 2019, earning remarkable interest both from the children and from the teaching staff. The Institute is actively moving in the search for a suitable location for the conservation and display of the museum heritage; meanwhile, the collections can be visited on the institutional web site “The Virtual museum of the Geological and Historical Collections” (see websites 1 and 2).
Keywords
canid, Pleistocene, Sardinia, endemic, exposition.
p. 42 /L’esposizione del Cynotherium sardous: un esempio di accessibilità ritrovata
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Eliminare le barriere significa non solo migliorare l’accesso fisico agli spazi di un museo ma anche rendere il museo stesso accessibile a un pubblico eterogeneo con interventi atti al superamento delle barriere sensoriali e culturali. Significa aprire le proprie porte al territorio, dialogare con esso e diventarne parte integrante. La visita al museo deve essere un’occasione di crescita personale e culturale che stimola la creatività e il desiderio di essere parte attiva della “comunità museo” in un percorso di conoscenza partecipata.
Parole chiave
accessibilità, inclusione, barriere fisiche, barriere sensoriali, barriere culturali, partecipazione.
Pass Barriers
Abstract
Erase the barriers means not only improve the fisic access to museum’s spaces but also make it accessible to heterogeneous public with actions that could overcome sensory and cultural barriers. It means open the doors to territory, dialogue with it and become an integral part of it. The museum’s visit must be an opportunity for personal and cultural growth that stimulates the creativity and the desire to be an active part of the “museum community” in a path of participatory knowledge.
Keywords
accessibility, inclusion, physical barriers, sensory barriers, cultural barriers, participation.
p. 47 /Superare le barriere
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Il Museo Universitario dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara è da anni impegnato nel recupero, restauro e conservazione delle collezioni naturalistiche provenienti da diversi enti pubblici e privati, al fine di garantirne l’accessibilità e la fruizione al grande pubblico. In alcuni casi, è stato necessario il ricorso al Nucleo Carabinieri CITES per adempiere agli obblighi di legge data la presenza nelle collezioni di reperti soggetti a CITES. Il lavoro svolto insieme ha consentito alle istituzioni della città di riconoscere il Museo Universitario come ente di riferimento nella conservazione del patrimonio naturalistico sottoposto a norme e direttive CITES.
Parole chiave
CITES, collezioni naturalistiche, conservazione, accessibilità.
Conservation and use of naturalistic collections subject to CITES regulation
Abstract
The University Museum of the “G. d’Annunzio” University of Chieti-Pescara has been engaged for years in the recovery, restoration and conservation of nature collections from various public and private entities to ensure their accessibility and enjoyment to the general public. In some cases, it was necessary to use the CITES Carabinieri Nucleus to fulfill the legal obligations regarding the presence of specimens subject to CITES. The work carried out together has allowed the city’s institutions to recognize the University Museum as a reference body in the conservation of natural heritage subject to CITES rules and directives.
Keywords
CITES, natural history collections, conservation, accessibility.
p. 51 /Conservazione e fruizione di collezioni naturalistiche sottoposte a regolamentazione CITES
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Il Museo Antropologico di Torricella Peligna (CH) è collocato all’interno della Mediateca John Fante in Viale Michele Persichitti, una struttura culturale polivalente per un’utenza locale, nazionale e internazionale. All’interno del Museo sono esposti e conservati beni culturali di varia tipologia: reperti archeologici e antropologici che necessitano, oltre che di una catalogazione secondo gli standard nazionali, di una prima esposizione al pubblico che garantisca la fruizione dei beni e che rispetti le norme vigenti sull’accessibilità; da qui l’esigenza da parte del Comune di rivalutare l’organizzazione degli ambienti e strutturare gli spazi anche in funzione dello svolgimento di attività didattiche secondo una nuova strategia di sviluppo dei propri visitatori.
Parole chiave
museo, antropologia, John Fante, fruizione, accessibilità, progettazione.
Remodeling project of the Anthropological Museum of Torricella Peligna, Chieti
Abstract
The Anthropological Museum of Torricella Peligna (CH) is situated inside the John Fante Media Library in viale Michele Persichitti, a multipurpose cultural structure for local, national and international users. Different kinds of cultural heritage are preserved and exhibited inside the Museum. In addition to cataloging according to national standards, archaeological and anthropological finds require a first public display which guarantees their use and follows the current regulations about accessibility. Hence the need by the municipality to re-evaluate rooms and spaces organization also according to the educational activities based on a new development strategy for its users.
Keywords
museum, anthropology, John Fante, fruition, accessibility, design.
p. 56 /Progetto di rimodulazione del Museo Antropologico di Torricella Peligna, Chieti
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Il Museo di Zoologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha progettato un percorso espositivo tattile sulla biodiversità per rendere accessibile a tutti, e in particolare a persone con disabilità visiva, un nucleo collezionistico rappresentativo dei sette habitat individuati nel territorio modenese dalla Pianura Padana all’Appennino. Sono utilizzati per il percorso espositivo esemplari tassidermizzati di recente donazione per salvaguardare le collezioni storiche. È un percorso strutturato che mette a disposizione dei visitatori un libretto esplicativo che è stato tradotto in Braille per le persone con disabilità visiva. La sperimentazione è stata effettuata con visite guidate per focus groups di persone con disabilità visiva che, accompagnate dalla narrazione dello zoologo mediatore, hanno partecipato con grande interesse. Per poter redigere linee guida manca ora un adeguato sistema di validazione che tenga conto della comprensibilità e della precisione per la descrizione degli esemplari zoologici, dell’efficacia, della durata della narrazione, della sua fluidità e scorrevolezza.
Parole chiave
accessibilità, inclusione sociale, disabilità visiva, biodiversità, zoologia.
Experiences of social inclusion in the Museum of Zoology of the Unimore Museum System: a tactile path on biodiversity
Abstract
The Zoology Museum of the University of Modena and Reggio Emilia has planned a tactile exhibition path on biodiversity to make accessible to all, and in particular to people with visual disabilities, a collection nucleus representative of the seven habitats identified in the Modena area from the Po Valley to the Apennines. Recently donated taxidermized specimens are used for the exhibition path to safeguard the historical collections. It is a structured path that provides visitors with an explanatory booklet that has been translated into Braille for people with visual impairnents. The experimentation was carried out with guided tours for focus groups of visually impaired people who, accompanied by the narration of the mediator zoologist, participated with great interest: in order to draw up guidelines there is now no adequate validation
system that takes into account the comprehensibility and accuracy for the description of the zoological specimens, the effectiveness, the duration of the narration, its fluidity and smoothness.
Keywords
accessibility, social inclusion, visual impairment, biodiversity, zoology.
p. 62 /Esperienze di inclusione sociale nel Museo di Zoologia del Polo Museale Unimore: un percorso tattile sulla biodiversità
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Il Museo per la Storia dell’Università, nato negli anni Trenta del XX secolo, è stato frequentato fin dalle sue origini da storici della scienza. L’attenzione sempre crescente verso nuovi pubblici ha stimolato la ricerca di nuove forme di comunicazione interna ed esterna e il tentativo di integrare la partecipazione diretta dei visitatori con le tecnologie digitali. A contenuti prodotti dallo staff museale si sono aggiunti così video storytelling e promo, prodotti soprattutto da studenti universitari che forniscono nuove letture delle collezioni. Il tutto è stato reso disponibile tramite un’App di realtà aumentata fruibile in Museo e dopo la visita. Video promozionali e di storytelling prodotti dagli studenti vengono pubblicati anche sui social del Museo.
Parole chiave
anatomia, fisica, tecnologie digitali, realtà aumentata, social media.
Anatomy and Physics collections of the University of Pavia: research, participation and new digital technologies
Abstract
The Museum for the History of the University, born in the thirties of the twentieth century, has been frequented since its origins by historians of science. The ever increasing attention to new audiences has stimulated the search for new forms of internal and external communication and the attempt to integrate the direct participation of visitors with digital technologies. In addition to the content produced by the museum staff, storytelling and promo videos were added, mainly produced by university students, which provide new readings of the collections. Everything has been made available through an augmented reality app that can be used not only in the Museum, but also after the visit. Promotional and storytelling videos produced by the students are also published on the Museum networks.
Keywords
anatomy, physics, digital technologies, augmented reality app, social media.
p. 69 /Collezioni di anatomia e fisica all’Università di Pavia tra ricerca, partecipazione e nuove tecnologie digitali
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I musei del Sistema Museale Universitario Senese (SIMUS) hanno tra i propri obiettivi principali quello di essere ogni giorno di più strumenti educativi, mezzi per trasmettere conoscenza per la crescita dell’individuo e della società. A nostro avviso, infatti, i musei hanno un valore sociale indiscutibile. Questo deve esplicarsi, con metodi diversi a seconda dei pubblici, nella funzione educativa e nella fondamentale funzione di accoglienza di tutte le persone. Particolare attenzione deve essere rivolta a quelle più fragili, persone con demenza e Alzheimer, con abilità e necessità diverse, cui deve essere garantita al pari degli altri la medesima qualità nelle esperienze di fruizione del museo.
Parole chiave
accessibilità, diversità e inclusione, terza missione, Alzheimer.
“Ancient tools” to promote the inclusion of people with dementia and Alzheimer’s
Abstract
The museums of the Sienese University Museum System (SIMUS) have among their main objectives that of being every day more educational tools, means to transmit knowledge for the growth of the individual and of society. In our opinion, in fact, museums have an indisputable social value. We felt like this value should be realized using methods adapted to the public, both in its educational function and in its function of welcoming all people. Particular attention was paid to the most fragile individuals, as people with dementia and Alzheimer’s, those with different skills and needs who should be guaranteed the same quality of experience in using the museum.
Keywords
accessibility, diversity and inclusion, third mission, Alzheimer.
p. 76 /“Antichi strumenti” per promuovere l’inclusione delle persone con demenza e Alzheimer
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Vengono illustrati i principali interventi realizzati presso il Museo Gemmellaro in tema di accessibilità in occasione del recente processo di ampliamento e ammodernamento del percorso espositivo. Le azioni sono state di tipo logistico, per rendere fruibile il Museo ai diversamente abili, e contenutistico, per ideare e realizzare percorsi espositivi in armonia con le linee guida scaturite dai più recenti studi in ambito di accessibilità comunicativa, sociale ed economica, compatibilmente alle risorse economiche disponibili. Attenzione è stata posta anche all’importante ruolo sociale svolto dal Museo dentro e fuori l’edificio, nel tentativo di coinvolgere gli strati sociali più vulnerabili della popolazione che risiede nei dintorni del Museo.
Parole chiave
accessibilità, comunicazione, inclusione sociale, migranti.
New frontiers for a geopaleontological museum: the Museum “G.G. Gemmellaro” of the University of Palermo
Abstract
Until a few decades ago, the Gemmellaro Museum of the University of Palermo adopted an exhibition system typical of the museums of the early 1900s. All the wooden displays where located in a single great hall and each one was plenty of fossils to illustrate the huge paleontological heritage of Sicily spanning an interval over 300 million years.
Thanks to enlargement and modernization of the exhibition halls, efforts have been payed to render the museum accessible to the disabled persons. Moreover, new exhibition itineraies have been traced on the base of the guidelines provided by the most recent studies in the field of communicative, social and economic accessibility, taking into account the available economic resources. Recently, the Museum has highlighted its social role, carrying out activities indoor and outdoor for the poor and multi ethnic people living in the neighborhood of the museum.
Keywords
accessibility, communication, social inclusion, migrants.
p. 79 /Nuove frontiere per un museo geopaleontologico: il Museo “G.G. Gemmellaro” dell’Università di Palermo
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L’autore presenta le iniziative del Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria, attivo a Firenze, ispirate al progetto di un “Museo per tutti”. Vengono descritte alcune progettazioni per rendere il percorso il più possibile accessibile e inclusivo.
Parole chiave
museo, accessibilità, preistoria.
For an inclusive museum: experiences of the Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria
Abstract
The Author presents the activities of the Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria in Florence, inspired to the “Museum for all” project. Some examples of the accessibility practices in the exhibition are exposed.
Keywords
museum, accessibility, prehistory.
p. 84 /Per un museo inclusivo: esperienze del Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria
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Il recupero dell’identità di una comunità, colpita da un trauma come quello rappresentato dalla crisi sismica dell’autunno 2016, passa anche attraverso la riacquisizione di un museo. Pur essendo tuttora inagibile e con le proprie attività educative ed espositive effettuate presso istituti scolastici, festival della scienza e piazze, il Museo delle Scienze dell’Università di Camerino si riappropria del cortile del proprio complesso ospitante, realizzando due strutture temporanee ora a disposizione del pubblico scolastico e, soprattutto, della cittadinanza. Studenti e cittadini possono così sentire di aver recuperato una parte della loro identità con il recupero dell’accessibilità fisica di un luogo simbolo di Camerino: anche questo è far parte di una comunità che si sta lentamente riappropriando di spazi che, prima del terremoto, disegnavano il volto della propria città.
Parole chiave
museo, identità, comunità.
A new entrance to the Camerino Science Museum
Abstract
The recovery of the identity of a community hit by a trauma such as the seismic crisis of autumn 2016, passes also through the reacquisition of a museum. Despite being still unusable and having to carry out its educational and exhibition activities in schools, Science Festivals and squares, the Science Museum of Camerino University re-appropriates the courtyard of its host complex, creating two temporary structures now available to school audiences and, above all, citizens. Students and citizens can thus feel that they have regained a part of their identity by recovering the physical accessibility of a symbolic place in Camerino. This demonstrates how the community is slowly regaining the spaces that characterised the landscape of its own city before the earthquake.
Keywords
museum, identity, community.
p. 88 /Un nuovo ingresso al Museo delle Scienze di Camerino
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Nella ricca varietà sociale che caratterizza i nostri tempi, si individuano soggetti a rischio di emarginazione culturale, tra essi i malati di Alzheimer, che, in base alle previsioni, diverranno un numero sempre più consistente nel prossimo futuro. Il Museo ha attuato azioni di inclusione culturale per le persone con demenza cognitiva e da tali azioni ne ha ricavato un significativo arricchimento in termini di competenze e collaborazioni. Tuttavia lo sviluppo dei progetti di inclusione culturale non può prescindere da azioni coordinate politiche, socio-sanitarie e culturali. In questa prospettiva si ridisegna il ruolo del museo sempre più chiamato a interconnettersi con più enti e sempre più aperto alla pluralità sociale.
Parole chiave
Alzheimer, partecipazione, emarginazione, rete territoriale, amministrazioni pubbliche.
NaturalMente. Cultural Sites of the province of Livorno for Alzheimer
Abstract
In the rich social variety that characterizes our times, we target individuals at risk of cultural marginalization, and among them, people with Alzheimer’s disease who, according to forecasts, will become an increasingly substantial number in the near future. The Museum has implemented cultural inclusion actions for people with cognitive dementia and from these actions has obtained a significant enrichment in terms of skills and collaborations. However, the development of cultural inclusion projects cannot be separated from coordinated political, socio-health and cultural actions. In this perspective, the role of the museum increasingly called to interconnect with multiple entities and increasingly open to social plurality is redrawn.
Keywords
Alzheimer, participation, social exclusion, territorial network, public administrators.
p. 91 /NaturalMente. I luoghi della cultura della provincia di Livorno per l’Alzheimer
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Il caso dell’ex Manicomio San Niccolò di Siena, un vero e proprio museo di storia della sanità e dell’assistenza mai costituito, può testimoniare, con la realizzazione di due documentari di memoria orale, un insieme di storie private, cure mediche, esperienze di ergoterapia intrecciate alla storia della politica nazionale e locale, della scienza medica, dell’economia, dell’architettura.
Parole chiave
manicomi, memoria orale, documentari video.
The Asylum of Siena: an “open-air museum”
Abstract
The case of the former San Niccolò Asylum in Siena, a veritable museum of the history of health care and assistance that has never been set up, can be witnessed by the production of two oral memory documentaries, a set of private stories, medical care, and ergotherapy experiences intertwined with the history of national and local politics, medical science, economics, and architecture.
Keywords
asylums, oral memory, video documentaries.
p. 96 /Il Manicomio di Siena: un “museo diffuso a cielo aperto”
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La branca della robotica che si occupa di metodologie per la percezione della cosiddetta “realtà aumentata” ha una potenziale applicazione anche nei problemi museografici legati all’accessibilità in caso di deficit visivo e cognitivo. L’implementazione dell’ingegneria dell’automazione in ambito museale è ancora completamente inedita, ma potrebbe essere una valida alternativa alla modellazione tridimensionale reale, adatta solo alle persone ipovedenti. Il tavolo di lavoro che è stato creato da chi scrive coinvolgendo l’ingegnere prof. Domenico Prattichizzo dell’Università di Siena ha l’obiettivo di creare un sistema di visita inclusivo, non alternativo per i diversamente abili e che comporta due tipi di vantaggi: un cospicuo abbattimento dei costi di realizzazione (peraltro non limitati alla riproduzione di un singolo oggetto ma relativi a un’intera collezione museale) e la creazione di un’esperienza di visita adatta a tutti, utile anche per l’apprendimento, sia in caso di deficit mentale, sia per l’interazione con l’infanzia.
Parole chiave
automazione, didattica, percezione sensoriale, partecipazione, basso costo.
Sustainable and shared three-dimensionality. The implementation of automation engineering in museums
Abstract
The part of robotics that deals with methodologies for the perception of the so-called “augmented reality” has a potential application also in museological problems related to accessibility in case of visual and cognitive impairment. The implementation of automation engineering in museums is still completely new, but it could be a valid alternative to materic three-dimensional modeling, suitable only for visually impaired people. The work table that was created by the writer by involving the engineer prof. Domenico Prattichizzo of the University of Siena has the objective of creating an inclusive, non-alternative visit system for the disabled and which involves two types of advantages: a conspicuous reduction of construction costs (moreover not limited to the reproduction of a single object but to an entire museum collection) and the creation of a visit experience suitable for everyone, also useful for learning, both in case of mental deficit, both for interaction with childhood.
Keywords
automation, education, sensory perception, participation, low costs.
p. 99 /Tridimensionalità sostenibile e condivisa. L’implementazione nei musei dell’ingegneria dell’automazione
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L’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca, ANVUR, nel 2013 ha incluso le attività dei sistemi e dei poli museali delle università nella terza missione delle università italiane. Tale decisione ha sollecitato le stesse università a una maggiore considerazione delle attività realizzate per la diffusione della conoscenza e per garantire a una sempre più vasta parte dei cittadini l’accesso al patrimonio scientifico posseduto. In tale contesto, la risposta dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” è stata l’istituzione del Sistema Museale di Ateneo, SiMA, che ha ereditato le esperienze e le competenze del CISMUS, Centro Interdipartimentale di Servizi per la Museologia Scientifica, ampliandone le competenze e il ruolo. Sostenuto finanziariamente e in maniera crescente dal Consiglio di Amministrazione, il SiMA ha a mano a mano incrementato le proprie attività, anche di terza missione, focalizzando l’attenzione sul tema dell’accessibilità al patrimonio, del rapporto con il territorio e con il più ampio pubblico. I musei regolarmente aperti al pubblico sono a oggi il Museo di Scienze della Terra, il Museo di Zoologia “Lidia Liaci”, il Museo Orto Botanico e il Museo Faunistico “Bernardo Terio”. Dal 2017 sono state calendarizzate nuove iniziative e, in particolare, sono da sottolineare: le aperture domenicali dei musei universitari, le visite speciali per i più piccoli e l’apertura alla città del Palazzo Ateneo, attualmente sede del Rettorato e di alcuni dipartimenti umanistici.
Parole chiave
terza missione, sistema museale, SiMA, accessibilità, territorio.
The project “Museum for all” of the Museum System of the University of Bari
Abstract
The National Agency for Evaluation of the University and Research System, ANVUR, in 2013 included the activities of the museum systems of the universities in the third mission of the Italian Universities. This decision pushed the universities to take greater account of the activities carried out to disseminate knowledge and to ensure the access of an increasing proportion of citizens to their scientific heritage. In this context, the response of the University of Bari “Aldo Moro” has been the establishment of the Museum System of Ateneo, SiMA, which has inherited the experiences and competences of previous CISMUS, Interdepartmental Centre of Services for Science Museum, broadening its competences and role. Supported financially and increasingly by the Board of Directors, the SiMA has gradually increased its activities, including third mission, focusing its attention on the theme of accessibility to heritage, the relationship with the territory and with the wider public. The Museum of Earth Sciences, the Museum of Zoology “Lidia Liaci”, the Museum of the Botanical Garden and the Museum of Fauna “Bernardo Terio” are now regularly open to the public. Moreover, since 2017 new initiatives have been calendared and, in particular, they are to be emphasized: the Sunday openings of university museums; the special visits for children and the opening to the city of the Palazzo Ateneo, currently the seat of the Office of Rector and some humanities departments.
Keywords
third mission, museum system, SiMA, accessibility, territory.
p. 103 /Il progetto “Museo per tutti” del Sistema Museale dell’Università degli Studi di Bari
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Kosmos, il nuovo Museo di Storia Naturale, ha voluto adottare nel suo nuovo allestimento strategie adatte a promuovere l’accessibilità alle collezioni. Il percorso è stato dunque arricchito di installazioni e giochi interattivi con l’intento di veicolare i contenuti scientifici in forma coinvolgente. Per visite guidate e laboratori Kosmos si avvale della collaborazione di ADMaiora, società che fornisce servizi educativi e di intrattenimento. Di comune accordo con lo staff del Museo, ADMaiora ha sviluppato un’offerta didattica capace di rendere fruibili i contenuti museali a tutti i livelli, ponendo particolare attenzione alle esigenze dei pubblici che presentano disabilità. Sono stati predisposti kit didattici di supporto alla visita ed è stato ideato un laboratorio di paleontologia per piccoli gruppi con disabilità cognitiva. Infine, per preparare alla visita i ragazzi con specifiche disabilità relazionali, è stato redatto un documento di “storia sociale” che utilizza la Comunicazione Aumentativa Alternativa.
Parole chiave
storia naturale, comunicazione, accessibilità, pubblico, didattica.
Kosmos, the new cultural project of the University of Pavia for its Natural History collections
Abstract
Kosmos, the new Natural History Museum, adopted for its new exhibition strategies dedicated to the accessibility of the collections. The gallery was therefore enriched with exhibits and games with the aim of conveying scientific content in an engaging form. For guided tours and workshops Kosmos makes use of the collaboration of ADMaiora, a company that provides educational services. Together with the museum’ staff ADMaiora has developed an educational offer capable of making museum content accessible at all levels, including audiences who present disabilities. To support the visit few didactic kits have been added and a new palaeontology laboratory kit for small groups with cognitive disabilities has been created. Finally, a "social history" document that adopt Augmentative Alternative Communication (AAC) was drawn up to prepare children with specific relational disabilities to the visit.
Keywords
natural history, communication, accessibility, public, didactics.
p. 106 /Kosmos, il nuovo progetto culturale dell’Università di Pavia per le collezioni di storia naturale
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L’accessibilità museale è oggi considerata un complesso connubio di strumenti e pratiche volto a fornire accesso agli ambienti e ai contenuti del museo, ma quali sono le barriere a una fruizione museale veramente ampia e, soprattutto, come si possono superare? Negli ultimi decenni hanno giustamente ricevuto molta attenzione gli aspetti relativi all’accessibilità fisica al museo, che tengono in considerazione, oltre alle difficoltà motorie, anche problematiche relative alle difficoltà sensoriali (vista e udito in maniera particolare). Ci sono però altri aspetti dell’accessibilità che incidono, anche pesantemente, sulla visita o, ancora prima, sulla decisione di visitare un museo. Nell’articolo si focalizzerà l’attenzione sulle barriere di tipo culturale, analizzandone le caratteristiche e, soprattutto, proponendo strategie di miglioramento.
Parole chiave
accessibilità, barriere culturali, accoglienza.
Cultural accessibility to museums. Barriers and improvement strategies
Abstract
Museum accessibility is now considered a complex combination of tools and practices that improve access to museum environments and contents, but what are the barriers to a truly wide museum use and, above all, how can they be overcome? In recent decades, aspects relating to physical accessibility to the museum have rightly received much attention: motor difficulties but also sensory difficulties (seen and heard in a particular way). However, there are other aspects of accessibility that impact, even heavily, on the visit or, even earlier, on the decision to visit a museum. In the article, attention will be focused on cultural barriers, analyzing their characteristics and, above all, proposing improvement strategies.
Keywords
accessibility, cultural barriers, hospitality.
p. 112 /Accessibilità culturale nei musei. Barriere e strategie di miglioramento
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Il Museo Egizio è in prima linea sui temi dell’inclusione sociale, con molte iniziative sia in Museo sia sul territorio torinese. Il programma “Il Museo fuori dal Museo” nasce dall’impegno di rendere accessibili i contenuti delle collezioni dell’Egizio anche a coloro che non possono visitare il Museo. In particolare, dei percorsi didattici speciali sono studiati ad hoc per andare incontro agli studenti detenuti presso la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” e l’Istituto Penitenziario Minorile “Ferrante Aporti”, ai piccoli degenti dell’Ospedale Infantile “Regina Margherita” e ai cittadini di tutti i quartieri di Torino, comprese le periferie, tramite la rete delle biblioteche civiche.
Parole chiave
inclusione, prigioni, ospedali, periferie, didattica.
The museo out from the museum
Abstract
The Museo Egizio is strongly engaged in the filed of the social inclusion, with several projects both in the museum and in the city. The programme “The Museo out from the Museum” responds to the will to make the collections accessible to everyone, including who is unable to access the museum. In specific, special educational programmes are created to involve the students imprisoned in the Detention Centre “Lorusso e Cutugno” and in the juvenile section “Ferrante Aporti”, the young patients of the Children Hospital “Regina Margherita”, and the residents of all the boroughs of Turin, even the suburbs, through the public City Libraries network.
Keywords
outreach, prisons, hospitals, suburbs, education.
p. 117 /Il museo fuori dal museo
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Il progetto Whale HUB è dedicato alla sala “Storie di una balena”, recente espansione del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, incentrata su uno scheletro di balena fossile. L’allestimento permanente, in equilibrio tra ricerca scientifica e divulgazione per un pubblico non specialista, affronta il tema della sostenibilità ambientale attraverso il dialogo tra diversi campi di studio come la paleontologia, la zoologia e l’etnografia, e promuovendo l’impegno a favore dell’ambiente. Allo scopo di aumentare il pubblico giovane attraverso la creatività e le new media strategies, Whale HUB si è sviluppato in quattro fasi realizzate in partenariato con diverse istituzioni scientifiche ed educative. Grazie a queste collaborazioni e alla partecipazione di artisti e studenti creativi, tra il 2018 e il 2019 sono state realizzate una serie di attività ed eventi culturali dentro e fuori il Museo: da un programma di residenza per tre artisti in spedizione nel Mar Mediterraneo insieme a biologi marini per diffondere conoscenza sulla fragilità degli ecosistemi marini, alla produzione di prototipi comunicativi da parte di studenti di design per promuovere la Sala della Balena online e offline, alla creazione di un’installazione artistica che riproduce un capodoglio a grandezza naturale attualmente esistente nel Santuario Pelagos attraverso l’utilizzo di contenitori usati in poliaccoppiato per denunciare l’inquinamento da plastica nel Mediterraneo.
Parole chiave
ecosistemi marini, arte contemporanea, inquinamento da plastica, nuovi pubblici, new media strategies.
Whale HUB. Audience Development, Sustainability and Contemporary Art
Abstract
The project Whale HUB is dedicated to the recently-created permanent exhibition entitled “Tales of a Whale” at the Museum of Natural History of the University of Florence, centered on a fossilized whale skeleton. The exhibition, balanced between scientific research and dissemination of knowledge for non-expert audiences, deals with the theme of environmental sustainability, cross-cutting different fields of knowledge, such as paleontology, zoology and ethnography, and promoting pro-environmental concern and behavior. Aiming to develop young audiences through creativity and new media strategies, Whale HUB was structured in four phases realized in partnership with different scientific or educational institutions. Thanks to these collaborations and the engaged participation of artists and creative students, a variety of cultural activities and events were realized between 2018 and 2019 inside and outside the museum: from an art residency program for three artists in expedition in the Mediterranean Sea along with marine biologists to disseminate knowledge on the fragility of marine ecosystems, to the production of communicative prototypes by design students to promote the Whale Hall online and offline, to the creation of an artistic installation reproducing a life-size sperm whale currently living in Pelagos Sanctuary by means of used containers to denounce plastic pollution in the Mediterranean Sea.
Keywords
marine ecosystems, contemporary art, plastic pollution, audience development, new media strategies.
p. 121 /Whale HUB. Connettere sviluppo di pubblico, sostenibilità e arte contemporanea
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Per poter esercitare la sua funzione sociale il Museo deve oggi porsi in una posizione “aperta” e “di ascolto” nei confronti della collettività (Falchetti, 2014). Secondo lo Statuto dell’ICOM (2007), il Museo è infatti “un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società, e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che effettua ricerche sulle testimonianze materiali e immateriali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, e le comunica e specificatamente le espone per scopi di studio, educazione e diletto”. Un Museo è tale se è aperto al pubblico ma al contempo il Museo deve avvicinarsi al pubblico. Le barriere all’accesso non sono soltanto di tipo architettonico o sensoriali, ma anche culturali. Molte persone frequentano di rado i musei perché reputano i contenuti al di sopra delle loro possibilità di comprensione, spesso perché hanno visitato istituzioni che le hanno deluse in tal senso e in cui si sono sentite mortificate ed emarginate dal punto di vista culturale (Falchetti, 2010, 2014; Miglietta, 2017). È dunque fondamentale predisporre adeguate strategie per superare questo genere di barriera all’accesso e fruizione delle collezioni museali. Grande importanza assume, in tale ottica, il coinvolgimento del pubblico nelle attività del laboratorio di restauro e conservazione dei musei. Il “laboratorio aperto” offre ai visitatori una visione particolare, sicuramente unica, del bene culturale, e permette loro di condividere e comprendere aspetti che rimarrebbero altrimenti sconosciuti. Il cantiere vissuto soltanto dagli addetti ai lavori è da ritenere superato dalle esigenze del visitatore odierno, che vuole essere informato e vede le attività di restauro e conservazione come parte del percorso di visita, come dimostrazione dell’attività del museo, come componente dell’ambiente museale. L’intervento di restauro diventa così un momento di scambio con il pubblico, in quanto il visitatore diventa parte attiva. Illustrare al pubblico i materiali e le tecniche adottate, aprire un dialogo in risposta alle domande, con adeguato linguaggio, valorizza la comprensione delle difficoltà insite nella complessa attività del restauro, creando al contempo la consapevolezza dell’importanza delle attività di conservazione preventiva del patrimonio del museo (Spiridon, 2013). Scopo della presente comunicazione è quello di presentare le esperienze maturate presso alcune istituzioni museali siciliane, che hanno inteso rendere pienamente partecipe il pubblico delle attività svolte “in cantiere”, coinvolgendo e sensibilizzando al contempo gli stakeholder.
Parole chiave
museo, conservazione preventiva, restauro, cantieri aperti, accessibilità.
Restoration and conservation laboratories open to the public as a strategy for the promotion of accessibility in museums
Abstract
Today the Museum has to listen and open up towards the community so that it can exercise its social function (Falchetti, 2014). According to the ICOM Statute (2007), a museum “is a non-profit, permanent institution at the service of the society and its development, open to the public, which acquires, conserves, researches, communicates and exhibits the tangible and intangible heritage of humanity and its environment for education, study and enjoyment”. The barriers to accessibility are not only architectural or sensory but also cultural. Many people rarely go to museums because they consider the contents beyond their comprehension skills, often because they have visited institutions that have disappointed and alienated them (Falchetti, 2010, 2014; Miglietta, 2017). Therefore it is essential to have adequate strategies to overcome this type of barriers towards access and usage of museum collections. From this perspective, the involvement of the public in the conservation activities assumes great importance. The “open laboratory” offers a particular and certainly unique vision of the cultural heritage to visitors and allows them to share and understand aspects that would, otherwise, remain unknown. The laboratory accessible only by professionals is to be considered obsolete by the needs of current visitors who want to be informed, and who consider conservation activities as part of the visit path, as a demonstration of the museum’s activity, as a component of the museum’s environment. Thus, the restoration work becomes an occasion of sharing with the public and the visitor himself becomes an active part. Showing to the public the materials and the techniques, opening a dialogue with an appropriate choice of language enhances the comprehension of the difficulties and complexity of the conservation activities and helps creating consciousness of the importance of preventive conservation practices inside a museum (Spiridon, 2013). The main aim of this communication is to present the experiences gained in some sicilian museums, which had the purpose of making the public fully engaged in the activities carried out “in situ”, while involving and raising awareness among the stakeholders.
Keywords
museum, preventive conservation, restoration, open laboratories, accessibility.
p. 126 /I laboratori di restauro e conservazione aperti al pubblico come strategia di promozione dell’accessibilità nei musei
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Dal 2004 l’Università di Siena ha avviato progetti orientati all’accessibilità dei beni culturali nei musei, negli allestimenti temporanei, nelle iniziative culturali. Sono presentate esperienze relative al ruolo dei musei nello sviluppo della cultura dell’accessibilità nella scuola e nel pubblico giovanile.
Parole chiave
accessibilità, Design for All, beni culturali, musei, esposizioni.
The best practices of Siena University of accessibility towards cultural heritage and communicative codes with young peolple: “prohibited not to touch”, MIUR projects, work related learning experiences
Abstract
In 2004 the Siena University started some projects towards the accessibility in Cultural Heritage of Museums, temporary exhibitions and cultural events. The Authors present some actions in building up accessibility culture in the School and young people.
Keywords
accessibility, Design for All, cultural heritage, museum, exhibitions.
p. 130 /Buone pratiche di accessibilità ai beni culturali e di comunicazione con i giovani adulti all’Università di Siena: “Vietato NON toccare”, progetti MIUR, alternanza scuola-lavoro
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Il 7 giugno del 2019 è stato inaugurato nell’Orto Botanico di Perugia un nuovo “Giardino dei profumi”, realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Il Giardino è accessibile ed è stato costruito da richiedenti asilo e da persone con esigenze speciali. La costruzione di questa nuova struttura nell’Orto rientra in un progetto professionalizzante denominato “Futuro nel verde” che ha visto la collaborazione di diversi partner pubblici e privati; proprio l’eterogeneità del partenariato ha reso possibile un approccio orientato a una maggiore attenzione verso le problematiche sociali e dell’accessibilità. Il punto di partenza è stato un corso professionale gratuito, frequentato da disoccupati, richiedenti asilo, studenti e disabili, che ha permesso ai corsisti di avere le prime basi per la realizzazione di un’area verde accessibile. Gli studenti coadiuvati dai docenti hanno poi realizzato il giardino, con piante profumate coltivate all’interno di aiuole di acciaio rialzate e precedute da un vialetto carrozzabile.
Parole chiave
giardino, profumi, accessibilità, inclusività, progettazione.
The New Garden of Scents at the Botanical Garden of Perugia
Abstract
On the 7th June 2019 a new “Garden of Scents” was inaugurated at Perugia’s Botanical Garden, realized with the support of the “Cassa di Risparmio di Perugia” Foundation. The Garden is accessible and was built by asylum seekers and people with special needs. The construction of this new structure in the Botanical Garden comes under a professionalization project entitled “Future in Green” that as enjoyed the collaboration of various public and private partners and it is the very heterogeneity of the partnership that made an approach focused on greater attention to social problems and accessibility, possible. The starting point was a free professional course, attended by unemployed, disabled, asylum-seekers and students, that allowed its attendees to acquire the basic skills for the creation of an accessible green area. The students, assisted by their teachers, then produced their garden, with scented plants cultivated within raised steel beds and served by a wheel-friendly lane.
Keywords
garden, scents, accessibility, inclusivity, planning.
p. 137 /Il nuovo Giardino dei profumi dell’Orto Botanico di Perugia
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Nel marzo 2010, dopo anni di attività educative e culturali per valorizzare raccolte e collezioni dell’Ateneo, l’Università degli Studi di Perugia ha inaugurato un nuovo museo, la Galleria di Storia Naturale di Casalina. Un luogo fisico, aperto al pubblico, dove poter dare continuità alle esperienze e alle attività, un museo aperto e partecipativo. Il “nuovo” Museo, collocato nel territorio regionale fuori dall’ambito urbano, ha avuto immediatamente la necessita di attuare un approccio integrato e condiviso per l’accessibilità al patrimonio conservato, sperimentando linguaggi e forme di comunicazione. Le collaborazioni, sotto la veste di scambi, con le associazioni di qualsiasi tipo, hanno permesso di guadagnare la fiducia delle comunità locali, attraverso differenti forme di accessibilità culturale, allo scopo di favorire l’apertura e il dialogo con il territorio. Le molteplici e variegate attività organizzate e proposte hanno sempre travalicato ogni obsoleta linea di confine, dando ampio spazio all’interdisciplinarità delle iniziative. In particolare, la diversità delle aree geografiche di origine dei campioni esotici delle collezioni ha permesso il coinvolgimento diretto, nelle esperienze proposte, di comunità e culture “diverse” presenti nella regione. Inclusione, multiculturalità, dialogo, dibattito e coinvolgimento sono state le parole chiave che hanno accompagnato le strategie e l’organizzazione delle attività per rendere accessibile il Museo.
Parole chiave
campioni di storia naturale, linguaggi, inclusione, accessibilità, multiculturalità.
Once a dark, dusty museum and completely inaccessible! The experiences of the Natural History Gallery, University of Perugia
Abstract
In March 2010, after years of educational and cultural activities, to treasure the University’s compilations and collections, the University of Perugia inaugurated a new museum, the Natural History of Casalina Gallery. A physical location, open to the public, allowing continuity of experiences and activities, an open and participating museum. This “new” Museum, located in the region’s territory outside an urban context, immediately needed to embark upon an integrated and shared approach to ensure accessibility to its conserved patrimony, experimenting languages and forms of communication. Collaboration, in the form of exchanges, with various kinds of associations allowed it to earn the trust of the local communities through varying forms of cultural accessibility, with the aim of cultivating openness and dialogue with the territory. The multiple and varied activities proposed and organized always crossed any obsolete boundaries, giving ample space to the interdisciplinary nature of the initiatives. In particular, the diversity of the geographical origins of exotic examples in the collections has led to the direct involvement, in the experiences proposed, of the “different” communities and cultures present in the Region. Inclusion, multiculturality, dialogue, debate and involvement have been accompanying the strategies and activity organization in making the museum accessible.
Keywords
examples of natural history, languages, inclusion, accessibility, multiculturality.
p. 140 /Era un museo buio, polveroso e... inaccessibile! Le esperienze della Galleria di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Perugia
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Negli ultimi decenni una profonda trasformazione ha coinvolto i musei in una progressiva apertura e attenzione verso le diverse tipologie di pubblico. In questo contesto hanno assunto sempre maggiore importanza il graphic e il visual design. Queste discipline, insieme, servono a creare l’immagine coordinata di un’istituzione e a supportare le scelte museografiche dei curatori in un’ottica di accessibilità sia fisica sia culturale. La grafica, che aveva un tempo il solo compito di “rendere visivamente” un concetto, oggi è in grado di intervenire in modo incisivo per rendere accessibile il messaggio. Il graphic designer che opera in un museo deve anche porsi l’obiettivo di progettare nell’ottica di un “design inclusivo”, che significa essenzialmente un design per tutti, come auspicato anche dalle Linee Guida per la comunicazione del MiBACT (2015). Alcune best practices mostrano come il corretto sviluppo di un concept, a partire dal logo fino a tutto il coordinato della comunicazione visiva, possa avere ricadute sulla trasmissione del messaggio a un vasto pubblico.
Parole chiave
graphic design, design inclusivo, museografia, best practices.
Graphic design for the improvement of Museum accessibility
Abstract
In the last decades, a profound transformation has involved places of culture and museums in a progressive openness and attention to users and different audiences. In this context, graphic and visual design have become increasingly more important. The purpose of these disciplines together is to create a coordinated image of an institution and to support the curator’s museographic choices with awareness to both physical and cultural accessibility. Graphics, that once had the only task of “visually rendering” a concept, today are able to heavily contribute in making the message accessible to the user. The designer working on the concept setting himself the goal to create an “inclusive designs”, which essentially means “designing for everyone”, as also advocated by the MiBACT Communication Guidelines (2015). Some best practices show how the correct development of a concept, starting from the logo up to the coordinated visual communication, can have measurable positive effects on the transmission of the message to a wide audience of users and help to strengthen the link between citizens/visitors and cultural heritage.
Keywords
graphic design, inclusive design, museography, best practices.
p. 146 /Il graphic design per il miglioramento dell’accessibilità museale
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Questo contributo illustra l’esperienza di tre “Incontri d’arte” che si sono svolti presso il Museo di Archeologia dell’Università degli Studi di Pavia. Nell’ottica di una strategia di sviluppo del proprio pubblico, il Museo ha coinvolto tre artisti contemporanei che hanno tratto ispirazione dai reperti della raccolta museale e hanno esposto una selezione delle loro opere. Le tre mostre temporanee hanno attratto in Museo un nuovo tipo di pubblico: fotografi, artisti, collezionisti, specialisti e studenti di arte contemporanea, che hanno superato le barriere che usualmente si erigono tra la creatività di ieri e di oggi.
Parole chiave
inclusività, museo, archeologia, arte contemporanea.
Yesterday and today’s creativity. Art meetings at Pavia University museum of archeology
Abstract
This paper illustrates the experience of three Art meetings that took place at the Archeology Museum of the University of Pavia. In order to develop its audience, the Museum involved three contemporary artists who were inspired by the exhibits of the museum collection and displayed a selection of their works. The three temporary exhibitions have attracted a new type of audience to the Museum: photographers, artists, collectors, specialists and students of contemporary art, overcoming the barriers that usually arise between yesterday and today creativity.
Keywords
inclusiveness, museum, archeology, contemporary art.
p. 150 /Creatività di ieri e di oggi. Incontri d’arte al Museo di Archeologia dell’Università di Pavia
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Il Museo di Zoologia e Anatomia Comparata del Polo Museale dell’Università di Modena e Reggio Emilia presenta un’esperienza di alternanza scuola-lavoro rivolta a uno studente con bisogni educativi speciali. Il percorso formativo è stato organizzato come sperimentazione di inclusività e di accessibilità al patrimonio culturale zoologico del Museo. L’esperienza si è concretizzata con una mostra di disegni realizzata dallo studente e un percorso di visita, guidato da lui, nelle sale del Museo. I disegni che sono stati esposti in mostra nel Museo, collocati accanto alle vetrine, sono il frutto di un’accurata selezione di alcuni animali che lo studente ha riprodotto da novello naturalista, creando, con l’inserimento di elementi fantastici, una specie di moderno bestiario a tratti reale e bizzarro.
Parole chiave
alternanza scuola-lavoro, museo universitario di zoologia, accessibilità, inclusività, neurodiversità.
Animals posing. An experience of school-work alternation at the UNIMORE Museum System for the inclusivity and accessibility of the zoological cultural heritage
Abstract
The Museum of Zoology and Comparative Anatomy of the Museum System of the University of Modena and Reggio Emilia presents its experience of school-work alternation addressed to a student with special educational needs. The training course was organized as an experimentation of inclusiveness and accessibility to the Museum’s zoological cultural heritage. The experience took the form of an exhibition of drawings created by the student and a guided tour, led by him, in the rooms of the Museum. The drawings exhibited in the Museum, placed next to the museum showcase, were produced by a careful selection of some animals that the student has reproduced as budding young naturalist, creating, with the insertion of fantastic elements, a kind of modern bestiary, midway between the real and the bizarre.
Keywords
school-work alternation, zoology university museum, accessibility, inclusivity, neurodiversity.
p. 154 /Animali in posa. Un’esperienza di alternanza scuola-lavoro del Polo Museale UNIMORE per l’inclusività e l’accessibilità del patrimonio culturale zoologico
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L’Archivio Indire ha origine dalla Mostra didattica nazionale che ebbe luogo a Firenze nel 1925 e dal successivo Museo Didattico Nazionale, dismesso nel dopoguerra con la conseguente parziale perdita e alterazione dell’organizzazione dei materiali originali. Oggi quella documentazione, insieme alle successive acquisizioni, è conservata nei diversi fondi archivistici Indire, inventariati, in massima parte catalogati e accessibili grazie ai database sviluppati dall’ente, raggiungibili anche da rete esterna. Indire ha anche creato una nuova sezione del suo sito web: la Digital Collection. Questa raccolta comprende due gallerie tematiche: le mostre virtuali sviluppate per promuovere il vasto patrimonio dell’Archivio storico Indire e le raccolte di materiali didattici (classroom materials), che hanno lo scopo di incoraggiare l’uso di fonti storiche nell’insegnamento. Oggi Indire sta migliorando l’usabilità e l’accessibilità del proprio patrimonio digitale, con l’obiettivo di consentire a tutti gli utenti di percepire, comprendere e interpretare i materiali archivistici, anche attraverso tecnologie assistive dedicate.
Parole chiave
archivio, public history, collezioni digitali, storia della scuola, accessibilità.
The Indire Digital Collection: valorize, disseminate, include
Abstract
The Indire Archive originates from the National Educational Exhibition which took place in Florence in 1925 and from the installation displayed at the National Didactic Museum, later dismissed during post-war period with the consequent loss and alteration of the original materials organization. Today that documentation, together with subsequent acquisitions, are kept in several historical collections, mostly cataloged and accessible from both an outer and an inner network system. Indire created a new section of its website: the Digital Collection, this collection comprehends two thematic galleries: the virtual exhibitions developed to promote the vast heritage of the Indire Historical Archive, and the classroom materials collections to encourage the use of historical sources in teaching. Indire is nowaday improving the usability and accessibility of its digital heritage, with the aim of allowing all users to perceive, understand and interpret the archive materials, also through dedicated assistive technologies.
Keywords
archive, public history, digital collection, history of school, accessibility.
p. 159 /La Digital Collection Indire: valorizzare, diffondere, includere
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L’interazione tra esperti in materie umanistiche e scientifiche è una pratica comune e consolidata nel mondo dei beni culturali. Il valore scientifico attribuito al patrimonio storico-artistico genera nuove conoscenze, che, comunicate al grande pubblico, aumentano l’accessibilità culturale. Nostro caso studio è il programma con visite speciali tenutosi nel 2017-2019 al Museo e Real Bosco di Capodimonte, con il coinvolgimento della Stazione Zoologica di Napoli. Nell’ambito del programma “Manda tutto a monte, vai a Capodimonte!” i Servizi Educativi di Capodimonte hanno promosso un ciclo di visite tematiche gratuite alla mostra “Jan Fabre. Naturalia e Mirabilia”. La formula narrante è stata quella del dialogo a due voci: uno storico della natura e una storica dell’arte si alternavano nel raccontare aspetti diversi degli oggetti esposti. Con l’evento “Sapore…di mare”, il dialogo a due voci ha reso omaggio alle tele barocche di natura morta napoletana con pesci e frutta di mare. Nel 2019 l’esperienza interculturale è confluita nel progetto PON “Il mare…in città” dell’Istituto Comprensivo G. Fiorelli di Napoli; in occasione della mostra “Jan Fabre. Oro Rosso”, gli alunni sono stati portati in visita a Capodimonte alla ricerca delle opere d’arte contenenti elementi naturalistici.
Parole chiave
Museo di Capodimonte, arte e scienza, natura morta, outreach, scuola.
Art history and marine zoology. A two-voices dialogue for an accessible culture in the Museum of Capodimonte
Abstract
The interaction between experts in the humanities and science is a common and established practice in the field of cultural heritage. The scientific value attributed to historical-artistic heritage generates new knowledge which, when disseminated to the general public, increases cultural accessibility. Our case study is a program with special visits held in 2017-2019 at the Museum and Royal Park of Capodimonte, involving the Stazione Zoologica Anton Dohrn. As part of the program “Manda tutto a monte, vai a Capodimonte!” the Education Department of Capodimonte promoted a series of free thematic visits to the exhibition “Jan Fabre. Naturalia and Mirabilia”. The educators used dialogue as a storytelling device: a nature historian and an art historian took turns telling different aspects of the objects on display. During the event “Sapore...di mare”, this dialogue focussed on the Neapolitan baroque still life paintings with fish and seafood. In 2019 this cross-disciplinary experience was merged into the PON project “Il mare...in città” for the high school Istituto Comprensivo G. Fiorelli of Naples; on occasion of the exhibition “Jan Fabre. Oro Rosso”, students were invited to visit Capodimonte to look for works of art containing naturalistic elements.
Keywords
Capodimonte Museum, art and science, still life, outreach, school.
p. 165 /Storia dell’arte e della zoologia marina. Un dialogo a due voci per una cultura accessibile al Museo di Capodimonte
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Un museo accogliente è un museo accessibile. Un museo accessibile è un museo inclusivo. Rendere accessibile e inclusivo un museo significa metterlo a disposizione della società. Il concetto di accessibilità non deve limitarsi all’abbattimento delle barriere architettoniche: il museo deve impegnarsi anche e soprattutto nella rimozione non solo delle barriere sensoriali e cognitive ma anche di quelle culturali, emotive e perfino economiche, affinché ogni fruitore possa sentirsi parte attiva dell’esperienza museale. Un museo accessibile e inclusivo, infatti, è un luogo empatico che fa della partecipazione attiva la prima strategia per il coinvolgimento di coloro che intendono vivere una simile esperienza. L’apertura a tutti i tipi di pubblico offre un’importante e delicata opportunità per formulare e ri-formulare le strategie educative museali. Il Sistema Museale dell’Università di Pisa, con i suoi dieci musei, promuove iniziative d’inclusione. Ecco tre esempi. 1) “Musei e Alzheimer”: dal 2014 sono dedicate specifiche iniziative alle persone affette da forme non gravi di Alzheimer o altre demenze e ai propri caregiver, con lo scopo di incoraggiare l’espressione creativa. 2) “Tocchiamo questo tasto”: nel 2017 è nata una collaborazione con l’Associazione Italiana delle Persone Down di Pisa. Il Museo degli Strumenti per il Calcolo ha attivato un laboratorio dedicato alla creazione di oggetti con materiale elettronico in disuso. Gli oggetti sono stati inseriti nell’assortimento dei gadget del bookshop. 3) “Orto Botanico in LIS”: dal 2019 è disponibile una audio-video guida in LIS (Lingua dei Segni Italiana). L’inserimento di sottotitoli, traccia audio, musica e immagini di supporto, renderà l’audio-video un supporto “for all”: non udenti, ipovedenti, non vedenti e udenti.
Parole chiave
musei universitari, deficit cognitivi, deficit sensoriali, inclusione sociale, accessibilità.
Museums of the University of Pisa: accessibility and social inclusion
Abstract
A welcoming museum is an accessible museum. An accessible museum is an inclusive museum. Making a museum accessible and inclusive is making it available to society. The concept of accessibility must not be limited to the removal of architectural barriers: the museum must remove sensory, cognitive but also cultural, emotional and even economic barriers, so that every user can feel an active part in the museum experience. An accessible and inclusive museum is an empathic place: the active participation is the first strategy for the involvement in such experience. The destination of these projects to all audiences offers an important and delicate opportunity to formulate and re-formulate museum educational strategies. The Museum System of the University of Pisa, including ten museums, promotes inclusion initiatives. Three examples. 1) “Museums and Alzheimer”: since 2014 specific initiatives were dedicated to people suffering from mild Alzheimer’s disease or other dementias and their caregivers, with the aim of encouraging creative expression. 2) “Touch this button”: in 2017, thanks to a collaboration with the Italian Association of People Down of Pisa, the Computer Museum activated a laboratory dedicated to the creation of objects with disused electronic materials. The objects were included in the assortment of gadgets of the museum bookshop. 3) “Botanical Garden in LIS”: an audio-video guide is available in LIS (Italian Sign Language) in 2019. The insertion of subtitles, audio tracks, music and supporting images, make the audio-video guides “ for all”: deaf, visually impaired, blind and deaf.
Keywords
university museum, cognitive impairment, sensory impairment, social inclusion, accessibility.
p. 170 /Sistema Museale dell’Università di Pisa: accessibilità e inclusione sociale
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Il Museo Paleontologico dell’Accademia Valdarnese del Poggio si sta impegnando da novembre 2018 nel progetto “CAPISCO”, che coinvolge persone con disabilità eterogenee in un percorso di partecipazione che ha l’obiettivo di creare occasioni di socializzazione e di inclusione, ma anche di miglioramento dell’accessibilità delle collezioni e degli spazi museali attraverso lo strumento della partecipazione. L’idea che lo guida è la consapevolezza che i musei hanno un ruolo ineludibile nella crescita del senso civico della cittadinanza, in costante e dinamico divenire. Il museo che sviluppa e investe nel suo ruolo sociale contribuisce a offrire occasioni di benessere e crescita individuale e collettiva, e a garantire il diritto alla cultura sulla base del quale si fondano le società civili (Costituzione della Repubblica italiana; Settis, 2016; v. siti web 1 e 2).
Parole chiave
accessibilità, inclusione, musei.
CAPISCO. Knowledge, Accessibility, Heritage, Inclusion, History, Culture, Opportunities. Journeys of collective growth in the Paleontological Museum of Montevarchi
Abstract
The Paleontological Museum of the Accademia Valdarnese del Poggio is committed, since November 2018, with the project “CAPISCO”, that involves people with disabilities in an itinerary to create opportunities for socialization and inclusion, but also to improve the accessibility of the collections and the areas of the Museum with the tool of participation. The idea that guides this is the awareness that museums now have a part in the growth of the civic sense of the citizens, constantly and dynamically. The museum that develops and invests in its social role contributes to offering an opportunity for well-being and the individual and collective growth (see website 3).
Keywords
accessibility, inclusion, museums.
p. 176 /CAPISCO. Conoscenza, Accessibilità, Patrimoni, Inclusione, Storia, Cultura, Opportunità. Percorsi di crescita collettiva nel Museo Paleontologico di Montevarchi
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I musei universitari ricoprono un ruolo nevralgico nelle attività di public engagement delle università, la cosiddetta terza missione. Tuttavia, per produrre impatti positivi sulla società e sul territorio è necessario che sappiano fare comunicazione sociale della ricerca scientifica e inclusione, adottando strategie di audience development (AD). Questo contributo intende presentare alcune delle azioni messe in atto dal MUSA, Museo Storico-Archeologico dell’Università del Salento, per facilitare processi di apertura e di coinvolgimento attivo nei confronti del pubblico al fine di renderlo partecipe degli obiettivi e dei traguardi della ricerca universitaria nel campo della storia antica e dell’archeologia.
Parole chiave
musei universitari, accessibilità, audience development.
University museums and accessibility: how to communicate research and make inclusion
Abstract
University museums play a crucial role in the public engagement activities of universities, the so-called third mission. However, in order to produce positive impacts on society and on territories it is necessary that they know how to do social communication of scientific research and how to create inclusion, adopting strategies of audience development (AD). This contribution is aimed to present some of the actions implemented by MUSA, the Historical-Archaeological Museum of the University of Salento, to facilitate processes of openness and active involvement of the public in order to make it participate to the objectives and goals of university research in the field of ancient history and archaeology.
Keywords
university museums, accessibility, audience development.
p. 180 /Musei universitari e accessibilità: come comunicare la ricerca e fare inclusione
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Il contributo espone l’approccio del MUSE all’inclusione e accessibilità museale. Viene approfondita l’esperienza della “visita in tandem”, un percorso di visita guidata realizzato e condotto da una coppia di guide che oltre alla competenza scientifica propone un’inusuale esperienza relazionale.
Parole chiave
inclusione, accessibilità, audience development, visite guidate, disabilità cognitiva.
Feeling good at MUSE. Reflecting on the meaning of an accessible museum
Abstract
This text introduces MUSE approach to inclusion and accessibility, presenting a case study on “tandem tours”: a special guided tour run by two explainers, connecting scientific expertise with emotional engagement.
Keywords
accessibility, inclusion, audience development, guided tour, intellectual disability.
p. 186 /Al MUSE si sta bene. Analisi e riflessioni sul significato di museo accessibile
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L’ascolto attivo è una delle prime forme di comunicazione che i musei devono promuovere per migliorare il rapporto con i propri pubblici. Attenzione, comprensione, empatia sono alla base di questa strategia che ha trasformato un’attività di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) - ex alternanza scuola-lavoro, del Museo Gemma dell’Università di Modena e Reggio Emilia, in un cantiere creativo animato da nuove collaborazioni e progetti. Dall’ascolto autentico è nata un’opportunità di promozione reale del patrimonio museale attraverso la performance teatrale inedita dal titolo “Polvere di stelle. Racconto di quattro meteore”, messa in scena da quattro attori della compagnia teatrale Pensieri Acrobati con il contributo di una studentessa coinvolta nel progetto di PCTO.
Parole chiave
comunicazione, racconto, creatività, PCTO, teatro.
The value of active listening
Abstract
Active listening is one of the first type of communication that museums need to promote to improve the relationships with their audiences. Attention, understanding, empathy, are the basis of this strategy, that has transformed an activity of alternating school and work programme, of the Gemma Museum of the University of Modena and Reggio Emilia, in a creative construction site animated by new collaborations and projects. From authentic listening was born an opportunity to promote the museum’s heritage through the unpublished theatre performance entitled “Stardust. Tale of Four Meteors”. It was staged by four actors of the Pensieri Acrobati theatre company, with the contribution of a student involved in the alternating school and work project.
Keywords
communication, story, creativity, alternating school and work, theatre.
p. 189 /Il valore dell’ascolto attivo
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L’accessibilità culturale costituisce una sfida per i musei. I musei scientifici sono tra le prime istituzioni museali ad aver adottato strategie di mediazione in forme narrative, per promuovere accessibilità culturale. I fondamenti di questa strategia poggiano sul paradigma delle potenzialità della narrazione nella comunicazione, nella formazione, nella costruzione di conoscenze e nell’apprendimento, nel dialogo tra diverse culture e nella definizione di identità individuali e di comunità. Tra le molteplici forme di narrazione museale si sta sperimentando il digital storytelling (DS) o narrazione digitale: un racconto con testi, immagini, video, voce ed effetti sonori, che combina le potenzialità della narrativa tradizionale con quelle creative del mezzo digitale. Le Autrici hanno sperimentato il DS in numerosi musei italiani e di altri Paesi europei, inclusi musei scientifici, per la formazione degli operatori, la valorizzazione delle collezioni, l’incremento della partecipazione dei visitatori, il dialogo e l’accessibilità interculturale, l’inclusione di cittadini potenzialmente marginalizzati. In tutte le esperienze il DS si è rivelato uno strumento idoneo a mediare conoscenze, promuovere interessi e partecipazione, a rinforzare le relazioni tra museo e visitatori, ed è apparso come una opportunità per attivare processi di consapevolezza e aggiornamento per gli operatori museali ai fini dell’accessibilità e della comprensione delle esigenze culturali dei diversi pubblici.
Parole chiave
accessibilità culturale, digital storytelling, museo partecipativo, governance territoriale.
Digital Storytelling is a strategy for cultural accessibility and inclusion in museum
Abstract
Cultural accessibility is a challenge postmodern museums. Scientific museums - first among other museums - have adopted narrative mediation strategies to promote cultural accessibility. This strategy found its reliability in the paradigm of the influence/impact of narration and storytelling on communication, training, knowledge construction and learning, dialogue among diverse cultures and definition of individual and community identities. Among the manifold narrative models, world museums are experimenting the Digital Storytelling (DS), a short video-story enriched by texts, pictures, images, voice and other sound effects. The Authors tested the DS in many Italian and EU Museums, included scientific ones, for the museum operators training, valorization of the collections, improvement of visitors’ participation, intercultural dialogue and accessibility, inclusion of potentially marginalized and excluded people. DS revealed to be a suitable tool in order to mediate knowledge, promote interests and participation, strengthen relationships between museum and visitors; it appears to be a valid opportunity to activate awareness and update museum operators on accessibility and cultural needs of diverse publics.
Keywords
cultural accessibility, digital storytelling, participatory museum, territorial governance.
p. 193 /La narrazione digitale come strategia per l’accessibilità e l’inclusione culturale in museo
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La volontà del Museo di Scienze Planetarie di costruire percorsi di accessibilità rivolti ai visitatori con bisogni particolari ha trovato occasione di sviluppo in un progetto del Comune di Prato e in un corso di formazione per gli operatori museali promosso dalla Regione Toscana dedicati alle persone con disturbo dello spettro autistico. Le attività, progettate e realizzate con il partenariato della Fondazione Opera Santa Rita, hanno consentito la visita agli spazi museali mediante metodologie di interazione multisensoriale diversificate per gruppi di persone in base alle loro necessità. I risultati, seppure riferiti a una fase ancora iniziale dello svolgimento del progetto e suscettibili di ulteriori approfondimenti, mostrano che un approccio specifico e calibrato sui bisogni dei soggetti autistici riesce ad attivare la loro socializzazione e partecipazione, rilevando la soddisfazione sia dei partecipanti che dei loro accompagnatori. In questo modo, lo spazio museale diventa luogo e oggetto di esperienza condivisi al di là dei molteplici bisogni dei suoi visitatori, evitando fenomeni di marginalizzazione ed esclusione.
Parole chiave
autismo, museo scientifico, partenariato, inclusività.
A special museum for special needs
Abstract
In the Planetary Sciences Museum the development of accessibility routes for visitors with special needs was implemented by a project of the Municipality of Prato and a training course for museum operators promoted by the Tuscany Region dedicated to people with disabilities of the autistic spectrum. The activities, designed and carried out with the partnership of the Opera Santa Rita Fondation, allowed groups of people to visit the museum spaces by multisensory interaction diversified according to their specific needs. The results, show that a specific approach tailored to the needs of autistic people, activate their socialization and participation, with satisfaction of participants and their caregivers. In this way, the museum space becomes place and object of shared experience beyond the multiple needs of the visitors, avoiding marginalization and exclusion. Furthermore, the study is referring to a still initial phase of the project that needs further insight.
Keywords
autism, scientific museum, partenership, inclusivity.
p. 198 /Un museo speciale per bisogni speciali
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Il Museo Geologico Gemmellaro è conosciuto soprattutto dagli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Dal 1985, anno della sua riapertura, il Museo ha svolto un’intensa attività educativa attraverso visite guidate, mostre, visite tematiche ed escursioni. L’esperienza, maturata con la popolazione scolastica, ci ha permesso di creare un percorso museale articolato per far conoscere la complessità e la ricchezza del patrimonio geopaleontologico siciliano. Il Museo Gemmellaro è un museo universitario con oltre mille olotipi. Per questo motivo molti scienziati italiani e stranieri svolgono progetti di ricerca sulle collezioni garantendo un continuo aggiornamento dei dati. Fino a qualche tempo fa l’obiettivo del museo universitario era incentrato principalmente sullo studio e la conservazione delle sue collezioni, ora l’Università e i suoi musei sono chiamati ad assolvere la terza missione che prevede di attrarre e coinvolgere al suo interno tanti pubblici provenienti dalla più ampia gamma possibile di background sociale, condizioni economiche ed età progettando per ognuno di essi un contatto personalizzato con l’oggetto museale.
Parole chiave
diversificazione del pubblico, attività educative, terza missione.
The Gemmellaro Museum and audience development
Abstract
The Gemmellaro Geological Museum is enjoyed above all by student of the schools of every order and degree. Since 1985, the year of its reopening, the Museum played an intense educational activity through guided tours, exhibitions, thematic tours, and field trips. The experience, made with the students of the schools, has allowed us to create an exibition that lets know the complexity and richness of the Sicilian geology. The Museum Gemmellaro is an university museum and it holds more than a thousand holotypes. For this reason many Italian and foreign scientists carrying out research projects on the collections ensure a continuous data update of the collections. But if so far the aim of the Universitary museum is, principally, the study and the conservation of his collections now the University and consequently the museum are called to assolve his third mission bringing inside a lot number of people, drawn from the widest possible range of social background, economic condition and age, into an appropriate form of contact with the museal object.
Keywords
audience development, educational activities, third mission.
p. 202 /Il Museo Gemmellaro e l’audience development
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Audience development è un’espressione molto dibattuta e dal significato non ancora molto chiaro. Per questa ragione il Gruppo di lavoro sorto all’interno dell’ANMS e dedicato a Musei e Audience Development (MeAD) ha pensato di trattare il tema, seppur brevemente, con lo scopo di avviare una discussione tra i musei interessati e promuovere un’indagine conoscitiva sulle differenti applicazioni di questo strumento culturale. Non esiste infatti una strategia di AD unica e ripetibile, ma varie possono essere le posizioni e le azioni che un museo attiva sulla base delle proprie esigenze, del proprio contesto e del proprio pubblico.
Parole chiave
strategia, azioni, pubblico, territorio.
Museums and Audience Development working Group’s first reflections
Abstract
The term audience development, AD, is being used widely, but there is no shared idea of what it actually means. For this reason, the working Group created within the ANMS and dedicated to Museums and Audience Development has decided to launch a discussion among the Museums and promote a survey on the different applications of this strategic plan. Indeed, there is no single, repeatable AD strategy. But there can be various actions that a museum activates based on its needs, context and audience.
Keywords
strategy, actions, audience, context.
p. 207 /Prime riflessioni del Gruppo di lavoro Musei e Audience Development
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L’Orto Botanico dell’Università di Siena trova la sua ufficiale apertura nel 1856 e raggiunge il secondo millennio aprendosi a nuovi orizzonti e sfide. Una svolta importante è stata la collaborazione dal 2014 con uno studio privato per la gestione degli accessi e delle visite guidate. Tale procedura ha permesso di diversificare il pubblico, rafforzando i rapporti con le scuole, le famiglie e i turisti: dai servizi educativi nel periodo scolastico, ai campi estivi per le associazioni e le contrade, alle mostre legate a temi scientifici, ad esposizioni di opere d’arte e conferenze su ambiente e conservazione della biodiversità. L’Orto Botanico assolve a pieno al ruolo sociale, quale centro di dibattito partecipativo, di apprendimento e allo stesso tempo area per svago e diletto.
Parole chiave
museo universitario, botanica, comunicazione, visitatori.
New horizons for the Siena University Botanical Garden: Jurassic Garden, summer camps, art exhibitions
Abstract
The Botanical Garden of the University of Siena finds its official opening in 1856 and reaches the second millennium, opening up to new horizons and challenges. An important turning point, since 2014, it is the collaboration with a private institution for the management of accesses and guided visits. This procedure allowed to diversify the public, developing relationships with schools, families and tourists: from educational offers for schools of all levels, to summer camps for associations and districts, to exhibitions related to scientific topics, to exhibitions of works of art and conferences about environment and conservation of biodiversity. The Botanical Garden fulfills the social role, as a center for participatory debate, learning and at the same time an area for recreation and pleasure.
Keywords
university museum, botany, communication, guest.
p. 210 /Nuovi orizzonti per l’Orto Botanico dell’Università di Siena: Jurassic Orto, campi estivi, mostre d’arte
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La Fondazione Genti d’Abruzzo realizza da molti anni azioni educative rivolte a pubblici diversificati ed è impegnata anche in progetti innovativi che conferiscono agli spazi museali un ruolo sociale educativo e rieducativo, luogo di integrazione nei confronti delle minoranze etniche e dei gruppi sociali che vivono in situazioni di degrado ed emarginazione. Tra i progetti in corso, finalizzati al superamento delle barriere invisibili (sociali, psicologiche, culturali) per una più ampia accessibilità, si segnalano in particolare tre progetti: un progetto per l’integrazione di soggetti migranti, un progetto dedicato a soggetti condannati a misure alternative al carcere e un progetto finalizzato al reinserimento sociale di persone detenute. Tutti i progetti, dalla durata pluriennale, individuano la funzione educativa del patrimonio culturale e museale come risorsa per promuovere conoscenze, abilità e comportamenti generatori di fruizione consapevole e cittadinanza attiva, orientando attitudini e interessi dei partecipanti in vista di un positivo reinserimento nel mondo della società civile e produttiva.
Parole chiave
patrimonio culturale, musei, educazione, integrazione, accessibilità.
The cultural institutions as social space and place of integration
Abstract
The Genti d’Abruzzo Onlus Foundation, which manages the Museum of the People of Abruzzo and the Civic Museum “B. Cascella” of Pescara, carries out educational actions for a wide range of target. The Foundation promotes innovation playing a social, educational and re-educational role as a place of integration for ethnic minorities and marginalised groups. Among the projects in progress aimed at overcoming social, psychological, and cultural barriers, we provide a programme for the integration of migrants and one for the involvement of people sentenced to prison or measures alternative to detention. The heritage of the museum is a resource to promote knowledge, skills and abilities, enhancing cultural awareness and active citizenship, and orienting attitudes and interests of the participants with the aim of integrating them within the civil and productive society.
Keywords
cultural heritage, museums, education, integration, accessibility.
p. 215 /Le istituzioni culturali come spazio sociale e luogo di integrazione
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Parlando di accessibilità e di musei scientifici, una barriera ingombrante, che frena e “ghettizza” la partecipazione, è costituita dalla tradizione per la quale materie come matematica, fisica e informatica sono “difficili”. Da una parte ci sono i pochi che “ne capiscono”, dall’altra i molti “rassegnati a non capire”. Le soluzioni individuate dalla divulgazione di massa in genere non risolvono il problema: per riuscire a solleticare la curiosità dei più restii, si esagera nella direzione dell’intrattenimento. L’articolo presenta un esperimento controcorrente. Per celebrare il 50esimo anniversario della missione Apollo 11, l’All About Apple Museum di Savona ha organizzato una notte bianca per parlare senza sconti di fisica, matematica e informatica. Il programma dell’evento e alcuni dettagli dei principali momenti narrativi della notte sono portati come esempi per sostenere che, con impegno, la barriera è superabile e che la divulgazione facile è una scorciatoia da rifiutare se si vuole rendere le scienze davvero accessibili.
Parole chiave
spazio, matematica, fisica, informatica, narrazione.
MoonlAAAnded! The Moon made accessible at All About Apple Museum
Abstract
Talking about accessibility and scientific museums, the tradition implying that subjects such as mathematics, physics and computer science are “difficult” constitutes a cumbersome barrier that slows down and “ghettoizes” participation. On the one hand there are the few who are “capable of understanding”, on the other the many “resigned to not understanding”. The solutions identified by mass popularisers of science rearely manage to solve the problem. They trade the goal of tickling curiosity by exaggerating towards pure entertainment. The article describes a countercurrent experiment: a night at the All About Apple Museum in Savona (Italy) to celebrate the 50th anniversary of the Apollo 11 mission. The white night was used as a good opportunity to speak about physics, mathematics and computer science without omitting any complexity. The program of the event and some details of the main narrative topics are presented to claim that the “science is difficult” barrier can be broken down. It requires effort, yet it is doable if we, as science communicators, refuse to follow the shortcut represented by oversimplified, light popularisation.
Keywords
space, mathematics, physics, computer science, storytelling.
p. 219 /AAAllunati! La Luna resa accessible all’All About Apple Museum
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