Pubblicazioni
Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
Volume 18/2024 NUOVA SERIE
The Association’s journals from 2018 to 2024
p. 3 /Le riviste dell’Associazione dal 2018 al 2024
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Con questo lavoro viene presentata la collezione espositiva dei materiali zoologici accumulati presso il Laboratorio di Biologia Marina del Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma “Tor Vergata” nel corso di quarant’anni di attività di raccolta e ricerca nel campo dell’ecologia marina. La collezione si ispira chiaramente alla triplice funzione di “archivio, laboratorio, scuola” che l’indimenticabile museologo Sandro Ruffo ha definito per i musei scientifici e vuole essere una pur piccola ma significativa testimonianza del rinnovato interesse dell’università per le collezioni dei materiali scientifici in essa conservati. Inoltre, aderisce al progetto “CollMap” dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici.
Parole chiave
collezioni zoologiche, valore scientifico, valore storico, valore documentale, musei universitari, biodiversità.
The new collection of marine animals from the Department of Biology of the University of Rome “Tor Vergata”
Abstract
This work presents the exhibition collection of zoological materials gathered at the Laboratory of Marine Biology of the Department of Biology of the University of Rome “Tor Vergata” over the course of forty years of collecting and research in the field of Marine Ecology. The collection is clearly inspired by the triple function of “archive, laboratory, school” that the unforgettable museologist Sandro Ruffo defined for Scientific Museums and is intended to be a significant, albeit small, evidence for the university’s renewed interest in the collections of scientific materials it holds. It also joins the project “CollMap” of the National Science Museum Association.
Keywords
zoological collections, scientific value, historical value, documental value, university museums, biodiversity.
p. 9 /La nuova collezione di animali marini del Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma “Tor Vergata”
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Le alterne vicende di quattro musei naturalistici dell’Università di Padova, che condividono l’origine dalla settecentesca collezione di Antonio Vallisneri senior, chiamato a Padova sulla cattedra di Medicina Pratica nel 1700, sono ripercorse nei secoli fino alla confluenza dei suddetti musei nel grande Museo della Natura e dell’Uomo, inaugurato nel 2023, a seguito delle celebrazioni per gli ottocento anni di questa Università.
Parole chiave
Museo della Natura e dell’Uomo, collezione Vallisneri, storia delle collezioni di scienze naturali dell’Università di Padova.
The historical naturalistic collections of the Padova University are reunited in the large Museum of Nature and Man
Abstract
The alternating events of four naturalistic museums of the University of Padua, which share their origins in the eighteenth-century collection of Antonio Vallisneri senior, are retraced over the centuries until their confluence in the great Museum of Nature and Man, inaugurated following the celebrations for the eight hundred years of this University.
Keywords
Museum of Nature and Man, Vallisneri collection, history of natural science collections of the University of Padua.
p. 21 /Le collezioni naturalistiche dell’Università di Padova si ricongiungono nel grande Museo della Natura e dell’Uomo
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In this article we tested the assumption that nineteenth century ethnological collectionism was restricted towards “pure”, uncontaminated and “primitive” objects. We choose as a case study the 1886 ethnographic collection of Elio Modigliani (Florence, 1860 - Viareggio, 1932) from Nias, an island North-West of Sumatra. Modigliani was a paradigmatic figure of the 19th century scientific collector and he supposedly followed these collection criteria. However, our study on the collection as well as primary sources reveals that Modigliani intentionally collected objects and artifacts that were contaminated “from outside” contacts. Indeed, Modigliani even investigated how these new elements were included and integrated into Nias material culture.
Parole chiave
museology, Indonesia, colonialism, anthropology, metamorphic objects.
Elio Modigliani a Nias: un caso di studio sui criteri di collezionismo etnologico nell’Ottocento
Abstract
In questo articolo abbiamo testato l’affermazione che il collezionismo etnologico del diciannovesimo secolo fosse limitato alla ricerca e selezione di oggetti “puri”, incontaminati e “primitivi”. Abbiamo scelto come caso di studio la collezione etnografica realizzata nel 1886 da Elio Modigliani, figura rappresentativa del collezionista scientifico di quell’epoca, considerato esponente di questi criteri del collezionismo. Tuttavia dal nostro studio sulla collezione e sulle fonti primarie emerge chiaramente che Modigliani collezionò intenzionalmente oggetti e materiali “ from outside” e indagò come questi nuovi elementi fossero inclusi e integrati nella cultura materiale di Nias.
Keywords
museologia, Indonesia, colonialismo, antropologia, oggetti metamorfici.
p. 28 /Elio Modigliani’s view of Nias: a case study of 19th century ethnological collection criteria
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Vincenzo Mazza (1793-1859) is a neglected figure in the history of Italian veterinary medicine. His collection represents the first nucleus of the future Anatomical Museum of the Neapolitan Veterinary School. After the Napoleonic wars, in which he took part as a military veterinarian, he attended the School of Milano, where he learnt to prepare the anatomical specimens from Jean Louis Leroy and Giambattista Volpi. In 1816 he graduated in Medicine and Philosophy in Pisa, where he learnt Andrea Vaccà Berlinghieri’s innovative surgical techniques and established a private veterinary school. In 1821, he was appointed Professor in Theoretical and Practical Clinic at the Veterinary School in Napoli, where he also directed the adjoining hospital. Here, he privately and independently produced his anatomical preparations for educational purposes and tried in vain to create a museum within the School modelled on the one in Milano and other major European schools. Unfortunately, after 1848, he fell victim to Borbonic political repression and was forced to leave teaching. Most of his specimens are still preserved in excellent condition in the “Museo di Anatomia Veterinaria” of the Federico II Napoli University.
Parole chiave
Vincenzo Mazza, anatomy, museum collections, veterinary school, Napoli.
Vincenzo Mazza e l’origine della museologia veterinaria a Napoli
Abstract
Vincenzo Mazza (1793-1859) è una figura dimenticata della storia della veterinaria italiana. La sua collezione rappresenta il primo nucleo del futuro Museo Anatomico della Scuola veterinaria napoletana. Formatosi alla Scuola di Milano, dove apprende le tecniche di preparazione di reperti anatomici da Jean Louis Leroy e Giambattista Volpi, dopo le guerre napoleoniche, alle quali Vincenzo Maza and the origin of veterinary museology in Napoli 39 partecipa nelle fasi finali della Campagna di Germania come veterinario militare, si laurea a Pisa in Medicina e Filosofia nel 1816. A Pisa apprende le innovative tecniche chirurgiche di Andrea Vaccà Berlinghieri e crea una scuola privata di veterinaria. Nel 1821 viene nominato docente di Clinica teorica e pratica alla Scuola veterinaria di Napoli dove dirige anche l’annesso ospedale. Qui realizza privatamente e in autonomia i suoi reperti anatomici a scopo didattico e cerca invano di creare un museo all’interno della Scuola su modello di quella milanese e delle altre grandi scuole europee. Purtroppo, dopo il 1848 rimane vittima della repressione politica borbonica e sarà costretto a lasciare l’insegnamento. Gran parte dei suoi reperti sono ancora oggi conservati in ottime condizioni nel Museo di Anatomia Veterinaria dell’Università di Napoli Federico II.
Keywords
Vincenzo Mazza, anatomia, collezioni museali, scuola veterinaria, Napoli.
p. 38 /Vincenzo Mazza and the origin of veterinary museology in Napoli
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Nell’articolo presentiamo alcuni strumenti d’interesse storico-scientifico, appartenenti alla Collezione Storica degli Strumenti di Fisica dell’Università di Palermo, riguardanti le sorgenti luminose artificiali usati per la didattica e la ricerca in fisica a partire dal XIX secolo. Dopo un’introduzione sullo sviluppo storico delle sorgenti luminose artificiali e il loro principio di funzionamento, descriviamo le caratteristiche fisiche di alcuni strumenti della Collezione più rappresentativi.
Parole chiave
strumenti di ottica, sorgenti artificiali di luce, storia della fisica, museo di fisica, patrimonio scientifico e tecnologico.
The artificial light sources of the Historical Collection of Physics Instruments of the University of Palermo
Abstract
In the article we present some historical scientific instruments of the Historical Collection of Physics Instruments of the University of Palermo. We will focus on the artificial light sources used for teaching and research in physics since the 19th century. After an introduction on the historical development of artificial light sources and their operating principle, we describe the physical characteristics of some of the most representative instruments in the collection.
Keywords
instruments of optics, artificial light sources, history of physics, museum of physics, scientific and technological heritage.
p. 54 /Le sorgenti luminose artificiali della Collezione Storica degli Strumenti di Fisica dell’Università di Palermo
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We present the study of a recently discovered herbarium in the Sant Ignasi School - Jesuits of Sarrià (Barcelona, Spain), which contains 136 specimens collected in Italy between the years 1934-1938, among them 122 cormophytes, 13 lichens and 1 algae. Among the lichens there are 5 new UTM 10x10 km localities. Part of the herbarium has been identified as the work of the Salesian botanist Giacomo Gresino (1859-1946).
Parole chiave
herbarium, Giacomo Gresino, lichens, first citations and history of botany.
Note su un erbario italiano compilato da Giacomo Gresino (1859-1946) con alcuni interessanti licheni
Abstract
Presentiamo lo studio di un erbario recentemente scoperto nella Scuola Sant Ignasi - Gesuiti di Sarrià (Barcellona, Spagna), che contiene 136 esemplari raccolti in Italia negli anni 1934-1938, tra cui 122 cormofite, 13 licheni e 1 alga. Tra i licheni ci sono 5 nuove località UTM 10x10 km. Parte dell’erbario è stata identificata come opera del botanico salesiano Giacomo Gresino (1859-1946).
Keywords
erbario, Giacomo Gresino, licheni, prime citazioni e storia della botanica.
p. 68 /Notes on an Italian herbarium assembled by Giacomo Gresino (1859-1946) with some interesting lichens
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Viene presentata la corrispondenza di Antonio Bottini (1850-1931) conservata nell’Archivio del Museo Botanico dell’Università di Pisa. Si tratta di 3397 documenti, datati tra il 1873 e il 1931, che comprendono lettere, cartoline illustrate, cartoline postali, biglietti, minute di lettere e ricevute postali. Ci sono 404 corrispondenti italiani ed europei, tra cui professori, botanofili e religiosi-scienziati. La maggior parte delle missive proviene dall’Italia, seguita da Germania, Francia e Svizzera, comprendendo molti altri Paesi europei.
Parole chiave
Antonio Bottini, corrispondenza, Museo Botanico, Pisa, XIX-XX secolo.
The Correspondence Bottini kept in the Botanic Museum of Pisa
Abstract
The Correspondence of Antonio Bottini (1850-1931), kept in the Archive of the Botanic Museum of the University of Pisa, is presented. There are 3397 numbered documents, dated between 1873 and 1931, which include letters, illustrated postcards, postcards, tickets, letter drafts and postal receipts. There are 404 Italian and European correspondents, including professors, amateur botanists and “religious-scientists”. Most of the letters come from Italy, followed by Germany, France and Switzerland, including many other European countries.
Keywords
Antonio Bottini, correspondence, Botanical Museum, Pisa, XIX-XX Century.
p. 73 /Il Carteggio Bottini conservato nel Museo Botanico pisano
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Sample return missions are specifically designed to bring back to Earth samples (e.g., gases, dust, and rocks) collected from celestial bodies. The analysis of these pristine materials in terrestrial laboratories significantly enhances our understanding of the origin and evolution of the Solar System. Moreover, these missions offer unparalleled opportunities to promote education and public engagement in space and planetary sciences as well as research on the origin of life. This work describes the first Italian temporary exhibition of asteroidal (Ryugu) returned samples held at the Natural History Museum “La Specola” of the Firenze University Museum System in March 2024.
Parole chiave
sample return missions, Ryugu, temporary exhibition, La Specola.
Attraverso l’Universo. La prima mostra temporanea italiana dei campioni prelevati sull’asteroide Ryugu
Abstract
Le missioni spaziali sample return sono specificamente progettate per riportare sulla Terra campioni (ad esempio, gas, polvere e rocce) raccolti da corpi celesti. L’analisi di questi materiali incontaminati nei laboratori terrestri consente l’avanzamento della nostra comprensione circa l’origine e l’evoluzione del Sistema Solare. Inoltre, queste missioni offrono opportunità senza precedenti per promuovere l’educazione e il coinvolgimento del pubblico nelle scienze spaziali e planetarie così come nelle ricerche sull’origine della vita. Questo lavoro descrive la prima mostra temporanea italiana di campioni prelevati da un asteroide (Ryugu) tenutasi al Museo di Storia Naturale “La Specola” del Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Firenze nel marzo 2024.
Keywords
missioni sample return, Ryugu, mostre temporanee, La Specola.
p. 82 /Across the Universe. The first Italian temporary exhibition of two Ryugu asteroid returned samples
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We report on a pivotal collaborative experience of study and reconnection when Glicéria Tupinambá (Indigenous artist, activist, anthropologist, and community leader) and Jéssica Tupinambá (Indigenous lawyer and activist) encountered the Tupinambá artefacts conserved at the Florentine Museum of Anthropology and Ethnology. We contextualize the event with information on the Tupinambá feather capes and clubs preserved in Florence. We comment on the potential impact and importance of this event, both for the Museum and for the Tupinambá community. We stress the importance of collaboration among people with different expertise and tasks fully realizing that scientific and spiritual approaches are not incompatible. Combining different approaches both interdisciplinary and inter-culturally opens up a brighter future dialogue about cultural heritage preserved in museums. Additionally, we disseminate, for the first time, information on a feather Tupinambá cape that arrived in Florence during Medici times, but was lost in Germany during WWII.
Parole chiave
collaborative research, Brazil, Indigenous knowledge, museology, history of collections.
Visitando gli antenati: report su un workshop con leader Tupinambá al Museo di Antropologia di Firenze
Abstract
Questo contributo è dedicato a una importante esperienza collaborativa di studio e riconnessione che si è realizzata quando Glicéria Tupinambá (artista indigena, attivista, antropologa e leader della comunità) e Jéssica Tupinambá (avvocato e attivista indigena) hanno visitato i manufatti Tupinambá conservati nel Museo di Antropologia e Etnologia a Firenze. La descrizione dell’evento è qui contestualizzata con informazioni sui mantelli di piume e gli oggetti lignei Tupinambá conservati a Firenze. Il contributo riflette sul potenziale impatto e l’importanza di questo evento, sia per il Museo che per la comunità di Tupinambá, sottolineando l’importanza della collaborazione tra persone con competenze e compiti diversi, e la necessità di combinare approcci scientifici e spirituali. La combinazione di prospettive interdisciplinari e interculturali apre nuovi luminosi scenari per un futuro dialogo sul patrimonio culturale conservato nei musei. Inoltre, qui diffondiamo, per la prima volta, notizie su un mantello Tupinambá in piume, arrivato a Firenze al tempo dei Medici, ma andato perduto in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale.
Keywords
ricerca collaborativa, Brasile, conoscenza indigena, museologia, storia delle collezioni.
p. 90 /Visiting the ancestors: report of a workshop with Tupinambá leaders at the Florence Museum of Anthropology
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Nelle collezioni del Museo di Storia Naturale “Antonio Stoppani” di Venegono Inferiore (Varese) è annoverato un fondo di circa 130 poster didattici risalenti al XIX e XX secolo. Questa significativa raccolta di pannelli murali testimonia il loro utilizzo all’interno del Seminario liceale di Monza, quale supporto alle lezioni di storia naturale a cui erano afferibili le discipline di zoologia, botanica e geologia. La maggior parte di questi strumenti attinse all’ampia offerta editoriale presente sul mercato, anche se non mancano esempi di materiale creato appositamente dai discenti, dove l’espressione artistica era tale da poter considerare questi lavori delle vere e proprie opere d’arte, come nel caso della tavola realizzata dal pittore Gabriele Brunati, che già lascia intravedere il talento di un prossimo esponente del Realismo Lombardo del secondo Ottocento.
Parole chiave
Gabriele Brunati, collezioni museali, didattica, musei scientifici, Antonio Stoppani, Seminario Arcivescovile di Milano.
19th and 20th century educational panels collection in the “Antonio Stoppani” Museum in Venegono Inferiore (Varese, Italy)
Abstract
Among the collections of the Museo di Storia Naturale “Antonio Stoppani”, is counted a series of 130 educational panels from the nineteenth and twentieth centuries, from the Seminary of Monza. Some of these wall panels have been created by student as an example of their artistic expression. This was the case of the panel made by the painter Gabriele Brunati, which already reveals the talent of a next exponent of Lombard Realism of the late nineteenth century.
Keywords
Gabriele Brunati, museum collections, scientific museums, education, Antonio Stoppani, Seminario Arcivescovile di Milano.
p. 98 /La collezione di pannelli didattici del XIX‑XX secolo nel Museo “Antonio Stoppani” di Venegono Inferiore (VA)
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Grazie ai fondi PNRR sull’accessibilità ricevuti, il Museo dei Saperi e delle Mirabilia siciliane dell’Università di Catania ha potenziato nell’ultimo anno iniziative educative e sensoriali per migliorare la propria offerta didattica tramite un approccio multidisciplinare più inclusivo e lo studio STEM innovativo. Partendo da una riflessione sul tema della povertà educativa è nato il percorso museale “Il Museo per tutti i sensi”, qui raccontato, risultato di un laboratorio interdisciplinare che ha visto la collaborazione di diversi attori territoriali, oltre all’università, alle scuole e alle associazioni di volontariato. Il percorso, ampliando attraverso un allestimento multisensoriale basato sul Design for All una prima edizione pilota già sperimentata, mira a promuovere valori quali l’appartenenza territoriale, l’identità culturale, la ricchezza della diversità, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, delle Raccomandazioni UE sul lifelong learning e del Piano Triennale regionale per la dispersione scolastica.
Parole chiave
musei universitari, accessibilità, inclusività, audience development, patrimonio culturale.
“The Museum for all the senses”: new inclusive project for the Mirabilia Museum of the University of Catania
Abstract
Thanks to the PNRR funds on accessibility received, the Museo dei Saperi e delle Mirabilia siciliane of the University of Catania has promoted educational and sensorial initiatives over the last year to improve its educational offer through a more inclusive multidisciplinary approach and innovative STEM study. Starting from a reflection on the theme of educational poverty, it was created the museum itinerary “The Museum for all the Senses”, described here, as the result of an interdisciplinary laboratory with the collaboration of various local actors, including schools and voluntary associations. The itinerary, expanding an already tested first pilot edition through a multi-sensory installation based on Design for All, aims to promote values such as territorial belonging, cultural identity, the richness of diversity, in line with the objectives of the 2030 UN Agenda, the EU Recommendations on Lifelong Learning and the regional Three-Year Plan for early school leaving.
Keywords
university museums, accessibility, inclusiveness, audience development, cultural heritage.
p. 114 /“Il Museo per tutti i sensi”: nuovo progetto inclusivo per il Museo delle Mirabilia dell’Università di Catania
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Il contributo vuole riflettere sullo stato dell’arte dell’educazione nella museologia contemporanea o meglio nel contesto della cosiddetta museologia postmoderna. Attraverso una riflessione che non vuole in alcun modo essere definitiva, ci si sofferma su tre elementi distintivi che intercettano ed evidenziano alcune rilevanti opportunità e criticità del settore: l’armonizzazione tra approccio educativo e approccio apprenditivo nell’educazione museale; la scarsa familiarità dei musei con le pratiche e il contesto della ricerca educativa; la visione transdisciplinare nell’interpretazione e rappresentazione del patrimonio museale come opportunità di rilevanza culturale e sociale in una visione generativa e trasformativa della cultura.
Parole chiave
museo postmoderno, educazione, apprendimento, ricerca educativa museale, transdisciplinarità.
Museums and teaching: a critical look, between knowledge, learning and contemporary museum issues
Abstract
The paper aims to reflect on the state of education in contemporary museology, or rather within the context of so-called postmodern museology. Through a reflective process that does not intend to be definitive, it focuses on three distinctive elements that highlight some significant opportunities and challenges in the field: the harmonization between educational and learning approaches in museum education; the limited familiarity of museums with the practices and context of educational research; and lastly, the transdisciplinary vision in the interpretation and representation of museum heritage as an opportunity of cultural and social relevance within a generative and transformative vision of culture.
Keywords
postmodern museum, education, learning, museum educational research, transdisciplinarity.
p. 128 /Musei ed educazione: uno sguardo critico, tra conoscenza, apprendimento e istanze museali contemporanee
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