Pubblicazioni
Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
Volume 1/2007 N.1 NUOVA SERIE
Museologia Scientifica
Introduction - The mutations of scientific museology
p. 13 /Introduzione Le mutazioni della museologia scientifica
Scarica PDFDiffusion of scientific and technological culture: the need for Museum Centres
p. 21 /Diffusione della cultura scientifica e tecnologica: la necessità dei Museum Center
Scarica PDFForty years of Science Centres: toward a total museum
p. 25 /Quarant’anni di Science Centres: verso un museo totale
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È illustrato il significato e la consistenza della "Raccolta Micheliana", riunita nel primo Settecento, che fu acquistata insieme a tutto il patrimonio scientifico del grande naturalista Pier Antonio Micheli da parte del suo allievo Giovanni Targioni Tozzetti e inserita nella propria collezione mineralogica. Questa collezione fu venduta dai suoi eredi a metà Ottocento al Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze ed attualmente è conservata nella sezione di Mineralogia del Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze.
Parole chiave
Collezione, Mineralogia, Micheli, Targioni Tozzetti.
The "Raccolta Micheliana" in the mineralogical collection of Giovanni Targioni Tozzetti
Abstract
The size and meaning of the "Raccolta Micheliana" (Micheli's collection) are discussed. This collection, gathered in the early years of Eighteenth century by Pier Antonio Micheli, after his death, was purchased by his pupil Giovanni Targioni Tozzetti and included in his greater collection. In Nineteenth century the collection was bought by the Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze and now is conserved in the Mineralogical section of the Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze.
Keywords
Collection, Mineralogy, Micheli, Targioni Tozzetti.
p. 41 /La "Raccolta Micheliana" nella collezione mineralogica di Giovanni Targioni Tozzetti
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Vengono illustrate le vicende museografiche dell'erbario di A. Cesalpino, prima collezione al mondo (1563) realizzata con criterio sistematico e conservata nella Sezione Botanica del Museo di Storia Naturale di Firenze: dal primo allestimento in un unico volume alla sua suddivisione in tre distinti tomi fino alla sua "slegatura", attuata di recente.
Parole chiave
Andrea Cesalpino, collezioni naturalistiche, conservazione, storia della Botanica.
The "unbinding" of Andrea Cesalpino (1525-1603)'s herbarium.
Abstract
This paper presents the museological history of the A. Cesalpino herbarium (1563), first in the world from the systematic point of view. Kept in the Botanical Section of the Museum of Natural History of the University of Florence, it was originally bound as a book, then it was divided into three volumes and definitively unbound.
Keywords
Andrea Cesalpino, conservation, history of Botany, naturalistic collections.
p. 50 /La "slegatura" dell'erbario di Andrea Cesalpino (1525-1603)
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Scopo del presente contributo è illustrare alcuni aspetti della conservazione preventiva delle collezioni geopaleontologiche, esaminando i più importanti agenti di deterioramento ed i potenziali danni che questi possono arrecare ai reperti. Vengono inoltre indicati i valori consigliati dei parametri ambientali (temperatura, umidità relativa, illuminazione) ed illustrate alcune semplici strategie per minimizzare i rischi correlati all'inadeguata conservazione.
Parole chiave
collezioni geopaleontologiche, agenti di deterioramento, conservazione preventiva.
The preventive conservation of geological and palaeontological collections.
Abstract
Museum collections and their associated information have to be safely accessible and have to be preserved for future generations. Preventive conservation consists in non-interventive actions taken to prevent the deterioration of museum objects; its role is to block, avoid or minimize chemical and physical damage caused by a variety of agents of deterioration. Such agents work occasionally (“catastrophically”) or, more frequently, on a daily basis, damaging objects imperceptibly but continuously. Preventive conservation includes several activities, namely monitoring and control of the environment surrounding the collections (temperature, relative humidity, light and air pollution), and properly moving, handling and packing museum objects. In the present paper the main agents of deterioration are described, and some measures to prevent or minimize the damage are illustrated.
Keywords
geological and palaeontological collections, agents of deterioration, preventive conservation.
p. 57 /La conservazione preventiva delle collezioni geopaleontologiche
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Oggetto della ricerca sono gli spazi dell'esporre museografico contemporaneo diversi rispetto a quelli solitamente occupati dal museo, che testimoniano il superamento dei tradizionali limiti architettonici da parte di quest'istituzione. Si tratta di nuove spazialità coinvolte dall'esposizione museale che, da sempre custodita in sale abitualmente chiuse, si estende oggi in realtà differenti, che possono essere gli spazi esterni del museo, in diretto contatto con il contesto urbano circostante o parti della città finora da esso non sfruttate a tal fine. Spazi aperti della città, “non-luoghi” o “interni urbani” vengono occupati dal museo e individuati come nuovi ambiti espositivi, che non si pongono in sostituzione a quelli tradizionali, ma come loro integrazione. Si tratta di un fenomeno che, resosi evidente negli ultimi anni, delinea una diversa condizione dell'entità museale e mostra un singolare orientamento del museo, che viene portato all'esterno nel tentativo di sperimentare un rapporto con il pubblico e con l'ambiente in cui è collocato diverso da quello finora praticato.
Parole chiave
nuove spazialità dell'esporre museografico, spazi espositivi contemporanei, nuovi contesti museali.
Museum outside the museum. New spaces for exhibition.
Abstract
The exhibition spaces in contemporary museum is the object of the research. The exhibition, usually contained in the internal spaces, today occupies new spaces outside the museum, near it or far from it, in other parts of the town, directly in contact with the urban context. Different spaces compared with the ones usually occupied by the museum, this new reality shows the museum overcoming of the traditional architectural boundaries of its interior space.
Keywords
museum outside the museum, new spaces for exhibition, spaces for contemporary museum, museum today.
p. 70 /Il museo "fuori di sé". Nuove spazialità dell'esporre museografico.
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Negli anni '70 e '80 i musei scientifici hanno iniziato un forte attività dedicata al discovery learning nei musei, mentre gli science centres inauguravano centinaia di exhibit interattivi che continuano ad essere presentati anche adesso. Tutta questa massa di attività era finalizzata alle necessità educative dei bambini mentre venivano abbastanza trascurati gli adulti. Questo articolo esamina le ragioni di questo stato di cose e analizza il dibattito attuale sulla comunicazione della scienza agli adulti. Il lavoro inoltre esplora come gli adulti apprendono nei musei, che cosa offrono oggi i musei scientifici al pubblico adulto e cosa ci si può aspettare dal futuro
Parole chiave
musei scientifici, educazione, adulti, comunicazione, hands on, educazione permanente.
Communicating science to adults
Abstract
In the 1970's and 1980's science museums pioneered active discovery learning in museums, and science centres devoted to interactive exhibits opened in their hundreds, and are still opening today. All of this activity was focused on the learning needs of children, and science museums rather overlooked adult audiences. This article examines some reasons for this, and the debate in the science community today about how to communicate science to adults. It further explores how adults learn in museums, what science museums currently offer the adult public, and what they might expect to find in the future.
Keywords
Scientific museums, education, adults, communication, hands on, lifelong learning.
p. 83 /Comunicare la scienza agli adulti.
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Lo studio sulla comunicazione educativa tra operatori didattici e utenti presso il Museo Civico di Storia Naturale di Verona. La ricerca ha avuto lo scopo di offrire agli operatori didattici strumenti formativi di autoanalisi sui processi comunicativi. Il lavoro ha evidenziato le dinamiche comunicativo-didattiche nelle visite guidate, individuando potenzialità e criticità per offrire eventuali modelli alternativi di comunicazione. La tecnica osservativa utilizzata è stata quella della videoregistrazione, con successiva trascrizione dei dialoghi per analizzare i momenti rilevanti degli interventi. L'analisi sui protocolli di trascrizione ha sottolineato come l'incontro tra operatore e utente sia un rapporto interpersonale con effetti formativi e come tale il momento verbale e non verbale costituiscano la parte integrante della relazione. Gli errori comunicativi, spesso inconsapevoli, condizionano il contenuto dei messaggi trasmessi e quindi gli effetti perseguiti con l'intervento didattico.
Parole chiave
Comunicazione educativa, Operatori didattici, Museo Civico di Storia Naturale di Verona, Feedback.
This study, which concerns the educational communication used by museum guides with regard to visitors to the museum, was carried out at the Natural History Museum of Verona.
Abstract
The aim of the research was to describe and analyse the existing situation with a view to then providing a training programme and feedback analysis for museum guides. The observation method used was filming and recording on video cassettes. A detailed transcription of the dialogues was then made. Analysing the dialogue between museum guides and visitors, it became evident that the relationship between them was interpersonal combined with educational aspects. Thus both verbal and non-verbal communication play a significant role in this relationship. This is important to note as mistakes made while communicating, even though they are often unintentional, may condition the message being conveyed and thus the effectiveness of the message.
Keywords
Educational communication, Museum guides, Natural History Museum of Verona, Feedback analysis.
p. 90 /La comunicazione educativa tra operatori didattici museali e utenti nel corso delle visite guidate: indagine conoscitiva al Museo Civico di Storia Naturale di Verona.
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Il Museo di Biologia Marina "Pietro Parenzan" ha condotto un'indagine per valutare le conoscenze, nel territorio in cui opera, sulla illegalità di prelievo, commercio e consumo del dattero di mare (uno dei problemi ecologici più importanti dell'area, e del Mediterraneo in generale). I dati sono stati raccolti ed analizzati con metodi qualitativi e quantitativi. Si è trovato che l'informazione è scarsamente radicata nel territorio nonostante 15 anni di azione dei media. Sulla base dei risultati ottenuti il Museo suggerisce successive e più incisive attività di Educazione Ambientale in cui inserirsi più efficacemente.
Parole chiave
museo, questionario, Lithophaga lithophaga, datteri di mare, conoscenze ambientali.
Knowledge of environmental problems investigated by the Marine Biology Museum "Pietro Parenzan" of Lecce University (Italy).
Abstract
The Marine Biology Museum "Pietro Parenzan" promoted an investigation for evaluating the knowledge about the illegality of fishing, sale and consume of date-mussels (one of the most important ecological problems for the sea in the studied area). Data were collected and analysed by means qualitative and quantitative methods. The results showed that the local population was not correctly informed even after an action of media which lasted 15 years. Based on the results found, the Museum suggests a strategy to be adopted for a more efficient education of the population.
Keywords
museum, questionnaire, Lithophaga lithophaga, date-mussels, environmental knowledge.
p. 100 /Conoscenze e percezioni di problematiche ambientali indagate dal Museo di Biologia Marina "Pietro Parenzan" dell'Università di Lecce
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Le ricerche sulla comunicazione museale concentrano principalmente l'attenzione sui grandi musei, mentre è meno noto il contributo della piccola e media museologia del territorio alla diffusione della cultura scientifica. L'articolo esplora il contributo dei musei scientifici alla comunicazione della scienza quale emerge da uno studio condotto dalla Direzione Musei Scientifici del Comune di Roma con il contributo della Fondazione Antonio Ruberti su 79 realtà del Lazio. Lo studio si è basato su interviste ad un campione di responsabili dei musei, la somministrazione di questionari a risposta chiusa e l'osservazione strutturata delle esposizioni. I risultati mostrano l'esistenza di pattern di comunicazione riconoscibili nella museologia locale e suggeriscono l'opportunità di integrare le politiche di sviluppo dei musei scientifici a livello regionale e nazionale.
Parole chiave
musei, comunicazione scientifica, Lazio, politiche museali.
Abstract
Studies on scientific museums communication mostly focus on large-scale institutions, while medium and small-size museums roles are less known . However they may be particularly relevat in Italy, where the absence of large institutions may be paralleled by a high number of small local museums. This paper reports a study carried out by Rome's Direction for Scientific Museums with the support of Fondazione Antonio Ruberti on 79 museums in the Lazio Region, aimed at characterizing museums' contribution to scientific communication. Methods have included inteviews to museums' directors, closed-end questionnaire and structured observation of the exhibitions. Results show specific patterns in museums communication and point to the opportunity of intergrating policies for scientific museums development at local and national level.
Keywords
medium-small size museums, scientific communication, Lazio Region, museum policy.
p. 108 /Accesso alla cultura scientifica nei musei: il caso del Lazio
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I processi di cambiamento sono una conseguenza non eludibile per ogni tipo di organizzazione. Il "perché" si cambia è legato alle forze che dall'esterno si proiettano verso l'organizzazione che, per questo motivo, si trova costretta ad ideare risposte adattative. Il "come" questo avviene è il risultato dei rapporti tra la forza della tradizione dell'istituzione e la tensione all'innovazione. Le energie che entrano in gioco nel processo di cambiamento sono riconducibili alle componenti soggettive che riflettono i valori dell'organizzazione a partire dalla sua storia e che solitamente sono riconducibili a comportamenti ispirati alla dipendenza, indipendenza e interdipendenza. Quest'ultima modalità è quella preferibile in quanto capace di creare un continuo feed back all'interno dell'organizzazione. In termini operativi è opportuno che il processo di cambiamento proceda per obiettivi e che questi siano perseguiti mediante l'istruzione di progetti i quali siano riconducibili alla traiettoria obiettivo _ risorse _ azione _ risultati. Adottando uno slogan comunemente usato per la sua facile memorizzazione, un obiettivo deve poter essere definito dai seguenti caratteri: Specifico, Misurabile, Attuabile, Realistico, Tempificato (SMART).
Parole chiave
Organizzazioni, cambiamento, interdipendenza, obiettivi.
(Why) How to change
Abstract
No organization, of any kind, can avoid change. "Why" one changes can be ascribed to the external forces acting on the organization, making it respond by adaptation. "How" this occurs depends o the interplay between the strength of the institution's tradition and its drive towards innovation. The energies involved in the change process depend on characteristic elements that reflect the organization's values, starting from its history, and which can be linked to conduct inspired by dependence, independence and interdependence. This last attitude is most desirable, as it generates a continuous feedback within the organization. In practical terms, change should be goal-oriented, and goals should be pursued by establishing projects structured in a set of steps: goal _ resources _ action _ results. To use a slogan that is easy to remember, a goal should be: Specific, Measurable, Attainable, Realistic, Timely (SMART).
Keywords
Organizational change, interdependence, targets (goals).
p. 120 /(Perché) Come cambiare
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L'affermarsi di una specifica retorica del management museale, fenomeno affermatosi negli ultimi 20 anni, corrisponde ad un cambiamento delle attese che dall'esterno sono state rivolte a queste istituzioni e sui vincoli organizzativi che permangono all'interno di esse. Nell'ambito della tensione tra i principi di conservazione del patrimonio e il sempre maggior orientamento al mercato, va individuato un metodo, non solo teorico, capace di definire un processo attraverso il quale gli obiettivi siano messi in relazione ai risultati passando per le risorse disponibili e le azioni realizzabili di conseguenza. Ciò porta a definire in modo distinto i fattori legati alla produzione culturale e alla logistica interna (back office), i risultati e gli indicatori di risultato (demand side), infine le risorse dedicate al perseguimento dell'obiettivo (supply side). Ciò, peraltro, contribuisce a creare un legame necessario tra la dimensione gestionale in senso amministrativo, con quella più orientata alle risorse umane e alla filiera costituita dai processi di interpretazione, di promozione e di attività museale in rapporto alla società alla quale il museo intende rivolgersi. Ciò comporta un profondo processo di riorganizzazione dell'istituzione museale e di professionalizzazione degli operatori.
Parole chiave
Management museale, back office, demand side, supply side.
Why museum management doesn't concern administrative directors only.
Abstract
In the past 20 years museum management has established a specific rhetoric, a phenomenon brought on by a change in the expectations that have been focused on these institutions and by the organizational constraints that are still within them. In the battle between principles of heritage conservation and an increasingly market-oriented tendency, a method - not merely theoretical - should be established, to define a process that links goals to results, taking into account the available resources and the possible actions that can be allocated to. Consequently, factors tied to cultural production and internal logistics (back office), results and their indicators (demand side) and the resources deployed to reach a goal (supply side) should be considered separately. Furthermore, this establishes a necessary link between administration management, human resource management and the interpretation - promotion - public program process that is targeted towards society. This requires a profound reorganization of the museum institution and an increase in operators expertise.
Keywords
Museum management, back office, demand side, supply side.
p. 123 /Perché la gestione dei musei è una questione che non riguarda soltanto i direttori amministrativi.
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La Carta delle professioni approvata nel 2005 da ICOM Italia e dalle altre associazioni museali indica le competenze, le capacità e le conoscenze indispensabili per gestire i musei. Un museo senza professionalità non può vivere ed essere un servizio pubblico. La Carta descrive le nuove competenze necessarie per esercitare oggi professioni tradizionalmente presenti nei musei italiani, come il direttore e il conservatore, ma anche professionalità nuove, come il responsabile dei servizi educativi, il registrar, il responsabile dei servizi di accoglienza, il responsabile per lo sviluppo, il responsabile per la sicurezza. La Carta è rivolta a tutti i musei, siano essi pubblici o privati, indipendentemente dalle loro dimensioni, origini, titolarità o tipologia. Nei musei italiani mancano le necessarie professionalità e la Carta è uno strumento per rivendicare una maggiore presenza di professionisti museali La Carta è un primo passo verso la valorizzazione di tutte le professionalità culturali. Un riconoscimento pubblico delle professioni dei musei può essere realisticamente ottenuto tramite azioni sia nazionali (definizione dei livelli minimi di qualità dei servizi; riforma delle professioni intellettuali), sia regionali (sviluppo di sistemi di accreditamento e di certificazione della qualità). Seguendo le indicazione delle Curricula guidelines for museum professional development di ICOM è possibile costruire una nuova formazione dei professionisti museali, in grado di integrare specializzazione e interdisciplinarità. In conclusione, propongo di discutere l'utilità di una nuova scuola nazionale di alta formazione per i professionisti dei musei e del patrimonio culturale.
Parole chiave
Museo; professione/i; professionista/i; riconoscimento professionale; formazione; patrimonio culturale.
The Italian chart for museum professions. Its genesis, results and prospects
Abstract
The Chart for museum professions was approved in 2005 by ICOM Italy and by other Italian museum associations. It establishes the professional skills and competences required in museum jobs. A museum without professionals cannot survive as a public service. The Chart describes the new competences required both for traditional professions, such as directors and curators, and for new professions, such as educational services officer, registrar, visitor services officer, security officer. Italian museums greatly lack professionals. The professions described in the Chart are needed in all the museums, both public and private. The Chart is a first step towards the promotion of all the cultural professions. The legal recognition of museum professions can be obtained by means of national quality standards and regional accreditation systems. Following the ICOM Curricula guidelines for museum professional development a new interdisciplinary training system for museum professionals should be established. I propose to discuss the usefulness of a new national school for high studies dedicated to museum and cultural heritage professionals
Keywords
Museum; profession(s); professional(s); professional recognition; training; cultural heritage.
p. 129 /La carta nazionale delle professioni museali Genesi, risultati, prospettive
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La gestione sostenibile dell'ambiente non può prescindere da un'approfondita conoscenza della biodiversità e del funzionamento degli ecosistemi naturali. I musei di Storia Naturale, in virtù della loro lunga tradizione di ricerche ambientali multidisciplinari sul territorio e per le conoscenze scientifiche specialistiche, sono senz'altro le istituzioni più adatte a programmare e coordinare studi di campo e fornire strumenti applicativi di conservazione. In questo lavoro, dopo una breve carrellata storica sulle attività di schedatura e monitoraggio di campo, viene riportata l'esperienza del Museo Civico di Storia Naturale di Verona nello sviluppare e coordinare il progetto: "Checklist e distribuzione della fauna italiana (CKmap)". Al progetto, voluto e finanziato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, hanno preso parte numerosi tassonomi afferenti a 18 Musei di Storia Naturale italiani. Tali Musei hanno svolto un ruolo fondamentale per la riuscita del progetto.
Parole chiave
cartografia, monitoraggio, collezioni museali, biodiversità, conservazione.
The Natural History Museums and management of territory, the example of the CKmap and the Verona Museum
Abstract
A good knowledge of the environment is the base for its management and the natural history museums, because of their multidisciplinarity and their tradition of research on the territory, are probably the best place to plan and coordinate these kinds of research. In this paper the example of the contribution of the Natural History Museum of Verona to this kind of study is reported. During the last six years, the Museum of Verona developed and coordinated a project called: "Checklist and distribution of the Italian fauna (CKmap)". The project was requested by the Italian Ministry for the Environment and Territory with the goal of identifying those areas essential for the preservation of Italian fauna. The collaboration of 18 Italian Museums of Natural History with their taxonomists was essential for the success of the project.
Keywords
cartography, monitoring, museum collections, biodiversity, conservation.
p. 149 /I Musei di Storia Naturale e la gestione del territorio, l'esempio della CKmap e il Museo di Verona
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Nel corso degli anni '90 il Museo Tridentino di Scienze Naturali ha vissuto un radicale cambiamento della propria organizzazione nel settore della ricerca scientifica con una crescita delle attività che ha portato ad un incremento dei ricercatori da tre agli attuali circa 50 collaboratori di ricerca (a tempo pieno equivalenti). Questi risultati quantitativi sono il risultato di tre fattori interdipendenti: la scelta, allora adottata, di orientare la ricerca naturalistica di base verso temi connessi alla gestione ambientale locale e il riscontro da parte degli enti di tutela e gestione in termini di incarichi di ricerca; l'autonomia amministrativa dell'ente, fattore che ha permesso di operare in una logica di obiettivi strategici e di progetti; l'autonomia intellettuale e la proattività di tutto il comparto scientifico del museo, aspetto che ha permesso di ampliare il quadro dei temi di ricerca e delle collaborazioni.
Parole chiave
Museo, Ricerca, Pianificazione ambientale, autonoma gestionale.
Scientific research at Museo Tridentino di Scienze Naturali
Abstract
The scientific research sector of Museo Tridentino di Scienze Naturali underwent a radical organizational change in the nineties. A growing number of co-workers have been involved in research activity, passing from 3 units to the current 50 co-workers (FTE) dedicated to scientific research. These quantitative results are the product of three independent factors: the strategic decision, taken in those years, to direct fundamental naturalistic research towards topics linked to local environmental management - and the research contracts that were granted by the environmental welfare and management agencies, who acknowledged and supported this strategy; the museum's independence in fund administration, which allowed the institution to act upon a strategic goal- and project-based logic; the intellectual independence and proactivity of the whole scientific department of the museum, with its consequent broadening of research topics and partnerships.
Keywords
Museum, Research, environmental planning, direct management.
p. 157 /La ricerca scientifica al Museo Tridentino di Scienze Naturali
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Il Progetto MUSA promosso dall'Istituto beni culturali della Regione Emilia-Romagna e sviluppato in collaborazione con l'Istituto ISAC del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna a partire dal 2002, ha realizzato una rete regionale di monitoraggio indoor gestita a distanza da un Centro Elaborazione Dati (CED), situato presso il CNR-ISAC, per offrire ai Musei un concreto aiuto per la conservazione preventiva del patrimonio artistico e culturale, in conformità alle recenti normative nazionali e regionali. Presso ogni Museo è installata la strumentazione per il monitoraggio dei principali parametri ambientali, trasmessi al CED via modem o GSM.
Parole chiave
Conservazione Preventiva, Microclima, Monitoraggio, Parametri Ambientali.
The Museo Civico di Storia Naturale of Ferrara: the first Naturalistic Museum in the network created by Musa Project.
Abstract
MUSA Project was promoted by the Istituto beni culturali della Regione Emilia-Romagna - IBACN a Regional governmental body acting in the field of cultural heritage - and was developed in partnership with the Italian National Research Council (CNR) and IBACN of Bologna since 2002. MUSA project has created a regional network that exploits Internet and wireless communication technology to monitor buil-dings containing works of art using a remote-controlled system, in conformity to recent standards for preservation. The network offers to museum curators and technical staff a practical tools of tackling preservation of the cultural heritage through automatic measu-ring of physical parameters at museums. All parameters monitored are transmitted from the remotes sites to a central archive (database) provi-ding analyses and forecasts on the trend of environmental conditions.
Keywords
Preventive Conservation, Microclimate, Monitoring, Environmental Parameters.
p. 152 /Il Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara: il primo Museo Naturalistico nella rete creata dal Progetto MUSA
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Si espone il progetto Vietato non Toccare che vuole sollecitare la diffusione di buone prassi nelle norme di accessibilità per il luoghi pubblici e per quelli inerenti i Beni Culturali, basandosi sul concetto di accessibilità universale. Il progetto ha avuto come prima importante azione l'allestimento di un percorso espositivo itinerante relativo all'archeologia preistorica che vuole stimolare la riflessione su queste tematiche.
Parole chiave
Accessibilità, museologia, beni culturali.
Vietato non toccare. Museum tactile and olfactory pathway.
Abstract
The “Vietato non toccare” - “Not touching proibited” project is here described ; it is aimed at exemplifying good practices to be adopted in design of public spaces expecially dedicated to art and culture. The "Vietato non toccare" project is an innovative universal way of thinking about design whose reference model is man, not a particular type of visitors. The first action of the project was a tactile and olfactory route related to prehistory culture; it is a special invitation to learn new strategy of relationship between individuals and disability.
Keywords
Accessibility, museology, heritage.
p. 161 /Vietato non toccare. Percorso museale tattile-olfattivo. Dino Angelaccio
Scarica PDFIL MUSEO DELLE ALPI AL FORTE DI BARD 165 Reviews Il Museo delle Alpi al Forte di Bard Museum of the Alps in the Fortress of Bard
p. 165 /Il Museo delle Alpi al Forte di Bard
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