Pubblicazioni
Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
Volume 3/2009 N.1-2 NUOVA SERIE
Museologia Scientifica
Introduction - Guide vs Explainers and the history of scientific communication
p. 5 /Introduzione Guide vs Explainers e storia della comunicazione scientifica
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Che si chiamino animatori, guide, facilitatori, operatori didattici, le persone che in un museo sono a diretto contatto con il pubblico sono uno dei fattori determinanti per il successo di una proposta museale. Eppure, fino a pochi anni fa la comunità internazionale dei musei scientifici non ha sentito il bisogno di interrogarsi più in profondità su chi siano, cosa facciano o potrebbero fare, come siano inquadrati professionalmente o come potrebbero esserlo, ecc. Le cose stanno cambiando: la riflessione sul nuovo ruolo dei musei scientifici nella costruzione del dialogo fra scienza e società ha riportato al centro del dibattito il ruolo dell'animatore. In questo articolo ripercorreremo alcuni dati quantitativi e qualitativi e alcune riflessioni di carattere generale emersi recentemente a livello internazionale. In particolare, sono state identificate una serie di aree di investigazione (e di intervento): la definizione delle competenze di base e dello status professionale; il problema della formazione inziale e continua; l'identificazione di indicatori di qualità e l'efficacia; l'integrazione degli animatori nel design delle mostre e negli studi di valutazione; l’ottimizzazione del flusso di informazioni fra gli animatori e il management; l'evoluzione del loro ruolo nella generale ridefinizione del ruolo dei musei come centri di negoziazione sociale del sapere scientifico.
Parole chiave
educazione informale, formazione, professioni, animatori, operatori didattici.
The human face of museums. Scientific explainers in Europe: numbers, activities and training
Abstract
Called explainers, pilots, guides, facilitators, educators, the museum staff in direct contact with the public is one of the key factors for the success of a museum policy. Nevertheless, till a few years ago the international community of science museums has not felt the need to explore in deep who they are, what they do or could do, which kind of professional status they have or should have, etc. But times are changing: the debate on the new role of science museums in the construction of the dialogue between science and society has brought to the centre-stage the role of explaienrs. In this paper we will present recent qualitative and quantitative data and literature contributions on the topic. In particular, some research fields (and action fields) have been identified: the definition of basic competences and professional status; the search for quality and efficacy indicators; the involvement of explainers in exhibition design and evaluation practices; the improvement of the communication between explainers and management; the evolution of their role in the general redesign of museums role as centres for the social negotiation of scientific knowledge.
Keywords
informal education, training, professionalism, explainers, museum educators.
p. 7 /Il volto umano dei musei. Gli animatori scientifici in Europa: numeri, pratiche e bisogni formativi
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Lo scopo dell’articolo è analizzare gli obiettivi e i presupposti filosofici della comunicazione scientifica nei musei. La tesi di fondo è che se uno degli obiettivi della comunicazione nei musei è il miglioramento della comprensione della scienza da parte del pubblico, occorre che nella presentazione dei contenuti della scienza e dell’innovazione tecnologica entrino a far parte le dimensioni storiche e le peculiarità epistemologiche della ricerca scientifica, incluse le dinamiche cognitive della scoperta e dell’invenzione. Numerosi studi dimostrano che la contestualizzazione storica consente di apprezzare come funziona il metodo scientifico, nonché il fatto che nella scienza si realizza un effettivo incremento della comprensione esplicativa dei fenomeni. Un approccio museologico che valorizza la specificità epistemologica della scienza, riconoscendone peraltro l’originario potenziale conoscitivo nella simulazione di dinamiche adattativa e darwiniane della vita è l’idea di museo totale di Wagensberg.
Parole chiave
museologia, storia della scienza, epistemologia, costruttivismo, natura innaturale della scienza.
An historical-epistemological discussion of science communication in museums
Abstract
The aim of this paper is to analyze and discuss the goals and the philosophical assumptions behind informal and formal communication within science museums. The main thesis is that if the aim of science communication should be to improve the public understanding of science, or even the public commitment with science, it may be requested that the in the representation of scientific and technological contents the historical and epistemological of scientific knowledge, scientific discovery and technological invention be put at stake. Several studies show that historical contextualization allow learners and visitors to appreciate how the scientific methods works, as well as to understand that scientific investigations produce an actual and operating increasing of human knowledge about natural phenomena. A new museological approach that exploits the epistemological peculiarities of scientific practices, even representing their very origins within the adaptive Darwinian dynamics of evolutionary processes is the idea of “total museum” advanced by Wagensberg.
Keywords
museology, history of science, epistemology, constructivism, unnatural nature of science.
p. 22 /Considerazioni storico-epistemologiche sulla comunicazione della scienza nei musei
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La “Xylotomotheca Italica”, singolare collezione di exsiccata comprendente alcune centinaia di sezioni sottili di legni, venne realizzata tra il 1905 e il 1927 in più repliche da Adriano Fiori. Le copie vennero distribuite a numerosi istituti botanici italiani. Nel lavoro vengono illustrate le vicende storiche, l’attuale consistenza e il tipo di allestimento alquanto differente da quello originale del duplicato custodito presso il Dipartimento di Arboricoltura, Botanica e Patologia vegetale della Facoltà di Agraria in Portici. Vengono altresì fornite alcune notizie inedite sulla presenza della “Xylotomotheca Italica” presso alcuni erbari italiani.
Parole chiave
exsiccata, Adriano Fiori, legno, PORUN, sezioni sottili, “Xylotomotheca”.
Adriano Fiori’s “Xylotomotheca Italica” in the Herbarium Porticense (PORUN).
Abstract
The aim of this paper is to analyze and discuss the goals and the philosophical assumptions behind informal and formal communication within science museums. The main thesis is that if the aim of science communication should be to improve the public understanding of science, or even the public commitment with science, it may be requested that the in the representation of scientific and technological contents the historical and epistemological of scientific knowledge, scientific discovery and technological invention be put at stake. Several studies show that historical contextualization allow learners and visitors to appreciate how the scientific methods works, as well as to understand that scientific investigations produce an actual and operating increasing of human knowledge about natural phenomena. A new museological approach that exploits the epistemological peculiarities of scientific practices, even representing their very origins within the adaptive Darwinian dynamics of evolutionary processes is the idea of “total museum” advanced by Wagensberg.
Keywords
exsiccata, Adriano Fiori, wood, PORUN, thin section, “Xylotomotheca”.
p. 35 /La collezione “Xylotomotheca Italica” di Adriano Fiori nell’ “Herbarium Porticense” (PORUN)
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Descrizione degli oggetti raccolti da Benedetto Lanza durante le missioni naturalistiche da lui svolte in Somalia ed Etiopia tra il 1962 e il 1978. Molti tra gli oggetti presi in considerazione in questo lavoro, di notevole interesse documentario dell'ancor viva tradizione artigianale del Corno d’Africa, furono esposti alla mostra "Firenze e la Somalia", tenutasi a Firenze nel 1988. In séguito, nel 2004, l’autore della raccolta li ha donati, insieme ad altro materiale, alla Sezione di Antropologia e Etnologia del Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze. La collezione Lanza costituisce un prezioso arricchimento delle importanti raccolte etnografiche somale ed etiopiche già presenti in Museo
Parole chiave
etnografia, Etiopia, Somalia, Kenya, Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze.
Somali and Ethiopian material of the “Collezione Etnografica Lanza” presented to the Natural History Museum of the University of Florence
Abstract
Description of the objects collected by Benedetto Lanza during the Italian naturalistic expeditions that he made in Somalia and Ethiopia between 1962 and 1978. Many of the objects described in this paper are particularly significant as documents of the traditional and still active craftsmanship of the Horn of Africa; these were exibited in Florence in 1988 at the exhibition "Firenze e la Somalia". In 2004 Lanza donated his collection to the Section of Anthropology and Ethnology of the Museum of Natural History of the University of Florence. Lanza's collection is a valuable enrichment of the already considerable Museum’s ethnographic holdings from Somalia and Ethiopia.
Keywords
ethnography, Ethiopia, Somalia, Kenya, Museum of Natural History of the University of Florence.
p. 39 /Somali and Ethiopian material of the “Collezione Etnografica Lanza” presented to the Natural History Museum of the University of Florence
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Recenti ricerche compiute tra il materiale messo a disposizione dalla Linnean Society di Londra hanno permesso di individuare numerose lettere inviate a Linneo da Giuseppe Monti, Gabriele Brunelli e Ferdinando Bassi, botanici bolognesi. Mentre Monti e Brunelli inviarono a Linneo una sola missiva, il naturalista svedese ricevette da Bassi nove lettere e ben 13 campioni di piante, accompagnati a volte da un disegno eseguito con l’aiuto del microscopio. È ben noto che alcuni di questi campioni, e i relativi disegni, furono utilizzati da Linneo per la descrizione di specie nuove per la scienza; rappresenta invece una nuova scoperta il fatto che Bassi ricevette a sua volta da Linneo cinque exsiccata, tuttora presenti nelle sue collezioni conservate presso l’Erbario dell’Università di Bologna. I cinque campioni linneiani sono la testimonianza degli intensi scambi culturali occorsi nel XVIII secolo tra Bologna e la comunità scientifica europea, esemplificano l’impatto che le innovazioni linneiane ebbero anche nell’ambiente scientifico italiano, e fanno luce su un aspetto finora poco noto della storia dell’Università di Bologna.
Parole chiave
Linneo, Ferdinando Bassi, corrispondenza linneiana, storia della botanica, Bologna.
Linnaean specimens in Ferdinando Bassi’s herbarium in Bologna.
Abstract
Researches in the archives of the Linnean Society of London have led to the discovery of several letters sent from Bologna to Linnaeus by the botanists Giuseppe Monti, Gabriele Brunelli and Ferdinando Bassi. While Monti and Brunelli sent only one letter each, Ferdinando Bassi wrote nine letters to the Swedish naturalist; what is more, Linnaeus received from Bassi at least thirteen botanical specimens, along with accurate drawings of newly discovered species: such drawings and specimens helped Linnaeus to illustrate plant species never described before. While these specimens are well known and have been the subject of close scrutiny in recent works, it is a new find that Bassi obtained plants from Linnaeus in his turn. The recent discovery of five autoptic Linnaean specimens in Bassi’s herbarium, preserved at the Herbarium of the University of Bologna, has provided the opportunity to deepen our knowledge of the cultural exchanges between Bologna and Northern Europe. Documents and specimens found in Bologna and London highlight the impact of Linnaean innovations and the development of biological classification in Italy and particularly in Bologna, shedding light on a previously little-known aspect of the history of the University of Bologna.
Keywords
Linnaeus, Ferdinando Bassi, Linnaean correspondence, history of botany, Bologna.
p. 51 /Gli exsiccata linneiani nell’Erbario di Ferdinando Bassi a Bologna
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La collezione di materiali del Popolo Inuit appartenenti al Centro Studi “Red Eagle Woman - American First Nations” si compone di 24 pezzi realizzati con diversi materiali: steatite, giada, serpentina, granito, andesite, perlite, avorio, palchi e ossi animali. Si tratta prevalentemente di sculture che rappresentano la vita quotidiana, la tradizione, la spiritualità, il mondo soprannaturale e la sopravvivenza di questo popolo. Una cultura antica ma in evoluzione, tesa al conseguimento dell’autodeterminazione e dell’autogoverno che si sviluppa nel mondo moderno preservando nel contempo le proprie radici.
Parole chiave
Inuit/Eskimos, Red Eagle Woman, scultura, pietra saponaria.
The collection of Inuit belonging to the Centre of Study “Red Eagle Woman - American First Nations”.
Abstract
The collection of Inuit art and craft belonging to the Centre of Study “Red Eagle Woman - American First Nations” consists of 24 pieces made of different materials: soapstone, jade, serpentine, granite, andesite, perlite, ivory, animal antlers and bones. The sculptures represent the main part of the collection, they depict everyday life, tradition, spirituality, supernatural world and the survival of this people. An ancient but evolving culture, which tends to achieve self-determination and self-government and develops into the modern world preserving its own roots.
Keywords
Inuit/Eskimos, Red Eagle Woman, sculpture, soapstone.
p. 56 /La collezione di materiali dei nativi americani del Centro Studi “Red Eagle Woman - American First Nations”: l’arte Inuit/Eskimos
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L’articolo racconta del deterioramento di un globo celeste di M. Greuter, le cause e il restauro.
Parole chiave
museo, globo celeste, strumenti storico-scientifici, restauro.
A celestial globe of M. Greuter of the Museo Astronomico e Copernicano di Roma: between research, preservation and valorisation.
Abstract
The article tells about the deterioration of the globe of M. Greuter, its cause and its restoration.
Keywords
museum, celestial globe, historical-scientific instruments, restoration.
p. 62 /Un globo celeste greutiano del Museo Astronomico e Copernicano di Roma: tra ricerca, conservazione e valorizzazione
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I fossili appartenenti a collezioni antiche e storiche spesso hanno subito interventi di conservazione nel corso dei secoli. Di questi interventi non è stata quasi mai lasciata alcuna documentazione nei musei e anche oggi, per il materiale paleontologico, non ci sono protocolli operativi di conservazione. In questo lavoro abbiamo analizzato da un punto di vista chimico e mineralogico alcuni materiali di restauro storici presenti sulla Collezione Fucini del Museo di Storia Naturale di Firenze. E’ questo il primo passo verso la catalogazione di tali prodotti per una standardizzazione degli interventi conservativi su fossili.
Parole chiave
restauro paleontologico, conservazione, collezioni storiche, fossili, Fucini.
Ancient paleontological collections: restoration materials and conservation issues.
Abstract
Fossils belonging to ancient and historical collections may have been restored during the centuries. There seems to be remarkably little documentation on these interventions in the museums, because no operative conservation protocols for fossils exist until now. In this work we have analysed from a chemical and mineralogical point of view some historical restore materials from the Fucini Collection at the Natural History Museum in Florence. This is the first step towards a catalogation of these products for a standardization of fossil restoration.
Keywords
palaeontological restoration, conservation, historical collections, fossilis, Fucini.
p. 76 /Collezioni paleontologiche storiche: materiali di restauro e problematiche di conservazione
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Il testo ricostruisce i punti più rilevanti della tesi magistrale in Discipline Etnoantropologiche dal titolo “Memorie ed immagini del manicomio: proposte per un progetto di sviluppo audiovisivo del Museo Laboratorio della Mente, da me discussa nel luglio 2006, presso il Dipartimento di Studi Glottoantropologici dell’Università “La Sapienza” di Roma. Obiettivo primario dell’elaborato era la riprogettazione del Museo Laboratorio della Mente di Roma attraverso l’uso di tecnologie interattive ed audiovisive come strumenti di comunicazione museale e di efficace presentificazione della memoria storica dell’ex Ospedale Psichiatrico S. Maria della Pietà di Roma.
Parole chiave
istituzione totale, devianza, follia, manicomio, museo audiovisivo, riflessività, fonti orali, dolore, fotografia, arte, video-immagine, codici della comunicazione visuale.
The Museum Laboratory of the Mind: from the project-thesis to reality.
Abstract
Paper discuss my thesis disserted in the July 2006 to the University “La Sapienza” in Rome titled “Memory and images from the mental hospital: for the proposition of audiovisual project of the Museum Laboratory of Mind”. The objective was the planning of the Museum Laboratory of Mind of Rome using interactive and audiovisual technology like communication instrument and for the preservation of the historical memory of the Psychiatric Hospital of S. Maria della Pietà in Rome.
Keywords
total institution, deviance, madness, mental hospital, audiovisual museum, reflexivity, oral source, pain, photography, art, videoimage, visual communication codex.
p. 83 /Il Museo Laboratorio della Mente: da progetto di tesi a realtà
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Presso la Sezione di Antropologia ed Etnologia del Museo di Storia Naturale di Firenze è stato sviluppato un progetto di allestimento della Storia Naturale dell’Uomo che si prefigge di comunicare al grande pubblico che l’Uomo è una specie biologica appartenente all’ordine dei Primati, con affinità genetiche con le altre specie di Primati, in modo particolare lo Scimpanzé, che esso ha avuto un’origine naturale e che la nostra specie Homo sapiens è il risultato di un lungo cammino evolutivo nel corso del quale si sono succedute numerose specie del genere Homo, molte delle quali hanno coesistito sulla Terra fino a poche decine di migliaia di anni fa e che le attuali popolazioni umane non sono razze distinte ma popolazioni appartenenti alla stessa specie, le cui diversità sono il risultato di specifici fenomeni di adattamento biologico ad ambienti naturali differenti. Ciò in linea con la finalità del Museo, che è quella di promuovere e diffondere la cultura naturalistica.
Parole chiave
antropologia, evoluzione umana, comunicazione scientifica, Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze.
Communicating the natural history of man: an exhibition project in the section of anthropology and ethnology of the museum of natural history in florence.
Abstract
At the Section of Anthropology and Ethnology in the Museum of Natural History of Florence, has developed a project to prepare a permanent exhibition on the Natural History of Man which seeks to inform the general public that the man is a biological species in the order of Primates, with genetic affinity with other species of Primates, especially Chimpanzees, that he has had a natural origin and that our species Homo sapiens is the result of a long evolutionary way in which have followed several species of the genus Homo, many of which have co-existed on Earth until a few tens of thousands of years ago and that present human populations are not distinct races but people belonging to the same species, whose diversity is the result of specific phenomena of biological adaptation to the different natural environments. This is in line with the purpose of the Museum, which is to promote and disseminate the naturalistic culture.
Keywords
anthropology, human evolution, science communication, Museum of Natural History of the University of Florence.
p. 88 /Comunicare la storia naturale dell’uomo: progetto di allestimento nella Sezione di Antropologia e Etnologia del Museo di Storia Naturale di Firenze
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Il seguente lavoro è frutto della tesi di laurea triennale in Architettura con cui ho studiato la copertura di una corte interna del Museo civico di Storia Naturale di Verona. Viene proposto il riutilizzo di uno spazio del museo affinché diventi fulcro del museo cui ruoti attorno l’intero percorso allestitivo. Scopo principale di questo progetto è infatti di tramutare l’attuale spazio aperto in un luogo chiuso rendendolo una grande sala espositiva.
Parole chiave
Museo civico di Storia Naturale di Verona, allestimento museale, museografia, dinosauro.
The dinosaur in the court. Museo civico di Storia Naturale in Verona. Covering to the internal court and use like exposition
Abstract
This paper discuss thesis in Architecture and presents court’s covering of the Museo civico di Storia Naturale in Verona. The project’s purpose is to change the open court in a closed space available to a large exposition room.
Keywords
Museo civico di Storia Naturale in Verona, exhibition, museography, dinosaur.
p. 94 /Il dinosauro nella corte. Museo civico di Storia Naturale di Verona. Copertura della corte interna e suo utilizzo a sala espositiva
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La domanda di formazione che oggi è rivolta ai musei si qualifica in termini di promozione della cultura e della conoscenza del territorio, attraverso proposte che mirino ad una fruizione sempre più attiva, partecipata, ricorsiva da parte dei visitatori. In questa prospettiva, alla didattica museale si chiede di ripensare le proprie pratiche, considerando i contenuti non come un fine, ma come un mezzo per “accendere le menti”, spostandosi perciò da un modello (prevalentemente) trasmissivo a un modello co-costruttivo, orientato all’ascolto di chi apprende e alla proposta di percorsi di ricerca che promuovano nuove modalità di rapporto con la cultura e il territorio, meno “consumistiche” e più partecipate.
Parole chiave
musei e didattica, obiettivi e metodologie degli educatori museali.
Turn minds on. Museums educations between pedagogical intentionality and teaching ability.
Abstract
The demands of education currently addressed by museums need to be appropriately conveyed in such a way as to promote culture and an appreciation of its surroundings through ideas which will engage the public in an enthusiastic enjoyment of a unique experience with each successive visit. From that perspective, the didactic methods of museums need to be questioned and one must rethink the standard approaches to education, considering the contents not as an ultimate goal, but as a way to “turn minds on”, moving from a model essentially informative to a more co-constructive one, listening to those who are attempting to learn by offering them alternative research methods which will encourage new ways to become acquainted with culture from a more participatory viewpoint rather than the customary consumerist attitude.
Keywords
didactics and museums; goals and methodologies of museums educators.
p. 98 /Accendere le menti. Educazione museale tra intenzionalità pedagogica e competenza didattica
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L’articolo si propone di descrivere tappe e modalità di introduzione del sistema di controllo di gestione presso il Museo tridentino di Scienze Naturali. Lo scopo di tale progetto è fornire alla direzione strumenti di supporto alla programmazione strategica per il raggiungimento dei propri obiettivi economico-finanziari ed organizzativi. Il sistema di programmazione e controllo offre informazioni utili e rielaborazioni di dati specifiche per la previsione dei costi e l’analisi delle risorse economiche ed umane. A tal fine l’organizzazione è suddivisa in centri di costo e commesse. Le fasi iniziali sono la pianificazione e il budget, successivamente è cruciale un controllo periodico delle performance tramite indicatori e rielaborazioni per analizzare gli scostamenti dalla previsione, individuarne le cause e se necessario introdurre tempestivamente azioni correttive. La sfida maggiore da affrontare in futuro è il coinvolgimento del personale, fondamentale per la riuscita del progetto.
Parole chiave
efficienza, economicità, programmazione, sistema di budget, centro di costo, commessa, reporting.
The report describes stages and methods of the management accounting control system introduced by Museo Tridentino di Scienze Naturali.
Abstract
The aim of the project is to help the management to achieve specific economical, financial and organizational goals by using strategic planning. Planning and control systems offer useful information and specific reports performed to control human and financial resources and to estimate costs. The organisation is divided into costs centres and project activities. Project control begins with planning and budgeting. A regular performance measurement is essential to observe project execution. Monitoring system is completed with indicators and report of trend, so that potential problems can be identified in a timely manner and corrective action can be taken when necessary. The challenge of the future is to involve people and to give them reasons to engage the correct behaviour.
Keywords
efficiency, economy, planning, budget system, cost centre, project activity, reporting.
p. 102 /Il progetto di programmazione e controllo di gestione al Museo Tridentino di Scienze Naturali
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Il testo analizza la questione della definizione degli standard museali, soprattutto in riferimento alla formazione universitaria delle nuove professionalità museali e al loro aggiornamento da parte dei musei e delle pubbliche amministrazioni.
Parole chiave
standard museali, atto di indirizzo, qualità, formazione professionale.
The quality in the workers in the cultural heritage: an important question in the museum management.
Abstract
This text analyze the museum’s standard quality question. It focused primarily about new museum’s workers and their training by universities, museums and public governments. and corrective action can be taken when necessary. The challenge of the future is to involve people and to give them reasons to engage the correct behaviour.
Keywords
museum’s standard, government act, quality, vocational training.
p. 109 /La qualità delle professioni per i beni culturali: una questione centrale nella gestione dei musei oggi
Scarica PDFThe Naturhistorisches Museum of Vienna, an ideal bridge between two cultures
p. 115 /Il Naturhistorisches Museum di Vienna, ponte ideale fra le due culture
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La partecipazione di Maurizio Gattabria, tassidermista presso il Museo Civico di Zoologia di Roma, al 2007 World Taxidermy Championship, con la vittoria del primo premio nella sezione “Professionisti” per un modello di Podarcis wagleriana, è l’occasione per discutere sul ruolo della tassidermia nei Musei di Storia Naturale e sullo sviluppo delle tecniche più moderne, finalizzate sia alla conservazione sia alla ostensione dei reperti. Inoltre si discute dell’uso di modelli in sostituzione di reperti biologici per le esposizioni museali.
Parole chiave
museo, tassidermia, tassidermista, esposizioni museali.
Lizard in the sun.
Abstract
The participation of Maurizio Gattabria, taxidermist at the Municipal Museum of Zoology in Rome, at the 2007 World Taxiderrmy Championship - where he won the first prize in the section “Professional” with a reproduction of Podarcis wagleriana - is the opportunity to discuss the role of taxidermy in Natural History Museums. In particular the development of the most modern techniques directed towards both conservation and exhibition, and the use of reproductions in place of biological items for the exhibits, are discussed as well.
Keywords
museum, taxidermy, taxidermist, exhibitions.
p. 124 /Una lucertola al sole
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Mai come in questi anni c’è bisogno di conoscenza della scienza per fare scelte di vita, e non solo, informate. Chi si occupa di comunicazione della scienza deve disseminare sete di conoscenza. Il museo e chi vi fa comunicazione deve stare lì per fomentare tale sete e non per placarla. Non si tratta di insegnare scienza ma di suscitare discussioni di scienza. Creando emozioni e stimolando la curiosità si può originare, tra visitatore e museo (struttura e comunicatori) un dialogo al quale segue la comprensione. L’universalità del linguaggio teatrale può essere d’aiuto nella fase di dialogo, comprensione ed, in quella successiva, di allegria intellettuale della comunicazione della scienza ad un pubblico eterogeneo e vasto. Il teatro nel museo (tanto come strumento di formazione del comunicatore che come metodo innovativo ed efficace per la comunicazione della scienza) è un ponte che collega scienza e società. Un museo che è un metamuseo, con il teatro ed i visitatori che lo rendono un ecosistema efficiente.
Parole chiave
teatro e scienza, comunicazione della scienza, formazione dei comunicatori, musei e science centre, scienza e società.
Nowadays, like never before, we need scientific knowledge for taking life-decisions.
Abstract
Who’s dealing with science communication has to create a continuous thirst for knowledge. The task of the museum, or rather the person that’s doing communication there, is to spark this thirst and not to quench it. The aim is not to teach science but to initiate discussions about science. Creating emotions and stimulating curiosity could generate a dialogue between visitor and museum (institution and communicators) that is followed by understanding. The universality of theatrical language could help in the phases of dialogue, understanding and intellectual gaiety of science communication for a wide and heterogeneous audience. Using theatre as instrument of communicators’ training as well as innovative and efficient method of science communication in museums builds a bridge that connects science and society. A museum that is a Metamuseum, with theatre and visitors becomes an efficient ecosystem.
Keywords
theatre and science, science communication, communicators’ training, museum and science centre, science and society.
p. 129 /Museo, teatro, visitatori. Un ecosistema efficiente
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L’obiettivo di NAMES è la diffusione della scienza nella regione attraverso la crescita del sapere pubblico e il coinvolgimento della scienza tra una crescente diversicazione del pubblico attraverso un’educazione non ufficiale. Lo scopo della nascita di NAMES è di favorire la cooperazione tra science centers e musei con lo scopo di bebeficiare delle risorse collettive e esperienze della regione. La rete e la collaborazione tra la regione e il resto del mondo accresce la conoscenza della dinamica e dei cambiamenti della scienza e della tecnologia necessaria per raggiungere l’obiettivo comune di diffusione della scienza. Gli obiettivi a lungo termine (5 anni) sono: identificare l’attuale situazione, ... comunicare la scienza nella regione; promuovere buone pratiche che supportino l’effettiva comunicazione e incoraggino l’eccellenza e l’innovazione nell’apprendimento informale della scienza; produrre sviluppo professionale per la comunicazione della scienza nella regione di quelli coinvolti in campo e facendo miglior uso possibile delle risorse disponibili nella regione; mettere in evidenza e popolarizzare il patrimonio culturale scientifico della regione. Gli obiettivi a breve termine (2-3 anni) sono: creazione di pubblicazioni promozionali e educative comuni; collaborazione nella rea - lizzazione di mostre; realizzazione di mostre itineranti; distribuzione nella produzione di spettacoli da planetario e/o versioni arabe di spetacoli già disponibili; organizzazione e crescita collaborativa nella preparazione di corsi, seminari e conferenze.
Parole chiave
Nord Africa, Medio Oriente, science centre, musei scientifici, spazi teatrali, educazione informale.
North Africa and Middle East Science centers network (NAMES). Networking for a Better Future
Abstract
The goal of NAMES is the democratization of science throughout the region by enhancing the public understanding and involvement in science among an increasingly diverse public by means of informal education. Vision: the purpose of creating NAMES is to foster cooperation between member science centers and museums with the aim of benefiting from the collective available resources and experiences within the region. Networking and collaboration within the region and with the rest of the world enhances the knowledge of the dynamic and ever-changing pace of science and technology necessary for achieving the common goal of science democratization. The network also aims to help establish new science centers and museums in all countries of the region. Objectives - Long-Term Objectives (five to ten years): 1. Identifying the current situation, means and venues of science communication throughout the region. 2. Promoting best practices, supporting effective communication, and encouraging excellence and innovation in informal science learning. 3. Providing professional development for the science communication field in the region, collaborating to enhance the performance of those involved in the field, and making best use of all available resources within the region. Spreading the message of informal education and strengthening the position of science centers/museums within the community at large. 4. Emphasizing and popularizing the cultural and scientific heritage of the region. Short-Term Objectives (two to three years): 1. Creation of common promotional and educational publications. 2. Collaboration in the fabrication of hands-on exhibits. 3. Creation of one or more traveling exhibitions. 4. Sharing in the production of planetarium shows and/or arabized versions of already existing shows. 5. Organizing and implementing collaborative training courses, seminars, and conferences. Key words: North Africa, Middle East, science center, science museum, space theater, informal education.
Keywords
North Africa, Middle East, science center, science museum, space theater, informal education.
p. 133 /Il Science centers network del Nord Africa e Medio Oriente (NAMES) per un futuro migliore.
Scarica PDF2009 - annus rationalis - The year of reason. Review of the exhibition “Darwin 1809-2009”
p. 137 /2009 - annus rationalis - L’anno della ragione. Recensione della Mostra “Darwin 1809-2009”
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