Febbraio 2008 - N. 2

Memorie

Anno: 2008
Volume: 2

Riassunto
Viene delineata la storia delle collezioni dell’Istituto e dell’Orto Botanico Hanbury dell’Università di Genova dal 1802. Viene fornita una breve descrizione delle raccolte di fanerogame, crittogame, frutti, semi, droghe, acquerelli, tavole, cartelloni didattici e piante vive.

Parole chiave
collezioni botaniche, museo, Orto Botanico, Università di Genova.

The University of Genova botanical collections: the history of the Museum and of the Botanical Garden.

Abstract
The history of the University of Genova Botanical Museum and Botanical Garden collections is presented starting from the year 1802. The phanerogamic and cryptogamic Herbariums, fruits, seeds, drugs, drawings, didactic posters and living plants collections are described.

Keywords
botanical collections, museum, Botanical Garden, Genova University.

p. 156 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
Vengono riportate le principali tappe dell’evoluzione dell’Orto Botanico di Torino, dalla sua fondazione nel 1729 sino alle realizzazioni attuali. Viene sottolineato l’apporto di innovazione dovuto all’attività dei diversi direttori, sia per ciò che riguarda le collezioni sia per la realizzazione di strutture.

Parole chiave
Orto Botanico, Torino, collezioni, strutture.

Botanical collections and buildings of the Botanical Garden of Torino.

Abstract
The paper relates about the most important stages in the process of plant collection and the construction of premises of the Botanical Garden of Torino carried out by its different directors since its foundation in 1729 up to the present day.

Keywords
Botanical Garden, Torino, collections, buildings.

p. 161 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
La collezione di Cicadee dell’Orto Botanico di Firenze rappresenta un patrimonio di grande rilievo scientifico e storico. Dallo studio d’antichi cataloghi e opere di illustri botanici risulta che le Cicadee ebbero come prima sede l’Orto Botanico del Regio Museo di Fisica e Storia Naturale, detto “la Specola” di via Romana, dove prosperarono per molti anni. L’ingresso di queste piante nel “Giardino dei Semplici” avvenne quindi alla fine dell’800, in occasione del trasferimento delle collezioni di piante vive dall’Orto Botanico della Specola. Sotto la direzione di Teodoro Caruel, il Giardino dei Semplici fu arricchito di cinque nuove Cicadee. Ma solo nei primi del 900, a seguito di una donazione (300 piante) da parte del Comm. Ernesto Modigliani possiamo parlare di collezione di Cicadee. Le spedizioni di Luciano Giugnolini, le donazioni del prof. A. Verga avvenute negli anni ’70, e recentemente le donazioni dei sig.ri R. Bruno e L. Monzone hanno contribuito a incrementare la collezione che attualmente consta di 189 esemplari.

Parole chiave
Cicadee, Orto Botanico, Firenze.

The Cycad collection of the Botanical Garden of Firenze.

Abstract
The Cycad collection of the Botanical Garden of Firenze represents a heritage of great scientific and historical importance. From the study of ancient catalogues and of the work of renowned botanists, what emerges is that Cycads first had their place in the Botanical Garden of the Royal Museum of Physics and Natural History, called “Specola” in via Romana, where they thrived for many years. The introduction of these plants in the Giardino dei Semplici occurred at the end of the nineteenth century on the occasion of the transfer of the live plants collection from the Botanical Garden of Specola. Under the direction of Teodoro Caruel, the Giardino dei Semplici was enriched with five new Cycads. But only from the beginning of the twentieth century, following a donation (300 plants) by Comm. Ernesto Modigliani does it become possible to talk of a proper cycads collection. The expeditions of Luciano Giugnolini, the donations of Prof. A. Verga in the seventies and, lately, the donations of Mr. R. Bruno and Mr. L. Monzone have aided to enlarge the collection which consists, at present, of 189 specimens.

Keywords
Cycads, Botanical Garden, Firenze.

p. 167 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
Uno dei più interessanti personaggi del panorama naturalistico veronese della seconda metà dell’Ottocento è Edoardo De Betta (1822 - 1896). Uomo politico ed appassionato naturalista si occupò soprattutto di erpetologia e malacologia diventando uno dei maggiori esperti dell’epoca. Le sue collezioni furono acquistate dal Museo all’inizio del ‘900. I circa 1300 esemplari della collezione erpetologica provengono in prevalenza da località italiane, ma il 40% del materiale di provenienza europea e mondiale testimonia gli intensi scambi e contatti con gli erpetologi dell’epoca. Raccolse inoltre una collezione malacologica di circa 90.000 esemplari ed altre piccole collezioni di pesci uccelli e mammiferi. I suoi interessi furono prevalentemente sistematici e faunistici, ma si occupò anche di zoologia applicata evidenziando l’utilità, in agricoltura, degli uccelli insettivori e delle api come impollinatrici. Dei suoi studi ci rimangono diverse pubblicazioni scientifiche, possiamo ricordare tra queste la Malacologia Veneta (De Betta, 1870), il lavoro sulle faune erpetologiche del Veneto, Lombardia e Trentino (De Betta, 1857), un importante elenco commentato della fauna del veronese (De Betta, 1863) e i rettili e anfibi d’Italia (De Betta, 1874).

Parole chiave
storia del collezionismo, Edoardo De Betta, museo di Storia Naturale di Verona, Veneto, Italia.

The “Edoardo De Betta” zoological collections in the context of Veronese naturalism during the second half of the 19th century.

Abstract
Edordo De Betta (1822 – 1896) was one of the most interesting personalities of naturalism in Verona during the latter half of the 19th century. This politician and passionate naturalist devoted most of his life to herpetology and malacology, and became one of the leading experts of his time. His collections were acquired by the Museum at the beginning of the 20th century. The majority of the 1300 specimens in his herpetological collection were collected in Italy, but 40% of them come from across the border and testify the extensive contacts and exchanges between herpetologists at that time. De Betta built up a malacological collection of about 90,000 specimens and smaller collections of fish, birds and mammals. He was mainly interested in taxonomy and faunistics, but he also studied applied zoology and emphasized the usefulness of insectivorous birds and pollinating bees in agricultural practice. He left us several scientific publications, including Malacologia Veneta (De Betta, 1870), a work on the herpetological fauna of Veneto, Lombardia and Trentino (De Betta, 1857), an important annotated list of Verona’s fauna (De Betta, 1863), and Italian reptiles and amphibians (De Betta, 1874).

Keywords
history of collecting, Edoardo De Betta, Verona Museum of Natural History, Veneto, Italy.

p. 173 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
Il Museo di Zoologia dell’Università di Padova, possiede una collezione storica i cui reperti più antichi risalgono al Museo Vallisneriano (XVII-XVIII sec.). Tra questi è presente l’esemplare più importante dell’intera collezione, l’olotipo di Dermochelys coriacea (Vandelli, 1761), donato da Papa Clemente XIII all’Ateneo patavino nel 1760. La collezione erpetologica, oggetto di studio negli ultimi tre anni, risale per lo più al XIX secolo e consta in totale di 370 unità (per la maggior parte esemplari in liquido, alcuni tassidermizzati e pochi preparati osteologici), recentemente restaurate e catalogate.

Parole chiave
collezione storica, rettili e anfibi, museo di Zoologia (Università di Padova), restauro e catalogazione

Restoration and catalogation of the historical herpetological collection of the Zoological Museum of the University of Padova.

Abstract
The Museum of Zoology of the University of Padova holds an historical collection whose earliest findings date back to Vallisneri’s Museum (XVII-XVIII Century). Among them, the most important specimen is the holotypus of Dermochelys coriacea (Vandelli, 1761) donated by the Pope Clemente XIII to the University of Padova in the same year. The herpetological collection, whose study has been resumed in the last three years, dates back mainly to XIX century and consists of 370 samples (mostly specimens preserved in liquid, some stuffed animals and a few osteological preparations) recently restored and classified.

Keywords
historical collection, reptiles and amphibians, museum of Zoology (University of Padova, Italy), restoration and catalogation.

p. 177 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
Il lavoro fornisce informazioni riguardanti quanto contenuto nel sistema multimediale sulla collezione ornitologica della sala XX del Museo “La Specola” di Firenze.

Parole chiave
sistema multimediale, collezione ornitologica, Odoardo Beccari, Paradisaeidae, Ptilonorhynchidae.

The room of the Paradise birds and the collections of Odoardo Beccari of “La Specola” Museum in Firenze.

Abstract
The paper gives information concerning the multimedia system of the ornithological exhibit (room n. XX) of “La Specola” Museum in Firenze.

Keywords
multimedia system, ornithological collection, Odoardo Beccari, Paradisaeidae, Ptilonorhynchidae.

p. 182 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
Da alcuni anni il Centro di Ateneo per i Musei Scientifici (C.A.M.S.) dell’Università degli Studi di Perugia si sta occupando delle raccolte storiche conservate presso l’Ateneo perugino. Tra queste particolare rilievo presenta la collezione Ornitologica del Marchese Orazio Antinori (1811 – 1882), viaggiatore, esploratore e naturalista perugino che effettuò numerose spedizioni, soprattutto nell’Africa Nord Orientale. Recentemente hanno preso il via studi e ricerche mirati sia alla revisione sistematica dei campioni sia a delineare le vicende storiche che hanno dato origine alla collezione e, nel tempo, alle successive integrazioni. Sono inoltre previsti interventi di recupero conservativo dei campioni che potranno così essere collocati in locali con idonei parametri ambientali. Il patrimonio culturale rappresentato dai campioni ornitologici (in totale circa 800) e dalla relativa documentazione, è stato nel corso degli ultimi anni ricordato alla comunità locale, attraverso degli “esercizi di memoria” periodici (mostre temporanee, seminari di studio, conferenze, attività didattiche, visite guidate), allo scopo di realizzare degli spazi espositivi permanenti, liberamente fruibili al più vasto pubblico, che possano dare continuità ai “messaggi” e alle opportunità offerte da un adeguata valorizzazione della collezione.

Parole chiave
collezione ornitologica, raccolte storiche, valorizzazione, Umbria, Corno d’Africa.

The Orazio Antinori ornithological collection of Perugia. An exercise in memory.

Abstract
For some years now the Scientific Museum Centre (CAMS) of the University of Perugia has been involved with the historical collections preserved within the university itself. Amongst these, a prominent position is held by the Ornithological Collection of Marquis Orazio Antinori (1811-1882), a Perugian traveller, explorer and naturalist who undertook numerous expeditions, especially in Northeast Africa. Research has recently gone underway to systematically review the items of the collection and to describe the historical events that gave rise to the collection and its subsequent integrations. In addition, interventions are foreseen to improve the conservation of the items by ensuring their storage and display in climatically suitable conditions. The cultural heritage represented by a total number of ca. 800 ornithological specimens and the related documentation has, over the last few years, been brought to the attention of the local community by means of periodic “exercises in memory” (temporary exhibitions, seminars, lectures, teaching activity, guided tours). The goal of these initiatives has been to create a permanent exhibition area open to the general public, which, by guaranteeing continuity to the “messages” and the opportunities offered by the collection, will help it gain the recognition it greatly deserves.

Keywords
ornithological collection, historical collection, recognition, Umbria, Horn of Africa.

p. 186 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
Nella Stazione Idrobiologica di Chioggia (VE), sede distaccata del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, si trova la storica Collezione zoologica marina dell’ex Istituto Italo-Germanico di Biologia marina di Rovigno (Rovinj, Istria) (1891). La collezione, che comprende anche preparati più antichi della Stazione Zoologica di Trieste (1875), è stata recentemente restaurata e catalogata. Sono attualmente presenti 1266 preparati di animali provenienti dall’Adriatico, alcuni dei quali ormai rari.

Parole chiave
collezione Rovigno, fauna adriatica, storia, restauro.

History and restoration of the zoological collection which once belonged to Marine Biology Institute of Rovigno (Istria), now kept in Chioggia.

Abstract
The historical collection of sea-water animals of the Marine Biology Institute of Rovigno’s (Istria) (1891) is now preserved at the Hydrobiological Station of the Department of Biology (University of Padova) in Chioggia (VE). The Collection, recently restored and catalogued, also includes specimens once belonging to the Zoological Station of Trieste (1875). Specimens collected from the Adriatic sea, some of which quite rare, are today 1266 in number.

Keywords
Rovigno’s Collection, fauna from Adriatic sea, history, restoration.

p. 192 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
L’Istituto Tecnico Commerciale Statale “Jacopo Riccati” fu fondato dalla Provincia di Treviso nel 1869 e dall’11 novembre 1923 ha sede in Piazza della Vittoria a Treviso. Durante la sua storia, l’Istituto ha accolto diversi corsi di studi ed è stato un importante punto di riferimento per l’ambiente culturale della Provincia, raccogliendo all’interno dei suoi laboratori una serie di collezioni scientifiche e didattiche denominate Fondo Riccati e che oggi sono depositate presso il Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna (Treviso). Le collezioni zoologiche, formatesi in un periodo di tempo compreso tra la seconda metà dell’800 e gli anni ’60 del secolo scorso, presentano esemplari preparati a secco ed in liquido, appartenenti prevalentemente alla fauna locale, accanto ad alcuni esemplari esotici di provenienza soprattutto africana. Tra le collezioni dei preparati a secco spicca la serie dei pesci, risalente agli anni ’20 e ’30 del secolo scorso e composta da 15 esemplari tassidermizzati, tutti dei nostri mari e fiumi e 2 esemplari di crostacei, risalenti allo stesso periodo e di provenienza locale. Tali esemplari sono stati oggetto di un restauro nel 1995, allo scopo di contrastare il degrado fisico/chimico delle preparazioni e rinnovarne la protezione generale e rivalorizzare l’importanza dei reperti ai fini espositivi e di studio. Dopo una prima fase di analisi e preliminare pulitura meccanica per verificare lo stato di fatto, si è cercato di ricostruire la storia della prima preparazione, identificando materiali e tecniche di intervento. La scelta successiva è stata quella di un restauro conservativo, orientato a restituire il più possibile il soggetto alle condizioni originali e applicando il criterio generale di completare la forma dell’animale, lasciando intravedere la differenza tra parti ripristinate ed originali.

Parole chiave
Fondo Riccati, Istituto Tecnico Commerciale “J. Riccati”, restauro, valorizzazione.

Restoration and valorization of fish specimens and crustaceans of the “Fondo Riccati “ preserved at the Museo di Storia Naturale e Archeologia of Montebelluna (Treviso).

Abstract
The Istituto Tecnico Commerciale “Jacopo Riccati” was founded by the Province of Treviso in 1869 and it has been located in Piazza della Vittoria in Treviso since the 11th of November 1923. During its history, the Institute has been an important point of reference for the cultural atmosphere of the Province, collecting inside its laboratories scientific and didactic collections called Fondo Riccati, which are now preserved at the Museo di Storia Naturale e Archeologia of Montebelluna (Treviso, Italy). The zoological collections, originated between the second half of the nineteenth century and the 1960s, present local fauna specimens and some exotic exemplars, especially from Africa. The fish collection (15 taxidermy specimens) and two dried crustaceans, part of Italian freshwater and sea fauna, have been object of restoration in 1995 in order to prevent physical and chemical degradation, to renew general protection and to enhance their importance for exhibition and teaching purposes. The first phase has been to analyze the specimens to reconstruct the history of the first preparation and to identify material and techniques. The successive phase has been conservative restoration, applying the general criterion of completing the shape of the animal in such a way as to make it possible to recognize the difference between restored and original parts.

Keywords
Fondo Riccati, Istituto Tecnico Commerciale “J. Riccati”, restoration, valorization.

p. 197 / Febbraio 2008 - N. 2

Riassunto
Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino è, in Italia, uno dei maggiori Musei, se non il maggiore, per quanto riguarda il numero e l’importanza delle collezioni, soprattutto entomologiche. Di queste, sulla base di apposita Convenzione, nel 1995 il Museo Regionale di Scienze Naturali ha ricevuto in gestione dall’Università di Torino 20 collezioni storiche corrispondenti a 2048 scatole e a circa 386.500 esemplari. Su queste collezioni sono stati realizzati interventi curatoriali sia di conservazione che di catalogazione. Gli autori presentano gli interventi effettuati e il loro stato di avanzamento su un totale di oltre 2.500.000 esemplari di proprietà sia dall’Università di Torino che della Regione Piemonte.

Parole chiave
collezioni entomologiche, Torino, conservazione, catalogazione.

The historical entomological collections of the Regional Museum of Natural Sciences of Torino: the state of the art.

Abstract
The Regional Museum of Natural Sciences of Turin is one of the greatest museums in Italy, if not the greatest, as far as number and importance of collections are concerned, above all entomological collections. Regarding the latter, in 1995, on the basis of a specific agreement, the Regional Museum of Natural Sciences received from the University of Torino 20 historical collections to preserve, corresponding to 2,048 boxes and about 386,500 specimens. These collections underwent curatorial operations for preservation and cataloguing purposes. The authors illustrate the interventions carried out and their progress on a total of over 2,500,000 specimens owned by the University of Turin and by Regione Piemonte. in such a way as to make it possible to recognize the difference between restored and original parts.

Keywords
entomological collection, Torino, preservation, cataloguing.

p. 200 / Febbraio 2008 - N. 2