Volume 16/2022 NUOVA SERIE

Museologia Scientifica

Anno: 2022
Volume: 16

Riassunto

Il laboratorio di restauro del Museo Paleontologico dell’Accademia Valdarnese del Poggio è nato nel 2008 e da allora ha maturato esperienze e competenze su tutta la filiera di recupero e conservazione del patrimonio fossile. La sua specificità è sempre più rara nel panorama italiano, nel quale molti laboratori interni agli enti di ricerca stanno chiudendo e nel quale pochi musei possono beneficiare di spazi progettabili come laboratorio e di professionalità interne competenti in materia di restauro. Il laboratorio di Montevarchi si configura quindi come uno strumento al servizio della conservazione e della ricerca in grado di offrire le proprie competenze anche all’esterno.

Parole chiave
restauro, conservazione, fossili, Valdarno Superiore.

The conservation center of the Paleontological Museum of the Accademia Valdarnese del Poggio in Montevarchi (AR)

Abstract

The conservation center of the Paleontological Museum of the Accademia Valdarnese del Poggio was born in 2008 and has since gained experience and expertise on the entire chain of recovery and conservation of the fossil heritage. Its specificity is increasingly rare in Italian reality, in which many internal conservation centers are shutting down and in which only a few museums can benefit from spaces designed as a conservation center and from internal professionals competent in this very specific field. The conservation center in Montevarchi is therefore a paramount tool for conservation and research capable of offering its expertise also outside the museum. The conservation center of the Paleontological Museum of the Accademia Valdarnese del Poggio.

Keywords
restoration, conservation, fossils, Valdarno Superiore.

p. 70 / Volume 16/2022 NUOVA SERIE

Riassunto

Nell’allestimento della sala museale IGiRa (“I Giacimenti Raccontano”), dedicata alle miniere dismesse del Sulcis-Iglesiente della Sardegna, presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università degli Studi di Cagliari, una vetrina è dedicata alla fauna che colonizza le vecchie gallerie minerarie. Per l’allestimento era stato realizzato un modello di cera di Speleomantes genei (Temminck & Schlegel, 1838). La sala non è climatizzata. Già dopo alcuni mesi in esposizione il modello ha presentato problemi di degrado. Si sperimenta quindi un procedimento di realizzazione dello stesso modello con paste polimeriche.

Parole chiave
ceroplastica, pasta polimerica, modello naturalistico, IGiRa.

From wax to polymer clay in an amphibian model

Abstract

In the setting up of the IGiRa museum room (“I Giacimenti Raccontano”), dedicated to the disused mines of Sulcis Iglesiente in Sardinia at the Department of Civil, Environmental and Architecture Engineering of the University of Cagliari, a showcase is dedicated to the fauna that colonizes the old mining tunnels. A wax model by Speleomantes genei (Temminck & Schlegel, 1838) was made for the exhsibition. The room is not air conditioned. Already after a few months on show, the model presented deterioration problems. A process of making the same model with polymeric pastes is then experimented.

Keywords
ceroplastic, polymer clay, naturalistic model, IGiRa.

p. 78 / Volume 16/2022 NUOVA SERIE

Riassunto

Nell’ambito del progetto IGiRa del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università degli Studi di Cagliari, è stata allestita una nuova sezione espositiva dedicata alla storica miniera di Monteponi. Contemporaneamente alla preparazione dell’esposizione è stato implementato il sito internet dedicato al progetto. Esposizione reale e sito web sono interconnessi dall’uso sistematico e capillare del codice QR. A ogni elemento esposto corrisponde una scheda web dedicata che funge da chiave d’accesso ai contenuti multimediali del sito. L’esposizione è pensata con riferimento all’uso dello smartphone. Ogni visitatore ha la possibilità di personalizzare il proprio percorso di conoscenza.

Parole chiave
Monteponi, museo delle miniere, IGiRa, codice QR.

Live and online: the new Monteponi section of the Cagliari University IGiRa project

Abstract

In the IGiRa project of the Department of Civil, Environmental and Architecture Engineering of the University of Cagliari, a new exhibition section dedicated to the historic Monteponi Mine was set up. At the same time as the preparation of the exhibition, the website dedicated to the project was implemented. Real exhibition and website are interconnected by the systematic and widespread use of the QR Code. Each item displayed corresponds to a dedicated web card that acts as a key to access the site’s multimedia content. The exhibition is designed with reference to the use of the smartphone. Each visitor has the possibility to personalize their own knowledge path.

Keywords
Monteponi, mineral mines museum, IgiRa, QR Code.

p. 81 / Volume 16/2022 NUOVA SERIE

Riassunto

The work aims to turn the spotlight on the vulnerability of naturalistic museum collections to thievery. This topic is under-represented in museological and legal discourses, despite the awareness of the importance of building up security measures to counter illicit misconduct. To reach this goal, the historical roots of the phenomenon are investigated by analyzing the thefts that occurred at the Florentine Imperial and Royal Museum of Physics and Natural History between the 18th and 19th centuries. Particular attention is paid to the stolen minerals by reconstructing the forensic investigations and their collecting history to the present day. The study of these criminal cases revealed a gradual implementation of protection means such as cataloging the specimens. In conclusion, this work proves the importance to maintain attention on the vulnerability factors of museum naturalistic collections, stressing the use of proper methods and practices useful to their mitigation.

Parole chiave
naturalistic specimens, museum collections, theft, security measure, cataloging.

Il furto di esemplari naturalistici in contesti museali. Un fenomeno moderno con radici storiche

Abstract

Il lavoro analizza la vulnerabilità delle collezioni museali naturalistiche ai furti. La tematica è scarsamente dibattuta negli studi museologici e giuridici, nonostante la consapevolezza dell’importanza di implementare misure di sicurezza per contrastare i comportamenti illeciti. Per raggiungere questo obiettivo, si indagano le radici storiche del fenomeno analizzando i furti avvenuti presso l’Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale tra il XVIII e il XIX secolo. Particolare attenzione viene data ai campioni rubati ricostruendo le indagini forensi e la storia collezionistica dei campioni recuperati fino ai giorni nostri. Lo studio di questi casi criminali ha evidenziato una graduale implementazione di misure di protezione, tra cui una corretta catalogazione delle collezioni. In conclusione, questo lavoro vuole portare all’attenzione della comunità degli studiosi i fattori di vulnerabilità cui possono essere soggette le collezioni dei musei naturalistici, evidenziando metodi e pratiche adeguate alla loro mitigazione.

Keywords
campioni naturalistici, collezioni museali, furto, misure di sicurezza, catalogazione.

p. 86 / Volume 16/2022 NUOVA SERIE

Riassunto

Con l’entrata in vigore del Codice dei beni culturali e gli adeguamenti normativi in materia di conservazione e restauro dei beni culturali, compresa la formazione delle professionalità coinvolte, i musei che conservano beni culturali naturalistici, scientifici e tecnologici si trovano davanti ad alcune criticità nel momento in cui intendono adempiere agli obblighi di corretta conservazione del patrimonio. All’interno di ANMS si è costituito un Gruppo di Lavoro per affrontare in modo costruttivo e propositivo queste criticità.

Parole chiave
restauro, musei scientifici, patrimonio naturalistico, patrimonio scientifico e tecnologico, normativa.

Restoration in science museums: work in progress

Abstract

After the entry into force of the Heritage Code and the regulatory adjustments regarding the conservation and restoration of cultural heritage, including the training of the professionals involved, museums that conserve natural, scientific and technological cultural heritage are faced with several critical issues as they seek to fulfil their obligations to properly conserve their heritage. A working group has been set up within ANMS to deal with these critical issues in a constructive and proactive manner.

Keywords
restoration, science museums, natural history heritage, scientific and technologic. heritage, legislation.

p. 99 / Volume 16/2022 NUOVA SERIE

Riassunto

Le metodologie e le strategie di Archeoworking testimoniano, nell’operato pluridecennale di tale associazione, l’attuazione dell’educazione museale in Basilicata, territorio carente di analoghe realtà strutturate. Il Museo Archeologico “Dinu Adamesteanu” di Potenza, i cui contenuti sono rappresentati nelle attività didattiche con la scuola, è diventato un ambiente di produzione di conoscenza per la ricostruzione della storia regionale. Nella mediazione culturale attuata, innumerevoli sono state le esperienze di comunicazione, engagement ed educazione museale rivolte alla comunità cittadina che ha vissuto il Museo come spazio di condivisione culturale; ma si è trattato anche di esperienze tese all’inclusione sociale, all’accessibilità sensoriale dei diversamente abili, alla fruizione socio-educativa della terza età. I percorsi cognitivi, elaborati in pandemia, infine, adeguati nei contenuti alla comunicazione digitale, hanno dimostrato che l’educazione museale può esercitare le sue metodologie, pur variando gli strumenti dell’azione educativa.

Parole chiave
didattica museale, educazione al patrimonio, museo-città, accessibilità museale, inclusione sociale.

Methodologies and operational strategies of museum teaching in Basilicata: the Archeoworking experience

Abstract

The methodologies and strategies of Archeoworking, in its multi decade experience, bear witness to the implementation of museum teaching in Basilicata, a territory lacking similar structured realities. The “Dinu Adamesteanu” Archaeological Museum of Potenza, whose contents substantiate the didactic activities with schools, has become an environment of knowledge production for the reconstruction of regional history of museum in Basilicata, a land without similar structured realities. In the cultural mediation implemented, there have been countless experiences of museum education aimed at the city community that has experienced the Museum as a space for cultural sharing, but also aimed at social inclusion, sensory accessibility of the disabled, recreational use by the third age. The paths, elaborated in pandemic, finally, adapted in the contents to the digital communication, have shown that the museum teaching can exercise its methodologies, even varying the “contexts” of the educational action.

Keywords
museum teaching, heritage education, museum-city, museum accessibility, social inclusion.

p. 102 / Volume 16/2022 NUOVA SERIE

Riassunto

Nel contesto degli studi sull’audience engagement (AE) e sull’audience development (AD) la gamification diventa una vera e propria sperimentazione di metodi educativi riconducibili alla didattica ludica in contesti “non formali”. Il gioco ci permette di comprendere i processi di comunicazione e partecipazione culturale che favoriscono la costruzione o il consolidamento dei significati che attribuiamo al patrimonio culturale. Il contributo è relativo a un progetto di gamification in situ, “Il Sigillo Spezzato”, progettato per il Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena (Catania). La sperimentazione si inserisce in un più articolato piano di audience development del SiMUA - Sistema Museale d’Ateneo, sviluppato per offrire nuove pratiche e maggiori opportunità di diffusione e comunicazione sociale della ricerca umanistica, nell’ottica della terza missione delle università.

Parole chiave
convergenza culturale, audience development, gamification, ludicizzazione, patrimonio culturale, musei universitari.

Gamification, a lab of cultural partecipation in the Museum. The case study of the Benedectine Monastery in Catania

Abstract

In the context of studies on audience engagement (AE) and audience development (AD) gamification becomes a real experimentation of educational methods attributable to playful teaching in contexts «not formal». Through the practice of the game it is possible to understand the processes of communication and cultural participation which favor the construction or consolidation of meanings that people attribute to a cultural heritage: it can be a place, a historical event, an artifact. The gamification can be designed as an interesting tool for engagement and motivation to generate social or cultural change. The aim of this paper is the analysis of a gamification project, “Il Sigillo Spezzato” (The Broken Seal), played on the Benedictine Monastery of San Nicolò (Catania). The experimentation is part of a more articulated audience development plan for the SiMUA - Sistema Museale d’Ateneo, developed to provide new practices and greater opportunities for dissemination and social communication of humanistic research, with a view to the Third Mission of Universities.

Keywords
cultural convergence, audience development, gamification, ludicising culture, cultural heritage, university museums.

p. 110 / Volume 16/2022 NUOVA SERIE

The Musée de la Chasse et de la Nature in Paris

p. 121 / Volume 16/2022 NUOVA SERIE