Volume 9/2015 N.1-2 NUOVA SERIE

Museologia Scientifica

Anno: 2015
Volume: 9

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He who endures will conquer. Turin 2015. The historic agreement between the ANMS and the Ministry of Culture and Tourism: actions and results

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Riassunto

Tra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo, cacciatori, esploratori e naturalisti organizzarono imponenti spedizioni di raccolta in diverse aree della Terra ancora poco conosciute, specialmente nelle fasce tropicali. Gli esemplari e le testimonianze riportate in Patria consentirono di arricchire il patrimonio di molti musei scientifici italiani. Molti di questi preziosi reperti confluirono nei Musei di Torino, Milano, Venezia, Bologna, Genova, Firenze, Roma, e Napoli, oltre che in alcune istituzioni minori di pertinenza locale. La Casa dei Savoia, specialmente con il Duca degli Abruzzi e il Conte di Torino, implementò notevolmente questo genere di reperti grazie alle molteplici e impegnative spedizioni scientifiche in terra d’Africa, al Polo nord e in Asia con l’India, Ceylon e le regioni montuose del Karakorum. I Musei scientifici di Torino possiedono gran parte di questo materiale, mentre una ingente collezione di trofei di caccia, appartenuta al Principe Vittorio Emanuele duca di Savoia-Aosta, Conte di Torino fu donata nel 1949 alla Sezione di Zoologia del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, dove è attualmente conservata. Tale collezione è costituita da un totale di 701 reperti. Il presente studio ha inteso riordinare e aggiornare da un punto di vista sistematico gli esemplari presenti nella collezione, nonché raccogliere e organizzare le notizie e le immagini relative alle diverse spedizioni di caccia compiute dal Conte di Torino. Questa raccolta riveste oggi una preziosa testimonianza della presenza di specie e/o sottospecie ormai scomparse o molto rarefatte in territori ove un tempo erano abbondanti.

Parole chiave
mammiferi, collezioni storiche, trofei di caccia, Conte di Torino, Museo di Storia Naturale, Firenze.

Collection of hunting trophies of Vittorio Emanuele Duke of Savoia-Aosta, Count of Turin, by the Zoology Section of the Museum of Natural History, University of Florence.

Abstract

Between the end of the nineteenth century and the first decades of the twentieth century, hunters, explorers and naturalists organized impressive expeditions for animal collection in poorly known areas, especially in the tropical zones. The specimens and the findings brought back to the mother-country allowed to enrich the heritage of many Italian scientific museums. Many of these precious specimens were hosted in museums in Turin, Milan, Venice, Bologna, Genoa, Florence, Rome, and Naples, as well as in other smaller institutions of local relevance. The Savoy family, especially with the Duke of Abruzzi and the Count of Turin, greatly implemented this kind of exhibits for the numerous and challenging scientific expeditions to Africa, to the North Pole and to Asian localities such as India, Ceylon and the mountainous regions of Karakorum. Turin scientific museums own in fact much of this material, while a large collection of hunting trophies, belonged to Prince Vittorio Emanuele, Duke of Savoia-Aosta, Count of Turin, was donated in 1949 to the Zoology Section of the Museum of Natural History, University of Florence, where it is currently stored. 701 specimens constitute such collection. This study aimed to rearrange and update, from a systematic point of view, the specimens in the collection, as well as the collection and organization of the news and images of the various hunting expeditions conducted by the Count of Turin. The collection is presently a precious scientific evidence, witnessing the presence of species and / or subspecies now disappeared or very rare in territories where once were abundant.

Keywords
mammals, historical collections, hunting trophies, Count of Turin, Natural History Museum, Florence.

p. 13 / Volume 9/2015 N.1-2 NUOVA SERIE

Riassunto

Achille Forti è noto soprattutto come algologo. Alla sua morte, nel 1937, le collezioni di macroalghe e i vetrini con le diatomee raccolte durante i suoi studi, così come la sua ricca biblioteca, vengono donate all’Università di Padova. Alcune centinaia di lastre fotografiche, rinvenute tra il materiale del Museo Botanico, sembrano essere correlate alla collezione Forti e sono state a lui attribuite.

Parole chiave
Achille Forti, alghe, lastre fotografiche.

A collection of photographic plates of Achille Forti (1878-1937): Diatoms, Sargassum and historical material.

Abstract

Achille Forti is best known as algologist. At his death, in the 1937, the collections of macro-algae and the slides with diatoms collected during his studies, together with his rich library, are given to the University of Padua. Several hundred of photographic plates were found in the Botanical Museum: they seem to be related to this collection and belonging to Forti himself.

Keywords
Achille Forti, algae, photographic plates.

p. 30 / Volume 9/2015 N.1-2 NUOVA SERIE

Riassunto

Il museo di Geologia e Paleontologia dell’Università di Padova conserva un’importante e poco nota collezione di mammiferi fossili e rocce della Patagonia (Argentina merdionale). Questa raccolta consiste di migliaia di reperti scavati dal geologo italiano Egidio Feruglio, negli anni Venti e Trenta del secolo scorso, durante il suo lavoro di ricerca in Patagonia, presso la Direzione dei Giacimenti Petroliferi Statali (Dirección de Yacimientos Petrolíferos Fiscales). In questo lavoro viene descritta la storia di questa particolare collezione e la sua importanza scientifica. Il museo di Geologia e Paleontologia conserva inoltre altri fossili e calchi di mammiferi sudamericani, tra cui alcuni resti di mammiferi probabilmente donati dal naturalista argentino Prof. Florentino Ameghino, e alcuni calchi donati dal Dr. Alberto Castellanos.

Parole chiave
mammiferi fossili, Cenozoico, Patagonia, Egidio Feruglio, Padova.

The Egidio Feruglio’s collection in the Museum of Geology and Palaeontology of the University of Padova: its importance to the knowledge of Cenozoic Mammals from South America

Abstract

The Museum of Geology and Palaeontology of the University of Padova, Italy, houses an important and practically unknown collection of fossil mammals from Patagonia, southern Argentina. It consists of thousands of remains collected by the Italian geologist Egidio Feruglio in the 1920s and 1930s, during his fieldworks in Patagonia for the Dirección de Yacimientos Petrolíferos Fiscales. In this work, we disclose the history of this particular collection providing a list of the most important fossil mammals represented, including holotypes, and emphasizing its importance on palaeontological and stratigraphic issues of southern South America. Furthermore, the MGP-PD houses fossils and casts of South American mammals provided by Argentinean researchers, such as a very small collection probably donated by the Argentinean naturalist Prof. Florentino Ameghino, and several casts donated by Dr. Alberto Castellanos.

Keywords
fossil mammals, Cenozoic, Patagonia, Egidio Feruglio, Padova.

p. 35 / Volume 9/2015 N.1-2 NUOVA SERIE

Riassunto

Nel presente lavoro viene descritta l’operazione di recupero ed esposizione della collezione di reperti anatomopatologici dell’Ospedale Civile di Venezia. Partendo dall’illustre storia della città, anche in ambito anatomico e anatomopatologico, attraverso i reperti del Museo di Anatomia Patologica “Andrea Vesalio” della Scuola Grande di San Marco, viene presentato il legame tra Venezia e le malattie peculiari dell’ambiente lagunare che nel corso dei secoli hanno condizionato la vita dei suoi abitanti.

Parole chiave
anatomia patologica, paleopatologia, preparati anatomici, museo, Venezia.

The Museum of Pathological Anatomy of the Hospital of Venice, a crossroads of science and culture.

Abstract

This text describes the recovery operation and exhibition of the anatomopathological finds collected in the Civil Hospital of Venice. Starting from the illustrious history of the city, also in the fields of anatomy and pathological anatomy, by the finds of the Museum of Pathological Anatomy “Andrea Vesalio” of the Scuola Grande di San Marco, it is displayed the link between Venice and the peculiar diseases of the lagoon environment that accompanied its inhabitants through the centuries.

Keywords
pathological anatomy, paleopathology, anatomical preparations, museum, Venice.

p. 45 / Volume 9/2015 N.1-2 NUOVA SERIE

Riassunto

Il presente lavoro ha lo scopo di far conoscere alla comunità scientifica e a chiunque sia interessato alla biodiversità del gruppo degli anellidi policheti, l’esistenza di una collezione che può essere un riferimento per studi scientifici e tassonomici. Il materiale in collezione è relativo sia a raccolte mirate, prevalentemente effettuate lungo le coste pugliesi, sia a campionamenti condotti per ricerche di tipo ecologico svolte dalla professoressa Adriana Giangrande nel corso di circa 35 anni non solo nei restanti mari italiani ma anche in altre aree del Mediterraneo ed extra-Mediterranee. La collezione è stata di recente donata al Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan” dell’Università del Salento e comprende 440 taxa appartenenti a 43 famiglie. La famiglia più rappresentata è quella dei Sabellidae, che include 82 taxa, cui segue quella dei Syllidae con 77 taxa. Quest’ultima è ancora oggetto di revisione.

Parole chiave
Annelida Polychaeta, collezione museale.

The Polychaete Annelid collection of the Museum of Marine Biology “Peter Parenzan”, Universiy of Salento.

Abstract

This work aims to make aware the scientific community and anyone interested in biodiversity the existence of a polychaete annelid collection. This collection can be a reference for scientific and taxonomic studies and has been made in the context of work carried out by Professor Adriana Giangrande in the course of about 35 years of research, and was recently donated to the Museum of Marine Biology “Pietro Parenzan” - University of Salento. The collection includes 440 taxa belonging to 43 families. The most represented family is Sabellidae, which includes 82 taxa, followed by Syllidae with 77 taxa.

Keywords
Annelida Polychaeta, museum collection.

p. 52 / Volume 9/2015 N.1-2 NUOVA SERIE

Riassunto

Il Museo Regionale di Scienze Naturali della Valle d'Aosta, ha recentemente reso accessibili le sue collezioni sotto forma di Museo Virtuale. In tale occasione sono anche state riorganizzate le collezioni lichenologiche, fra le quali la collezione “Sereno Ameglio” i cui dati sono totalmente inediti. Vengono qui discussi 25 campioni di taxa rilevanti.

Parole chiave
erbari lichenologici, Museo Virtuale, Valle d'Aosta.

The “Sereno Ameglio” Lichen collection: a virtual exploration of exsiccata conserved in the Aosta Valley Regional Natural Science Museum

Abstract

The Aosta Valley Regional Natural Science Museum, has recently made available its collections as “Virtual Museum”. At this time the lichen collections have been reorganized, among them the “Sereno Ameglio” collection, these data are still unpublished; in this work 25 specimens of relevant taxa are here discussed.

Keywords
lichens herbaria, Virtual Museum, Aosta Valley.

p. 57 / Volume 9/2015 N.1-2 NUOVA SERIE

Riassunto

Nel presente lavoro viene descritta la storia del recupero e del restauro di una lince fossile proveniente dalla provincia di Savona, recuperata tramite scavi illegali e sequestrata a seguito di un tentativo di vendita tramite un sito internet olandese. Lo scheletro, che si presentava parzialmente contraffatto, è stato ripulito delle patine superficiali e delle aree ricoperte da stucchi, utilizzando una metodologia di restauro consolidata, con Paraloid B72 e Mowital B60HH per il consolidamento e l’incollaggio e Balsite per le integrazioni. Quest’ultimo prodotto, che viene solitamente impiegato nel restauro ligneo, viene qui descritto per le sue caratteristiche funzionali che lo rendono particolarmente idoneo anche ad applicazioni paleontologiche. L’esemplare, determinato come un giovane cucciolo di lince di età minore ai cinque mesi, viene attribuito a Lynx sp., perché al momento del decesso non aveva ancora sviluppato i caratteri distintivi utili per una attribuzione specifica.

Parole chiave
beni culturali, restauro paleontologico, Lynx, Savona.

From the seizure to the exposition: recovery and restoration of a lynx skeleton from “Gattopardo Cave”(Savona, north-western Italy).

Abstract

The recovery and restoration of a quite complete fossil skeleton of a young lynx is here presented. The lynx was found in the Savona province (NW Italy) by illegal excavators and had been confiscated after the advertisement in a Holland selling-website. The partially preserved skeleton has been cleaned removing the superficial strata of patina and plaster. Paraloid B72 and Mowital B60HH have been used as primer and glue, and Balsite for integrations. The latter is usually used for wooden restorations and has been considered here for its functional characteristics that make it suitable as a new application in palaeontology. The fossil is a young cub of lynx, aged less than five months at the death, here determined as Lynx sp. because at that age it did not still developed the distinctive specific characters of a particular species.

Keywords
cultural heritage, palaeontological restoration, Lynx, Savona (Italy).

p. 62 / Volume 9/2015 N.1-2 NUOVA SERIE

Riassunto

Vengono descritte due tecniche impiegate per la pulizia a secco dei fossili; l’occasione per la sperimentazione è stata la pulizia di parte della collezione di pesci fossili dell’Eocene di Bolca (VR) conservati nel Museo di Geologia e Paleontologia dell’Università di Padova. Si tratta di metodi mutuati da altri campi del restauro e sperimentati principalmente per far fronte all’esigenza di avvalersi di prodotti utilizzabili anche al di fuori del laboratorio, lavorando direttamente nelle sale espositive. Le metodologie consistono nella pulizia a secco con speciali spugne e nell’impiego di peeling. Al fine di verificare se dopo l’operazione di pulitura tramite peeling dei residui di pasta pulente fossero eventualmente presenti sulla roccia, sono state effettuate delle analisi DRIFT.

Parole chiave
pulizia a secco, fossili, collezioni storiche, DRIFT.

Two techniques for dry cleaning the fossils.

Abstract

The Museum of Geology and Palaeontology of the University of Padova holds a rich collection of fossil fishes found in the renowned locality of Bolca (Verona, north-eastern Italy) dating back to the Early-Middle Eocene. Many specimens are on display hanged on the walls of two halls, like paintings. A cleaning treatment of the fossils is underway in order to remove the dirt that has been accumulated in the last seventy years, in particular during the refurbishment of the exhibition completed at the beginning of the 2009. The treatment has to be necessarily carried out “on display” because the peculiar historical exhibit makes it almost impossible to remove the fossils from the walls without the risk of damage. The matrix of the fossils may contain iron sulphides, which rules out water-based cleaning methods. Therefore, two dry-cleaning techniques borrowed from other fields of cultural heritage restoration were tested. The techniques employed are the use of “wishab sponges” and of a peel-off paste. DRIFT analyses were performed in order to verify if peel-off paste remains are present on the rock surface after the cleaning treatment.

Keywords
dry cleaning, fossils, historical collection, DRIFT.

p. 69 / Volume 9/2015 N.1-2 NUOVA SERIE