Pubblicazioni


Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
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Dicembre 2022 - N. 22

Memorie

Volume: 22

Anno: 2022
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p. 0 /Volume intero

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Indice

p. 1 /Indice

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Grazie Elisabetta!

p. 2 /Grazie Elisabetta!

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Editoriale
Fausto Barbagli

p. 3 /Editoriale

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Presentazione dei curatori
Elisabetta Falchetti, David Grohmann, Angelo Barili, Marco Maovaz, Sergio Gentili

p. 5 /Presentazione dei curatori

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Orti e musei universitari per la costruzione di comunità sostenibili
Maurizio Oliviero

p. 10 /Orti e musei universitari per la costruzione di comunità sostenibili

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Il XXX Congresso e il diario dei suoi “effetti collaterali”
Elisabetta Falchetti, Sergio Gentili

p. 12 /Il XXX Congresso e il diario dei suoi “effetti collaterali”

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Il Musa, Museo dell’Amazzonia
Ennio Candotti

Riassunto

Il Museo dell’Amazzonia, Musa, è principalmente un istituto di ricerca che si occupa anche di diffusione della scienza a livello popolare e di ecoturismo. Vorrebbe essere una trincea in difesa della foresta, dei suoi popoli nativi e delle loro culture tradizionali, oggi aggredite da un governo oscurantista. “Conoscere per conservare” e “vivere assieme”, umani e non umani, sono i nostri motti. Il Musa è un punto di riferimento per altri centri e musei che, vicini o lontani, si interessano della tettonica del Cratone Amazzonico, dell’origine e dell’evoluzione delle specie che nella selva troviamo in grande numero e diversità, istituti che studiano la storia profonda, l’antropologia e l’archeologia dei popoli che da millenni vivono nella foresta. Si tratta di un laboratorio naturale aperto alla collaborazione scientifica, principalmente nei campi della biologia evolutiva e del comportamento dei più diversi organismi viventi, con particolare attenzione alle relazioni fra insetti e piante.

Parole chiave
living museum, ecomuseo, Amazzonia, foresta, cooperazione scientifica, culture tradizionali.

 
The Musa, Museum of Amazonia

Abstract

The Museum of Amazonia, the Musa, is an institute of research, science popularization and ecoturism. It would like to be a “trench” in defence of the forest, it’s people and cultures, threatened today by obscurantist government policies. “To know to conserve” and “living together” humans and not humans are our mottos. Musa could be a reference point for other centres and museums, which, near or far, are interested in the Amazonian Craton tectonics, the origin and evolution of species which are in very large number and diversity there, institutes which study the millenary forest people history, anthropology and archaeology. A natural laboratory open to scientific cooperation mainly in evolutive biology and behavior of plants and insects.

Keywords
living museum, eco-museum, Amazon, forest, scientific cooperation, traditional cultures.

 

p. 18 /Il Musa, Museo dell’Amazzonia

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Il progetto “Scuola IN Museo”: da risorsa nella pandemia a opportunità per un cambiamento educativo e culturale
Riccardo Campanini, Chiara Pelliciari

Riassunto

Per un intero anno scolastico alcune classi di scuole di Reggio Emilia hanno abitato i Musei Civici in un progetto che è nato in risposta alle esigenze di distanziamento delle classi scolastiche legate alla pandemia da Covid-19 e che è diventato un’occasione di sperimentazione per la didattica museale. La co-progettazione portata avanti da educatori museali e insegnanti ha permesso di costruire nuovi paradigmi didattici e di inquadrare il ruolo dell’educazione museale in un contesto insolito di tempo lungo e relazioni più strutturate che pongono le basi per innovative pratiche future.

Parole chiave
educazione al patrimonio, patti di comunità, transdisciplinarità, educazione museale.

 
The “Scuola IN Museo” project: from resource in the pandemic to opportunity for an educational and cultural change

Abstract

For a whole school year, some classes of Reggio Emilia schools lived in the Civic Museum in a project that was born in response to the needs of distancing in school classes related to the Covid-19 pandemic and that has become an opportunity for experimentation for museum teaching. The co-planning carried out by museum educators and teachers has allowed to build new educational paradigms and to frame the role of museum education in an unusual long term context and more structured relationships that lay the foundations for innovative future practices.

Keywords
heritage education, community agreements, transdisciplinarity, museum education.

 

p. 23 /Il progetto “Scuola IN Museo”: da risorsa nella pandemia a opportunità per un cambiamento educativo e culturale

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#MOchebelmuseo, viaggio alla scoperta dei musei del Modenese
Elena Corradini, Roberta Giani

Riassunto

#MOchebelmuseo è un viaggio a tappe promosso dal quotidiano Nuova Gazzetta di Modena a partire dal mese di dicembre 2019 per coinvolgere le comunità del territorio modenese, attraverso una innovativa campagna di comunicazione, alla riscoperta di musei di non grandi dimensioni. Ha previsto l’utilizzo di molteplici piattaforme di comunicazione: dal quotidiano cartaceo locale al sito web, con tutti gli strumenti a disposizione, come articoli, foto, video, senza trascurare Instagram e Facebook.
Nelle due tappe che è stato possibile realizzare prima della pandemia, dicembre 2019 e febbraio 2020, molti sono stati gli attori coinvolti nei due musei che hanno ospitato l’iniziativa, il Museo dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Spilamberto e il Museo Archeologico di Castelfranco Emilia. I veri protagonisti sono stati gli studenti che, in occasione di un evento finale organizzato in ciascun Museo, per illustrare la loro esperienza di visita hanno realizzato una graphic novel, utilizzando le grandi potenzialità che questo efficace mezzo di comunicazione può avere per i giovani.

Parole chiave
piccoli musei, partecipazione, comunicazione, graphic novel, influencer.

 
#MOchebelmuseo, a journey of discovery through the museums of the Modena area

Abstract

#MOchebelmuseo is a journey in stages promoted by the daily newspaper Nuova Gazzetta di Modena starting in December 2019 to involve the communities of the Modena area, through an innovative communication campaign, in the rediscovery of little museums. It envisaged the use of multiple communication platforms: from the local paper newspaper to the website, with all the tools available such as articles, photos, videos, without neglecting Instagram and Facebook. In the two stages that it was possible to carry out before the pandemic, December 2019 and February 2020, many actors were involved in the two museums that hosted the initiative, the Museum of Traditional Balsamic Vinegar in Spilamberto and the Archaeological Museum in Castelfranco Emilia. The real protagonists were the students who created a graphic novel to illustrate, at a final event organized in each museum, their experience of visiting the museum, using the great potential that this effective means of communication can have for young people.

Keywords
small museums, participation, communication, graphic novel, influencer.

 

p. 29 /#MOchebelmuseo, viaggio alla scoperta dei musei del Modenese

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“Se è importante per te, è importante per tutti”, sentirsi comunità al museo
Ester Maria Bernardi, Lidia Falomo Bernarduzzi, Maria Carla Garbarino, Luca Morgantino, Andrea Zamboni

Riassunto

Il Museo per la Storia dell’Università di Pavia (MSU) ha proposto, nella riapertura post-Covid-19, varie attività, dedicate sia alla comunità che a gruppi con interessi e necessità specifiche, con iniziative già popolari affiancate a nuove esperienze.
Le attività ruotano intorno a un’idea di museo come luogo di comunità, che vive insieme ai suoi visitatori. Particolarmente interessante è il Teatro degli Oggetti: si tratta di incontri durante i quali il pubblico diviene protagonista e narratore. Come i pezzi delle collezioni, estratti dagli armadi, vengono presentati ai partecipanti, anche gli oggetti portati da casa propria dagli spettatori diventano protagonisti dell’attività museale. Le storie del museo appartengono ai cittadini, così come le storie di tutti sono importanti, come parte del vissuto comune. Nell’ottica di incontro e coinvolgimento dei visitatori più giovani si collocano anche altre attività, tra le quali alcuni giochi di ruolo e di carte e attività estive per le scuole.

Parole chiave
coinvolgimento dei pubblici, co-creazione di nuovi significati, socializzazione non competitiva, storytelling, giochi di ruolo.

 
“If it’s important to you, it’s important for others”, feeling part of a community at the Museum

Abstract

The Pavia University History Museum (MSU) has offered, after the Covid19 lockdowns, many activities designed for the community and for groups with specific needs and interests, mixing already popular experiences with new ones.
The activities were designed with the concept of Museum as a place of the community, that comes to life with its visitors, in mind. Particularly interesting is the Objects Theatre: during the event, the public was protagonist and narrator. Both the collection items, taken off the shelves, and the objects freely brought from home by participants were shown and presented to the public. The stories told by the Museum and by the visitors belong to the citizens and are worthy of being listened to, as part of a shared living experience. Other initiatives also focused on involving younger visitors and encountering others; for instance, Museum role playing games and card games and summer activities for schools.

Keywords
involving audiences, co-creation of new meanings, non-competitive socialization, storytelling, role playing games.

 

p. 38 /“Se è importante per te, è importante per tutti”, sentirsi comunità al museo

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Biblioteca, museo e comunità: sinergie per la biodiversità
Bernardetta Pallozzi, Marta Penzo, Piera Allegra Rasia

Riassunto

I semi sono vere macchine del tempo biologico e conservano le tracce di millenni di adattamento naturale. Grazie al progetto “La Biblioteca dei Semi” e a una rete di singoli e associazioni formatasi attorno a questa realtà, i semi sono diventati lo spunto per diverse attività di sensibilizzazione, formazione ed educazione rivolte all’intera comunità che con semplici azioni può diventare una forza motrice fondamentale per il raggiungimento di alcuni obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Parole chiave
comunità, biodiversità, patrimonio, sviluppo sostenibile, salvaguardia.

 
Public library, museum and community: sinergy for the biodiversity

Abstract

The seeds are authentic machines of the biological time and preserve the traces of millennia of natural adaptation. Thanks to the project “Library of seeds” and to the community created around this institution, the seeds become the starting point for different awareness and education activities to citinzery that with simple actions can become an essential driving force to reach some goals of United Nation’s 2030 Agenda.

Keywords
community, biodiversity, heritage, sustainable development, safeguard.

 

p. 42 /Biblioteca, museo e comunità: sinergie per la biodiversità

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Un museo inclusivo, accessibile e partecipato: la Guida del Museo Universitario di Chieti in easy-to-read
Antonietta Di Fabrizio, Assunta Paolucci, Maria Del Cimmuto, Alessia Fazio, Dario Scarpati, Maria Chiara Capasso

Riassunto

L’accessibilità (fisica, sensoriale, culturale, sociale ed economica) è un requisito imprescindibile per rendere pienamente fruibile a tutta la collettività il patrimonio culturale conservato presso i musei.
Nel 2021 il Museo Universitario dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara ha realizzato una Guida al percorso di visita “Origini della Vita” in linguaggio easy-to-read per rendere il Museo ancora più inclusivo, accessibile e partecipato.
Si vogliono così raggiungere alcuni importanti obiettivi previsti dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile quali: ridurre le disuguaglianze per potenziare e promuovere l’inclusione sociale (goal 10), rendere i luoghi inclusivi, sicuri, sostenibili e accessibili (goal 11) e rafforzare i rapporti di partenariato mediante attività di cooperazione.
La redazione di questa Guida nasce, infatti, dalla collaborazione con l’associazione Diritti Diretti onlus di Chieti e con il dott. Dario Scarpati, esperto di museologia e di accessibilità museale.

Parole chiave
museo, educazione, guida museale, accessibilità, easy-to-read.

 
An inclusive, accessible and participatory museum: the easy-to-read Guide of the University Museum of Chieti

Abstract

Accessibility (physical, sensorial, cultural, social and economic) is an essential requirement to make the cultural heritage preserved in museums fully usable to the whole community.
In 2021, the University Museum of the “G. d’Annunzio” State University of Chieti-Pescara has created a guide to the “Origins of Life” exhibit in easy-to-read language to make the Museum even more inclusive, accessible and participatory.
In this way, we want to achieve some important objectives set by the 2030 Agenda for sustainable development such as: reducing inequalities to enhance and promote social inclusion (goal 10), making places inclusive, safe, sustainable and accessible (goal 11) and strengthen partnership relations through cooperation activities. Indeed, the drafting of this guide was born from the collaboration with “Diritti Diretti” Non-Profit Association of Chieti and with Dr. Dario Scarpati, expert in museology and museum accessibility.

Keywords
museum, education, museum guide, accessibility, easy-to-read.

 

p. 48 /Un museo inclusivo, accessibile e partecipato: la Guida del Museo Universitario di Chieti in easy-to-read

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Ali nella notte, i pipistrelli tra scienza e immaginario
Edoardo Razzetti, Francesca Cattaneo, Paolo Guaschi, Jessica Maffei, Stefano Maretti, Paolo Mazzarello, Salvatore Restivo, Oreste Sacchi, Ugo Ziliani

Riassunto

Lo Studio Naturalistico Platypus e Kosmos hanno realizzato una esposizione temporanea dedicata ai chirotteri, sia per celebrare le ricerche di Lazzaro Spallanzani sul “sesto senso” dei pipistrelli sia per fare conoscere al pubblico alcuni aspetti della biologia di questi animali tutelati dalla Direttiva 92/43/CEE “Habitat”. “Ali nella notte”, inaugurata il 3 giugno 2021, ha illustrato il mondo dei chirotteri in un percorso che ha trattato biologia, ecologia, conservazione e interazioni con l’uomo. Il percorso ha offerto elementi interattivi tra cui ricostruzioni di ambienti, video, giochi meccanici e digitali, per fare leva sull’esperienza e stimolare il processo cognitivo. Era presente un settore dedicato all’immaginario che circonda i chirotteri, spaziando dal cinema ai fumetti fino alle credenze popolari. La mostra si è prefissa lo scopo di migliorare gli atteggiamenti dell’uomo verso questi animali, presentandoli in modo approfondito e consapevole.

Parole chiave
esposizioni temporanee, chirotteri, conservazione, biologia, ecologia.

 
“Ali nella notte”, bats between science and fiction

Abstract

Platypus and Kosmos created a temporary exhibition dedicated to chiroptera, not only to celebrate Lazzaro Spallanzani’s researches on the “sixth sense” of bats but also to increase the awareness of the importance of the conservation of these animals that are protected by Directive 92/43/EEC “Habitat”. “Ali nella notte”, inaugurated on 3rd June 2021, illustrated the world of bats in an exhibition itinerary that dealt with biology, ecology, conservation and human interactions. “Ali nella notte” offered several exhibits including reconstructions of environments, videos, mechanical and digital games, to spur the experience and cognitive process. A section was dedicated to the imagery that surrounds bats, ranging from cinema to comics to myths. The exhibition had the aim to improve the human attitudes towards these animals, presenting them in an in-depth and responsible way.

Keywords
temporary exhibitions, bats, conservation, biology, ecology.

 

p. 53 /Ali nella notte, i pipistrelli tra scienza e immaginario

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Riflessioni e progetti per una museologia trasformativa e sostenibile
Elisabetta Falchetti, Maria Francesca Guida, Cristina Da Milano

Riassunto

ECCOM è un’organizzazione culturale che opera da anni prevalentemente nel campo della museologia nazionale e internazionale, con obiettivi di progettazione, formazione e aggiornamento, valutazione e bilanci sociali/sostenibili, sostegno ai musei nella trasformazione culturale, sociale e manageriale richiesta dalle istituzioni mondiali per accompagnare il cambiamento auspicato nell’Agenda 2030. I temi e gli obiettivi di ECCOM al momento sono orientati soprattutto su: come ispirare il cambiamento museale verso una cultura e una pratica trasformativa, sostenibile, inclusiva, partecipativa e responsabile, interculturale e interdisciplinare; come alimentare il dibattito e la sperimentazione culturale, sociale, valoriale e strategica in piccoli e grandi musei; come proporre o co-progettare pratiche ed esperienze innovative in tutte le molteplici e complesse dimensioni dell’attività museale, per una gestione sostenibile di territori e comunità. Con questo contributo si intende presentare alcuni modelli sperimentati “sul campo”, allineati alle direttive e alle parole chiave di documenti fondamentali, come quello di OECD-ICOM “Culture and local development, maximizing the impact” e “Museum and social responsibility”.

Parole chiave
museologia trasformativa, partecipazione, inclusione, intercultura, sostenibilità.

 
Visions and projects for a sustainable and transformative museology

Abstract

ECCOM is a Cultural Association active in the field of the national and international museology. The awareness of a new socio-cultural museology more oriented towards the local community problems and needs requires a debate on priorities and new experimentations/strategies. Therefore, at present, the ECCOM’ themes and projects are focused on how to promote a new transformative, value-based, sustainable, inclusive, participative, intercultural and interdisciplinary museum culture; on how to support museums in the change of policies, mission, communicative strategies, welcoming and more effective collaborations with the territorial communities. This contribution aims at offering to the current debate some examples/models of projects carried out following some international guidelines and “key words” for a new museology. All the projects are in-line with the Agenda 2030 Goals.

Keywords
transformative museology, participation, inclusion, interculture, sustainability.

 

p. 58 /Riflessioni e progetti per una museologia trasformativa e sostenibile

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L’Università di Perugia in Tanzania: ricerche, musei, formazione e turismo sostenibile nella terra dei Maasai
Angelo Barili, Marco Cherin, Fidelis Taliwawa Masao, Sergio Gentili

Riassunto

La Scuola di Paleoantropologia dell’Università degli Studi di Perugia, coordinata dalla Galleria di Storia Naturale del CAMS (Centro di Ateneo per i Musei Scientifici) e dal Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con diverse università italiane, tiene ogni anno nel periodo estivo nell’ambito dei suoi programmi,diverse attività sul campo presso il Leakey Camp nelle Gole di Olduvai, nel nord della Tanzania. In dieci anni di attività in Tanzania, anche grazie al progetto THOR (Tanzania Human Origins Research), la Scuola ha implementato i rapporti tra i musei scientifici e le comunità locali di Maasai. Ciò in particolare attraverso nuovi allestimenti, la progettazione di mostre e di percorsi museali-naturalistici, nonché l’organizzazione di ulteriori corsi di formazione per il personale dei musei della Ngorongoro Conservation Area e i Maasai, sia a Olduvai sia a Laetoli. Tra le finalità del progetto, incentivare un turismo sostenibile e promuovere l’incredibile ricchezza del patrimonio naturale e culturale dell’area, sia nelle comunità locali che tra gli ospiti internazionali.

Parole chiave
ambiente, sviluppo delle comunità, biodiversità, resilienza, condivisione.

 
The University of Perugia in Tanzania: research, museums, training and sustainable tourism in the land of the Maasai

Abstract

The School of Palaeoanthropology of the University of Perugia, coordinated by the Natural History Gallery of CAMS (Centro di Ateneo per i Musei Scientifici) and by the Department of Physics and Geology of the University of Perugia, in collaboration with several Italian universities, organizes summer field activities every year at the Leakey Camp in Olduvai Gorge, northern Tanzania. In ten years of activity in Tanzania, also thanks to the THOR (Tanzania Human Origins Research) project, the School has implemented relations between science museums and local Maasai communities. In particular, through new displays, the design of exhibitions and museum-naturalistic itineraries, and the organization of further training courses for the museum staff of the Ngorongoro Conservation Area and the Maasai, both in Olduvai and Laetoli. One of the aims of the project is to encourage sustainable tourism and promote the incredible richness of the area’s natural and cultural heritage, both among local communities and international guests.

Keywords
environment, community development, biodiversity, resilience, sharing.

 

p. 63 /L’Università di Perugia in Tanzania: ricerche, musei, formazione e turismo sostenibile nella terra dei Maasai

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I mille volti di una sola specie: narrare il museo e la biodiversità umana per abbattere intolleranze e razzismi
Lucia Borrelli, Camilla Fratini, Flavia Salomone, Mariailaria Verderame

Riassunto

Il Museo di Antropologia del Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche da diversi anni ha intrapreso un lavoro di studio, riconsiderazione e riscoperta del proprio patrimonio archeologico ed etnografico collezionato tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Attraverso la reinterpretazione delle collezioni sono stati sviluppati nuovi programmi didattici e divulgativi finalizzati a decostruire l’antica “teoria delle razze umane” e ad analizzare la variabilità biologica umana secondo le attuali conoscenze scientifiche, in modo da stimolare la riflessione sul valore della diversità.
Attraverso queste attività e l’interpretazione del contesto socio-culturale attuale, il Museo diffonde un messaggio educativo che può avere importanti ricadute nella lotta alle intolleranze e al razzismo, spesso dovuti alla “non conoscenza”. L’incontro con le culture “altre” viene proposto dal Museo come un’occasione di crescita individuale e collettiva.

Parole chiave
musei di antropologia, biodiversità umana, diversità culturali, percorsi educativi, divulgazione scientifica.

 
The thousand faces of a single species: the storytelling of the museum and the human biodiversity to break down intolerance and racism

Abstract

The Museum of Anthropology of the Natural and Physical Sciences Museum Center has been studying, reconsidering and rediscovering its archaeological and ethnographic heritage collected between the end of the nineteenth century and the beginning of the twentieth century. Through the reinterpretation of the collections, new didactic and divulgative programs have been developed, aiming at deconstructing the ancient “theory of human races” and at analyzing human biological variability according to current scientific knowledge, in order to stimulate reflections on the value of the diversity. Through these activities and the interpretation of the current socio-cultural context, the Museum spreads an educational message that can have important outcomes in the fight against intolerance and racism, often caused by a “lack of knowledge”. The encounter with “other” cultures is proposed by the Museum as an opportunity for individual and collective growth.

Keywords
museums of anthropology, human biodiversity, cultural diversity, educational programs, scientific dissemination.

 

p. 70 /I mille volti di una sola specie: narrare il museo e la biodiversità umana per abbattere intolleranze e razzismi

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Riscoprire il senso di comunità al museo. Rispondere alle crisi che si sono susseguite nel centro Italia
Maria Luisa Magnoni, Alessandro Blasetti, Giuseppe Crocetti, Marco Montecchiari

Riassunto

Dal 2017 gli appuntamenti nella cornice delle strutture Unicam, rigorosamente all’aperto, offrono programmi rivolti a ogni fascia di pubblico, cercando di coinvolgere se possibile gruppi familiari. Negli anni si è vista modificare la richiesta di questi spazi, sia a seguito degli eventi sismici sia per la pandemia, passando dall’utilizzo solo da parte di Unicam, a un utilizzo da parte di più soggetti che vede come attori Unicam, Comune, enti, associazioni, privati. Di anno in anno il ruolo di spazio aperto all’incontro è sempre più caratterizzante per il Sistema Museale, in accordo con i nuovi sviluppi della museologia.

Parole chiave
comunità, terremoto, pandemia, identità.

 
A new-found sense of community at the museum. Responding to the multiple crises of Central Italy

Abstract

Since 2017, the outdoors events organised in Unicam venues offer programmes aimed at all audiences with the goal of involving family groups whenever possible. Over the years, the demand for these spaces has changed both as a result of the seismic and pandemic events. Their use went from the single use by Unicam towards a multipurpose utilisation by the local municipality, local charities, associations and private actors. From year to year the centrality of open space meetings is increasingly characterizing for the Museum System, in accordance with contemporary developments in museology.

Keywords
community, earthquake, pandemic, identity.

 

p. 76 /Riscoprire il senso di comunità al museo. Rispondere alle crisi che si sono susseguite nel centro Italia

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Cellular-t, inquinamento ad arte
Valentina Casi

Riassunto

Il MUMEC - Museo dei Mezzi di Comunicazione di Arezzo presenta per la prima volta, nel corso del congresso ANMS 2021, il progetto “Cellular-t, inquinamento ad arte”.
Parlare di Cellular-t è parlare di comunicazione e tecnologia; è parlare di evoluzione tecnologica, di consapevolezza nell’utilizzo della tecnologia e dello sfruttamento della stessa; è parlare di accumulo veloce. Un progetto costruito internamente a un museo, il MUMEC, dedito per natura alla custodia della storia delle moderne tecnologie, che pone il visitatore davanti al fermento dell’evoluzione nel campo della tecnologia, dove giovani e giovanissimi increduli apprendono l’importanza e la forza di idee, anche piccole, che hanno rivoluzionato il mondo d’oggi. Con “Cellular-t, inquinamento ad arte” il Museo aretino vuol ripercorrere i grandi passi della storia del cellulare, indirizzando parallelamente l’attenzione del visitatore sull’accumulo veloce e sulla difficoltà di smaltimento della tecnologia stessa.

Parole chiave
cellulare, comunicazione, tecnologia, smaltimento, MUMEC.

 
Cellular-t, pollution to art

Abstract

The MUMEC - Museum of the Means of Communication in Arezzo, Italy, is presenting for the first time. during the ANMS 2021 congress, the project “Cellular-t, pollution to art”.
To talk about Cellular-t is to talk about communication and technology; it is to talk about technological evolution, awareness in its use and exploitation; it is to talk about fast accumulation. A project built internally in a museum, MUMEC, dedicated by nature to the custody of the history of modern technologies that makes visitors place themselves in front of the ferment of evolution in the field of technology; where incredulous young and very young people learn the importance and strength of ideas, even small ones, that have revolutionized the world today. With “Cellular-t, pollution to art”, the Arezzo Museum wants to retrace the great steps in the history of the cell phone while at the same time drawing the visitor’s attention to the fast accumulation and difficult disposal of the same technology.

Keywords
mobile, communication, technology, disposal, MUMEC.

 

p. 80 /Cellular-t, inquinamento ad arte

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Salamandrine, associazioni, musei e altre storie
Valentina Sedda, Andrea Terradura, Guido Colla, Francesco Barcaccia, Ilario Fioroni, Angelo Barili, Sergio Gentili

Riassunto

La Galleria di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Perugia collabora da tempo con diverse associazioni culturali fortemente radicate sul territorio regionale al fine di contribuire, attraverso l’expertise museale, al cambiamento culturale e sociale in previsione del traguardo 2030. Un piccolo anfibio caudato, la Salamandrina dagli occhiali di Savi (Salamandrina perspicillata Savi, 1821), è stata la scintilla che ha innescato una collaborazione tra l’associazione di promozione sociale “Ammenoché” e la Galleria. Insieme, l’associazione e il Museo hanno dato vita a un programma educativo, sviluppato in un’area extraurbana di margine collocata a nord di Perugia (Umbria), dove l’associazione vive e opera da tempo. Attraverso la sua attività, l’associazione “Ammenoché” vuole contribuire a dimostrare come questi territori interni marginali possano in realtà ricoprire un ruolo di primo piano nel quadro delle politiche strategiche per lo sviluppo sostenibile locale e nazionale del nostro Paese.

Parole chiave
aree marginali, reinsediamento, Italia centrale, sostenibilità, biodiversità.

 
Salamandrines, associations, museums & other stories

Abstract

The Natural History Gallery of the University of Perugia has been collaborating for some time with several cultural associations deeply rooted in the region, in order to contribute - through museum expertise - to cultural and social change in view of the 2030 goal. A small caudate amphibian, the Salamandrina perspicillata Savi (Salamandrina perspicillata Savi, 1821), was the spark that triggered a collaboration between the social promotion association “Ammenoché” and the Gallery. Together, the association and the museum have created an educational programme, developed in a fringe suburban area north of Perugia (Umbria), where the association has been living and working for long. Through its activities, the association “Ammenoché” aims at giving its contribution in showing how these marginal inland territories can actually play a leading role in the framework of the strategic policies for the local as well as national sustainable development of our country.

Keywords
marginal areas, resettlement, Central Italy, sustainability, biodiversity.

 

p. 83 /Salamandrine, associazioni, musei e altre storie

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Promozione della cultura in rete mediante il social network innovativo Walking About©
Claudio Paretti, Roberto Antonio Di Marco

Riassunto

Si sottopone alla attenzione delle istituzioni museali, e più in generale al mondo della cultura, la disponibilità di un nuovo strumento per la crescita e la diffusione della cultura. Si tratta di uno strumento organizzativo informatico, di semplice uso (office automation), finalizzato ad aumentare l’efficacia del lavoro: un social network innovativo, Walking About© (WA), per organizzare gruppi di lavoro, creare contesti conoscitivi, percorsi didattici e turistici mediante atlanti georeferenziati, libri e biblioteche ipertestuali. Con pochi “click”, WA consente di creare un proprio social network, assegnare responsabilità e ruoli agli utenti, monitorare i flussi di informazione, accogliere terzi e ospiti nelle proprie reti sociali, operare in ogni luogo sul campo e in spazi chiusi, in tempo reale e differito. WA permette di integrare fra loro gruppi specialistici di ogni parte del mondo e raccogliere e collegare contenuti ovunque disponibili. WA è il risultato di molti anni di ricerca tecnologica.

Parole chiave
musei, cultura, turismo, qualità, social network.

 
Cooperative growth of knowledge through the innovative social network Walking About©

Abstract

We submit to the attention of museum institutions, and in general to the cultural world of the knowledge, the availability of a new tool for the growth of the knowledge education and the promotion diffusion of culture and learning. An organizational tool that is easy to use (office automation level) and intended to increase work effectiveness: an innovative Social Network, Walking About© (WA), organizes work groups, creates diverse learning environments, and provides both educational and touristic pathways by utilizing geo-referenced atlases, books, and hypertext libraries. With just a few “clicks”, WA allows one to create his or her own Social Network, assign roles and responsibilities to users, monitor the flow of information, welcome third parties and guests into your social networks, and operate in any outdoor or indoor location, in realtime and at anytime. WA allows one to integrate groups of experts from all over the world and to collect and connect content wherever it’s available. WA is the result of many years of technological research.

Keywords
museums, culture, turism, quality, social network.

 

p. 89 /Promozione della cultura in rete mediante il social network innovativo Walking About©

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Il patrimonio del Sistema Museale di Ateneo di Pavia a disposizione di tutti: la Digital Library
Ester Maria Bernardi, Valentina Cani, Roberto Canevari, Maria Carla Garbarino, Anna Letizia Magrassi Matricardi, Paolo Nassi

Riassunto

Negli ultimi anni, l’Università di Pavia ha sviluppato una Digital Library per raccogliere, conservare, valorizzare e rendere fruibile a tutti in formato digitale volumi, strumenti, reperti museali e documenti di archivio, a partire da quelli conservati presso le varie strutture dell’Ateneo. La piattaforma permette un collegamento tra oggetti di natura differente ma strettamente connessi in quanto testimonianze delle attività di ricerca e didattica. La poliedricità del patrimonio del Sistema Museale di Ateneo ben si adatta alle caratteristiche di una biblioteca digitale che si pone al servizio dell’intera comunità, sollecitando interessi differenti e trasversali. Pensata prima dell’emergenza sanitaria, la Digital Library ha mostrato, dal gennaio 2021, le sue potenzialità nel campo della diffusione di saperi e conoscenze, consentendo un accesso diretto a un grande patrimonio consultabile online, un’opportunità particolarmente preziosa nei mesi segnati da ripetuti lockdown.

Parole chiave
biblioteca digitale, digitalizzazione, musei universitari, Università di Pavia, servizi online.

 
The heritage of the Museum System of the University of Pavia available to all: the Digital Library

Abstract

In recent years the University of Pavia has developed a Digital Library to collect, preserve, enhance and make available to everyone in digital format volumes, scientific instruments, specimens, and archive documents, starting with those kept in the various structures of the University. The platform connects objects of a different nature, closely connected to each others as an evidence of research and teaching activities. The multiform characteristic of the collections preserved by the University Museum System matches perfectly with the Digital Library, which is at the service of the entire community, soliciting different and transversal interests. Designed before the health emergency, the Digital Library has shown, since January 2021, its potential in the field of disseminating knowledge, allowing direct access to a large heritage that can be consulted online, a particularly valuable opportunity in the months marked by repeated lockdowns.

Keywords
digital library, digitization, university museums, University of Pavia, online services.

 

p. 100 /Il patrimonio del Sistema Museale di Ateneo di Pavia a disposizione di tutti: la Digital Library

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La plastica e loro. Sviluppare competenze sui temi ambientali al museo e a scuola
Silvia Sorbi, Angela Dini, Damiano Marchi, Elena Bonaccorsi

Riassunto

Intorno alla mostra “La plastica e noi”, progettata e realizzata dal Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa sul tema dell’inquinamento da plastica in mare, si sono sviluppate iniziative che hanno coinvolto tutti i settori di intervento del Museo, inclusa una Scuola di formazione per insegnanti di scienze per l’anno scolastico 2020/2021.
La Scuola ha incluso anche incontri online di co-progettazione coordinati da un tutor, durante i quali sono state elaborate attività educative da svolgersi con le classi, facilitando, così, il trasferimento dei contenuti della Scuola dai docenti agli studenti. Complessivamente sono state coinvolte in progetti educativi sul tema della plastica oltre 30 classi: due classi primarie, cinque classi secondarie di primo grado e oltre 25 classi secondarie di secondo grado. In particolare per le scuole superiori sono stati progettati e realizzati anche 5 Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) con il tutoraggio del personale del Museo attraverso incontri online.

Parole chiave
plastica, museo, scuola, didattica a distanza, competenze trasversali.

 
Plastics and them. Developing skills on environmental issues at the museum and at school

Abstract

The exhibition “Plastics and us”, designed and implemented by the Natural History Museum of the University of Pisa on the topic of plastic pollution, has provided the opportunity to develop many initiatives involving all the areas of the Museum’s activity, including the science teacher training School. During the 2020-2021 school year, the School included online activities coordinated by a tutor, to design educational paths with classes and to facilitate the transfer of the School contents from teachers to students. In total, more than 30 classes were involved in educational projects on the theme of plastic: 2 primary classes, 5 middle school classes and more than 25 high school classes. Concerning high schools, 5 PCTOs (paths for the soft skills and the orientation) were designed and carried out with the tutoring of the Museum staff through online meetings.

Keywords
plastic, museum, school, distance education, soft skills.

 

p. 106 /La plastica e loro. Sviluppare competenze sui temi ambientali al museo e a scuola

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Geonauti: un fumetto geo-tecnologico tra scienza e cultura pop
Andrea Benocci, Chiara Bratto, Daniele Mezzapelle, Andrea Simone, Massimiliano Tabusi

Riassunto

“Geonauti” è il titolo di un videofumetto animato e interattivo che racconta il Museo in chiave inedita. L’idea è nata nell’ambito di una collaborazione tra Accademia dei Fisiocritici e Università per Stranieri di Siena, grazie alla quale due assegnisti di ricerca, coordinati dal proprio tutor, hanno elaborato contenuti multimediali applicando le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) alla realtà culturale dell’Accademia. Nel novembre 2020 il team ha realizzato questo prodotto multimediale ibrido che sfrutta il fumetto per una fruizione amplificata del patrimonio dei Fisiocritici attraverso intrecci di senso tra “accademia” e “cultura pop”. L’inserimento di 20 QR Code consente di innescare quattro ulteriori percorsi grazie ai quali ognuno può seguire connessioni di proprio interesse.
Il videofumetto ha riscosso interesse e consensi online, su riviste di settore e nell’ambito di seminari, convegni e manifestazioni nazionali e internazionali. La metodologia messa a punto è replicabile quasi a costo zero in altre realtà e può rappresentare un valido strumento per la didattica e la divulgazione scolastica.

Parole chiave
Accademia dei Fisiocritici, geografia, innovazione umanistica, software a basso costo, video interattivo.

 
“Geonauti”: a geo-technological comic between academic and pop culture

Abstract

“Geonauti” is the title of an interactive animated Vid-comic depicting the Museum in an innovative way. The idea was born as part of a collaboration between Accademia dei Fisiocritici and Università per Stranieri di Siena: two research grants were funded and the two fellows, supported by their supervisor, created multimedia contents applying Information and Communication Technologies to the cultural reality of Accademia dei Fisiocritici. In November 2020 the team completed this hybrid multimedia, exploiting the language of comics to boost technological fruition of the cultural heritage of Fisiocritici through interweaving of meanings between “academy” and “pop culture”. Twenty QR Codes inserted in “Geonauti” allow to start four additional virtual paths according to one’s own interests. The Vid-comic obtained consensus online, on specialized journals, at national and international conferences and events. The methodology developed is perfectly replicable in other contexts at almost no cost and can represent a good instrument for school education and dissemination.

Keywords
Accademia dei Fisiocritici, geography, humanistic innovation, low-cost software, interactive video.

 

p. 111 /Geonauti: un fumetto geo-tecnologico tra scienza e cultura pop

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La Sistematica che unisce! Musei insieme per la sostenibilità ambientale dall’Umbria all’Amazzonia
Carlo Albanese, Ennio Candotti, Angelo Barili, Silvana Piersanti, Sergio Gentili

Riassunto

Tra la fine del 2018 e la prima metà del 2019 alcuni contatti e incontri informali tra Angelo Barili della GSN - Galleria di Storia Naturale del CAMS (Centro di Ateneo per i Musei Scientifici) dell’Università degli Studi di Perugia e il prof. Ennio Candotti, direttore del Musa - Museo da Amazônia di Manaus, si sono concretizzati con la ratifica di un Accordo di Cooperazione tra il CAMS e il Musa. Scopo dell’Accordo è di promuovere la collaborazione e gli scambi tra le due istituzioni, con l’intento di mettere in atto delle azioni comuni per avviare un percorso di dialogo tra le comunità che ruotano attorno alle rispettive strutture museali e contribuire alla conservazione della biodiversità, così come previsto dagli obiettivi dell’Agenda 2030.

Parole chiave
condivisione, cooperazione, competenze, collezioni ornitologiche, educazione.

 
The Systematics that unites! Museums together for environmental sustainability from Umbria to Amazonia

Abstract

Between the end of 2018 and the first half of 2019, some contacts and informal meetings between Angelo Barili of the Natural History Gallery of CAMS (University Centre for Science Museums of the University of Perugia) and prof. Ennio Candotti, director of Musa (Museo da Amazônia, Manaus), took shape with the ratification of a Cooperation Agreement between CAMS and Musa. The aim of the Agreement is to promote collaboration and exchanges between the two institutions, with the intention of implementing common actions to initiate a path of dialogue between the communities that revolve around the respective museum structures and contribute to the conservation of biodiversity, as envisaged by the objectives of Agenda 2030.

Keywords
sharing, cooperation, expertise, bird collections, education.

 

p. 117 /La Sistematica che unisce! Musei insieme per la sostenibilità ambientale dall’Umbria all’Amazzonia

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Uno squalo fossile protagonista a Kosmos di una sezione espositiva permanente
Paolo Guaschi, Jessica Maffei, Stefano Maretti, Paolo Mazzarello, Edoardo Razzetti, Enrico Trevisani

Riassunto

Il ruolo dei musei nell’educazione è un tema cruciale e rappresenta l’occasione per mostrare come sia possibile valorizzare, in un percorso espositivo permanente, reperti inizialmente utilizzati per scopi di ricerca. Lo squalo fossile trovato nel 1878 presso Castellavazzo (BL) è stato recuperato e studiato con tecniche moderne che hanno permesso di ricostruire dimensioni ed età dell’animale in vita. La concomitanza di queste indagini con l’allestimento di Kosmos ha spinto i conservatori a scegliere il reperto come protagonista della sala di paleontologia con l’intento di condividere con il pubblico alcuni aspetti dei metodi di ricerca adottati in questo ambito. Lo squalo fossile nella sua nuova sede ben rappresenta la missione dei musei: conservazione, divulgazione e ricerca.

Parole chiave
valorizzazione, educazione, ricerca, paleontologia, Cretoxyrhina.

 
A fossil shark is the main specimen of the new paleontology hall in Kosmos

Abstract

The role of museums in education is a key topic and represents an opportunity for us to show how it is possible to adequately develop the didactic potential of specimens originally collected for research purposes. The fossil shark was found in 1878 near Castellavazzo (BL). Recently it was recovered from oblivion and studied with modern techniques that allowed us to understand the size and age of the animal in life. These analyses have been performed during the development of the new Museum and suggested the curators adopt this specimen as the focus exhibit of the paleontology hall. The aim of this choice was to share a few paleontological research techniques with the visitors. The fossil shark in its new location well represents the mission of museums: research, conservation and communication.

Keywords
valorization, education, research, paleontology, Cretoxyrhina.

 

p. 124 /Uno squalo fossile protagonista a Kosmos di una sezione espositiva permanente

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Valutazione di impatto socio-culturale di un’esperienza museale partecipativa
Milena Bertacchini

Riassunto

Il progetto dal titolo “Buon Compleanno Albinelli! Una storia lunga 90 anni del Mercato storico di Modena” è stato sviluppato usando il valore del patrimonio culturale come mezzo di inclusione e di coinvolgimento attivo del pubblico, allo scopo di far conoscere all’opinione pubblica e sensibilizzarla su questo importante luogo cittadino fortemente integrato nel tessuto sociale ed economico locale, ricco di memorie, tradizioni e cultura. Il percorso progettuale ha coinvolto una novantina di studenti di diversi istituti superiori con visite guidate del mercato storico e del paesaggio urbano in cui esso è inserito e attività formative e laboratoriali. La valutazione di impatto è stata effettuata seguendo la catena della Teoria del cambiamento e i modelli dei Generic Learning Outcomes GLOs e dei Generic Social Outcomes GSOs, attraverso questionari, commenti e interviste, insieme a prodotti artistici, letterari, post social e video. Il progetto ha rappresentato per una buona parte degli studenti una opportunità di conoscenza, di divertimento, di crescita e di dialogo.

Parole chiave
patrimonio culturale, Teoria del cambiamento, Generic Learning Outcomes GLOs, Generic Social Outcomes GSOs, Mercato storico Albinelli.

 
Socio-cultural impact evaluation of a participatory museum experience

Abstract

This research discusses the theories of the impact evaluation of a cultural project that took place in the historic town market of Modena. The project entitled “Happy Birthday Albinelli! The historic market of Modena celebrates 90 years” was developed using the value of cultural heritage as a means of inclusion and active involvement of the public. Its purpose was to make known and raise public awareness of this important city place strongly integrated into the local social and economic context, rich in memories, traditions and culture. The project has involved about ninety students from various high schools, aged between 16 and 18 years, with guided tours of the historic market and the urban landscape in which it is inserted, and educational activities and workshops. The restrictions imposed by the continuity of Coronavirus emergency have inevitably conditioned and forced to convert some activities by telematic means. The impact evaluation was carried out following the Theory of change chain, and the Generic Learning Outcomes GLOs and Generic Social Outcomes GSOs models, through questionnaires, comments and interviews along with artistic and literary products, social posts and videos. The involvement and collective knowledge allowed the students to feel like co-producers of a common experience, which led to the construction of their own communication path dedicated to celebrate the ninety years of the historic Albinelli Market.

Keywords
cultural heritage, Theory of change, Generic Learning Outcomes GLOs, Generic Social Outcomes GSOs, historic Albinelli Market.

 

p. 128 /Valutazione di impatto socio-culturale di un’esperienza museale partecipativa

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Dal museo per i bambini al museo dei bambini: percorsi di co-progettazione museale e peer education
Antonio Borzatti de Loewenstern, Ambra Fiorini, Marco Leone, Barbara Raimondi, Emanuela Silvi, Valeria Venuti, Michela Vianelli

Riassunto

Il campus estivo del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo è un punto di riferimento per le famiglie livornesi e un laboratorio di sperimentazione didattica, grazie a un pubblico fidelizzato negli anni. Con il tempo si sono rese necessarie nuove soluzioni per adattare il campus ai ragazzi che, superata la fascia di età prevista, vogliono continuare a frequentare le attività estive. È nato così il progetto di far diventare i ragazzi stessi parte attiva all’interno della struttura, così che possano trasmettere la loro idea di museo ai coetanei e ai più giovani, secondo i criteri della peer education. Durante i campus 2020 e 2021, vari gruppi di ragazzi fra i 10 e i 13 anni hanno co-progettato, insieme agli operatori museali, materiali didattici “dai bambini per i bambini”: contenuti multimediali, pannelli per le sale, schede per attività ecc. La realizzazione di percorsi ed esperienze dedicati al pubblico delle famiglie è stato il primo importante risultato, e la base per l’obiettivo a lungo termine: rendere la crescita e l’allestimento del museo un processo partecipato con la comunità, in particolare con i giovani che lo hanno vissuto e sono cresciuti al suo interno.

Parole chiave
campus, peer-education, co-progettazione, partecipazione, comunità.

 
From museum for children to museum of the children: museum co-design and peer-education experiences

Abstract

The summer camp of the Natural History Museum of the Mediterranean is a staple for the Leghorn families and a workshop for didactic experimentation, thanks to a loyal audience over the years. Over time, new solutions have become necessary to adapt the campus to the children who, after overcoming the age limit, want to continue attending summer activities. Thus was born the project to make them an active part within the institution, transmitting their vision of the museum to the youngsters, according to the criteria of peer education. During the 2020 and 2021 camps, groups of pupils between the ages of 10 and 13 co-designed, together with museum operators, educational materials “from children to children”: multimedia contents, panels, stories and activities. The creation of experiences dedicated to the family audience was the first important result, and the basis for the long-term goal of the experimentation: making the development of the museum a participatory process with the community, in particular with young people who grew up inside it.

Keywords
summer camp, peer-education, co-design, participation, community.

 

p. 136 /Dal museo per i bambini al museo dei bambini: percorsi di co-progettazione museale e peer education

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Digitalizzazione 3D delle collezioni paleontologiche del Museo di Geologia e Paleontologia di Firenze
Luca Bellucci, Saverio Bartolini-Lucenti, Stefano Dominici, Lorenzo Rook, Elisabetta Cioppi

Riassunto

In questo lavoro viene presentato il progetto “PalVirt”, condotto presso il Museo di Geologia e Paleontologia dell’Università di Firenze, quale primo esempio in Italia della digitalizzazione 3D sistematica e massiva di esemplari tipo paleontologici. Il progetto segue le indicazioni promosse dall’Expert Group dell’Unione Europea sul “Digital Cultural Heritage and Europeana” e persegue per l’Ateneo fiorentino alcuni obiettivi dell’Agenda 2030 (Obiettivo 4: Istruzione di qualità; Obiettivo10: Ridurre le diseguaglianze).

Parole chiave
digitalizzazione, 3D, beni paleontologici, Agenda 2030, archivi.

 
3D digitisation of the palaeontological collections of the Museum of Geology and Palaeontology of Florence

Abstract

In this contribution the project “PalVirt” at the Museum of Geology and Paleontology of the University of Florence is presented as the first example in Italy of the systematic and massive 3D digitization of paleontological type-specimens. This project follows the indications promoted by the Expert Group of the European Union on the “Digital Cultural Heritage and Europeana” and pursues for the Florence university some of the Goals of the Agenda 2030 of the Florentine University (Goal 4: Quality Education; Goal 10: Reduced inequalities).

Keywords
digitization, 3D, paleontological heritage, Agenda 2030, archives.

 

p. 142 /Digitalizzazione 3D delle collezioni paleontologiche del Museo di Geologia e Paleontologia di Firenze

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Nuove esperienze per nuovi pubblici: la nuova esposizione della collezione mineralogica del Museo “La Specola”
Vanni Moggi Cecchi, Lucilla Fabrizi, Annamaria Nistri, Inge Iacoviello, Angela Di Ciommo, Marco Benvenuti

Riassunto

Nell’ambito degli obiettivi previsti dall’Agenda 2030 il ruolo dei musei nell’educazione, formazione e creazione di competenze è insostituibile. L’esperienza museale può fornire un apporto essenziale nella costruzione di una nuova identità culturale globale. Il Sistema Museale dell’Università di Firenze si inserisce in questa sfida globale con la realizzazione di un nuovo allestimento per le collezioni lito-mineralogiche, che nasce proprio ponendosi tra i suoi obiettivi lo sviluppo di quei saperi e di quelle competenze in ambito geomineralogico che dovranno far parte del bagaglio culturale dei cittadini del futuro. L’allestimento inoltre terrà conto dei cambiamenti nei criteri comunicativi ed espositivi conseguenti all’enorme impulso dato dalla pandemia alla digitalizzazione e alla virtualizzazione, ma senza adombrare le caratteristiche uniche legate alla peculiarità degli oggetti esposti e al contesto storico-scientifico, il Museo “La Specola”, nel quale il percorso va a collocarsi.

Parole chiave
minerali, Specola, collezione elbana, collezione medicea, realtà virtuale.

Abstract

According to the objectives set by the 2030 Agenda, the role of museums in education, training and growth of skills is unique. The museum expertise can provide an essential contribution in the construction of a new global cultural identity. The Museum System of the University of Florence is part of this global challenge with the creation of a new set-up for the litho-mineralogical collections, with a project that is aimed at the development of those skills and knowledge in the geo-mineralogical field that will be necessary part of the cultural background of the citizens of the future. The exhibition will also take into account the changes in communication and exhibition criteria resulting from digitization and virtualization, but without overshadowing the unique characteristics linked to the peculiarity of the objects on display (minerals) and the peculiar historical and scientific context, the “La Specola” Museum, in which the itinerary is located.

Keywords
minerals, Specola, elbana collection, Medici collection, virtual reality.

 

p. 148 /Nuove esperienze per nuovi pubblici: la nuova esposizione della collezione mineralogica del Museo “La Specola”

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Itinerari virtuali e applicazioni museologiche: l’esperienza del Museo Morgagni di Anatomia Patologica
Giovanni Magno, Alberto Zanatta

Riassunto

Il Museo Morgagni di Anatomia Patologica ha iniziato a ideare e realizzare diversi itinerari virtuali da proporre al pubblico in alternativa alle classiche visite guidate. Il percorso virtuale “La medicina a Padova” è dedicato alle testimonianze storiche di medici e della storia della medicina a Padova. Questo itinerario si prefigge di essere un mezzo complementare alla visita museale, in modo da arricchire l’esperienza culturale del visitatore sia dentro che fuori dall’ambito museale, creando così una sorta di “museo diffuso” per le strade della città. Il secondo itinerario “Arte e medicina” è risultato molto efficace dal punto di vista didattico soprattutto con gli studenti di Medicina, in quanto permette di allenare e migliorare la capacità di osservazione, utile nella pratica medica, attraverso l’arte.
Gli itinerari virtuali, assieme ad altri supporti come QR Code e realtà aumentata, hanno dimostrato la loro potenzialità didattica con il pubblico sia durante che dopo la visita museale. Il visitatore può così utilizzare questi strumenti per conoscere tematiche mai affrontate in precedenza o per approfondire le proprie conoscenze sull’argomento.

Parole chiave
resti umani, museologia medica, storia della medicina, nuove tecnologie per la museologia.

 
Virtual itineraries and museological applications: the experience of the Morgagni Museum of Pathological Anatomy

Abstract

The Morgagni Museum of Pathological Anatomy began to design and create various virtual itineraries as an alternative to the classic in person guided tours. The first virtual itinerary, named “Medicine in Padua”, was dedicated to the historical testimonies of ancient doctors and the history of medicine in Padua. This itinerary aims to be complementary to the museum visit, in order to enrich the visitor’s cultural experience both inside and outside the museum, thus creating a sort of “widespread museum” of medicine in the whole city center. Another itinerary, named “Art and medicine”, was created as a didactic approach to pathologies through art studies and it has been proven very effective, especially with medical students, as it allows them to train and improve the ability to observe, useful in medical practice.
The virtual itineraries, together with other supports such as QR Code and Augmented Reality, have demonstrated their educational potential with the public both during and after the museum visit. The visitor can use these tools to learn about issues never addressed before or to deepen their knowledge on the subject.

Keywords
human remains, medical museum, history of medicine, new technology for museology.

 

p. 153 /Itinerari virtuali e applicazioni museologiche: l’esperienza del Museo Morgagni di Anatomia Patologica

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Il Museo delle Scienze e del Territorio di Spoleto: una collezione storica e un museo moderno nel territorio
Fausto Pazzaglia

Riassunto

La storia del Museo delle Scienze e del Territorio (MuST) di Spoleto inizia nella seconda metà dell’Ottocento, con la collezione geopaleontologica del conte Toni, riprende nel 1987 con il Laboratorio di Scienze della Terra e continua oggi con la ristrutturazione dei locali, l’acquisizione della collezione zoologica del prof. Ragni e il nuovo allestimento in via di completamento. Il Laboratorio prima e il MuST ora sono strumenti indispensabili per un’azione di promozione e valorizzazione del territorio e per sensibilizzare la popolazione alle tematiche ambientali. Nei mesi segnati dalla pandemia si è cercato di sopperire alla forzata interruzione delle attività con una serie di eventi online aperti a tutti o con le scuole, ed è stata sviluppata un’app con contenuti di realtà aumentata, scaricabile gratuitamente dagli store, per il MuST e gli altri musei di Spoleto e Valnerina, che ne permette la visita
turistica in autonomia e il collegamento con percorsi del territorio urbano ed extraurbano.

Parole chiave
Collezione storica Toni, Collezione naturalistica Ragni, nuovo allestimento, app.

 
The Museum of Science and the Territory of Spoleto: a historical collection and a modern museum to the territory

Abstract

The history of the Museum of Sciences and the Territory (MuST) of Spoleto starts in the second half of the nineteenth century, with the geo-paleontological collection of Count Toni, resumed in 1987 by Earth Sciences Laboratory and continues today with the renovation of the rooms, the acquisition of the zoological colletion of professor Ragni and the new museum set-up. The Laboratory and now the MuST are the indispensable tools for an action of promotion and enhancement of the territory and to sensitize the environmental issues. During the pandemic time we tried to make up for the forced interruption of activities with a series of online events. An app with augmented reality content has also been developed. It allows you to independently appreciate the MuST, other museums and urban and extra-urban paths. This app is downloadable for free from stores.

Keywords
Toni historical Collection, Ragni zoological Collection, new set-up, app.

 

p. 156 /Il Museo delle Scienze e del Territorio di Spoleto: una collezione storica e un museo moderno nel territorio

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La biodiversità e i paleoambienti pleistocenici, un tema espositivo per l’educazione alla sostenibilità
Roberta Rossi, Daniela Delogu

Riassunto

Le Collezioni Geologiche e Storiche del Servizio Geologico d’Italia comprendono circa 150.000 reperti costituiti da fossili, rocce, marmi, minerali, strumentazione tecnica e oggetti storici, suddivisi in varie raccolte prestigiose e significative per il contenuto scientifico o sotto l’aspetto storico e museale.
A seguito dell’accordo fra ISPRA e MIC, siglato nel gennaio 2021, sarà realizzato il nuovo Museo di Geopaleontologia italiana “Quintino Sella” che verrà inserito nel Sistema Museale del Museo della Civiltà (Ministero della Cultura). Questo progetto nasce dalla necessità di esporre i reperti da molti anni collocati in magazzino, ma anche dalla consapevolezza che la conoscenza geologica del territorio e la sua divulgazione siano necessarie per la sensibilizzazione alla salvaguardia ambientale.
Un’esposizione sarà realizzata in attesa dello sviluppo del Museo nella sua interezza, ed è nata l’idea di utilizzare i reperti fossili di mammalofauna pleistocenica dell’Italia centrale quali protagonisti di una sezione espositiva dedicata alla biodiversità e ai paleoambienti pleistocenici. Il dipinto a olio “Il Tevere all’epoca della pietra”, commissionato dall’Ufficio Geologico degli anni ’40 del secolo scorso, che rappresenta una ricostruzione paleoambientale ante litteram, ne costituirà il punto focale. Il nuovo Museo si prefigge quindi anche un’attività educativa, formativa e di comunicazione, tesa a sensibilizzare il visitatore sui temi ambientali e sullo sviluppo sostenibile, inteso nella sua interezza e nella sua evoluzione attraverso i periodi geologici.

Parole chiave
museo, paleontologia, collezioni, paleoambiente, Pleistocene.

 
Pleistocenic biodiversity and paleoenvironments, an exhibition theme for sustainability education

Abstract

The Geological and Historical Collections of the Geological Survey of Italy include about 150,000 finds consisting of fossils, rocks, marbles, minerals, technical instruments and historical objects, divided into various prestigious and significant collections for their scientific content or from the historical and museum aspect.
Following the agreement between ISPRA and MIC, signed in January 2021, the new “Quintino Sella” Museum of Italian Geopaleontology will be built and will be included in the Museum System of the Museum of Civilization (Ministry of Culture). This project stems from the need to exhibit the finds that have been stored for many years, but also from the awareness that the geological knowledge of the territory and its dissemination are necessary for raising awareness for environmental protection. An exhibition will be held pending the development of the museum in its entirety, and the idea was born of using the fossil finds of Pleistocene mammalofauna from central Italy as protagonists of an exhibition section dedicated to biodiversity and Pleistocene paleoenvironments. The oil painting “The Tiber at the time of stone”, commissioned by the Geological Office in the 1940s, which represents an ante litteram paleoenvironmental reconstruction, will be its focal point.
The new museum therefore also aims at an educational, training and communication activity, also aimed at raising the visitor’s awareness of environmental issues and sustainable development, understood in its evolution through geological periods.

Keywords
museum, paleontology, collections, paleoenvironment, Pleistocene.

 

p. 160 /La biodiversità e i paleoambienti pleistocenici, un tema espositivo per l’educazione alla sostenibilità

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Una scuola tra museo, comunità e territorio
Lorena Bottiglio, Antonella Di Mario, Anna Maria Scappini, Isabella Manni

Riassunto

L’Istituto Omnicomprensivo Mameli-Magnini di Deruta collabora da diversi anni con la Galleria di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Perugia alla progettazione di attività volte alla ricerca di nuovi orizzonti sociali e culturali, che coinvolgano direttamente le comunità e il territorio del comune di Deruta. La scuola, come i musei, riveste un ruolo fondamentale nel promuovere lo sviluppo culturale e la creatività della comunità locale, indispensabili per sostenere il cambiamento auspicato dagli obiettivi dell’Agenda 2030, in particolare riguardo a quei goals che puntano a creare condizioni di vita sostenibili nelle città e nelle comunità, attraverso un’educazione di qualità e il lifelong learning. Le buone prassi didattiche e i percorsi progettuali ideati e attuati insieme con gli esperti della Galleria permettono di lavorare sui valori naturali, culturali e paesaggistici, nella convinzione che nella comunità locale esistano le risorse per migliorare le proprie condizioni di vita e le prospettive di sviluppo e nella certezza che un approccio collaborativo alla sostenibilità sia la via più efficace per apportare cambiamenti duraturi.

Parole chiave
educazione, sostenibilità, museo, scuola, territorio.

 
A school between museum, community and territory

Abstract

Istituto Omnicomprensivo Mameli-Magnini of Deruta has been cooperating with the Natural History Museum Gallery of the University of Perugia for several years in planning activities aimed at exploring new social and cultural horizons which directly involve the communities and all the local area of Deruta. School communities and museums play a key role in promoting cultural development and creativity in the local community, which are essential to carry out the changes advocated by the 2030Agenda for Sustainable Development, especially in relation to the goals designed to create sustainable life conditions in towns and other communities through high-quality education and lifelong learning. The planning paths as well as good educational practice designed and implemented by the School and the Museum Gallery allow to work on natural, cultural and landscape values in the belief that the local community owns the resources necessary to improve its life conditions and development perspectives and in the belief that a collaborative approach to sustainability is the best way to make long-lasting changes.

Keywords
education, sustainability, school, museum, community.

 

p. 164 /Una scuola tra museo, comunità e territorio

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Il paesaggio come museo diffuso: il Bosco di San Francesco (Assisi, PG)
Alessandra Cochetta

Riassunto

Il Bosco di San Francesco, recuperato dal FAI grazie a una donazione di Banca Intesa San Paolo nel 2008, è uno splendido esempio di paesaggio rurale italiano di 64 ettari. Varcato il portone d’ingresso, inizia un viaggio a ritroso nel tempo, scandito dal ritmo delle stagioni, dal silenzio e dalla contemplazione estatica della natura. Meta di numerose visite didattiche, è un vero e proprio laboratorio a cielo aperto. Può il paesaggio educare? Che cosa ci può insegnare e come può essere insegnato? Il paesaggio appartiene a chi lo ama, e l’amore, la conoscenza e il rispetto crescono assieme e vengono alimentati dall’educazione. Dobbiamo tornare a immergerci in esso con tutti i sensi, la sua pedagogia è anche la pedagogia del camminare, per perdersi e poi ritrovarsi.

Parole chiave
mondo naturale, insegnamento, educazione, bambini.

 
The landscape as a widespread museum: the Bosco of San Francesco (Assisi, PG)

Abstract

The Bosco of San Francesco was donated to FAI by the Bank Intesa San Paolo. Visitors are given the opportunity of seeing a site of great natural beauty and of taking a magical trip back through time. Hundreds of students come every year to discover and explore this patch of unblemished woodland. It is an “open air” laboratory. Can landscape educate children? What can the natural world teach us? And how? The natural world belongs to those who love it: affection, knowledge and respect grow together and are stimulated by learning from the natural word. We need to learn once more to immerse ourselves in it with all our senses: to walk, to get lost and so to find ourselves again.

Keywords
natural world, learning, education, children.

 

p. 168 /Il paesaggio come museo diffuso: il Bosco di San Francesco (Assisi, PG)

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Informatica e sviluppo economico: l’Elea 9003 delle Poste
Giovanni Antonio Cignoni, Gilda Gallerati, Maurizio Gazzarri, Graziella Rivitti

Riassunto

La realizzazione della macchina universale, il calcolatore digitale, fu un percorso di secoli fatto di passi teorici e tecnologici, spinto dal sempre crescente bisogno di automatizzare i calcoli e la gestione dei dati, e ogni passo verso il risultato finale fu accompagnato da soluzioni determinanti per lo sviluppo industriale ed economico. Arrivò a compimento intorno alla metà del secolo scorso e, per la lunga attesa, le grandi aspettative e il fervore del periodo di ricostruzione, fu un big-bang la cui onda non si è ancora esaurita.
L’articolo riprende questa storia di scienza, tecnologia e sviluppo economico e racconta del calcolatore protagonista del capitolo italiano: l’Olivetti Elea 9003 del 1959. La prospettiva storica delineata dall’articolo è la chiave di lettura del nuovo allestimento progettato per la sala del 9003 conservato al Museo Storico della Comunicazione di Roma.

Parole chiave
storia dell’informatica, calcolatori, Olivetti, allestimento.

 
Computer science and economic development: the Elea 9003 of the Italian Mail Service

Abstract

The building of the universal machine, the digital computer, was a centuries-long story made up of theoretical and technological steps. It was driven by the ever growing need to automate calculations and data management; every step towards the final result was accompanied by solutions that were immediately useful for industrial and economic development. The universal machine finally became a reality in the middle of the last century. Due to the long wait, the great expectations and the enthusiasm of the reconstruction period, it was a big-bang whose wave has not yet faded out. The article outlines this story of science, technology and economic development focusing on the computer protagonist of the Italian chapter: the Olivetti Elea 9003 of 1959. The historical perspective proposed in the article is the interpretation key of the new exhibition of the Elea 9003 preserved at the Historical Museum of Communication in Rome.

Keywords
computing history, computers, Olivetti, exhibition.

 

p. 172 /Informatica e sviluppo economico: l’Elea 9003 delle Poste

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Dalle raccolte “coloniali” ai progetti di sviluppo delle comunità locali: il caso di Perugia
Marco Maovaz

Riassunto

Il passato coloniale ha lasciato a molti musei un notevole patrimonio di campioni naturalisti e manufatti; ma la ricostruzione della storia degli stessi musei ha aperto diverse questioni scottanti, sull’origine e sulle funzioni delle raccolte di origine coloniale. La decolonizzazione è ormai una prassi consolidata in molti musei europei, ma in Italia siamo ancora agli inizi. Il riallestimento delle collezioni di scienze veterinarie e zootecniche dell’Università di Perugia è servito anche per ricostruire la storia delle spedizioni avvenute all’inizio del XX secolo; una storia da cui sono emersi spunti interessanti per la comprensione delle collezioni. Il ruolo dei musei non si deve limitare a tutelare le raccolte storiche, ma deve essere anche di stimolo per lo sviluppo delle comunità locali; in quest’ottica il CAMS ha promosso nel 2011 la formazione del Centro Studi Orazio Antinori ad Ankober in Etiopia, e si sta lavorando per poter collaborare alla tutela di una delle forme di agricoltura tropicale più ecosostenibili: la risicoltura di mangrovia in Guinea Bissau.

Parole chiave
decolonizzazione, sostenibilità, sviluppo, musei zootecnici.

 
From “colonial” collections to local community development projects: the case of Perugia

Abstract

The colonial past has left many museums with a remarkable heritage of naturalist specimens and artifacts; but the reconstruction of the history of the museums has opened up several questions about the origin and functions of the collections of colonial origin. The decolonization is now a consolidated practice in many European museums, but in Italy we are still in its infancy. The rearrangement of the veterinary and zootechnical collections of the University of Perugia also served to reconstruct the history of the expeditions that took place at the beginning of the twentieth century; a story from which interesting insights emerged for understanding the collections. The role of museums must not be limited to protecting historical collections, but must also be a stimulus for the development of local communities. The CAMS in 2011 promoted the formation of the Orazio Antinori Study Center in Ankober in Ethiopia, and work is underway to collaborate in the protection of one of the most eco-sustainable forms of tropical agriculture: mangrove rice cultivation in Guinea Bissau.

Keywords
decolonization, sustainability, development, zootechnical museums.

 

p. 178 /Dalle raccolte “coloniali” ai progetti di sviluppo delle comunità locali: il caso di Perugia

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Il territorio sostenibile: il Museo Diffuso Naturalistico di Torre Colombaia, San Biagio della Valle (Marsciano, PG)
Alfredo Fasola Bologna, Stefania Floridi, Valentina Fasola Bologna, Susanna Castellet y Ballarà, Ginevra Becchetti, Angelo Barili, Raffaello Pellizzon, Flor Olivares Felice, Jean-François Lerasle, Vincent Roudaut, Aurora Stano, Marco Leombruni

Riassunto

All’interno dei 160 ettari dell’azienda agricola e agrituristica Torre Colombaia – dal 1987 prima certificata biologica in Umbria – è aperto al pubblico un Museo Diffuso Naturalistico. Inaugurato nel 2013, il Museo nasce da un più vasto programma di gestione ecologica che guida, dalla sua fondazione, l’azienda Torre Colombaia, esempio di imprenditoria agricola dinamica e multifunzionale in grado di adottare tecniche e soluzioni rispettose degli ecosistemi naturali per un più sano equilibrio con il paesaggio antropizzato. La biodiversità di questa oasi, luogo protetto per fauna e flora e memoria storica e sociale di un paesaggio antico quasi ovunque scomparso, costituisce il tema centrale del Museo che si sviluppa principalmente all’aperto, lungo percorsi naturalistici e sonori.

Parole chiave
museo naturalistico, biodiversità, fauna, flora, ecologia.

 
The Sustainable Territory: the Torre Colombaia Diffuse Naturalistic Museum, San Biagio della Valle (Marsciano, PG)

Abstract

Within the 160 hectares of the Torre Colombaia farm and holiday farm, the first certified organic farm in Umbria since 1987, a Diffuse Naturalistic Museum is open to the public. Inaugurated in 2013, the Museum is part of a broader ecological management programme that has guided the Torre Colombaia farm since its foundation, an example of dynamic and multifunctional agricultural entrepreneurship capable of adopting techniques and solutions that respect natural ecosystems for a healthier balance with the man-made landscape. The biodiversity of this oasis, a protected place for fauna and flora and the historical and social memory of an ancient landscape that has almost disappeared, constitutes the central theme of the Museum, which is developed mainly outdoors, along nature and sound paths.

Keywords
naturalistic museum, biodiversity, fauna, flora, ecology.

 

p. 183 /Il territorio sostenibile: il Museo Diffuso Naturalistico di Torre Colombaia, San Biagio della Valle (Marsciano, PG)

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Riflessioni sulla relazione tra pubblico e privato nei musei ANMS, tra sostenibilità, competenze e opportunità
Gianluca Forti, Nicola Margnelli, Antonio Cangelosi

Riassunto

Con la consapevolezza che le maggiori criticità gestionali dei musei, secondo la moderna museologia, sono rappresentate dall’indebolimento dei servizi per il pubblico, spesso esternalizzati, in termini di qualità educativa, sostenibilità interna ed esterna, riconoscimento della professione e standard formativi e ricambio degli operatori, disponibilità e varietà di professionisti, continuità dei servizi e capacità di co-progettazione con la comunità, gli autori hanno voluto indagare l’evoluzione e lo stato dell’arte in merito a questo assunto di una selezione di musei scientifici ANMS nel periodo pre-, durante e post-pandemia. Lo strumento di indagine è stato un’intervista telefonica semistrutturata somministrata a un campione rappresentativo di diverse tipologie di musei associati ad ANMS (musei statali universitari, musei civici, provinciali o regionali e musei di fondazioni e privati). L’attenzione è stata focalizzata, oltre che sull’attività ordinaria del museo nei differenti periodi, anche sullo status e sulle variazioni, nei vari musei, delle eventuali tipologie di volontariato attive, sulla presenza e sulla situazione dei servizi esternalizzati del museo, sulla loro qualità e, più in generale, sulla tipologia di servizi offerti ai visitatori. I risultati hanno mostrato prima di tutto una diversa incidenza della pandemia sulle varie tipologie di museo. Inoltre, è stato evidenziato un crescente livello di criticità nel rapporto tra musei e privati e tra musei e liberi professionisti, con risultati di conseguenza spesso di scarso livello qualitativo nelle prestazioni verso l’utenza. In ultimo, l’indagine ha evidenziato un diversificato e critico mondo di prestazioni lavorative che incidono sulla performance museale e che non sempre possono essere governate e controllate da chi gestisce in prima persona il museo, poiché spesso sono gestite secondo principi poco attenti alla delicata complessità dell’ecosistema museale in chiave di sostenibilità sociale.

Parole chiave
organizzazione museale, esternalizzazione, sostenibilità, co-progettazione, competenze, impatto sociale dei musei.

 
Reflections on the relationship between public and private in ANMS museums, between sustainability, skills and opportunities

Abstract

With the awareness that the major management criticalities of museums, according to modern museology, are represented by the weakening of services to the public, often outsourced, in terms of educational quality, internal and external sustainability, recognition and turnover of operators and their training standards, availability and variety of professionals, continuity of services and ability to co-design with the community, the Authors wanted to investigate the evolution and state of the art regarding this assumption of a selection of ANMS science museums in the pre- during and post-pandemic. The survey tool was a semi-structured telephone interview administered to a representative sample of different types of museums associated with ANMS (university museums, museal foundations, civic museums, state and / or provincial museums). The attention was focused not only on the ordinary activity of the museum in the different periods, but also on the variations and status in the museums of any types of active volunteering, the presence and status of the museum’s outsourced services, their quality and more generally, the type of services offered to visitors. The results first of all showed a different incidence of the pandemic on the various types of museums. In addition, a growing and acute level of criticality was highlighted in the relationship between museums and individuals, museums and freelancers, resulting in often poor quality level of performance towards users. Lastly, the survey highlighted a diversified and critical world of work performances that affect museum performance and that often cannot be governed and minimized by those who manage the museum in person, because they are often managed and mediated according to principles that are not very sensitive to the delicate complexity of the museum ecosystem in terms of social sustainability.

Keywords
museum organization, outsourced museum services, sustainability, co-planning, skills, museum social impact.

 

p. 193 /Riflessioni sulla relazione tra pubblico e privato nei musei ANMS, tra sostenibilità, competenze e opportunità

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Scoperte sui pedali
Antonio Dal Lago

Riassunto

Nel Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza i Colli Berici sono l’unico ambiente illustrato nella sezione naturalistica e rappresentano il territorio dal quale proviene la maggior parte dei reperti archeologici esposti. Inoltre l’ecosistema del lago di Fimon e i limitrofi siti archeologici rappresentano le più interessanti esposizioni del Museo. Se a questo aggiungiamo la breve distanza che separa la sede del Museo dalle valli di Fimon, è facile capire come queste relazioni offrano la possibilità di organizzare eventi culturali che collegano il Museo con il territorio. Questo interscambio ha offerto la possibilità di elaborare numerose proposte didattiche multidisciplinari che si completano con un percorso bidirezionale tra Museo e territorio. Diverse sono state le occasioni per sviluppare, con associazioni e gruppi di turisti, progetti didattici e visite multidisciplinari L’uscita avviene preferibilmente in bicicletta, mezzo di trasporto ecosostenibile che permette agevoli soste durante le quali aprire discussioni e approfondimenti.

Parole chiave
bicicletta, turismo sostenibile, valli di Fimon, museo, territorio.

 
Learn and cycle

Abstract

The Berici Hills are both the only environment shown in the naturalistic section of the Naturalistic Archaeological Museum of Vicenza, and where most of the archaeological finds on display come from. As such, the ecosystem of Lake Fimon, together with the neighbouring archaeological sites, constitute the most interesting exhibits of the Museum. Furthermore, since the Museum is only a short distance away from the Lake Fimon and the surrounding valleys, it is easy to understand how these relationships offer the possibility of organizing cultural events that connect the Museum with its. This connection has offered the possibility to develop several multidisciplinary educational activities that include both the Museum and its territory. In multiple occasions educational projects and multidisciplinary visits have been developed in the territory together with associations and groups of tourists. The trip takes place preferably by bicycle, an eco-sustainable mean of transport that allows for easy stops during which discussions and insights take place.

Keywords
bicycle, sustainable tourism, Fimon valley, museum, territory.

 

p. 201 /Scoperte sui pedali

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Un museo scientifico del tartufo e della tartuficoltura
Leonardo Baciarelli Falini, Domizia Donnini, Jean-François Lerasle, Paola Ballario, Giorgio Marozzi, Danilo Cola, Mara Rondolini, Nicola Baldoni, Massimo Bellini, Giuliana Bicchieraro, Gianluca Coata, Daniela Brugnossi, Marsilio Marinelli

Riassunto

Il tartufo è un prodotto conosciuto in tutto il mondo, e nei territori rurali italiani riveste un importante ruolo socio- economico, culturale e agrario. Da queste premesse è nata l’idea di realizzare un museo scientifico sul tartufo e la tartuficoltura, grazie alla collaborazione tra la dott.ssa Paola Ballario, il DSA3 dell’Università degli Studi di Perugia e liberi professionisti esperti del settore. La realizzazione del museo si è concretizzata a seguito della presentazione di un progetto, con il Comune di Fratta Todina (PG) come capofila, ammesso a finanziamento dal GAL (Gruppo d’Azione Locale) Media Valle del Tevere, misura 19 - sottomisura 19.2 “Riqualificazione del patrimonio paesaggistico e storico-culturale pubblico delle aree rurali e dei borghi della Media Valle del Tevere” del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Umbria. Nell’ambito del progetto, sono stati ristrutturati due locali, facenti parte dell’antico Palazzo Rivelloni nel centro storico di Fratta Todina, che costituiranno la sede del museo.

Parole chiave
museo del tartufo, tartuficoltura, sviluppo rurale, territorio locale, museo scientifico, piccoli musei.

 
A scientific museum on truffle cultivation

Abstract

The truffle is a product known all over the world, that in the Italian rural territories plays an important socio-economic, cultural and agrarian role. The cooperation among Dr. Paola Ballario, the department of agricultural, food and environmental sciences of University of Perugia and specialized freelances allowed to realize a scientific museum on truffle and its cultivation. The Museum was funded by GAL (Gruppo d’Azione Locale) Media Valle del Tevere, thanks to the cooperation with the municipality of Fratta Todina that received the grant “Riqualificazione del patrimonio paesaggistico e storico-culturale pubblico delle aree rurali e dei borghi della Media Valle del Tevere” (misura 19 - sottomisura 19.2) by the EU Rural Development Plan 2014-2020 of the Umbria Region (Italy). The museum is placed in Palazzo Rivelloni, an old bulding in Fratta Todina (PG), that was renovated for this purpose.

Keywords
truffle museum, truffle cultivation, rural development, local land, scientific museum, small museum.

 

p. 206 /Un museo scientifico del tartufo e della tartuficoltura

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Musei, agrobiodiversità, sviluppo sostenibile: la Spermoteca “Paolo De Simone” di Città della Pieve (PG)
Ornella Calderini, Maria Luisa Meo, Angelo Barili, Michele Croce, Luca Convito, Luciano Concezzi, Livia Polegri, Carmelita Taborgna, Daniela Amoretti, Sergio Gentili

Riassunto

Viene riportata la caratterizzazione della Spermoteca presente presso il Museo di Storia naturale e del territorio di Città della Pieve. I campioni di semi vennero raccolti dall’agronomo eclettico Paolo De Simone alla fine dell’800. Egli era il partner di Vittoria Spinola, figlia di Vittorio Emanuele II re d’Italia. La coppia aveva ampi possedimenti agrari nell’area comunale e il De Simone era un imprenditore molto attivo con vivida intraprendenza. La collezione di semi che consta di alcune centinaia di contenitori vitrei originali è stata predisposta per l’esposizione museale dal CAMS dell’Università di Perugia. Nell’ambito della propria missione di recupero di varietà locali anche antiche, il CNR IBBR di Perugia ha intrapreso l’analisi della collezione dimostrando che le varietà orticole presenti sono per la maggior parte originarie del Sud d’Italia e anche varietà coltivate a fine Ottocento. Nelle banche del germoplasma e presso altre fonti è possibile trovare varietà con lo stesso nome che saranno oggetto di analisi genetica per un loro futuro recupero in coltivazione.

Parole chiave
museo, raccolta di semi, specie orticole, agrobiodiversità, sostenibilità.

 
Museums, agrobiodiversity, sustainable development: the seed collection “Paolo De Simone” of Città della Pieve (PG)

Abstract

We report the characterization of the seed collection hosted at the Natural History Museum of Città della Pieve. The samples were collected by an eclectic agronomist Paolo De Simone at the end of ‘800. He was the partner of Vittoria Spinola, the daughter of Vittorio Emanuele II King of Italy. The couple owned large farms in the area and he was a remarkable entepreneur with a vivid ingenuity. The seed collection counting a few hundreds vials has been displayed for museum exhibit due to the activity of CAMS University of Perugia. In the frame of the recovery for local/ancient varieties, CNR IBBR has undertaken an analysis of the seed collection showing that most of the horticultural varieties present in the collection have a Southern Italy origin or that they are cultivars being grown at the end of the 19th century. In germplasm banks and other sources it is possible to find seeds of cultivars carrying the same names which will be matter of further analysis for genetic comparison and future recovery.

Keywords
museum, seed collection, horticultural species, agrobiodiversity, sustainability.

 

p. 210 /Musei, agrobiodiversità, sviluppo sostenibile: la Spermoteca “Paolo De Simone” di Città della Pieve (PG)

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I musei vicentini e il loro contributo a sviluppo locale, economia, prosperità e benessere delle comunità
Viviana Frisone

Riassunto

Nel testo vengono descritti alcuni esempi del contributo che i musei vicentini portano allo sviluppo locale, all’economia, alla prosperità e al benessere delle comunità. Essi sono: le reti museali territoriali Sistema Museale Agno Chiampo e Musei Altovicentino; le attività culturali ed enogastronomiche legate alla valorizzazione di prodotti agricoli locali quali i fagioli di Val Posina; la partecipazione del Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza a un bando ministeriale per la digitalizzazione di erbari storici, assieme a una rete di enti pubblici; la candidatura di Vicenza a Capitale italiana della Cultura 2024.

Parole chiave
economia, reti museali, capitale sociale, digitalizzazione, Vicenza.

 
Vicenza museums and their contribution to local development, economy, prosperity and well-being of communities

Abstract

Examples are given of the contribution of Vicenza Museums to local development, economy, prosperity and well-being of the communities: the Agno Chiampo and Altovicentino Museums networks; cultural and food & wine activities linked to the enhancement of local agricultural products such as Val Posina beans; the participation of the Natural History and Archaeological Museum of Vicenza in the Italian Ministry of Culture call for the digitization of historical herbaria, together with a network of public bodies; Vicenza’s candidacy as Italian Capital of Culture 2024.

Keywords
economy, museum networks, social capital, digitization, Vicenza.

 

p. 214 /I musei vicentini e il loro contributo a sviluppo locale, economia, prosperità e benessere delle comunità

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Per un museo inclusivo: il riallestimento del Cippo di Perugia al Museo Archeologico Nazionale dell’Umbri
Francesco Di Lorenzo, Maria Angela Turchetti

Riassunto

Presso il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria di Perugia è stata di recente allestita la nuova sala dedicata al Cippo di Perugia, iscrizione su pietra in lingua etrusca riconducibile a un atto giuridico stipulato fra due famiglie. La contemporanea redazione del PEBA (Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche) ha fornito l’occasione per acquisire una nuova consapevolezza rispetto alle dinamiche dell’inclusività e dell’accessibilità. La nuova sala dedicata al cippo, dotata di presidi per la visita, è vista come l’inizio di un percorso di reale accessibilità che si intende ampliare ad altre sezioni del Museo. L’intervento è frutto della collaborazione con associazioni operanti nel territorio che hanno fornito preziose indicazioni per la realizzazione degli espositori e per la definizione dei presidi di supporto alla visita.

Parole chiave
accessibilità, percorso multisensoriale, lingua etrusca, Cippo di Perugia.

 
Towards an inclusive Museum: the new permanent exhibition of the Etruscan cippus of Perugia ar the National Archaeological Museum of Umbria

Abstract

The National Archaeological Museum of Umbria has recently opened a new permanent exhibition, provided with accessible devices, displaying the Etruscan Cippus of Perugia. At the same time the institution released its first PEBA (Architectural Barrier Elimination Plan), opening to a new awareness towards inclusivity and accessibility policies. The new exhibition room for the cippus, an Etruscan language stone tablet that probably deals with a legal contract between two families, is seen as the first step of an actually accessible exhibition route, that will be replicated to other museal sections. The intervention is the result of the collaboration with local associations that provided guide lines both for the display design and for the support tools setting.

Keywords
accessibility, multisensory journey, Etruscan language, Cippus of Perugia.

 

p. 220 /Per un museo inclusivo: il riallestimento del Cippo di Perugia al Museo Archeologico Nazionale dell’Umbri

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Quando il benessere passa dal patrimonio. Inclusione e partecipazione al Museo Paleontologico di Montevarchi
Elena Facchino

Riassunto

La programmazione del Museo Paleontologico dell’Accademia segue due valori imprescindibili: la partecipazione e il legame con il territorio. Nel tempo questi due “fari” hanno guidato le attività in maniera dinamica e innovativa e a oggi aumentano il loro valore nella misura in cui permettono di perseguire con rinnovata consapevolezza l’obiettivo del benessere della persona. Le logiche alla base di questo tipo di programmazione sono quindi essenzialmente due: innanzitutto il riconoscimento del potenziale sociale che il patrimonio culturale ha in sé, che permette a ognuno di noi di “dialogare” con il patrimonio stesso traendone occasioni di espressione di sé, di creatività, di inclusione e quindi di benessere psicologico ed emotivo; a questo si aggiunge, proprio in relazione a tale dinamica di scambio, il riconoscimento del valore di ricchezza che la diversità porta con sé, per la quale il punto di vista dell’altro può determinare un’evoluzione di servizi, attività, allestimenti, narrazioni.

Parole chiave
Agenda 2030, società, musei, cultura.

 
When well-being passes through heritage. Inclusion and participation in the Paleontological Museum of Montevarchi

Abstract

The programming of the Paleontological Museum of the Academy follows two essential values: participation and the link with the territory. Over time these two “lighthouses” have driven the activities in a dynamic and innovative way and today they do increase their value to the extent that they allow the goal of personal well-being to be pursued with renewed awareness. The logics behind this type of programming are essentially two: the recognition of the social potential that cultural heritage has in itself, which allows each of us to dialogue with it and draw opportunities for self-expression, creativity, inclusion and therefore psychological and emotional well-being; to this is added, precisely in relation to this dynamic of exchange, the recognition of the value of wealth that diversity brings with it, for which the point of view of the other can determine an evolution of services, activities, collections, narratives.

Keywords
2030 Agenda, society, museums, culture.

 

p. 227 /Quando il benessere passa dal patrimonio. Inclusione e partecipazione al Museo Paleontologico di Montevarchi

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Il nostro paesaggio stellare. Incontro oltre le barriere
Serafina Carpino, Marco Morelli

Riassunto

La pandemia da Covid-19 ha rappresentato un grave ostacolo alla mobilità e alla socialità delle persone, soprattutto di quelle fragili quali gli anziani delle residenze sanitarie assistite (RSA). Per alleviare il loro isolamento, il Museo di Scienze Planetarie ha riprogettato gli incontri proposti alle persone con Alzheimer prevedendo l’interazione a distanza mediante videochiamate. Le attività condotte nella RSA si sono avvalse anche di un apposito kit predisposto dal Museo che, arrivando per posta, ha rappresentato un ulteriore motivo di curiosità per le persone coinvolte.
La partecipazione e il gradimento che tali attività hanno suscitato negli ospiti dimostrano l’efficacia e l’importanza degli strumenti digitali per spezzare l’isolamento sociale e individuale derivante dalla situazione di emergenza, rappresentando anche un’occasione per l’ampliamento dell’offerta museale ordinaria.

Parole chiave
pandemia, Alzheimer, isolamento, incontri online.

 
Our stellar landscape. Meeting beyond barriers

Abstract

The Covid-19 pandemic has been a major obstacle to the mobility and sociability of people, especially fragile people such as the elderly in residential care homes (RSAs). In order to alleviate their isolation, the Museum of Planetary Sciences re-designed the meetings offered to people with Alzheimer's by providing remote interaction through video calls. The activities in the RSA area carried out also by a special kit prepared by the Museum, which arrived by post and was a further source of curiosity for the involved people.
The participation and enjoyment of these activities among the residents demonstrates the effectiveness and importance of digital tools to break the social and individual isolation resulting from the emergency situation, and also represents an opportunity to expand the ordinary museum offer.

Keywords
pandemic, Alzheimer, loneliness, online meetings.

 

p. 232 /Il nostro paesaggio stellare. Incontro oltre le barriere

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Museo, biciclette, danza, jazz e coleotteri... insieme per costruire comunità sostenibili
Viviana Frisone, Armando Bernardelli, Mauro Passarin, Clelia Stefani, Sandra Pellizzari, Noemi Meneguzzo †, Augusto Dalle Aste, Valentina Fin, Sandra Pellizzari, Francesco Mezzalira, Silvano Biondi, Roberto Battiston, Michele Villis, Silvia Bollettin, Val

Riassunto

Grazie alla collaborazione di varie realtà locali, il Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza ha co-organizzato per gli anni 2020 e 2021 numerosi progetti: una mostra temporanea sulla bicicletta, danza inclusiva nelle sale museali, jazz con artisti in residenza, attività educative estive e studio dei coleotteri locali. Questi progetti sono molto diversi fra loro ma hanno tutti una missione comune: costruire comunità sostenibili.

Parole chiave
comunità sostenibili, bicicletta, danza, jazz, coleotteri.

 
Museum, bicycles, dance, jazz and beetles... together to build sustainable communities

Abstract

Thanks to the collaboration of various local realities, the Natural History and Archaeological Museum of Vicenza has co-organized various projects for the years 2020 and 2021: a temporary exhibition on the bicycle, inclusive dance in the museum, jazz with artists in residence, summer educational activities and study of local beetles. These projects are very different from each other but they all have a common mission: to build sustainable communities.

Keywords
sustainable communities, cycling, dance, jazz, beetles.

 

p. 237 /Museo, biciclette, danza, jazz e coleotteri... insieme per costruire comunità sostenibili

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Strategie di prossimità: buone pratiche di inclusione e di sostenibilità tra musei, enti di formazione e comunità
Maddalena Chelini, Chiara De Marco, Fabio Martini, Lucia Sarti

Riassunto

Il testo illustra le azioni di buone pratiche adottate nella politica di inclusione e sostenibilità da parte di alcuni enti museali toscani e il team di Archeologia preistorica dell’Università di Siena, strutture differenziate per profilo istituzionale, vocazione e territorio. La collaborazione tra questi enti ha permesso una condivisione di prodotti culturali e la progettazione di attività di formazione, che hanno portato anche a un potenziamento dello strumento metodologico.

Parole chiave
preistoria, inclusione, sostenibilità, interdisciplinarità.

 
Proximity strategies: best practices for inclusion and sustainability among museums, educational institutions and communities

Abstract

The present contribution illustrates the best practices adopted in the inclusion and sustainability policies of a number of Tuscan Museums, distinguished by institutional structure, vocation and territory. The collaboration between these institutions has allowed the sharing of cultural products and the planning of educational activities, which have also led to the enhancement of the methodological approach.

Keywords
prehistory, inclusion, sustainability policies, interdisciplinarity.

 

p. 244 /Strategie di prossimità: buone pratiche di inclusione e di sostenibilità tra musei, enti di formazione e comunità

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Pandemia e nuovi percorsi educativi con le scuole: manteniamo le distanze?
Alessandro Blasetti, Maria Luisa Magnoni, Giuseppe Crocetti, Marco Montecchiari, Daniela Amendola

Riassunto

Costretto dall’emergenza pandemica e dalla perdurante crisi postsisma a rivedere in corsa le proprie attività, il Museo delle Scienze dell’Università di Camerino sperimenta nuove modalità di comunicazione con il proprio pubblico e di interazione con il mondo della scuola. La formazione a distanza di un gruppo di docenti della scuola primaria ha costituito un’esperienza utile e piena di interessanti stimoli per future collaborazioni.

Parole chiave
pandemia, educazione, formazione a distanza, scuola.

 
The pandemic and new educational paths with schools: keep your distance?

Abstract

Forced to revise its educational activities by the pandemic and the on-going post-earthquake crisis, the Science Museum of the University of Camerino is exploring new ways of communicating with its public and interacting with schools. The remote training activities offered to primary school teachers proved to be a useful experience full of insightful inputs for future collaborations.

Keywords
pandemic, education, distance learning, school.

 

p. 250 /Pandemia e nuovi percorsi educativi con le scuole: manteniamo le distanze?

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Comunità migranti e processo di decolonizzazione: le esperienze del MAET
Margherita Valentini, Erika Grasso, Gianluigi Mangiapane

Riassunto

Il Museo di Antropologia ed Etnografia del Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Torino (da qui MAET) attraversa da alcuni anni una fase importante ma delicata. Dopo gli anni di chiusura al pubblico e dopo che le sue collezioni sono state trasferite presso nuovi locali che già ospitano il Polo Museale dell’Ateneo torinese, è in corso la progettazione per il nuovo allestimento e la futura e conseguente riapertura al pubblico.
Per questo motivo il Museo ha cominciato ad approfondire la conoscenza sul proprio patrimonio e a ripensare al proprio ruolo nella società, anche in una prospettiva di decolonizzazione delle raccolte, in particolare di quelle potenzialmente problematiche. Il presente contributo vuole quindi ripercorrere i progetti fin qui realizzati che vanno in questa direzione e riflettere sulle nuove strade da percorrere in vista di un museo che risponda agli stimoli che la contemporaneità propone.

Parole chiave
decolonizzazione, patrimonio culturale, comunità migranti, collezioni etnografiche.

 
Migrant Communities and Decolonization Process: the MAET Experiences

Abstract

During the last decades, the Museum of Anthropology and Ethnography of the University Museum System of the University of Turin (henceforth MAET) has been going through an important yet delicate phase. After years of public closing, its collections were transferred to premises that already house the University of Turin’s Museum Complex and the collections are being studied in preparation for a new permanent display. For this reason, the Museum has begun to deepen its knowledge of its heritage and to rethink its role in society, also with a view to decolonizing its collections, particularly those that are potentially sensitive. This contribution therefore aims to retrace the projects carried out in this direction so far and to reflect on new trajectories to follow towards a museum that can meet the contemporary world challenges.

Keywords
decolonization, cultural heritage, migrant communities, ethnological collections.

 

p. 255 /Comunità migranti e processo di decolonizzazione: le esperienze del MAET

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Cibo e storia. L’alimentazione nelle collezioni del Museo della Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze
Stefania Lotti, Laura Faustini, Riccardo Gattai

Riassunto

Il Museo della Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze ha recentemente intrapreso una riflessione sulla cultura dell’alimentazione che coinvolge aspetti storico-scientifici, socio-economici, artistici, letterari e medici, evidenziando le problematiche connesse al cibo e al suo rapporto con le risorse, l’ambiente e la società. Allineati con l’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, sono stati predisposti alcuni percorsi tematici online che, partendo dal patrimonio tecnico-scientifico e librario del Museo, permettono di comprendere come, nel corso del tempo, l’uomo abbia modificato le tecniche di coltivazione, i metodi di preparazione degli alimenti, l’utilizzo delle risorse e l’ambiente naturale. In questa prospettiva, la sostenibilità riveste un ruolo fondamentale nell’attenzione alla biodiversità. Tra gli aggiornamenti previsti figurano i risultati di una ricerca interdisciplinare, in corso, sul tema dell’agricoltura sostenibile e, in particolare, sulla vitalità di alcuni semi antichi selezionati all’interno della spermoteca.

Parole chiave
Museo della Fondazione Scienza e Tecnica, spermoteca, Giornale Agrario Toscano, storia dell’alimentazione.

 
Food and history in the collections of the Museum of the Fondazione Scienza e Tecnica of Florence

Abstract

The Museum of the Fondazione Scienza e Tecnica of Florence has started a study on food culture, a subject that includes historical, scientific, socio-economic, artistic, literary and medical aspects, focusing on the relationships between food and resources, environment, and society. A number of online theme trails, connected to Objective 4 of the 2030 Agenda by United Nations, have been built, which take the library and the technical-scientific collections of the Museum, as starting points. Along the path, one learns how, over time, the growing techniques and the methods of food preparation have evolved, as well as the use of resources and the human intervention on the natural environment. In this perspective, sustainability, namely attention to biodiversity, are key issues. New theme trails will soon be included the results of an ongoing interdisciplinary research on the subject of sustainable agriculture and, in particular, on the vitality of some ancient seeds selected within the collection.

Keywords
Museum of the Fondazione Scienza e Tecnica, seed collection, Giornale Agrario Toscano, history of food.

 

p. 260 /Cibo e storia. L’alimentazione nelle collezioni del Museo della Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze

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“Progettare, emozionar/si, valorizzare, accogliere al museo”. Un Open Badge sulla Museologia
Davide Orsini

Riassunto

Per esplicare le funzioni relative alla conservazione e valorizzazione dei beni culturali, all’educazione e divulgazione scientifica e all’accoglienza dei visitatori, declinando l’offerta in base alle caratteristiche dei vari target di pubblico, occorrono professionalità e passione.
L’Open Badge sulla Museologia “Progettare, emozionar/si, valorizzare, accogliere al museo. Visioni nuove dai musei e per i musei”, organizzato dal Sistema Museale dell’Università di Siena, offre una formazione di base sui principali temi della museologia e al contempo, stimolando curiosità ed emozioni, fornisce ai partecipanti spunti per approfondimenti su esperienze che in vari musei, a livello nazionale, vengono messe in atto.

Parole chiave
musei universitari, formazione, comunicazione, inclusione, emozioni.

 
Design, excite / get excited, enhance, welcome to the museum”. An Open Badge on Museology

Abstract

To carry out the functions related to the conservation and enhancement of cultural heritage, education and scientific dissemination, and the reception of visitors, declining the offer according to the characteristics of the various target audiences, professionalism and passion are needed. The Open Badge on Museology “Design, excite / get excited, enhance, welcome to the museum. New visions from museums and for museums. An Open Badge on Museology”, organized by the Museum System of the University of Siena, offers basic training on the main themes of museology and at the same time, stimulating curiosity and emotions, provides participants with ideas for in-depth analysis of experiences that are implemented in various museums, at national level.

Keywords
university museums, training, communication, inclusion, emotions.

 

p. 267 /“Progettare, emozionar/si, valorizzare, accogliere al museo”. Un Open Badge sulla Museologia

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Orto Botanico di Siena: centro di biodiversità per la comunità
Ilaria Bonini, Paolo Castagnini

Riassunto

La storia del Museo Botanico attraverso gli anni conferma l’impronta dell’istituzione universitaria: insegnare, ricercare/coltivare e passare la conoscenza a pubblico/studenti. Un Giardino dei Semplici nel 1684, poi un Orto Botanico dal 1856 e dagli anni 2000 un Centro di conservazione e studio della biodiversità locale. Questa è, nella città del palio, l’immagine dell’Orto Botanico, che sta lavorando con pubblici diversi e vuole trovare una nuova dimensione all’interno della comunità cittadina, per svolgere la sua missione di centro culturale, di spazio verde nella città per svago e piacere, ma allo stesso tempo di luogo di comunicazione scientifica.

Parole chiave
biodiversità, comunità, botanica.

 
Siena Botanical Garden: a centre of biodiversity for the community

Abstract

The history of the Botanical Museum through the years confirms the imprint of the university institution: teaching, researching/cultivating and passing on knowledge to the public/students. A Giardino dei Semplici in 1684, then a Botanical Garden from 1856 and since the 2000s a Centre for the conservation and study of local biodiversity. This is the image of the Botanical Garden in the city of the Palio, which is working with different audiences and wants to find a new dimension within the city community, to carry out its mission as a cultural centre, a green space in the city for recreation and pleasure, but at the same time a place for scientific communication.

Keywords
biodiversity, community, botany.

 

p. 271 /Orto Botanico di Siena: centro di biodiversità per la comunità

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Indagine sull’apprezzamento dei visitatori al Museo di Storia Naturale di Ferrara per una strategia post-pandemia
Stefano Mazzotti, Ilaria Bosellini, Shahrazad Aboulossoud, Mascia Migliari

Riassunto

Nel biennio 2018-2019 abbiamo promosso un’indagine rivolta al pubblico del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara. La ricerca, che si è sviluppata mediante la somministrazione di un questionario, ha permesso una prima analisi quali-quantitativa del pubblico con l’obiettivo di rilevarne il profilo socio-demografico, le modalità di conoscenza e fruizione del Museo e il livello di soddisfazione. Sono stati raccolti 480 questionari compilati dai quali abbiamo ottenuto informazioni sul sesso (58% femmine, 42% maschi); sulle fasce d’età (max = 35% 31-50 anni; min = 3% più di 65 anni); sul titolo di studio (44% laurea); sulla provenienza geografica (95% italiana; 48% Emilia Romagna). Per il 69% i visitatori si sono dichiarati molto soddisfatti della visita al Museo (28% abbastanza soddisfatti, 3% poco soddisfatti o insoddisfatti). Alla domanda su che cosa si potrebbe migliorare nel percorso espositivo il 50% delle risposte ha riguardato l’esigenza di incrementare le informazioni, il 43% la multimedialità e il 41% il numero di reperti esposti. Il cambiamento epocale verificatosi con l’insorgenza dell’epidemia virale ci ha stimolato la domanda se queste preziose informazioni siano oggi ancora pienamente valide oppure necessitino di una verifica.

Parole chiave
museo di storia naturale, Ferrara, visitatori, customer satisfaction.

 
Survey on the appreciation of visitors to the Natural History Museum of Ferrara for a post-pandemic strategy

Abstract

In the two-year period 2018-2019 we promoted a survey aimed at the public of the Civic Museum of Natural History in Ferrara. The research, which was developed through the administration of a questionnaire, allowed a first qualitative-quantitative analysis of the public with the aim of detecting the socio-demographic profile, the methods of knowledge and use of the Museum and the level of satisfaction. 480 completed questionnaires were collected from which we obtained information on sex (58% female, 42% male); on age groups (max = 35% 31-50 years; min = 3% over 65 years); on the educational qualification (44% degree); on the geographical origin (95% Italian; 48% Emilia Romagna). 69% of the visitors declared themselves very satisfied with the visit to the Museum (28% quite satisfied, 3% not satisfied or dissatisfied). When asked what could be improved in the exhibition itinerary, 50% of the answers concerned the need to increase information, 43% multimedia and 41% the number of exhibits on display. The epochal change that occurred with the onset of the viral epidemic has prompted the question of whether this precious information is still fully valid today or whether it needs verification.

Keywords
natural history museum, Ferrara, visitors, customer satisfaction.

 

p. 274 /Indagine sull’apprezzamento dei visitatori al Museo di Storia Naturale di Ferrara per una strategia post-pandemia

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Cambiare punto di vista. Una app per ipovedenti alla Galleria Nazionale dell’Umbria
Jacopo Meniconi

Riassunto

Già dai primi anni del XXI secolo il Museo come “istituzione” sta affrontando un processo di evoluzione della mission e delle strategie di comunicazione, in particolar modo riguardo al rapporto con i visitatori, con l’obiettivo di non essere più un luogo d’élite per pochi ma uno spazio di tutti e per tutti. La stessa ICOM ha tentato di dare una nuova definizione di museo, in grado di contemplare sia le contingenze sia le esigenze dei diversi pubblici.
Nonostante la proposta fatta a Kyoto nel 2019 non sia stata votata da un numero sufficiente di Stati membri, i principi teorici che ne erano alla base, il diritto universale alla fruizione dell’opera d’arte e l’impegno a una maggiore “democraticità” degli istituti museali, sono stati utilizzati come presupposti cardine di questa ricerca.
L’obiettivo concreto dello studio è la realizzazione di una app per dispositivi mobili in grado di facilitare a tutti la visita della Galleria Nazionale dell’Umbria. Il metodo proposto è basato sul Design for All: immaginare ambienti, sistemi, prodotti e servizi fruibili in modo autonomo da parte di persone con esigenze e abilità varie, coinvolgendo la diversità propria della natura umana nel processo progettuale. Ognuno può condividere, contribuire, creare, grazie al proprio percorso emozionale ed esperienziale.

Parole chiave
accessibilità, inclusione, museo, Design for All.

 
Changing point of view. An app for the visually impaired at the National Gallery of Umbria

Abstract

Since the early years of the 21st century, the Museum as “institution” is facing a process of evolution of the mission and communication strategies, especially about the relationship with visitors, with the aim of no longer being an elite place for a few but a space for everyone. ICOM itself has attempted to give a new definition of a museum, capable of contemplating both the contingencies and the needs of different audiences. Although the proposal made in Kyoto in 2019 was not voted on by a sufficient number of Member States, the theoretical principles underlying it, the universal right to use the work of art and the commitment to greater “democracy” of the museums, have been used
as the cornerstone of this research. The concrete objective of the studio is the creation of an app for mobile devices that can make it easier for everyone to visit the National Gallery of Umbria. The proposed method is based on Design for All: imagining environments, systems, products, and services that can be used autonomously by people with various needs and abilities, involving diversity, typical of human nature in the design process. Everyone can share, contribute, create, thanks to their own emotional and experiential path.

Keywords
accessibility, inclusion, museum, Design for All.

 

p. 283 /Cambiare punto di vista. Una app per ipovedenti alla Galleria Nazionale dell’Umbria

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Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, un cammino tra le comunità
Tiziana Volta

Riassunto

Il 2 ottobre 2009 parte da Wellington, in Nuova Zelanda, la prima Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza: un cammino di tre mesi per denunciare la violenza in tutte le sue forme. Dieci anni dopo, nel 2019, da Madrid ha inizio la seconda Marcia Mondiale che si concluderà l’8 marzo 2020. I temi portati avanti sono: la conoscenza del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari, l’Ecologia Sociale, la Nonviolenza Attiva come sistema di vita.
Durante la seconda edizione inizia a prendere forma “Mediterraneo Mar de Paz”, un nuovo progetto che vuole tendere a creare una condizione di vera pace attraverso la cultura dei popoli millenari che si affacciano su questo mare. Sono stati coinvolti anche alcuni musei del mare e la rete esistente tra loro, per creare una nuova sinergia.

Parole chiave
nonviolenza, marcia mondiale, pace, Mediterraneo, musei del mare.

 
World March for Peace and Nonviolence, a walk between communities

Abstract

On October 2, 2009, the first World March for Peace and Nonviolence sets out from Wellington, New Zealand: a three-month journey to denounce all forms of violence. Ten years later, in 2019, the second World March begins from Madrid and ends on March 8, 2020.
The driving themes are the call for and the promotion of the Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons, Social Ecology, and Active Nonviolence as a way of life. During the second edition, “Mediterraneo Mar de Paz” [The Mediterranean Sea of Peace] began to take shape, a new project that strives to create a state of true peace through the culture of the millennial peoples that border this sea. A number of maritime museums and their existing collaborative networks were also engaged to create a new synergy.

Keywords
nonviolence, world march, peace, Mediterranean sea, maritime museums.

 

p. 287 /Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, un cammino tra le comunità

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