Marzo 2024 - N. 23

Memorie

Anno: 2024
Volume: 23

Riassunto

Riflettere sul patrimonio significa riflettere anche sugli impatti potenziali che questo ha nella coscienza personale e in quella collettiva. Il patrimonio permette di conoscersi: di conoscere sé stessi, di conoscere altre persone, di conoscere il mondo. Farne esperienza può stimolare l’interesse personale, il senso civico, aumentare la consapevolezza di sé; può creare occasioni di socializzazione e confronto, favorire la coesione delle comunità; può infine accrescere il senso di appartenenza a una comunità globale in cui tutti siamo interconnessi.
Il patrimonio permette anche di riconoscersi: riconoscersi come comunità globale, come comunità territoriale, come comunità di interesse; riconoscersi in un ruolo sociale; ri-conoscersi attraverso scoperte di sé.
Alla luce di questa premessa, il Museo Paleontologico di Montevarchi si configura come una comunità di cittadini intorno a un patrimonio, tematico, culturale, storico e territoriale, che si conoscono e si riconoscono.

Parole chiave
Agenda 2030, patrimonio, società, musei.

Getting to know each other and recognizing each other through cultural and scientific heritage

Abstract

Reflecting on heritage also means reflecting on the potential impacts it has on personal and collective consciousness. Heritage allows you to get to know yourself, other people, and the world. Experiencing it can stimulate personal interest, civic sense, increase self-awareness; it can create opportunities for socialization and discussion, foster community cohesion; finally, it can increase the sense of belonging to a global community in which we are all interconnected.
Heritage also allows us to recognize ourselves as a global community, as a territorial community, as a community of interest; recognize oneself in a social role; re-knowing each other through self-discovery.
In the light of this premise, the Paleontological Museum of Montevarchi is configured as a community of citizens around a thematic, cultural, historical and territorial heritage, who know and recognize each other.

Keywords
2030 Agenda, heritage, society, museums.

p. 98 / Marzo 2024 - N. 23

Riassunto

A seguito del trasferimento della Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano presso il nuovo Polo di Lodi, diversi reperti dell’antico Museo Anatomico sono stati oggetto di interventi di restauro e successiva ricollocazione. Si riporta il lavoro di ricerca storico-archivistica e valorizzazione svolto per uno scheletro di suino e una statua miologica di ariete: si è risaliti a datazione e preparatore, l’anatomista Leroy, che nel 1815 li denominò “Scheletro di Majale” e “Ariete di Spagna”. Lo scheletro, attribuibile all’antico ceppo celtico delle razze europee, si collega al progetto di ricerca NeLoM per lo studio della razza locale Nero di Lomellina. L’ariete Merinos porterà all’attenzione del pubblico in futuri eventi divulgativi i temi della biodiversità etnografica, della sostenibilità delle produzioni zootecniche e delle tradizioni del territorio: è stato selezionato in un progetto di public engagement per la valorizzazione del patrimonio e la celebrazione del centenario dell’Ateneo.

Parole chiave
collezione anatomica, ricerca archivistica, etnologia, biodiversità, centenario.

The celtic “Skeleton of Majale” and the “Aries of Spain” of the anatomical veterinary collection in Milan

Abstract

Following the relocation of the Milan Faculty of Veterinary Medicine to the new Lodi Campus, several exhibits of the ancient Anatomical Museum underwent restoration and subsequent relocation. We report the historical-archival research and valorisation work carried out on a pig skeleton and the myological statue of a ram: they were traced back to their date and preparer, the anatomist Leroy, who in 1815 named them “Skeleton of Majale” and “Aries of Spain”. The skeleton, which can be attributed to the ancient Celtic strain of European breeds, is linked to the NeLoM research project for the study of the local “Nero di Lomellina” breed. The Merinos ram will bring the themes of ethnographic biodiversity, sustainability of livestock production and local traditions to the attention of the public in future public events: it was selected in a public engagement project for the valorisation of heritage and the celebration of the University’s centenary.

Keywords
anatomical collection, archival research, ethnology, biodiversity, centenary.

p. 102 / Marzo 2024 - N. 23

Riassunto

Una piccola marmotta mummificata è stata ritrovata da una guida alpina in Valle d’Aosta (Italia) durante l’estate 2022. Il Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan ha quindi recuperato l’esemplare sul massiccio del Monte Rosa, sul Lyskamm orientale a 4300 metri s.l.m, e ha curato la sua conservazione e le indagini di laboratorio in collaborazione con l’Istituto per lo studio delle mummie di Eurac Research (Bolzano, Italia). La datazione calibrata al radiocarbonio ha rivelato che l’animale è vissuto tra 6640 e 6450 anni fa. L’attendibilità del risultato, pari al 95,4%, attesta l’eccezionalità del dato che colloca la mummia del Lyskamm tra il 4691 e il 4501 a.C. Prende ora il via il progetto multidisciplinare di ricerca scientifica denominato Marmot Mummy Project volto a ottenere informazioni sul reperto attivando i filoni di studio genetico, archeozoologico, paleoambientale, pedologico, geologico-glaciologico e antropologico.

Parole chiave
marmotta, mummia, Valle d’Aosta, Alpi, Lyskamm.

The Marmot Mummy at 4300 meters: recovery, conservation and investigation of the specimen, by the Efisio Noussan Museum

Abstract

A small mummified marmot was found by a mountain guide in the Aosta Valley (Italy) during the summer of 2022. The Efisio Noussan Regional Museum of Natural Sciences recovered the specimen on the Monte Rosa massif, in the eastern Lyskamm at 4.300 m. a.s.l. The museum authority supervised also the conservation and the laboratory investigations of the archaeozoological remain in collaboration with the Institute for Mummy Studies of Eurac Research (Bolzano, Italy). The calibrated radiocarbon dating (14C) revealed that the animal lived about 6.640-6.450 cal. BP. The reliability of the result, equal to 95,4%, attests that the mummy of Lyskamm lived between 4.691-4.501 cal. BCE. The multidisciplinary scientific research project called Marmot Mummy Project is now kicking off and it aimed at obtaining information on the sample and activating the genetic, archaeozoological, palaeoenvironmental, pedological, geological/glaciological and anthropological studies.

Keywords
marmot, mummy, Aosta valley, Alps, Lyskamm.

p. 106 / Marzo 2024 - N. 23

Riassunto

I giardini botanici sono una realtà complessa in cui ricerca scientifica, conservazione, divulgazione, educazione alla sostenibilità, paesaggio, promozione del territorio, storia, cultura e bellezza si trovano nello stesso luogo.
Il Giardino Botanico Esperia, collocato a Passo del Lupo (Sestola, Appennino modenese) a 1500 m di quota, ospita una grande varietà di specie botaniche di rilevanza scientifica e interesse conservazionistico e rappresenta un luogo strategico per la promozione del turismo responsabile data la forte vocazione turistica della zona (comprensorio sciistico del Monte Cimone). Il Sistema dei Musei e Orto Botanico dell’Università di Modena e Reggio Emilia, MuseOmoRE, in virtù di una forte attenzione verso il territorio, sta sviluppando un importante insieme di attività presso il Giardino Botanico nell’ambito della convenzione con la Sezione di Modena del CAI che gestisce il Giardino stesso, quali il progetto di ricerca su Geranium argenteum, specie che nell’Appennino settentrionale riveste un significato relittuale.

Parole chiave
giardino botanico, ricerca scientifica, conservazione, turismo sostenibile, Geranium argenteum.

Scientific research, conservation and sustainable tourism at the Esperia Botanical Garden (Modena Apennines)

Abstract

Botanical gardens are a complex reality in which scientific research, conservation, dissemination, sustainability education, landscape, promotion of the territory, history, culture and beauty are located in the same place. The Esperia Botanical Garden, located at Passo del Lupo (Sestola, Modena Apennines) at 1,500 m above sea level, hosts a wide variety of botanical species of scientific importance and conservation interest and represents a strategic place for the promotion of responsible tourism given the strong tourist vocation of the area (Monte Cimone ski area). The System of Museums and Botanical Garden of the University of Modena and Reggio Emilia, MuseOmorE, by virtue of a strong focus on the territory, is developing an important set of activities at the Botanical Garden as part of the agreement with the Modena Section of the CAI that manages the Garden itself, such as the research project on Geranium argenteum, a relictual specie in the Apennines.

Keywords
botanical garden, scientific research, conservation, sustainable tourism, Geranium argenteum.

p. 109 / Marzo 2024 - N. 23

Riassunto

Le innovazioni tecnologiche che mettono la scienza al servizio dell’ambiente e del territorio sono tra le priorità del Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan. Il Museo è infatti dotato di un laboratorio di biotecnologie per analisi del DNA finalizzate prevalentemente a identificare tracce biologiche a un livello specifico e/o individuale, a condurre studi di genetica di popolazione e a individuare target genici di interesse. Con quasi 3500 campioni e oltre 30.000 determinazioni, il Museo è a oggi una piattaforma di riferimento regionale per analisi del DNA a supporto di servizi e collaborazioni in tre ambiti: (i) natura e biodiversità, per il monitoraggio e lo studio di specie animali e vegetali protette; (ii) agri-food e salute delle piante, per la caratterizzazione genetica e la valorizzazione di risorse agroalimentari autoctone, nonché per i monitoraggi fitosanitari; (iii) conservazione dei beni culturali, per indagini biologiche su monumenti e siti archeologici.

Parole chiave
DNA, monitoraggio genetico non invasivo, conservazione ex situ, fitopatogeni.

The Efisio Noussan Museum and the biotechnologies for the environment and territory

Abstract

Technological innovations promoting science for the environment and the field are among the priorities of the Efisio Noussan regional Museum of natural Sciences. Indeed, the Museum is equipped with a biotechnology lab for DNA assays mainly addressed to identify biological traces at a specific and/or individual rank, to perform genetic population studies and to detect genomic targets of interest. At present, with almost 3,500 samples and over 30,000 assays, the Museum is a regional reference platform for DNA assays supporting services and collaborations in three areas: (i) nature and biodiversity, for monitoring and study wild protected animal and plant species; (ii) agri-food and plant health, for genetic characterization and exploitation of local agri-food resources, as well as for phytosanitary monitoring; (iii) conservation of cultural heritage, for biological investigations on historical monuments and archaeological sites.

Keywords
DNA, non-invasive genetic monitoring, ex situ conservation, plant pathogens.

p. 113 / Marzo 2024 - N. 23

Riassunto

Il Museo Universitario di Chieti ha partecipato all’edizione 2021 della Settimana del Pianeta Terra, con l’inaugurazione della mostra “La montagna della Maiella 16 milioni di anni fa: delfini, foche, squali e coccodrilli”.
Questa mostra è stata ideata e organizzata per volere congiunto dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio”, della Soprintendenza ABAP di Chieti e Pescara e del Parco Nazionale della Maiella, con l’obiettivo di far conoscere a un ampio pubblico un particolare capitolo della storia geologica della Maiella.
In questa occasione è stato presentato al pubblico, per la prima volta, un frammento di cranio di Squalodon, rinvenuto in una cava tra i comuni di Pretoro e Rapino (CH).
Con Squalodon sono stati esposti anche altri resti fossili del Miocene inferiore della Maiella settentrionale: denti di squalo di diverso genere, una colonna vertebrale in connessione anatomica di uno squalo elefante, una placca dermica di coccodrillo Tomistoma, e un cranio di foca, Noriphoca gaudinii. Completavano la mostra suggestive illustrazioni di paleoarte che ricostruivano l’aspetto dei resti e pannelli sui contesti geologici e paleoclimatici.
Grazie alla lunga e complessa storia geologica, il Parco Nazionale della Maiella, il 22 aprile 2021, ha ottenuto il riconoscimento di Geoparco UNESCO, entrando così a far parte della Rete dei Geoparchi Mondiali.

Parole chiave
Maiella, Miocene, Squalodon, geoparco, geodiversità.

The Maiella Mountain 16 million years ago: dolphins, seals, sharks and crocodiles

Abstract

The University Museum of Chieti participated in the 2021 edition of the Planet Earth Week, with the inauguration of the exhibition “The Maiella Mountain 16 million years ago: dolphins, seals, sharks and crocodiles”. This exhibition was conceived and organized by the joint wishes of the University “G. D’Annunzio”, the ABAP Superintendence of Chieti and Pescara and the Maiella National Park, with the aim of making a significant chapter of the geological history of the Maiella known to a wide public.
On this occasion, a fragment of a Squalodon skull, found in a quarry in the municipalities of Pretoro and Rapino (CH), was presented to the public for the first time. Along with Squalodon, other fossil remains from the lower Miocene of northern Maiella were also exhibited: shark teeth of different kinds, a connected anatomical spine of a basking shark, a dermal plate of Tomistoma crocodile and a seal skull, Noriphoca gaudinii. The exhibition was completed by evocative paleoart illustrations that reconstructed the appearance of the remains and panels on the geological and paleoclimatic context.
Thanks to its long and complex geological history, the Maiella National Park obtained the recognition as UNESCO Geopark on 22 April 2021, thus becoming part of the World Geoparks Network.

Keywords
Maiella, Miocene, Squalodon, geopark, geodiversity.

p. 118 / Marzo 2024 - N. 23

Riassunto

Il contributo vuole evidenziare la figura di Patrizio Gennari, illustre botanico, scienziato e patriota, fondatore nel 1866 dell’Orto Botanico dell’Università di Cagliari, dai trascorsi risorgimentali che si formarono nelle Marche, sua regione di origine, durante la permanenza come docente all’Università di Macerata. È questo un legame storico, sociale e scientifico significativo, che collega due territori, Marche e Sardegna, e i loro destini nella storia dell’unità d’Italia e nella scienza.

Parole chiave
Patrizio Gennari, storia, scienza, botanica, Orto Botanico di Cagliari, territorio.

Patrizio Gennari and the Botanical Garden of Cagliari: historical-scientific connections between Marche and Sardinia

Abstract

The contribution aims to highlight the figure of Patrizio Gennari, illustrious botanist, scientist and patriot, founder in 1866 of the Botanical Garden of University of Cagliari, from the Risorgimento past that formed in the Marche, his region of origin, during his stay as a professor at the University of Macerata. This is a significant historical, social, and scientific link that connects two territories, Marche and Sardinia, and their destinies in the history of the unity of Italy and in science.

Keywords
Patrizio Gennari, history, science, botanica, Botanical Garden of University of Cagliari, territory.

p. 125 / Marzo 2024 - N. 23

Riassunto

Il Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan dalla sua nascita persegue la promozione della cultura delle scienze naturali. La chiusura della sede espositiva ha inciso sul distacco tra la collettività e il museo. Nell’ottica di colmare tale distacco, in attesa della riapertura dell’esposizione museale rinnovata, il Museo ha offerto nuove occasioni per riallacciare i rapporti con la cittadinanza. Dal 2016 a oggi, il Museo ha realizzato diversi eventi con risorse economiche e di personale interne e con il supporto di collaboratori esterni finanziati da progetti europei: un programma di incontri tematici, la mostra temporanea sui lavori in corso, offerte educative per le scuole ed extrascolastiche e corsi di alta formazione. In totale sono state coinvolte oltre 6900 persone, con una media di circa 1150 persone all’anno e con un andamento in crescita fino al 2019. La riapertura del nuovo allestimento museale attribuirà nuovo slancio al Museo rinsaldando i rapporti con la cittadinanza.

Parole chiave
cultura, comunicazione, cittadinanza, museo.

The reopening of the Efisio Noussan Museum between scientific communication and territorial network

Abstract

The Efisio Noussan Regional Museum of Natural Sciences since its inception has pursued the promotion of the culture of natural sciences. The closure of the exhibition site has affected the gap between the community and the museum. With a view to bridging this gap, pending the reopening of the renewed museum exhibition, the Museum has offered new opportunities to reconnect the relationship with the citizens. From 2016 to today, the Museum has organized various events with internal economic and personnel resources and with the support of external collaborators financed by European projects: program of thematic meetings, temporary exhibition on work in progress, educational offers for schools and advanced training courses. A total of over 6,900 people were involved, with an average of around 1,150 people a year and with a growing trend until 2019. The reopening of the new museum layout will give new impetus to the Museum, strengthening relations with the citizens.

Keywords
culture, communication, citizenship, museum.

p. 129 / Marzo 2024 - N. 23

Riassunto

Da qualche anno il Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Bari ha avviato un programma di attività educative per bambini in età scolare, strutturate con l’obiettivo di rendere le visite guidate alle sale espositive dei musei di scienze naturali più partecipative e inclusive, favorendo i processi di apprendimento ed educazione scientifica e consentendo ai piccoli visitatori di vivere la visita al museo come un’esperienza di crescita e benessere individuale e sociale. Presupposto che l’utilizzo di diverse tipologie di media e di linguaggi, nel rispetto del rigore dei contenuti, favorisca in museo tali processi, si è avviata la strutturazione di speciali visite guidate presentate ai bambini come attività ludico-creative.

Parole chiave
visita guidata, lapbook, accessibilità, partecipazione, collezioni.

Special guided tours at the natural science museums of the Bari University

Abstract

For the past few years, the University Museum System of the University of Bari has initiated a program of educational activities for school-age children, structured with the aim of making guided tours of the exhibition halls of the natural science museums more participatory and inclusive, favoring the processes of learning and science education and enabling young visitors to experience the museum visit as an experience of individual and social growth and well-being. Assuming that the use of different types of media and languages, while respecting the rigor of the content, favors such processes in the museum, the structuring of special guided tours presented to children as playful-creative activities was initiated.

Keywords
museum tour, lapbook, accessibility, participation, collections.

p. 132 / Marzo 2024 - N. 23

Riassunto

Due mostre realizzate dal Museo di Zoologia e Anatomia comparata dell’Università di Modena e Reggio Emilia all’interno del Castello di Sestola, la fortezza più ampia del Modenese, si sono poste l’obiettivo di stimolare le comunità a conoscere meglio non solo il territorio con le sue emergenze monumentali ma anche le collezioni dei musei esponendo reperti zoologici contestualizzati nei propri ambienti all’interno di spazi espositivi storici.
Entrambe le mostre, quella del 2018 “Biodiversità bella e fragile. Riscopriamola intorno a noi”, e quella del 2019 “Riconoscere la biodiversità del territorio modenese”, sono state rese possibili grazie a una rete di sinergie attivate, oltre che con i Comuni di Sestola e Modena, in particolare con l’Associazione E’ Scamàdul, cui è stata affidata la gestione della Rocca, con la Società dei Naturalisti e Matematici di Modena e il Gruppo Modenese
Scienze Naturali.

Parole chiave
biodiversità, paesaggio, ambiente, territorio, zoologia.

Beautiful and fragile biodiversity. Two exhibitions at Sestola Castle (Modena)

Abstract

Two exhibitions organised by the Museum of Zoology and Comparative Anatomy of the University of Modena and Reggio Emilia inside the Sestola Castle, the largest fortress in the Modena area, have set themselves the objective of stimulating the community to learn more about not only the territory with its monumental emergencies but also about museum collections by displaying zoological specimens contextualised in their environments within historical exhibition spaces.
Both exhibitions, in 2018 “Beautiful and Fragile Biodiversity. Let’s rediscover it around us”, and the 2019 exhibition “Recognising the biodiversity of the Modena territory”, have been made possible thanks to a network of synergies activated not only with the Municipalities of Sestola and Modena, but also with the E’ Scamàdul Association, which has been entrusted with the management of the Rocca, with the Naturalists and Mathematicians Society of Modena and the Modenese Natural Science Group.

Keywords
biodiversity, landscape, environment, territory, zoology.

p. 136 / Marzo 2024 - N. 23