Pubblicazioni
Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
Volume 16/2022 NUOVA SERIE
Museologia Scientifica
Riassunto
Gender relations play a decisive role in shaping our society and our cultural heritage. A general problem in the study of our heritage is the disappearance of women’s stories, often invisible even in recent readings. This article tries to shed light on an untold story: the presence of women in the Società Italiana per l’Antropologia e la Etnologia during Paolo Mantegazza presidency (1871-1910). With this contribution we hope to highlight female figures and their contribution to the origins of anthropological disciplines in Italy.
Parole chiave
gender, best practices, MUSEINTEGRATI project.
Uno spazio nell’antropologia italiana: donne scienziate nella Società fiorentina di Paolo Mantegazza
Abstract
Le relazioni di genere giocano un ruolo decisivo nel dare forma alla nostra società e al nostro patrimonio culturale. Un problema generale nello studio del nostro patrimonio è la sparizione delle storie femminili, rese spesso invisibili anche da letture recenti. Questo articolo cerca di illuminare una storia ancora inedita: la presenza di donne nella Società Italiana di Antropologia e Etnologia durante la presidenza di Paolo Mantegazza (1871-1910). Con questo contributo speriamo di dare rilievo alle figure femminili e al loro contributo alle origini delle discipline antropologiche in Italia.
Keywords
genere, buone pratiche, progetto MUSEINTEGRATI.
p. 7 /A Room in Italian Anthropology: female scholars in the Florentine Society of Paolo Mantegazza
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Nel testo vengono riferiti cenni storici sulle origini della pasta, sulla sua evoluzione nei secoli, sulle opportunità nell’utilizzo dei decori e sulle tecniche e gli utensili impiegati. Per la Sicilia, vengono descritti antichi e rari manufatti, un tempo largamente adoperati, principalmente nell’area iblea, allo scopo di decorare la pasta secca. Una rara preparazione con impasto decorato, i “maccarruna a ciazzisi”, viene descritta e raccontata secondo antiche tecniche oggi in parte dimenticate.
Questo articolo vuole dare un contributo alla letteratura museologica e antropologica evidenziando l’importanza della tutela e della valorizzazione di antiche tradizioni e utensili oggi in disuso o non comuni. Memorie e testimonianze di piccole comunità sono destinate all’estinzione senza lasciare alcuna traccia, se non raccontate, descritte e pubblicate. Il Museo Storico Culturale Kamemi in quest’ottica svolge regolarmente studi sulle memorie delle popolazioni siciliane cercando di reperire antichi oggetti, un tempo di uso comune, oggi diventati molto rari e spesso mal conservati.
Parole chiave
pasta secca, speronella, Ragusa, maccheroni.
The art of decorating pasta: molds and pastry jiggers in the ancient Sicilian folk traditions
Abstract
The text refers to historical notes on the origins of pasta, on its evolution over the centuries, on the appropriateness of using the decorations and on the techniques and tools used. For Sicily, ancient and rare artifacts are described, once widely used, mainly in the Hyblean area, for the purpose of decorating dry pasta. A rare preparation with decorated dough, the “maccarruna a ciazzisi”, is described and told according to ancient techniques that are now partly forgotten.
This article also aims to make a contribution to the museological and anthropological literature by highlighting the importance of protecting and enhancing ancient traditions and tools that are now disused or uncommon. Memories and testimonies of small communities are doomed to extinction without leaving any trace, if not told, described and published. With this in mind, the Kamemi Historical and Cultural Museum regularly carries out studies on the memories of Sicilian populations trying to find ancient objects, once in common use, which have now become very rare and often poorly preserved.
Keywords
dry pasta, pastry jiggers, Ragusa, macaroni.
p. 15 /L’arte del decorare la pasta: stampi e speronelle nelle antiche tradizioni popolari siciliane
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La direzione di Camillo Ranzani del Museo di Storia Naturale, nei suoi quasi quarant’anni di attività (1803-1841), ha giocato un ruolo importante nello sviluppo delle collezioni naturalistiche a Bologna. Il suo contributo alla storia naturale è molteplice: ha potenziato l’insegnamento della disciplina; ha garantito una continuità alla gestione delle collezioni; ha ammodernato l’allestimento delle sale; ha incrementato le collezioni, soprattutto nelle aree della storia naturale meno rappresentate; infine, ha avviato una stagione di studi dedicati agli esemplari posseduti dalla collezione. Lo scopo di questo contributo è perciò valorizzare la direzione Ranzani, soprattutto sul piano della gestione delle collezioni naturalistiche bolognesi, alla luce di una ricca documentazione archivistica, oggi ancora pressoché inesplorata.
Parole chiave
Camillo Ranzani, storia naturale, collezioni naturalistiche, Bologna.
The natural history collections in Bologna in the early 19th century. The “ forgotten” direction of Camillo Ranzani
Abstract
During his almost forty years of activity (1803-1841), Camillo Ranzani’s direction of the Natural History Museum in Bologna played an important role in the development of natural history collections. His contribution to natural history is multifaceted: he enhanced the teaching of the discipline; he ensured continuity in the management of the collections; he brought the layout of the rooms up to date; he increased the collections, especially in the less represented areas of natural history; and finally, he favored a series of studies dedicated to the specimens in the collection. The aim of this paper is therefore to emphasise Ranzani’s direction, especially in terms of how he managed the natural history collections in Bologna, in the light of a rich archival documentation that is still almost unexplored today.
Keywords
Camillo Ranzani, natural history, natural history collections, Bologna.
p. 27 /Le collezioni bolognesi di storia naturale agli inizi del XIX secolo. La direzione “dimenticata” di Camillo Ranzani
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Spatial characterization of lighting ambiances is very important for museology and is usually done through sequencing of architectural space; however, in this work, we adopted a characterization based on the spatial configuration and fields of view presented to museum visitors. We examined two museums located in the same environment but with very distinct stylistic repertoires to explore how stylistic slant might affect this characterization.
We first assessed the properties of spatial visibility using space syntax, and then based on this analysis determined the most important isovists presented to visitors, i.e., fields of view, in the two museums. We defined spaces from these, which we evaluated using HDR photos, which were processed by numerous applications and software, and we were able to deduce the spatial-light characteristics in each museum from the resulting pixels.
As a result, we were able to deduce the influence of stylistic trends on the selection of configurational and visual typologies of museum ambiences.
Parole chiave
luminous ambiance, space syntax, luminance, pixels, museum route, spatial configuration.
Gli effetti delle caratteristiche spaziali sull’ambiente luminoso: il Museo dell’Ara Pacis e il MAXXI di Roma
Abstract
La caratterizzazione spaziale degli ambienti luminosi è molto importante per la museologia e di solito viene fatta attraverso la sequenza dello spazio architettonico; tuttavia, in questo lavoro abbiamo adottato una caratterizzazione basata sulla configurazione spaziale e sui campi visivi presentati ai visitatori del museo. Abbiamo esaminato due musei situati nello stesso ambiente ma con repertori stilistici molto distinti per esplorare come il taglio stilistico possa influenzare questa caratterizzazione.
Abbiamo prima valutato le proprietà della visibilità spaziale usando la sintassi spaziale e poi abbiamo determinato, sulla base di questa analisi, le isovazioni più importanti che sono presentate ai visitatori, cioè i campi visivi, nei due musei. Da essi abbiamo definito gli spazi, che abbiamo valutato con foto HDR, elaborate da numerose applicazioni e software, e siamo stati in grado di dedurre le caratteristiche spazio-luce in ogni museo dai pixel risultanti.
Come risultato, siamo stati in grado di dedurre l’influenza delle tendenze stilistiche sulla selezione delle tipologie configurative e visive degli ambienti museali.
Keywords
ambiente luminoso, sintassi dello spazio, luminanza, pixel, percorso museale, configurazione spaziale.
p. 37 /The effects of spatial features on the luminous environment: the Ara Pacis Museum and the MAXXI of Rome
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Possono collezioni vecchie di centinaia di anni raccontare le sfide dell’oggi e risultare rilevanti per la complessa situazione ecologica e sociale, che ci troviamo ad affrontare? Quale ruolo i musei sono chiamati a rivestire nel comune percorso verso uno sviluppo sostenibile realmente equo e inclusivo? Affiancandosi ad altre significative esperienze nazionali e internazionali, i musei dell’Università degli Studi di Padova propongono in questa sede un originale approccio al tema della sostenibilità, che parte dallo studio e dalla ricerca scientifica sul variegato patrimonio in essi conservato. La mostra virtuale “Musei2030”, ospitata sul portale “Itinerari Virtuali”, apre un dialogo sull’importanza di attivarsi sul tema in chiave transdisciplinare. Perché, ricordando ciò che disse Lester R. Brown nel 1992, “salvare il pianeta non è uno sport da spettatori”.
Parole chiave
impatto sociale dei musei, musei e società, obiettivi dello sviluppo sostenibile, musei universitari, mostre virtuali.
Musei2030: Unipd heritage tells about sustainability
Abstract
How could thousand years old collections tell today’s challenges and be relevant within the complex ecological and social situation we are facing? What role could museums play in the common path towards a truly fair and inclusive sustainable development? Alongside other national and international experiences, the Museums of the University of Padua present here a significant example of an original approach to sustainability, starting from the study of the extremely varied heritage they preserve. The online exhibition “Musei2030” is hosted on the website “Itinerari Virtuali” and its aim is to establish a dialogue on the importance of a transdisciplinary approach to the topic. Remembering what Lester R. Brown said in 1992, “Saving civilization is not a spectator sport”.
Keywords
social impact of museums, museums and society, sustainable development goals, university museums, online exhibition.
p. 53 /Musei2030: il patrimonio Unipd racconta la sostenibilità
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Nel 2021 il Museo di Zoologia “P. Doderlein” del Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Palermo, grazie alla collaborazione con l’IAS-CNR di Capo Granitola e l’IZS di Palermo, ha integrato la collezione cetologica con un nuovo importante reperto: lo scheletro completo di una stenella striata, Stenella coeruleoalba, spiaggiata nel 2018 a Marinella di Selinunte, Castelvetrano (TP), sulla costa del Canale di Sicilia.
Se ne descrivono le fasi di recupero e ricostruzione dello scheletro e le scelte di allestimento museale, alla luce dell’elevato valore conservazionistico della specie e del ruolo che assume nelle azioni di educazione ambientale. L’intervento rappresenta un esempio di buone pratiche nella conversione di un rifiuto speciale in bene naturalistico.
Parole chiave
mammiferi marini, spiaggiamento cetacei, musei naturalistici, collezioni zoologiche, sensibilizzazione, biodiversità.
From the sea to the museum: the skeletal rearticulation of a stranded striped dolphin
Abstract
In 2021, the Museum of Zoology “P. Doderlein” of the University of Palermo acquired a new specimen, the complete skeleton of Stenella coeruleoalba, a striped dolphin stranded in 2018 in Marinella di Selinunte, Castelvetrano (Sicily, Southern Italy).
The project herein described is the result of a collaboration among the Bio-Reconstruction Laboratory of the IAS-CNR of Capo Granitola, the IZS of Palermo, the company Naturaliter and the Museum of Zoology “P. Doderlein”. In Natural History Museums, cetaceans are an excellent tool to facilitate scientific dissemination aimed at the conservation of marine biodiversity.
The work herein described is presented as an example of good practices in recovering a cetacean carcass that can otherwise be an expensive waste to manage.
Keywords
marine mammals, cetacean strandings, natural history museums, zoological collections, outreach, biodiversity.
p. 62 /Dal mare al museo. Il recupero di uno scheletro di stenella striata, Stenella coeruleoalba (Meyen 1833)
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Il laboratorio di restauro del Museo Paleontologico dell’Accademia Valdarnese del Poggio è nato nel 2008 e da allora ha maturato esperienze e competenze su tutta la filiera di recupero e conservazione del patrimonio fossile. La sua specificità è sempre più rara nel panorama italiano, nel quale molti laboratori interni agli enti di ricerca stanno chiudendo e nel quale pochi musei possono beneficiare di spazi progettabili come laboratorio e di professionalità interne competenti in materia di restauro. Il laboratorio di Montevarchi si configura quindi come uno strumento al servizio della conservazione e della ricerca in grado di offrire le proprie competenze anche all’esterno.
Parole chiave
restauro, conservazione, fossili, Valdarno Superiore.
The conservation center of the Paleontological Museum of the Accademia Valdarnese del Poggio in Montevarchi (AR)
Abstract
The conservation center of the Paleontological Museum of the Accademia Valdarnese del Poggio was born in 2008 and has since gained experience and expertise on the entire chain of recovery and conservation of the fossil heritage. Its specificity is increasingly rare in Italian reality, in which many internal conservation centers are shutting down and in which only a few museums can benefit from spaces designed as a conservation center and from internal professionals competent in this very specific field. The conservation center in Montevarchi is therefore a paramount tool for conservation and research capable of offering its expertise also outside the museum. The conservation center of the Paleontological Museum of the Accademia Valdarnese del Poggio.
Keywords
restoration, conservation, fossils, Valdarno Superiore.
p. 70 /Il laboratorio di restauro del Museo Paleontologico dell’Accademia Valdarnese del Poggio di Montevarchi (AR)
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Nell’allestimento della sala museale IGiRa (“I Giacimenti Raccontano”), dedicata alle miniere dismesse del Sulcis-Iglesiente della Sardegna, presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università degli Studi di Cagliari, una vetrina è dedicata alla fauna che colonizza le vecchie gallerie minerarie. Per l’allestimento era stato realizzato un modello di cera di Speleomantes genei (Temminck & Schlegel, 1838). La sala non è climatizzata. Già dopo alcuni mesi in esposizione il modello ha presentato problemi di degrado. Si sperimenta quindi un procedimento di realizzazione dello stesso modello con paste polimeriche.
Parole chiave
ceroplastica, pasta polimerica, modello naturalistico, IGiRa.
From wax to polymer clay in an amphibian model
Abstract
In the setting up of the IGiRa museum room (“I Giacimenti Raccontano”), dedicated to the disused mines of Sulcis Iglesiente in Sardinia at the Department of Civil, Environmental and Architecture Engineering of the University of Cagliari, a showcase is dedicated to the fauna that colonizes the old mining tunnels. A wax model by Speleomantes genei (Temminck & Schlegel, 1838) was made for the exhsibition. The room is not air conditioned. Already after a few months on show, the model presented deterioration problems. A process of making the same model with polymeric pastes is then experimented.
Keywords
ceroplastic, polymer clay, naturalistic model, IGiRa.
p. 78 /Dalla cera alla pasta polimerica in un modello di anfibio
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Nell’ambito del progetto IGiRa del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università degli Studi di Cagliari, è stata allestita una nuova sezione espositiva dedicata alla storica miniera di Monteponi. Contemporaneamente alla preparazione dell’esposizione è stato implementato il sito internet dedicato al progetto. Esposizione reale e sito web sono interconnessi dall’uso sistematico e capillare del codice QR. A ogni elemento esposto corrisponde una scheda web dedicata che funge da chiave d’accesso ai contenuti multimediali del sito. L’esposizione è pensata con riferimento all’uso dello smartphone. Ogni visitatore ha la possibilità di personalizzare il proprio percorso di conoscenza.
Parole chiave
Monteponi, museo delle miniere, IGiRa, codice QR.
Live and online: the new Monteponi section of the Cagliari University IGiRa project
Abstract
In the IGiRa project of the Department of Civil, Environmental and Architecture Engineering of the University of Cagliari, a new exhibition section dedicated to the historic Monteponi Mine was set up. At the same time as the preparation of the exhibition, the website dedicated to the project was implemented. Real exhibition and website are interconnected by the systematic and widespread use of the QR Code. Each item displayed corresponds to a dedicated web card that acts as a key to access the site’s multimedia content. The exhibition is designed with reference to the use of the smartphone. Each visitor has the possibility to personalize their own knowledge path.
Keywords
Monteponi, mineral mines museum, IgiRa, QR Code.
p. 81 /Dal vero e in rete: la nuova sezione Monteponi del progetto IGiRa dell’Università di Cagliari
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The work aims to turn the spotlight on the vulnerability of naturalistic museum collections to thievery. This topic is under-represented in museological and legal discourses, despite the awareness of the importance of building up security measures to counter illicit misconduct. To reach this goal, the historical roots of the phenomenon are investigated by analyzing the thefts that occurred at the Florentine Imperial and Royal Museum of Physics and Natural History between the 18th and 19th centuries. Particular attention is paid to the stolen minerals by reconstructing the forensic investigations and their collecting history to the present day. The study of these criminal cases revealed a gradual implementation of protection means such as cataloging the specimens. In conclusion, this work proves the importance to maintain attention on the vulnerability factors of museum naturalistic collections, stressing the use of proper methods and practices useful to their mitigation.
Parole chiave
naturalistic specimens, museum collections, theft, security measure, cataloging.
Il furto di esemplari naturalistici in contesti museali. Un fenomeno moderno con radici storiche
Abstract
Il lavoro analizza la vulnerabilità delle collezioni museali naturalistiche ai furti. La tematica è scarsamente dibattuta negli studi museologici e giuridici, nonostante la consapevolezza dell’importanza di implementare misure di sicurezza per contrastare i comportamenti illeciti. Per raggiungere questo obiettivo, si indagano le radici storiche del fenomeno analizzando i furti avvenuti presso l’Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale tra il XVIII e il XIX secolo. Particolare attenzione viene data ai campioni rubati ricostruendo le indagini forensi e la storia collezionistica dei campioni recuperati fino ai giorni nostri. Lo studio di questi casi criminali ha evidenziato una graduale implementazione di misure di protezione, tra cui una corretta catalogazione delle collezioni. In conclusione, questo lavoro vuole portare all’attenzione della comunità degli studiosi i fattori di vulnerabilità cui possono essere soggette le collezioni dei musei naturalistici, evidenziando metodi e pratiche adeguate alla loro mitigazione.
Keywords
campioni naturalistici, collezioni museali, furto, misure di sicurezza, catalogazione.
p. 86 /The theft of naturalistic specimens in museum contexts. A modern phenomenon with historical roots
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Con l’entrata in vigore del Codice dei beni culturali e gli adeguamenti normativi in materia di conservazione e restauro dei beni culturali, compresa la formazione delle professionalità coinvolte, i musei che conservano beni culturali naturalistici, scientifici e tecnologici si trovano davanti ad alcune criticità nel momento in cui intendono adempiere agli obblighi di corretta conservazione del patrimonio. All’interno di ANMS si è costituito un Gruppo di Lavoro per affrontare in modo costruttivo e propositivo queste criticità.
Parole chiave
restauro, musei scientifici, patrimonio naturalistico, patrimonio scientifico e tecnologico, normativa.
Restoration in science museums: work in progress
Abstract
After the entry into force of the Heritage Code and the regulatory adjustments regarding the conservation and restoration of cultural heritage, including the training of the professionals involved, museums that conserve natural, scientific and technological cultural heritage are faced with several critical issues as they seek to fulfil their obligations to properly conserve their heritage. A working group has been set up within ANMS to deal with these critical issues in a constructive and proactive manner.
Keywords
restoration, science museums, natural history heritage, scientific and technologic. heritage, legislation.
p. 99 /Il restauro nei musei scientifici: lavori in corso
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Le metodologie e le strategie di Archeoworking testimoniano, nell’operato pluridecennale di tale associazione, l’attuazione dell’educazione museale in Basilicata, territorio carente di analoghe realtà strutturate. Il Museo Archeologico “Dinu Adamesteanu” di Potenza, i cui contenuti sono rappresentati nelle attività didattiche con la scuola, è diventato un ambiente di produzione di conoscenza per la ricostruzione della storia regionale. Nella mediazione culturale attuata, innumerevoli sono state le esperienze di comunicazione, engagement ed educazione museale rivolte alla comunità cittadina che ha vissuto il Museo come spazio di condivisione culturale; ma si è trattato anche di esperienze tese all’inclusione sociale, all’accessibilità sensoriale dei diversamente abili, alla fruizione socio-educativa della terza età. I percorsi cognitivi, elaborati in pandemia, infine, adeguati nei contenuti alla comunicazione digitale, hanno dimostrato che l’educazione museale può esercitare le sue metodologie, pur variando gli strumenti dell’azione educativa.
Parole chiave
didattica museale, educazione al patrimonio, museo-città, accessibilità museale, inclusione sociale.
Methodologies and operational strategies of museum teaching in Basilicata: the Archeoworking experience
Abstract
The methodologies and strategies of Archeoworking, in its multi decade experience, bear witness to the implementation of museum teaching in Basilicata, a territory lacking similar structured realities. The “Dinu Adamesteanu” Archaeological Museum of Potenza, whose contents substantiate the didactic activities with schools, has become an environment of knowledge production for the reconstruction of regional history of museum in Basilicata, a land without similar structured realities. In the cultural mediation implemented, there have been countless experiences of museum education aimed at the city community that has experienced the Museum as a space for cultural sharing, but also aimed at social inclusion, sensory accessibility of the disabled, recreational use by the third age. The paths, elaborated in pandemic, finally, adapted in the contents to the digital communication, have shown that the museum teaching can exercise its methodologies, even varying the “contexts” of the educational action.
Keywords
museum teaching, heritage education, museum-city, museum accessibility, social inclusion.
p. 102 /Metodologie e strategie operative dell’educazione museale in Basilicata: l’esperienza di Archeoworking
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Nel contesto degli studi sull’audience engagement (AE) e sull’audience development (AD) la gamification diventa una vera e propria sperimentazione di metodi educativi riconducibili alla didattica ludica in contesti “non formali”. Il gioco ci permette di comprendere i processi di comunicazione e partecipazione culturale che favoriscono la costruzione o il consolidamento dei significati che attribuiamo al patrimonio culturale. Il contributo è relativo a un progetto di gamification in situ, “Il Sigillo Spezzato”, progettato per il Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena (Catania). La sperimentazione si inserisce in un più articolato piano di audience development del SiMUA - Sistema Museale d’Ateneo, sviluppato per offrire nuove pratiche e maggiori opportunità di diffusione e comunicazione sociale della ricerca umanistica, nell’ottica della terza missione delle università.
Parole chiave
convergenza culturale, audience development, gamification, ludicizzazione, patrimonio culturale, musei universitari.
Gamification, a lab of cultural partecipation in the Museum. The case study of the Benedectine Monastery in Catania
Abstract
In the context of studies on audience engagement (AE) and audience development (AD) gamification becomes a real experimentation of educational methods attributable to playful teaching in contexts «not formal». Through the practice of the game it is possible to understand the processes of communication and cultural participation which favor the construction or consolidation of meanings that people attribute to a cultural heritage: it can be a place, a historical event, an artifact. The gamification can be designed as an interesting tool for engagement and motivation to generate social or cultural change. The aim of this paper is the analysis of a gamification project, “Il Sigillo Spezzato” (The Broken Seal), played on the Benedictine Monastery of San Nicolò (Catania). The experimentation is part of a more articulated audience development plan for the SiMUA - Sistema Museale d’Ateneo, developed to provide new practices and greater opportunities for dissemination and social communication of humanistic research, with a view to the Third Mission of Universities.
Keywords
cultural convergence, audience development, gamification, ludicising culture, cultural heritage, university museums.
p. 110 /Gamification, un esperimento di partecipazione culturale al museo. Il caso del Monastero dei Benedettini di Catania
Scarica PDFThe Musée de la Chasse et de la Nature in Paris
p. 121 /Il Musée de la Chasse et de la Nature a Parigi
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