Pubblicazioni
Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
Volume 14/2020 NUOVA SERIE
Museologia Scientifica
The Italian Association of Scientific Museums in the time of the pandemic
p. 3 /L’ANMS in tempo di pandemia
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Nella presente nota vengono brevemente illustrati la storia, l’attuale assetto e le prospettive di sviluppo future di uno dei musei geopaleontologici più importanti presenti nella regione Sardegna. Il Museo dei Palaeoambienti Sulcitani “E.A. Martel” nasce dall’esigenza di espandere e potenziare l’originale Museo Civico di Paleontologia e Speleologia “E.A. Martel”, nato negli anni ’70 grazie al fondamentale contributo dei membri del Gruppo Speleologico “E.A. Martel” di Carbonia, di docenti e ricercatori dell’Università di Cagliari e di privati cittadini. In tempi recenti i nuovi spazi espositivi messi a disposizione dal Comune nell’area della Grande Miniera di Serbariu hanno permesso un miglioramento qualitativo dell’esposizione e del percorso museale, e la nascita e lo sviluppo di nuove attività didattiche che hanno portato a un incremento sostanziale del numero di visitatori.
Parole chiave
paleontologia, geologia, geoturismo, Sardegna.
The Museo dei Palaeoambienti Sulcitani “E.A. Martel” of Carbonia (Sardinia)
Abstract
In this note, we illustrate the history, the current state and the future development prospects of one of the most important geo-paleontological museums of Sardinia. The Museo PAS - Martel, or Museum of Sulcitanian Palaeoenvironments, was created to expand and upgrade the original municipal Museum of Palaeontology and Speleology “E.A. Martel”, born in the 70s from contributions of the Gruppo Speleologico “E.A. Martel” of Carbonia, professors and researchers of the University of Cagliari and private citizens. In recent times, the new exhibition spaces made available by the Municipality in the Grande Miniera di Serbariu area, allowed a qualitative improvement of the museum itinerary, a development of new educational activities and a substantial increase in the number of visitors.
Keywords
palaeontology, geology, geotourism, Sardinia.
p. 7 /Il Museo dei Palaeoambienti Sulcitani “E.A. Martel” di Carbonia (Sardegna)
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Il Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze conserva uno straordinario patrimonio di 591 maschere facciali in gesso realizzate da alcuni viaggiatori scientifici e antropologi nel corso dei loro viaggi in terre lontane con l’intento di rappresentare e studiare la diversità umana nei diversi continenti. Queste collezioni sono legate ai nomi di Otto Finsch, Enrico Giglioli, Elio Modigliani, Nello Puccioni e Lidio Cipriani e raccontano un ampio arco temporale e momenti diversi dello scenario scientifico e museale fiorentino.
Parole chiave
variabilità umana, calchi antropologici, rappresentazione tridimensionale, museologia, decolonizzazione.
The plaster face masks in the Museum of Anthropology and Ethnology
Abstract
The Museum of Anthropology and Ethnology in Florence preserves an extraordinary heritage of 591 plaster face masks made by various scientific explorers and anthropologists during their travels to distant lands with the aim of representing and studying human diversity in the different continents. These collections are linked to the names of Otto Finsch, Enrico Giglioli, Elio Modigliani, Nello Puccioni and Lidio Cipriani. They come from a temporal arc illustrating different historical moments and
scientific milieus in Florence.
Keywords
human variability, anthropological casts, three-dimensional representation, museology, decolonization.
p. 12 /La collezione di maschere facciali del Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze
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Il giacimento fossilifero di ex Cava a Filo è conosciuto fino dagli anni ’50 del secolo scorso, quando i lavori
di avanzamento di una cava di gesso hanno messo in luce una cavità riempita da argilla e massi crollati. Negli
anni ’60 furono pubblicati i primi lavori scientifici da parte di Giancarlo Pasini dell’Istituto di Geologia e
Paleontologia di Bologna, affiliato al GSB – Gruppo Speleologico Bolognese. Nel 2006 sono state riprese
nuove campagne di indagini, tuttora in corso, promosse dal Museo della Preistoria “L. Donini”, che hanno
portato alla raccolta di una grande quantità di nuovi dati, pubblicati recentemente (Palumbo et al., 2018;
Paronuzzi et al., 2018a, 2018b).
Questo giacimento riveste una grande importanza scientifica per la quantità e la qualità dei resti di Bison
priscus restituiti. Risulta essere inoltre un giacimento di riferimento per la ricostruzione stratigrafica e paleoambientale
del Pleistocene Superiore italiano. I resti di bisonte sono stati rinvenuti in unità stratigrafiche
riferibili a un intervallo cronologico compreso tra 24.500 e 17.500 anni fa.
Nelle indagini del 2018 sono stati rinvenuti molti resti, tra i quali un cranio e una scapola di questo animale
particolarmente integri e di grandi dimensioni.
La grande quantità di reperti osteologici recuperati da questo giacimento ha permesso la realizzazione
dell’assemblaggio di uno scheletro completo in connessione anatomica di bisonte delle steppe, presso il Museo
della Preistoria “Luigi Donini”.
Parole chiave
Bison priscus, Ultimo Massimo Glaciale, restauro, esposizione.
The steppe bison of ex Cava a Filo (San Lazzaro di Savena, Bologna)
Abstract
The fossil deposit of the former Cava a Filo has been known since the 50s of the last century, when the works for the advancement of a gypsum quarry revealed a cavity filled with clay and collapsed boulders. In the 1960s the first scientific works were published by Giancarlo Pasini of the Institute of Geology and Paleontology of Bologna, affiliated with the GSB – Gruppo Speleologico Bolognese. In 2006 new campaigns of investigations were resumed, still in progress, promoted by the Museum of Prehistory “Luigi Donini”, which led to the collection of a large amount of new data, recently published (Paronuzzi et al., 2018a, 2018b; Palumbo et al., 2018).
This field has great scientific importance for the quantity and quality of the remains of Bison priscus returned. It is also a reference field for the stratigraphic and paleoenvironmental reconstruction of the Italian Upper Pleistocene. The remains of bison have been found in stratigraphic units referable to a chronological interval between 24500 and 17500 years ago. In the investigations of 2018 many remains have been found, among which a skull and a scapula of this animal particularly intact and large.
The large quantity of osteological findings recovered from this field has allowed the realization of the assembly of a complete skeleton in anatomical connection of “steppe bison”, at the Museo della Preistoria “Luigi Donini”.
Keywords
Bison priscus, Last Glacial Maximum, restoration, exposure.
p. 29 /Il bisonte delle steppe di ex Cava a Filo (San Lazzaro di Savena, Bologna)
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New data about biogeography, ecology, morphology and biometry of Talpa caeca, T. europaea and T. romana in central Italy are reported based on the analysis of 64 specimens of the three Italian species preserved in mammal collection “Angela Gaggi-Andrea Maria Paci”. This collection began in 1985 in northern Umbria accumulating during the years a corpus of +3.100 specimens belonging to 53 European mammal species (mostly small mammals), contributing to provide in the proposed study case further information on the genus Talpa.
Parole chiave
Talpa spp., museology, biogeography, ecology, morphological and biometrical data.
Considerazioni sul genere Talpa (Mammalia, Soricomorpha, Talpidae) nell’Italia centrale attraverso lo studio di esemplari della collezione di mammiferi Gaggi-Paci (Città di Castello, PG)
Abstract
Si riportano conferme o nuovi elementi riguardo alla biogeografia, ecologia, morfologia e biometria di Talpa caeca, T. europaea e T. romana in Italia centrale, attraverso i risultati di analisi effettuate su 64 reperti relativi alle tre specie italiane, conservati nella collezione teriologica “Angela Gaggi-Andrea Maria Paci”. Questa raccolta, nata in Umbria settentrionale nel 1985, ha accumulato negli anni un corpus di oltre 3100 reperti appartenenti a 53 specie di mammiferi europei (soprattutto piccoli mammiferi) contribuendo a fornire, nel caso di studio proposto, ulteriori informazioni sul genere Talpa.
Keywords
Talpa spp., museologia, biogeografia, ecologia, morfologia, biometria.
p. 38 /Considerations about genus Talpa (Mammalia, Soricomorpha, Talpidae) in central Italy studying specimens of Gaggi-Paci mammal collection (Città di Castello, PG)
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This paper focused on the historical-scientific study of the diamond specimens preserved at the Mineralogical and Lithological Section of the Natural History Museum of the University of Firenze, analyzing the theoretical trajectories that the specimens have traced since their entry into the museum, along with the relationships with the people who have recovered and studied them in the past. The study therefore “unpacked” this diamond collection, considering the specimens included in it as material, scientific and social representations. This approach is made possible through the analysis of the role attributed to the diamond samples by the Florentine Natural History Museum over the centuries, along with the investigation of their function in contemporary scientific speculation, thanks to the study of the connections they continue to have with curators, scholars and visitors.
Parole chiave
diamond, geoheritage, Liebmann collection, gemology, University of Firenze.
I diamanti sono i migliori amici di un museo. Studio storico-scientifico della collezione di diamanti conservata presso il Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze
Abstract
Questo lavoro si concentra sullo studio storico-scientifico dei campioni di diamante conservati presso la Sezione di Mineralogia e Litologia del Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze, analizzando i percorsi teoretici che gli esemplari hanno compiuto a partire dal loro ingresso nel Museo, assieme alle relazioni che gli stessi hanno intessuto con le persone che ne hanno fatto oggetto di musealizzazione e studio nel passato. Il lavoro ha quindi “spacchettato” la summenzionata collezione di diamanti, considerandone i campioni come rappresentazioni materiali, scientifiche e sociali. Il perseguimento di questa metodologia interdisciplinare è stato reso possibile sia grazie all’analisi del ruolo attribuito ai singoli campioni di diamante dal Museo di Storia Naturale nel corso dei secoli, sia attraverso l’esame del posto occupato da questi esemplari storici nella speculazione scientifica contemporanea, in virtù dei legami che continuano a instaurare con curatori, studiosi e visitatori.
Keywords
diamante, patrimonio geologico, collezione Liebmann, gemmologia, Università di Firenze.
p. 50 /Diamonds are a Museum’s Best Friends. Historical-scientific study of the diamond collection at the Natural History Museum of the University of Firenze
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Natural History Museums are places of scientific dissemination and informal education, and have a fundamental role in scientific research and in preserving the historical heritage of a territory and its biodiversity. The island of Sicily, thanks to its geographic position as an inter-continental bridge in the Mediterranean, presents a notable ornithological diversity, with both sedentary species and species that migrate between Africa and Europe. For this reason, and thanks to a strong hunting tradition, Sicilian collections also depict the avifaunal assemblage historically present in the region, particularly for birds of prey, the group we focus on because of its particular ecological characteristics and cultural interests. However, the partnership among museum institutions, generally and in Italy, is complex and fragmented, and thus a census of Sicilian raptors collections had not been attempted yet. This study presents data from 16 public museum institutions, reporting the presence in their collections more than 1800 specimens belonging to 64 species. This census presents a detailed estimate of the Sicilian museum patrimony regarding this charismatic group, which may constitute a starting point for future studies and contribute to the visibility, promotion and interconnection of the institutions involved.
Parole chiave
inventory, birds, raptors collections, Sicily, Italy.
Il primo inventario dei rapaci nelle collezioni dei musei siciliani (Italia)
Abstract
I musei di storia naturale sono luoghi di educazione scientifica con un ruolo chiave per la ricerca e la conservazione del patrimonio storico e della biodiversità del territorio. La Sicilia, grazie alla sua posizione nel Mediterraneo, presenta una grande diversità ornitologica, con specie sia sedentarie che migranti. Per questo e grazie anche alla forte tradizione venatoria, le collezioni siciliane rappresentano in modo significativo l’avifauna e in particolare i rapaci. La partnership tra istituzioni museali è però complessa e frammentata, e mancava ancora un censimento delle collezioni siciliane di rapaci. Questo studio, che raccoglie dati da 16 istituzioni museali pubbliche segnalando la presenza nelle collezioni di oltre 1800 esemplari di 64 specie, offre una stima dettagliata del patrimonio museale siciliano relativamente a questo gruppo e può costituire un punto di partenza per studi futuri, contribuendo a visibilità, promozione e interconnessione delle istituzioni coinvolte.
Keywords
censimento, uccelli, collezioni di rapaci, Sicilia, Italia.
p. 67 /The first inventory of birds of prey in sicilian museum collections (Italy)
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L’Associazione Culturale Articolo 9 in partnership con il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento, grazie a un finanziamento della Regione Puglia, ha realizzato un progetto incentrato sul tema dei culti e degli aspetti devozionali nel Salento antico attraverso una mostra itinerante e attività connesse. L’esposizione, costituita da pannelli tematici didattico-illustrativi e installazioni artistiche, è stata predisposta per essere allestita direttamente presso alcuni luoghi, in particolare scuole, musei e sedi di associazioni culturali, e di volta in volta presentata in giornate dedicate, con l’ausilio di apparati multimediali e con il supporto di riproduzioni di vasi antichi. I luoghi privilegiati sono state le scuole, con l’obiettivo di coinvolgere bambini e ragazzi nella conoscenza delle tradizioni religiose che si sono sviluppate nel nostro territorio, dall’età del Ferro fino alla diffusione del Cristianesimo. La scelta di condurre la mostra verso i ragazzi, e non viceversa, si è
rivelata una mossa vincente perché in questo modo le scuole, ospiti dell’iniziativa, hanno svolto un ruolo attivo nel percorso di conoscenza. Alla mostra si sono aggiunti altri eventi, come visite teatralizzate sui siti archeologici, conferenze, storytelling, strettamente collegati al tema delle manifestazioni del culto nella Puglia antica.
Parole chiave
mostra itinerante, scuola, museo, Puglia meridionale, archeologia, culti, storytelling.
A door-to-door exhibition: rites and devotion in Salento from classical antiquity to early Christianity
Abstract
Thanks to funding from the Puglia Region, the “Articolo 9” Cultural Association together with the Dipartimento di Beni Culturali - Università del Salento, has designed a project focused on the topic of cults and rites in ancient Salento: it was made up of a traveling exhibition and related events. The exhibition included didactic-illustrative panels and artistic installations, and was thought to be set up directly in schools, museums and cultural associations seats. The exhibition has been presented on scheduled days, with multimedia support and showing reproductions of ancient vases. The schools were the privileged location for the fitting because the principal aim of the project was the involvement of young students in the knowledge of religious traditions risen in southern Apulia, between the Iron age and the spread of Christianity. Moreover, the choice to conduct the exhibition to children and teen-agers, and not to conduct them in an exhibition place, turned out to be a winning move because the schools, hosting the events, played an active role in the path of knowledge. Other events were correlated to the exhibition, such as theatrical visits to archaeological sites, conferences and storytelling, all of which were closely linked to the topic of worship in ancient Apulia.
Keywords
traveling exhibition, school, museum, Southern Apulia, archaeology, cults, storytelling.
p. 81 /Una mostra “porta a porta”: riti e devozione nel Salento dall’antichità classica alle origini del Cristianesimo
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The recent “Life in the Dark” temporary exhibition at the Natural History Museum, London is briefly described. The central theme was to explore how animals that live in the dark are adapted to be able to find food, find a mate and keep safe from predation. This theme was illustrated by using a wide range of appropriate taxidermy and preserved specimens spread across three zones: nocturnal, cave and deep-sea. In keeping with the exploratory and experiential feel of the exhibition, visitors were encouraged to touch taxidermy specimens and feel models, listen to sounds, play interactive games, sniff smells, and watch videos and films. Installations used animations to take visitors into a forest at night and allowed visitors to experience the feeling of entering a cave full of fluttering bats. The deep-sea zone culminated in a light show that filled visitors with awe and delight while simultaneously showing how bioluminescence was involved in all kinds of behaviour patterns.
Parole chiave
temporary exhibition, Natural History Museum in London, dark adaptation.
Life in the Dark: una mostra temporanea al Natural History Museum, Londra
Abstract
Viene brevemente descritta la recente mostra temporanea “Life in the Dark” al Natural History Museum di Londra. Il tema centrale è stato la capacità di adattamento degli animali che vivono nell’oscurità, come sono in grado di trovare cibo, trovare il partner e proteggersi dalla predazione. Questo tema è stato illustrato utilizzando una vasta gamma di esemplari tassidermizzati in tre settori della mostra: la notte, la grotta e le acque profonde. In linea con l’atmosfera esplorativa ed esperienziale della mostra, i visitatori sono stati incoraggiati a toccare esemplari veri e modelli, ascoltare suoni, giocare a giochi interattivi, annusare odori e guardare video e film. Sono state utilizzate animazioni per condurre i visitatori in una foresta di notte o entrare in una grotta piena di pipistrelli svolazzanti. La zona dedicata alle acque profonde ha raggiunto il culmine in uno spettacolo di luci che ha riempito i visitatori di stupore e gioia, mostrando allo stesso tempo come la bioluminescenza sia coinvolta in tutti i tipi di modelli di comportamento.
Keywords
mostra temporanea, Natural History Museum di Londra, adattamento al buio.
p. 91 /Life in the Dark: a temporary exhibition at the Natural History Museum, London
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I resti umani mummificati (naturali e artificiali), reperti unici e fondamentali nell’ambito del patrimonio culturale dell’umanità, sono anche un prezioso archivio di informazioni paleobiologiche dal valore inestimabile. Il tema della loro conservazione, studio ed esposizione in contesti museali è indubbiamente delicato e complesso e richiede una scelta appropriata nelle modalità espositive e adeguata nei linguaggi da utilizzare. La musealizzazione di ogni resto umano è un processo molto complesso, che deve tener conto di una molteplicità di fattori quali, ad esempio, la storia del resto umano stesso, il suo originario contesto di provenienza e anche il nuovo rapporto che esso instaura con gli altri reperti museali con cui è posto in relazione.
Parole chiave
museo, mummie, esposizione.
The museum exhibition of mummified human remains
Abstract
Mummified human remains (both natural and artificial) are unique and fundamental finds in the world cultural heritage, they are also a precious archive of paleobiological information of inestimable and irreplaceable value. The problem of their conservation, their study and − above all − their exhibition in museum contexts undoubtedly represents a delicate and complex issue, which also involves ethical aspects; therefore these questions require an appropriate choice of the ways in which human mummies are exhibited and − above all − require the use of specific and adequate museum languages. The exhibition of each human remain is a very complex process, which must take into account a multiplicity of factors such as i.e. the history of remain, its original context and also the new relationship it establishes with the other museum finds with which is placed.
Keywords
museum, mummies, exhibition.
p. 98 /La musealizzazione di resti umani mummificati
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Dal 1927 la legislazione italiana accomuna i beni paleontologici ai beni archeologici, assegnando la tutela alle soprintendenze, dove però non si trovano sufficienti competenze sui fossili. Diversamente dal patrimonio archeologico italiano, quello paleontologico ha inoltre una natura e una diffusione tali che la sua tutela per intero è irrealizzabile. Se tale legislazione ha dato buoni risultati, tutelando i tanti fossili di valore recuperati in quasi un secolo di applicazione, questo è avvenuto soprattutto grazie alla collaborazione con università, musei e associazioni paleontologiche. Uno degli aspetti nei quali questa collaborazione è decisiva riguarda la stima del valore di un bene paleontologico, requisito primo per la tutela di qualsiasi bene. Resta tuttavia irrisolto il fenomeno dell’illecita detenzione. Si propongono la valorizzazione dell’esperienza fatta con la Circolare ministeriale n. 63 del 15 febbraio 1999, riconvocando una Commissione Paleontologica Nazionale permanente, e un più incisivo intervento legislativo che liberi dalla tutela tutti quei fossili di valore scarso o nullo.
Parole chiave
valore dei fossili, tutela, conservazione, patrimonio paleontologico, legislazione italiana.
Management practices of the Italian paleontological heritage
Abstract
Since 1927 Italian legislation joins palaeontological and archaeological goods, assigning their protection to the ministerial Superintendence, which however lacks competencies on fossils. Differently from the Italian archaeological heritage, the palaeontological is endowed with such a nature and diffusion, that its protection as a whole is unattainable. If this legislation has provided good results, protecting the many fossils dug up or collected in almost a century of enforcement, this is mainly thanks to the collaboration with universities, museums and amateur palaeontological associations. One aspect where this involvement has been crucial concerns the estimate of the value of palaeontological heritage, first requisite to protect and preserve any good. The phenomena of illegal possession and black market are however still widespread. We propose to value the positive experience accomplished through the Memorandum no. 63 of 15 February 1999, reconvening a permanent National Paleontological Committee, and a more incisive legislative intervention to free from the duty to protect fossils of little or no value.
Keywords
value of fossils, protection, conservation, palaeontological heritage, Italian legislation.
p. 103 /Pratiche di gestione del patrimonio paleontologico italiano
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Nell’ambito del progetto europeo COME-IN! è stato condotto un lavoro di rilevazione del gradimento dei visitatori circa gli interventi di accessibilità condotti sulle collezioni permanenti del Museo Archeologico di Udine e sulla mostra inclusiva “Donne, madri, dee. Linguaggi e metafore universali nell’arte preistorica”. La valutazione, della durata di 180 giorni, aveva come scopo di testare le scelte di accessibilità realizzate e rilevarne l’efficacia, per poi praticare eventuali correzioni e aggiustamenti, da riportare anche sulle linee guida del progetto europeo COME-IN!, messe a disposizione di tutte le strutture culturali.
Parole chiave
museologia, studi sul pubblico, museo archeologico, accessibilità.
Visitor study on the Udine Archaeological Museum as part of Interreg Central Europe project COME-IN!
Abstract
In the framework of the European project COME-IN! a survey of visitors’ appreciation of the accessibility improvements carried out on the permanent collections of the Archaeological Museum of Udine and on the inclusive exhibition “Women, mothers, goddesses. Universal languages and metaphors in prehistoric art”. The evaluation, which lasted 180 days, had the aim of testing the accessibility choices made, to detect their effectiveness and then make any corrections and adjustments, to be reported also on the guidelines of the European project COME-IN!, made available to all cultural institutions.
Keywords
museology, visitor studies, archaeological museum, accessibility.
p. 113 /Studio sui visitatori del Museo Archeologico di Udine realizzato nell’ambito del progetto Interreg Central Europe COME-IN!
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La ricerca analizza la struttura organizzativa e manageriale dei musei di Torino. L’obiettivo è comprendere con quali risorse professionali i musei portano avanti la loro mission istituzionale, quali sono i profili professionali messi in gioco e con quali modalità di contratto i soggetti operano (come dipendenti, in outsourcing o tramite volontariato). Un particolare spazio è poi dato all’analisi dei profili manageriali dei direttori e conservatori che lavorano nei musei e all’analisi delle nuove professioni digitali.
Parole chiave
musei, management, organizzazione, Torino.
Public versus private. Organization and management of Torino museums
Abstract
The research analyzes the organizational and managerial structure of Torino museums. The goal is to understand with which professional resources museums carry out their institutional mission, which professional profiles are at stake and which contract methods the subjects operate in (as employees, outsourced or through volunteering). A particular space is then given to the analysis of the managerial profiles of directors and conservatories who work in museums and to the analysis of new digital professions.
Keywords
museums, management, organization, Torino.
p. 123 /Pubblico versus privato. Organizzazione e management dei musei di Torino
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Nel 2020 il Museo di Zoologia “P. Doderlein” ha preso parte alla manifestazione “Esperienza inSegna” proponendo una attività di divulgazione scientifica denominata “Ecological footprint: the game”. Il Museo ha progettato l’attività ludico-didattica affidandone la realizzazione a studenti dell’Università degli Studi di Palermo che la hanno proposta a un pubblico rappresentato principalmente da giovani studenti di scuola primaria e superiore – un esempio di comunicazione scientifica da giovani a giovani. Punto cardine a supporto del progetto è stata l’Associazione studentesca Vivere Scienze MM.FF.NN., realtà universitaria che ha dato assistenza nelle edizioni passate e in altri eventi. Viene qui illustrato il progetto, e se ne analizzano i punti di forza e di debolezza.
Parole chiave
scienze della vita, divulgazione scientifica, apprendimento informale, didattica museale.
Activity aimed to disseminate science held by youngs
Abstract
The Museum of Zoology “P. Doderlein” took part in the event “Esperienza inSegna 2020” where a scientific dissemination activity was planned and named “Ecological footprint: the game”. The Museum has built an informal learning environment. The students of the University of Palermo carried out the project of scientific dissemination addressed to an audience mainly represented by younger students. It was an example of scientific communication from youngs to youngs. The student association Vivere Scienze MM.FF.NN. was a partner of the project as used in the past editions. The project outcome is here presented, and its strengths and weaknesses analyzed.
Keywords
life science, scientific dissemination, informal learning, museum education.
p. 133 /Un’esperienza di divulgazione scientifica condotta da studenti universitari
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Questo contributo riporta obiettivi, attività, strategie, risultati e valutazione di progetti realizzati durante circa otto anni nel carcere minorile di Casal del Marmo di Roma, con giovani detenuti e con ragazzi soggetti a misure di pena alternative fuori del carcere, dall’Associazione culturale ECCOM (European Centre for Cultural Organization and Management) anche in collaborazione con musei scientifici. Esperienze laboratoriali con un focus costante sul patrimonio culturale scientifico hanno influenzato conoscenze, motivazioni, interessi, benessere, comportamenti e relazioni sociali dei giovani detenuti partecipanti, con risultati anche nelle carriere scolastiche e formative e nell’abbreviazione dei periodi di pena. Un impatto sistemico positivo è stato riscontrato anche negli operatori carcerari coinvolti nelle esperienze e negli operatori museali. Il patrimonio culturale/l’educazione al patrimonio e i musei possono giocare un ruolo fondamentale per la sostenibilità di comunità e società.
Parole chiave
patrimonio culturale, musei scientifici, giovani detenuti, recupero sociale, comunità sostenibili.
Imagining a better future. Cultural Heritage for rehabilitation and social inclusion of young people in conflict with low
Abstract
This paper refers about aims, activities, results and evaluation of eight years of projects carried out in collaboration with the juvenile correctional facility of Rome, by the Cultural Association ECCOM. Laboratorial and hand’s on experiences with a focus on the cultural heritage and scientific museums have been organized for convicts both girls and boys. The impact of experiences influenced knowledge, interests, motivation, attitude, behaviours, social relationships, health and wellbeing of the young convicts. The beneficial influence of these experiences reached also the jail operators − Teachers, Educators, Psychologists and prison guards and museum operators. Cultural heritage/heritage education and museums can offer a fundamental contribution for transformative processes of sustainable societies and communities.
Keywords
cultural heritage, scientific museums, young convicts, social rehabilitation, sustainable communities.
p. 139 /Immaginare un futuro migliore. Il patrimonio culturale per il recupero e il reinserimento sociale di giovani soggetti a misure penali
Scarica PDFThe National Museum of Ireland (Ard-Mhúsaem na hÉireann)
p. 158 /Il Museo Nazionale d’Irlanda (Ard-Mhúsaem na hÉireann)
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In questo lavoro viene descritto il processo di realizzazione di tavole tattili interattive con audioguida che può essere applicato a diverse tipologie di contenuti, didattici, culturali o scientifici, e che offre una modalità di accesso per le persone con disabilità sensoriale ai percorsi all’interno di musei storici o scientifici. Nell’articolo viene descritta l’applicazione ai retabli conservati nella Pinacoteca Nazionale di Cagliari. Questa attività è uno dei risultati del progetto “Over the View: verso la progettazione universale per una cultura accessibile” che prevede infatti lo studio delle tecnologie esistenti e la loro integrazione per migliorare e rendere piacevole ed educativa l’esperienza di una visita presso un’esposizione museale per le persone con disabilità sensoriale.
Parole chiave
progettazione universale, accessibilità, museo.
Interactive tactile tables with audio guide: an experimentation of the “Over the View” project for museum accessibility
Abstract
This work describes the process of creating interactive tactile tables with audio guidance that can be applied to different types of content, educational, cultural or scientific and that offers a mode of access for people with sensory disabilities to the paths within historical or scientific museums. The paper describes the application to the altarpieces kept in the National Picture Gallery of Cagliari. This work describes in detail the process of realization interactive tactile tables with audio guides relating to three altarpieces kept in the National Art Gallery of Cagliari. This activity is one of the results of the “Over the View: towards universal design for an accessible culture” project which in fact provides for the study of existing technologies and their integration to improve and make the experience of a visit to a museum exhibition for people with sensory disabilities.
Keywords
Design for All, accessibility, museum.
p. 169 /Tavole tattili interattive con audioguida: una sperimentazione del progetto “Over the View” per l’accessibilità museale
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