Pubblicazioni
Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
Settembre 2014 - N. 13
Memorie
Riassunto
Le collezioni a cetacei fossili dei musei scientifici italiani, uno dei nostri patrimoni culturali più importanti, sono il frutto di scoperte e raccolte che si sono accumulate dal 1700 fino ai nostri giorni. La quasi totalità dei ritrovamenti proviene da affioramenti mio-pliocenici (circa da 23 a 2,5 milioni di anni fa) del territorio italiano. La nostra penisola rappresenta, infatti, una delle aree a più elevata concentrazione di cetacei fossili al mondo. La frequenza dei ritrovamenti è eccezionalmente alta in alcune regioni, in particolare in Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna, o in alcune aree più ristrette, come quelle vicine a Belluno, Lecce e Ragusa, in cui le condizioni si sono dimostrate particolarmente favorevoli all’accumulo e alla preservazione dei reperti. I musei che conservano questi fossili sono spesso situati in prossimità delle aree di ritrovamento e non di rado le collezioni sono il risultato di attività di monitoraggio e raccolta portate avanti da singole persone, come ad esempio Giovanni Capellini a Bologna, Giorgio Dal Piaz a Padova o, in tempi più recenti, Angelo Varola a Lecce e Raffaele Quarantelli a Salsomaggiore Terme. Nei musei universitari di Padova e Bologna sono ancora esposte le collezioni raccolte rispettivamente da Dal Piaz e Capellini. In altri musei i cetacei fossili sono inseriti in percorsi espositivi allestiti recentemente, che in alcuni casi utilizzano anche ricostruzioni tridimensionali (ad esempio nel Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa).
Parole chiave
collezioni paleontologiche, esposizioni museali, cetacei fossili, Italia.
Fossil cetaceans in Italian museums
Abstract
The collections of fossil cetaceans, one of the most important heritages of the Italian scientific museums, are the result of discoveries and acquisitions that have accumulated over the years, since 1700 to the present day. Almost all of the fossils are from Mio-Pliocene (about 23 to 2.5 million years ago) marine sediments out cropping in Italy. The Italian Peninsula, in fact, has one of the world’s highest concentrations of fossil cetaceans. The frequency of finds is exceptionally high in some regions, especially Piedmont, Tuscany and Emilia Romagna, or in restricted areas with particularly favourable conditions of preservation, such as near Belluno, Lecce and Ragusa. The Museums where these fossils are kept are often located close to the areas of discovery and frequently the collections are the result of a single person activity, such as Giovanni Capellini in Bologna, Giorgio Dal Piaz in Padua or, in more recent times, Angelo Varola in Lecce and Raffaele Quarantelli in Salsomaggiore Terme. In the museums of the universities of Padua and Bologna the original collections by Dal Piaz and Capellini respectively are still exposed. In other museums the fossil cetaceans are exposed in recent exhibitions, sometimes including threedimensional reconstructions (e.g., in the natural history museum of Pisa University).
Keywords
palaeontological collections, museum exhibitions, fossil cetaceans, Italy.
p. 7 /I cetacei fossili nei musei italiani
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Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino viene fondato nel 1978, e raccoglie e gestisce, a seguito delle convenzioni stipulate dalla Regione Piemonte, due importanti patrimoni: quello delle antiche collezioni naturalistiche dell’Università di Torino e quello immobiliare dell’ex Ospedale di San Giovanni Battista, che ne è la sede. Le collezioni cetologiche hanno sempre fatto parte del patrimonio museale universitario, grazie alla grande ricchezza fossilifera del territorio e all’impegno di vari professori e studiosi. Molti olotipi e reperti unici scoperti e descritti nell’800 sono ancora oggi oggetto di studio e ritrovamenti più recenti devono ancora essere indagati approfonditamente.
Parole chiave
collezioni paleontologiche, cetacei fossili, Neogene, Piemonte, Torino.
The fossil Cetaceans of the Regional Museum of Natural Science of Turin.
Abstract
The Regional Museum of Natural Science of Turin was founded in 1978 and gathers and manages, after the conventions agreed by the Regione Piemonte, two important heritages: one is the ancient natural history collection of the Turin University and the other is the real estate of the former Hospital of St. John, which is its current seat. The cetacean collection has always been part of the University Museum, thanks to the great number of fossils discovered in the region and commitment of various professors and scholars. Many holotypes and unique specimen discovered and described in the XIX century are still studied today and more recent findings have yet to be investigated thoroughly.
Keywords
educational research, visitors-non visitors, museum social accountability.
p. 18 /I cetacei fossili del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino
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Vengono riportate le tappe principali della storia del museo paleontologico di Asti e delle scoperte e acquisizioni di reperti di cetacei fossili. I fossili di cetacei più significativi sono rappresentati da quattro reperti provenienti dai sedimenti pliocenici dell’astigiano: uno scheletro di delfinide scoperto nel 1979 presso Settime (AT) e recentemente descritto come olotipo di Septidelphis morii, i resti di due balenottere rinvenute nel 1983 a S. Marzanotto d’Asti e nel 2003 nella cava Cellino nei pressi di Chiusano d’Asti e infine uno scheletro parziale di delfinide scoperto nel 2003 a Belangero d’Asti.
Parole chiave
collezioni paleontologiche, esposizione museale, cetacei fossili, Asti.
The fossil cetaceans of the Palaeontological Museum of Astigiano and Monferrato, Asti.
Abstract
The main steps of the history of the palaeontological museum of Asti and of the discoveries and acquisition of cetacean fossil remains are reported. The most significant fossil cetaceans consist of four specimens from Pliocene sediments of Asti Province: one skeleton of delphinid discovered in 1979 near Settime and recently described as holotype of Septidelphis morii; the remains of two balaenopterids discovered respectively in 1983 near S. Marzanotto d’Asti and in 2003 in the Cellino quarry near Chiusano d’Asti; a partial skeleton of delphinid discovered in 2003 near Belangero d’Asti.
Keywords
palaeontological collections, museum exhibitions, fossil cetaceans, Asti.
p. 25 /I cetacei fossili del Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano e del Monferrato in Asti
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Nella collezione di paleontologia custodita nella sezione di Scienze della Terra del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Pavia è conservato il rostro di un cetaceo zifide, l’olotipo di Dioplodon taramellii Pelizzola, 1916. Dimenticato per molto tempo solo recentemente è stato sottoposto ad un nuovo studio di revisione che ha portato a considerare la specie di Pelizzola come un sinonimo più recente di Mesoplodon longirostris Cuvier, 1822.
Parole chiave
collezione paleontologica, cetaceo fossile, Ziphiidae, olotipo, Pavia.
The holotype of Dioplodon taramellii Pelizzola, 1916 of the Natural History Museum of the University of Pavia.
Abstract
In the palaeontogical collection of the Sistema Museale d’Ateneo (University of Pavia) is kept a rostrum of Ziphiidae, the holotype of Dioplodon taramellii. This fossil was neglected for several years and only recently a new revision considered this species as a junior synonym of Mesoplodon longirostris Cuvier, 1822.
Keywords
palaeontological collection, fossil cetacean, Ziphiidae, holotype, Pavia.
p. 29 /L’olotipo di Dioplodon taramellii Pelizzola, 1916 del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia
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Il Museo Geologico di Castell’Arquato ospita diversi scheletri di importanti cetacei fossili provenienti dal Pliocene dell’Italia nord-occidentale. Questi fossili includono tre balenotteridi, un balenide e una serie di resti di odontoceti che, a loro volta, comprendono uno scheletro parziale ancora non descritto molto ben conservato. Tra i misticeti, due reperti sono attribuiti a balenotteridi primitivi e includono gli olotipi dei generi Protororqualus e Archaebalaenoptera. I cetacei fossili sono incorporati in un’esposizione permanente sul Pliocene marino dell’Italia settentrionale e costituiscono il centro di una serie di percorsi educativi.
Parole chiave
collezioni paleontologiche, esposizione museale, cetacei fossili, Castell’Arquato, Pliocene.
Cetacean fossils held by the Geological Museum, Castell’Arquato (PC).
Abstract
The Museo Geologico of Castell’Arquato houses several important fossil cetacean skeletons from the Pliocene of the north-west Italy. These fossils include three balaenopterids, one balaenid, and a number of odontocete remains comprising a well preserved but still undescribed partial skeleton. Among the mysticetes, two specimens are assigned to early-diverging balaenopterid taxa being the holotypes of the genera Protororqualus and Archaebalaenoptera. The fossil cetaceans are incorporated within an exhibition room on the marine Pliocene of the northern Italy and are the focus of educational projects.
Keywords
palaeontological collections, museum exhibitions, fossil cetaceans, Castell’Arquato, Pliocene.
p. 31 /I cetacei fossili conservati presso il Museo Geologico di Castell’Arquato (Piacenza)
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Il presente articolo ricostruisce la storia del Museo Paleontologico Parmense (MPP) che conserva una delle più antiche collezioni italiane di cetacei fossili raccolti, più di due secoli fa, prevalentemente da Giuseppe Cortesi e Giovanni Podestà. La collezione comprende ben 15 resti significativi di misticeti e odontoceti, provenienti dalle successioni sedimentarie del Pliocene piacentino e parmense, oltre a numerosi reperti frammentari appartenenti a cetacei indeterminati. Tra i reperti emergono per completezza ed importanza scientifica un grande scheletro di balenotteride lungo 7,50 m (MPP - 51) e uno scheletro di delfinide riferito a Hemisyntrachelus cortesii (MPP - 48) con numerosi segni di predazione riconducibili a Carcharodon carcharias.
Parole chiave
collezioni paleontologiche, cetacei fossili, Pliocene, Parma.
Pliocene cetaceans of the Palaeontological Museum of Parma.
Abstract
This article outlines the history of the Paleontological Museum of Parma (MPP) which contains one of the oldest collections of Italian fossil cetaceans. Mainly gathered more than two centuries ago by Giuseppe Cortesi and Giovanni Podestà, the collection includes 15 well preserved fossils of baleen and toothed whales, coming from Pliocene strata of Piacenza and Parma, as well as many isolated fragmentary bones belonging to indeterminate cetaceans. Among the findings emerge, for their completeness and scientific importance a large balaenopterid skeleton (MPP - 51; 7.50 m long) and a delphinid skeleton belonging to Hemisyntrachelus cortesii (MPP - 48) with several marks of predation due to Carcharodon carcharias.
Keywords
palaeontological collections, fossil cetaceans, Pliocene, Parma.
p. 37 /I cetacei pliocenici del Museo Paleontologico Parmense
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Nel presente articolo viene ricostruita la storia e la nascita del recente Museo Paleontologico “Il Mare Antico” di Salsomaggiore Terme (Parma), che conserva una interessante collezione di reperti paleocetologici rinvenuti negli ultimi 30 anni dal paleontofilo Raffaele Quarantelli e da esso recuperati con l’aiuto del “Gruppo Paleontofili Salsesi”. La collezione comprende cinque resti scheletrici, recuperati nei sedimenti miocenici del torrente Stirone e nei sedimenti pliocenici dell’ex area di cava di Campore, oltre ad una serie di singole ossa fossili di cetacei. Tra i reperti scheletrici emerge, per completezza ed interesse scientifico, l’olotipo di Plesiobalaenoptera quarantellii.
Parole chiave
collezioni paleontologiche, esposizioni museali, cetacei fossili, Pliocene, Salsomaggiore Terme.
The Mio-Pliocene fossil cetaceans kept in the Paleontological Museum “The Ancient Sea” of Salsomaggiore Terme (Parma, Italy).
Abstract
This paper recreates the history and the birth of the recent Palaeontological Museum “The Ancient Sea” in Salsomaggiore Terme (Parma, Italy), which contains an interesting collection of fossil cetaceans discovered in the last 30 years by Raffaele Quarantelli and recovered by himself with the help of the group “Paleontofili Salsesi.” The collection includes five skeletal remains, recovered in the sediments of the Stirone-river Miocene and Pliocene sediments of the former quarry area of Campore, as well as a series of isolated cetacean fossil bones. Among the skeletal findings stands out, for its completeness and scientific interest, the holotype of Plesiobalaenoptera quarantellii.
Keywords
palaeontological collections, museum exhibitions, fossil cetaceans, Pliocene, Salsomaggiore Terme.
p. 46 /I cetacei fossili mio-pliocenici conservati nel Museo Paleontologico “Il Mare Antico” di Salsomaggiore Terme (Parma)
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I Musei Civici di Reggio Emilia ospitano uno scheletro incompleto di balena, di specie non determinata, risalente al Pliocene, rinvenuto nei pressi di Castellarano (RE) e recuperato tra il 2000 e il 2001. Il reperto appartiene alla famiglia Balaenidae perché presenta mandibole con torsione anteriore e con solco miloioideo e vertebre cervicali fuse in un singolo blocco.
Parole chiave
Balaenidae, Balena fossile, Pliocene, Musei Civici di Reggio Emilia.
Valentina, a fossil whale in the collections of the Civic Museums of Reggio Emilia.
Abstract
The Civic Museums of Reggio Emilia houses an incomplete skeleton of a whale, found near Castellarano (RE). It dates back to the Pliocene, the specie is not determined but belongs to the family Balaenidae having anterior torsion in the dentary, mylohyoidal groove in the dentary and fused cervical vertebrae
Keywords
Balaenidae, fossil whale, Pliocene, Civic Museums of Reggio Emilia.
p. 54 /Valentina, una balena fossile nelle collezioni dei Musei Civici di Reggio Emilia
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Vengono fornite le informazioni essenziali sui cetacei fossili conservati nelle collezioni del Museo Friulano di Storia Naturale. Si tratta di due esemplari provenienti dalle arenarie mioceniche dei dintorni di Meduno (Pordenone, Friuli): uno è costituito da un cranio quasi completo con alcuni altri resti postcraniali (soprattutto vertebre) e l’altro da un cranio frammentato, ancora inglobato nella matrice e che necessita di interventi di preparazione e restauro.
Parole chiave
Odontoceti, Miocene, Friuli, Museo Friulano di Storia Naturale.
Miocenic Odontocetes from the collections of the Friulian Museum of Natural History (Udine, Italy).
Abstract
Some data are given about the fossil cetaceans preserved in the Friulian Museum of Natural History. They consist in odontocete remains coming from Miocene sandstones of the Meduno (Pordenone, Friuli, NE Italy) surroundings: one specimen is an almost complete skull (with some other bones, mainly vertebrae), the other is a fragmented skull, still to be prepared.
Keywords
Odontoceti, Miocene, Friuli, Friulian Museum of Natural History.
p. 56 /Reperti di odontoceti miocenici nelle collezioni del Museo Friulano di Storia Naturale (Udine)
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Il Museo Civico di Storia Naturale di Verona conserva un solo reperto di cetaceo fossile: lo scheletro parziale di un delfinide rinvenuto nelle argille plio-pleistoceniche del fiume Marecchia (RN) durante scavi paleontologici condotti agli inizi degli anni ’80 del secolo scorso da Lorenzo Sorbini. Il reperto, inizialmente riferito a Tursiops osennae Simonelli, 1911, è stato poi descritto come olotipo del nuovo genere e nuova specie Arimidelphis sorbinii. La descrizione di questo nuovo cetaceo supporta la grande diversificazione dei delfinidi nel Mediterraneo durante il Plio-Pleistocene e la recente ed esplosiva radiazione di questa famiglia.
Parole chiave
collezioni paleontologiche, cetacei fossili, Delphinidae, Verona.
Arimidelphis sorbinii, a fossil dolphin from Marecchia River in the Civic Museum of Natural History of Verona.
Abstract
In the Natural History Museum of Verona is kept a single specimen of fossil cetacean: the partial skeleton of a delphinid found in the Plio-Pleistocene clays of the Marecchia River (Rimini, central Italy) during paleontological excavations made in the early 80’s of the last century by Lorenzo Sorbini. The fossil, in a first time attributed to Tursiops osennae Simonelli, 1911, has been redescribed as holotype of the new genus and new species named Arimidelphis sorbinii. The description of this new cetacean supports the wide diversification of the delphinids in the Mediterranean during the Plio-Pleistocene and the recent and explosive radiation of this family.
Keywords
palaeontological collections, fossil cetaceans, Delphinidae, Verona.
p. 59 /Arimidelphis sorbinii, il delfinide fossile del Fiume Marecchia del Museo Civico di Storia Naturale di Verona
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La ricca collezione di odontoceti fossili conservata nel Museo di Geologia e Paleontologia dell’Università di Padova è una delle più importanti, famose e studiate nel mondo. La maggior parte dei reperti proviene dalle cave di arenaria quarzoso-micacea di età miocenica, situate nei dintorni di Belluno, e fu recuperata tra la fine dell’800 e l’inizio del 900 dal Prof. Giorgio Dal Piaz, al quale si devono anche i primi studi. Datata al Miocene inferiore, la fauna degli odontoceti del bellunese è una tra le più antiche d’Italia. Inoltre essa rappresenta uno straordinario esempio di biodiversità e include diversi taxa endemici. Al Prof. Dal Piaz si devono anche i primi studi e la musealizzazione dei reperti. I più belli e rilevanti fra questi fossili sono esposti ancor oggi in museo, montati sugli antichi piedistalli ed esposti in vetrine d’epoca.
Parole chiave
collezioni paleontologiche, esposizioni museali, odontoceti fossili, Miocene, Padova.
The fossil cetaceans of the Museum of Geology and Palaeontology of the University of Padova.
Abstract
The rich collection of fossil odontocetes housed in the Museum of Geology and Palaeontology of the University of Padova is one of the most important, renowned and studied worldwide. The bulk of the specimens was found by Prof. Giorgio Dal Piaz in the Belluno area (NE-Italy), between the end of the XIX Century and the early decades of the XX Century. The glauconitic sandstone containing the fossils is a prodelta/delta front succession, and dates back to the early Miocene, therefore the odontocetes from Belluno are amongst the most ancient of Italy. Moreover this fauna includes several exclusive taxa and represents an extraordinary example of biodiversity. Dal Piaz extensively studied the specimens describing numerous new genera and species, whose type specimens are housed in the museum. The museum, originally located in Palazzo del Bo, the historical main building of the University, was transferred to its current location, Palazzo Cavalli, in 1932, together with the Institute of Geology. The halls were refurbished in 2009 and the fossils restored one year later, however the historical displays were maintained and still reflect the typical nineteenth-century style of the exhibition.
Keywords
palaeontological collections, museum exhibitions, fossil odontocetes, Miocene, Padua.
p. 62 /I Cetacei fossili del Museo di Geologia e Paleontologia dell’Università di Padova
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Il Museo Geologico “Giovanni Capellini” è il più antico museo paleontologico italiano. Fondato nel 1860 dallo stesso Prof. Capellini, noto geologo e paleontologo appassionato di vertebrati, negli anni è diventato celebre per la sua vasta raccolta di cetacei fossili. I reperti unici che compongono la sua attuale collezione rappresentano olotipi di generi e specie, e quindi vengono studiati da paleontologi di tutto il mondo. Nel museo è ancora possibile vedere l’originale collocazione dei pezzi nelle vetrine storiche, come realizzata dal suo fondatore.
Parole chiave
collezioni paleontologiche, esposizioni museali, cetacei fossili, Bologna.
The fossil cetaceans of the “Giovanni Capellini” Museum of the University of Bologna.
Abstract
The geological museum “Giovanni Capellini” is the oldest Italian paleontological museum. Founded in 1860 by Prof. Capellini, a well-known geologist and vertebrate palaeontologist, over the years has become renowned for its extensive collection of fossil cetaceans. The unique specimens that make up its current collection are holotypes of genera and species, and therefore they are studied by palaeontologists from all around the world. In the museum you can still see the original location of the pieces in the historical windows, as designed by its founder.
Keywords
palaeontological collections, museum exhibitions, fossil cetaceans, Bologna.
p. 70 /I cetacei fossili del Museo Geologico Giovanni Capellini dell’Università di Bologna
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Il Museo archeologico-naturalistico “Giuseppe Scarabelli” di Imola, il più antico museo geologico d’Italia, conserva una piccola collezione di cetacei fossili in gran parte donata da Giuseppe Cerchiari a metà dell’ottocento. Si tratta di reperti frammentari per lo più rinvenuti nelle argille affioranti nell’imolese.
Parole chiave
Museo Giuseppe Scarabelli, collezione storica, cetacei fossili, Imola.
The collection of fossil cetaceans of the Museo archeologico-naturalistico “Giuseppe Scarabelli” of Imola (BO).
Abstract
In the Museo archeologico-naturalistico “Giuseppe Scarabelli” of Imola, the oldest geological museum of Italy, is kept a small collection of fossil cetaceans mainly donated by Giuseppe Cerchiari in the middle of 19th Century. The collection consists of fragmentary specimens mainly collected from clays out cropping in Imola Province.
Keywords
Giuseppe Scarabelli museum, historical collection, fossil cetaceans, Imola.
p. 79 /La collezione di cetacei fossili del Museo archeologico-naturalistico “Giuseppe Scarabelli” di Imola (BO)
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Viene illustrata la nascita e lo sviluppo della collezione di cetacei fossili conservati presso il Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, a partire dal primo nucleo settecentesco fino alle importanti raccolte acquisite nel corso dei secoli successivi, fino alle recenti campagne di scavo che hanno arricchito il museo fiorentino di reperti assai significativi. Particolare attenzione è riservata alla descrizione del materiale tipico presente. Infine si vuole sottolineare l’interesse per la realizzazione di una futura sezione espositiva dedicata proprio ai cetacei e all’antico mondo marino ad essi associato.
Parole chiave
Museo di Storia Naturale di Firenze, cetacei, collezioni storiche, tipi.
Fossil cetaceans in Florence, more than 250 years of history.
Abstract
The birth and development of the cetacean collection of the Museum of Natural History of the University of Florence is described, from the first nucleus of the eighteenth century through remarkable acquisitions made in the following centuries, to the recent digs that brought to light very significant specimens. Types and referred type material is mentioned. Furthermore, the present will to open to the public a special section of the museum largely devoted to fossil cetaceans and their ecosystem is introduced.
Keywords
Museum of Natural History of Florence, cetaceans, historical collections, type.
p. 81 /I cetacei fossili a Firenze, una storia lunga più di 250 anni
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Montopoli in Val d’Arno (PI), già sede di importanti ritrovamenti storici di cetacei fossili (l’olotipo di Idiocetus guicciardinii conservato a Firenze) ospita nel suo Museo Civico una sezione paleontologica in cui è esposto un reperto fossile di balena franca (Eubalaena sp.) ritrovato, nei sedimenti pliocenici del territorio montopolese, da un gruppo archeologico negli anni ’70 del secolo scorso. L’allestimento della sala ha voluto presentare i reperti al momento della loro scoperta, su un substrato di sabbie e argille ricco di molluschi e in associazione con ossa di mastodonte. Interessante anche il ritrovamento vicino al fossile del cetaceo di un dente di squalo bianco che ha fatto ipotizzare un possibile attacco.
Parole chiave
Cetacea, Balaenidae, Eubalaena, Pliocene, Montopoli in Val d’Arno.
The fossil whale of Montopoli in Val d’Arno (Pisa Province).
Abstract
In Montopoli in Val d’Arno (Pisa Province), where was also found the Idiocetus guicciardinii holotype kept in Florence, is the “Museo Civico di Palazzo Guicciardini” whose paleontological section exhibits a Pliocene specimen of right whale (Eubalaena sp.). This fragmentary remain, found in the Montopoli area in 1974-75 by a local archaeological group, is presented as it was in its outcropping place, together with mollusc shells and mastodon bones. Interesting the white shark tooth found nearby the whale bones suggesting a possible attack or scavenging by the predator.
Keywords
Cetacea, Balaenidae, Eubalaena, Pliocene, Montopoli in Val d’Arno.
p. 90 /La balena fossile di Montopoli in Val d’Arno (Pisa)
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Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa conserva una ricca Collezione di cetacei fossili che ebbe origine nella seconda metà dell’800 grazie a donazioni, soprattutto da parte di Robero Lawley, di reperti provenienti dai sedimenti Pliocenici di Orciano Pisano (PI). Tra i fossili del primo nucleo di questa Collezione risulta particolarmente significativo l’olotipo di Balaena montalionis rinvenuto nel 1871 nei pressi di Montaione (FI). Altrettanto importante, ma di acquisizione relativamente più recente, è l’olotipo di Balaenula astensis scoperto a Portacomaro d’Asti nel 1940. A partire degli anni ’60 il museo si è arricchito anche di diversi reperti (originali e calchi) provenienti dalla Pietra leccese, una calcarenite miocenica affiorante nel Salento. Tra le ultime scoperte è da ricordare lo scheletro di archeoceto rinvenuto in sei lastre di calcare nummulitico provenienti dall’Egitto e descritto come olotipo di Aegyptocetus tarfa. Molti di questi reperti sono visibili al pubblico all’interno di due esposizioni permanenti: la sala dedicata all’origine dei cetacei e quella del mare pliocenico, all’interno del percorso espositivo “Ritorno al Passato”.
Parole chiave
Museo di Storia Naturale di Pisa, cetacei, collezioni storiche, tipi.
The fossil whales at the Natural History Museum of the Pisa University.
Abstract
In the Natural History Museum of the Pisa University is kept a rich collection of fossil cetaceans that originated in the second half of the nineteen century, due to the donations, mainly by Roberto Lawley, of specimens from Pliocene sediments out cropping in Orciano Pisano (Province of Pisa). Among the fossils belonging to the first nucleus of this collection, the holotype of Balaena montalionis discovered in 1871 near Montaione (Province of Florence) is particularly significant. Equally important but of relatively more recent acquisition is the holotype of Balaenula astensis, discovered in Portacomaro d’Asti (nothern Italy) in 1940. Since the sixties of the last century, the Museum acquired several specimens (originals and casts) from the Pietra leccese, a Miocene calcareous sandstone outcropping in the Salento Peninsula (southern Italy). Among the last acquisitions, particularly important is the archaeocete skeleton found sectioned in six slabs of nummulitic limestone from Egypt and described as holotype of Aegyptocetus tarfa. Most of these specimens are exposed to the public in two permanent exhibitions of the Museum: the hall of the origin of cetaceans and the reconstruction of the Pliocene sea inside the “Back to the Past” exhibit.
Keywords
palaeontological collections, museum exhibitions, fossil cetaceans, Pisa.
p. 93 /Le collezioni a cetacei fossili del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa
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La collezione di cetacei fossili del Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici di Siena è costituita da un fondo storico, formatosi tra la fine del Settecento e quella dell’Ottocento, e da pochi reperti donati nei primi anni ’90 del Novecento. L’unico catalogo esistente della collezione fu completato nel 1937 da Giulio Gori, direttore del Museo Paleontologico e Geologico, trascrivendo acriticamente i cartellini ottocenteschi. Il materiale più importante è rappresentato dagli olotipi di Dioplodon senensis e di Balaenula praediolensis, dai resti attribuiti a Balaena etrusca e dai pezzi recentemente acquisiti. L’intera raccolta è conservata nella Sezione Geologica: l’esposizione non è accompagnata da alcuna informazione ad eccezione delle etichette che riportano la determinazione (aggiornata nel corso della riorganizzazione degli spazi museali nei primi anni ’90 del secolo scorso), il tipo di reperto e il luogo di ritrovamento. Tutte le determinazioni andrebbero riviste alla luce delle più recenti acquisizioni sulla sistematica dei cetacei fossili euromediterranei.
Parole chiave
collezioni paleontologiche, cetacei fossili, Pliocene, Siena.
Fossil cetaceans of Natural History Museum of the Accademia dei Fisiocritici.
Abstract
The collection of fossil cetaceans of the Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici in Siena includes a historical nucleus, gathered between the end of 18th and that of 19th century, and a few donations from the early 1990s. The only catalogue of the collection was compiled in 1937 by Giulio Gori, director of the Palaeontological and Geological Museum, who merely transcribed the original labels. The most valuable items are the holotypes of Dioplodon senensis and Balaenula praediolensis, skeletal remains assigned to Balaena etrusca and recent donations. The whole collection is kept in the Geological Section of the museum: no information is associated with the material on display, except for labels reporting specific determinations (revised during rearrangement of the museum in the early 1990s), kind of remains and collection locality. All the determinations need to be updated on the basis of recent knowledge on the systematics of Euro-Mediterranean fossil cetaceans.
Keywords
palaeontological collections, fossil cetaceans, Pliocene, Siena.
p. 103 /I cetacei fossili del Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici di Siena
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Nonostante la sua breve storia - fu istituito ufficialmente solo nel 1932 - il Museo di Paleontologia dell’Università di Napoli comprende numerosi reperti di pregio. Le acquisizioni sono iniziate prima della istituzione dell’attuale museo, quando venne fondato il Real Museo Mineralogico attorno alla metà dell’800. I cetacei fossili, rappresentati sia da misticeti che da odontoceti, provengono principalmente dai sedimenti miopliocenici del Sud Italia, e per la maggior parte dalla Pietra leccese.
Parole chiave
collezioni paleontologiche, cetacei fossili, Neogene, Sud Italia, Napoli.
The fossil cetaceans of the Palaeontological Museum of the University of Naples.
Abstract
Despite its short history - it was only officially established in 1932 - the Palaeontological Museum of the University of Naples includes numerous specimens of great value. The first purchases for the collection were made prior to the official institution of the current museum, when the Royal Mineralogical Museum was founded in the mid-800. The fossil cetaceans (both mysticetes and odontocetes) are mainly from Mio-Pliocene of southern Italy, and most of them are from the Pietra leccese sandstone.
Keywords
palaeontological collections, fossil cetaceans, Neogene, southern Italy Naples.
p. 111 /I cetacei fossili del Museo Paleontologico dell’Università di Napoli
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Significative collezioni di cetacei fossili provenienti dalla Pietra leccese - una calcarenite miocenica affiorante nel Salento - sono conservate in tre musei della provincia di Lecce: 1) il Museo di Scienze Naturali dell’Istituto Costa di Lecce (MSNIC); 2) il Museo Civico di Paleontologia e Paleoetnologia di Maglie (MCPPM); 3) il Museo dell’Ambiente dell’Università del Salento (MAUS). La Collezione più antica è quella del MSNIC, studiata già a partire dall’800 da famosi naturalisti come Oronzo Gabriele Costa e Giovanni Capellini. Fanno parte di questa Collezione l’olotipo di Priscodelphinus squalodontoides e un cranio riferito a Ziphiodelphis abeli. Nel MCPPM si trovano dei resti frammentari scoperti alla fine degli anni 60’ del secolo scorso e attribuiti a Scaldicetus grandis. La Collezione del MAUS è frutto di una ventennale collaborazione tra l’Università del Salento e quella di Pisa che ha portato alla scoperta e al recupero di un numero impressionante di cetacei fossili tra i quali gli olotipi di Archaeschrichtius ruggieroi, Messapicetus longirostris e Zygophyseter varolai.
Parole chiave
collezioni paleontologiche, esposizioni museali, cetacei fossili, Miocene, Pietra leccese.
The fossil cetaceans of the Pietra leccese in the museums of Salento (southern Italy).
Abstract
Significant collections of fossil cetaceans from Pietra leccese - a calacarenite limestone out cropping in Salento (southern Italy) - are kept in three museums of the Lecce Province: 1) the Museo di Scienze Naturali dell’Istituto Costa di Lecce (MSNIC); 2) the Museo Civico di Paleontologia e Paleoetnologia di Maglie (MCPPM); 3) the Museo dell’Ambiente dell’Università del Salento (MAUS). The oldest Collection is the one of MSNIC, studied since the nineteenth century by famous naturalists as Oronzo Gabriele Costa and Giovanni Capellini. The Collection MSNIC includes the holotype of Priscodelphinus squalodontoides and a skull referred to Ziphiodelphis abeli. In the MCPPM are kept fragmentary remains collected at the end of the sixties of the last century and referred to Scaldicetus grandis. The Collection of MAUS is the result of a twenty-years collaboration between the Salento University and the Pisa University that led to the discovery and the collection of an impressive number of fossil cetaceans including the holotypes of Archaeschrichtius ruggieroi, Messapicetus longirostris and Zygophyseter varolai.
Keywords
palaeontological collections, museum exhibitions, fossil cetaceans, Miocene, Pietra leccese.
p. 114 /I cetacei fossili della Pietra leccese nei musei del Salento
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Nelle collezioni del Civico Museo Paleontologico del Comune di Ricadi (VV), in corso di allestimento, sono presenti circa trenta reperti fossili, tra elementi scheletrici e denti, attribuibili a cetacei. Il Museo conserva fossili di invertebrati e vertebrati marini e terrestri provenienti dall’area del Monte Poro, in particolare del bacino di Cessaniti-Zungri, e dai dintorni di Vibo Valentia, riferibili a un periodo che va dal Miocene superiore (Tortoniano) fino al Pleistocene (Calabriano). I cetacei sono stati recuperati nelle arenarie tortoniane del bacino di Cessaniti-Zungri, spesso in condizioni di emergenza e con pochi riferimenti tafonomici. I fossili sono stati esposti in occasione di mostre ed eventi culturali a Tropea e a Parghelia (VV). La maggior parte dei resti di cetacei è in corso di studio.
Parole chiave
collezioni paleontologiche, esposizioni museali, cetacei fossili, Miocene, Calabria.
The fossil cetaceans of the Palaeontological Civic Museum of the Municipality of Ricadi (Vibo Valentia).
Abstract
Fossil remains attributable to cetaceans (about 30 specimens, including bones and teeth) are stored in the collections of the “Civico Museo Paleontologico”, still under construction in the Municipality of Ricadi (Vibo Valentia). The Museum preserves fossils of invertebrates and of marine and terrestrial vertebrates recovered in the area of Monte Poro, mainly in the Cessaniti-Zungri Basin, and in the neighbouring of Vibo Valentia, referred to a timespan from late Miocene (Tortonian) to Pleistocene (Calabrian). The fossil cetaceans have been recovered in the Tortonian sandstones of the Cessaniti-Zungri Basin, often in emergency conditions and with few taphonomic records. Fossil specimens have been exhibited in occasion of cultural events at Tropea and Parghelia (Vibo Valentia). The main part of the recorded fossil cetaceans is now under study.
Keywords
palaeontological collections, museum exhibitions, fossil cetaceans, Miocene, Calabria.
p. 120 /I cetacei fossili del Civico Museo Paleontologico del Comune di Ricadi (Vibo Valentia)
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In questa nota sono brevemente elencati e discussi i pochi resti di cetacei fossili conservati nel Museo Sardo di Geologia e Paleontologia Domenico Lovisato dell’Università di Cagliari. Altri pochi resti di cetacei rinvenuti in Sardegna sono attualmente conservati presso il Museo Geologico Giovanni Capellini a Bologna.
Parole chiave
collezioni paleontologiche, cetacei fossili, Cenozoico, Sardegna.
The fossil cetaceans of the “Museo Sardo di Geologia e Paleontologia Domenico Lovisato” (CA).
Abstract
In this short note are briefly listed and discussed the few remains of cetacean fossils preserved in the “Museo Sardo di Geologia e Paleontologia Domenico Lovisato” of the University of Cagliari. Other few remains of cetaceans found in Sardinia are currently stored at the “Museo Geologico Giovanni Capellini” in Bologna.
Keywords
palaeontological collections, fossil cetaceans, Cenozoic, Sardinia.
p. 124 /I cetacei fossili del Museo Sardo di Geologia e Paleontologia Domenico Lovisato (Cagliari)
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Nel Museo Geologico “G. G. Gemmellaro” di Palermo è presente una collezione di reperti fossili provenienti dagli asfalti bituminosi miocenici del ragusano in Sicilia che include anche resti di odontoceti riferiti ai generi Neosqualodon e Squalodon. Questi fossili furono raccolti nella prima metà del secolo scorso e furono studiati da Gaetano Giorgio Gemmellaro, suo figlio Mariano e da Ramiro Fabiani ed infine revisionati da Karlheinz Rothausen. Di particolare importanza sono gli olotipi delle specie Neosqualodon gemmellaroi e Squalodon dalpiazi.
Parole chiave
collezioni paleontologiche, cetacei fossili, Odontoceti, Miocene, Sicilia.
The odontocetes of the Museo Geologico “G. G. Gemmellaro” of Palermo.
Abstract
In the Geological Museum “G. G. Gemmellaro” of Palermo is kept a collection of fossil remains, from Miocene bituminous rocks of the Ragusa area in Sicily, also including odontocete remains referred to the genera Neosqualodon and Squalodon. These fossils have been collected in the first half of the past century and have been studied by Gaetano Giorgio Gemmellaro, his son Mariano and Ramiro Fabiani, and finally have been reviewed by Karlheinz Rothausen. The holotypes of the species Neosqualodon gastaldi gemmellaroi and Squalodon dalpiazi are particularly significant.
Keywords
palaeontological collections, fossil cetaceans, Odontoceti, Miocene, Sicily.
p. 127 /Gli odontoceti del Museo Geologico “G. G. Gemmellaro” di Palermo
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Viene riportato il primo catalogo inedito dei resti di cetacei fossili presenti nel Museo. In totale sono stati censiti 98 reperti raccolti in Sicilia, in Italia peninsulare e in località estere. Particolarmente interessanti sono i resti eocenici di Basilosauridae provenienti dal Nord Africa e l’unica porzione di scheletro post-craniale di cetaceo (cf. Squalodontidae) del Miocene inferiore scoperto e conservato in Sicilia. Vengono elencati i dati relativi ad altri reperti di particolare rilievo della collezione, come i resti di Neosqualodon diffusi nell’area ragusana.
Parole chiave
collezioni paleontologiche, esposizione museale, cetacei fossili, Sicilia.
The fossil cetaceans of the Civic Natural History Museum of Comiso (Ragusa).
Abstract
The first report of unpublished fossil cetaceans kept in Civic Natural History Museum of Comiso is here presented. In all, 98 specimens collected from Sicily and other Italian and foreign localities are reported. Two specimens are very significant: an Eocene remain of Basilosauridae from Nord Africa, and an odontocete (cf. Squalodontidae) remain representing the only early Miocene postcranial cetacean skeleton found until now in Sicily. Among the Miocene specimens from Sicily the ones referred to Neosqualodon sp. are also significant.
Keywords
palaeontological collections, museum exhibitions, fossil cetaceans, Sicily.
p. 130 /I Cetacei fossili del Museo Civico di Storia Naturale di Comiso (Ragusa)
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Tre anni fa in una delle tante telefonate di lavoro con Luigi Cagnolaro, uno degli ultimi direttori di grandi musei italiani, gli raccontavo di alcune nuove tendenze della politica culturale dell’ Associazione Nazionale Musei Scientifici, sodalizio al quale era molto legato. Il discorso venne immediatamente sul forte impegno dell’ANMS verso quello che io continuo a considerare il “core business” di ogni museo scientifico e cioè le collezioni. Gli raccontai della nuova Collana delle Memorie ANMS dedicata alla descrizione delle collezioni naturalistiche nazionali (era da poco stata pubblicata una prima Memoria sulle collezioni di Rettili) e gli presentai in assoluta anteprima il nuovo progetto CollMap che aveva la grandissima ambizione di porre l’accento sull’intero patrimonio di collezioni biologiche conservate nei musei scientifici italiani, identificando, elencando e descrivendo tutti i nuclei di raccolte zoologiche e botaniche, grandi e piccole, storiche ed attuali, e mappandole geograficamente e tassonomicamente. I soli metadati, quindi, ma che avrebbero riempito un gap museologico ormai insostenibile; in realtà ancora oggi nessuno di noi addetti ai lavori ha esatta cognizione dell’intero patrimonio nazionale di collezioni naturalistiche, della sua distribuzione sul territorio e della sua copertura tassonomica.
The CollMap project and the catalogue of Cetacean collections in Italian museums
Abstract
Three years ago in one of my many work-related telephone calls with Luigi Cagnolaro, one of the last directors of major Italian museums, I recounted some new directions in the cultural policy of the Italian Association of Scientific Museums (ANMS), an association dear to his heart. The dialogue turned immediately to the ANMS’s strong commitment to what I still consider the “core business” of every scientific museum, i.e. the collections. I mentioned the new series of ANMS Memorie dedicated to the description of our country’s naturalistic collections (a first memoir on the reptile collections had just been published) and he was the first person I told about the new CollMap project whose great aim was to focus on the entire patrimony of biological collections conserved in the Italian scientific museums, identifying, listing and describing all the zoological and botanical collections, large and small, historical and current, and mapping them geographically and taxonomically. Hence only metadata, but which would fill a by now untenable museological gap; indeed, even today none of us museum workers has precise knowledge of the entire national patrimony of naturalistic collections, of its geographical distribution and its taxonomic coverage.
p. 4 /Il progetto CollMap e il Catalogo delle raccolte di Cetacei nei musei italiani
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