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Spedizione scientifica in Gabon - marzo 2015

Il Museo di Storia naturale del Salento ha organizzato la sua sesta spedizione scientifica in Gabon per marzo 2015.

Sono ancora disponibili tre posti, ma i tempi di prenotazione sono davvero molto stretti.
Il viaggio è concepito come una vera e propria spedizione scientifica, per cui niente villaggi turistici o alberghi lusso. Con chi non conosco, preferisco essere un po’ brusco per non creare false illusioni: il Museo di Storia naturale del Salento non agisce da agenzia turistica, per cui chi partecipa ad un spedizione deve essere innanzitutto animato da una forte carica di passione e amore per la natura. Il posto dove andiamo è un po’ il sogno che tutti i naturalisti fanno da bambini (e anche da grandi!): l’Africa delle grandi foreste pluviali con una ricchezza di specie impressionante. Ma la bellezza del posto richiede in cambio qualche piccolo sacrificio in termini di adattamento. Se c’è questo, si potrà godere di uno degli spettacoli più belli che ancora la Terra possa offrire.

Tenete presente, comunque, che, per chi conosce l’Africa, la stazione di ricerca di Ipassa nel Parco nazionale dell’Ivindo, è un posto tutto sommato facile: la gente è di indole pacifica ed ospitale; le camere del centro sono spartane, ma accoglienti (qualcuna ha addirittura l’aria condizionata!); la foresta primaria è lì a 200 metri; il clima è caldo umido, ma non piove tutti i giorni e di notte la temperatura scende a 24 gradi consentendo di dormire senza difficoltà; a Makokou (a 12 Km da Ipassa) c’è un ospedale nuovissimo e funzionante.

La spedizione è rivolta a tutti, ma in particolare a chi ha interessi nella ricerca sistematica, ecologica, zoogeografica. Il MSNS fornisce i partecipanti di permessi per raccogliere materiale entomologico ed erpetologico. Al momento non è prevista la raccolta di materiale relativo ad altri settori di studio, ma se ce n’è l’esigenza si può approntare un progetto e presentarlo al CENAREST (l’ente governativo responsabile della ricerca in Gabon). Inoltre il materiale raccolto può essere esportato in Italia con appositi permessi ministeriali.