Pubblicazioni
Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS

Aprile 2025 - N. 24
Riassunto
I musei del Centro di Ateneo per i Musei (CAM) dell’Università degli Studi di Padova conservano un patrimonio molto ricco e variegato. Attraverso un approccio trasversale e multidisciplinare, i musei che custodiscono campioni biologici lavorano in sinergia condividendo procedure operative e competenze per lo studio, la conservazione e il restauro del patrimonio storico-scientifico, grazie alla presenza di professionalità differenti e specializzate. In particolare, il recente rinnovamento di alcuni di questi musei ha evidenziato problematiche su cui ci si è confrontati per mettere a punto dei protocolli di intervento comuni, specifici per le diverse tipologie di conservazione.
Parole chiave
collezioni anatomiche, collezioni zoologiche, collezioni botaniche, collezioni in liquido, restauro.
Towards a common protocol for the conservation of biological specimens of the museum system of the University of Padua
Abstract
The museums of the University of Padua’s Museums Centre (CAM) host a very rich and diverse heritage. Through a cross-disciplinary approach, the museums that preserve biological samples work synergistically, sharing operational procedures and expertise for the study, preservation, and restoration of historical-scientific heritage, thanks to the presence of different and specialized professionals. In particular, the recent renovation of some of these museums has highlighted issues that have been addressed to develop common intervention protocols, specific to the different types of preservation.
Keywords
anatomical collections, zoological collections, botanical collections, liquid-preserved collections, restoration.
p. 8 /Verso un protocollo comune di conservazione dei reperti biologici del sistema museale dell’Università di Padova
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Negli anni Novanta, la Fondazione Museo Civico di Rovereto ha acquisito due nuove strutture: il Planetario e l’Osservatorio astronomico sul Monte Zugna. Contestualmente è cresciuta l’Area Astronomia, impegnata in ricerca, didattica e divulgazione. Il Planetario, inaugurato nel ’98, è diventato uno strumento di riferimento per la divulgazione astronomica, luogo di sperimentazione e collaborazioni, e sede di eventi artistici e scientifici. Recentemente è stato riprogettato, diventando un progetto pilota per il Museo di Scienze e Archeologia. Il nuovo allestimento, inaugurato nel 2022, offre un’esperienza immersiva, articolata in quattro sezioni: un’introduzione al viaggio nell’Universo, la navigazione spaziale, l’esplorazione del Sistema Solare e l’osservazione dello Spazio profondo, con l’aggiunta di un percorso dedicato a sei scienziate. Una novità è l’introduzione di un proiettore full dome che, unito al proiettore opto-meccanico, rende il Planetario unico nel panorama nazionale.
Parole chiave
planetario, astronomia, didattica.
The evolution of the Planetarium of the Fondazione Museo Civico of Rovereto, a place for experimenting with communication
Abstract
In the 1990s, the Fondazione Museo Civico di Rovereto added two new structures: the Planetarium and the Astronomical Observatory on Mount Zugna. Simultaneously, the Astronomy Area expanded, engaging in research, education, and outreach. The planetarium, inaugurated in ‘98, became a reference tool for astronomical outreach and a hub for experimentation and collaborations, beside hosting artistic and scientific events. Recently, it was redesigned, becoming a pilot project for the Museum of Sciences and Archeology. The new setup, inaugurated in 2022, offers an immersive experience, divided into four sections: an introduction to the journey through the Universe, space navigation, exploration of the Solar System, and deep space exploration, with an additional path dedicated to six female scientists. A novelty is the introduction of a full dome projector, which, combined with the opto-mechanical projector, makes the planetarium unique on the national scene.
Keywords
planetarium, astronomy, education.
p. 12 /L’evoluzione del Planetario della Fondazione Museo Civico di Rovereto, luogo di sperimentazione della comunicazione
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Il Museo Universitario di Chieti e Pescara ha partecipato alla creazione della prima Rete dei Musei Universitari Italiani. L’adesione al progetto MIUR ha permesso la valorizzazione e la digitalizzazione delle collezioni attraverso l’attività di catalogazione. Sono stati raccolti tutti i dati utili per compilare i campi previsti nelle relative schede. Tale lavoro è in fase di conclusione. Lo studio dei reperti per la compilazione delle schede ICCD ha portato alla consapevolezza che la catalogazione è sia strumento sia risorsa per diverse comunità identitarie. Questa ricerca ha consentito al Museo di ottenere nuove informazioni e approfondire quelle conosciute, per poterle rendere fruibili al pubblico mediante attività di didattica museale, di orientamento, seminari e pubblicazioni. In tal modo il Museo sarà vissuto come spazio di dialogo, incontro e scambio, di produzione di pensieri e azioni innovative, dove promuovere, tutelare e alimentare il concetto di diversità e inclusione, anche culturale.
Parole chiave
museo, collezioni, catalogo, beni culturali, rete museale.
The collections of the University Museum of Chieti and Pescara in the general catalog of Cultural Heritage
Abstract
The University Museum of Chieti and Pescara participated in the creation of the first Network of Italian University Museums. Participation in the MIUR Project has allowed the valorisation and digitalisation of the Collections through cataloging activities. All the data needed to fill in the fields provided in the relevant forms have been collected. This work is nearing completion. The study of the finds for the compilation of the ICCD cards has led to the awareness that cataloging is both a tool and a resource for different identity communities. This research has allowed the Museum to obtain new information and deepen that already in its possession in order to make it accessible to the public through museum education, orientation, seminars and publications. In this way the Museum will be experienced as a space for dialogue, meeting and exchange, for the production of innovative thoughts and actions, where the concept of diversity and inclusion, including cultural diversity, can be promoted, protected and nurtured.
Keywords
museum, collections, catalog, cultural heritage, network.
p. 16 /Le collezioni del Museo Universitario di Chieti e Pescara nel Catalogo generale dei Beni Culturali
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L’algario di Aristocle Vatova e Victor Schiffner, contenente preziose informazioni sul popolamento algale della Laguna di Venezia nella prima metà del ’900, è stato interamente digitalizzato ed è liberamente consultabile online. Nella fase di trascrizione dei dati, svolta a partire dalle immagini dei campioni, è emerso come i due Autori non siano stati i soli artefici della collezione. Altri contributi sono stati evidenziati tramite l’esame delle grafie riconoscibili sui fogli d’algario e il successivo confronto con documenti autografi condivisi dagli eredi di Vatova o conservati presso il Museo di Storia Naturale di Venezia. In particolare, Achille Forti determinò un numero consistente di campioni, mentre Augusto Béguinot non solo partecipò alla raccolta sul campo ma ebbe anche un ruolo importante nella redazione della pubblicazione che raccoglie i risultati della ricerca. Infine, Michelangelo Minio organizzò la collezione, ricevuta in dono da Vatova, dopo avere confrontato i dati pubblicati con i campioni d’algario.
Parole chiave
algario Vatova-Schiffner, contributi autografi, Achille Forti, Augusto Béguinot, Michelangelo Minio.
The algarium by Aristocle Vatova and Victor Schiffner through autograph contributions
Abstract
The algarium of Aristocle Vatova and Victor Schiffner contains valuable information on the algae population of the Venice Lagoon in the first half of the 20th century; this collection has been entirely digitized and is accessible online. During the process of data transcription from images, it became evident that Vatova and Schiffner were not the sole authors of this collection. Additional contributions were identified through handwriting analysis on the algarium sheets and comparison with autograph documents from Vatova’s heirs or those archived at the Natural History Museum of Venice. Notably, Achille Forti made significant contributions by identifying a considerable number of samples, while Augusto Béguinot was involved not only in the fieldwork but also in the drafting of the publication that compiled the research results. Finally, Michelangelo Minio organized the collection, received from Vatova, after carefully comparing the published data with the algarium specimens.
Keywords
Vatova-Schiffner algarium, autograph contributions, Achille Forti, Augusto Béguinot, Michelangelo Minio.
p. 20 /L’algario Aristocle Vatova - Victor Schiffner e i contributi autografi
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Il Museo Gemmellaro dell’Università degli Studi di Palermo custodisce oltre 600.000 reperti suddivisi in numerose collezioni geologiche e paleontologiche provenienti da tutto il mondo che abbracciano un intervallo di tempo di oltre 400 milioni di anni. Grazie alla varietà di collezioni che il Museo possiede, le attività che il Museo porta avanti per affermare e far conoscere la propria identità di museo territoriale sono numerose e diversificate contribuendo a rafforzare l’identità e la crescita sociale della comunità siciliana.
Parole chiave
collezioni scientifiche, conservazione, esposizione, educazione, territorio.
The collections: “museum items” or living memory of cultural heritage?
Abstract
The Gemmellaro Museum of the University of Palermo houses over 600.000 fossils and rocks divided into numerous paleontological and geological collections from around the world, spanning a time interval of over 400 million years. Thanks to the variety of the preserved collections, the activities that the museum carries out to affirm and spread its identity as a territorial museum are numerous and diversified.
Keywords
scientific collection, conservation, exhibition, education, territory.
p. 24 /Le collezioni: “pezzi da museo” o memoria viva del patrimonio culturale?
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Lo studio della diversità delle briofite in siti archeologici è rilevante sia per la conservazione dei beni culturali, sia per l’interesse di tipo naturalistico. La tecnica del DNA barcoding può essere un valido strumento di supporto all’analisi dei tratti morfologici per ottenere un’accurata identificazione delle briofite. Questo lavoro è finalizzato a indagare le briofite dell’Arco d’Augusto di Aosta, integrando l’approccio morfologico con quello molecolare basato sull’analisi di tre loci. Dai 48 campioni prelevati, l’analisi morfologica ha permesso di identificare 23 specie. Per il 69% dei campioni l’approccio molecolare ha confermato l’identificazione, mentre nell’8% ha permesso la revisione dell’esito morfologico; nei restanti casi le incongruenze emerse sono per lo più dovute alla mancanza di sequenze nei database di riferimento. L’approccio integrato ha dunque permesso di identificare almeno 26 differenti taxa evidenziando possibili specie biodeteriogene e altre con ruolo protettivo.
Parole chiave
DNA, monitoraggio, tratti morfologici, monumento storico.
An integrated approach for the identification of bryological samples collected on the “Arco d’Augusto” of Aosta
Abstract
The study of bryological diversity in archaeological sites can be relevant for several fields such as conservation of cultural heritage and biodiversity survey. DNA barcoding is a valuable technique supporting analysis of morphological traits for an accurate identification of bryophytes. The present research is aimed at investigating bryophytes colonizing the “Arco d’Augusto” of Aosta by integrating morphological identification with a molecular approach based on the analysis of three loci. Among the 48 collected samples, 23 species were identified through morphological analysis. In the 69% of samples, molecular approach confirmed the identifications whereas, in the 8%, it allowed for the revision of the morphological results; in the remaining cases, inconsistencies were mainly due to the lack of target sequences in the reference databases. The integrated approach allowed the identification of at least 26 taxa, detecting species potentially detrimental and others beneficial to monuments.
Keywords
DNA, monitoring, morphological traits, historical monument.
p. 28 /Un approccio integrato per l’identificazione delle collezioni di briofite prelevate dall’Arco d’Augusto di Aosta
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Nel presente lavoro si espongono le attività svolte dal Museo di Geologia e Paleontologia (MGP) dell’Università di Padova durante le varie fasi della sua conversione da Museo a Sezione del Museo della Natura e dell’Uomo (MNU). In particolare, si illustrano le pratiche utilizzate durante il trasloco, il restauro e il riallestimento dei reperti, al fine di salvaguardare la conservazione e l’integrità delle collezioni stesse. La complessità dell’operazione, iniziata nel 2010, ha avuto fasi alterne con una spinta finale negli ultimi due anni (2021-2023). Ciò ha portato alla nascita di un nuovo museo più grande e complesso, che ingloba anche altri tre musei naturalistici dell’Università e utilizza linguaggi espositivi più moderni, consentendo una maggiore condivisione dell’attività di ricerca con il pubblico e il territorio.
Parole chiave
museo, sezione, collezioni geopaleontologiche, riorganizzazione.
A different museum: reorganization of the Geology and Paleontology collections from Museum to a Section of the MNU
Abstract
This work presents the activities carried out by the Museum of Geology and Paleontology (MGP) of the Padova University during the various phases of the work for its conversion from a Museum to a Section of the Museum of Nature and Humankind (MNU). In particular, the practices used during the removal, restoration and rearrangement of the collection items are illustrated, in order to guarantee the conservation and integrity of the collections themselves. This complex task, which began in 2010, had alternating phases with a final push in the last two years (2021-2023). This led to the birth of a new, larger and more complex Museum, which incorporates three other naturalistic museums of the University and adopts more modern exhibition languages, allowing better sharing of the research activities with the general public and the territory.
Keywords
museum, section, geopaleontological collections, reorganization.
p. 33 /Un museo diverso: riorganizzazione delle collezioni di geologia e paleontologia da Museo a Sezione del MNU
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“GEOdi - Geologia digitale” è un progetto del MUSE - Museo delle Scienze di Trento, cofinanziato dal Fondo per la Cultura del Ministero della Cultura e conclusosi a fine 2023. Con l’obiettivo di valorizzare le proprie raccolte e renderle davvero patrimonio collettivo, il progetto ha supportato le azioni di inventariazione, georeferenziazione, digitalizzazione e pubblicazione online di 11.500 reperti appartenenti alle collezioni mineralogiche e petrografiche del MUSE e del Museo Geologico delle Dolomiti a Predazzo. Il progetto ha sviluppato una serie di azioni di comunicazione e valorizzazione, tra cui la realizzazione di un’esperienza immersiva in realtà virtuale e 10 podcast dedicati all’infanzia, alla scoperta del patrimonio geologico trentino.
Parole chiave
collezioni, minerali, rocce, digitalizzazione, realtà virtuale.
MUSE mineralogical and geological collections between Real and Virtual: the GEOdi project
Abstract
“GEOdi - Digital Geology” is a project of MUSE - Trento Science Museum, co-funded by the Ministry of Culture’s Fund for Culture and concluded at the end of 2023. With the aim of enhancing its collections and making them truly a collective heritage, the project supported actions to inventory, georeference, digitize and publish online 11,500 specimens belonging to the mineralogical and petrographic collections of MUSE and the Geological Museum of the Dolomites in Predazzo. The project has developed a series of communication and enhancement actions, including the creation of an immersive virtual reality experience and 10 podcasts dedicated to children discovering Trentino’s geological heritage.
Keywords
collections, minerals, rocks, digitization, virtual reality.
p. 37 /Le collezioni geo-mineralogiche del MUSE tra reale e virtuale: il progetto GEO di
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L’impianto espositivo del Museo di Storia dell’Agricoltura e la narrazione che ne viene offerta al visitatore pongono al centro dell’attenzione il contributo delle agricolture di tutto il mondo all’odierna agricoltura, evidenziando, al contempo, la matrice culturale e tecnica comune. Un intero spazio espositivo è dedicato a “L’agricoltura italiana sintesi delle agricolture del mondo”. Gli oggetti e i pannelli permettono ai visitatori di immergersi in una ricca panoramica delle pratiche agricole, sviluppatesi in epoche e luoghi lontani tra loro, diverse ma al contempo accomunate da forti similitudini. La diversità e l’origine multietnica dell’agricoltura costituiscono un tema conduttore che si dipana lungo tutto il percorso espositivo. Nei pannelli introduttivi è riportata una grande mappa della domesticazione di piante e animali che mette in evidenza, sulla base delle più recenti acquisizioni archeologiche, l’esistenza di numerosi centri di domesticazione indipendenti nei diversi continenti. La valorizzazione della diversità dell’agricoltura è un obiettivo costante anche sul sito web del Museo.
Parole chiave
agricoltura, allevamento animale, domesticazione, pratiche colturali, strumenti agricoli.
In our agriculture, all the agricultures of the world
Abstract
The exhibition layout of the Museum of Agricultural History, along with the narrative presented to visitors, are centered on highlighting the contributions of agriculture practices from around the world to today agriculture. Simultaneously, it underscores the shared cultural and technical basis that characterize agricultural practices globally. An entire exhibition space is dedicated to “Italian agriculture as a synthesis of global agriculture”. Through a combination of objects and informative panels, visitors can explore a comprehensive overview of agricultural practices that have developed in distant periods and regions, each distinct but united by strong similarities. The theme of diversity and the multi-ethnic origin of agriculture is woven throughout the exhibition. The introductory panels show a comprehensive map of plant and animal domestication, based on the latest archaeological findings, that highlights the existence of several independent domestication centers across different continents worldwide. The celebration of agricultural diversity and its multi-ethnic origins remains a consistent goal reflected on the museum’s website as well.
Keywords
agriculture; animal breeding, agricultural tools, cultural practices, domestication.
p. 41 /Nella nostra agricoltura, tutte le agricolture del mondo
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La piccola collezione di meteoriti del Museo di Mineralogia dell’Università degli Studi di Pavia comprende una ventina di esemplari e ha una doppia valenza, storica e didattica. I documenti preservati nell’archivio del Museo non riportano molte informazioni circa l’arrivo, a Pavia, delle singole meteoriti, ma i pezzi testimoniano la rilevanza della collezione sotto il profilo storico. Le stesse etichette permettono di leggere una parte della storia delle meteoriti e della collezione. Alcune meteoriti conservano ancora il documento di ingresso al Museo. La valorizzazione di questa collezione ha preso avvio con lo studio sistematico della seppur ridotta documentazione di archivio, abbinata alla ricerca bibliografica di lavori scientifici relativi alle specifiche meteoriti, fino allo studio non invasivo degli oggetti stessi. La meteorite più antica presente nella collezione è senza dubbio quella caduta nei dintorni di Siena, il 26 giugno 1794, raccolta da Lazzaro Spallanzani.
Parole chiave
collezioni storiche, collezioni scientifiche, meteoriti, valorizzazione.
The meteorite collection of the Museum of Mineralogy, University of Pavia: re-discovery and valorization
Abstract
The meteorite collection of the Museum of Mineralogy of the University of Pavia comprises twenty specimens and has a dual value, historical and educational. The documents preserved in the Museum’s archives do not report much information about the arrival, in Pavia, of individual meteorites, but the pieces testify to the collection’s historical significance. The labels themselves make it possible to read some of the history of the meteorites and the collection. Some meteorites still retain the document of entry at the Museum. The enhancement of this collection began with the systematic study of the albeit small archival documentation, combined with bibliographic research of scientific works related to the specific meteorites, to the non-invasive study of the specimens. The oldest meteorite in the collection is undoubtedly the one collected in the vicinity of Siena on June 26, 1794, by Lazzaro Spallanzani.
Keywords
historical collections, scientific collections, meteorites, enhancement.
p. 45 /La collezione di meteoriti del Museo di Mineralogia dell’Università di Pavia: riscoperta e valorizzazione
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L’Università degli Studi di Genova, nell’ambito delle proprie attività di Terza Missione (TM), ha intrapreso da alcuni anni un percorso di valorizzazione e condivisione del proprio patrimonio culturale. A partire dal 2022, in collaborazione con il Comune di Genova, è stato realizzato un primo progetto di Servizio Civile Universale (SCU) dedicato a questi scopi, in cui due Operatori Volontari (OV) hanno utilizzato tecniche fotogrammetriche per realizzare modelli 3D digitali di beni appartenenti alle collezioni di anatomia comparata, anatomia umana, zoologia, geologia, archeologia e paleontologia. I modelli 3D sono stati pubblicati su Sketchfab, in una pagina dedicata all’istituendo Sistema Museale di Ateneo, e utilizzati in svariate attività culturali e sociali sul territorio. Grazie alla forte motivazione degli OV e al loro coinvolgimento in tutte le fasi di lavoro, è stato possibile sperimentare varie tecniche di ripresa e realizzare così modelli 3D anche molto complessi. Le attività di digitalizzazione sono tutt’ora in corso di svolgimento nell’ambito dei nuovi bandi del Servizio Civile Universale.
Parole chiave
beni culturali, valorizzazione, co-progettazione, Servizio Civile Universale, musei universitari.
Universal Civil Service and the enhancement of university scientific collections: an effective synergy
Abstract
The University of Genoa, as part of its Third Mission (TM) activities, has recently started a process of enhancement and sharing of its cultural heritage. Since 2022, in collaboration with the Municipality of Genoa, a first Universal Civil Service (UCS) project dedicated to these purposes was created. Within this framework, two Volunteer Operators (VOs) used photogrammetric techniques to create digital 3D models of cultural heritage items belonging to the collections of comparative and human anatomy, zoology, geology, archeology and paleontology. The 3D models were published on Sketchfab, on a page dedicated to the University Museum System, and used in various cultural and social activities. Thanks to the strong motivation of the VOs and their involvement in all phases of the work, it was possible to experiment different shooting techniques that led to the creation of even complex 3D models. Digitization activities are still being carried out as part of new UCS projects.
Keywords
cultural heritage enhancement, coplanning, Universal Civil Service, university museums.
p. 49 /Servizio Civile Universale e valorizzazione delle collezioni scientifiche universitarie: una sinergia efficace
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Una delle linee di ricerca del National Biodiversity Future Center è lo studio e la valorizzazione delle collezioni naturalistiche italiane intese come “archivi materiali” per comprendere il nostro rapporto con la biodiversità. Il contributo analizza un caso particolare di collezioni, quelle cecidologiche, caratterizzate da campioni di galle (o cecidi), le tipiche protuberanze vegetali che si formano sulle piante per l’azione di altri organismi viventi, come insetti, acari e funghi. In questo senso sono delle collezioni “ibride”, al confine tra botanica e zoologia, che presentano diverse tecniche di preparazione e conservazione. In questo ambito, la raccolta del botanico Alessandro Trotter (1874-1967), formatasi nel periodo 1890-1940 e ora conservata presso il Museo Botanico dell’Università di Padova, gioca un ruolo importante per capire i processi di creazione e le sfide, a livello storico-scientifico e museologico, di una collezione interdisciplinare “per natura”.
Parole chiave
galle, collezioni cecidologiche, Alessandro Trotter, biodiversità, erbari.
Materials, Spaces and Communities of Practice for Biodiversity: Alessandro Trotter’s Gall Collection.
Abstract
The study and valorisation of Italian natural history collections as “material archives” can help us to understand our relationship with biodiversity: this is one of the lines of research developed at the National Biodiversity Future Center. This paper analyses a particular case of such collections, the caecidological ones, characterised by specimens of galls (or cecidia), the typical outgrowth of plant tissue due to the action of other organisms, such as insects, mites, or fungi. In this sense, they are “hybrid” collections, situated at the boundary between botany and zoology, with different preparation and conservation techniques. In this context, the collection of botanist Alessandro Trotter (1874-1967), amassed in the years 1890-1940 and now preserved at the Botanical Museum of the University of Padua, plays an important role in understanding the processes of creation and the challenges, in terms of history and museology, of a collection that is interdisciplinary “by nature”.
Keywords
gall plants, cecidological collections, Alessandro Trotter, biodiversity, herbaria.
p. 53 /Materiali, spazi e comunità di pratiche per la biodiversità: la collezione cecidologica di Alessandro Trotter
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Il 13 febbraio 2023 è stato inaugurato il nuovo Museo Botanico dell’Università di Padova. Collocato nell’Orto Botanico, nell’edificio che fino a metà Novecento ha ospitato la casa del prefetto e l’Istituto, il Museo completa l’offerta culturale del sito UNESCO che lo ospita, arricchendo il percorso con la storia dell’Orto e della botanica, a partire dal suo legame con la medicina e la farmacopea durante il Rinascimento. Alla sua realizzazione hanno collaborato professionalità provenienti dalla storia della scienza, dalle scienze naturali e dalla farmacologia. Al primo piano dell’edificio, oltre all’Erbario, è ospitata la nuova Biblioteca storica di medicina e botanica Vincenzo Pinali e Giovanni Marsili. Il Museo espone una selezione delle collezioni otto-novecentesche, con reperti sottoposti periodicamente a rotazione per motivi di conservazione. Il Museo, l’Erbario e la Biblioteca rappresentano un importante polo di conservazione, studio e valorizzazione delle collezioni dell’Università di Padova.
Parole chiave
museo botanico, orto botanico, Università di Padova, storia della botanica e della medicina, erbari.
The New Botanical Museum of the University of Padua between History and Plants
Abstract
The new Botanical Museum of the University of Padua was inaugurated on 13 February 2023. Located in the building that housed the Prefect’s House and the Institute of Botany until the mid-20th century, the Museum completes the cultural offer of the Botanical Garden (a UNESCO site), enriching the itinerary with the history of the Garden and botany, starting with its connection to medicine and pharmacopeia during the Renaissance. Professionals from the history of science, botany and pharmacology collaborated in its realisation. In addition to the Herbarium, the first floor of the building houses the new “Vincenzo Pinali and Giovanni Marsili” Historical Library of Medicine and Botany. The Museum exhibits a selection of the 19th and 20th century collections, which are periodically rotated for conservation reasons. The Museum, Herbarium and Library represent an important center for the conservation, study and valorisation of the botanical collections of the University of Padua.
Keywords
botanical museum, botanical Garden, University of Padova, history of botany and medicine, herbaria
p. 57 /Il nuovo Museo Botanico dell’Università di Padova tra storia e piante
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Il Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Torino custodisce fondi fotografici differenti per provenienza, storia e consistenza, che sono al centro di attività volte a migliorarne la conservazione, la consultazione e la valorizzazione. Il contributo illustrerà quanto realizzato nell’ambito del progetto vincitore dell’avviso pubblico “Strategia Fotografia 2020”, finanziato dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. L’iniziativa ha previsto interventi conservativi e azioni di digitalizzazione, catalogazione e comunicazione su quattro fondi fotografici del Sistema Museale: uno proveniente dall’archivio del Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso” e gli altri tre dall’archivio del Museo di Antropologia ed Etnografia, per un totale di 1152 fototipi.
Parole chiave
fotografia, digitalizzazione, restituzione pubblica, diversità.
Images of the Other in the scientific photographies of the Turin University Museum System: “Strategia Fotografia 2020”
Abstract
Turin’s University Museum System (SMA) preserves several photographic collections diverse by origin, history and consistency that are at the core of activities aimed at improving their preservation, accessibility and promotion. This paper aims to present the achievements of the project that won the public call “Strategia Fotografia 2020” supported by the Directorate-General for Contemporary Creativity of the Ministry of Culture. The project, dedicated to four photographic collections of SMA: one from the archive of the “Cesare Lombroso” Museum of Criminal Anthropology and the others from the Museum of Anthropology and Ethnography (for a total of 1,152 photographs), included interventions of preservation and digitization and activities of cataloguing and communication.
Keywords
photography, digitization, dissemination, cultural diversity.
p. 61 /Immagini dell’Altro nella fotografia scientifica del Sistema Museale di Ateneo di Torino: “Strategia Fotografia 2020”
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Adimus sarà il museo digitale dedicato alle collezioni scientifiche presenti nei musei dell’Ateneo Sapienza. Si tratta di oltre tre milioni di esemplari tra specimina biologici e naturalistici, strumentaria medica e scientifica, apparecchiature tecnologiche, opere d’arte e reperti archeologici da mettere a disposizione online in maniera integrata. Ampie saranno le possibilità di incroci tra metadati che permetteranno all’utente finale di ricostruire teorie, storie, ambientazioni e quant’altro interessi conoscere di una collezione che annovera, per la parte più antica, reperti provenienti dalla Wunderkammer di Athanasius Kircher (1602-1680) al Collegio Romano e dai primi musei sorti nel Romano Pontificio Archiginnasio, presso Sant’Ivo alla Sapienza all’inizio del XIX secolo. Oltre alla catalogazione e alla digitalizzazione, Adimus funzionerà da gestionale interno e da propulsore per la valorizzazione delle collezioni, inglobando le attività di public engagement e Terza Missione.
Parole chiave
museo digitale, digitalizzazione, valorizzazione, catalogazione, interoperabilità.
Adimus: the digital environment of Sapienza museums
Abstract
Adimus will be the digital museum of the scientific collections held in the museums of Sapienza University. It will contain over three million records, including those of biological and naturalistic specimens, medical and scientific instruments, technological equipment, works of art and archaeological finds, all to be made available online in an integrated system. Extensive metadata cross-fertilization will allow the end user to reconstruct theories, histories, settings, and generally information about a collection including artifacts as old as those from Athanasius Kircher’s (1602-1680) Wunderkammer at the Collegio Romano or from early 19th century didactic collections in the Roman Pontifical Archiginnasio at Sant’Ivo alla Sapienza. Moreover, Adimus will function as an internal management and propeller for the enhancement of the collections, incorporating Public Engagement and Third Mission activities.
Keywords
digital museum, digitalisation, heritage enhancement, data catalog, data interoperability.
p. 66 /Adimus: Ambiente Digitale Musei Sapienza
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In questo breve lavoro si presenta la banca dati georeferenziata della componente fanerogamica, arbustiva e arborea, dell’Orto Botanico di Palermo. Lo studio ha riguardato il censimento di oltre quattromila individui in piena terra, la conseguente creazione di un geodatabase informatizzato e le relative elaborazioni. Svolto nell’arco di un triennio, questo censimento ha consentito di conoscere informazioni sulla quantità, sulle caratteristiche e sull’esatta posizione dei taxa, eliminando precedenti stime approssimative e aggiungendo notizie nuove rispetto a quanto desumibile dai registri storici cartacei. Il sistema informativo così strutturato si è dimostrato fondamentale per lo sviluppo di strategie di salvaguardia della biodiversità nonché per la compilazione di un corretto piano di gestione e di manutenzione. Inoltre, ha permesso una conduzione più efficiente del processo di etichettatura, l’organizzazione di percorsi tematici e, soprattutto, la realizzazione di un navigatore completo di dislocazione e informazioni sulle piante, utilizzabile su smartphone e/o tablet.
Parole chiave
GIS, inventario, orti botanici, botanica.
The Geographical Information System (GIS) of the floristic component of Botanic Garden of Palermo
Abstract
This brief article describes the georeferenced database of the phanerogamic shrub and tree component of the Palermo Botanical Garden. The study consisted in the census of over 4,000 plants in open ground, the subsequent creation of a computerized geo-database and the relevant processing. Conducted over a three-year period, the census allowed us to gather information on the quantity, features, and exact taxon location, superseding previous rough estimates and adding new information to what could already be inferred from historical paper records. The information system thus organized has proven fundamental for the development of biodiversity conservation strategies, as well as the compilation of a structured management and maintenance plan. Furthermore, it enabled a more efficient labeling process, the organization of thematic routes and, most importantly, the creation of a navigator complete with plant information and locations, which is accessible on smartphone and tablet.
Keywords
GIS, database, botanic gardens, botany.
p. 71 /Il Sistema Informativo (GIS) della componente floristica dell’Orto Botanico di Palermo
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Nell’ambito delle molte iniziative volte al recupero del patrimonio naturale e culturale in seguito all’incendio del settembre 2018, che distrusse oltre 1100 ettari di territorio del Monte Pisano, il Museo di Storia Naturale e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, in collaborazione con il Comune di Calci e con lo Sportello di Agroecologia di Calci, hanno realizzato il Parco della Ricordanza, attraverso il progetto “Eco-parco della ricordanza: un progetto di cittadinanza attiva”, cofinanziato dalla Fondazione Pisa. Il Parco si trova a Montemagno (Calci, Pisa), su un terreno terrazzato di mezzo ettaro, distrutto dall’incendio, ed è un omaggio ai tanti volontari attivatisi durante e dopo l’incendio per la salvaguardia del territorio. È stato realizzato attraverso un processo partecipativo volontario in cui il Museo ha dato il suo contributo, in particolare nella progettazione del Parco e nella creazione di pannelli descrittivi a doppia lettura per adulti e per bambini.
Parole chiave
eco-parco, territorio, valorizzazione, cittadinanza attiva, incendio.
The Park of Remembrance: an example of recovery and enhancement of cultural and natural heritage
Abstract
As part of the many initiatives aimed to restore the natural and cultural heritage after the fire of September 2018, which destroyed more than 1,100 hectares of land on Mount Pisano, the Museum of Natural History and the Department of Earth Sciences of the University of Pisa, in collaboration with the Municipality of Calci and the association “Sportello di Agroecologia di Calci”, created the Park of Remembrance, through the project “Eco-park of remembrance: an active citizenship project”, co-funded by the Pisa Foundation. The Park is in Montemagno (Calci, Pisa), on a terraced plot of about half a hectare destroyed by fire, and it is a tribute to the many volunteers who were activated during and after the fire to safeguard the area. Its realization came about through a voluntary participatory process, in which the Museum gave his contribution, in particular, in the design of the Park and the creation of double-reading descriptive panels for adults and children.
Keywords
eco-park, territory, enhancement, active citizenship, fire.
p. 75 /Il Parco della Ricordanza: esempio di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico
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Il Museo Botanico del Sistema Museale dell’Università Siena (SIMUS) lavora nel territorio senese con scuole, turisti e musei toscani. La collaborazione con Fondazione Santa Maria della Scala inizia nel 2018, ma le due istituzioni avevano un’origine comune: l’Ospedale Santa Maria della Scala, che dal Medioevo univa Università e Ospedale. La collaborazione si affina con il progetto “Il profumo della fiabe” e con “Raggioverde”, che vede riuniti giovani artisti di tutto il mondo e il sapere scientifico del Museo Botanico, avendo come cornice il paesaggio toscano.
Parole chiave
botanica, arte contemporanea, scuole, cultura scientifica.
Botany and contemporary art: experiences in the Botanical Museum of University of Siena
Abstract
The Botanical Museum works in the Sienese territory with schools, tourists, and museums in the area. The collaboration with Fondazione Santa Maria della Scala began in 2018, but the two institutions had a common origin: the Santa Maria della Scala Hospital, which united university and hospital since the Middle Ages. The collaboration is refined with the project “Il profumo delle Fiabe” and “Raggioverde”, which brings together young artists from around the world and the scientific knowledge of the Botanical Museum, having the Tuscan landscape as a backdrop.
Keywords
botany, contemporary art, schools, scientific culture.
p. 79 /Botanica e arte contemporanea: esperienze nel Museo Botanico dell’Università di Siena
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La collezione ornitologica “A. Carlotto”, composta da circa 1000 esemplari, è conservata oggi presso l’omonimo Museo sito nella Rocca Visconteo Veneta di Lonato del Garda (BS), gestito dalla Fondazione Ugo da Como. Negli ultimi mesi la Fondazione ha deciso di rinnovare questo piccolo Museo grazie a un percorso programmatico e progettuale che sta coinvolgendo diverse professionalità, in primis museologi naturalistici. Sono state fatte valutazioni di gradimento sul pubblico e verifiche sulle potenzialità della collezione e della narrazione che ne può derivare. L’area in cui il Museo stesso è collocato è importante e strategica, è infatti a forte vocazione turistica, soprattutto straniera. Da questi risultati nasce quindi l’idea sia di un nuovo allestimento sia di una nuova identità e missione per una piccola perla del territorio bresciano. Saranno previsti nuovi percorsi sensoriali, immersivi ed educativi, adatti a tutte le età e a tutti i tipi di pubblico, italiano e straniero, atti a una maggiore inclusività.
Parole chiave
Carlotto, museo ornitologico, identità, biodiversità, collezione.
The “A. Carlotto” museum, a museum in search of identity
Abstract
The ornithological collection “A. Carlotto”, consists of about 1000 specimens, owned by the Municipality of Lonato and preserved today in the Museum of the same name located in the Rocca Visconteo Veneta in Lonato del Garda (Brescia), managed by the Ugo da Como Foundation. In recent months the management of the Foundation has decided to renewal this small museum and thus a programmatic and planning process has begun which is involving various professionals, primarily naturalistic museologists. Evaluations of public satisfaction and the potential of the collection and the narrative that can derive from it were carried out. In fact, the area in which the Museum is located is important and strategic, with a strong tourist vocation, especially foreign ones. From these reflections the idea of both a new layout and a new identity and mission for a small treasure of the Brescia area was born. New sensorial, immersive and educational paths will be planned, suitable for all ages and all types of audiences, Italian and foreign, aimed at greater inclusiveness.
Keywords
Carlotto, ornithological museum, identity, biodiversity, collection.
p. 82 /Il Museo “A. Carlotto”, un museo in cerca di identità
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La Regione Toscana, nel contesto del Programma regionale Fesr 2021-2027 ha avviato il progetto “Ecosistema digitale per la cultura” a sostegno della diffusione della conoscenza e della fruizione digitale del patrimonio culturale toscano. Il progetto ha coinvolto, per l’area Scienza, numerose istituzioni scientifiche toscane e ha visto la realizzazione di una campagna di digitalizzazione e catalogazione di manoscritti e reperti scientifici finalizzata alla loro diffusione, valorizzazione e salvaguardia e di un portale telematico all’interno del quale sono confluiti percorsi digitali narrativi e di visita, per una fruizione da parte sia degli specialisti sia del pubblico generico. All’interno di questo progetto il Sistema Museale dell’Università di Firenze ha scelto di valorizzare la collezione Targioni Tozzetti per la sua grande importanza storico-scientifica.
Parole chiave
digitalizzazione, collezioni scientifiche, Targioni Tozzetti, database.
The digitalization of the Targioni Tozzetti collection as part of the “Digital Ecosystem for Culture” project
Abstract
The Tuscany region, in the context of the 2021-2027 Fesr regional program, has launched the “Digital Ecosystem for Culture” project to support the dissemination of knowledge and digital use of the Tuscan cultural heritage. The project involved, for the Science area, fifteen Tuscan scientific institutions and saw the creation of a digitalization and cataloging campaign of manuscripts and mineralogical specimens aimed at their protection and of an electronic portal within which digital narrative and touristic paths converged, for use by both specialists and the general public. Within this project, the Museum System of the University of Florence has chosen to enhance the Targioni Tozzetti Collection due to its great historical-scientific importance.
Keywords
digitalization, scientific collections, Targioni Tozzetti, database.
p. 85 /Digitalizzazione della collezione Targioni Tozzetti nell’ambito del progetto “Ecosistema digitale per la cultura”
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La Prima Esposizione Nazionale di Storia della Scienza ebbe luogo a Firenze nel 1929 e fu organizzata da Andrea Corsini, Piero Ginori Conti, Antonio Garbasso e Giorgio Abetti con l’obiettivo di mostrare il “primato” storico dell’Italia nelle scienze e di sostenere l’opportunità di fondare a Firenze il primo museo nazionale di storia della scienza (l’attuale Museo Galileo). Il Comitato Nazionale ricorse all’aiuto di comitati locali per reperire e raccogliere i materiali da esporre. Il medico Luigi Messedaglia (1874-1956) e il botanico Achille Forti (1878-1937) costituirono il Comitato Veronese per celebrare la “grandezza” della città. Forti, intellettuale attento alla storia della scienza e alla valorizzazione del patrimonio veronese, svolse un ruolo di primo piano nella selezione e, in particolare, nella riproduzione fotografica dei pezzi da esporre provenienti dal Museo Civico di Storia Naturale di Verona.
Parole chiave
Achille Forti, storia della scienza, fotografia, collezioni.
Achille Forti and the First National Exposition of the History of Science (1929)
Abstract
The First National Exhibition of the History of Science took place in Florence in 1929 and was organized by Andrea Corsini, Piero Ginori Conti, Antonio Garbasso and Giorgio Abetti. The aim of the exhibition’s curators was to demonstrate the historical prominence of Italy in the sciences and to promote the idea of setting up the first national museum of the history of science in Florence (now Museo Galileo). The National Committee sought the assistance of local committees in locating and gathering materials for the exhibition. The doctor Luigi Messedaglia (1874-1956) and the botanist Achille Forti (1878-1937) established the Veronese Committee to celebrate the “greatness” of the city. In particular, Forti, an intellectual interested in the history of science and the celebration of Verona’s heritage, played a leading role in selecting objects from the Civic Museum of Natural History of Verona for exhibition and, especially, in the photographic reproduction of these objects.
Keywords
Achille Forti, history of science, photography, collections.
p. 89 /Achille Forti e la Prima Esposizione Nazionale di Storia della Scienza (1929)
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L’Italia è ricchissima di biodiversità, con un alto numero di endemismi. Per combatterne la perdita, in accordo con gli obiettivi 13, 14 e 15 dell’Agenda 2030, è fondamentale coinvolgere le generazioni future. A tal fine un gruppo di studentesse del corso Animal care dell’Università di Padova ha avviato il progetto “Action for Biodiversity Italia”, quale parte del programma Roots & Shoots di educazione alla sostenibilità dell’Istituto Jane Goodall Italia. Il progetto mira a coinvolgere i giovani attraverso l’empatia e la vicinanza al territorio, partendo dalle Liste Rosse italiane della IUCN (International Union for Conservation of Nature). Sono state elaborate schede descrittive sui vertebrati delle categorie di status CR, EN, VU (In Pericolo Critico, In Pericolo, Vulnerabili) quali parti di una raccolta dedicata ai giovani, da pubblicare anche online, e la cui peculiarità è la suddivisione regionale, che consolida la conoscenza della biodiversità a rischio del proprio territorio.
Parole chiave
biodiversità, educazione, progetto, Jane Goodall Italia.
Knowing to preserve biodiversity: our endangered wildlife heritage, region by region
Abstract
Italy is very rich in biodiversity, with a high number of endemism. To reduce its loss, in accordance with goals 13, 14 and 15 of the 2030 Agenda, it is essential to involve the future generations. To this end, a group of students from the Animal Care course at the University of Padua has launched the “Action for Biodiversity Italy” project as part of the Italian Jane Goodall Institute’s Roots & Shoots sustainability education program. The project aims to inspire and involve young people through empathy and proximity to the territory, starting from the Italian Red Lists of the IUCN (International Union for Conservation of Nature). Descriptive sheets on vertebrates in the categories of status CR, EN, VU (Critically Endangered, Endangered, Vulnerable) have been drawn up as parts of an anthology dedicated to young people, also to be published online, and whose peculiarity is the regional subdivision, which consolidates the knowledge of biodiversity at risk in relation to one’s own territory.
Keywords
biodiversity, education, project, Jane Goodall Italy.
p. 93 /Conoscere per salvaguardare la biodiversità: il nostro patrimonio faunistico in pericolo regione per regione
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La collaborazione istituzionale tra Soprintendenza e musei locali apre nuove prospettive per la conservazione della biodiversità e dei paesaggi in un tempo storico in cui, a seguito della recente modifica dell’art. 9 della Costituzione, il territorio nazionale registra la progressiva crescita di modelli di sviluppo legati a istanze ambientali, talvolta diverse tra loro, con importanti ricadute sul paesaggio. Recentemente tale collaborazione ha condotto all’individuazione e al riconoscimento di importanti valori identitari di una porzione di territorio dell’alto Viterbese, l’ambito della caldera di Latera, con la conseguente dichiarazione di notevole interesse pubblico, decretata con provvedimento del 15 febbraio 2024. Quest’ultimo costituisce uno strumento di tutela declinato, mediante apposite norme d’uso (vincolo “vestito”), in funzione di una più attenta tutela dei valori riconosciuti.
Parole chiave
paesaggi culturali, tutela, soprintendenza, musei territoriali, collaborazione istituzionale.
Constraint of the Latera caldera: a case of collaboration between the Superintendence and civic museums for the protection of the landscape
Abstract
The institutional collaboration between the Superintendence and local museums opens new perspectives for the conservation of biodiversity and landscapes in a framework in which, following the recent modification of the Art. 9 of the Constitution, the national territory faces the progressive growth of development models linked to several environmental issues, with important repercussions on the landscape. Recently, this collaboration has led to the identification and recognition of important identity values of a portion of the upper Viterbo area, the Latera caldera, with the consequent declaration of notable public interest, decreed with a provision of 15 February 2024. The latter constitutes a protection tool developed, through specific rules of use (“vestito” constraint), for a more careful protection of recognized values.
Keywords
cultural landscapes, protection, superintendence, territorial museums, institutional collaboration.
p. 96 /Vincolo della caldera di Latera: un caso di collaborazione tra Soprintendenza e musei civici per la tutela del paesaggio
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Il presente saggio propone l’utilizzo delle cromolitografie ricavate dalle opere scientifico-divulgative della fine dell’Ottocento e dell’inizio del Novecento per la realizzazione di collezioni digitali e percorsi museali ideali. Questo progetto vuole ipoteticamente unire un pubblico di curiosi dell’Ottocento con un pubblico di studiosi di oggi. Per il primo gruppo si configura una visita a un museo scientifico-naturalistico fruibile da casa o da una biblioteca, per il secondo gruppo diventa possibile implementare i percorsi espositivi e i musei attualmente attivi con un significativo corredo iconografico scientifico-naturalistico.
Parole chiave
cromolitografie, digitalizzazione, itinerari storico-scientifici.
Itineraries through the chromolithographs of scientific-popular works between the late nineteenth and early twentieth centuries
Abstract
This essay proposes the use of chromolithographs obtained from scientific-popular works of the late nineteenth and early twentieth centuries for the creation of digital collections and ideal museum itineraries. This project ideally aims to unite a curious public of the nineteenth century with a public of nowadays scholars. For the first group, a visit to a scientific-naturalistic museum that can be used from home or a library is configured, for the second group it becomes possible to implement the exhibition itineraries and museums currently active with a significant scientific-naturalistic iconographic set.
Keywords
chromolithographs, digitalization, historical-scientific itineraries.
p. 100 /Percorsi attraverso le cromolitografie di opere scientifico-divulgative tra fine Ottocento e inizio Novecento
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L’intervento restituisce i risultati della misurazione e valutazione degli impatti prodotti dalla fruizione delle collezioni scientifiche su persone con disabilità acquisita. Lo studio pilota utilizza i modelli ostetrici settecenteschi in terracotta e cera realizzati dallo scultore bolognese Giovan Battista Manfredini (1742-1789) conservati presso il Museo Ostetrico dell’Università di Modena e Reggio Emilia e la sala Flaiani del Museo Storico dell’Arte Sanitaria di Roma. L’intervento è collegato al progetto “Inclusive Culture and Arts” (ICA) dell’ISPC-CNR finalizzato allo sviluppo di strumenti accessibili per la valutazione degli impatti sociali della cultura. Il campione preso in esame è costituito da 10 adulti con gravi disabilità acquisite ospitati in un centro residenziale a Modena. Gli impatti sono stati valutati in termine di benessere emotivo, creatività e senso di connessione con il patrimonio culturale.
Parole chiave
modelli ostetrici, disabilità, cultura inclusiva, benessere, misurazione impatto.
How to measure and evaluate the social impacts of culture and creativity with inclusive tools
Abstract
The intervention returns the results of measuring and evaluating the impacts produced by the enjoyment of scientific collections on people with acquired disabilities. The pilot study uses the eighteenth-century terracotta and wax obstetrical models made by the Bolognese sculptor Giovan Battista Manfredini (1742-1789) conserved at the Obstetrical Museum of the University of Modena and Reggio Emilia and the Flaiani Room of the Historical Museum of Sanitary Art in Rome. The intervention is linked to the “Inclusive Culture and Arts” (ICA) project of the ISPC-CNR aimed at the development of accessible tools for the evaluation of the social impacts of culture. The sample examined consisted of 10 adults with severe acquired disabilities housed in a residential centre in Modena. The impacts were assessed in terms of emotional well-being, creativity and sense of connection with cultural heritage.
Keywords
obstetric models, disability, inclusive culture, well-being, impact measurement.
p. 104 /Come misurare e valutare gli impatti sociali di cultura e creatività con strumenti inclusivi
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Su incarico della Provincia di Ascoli Piceno, il Museo delle Scienze Unicam ha svolto una revisione della sezione espositiva ottocentesca del Museo di Storia Naturale “Antonio Orsini” di Ascoli Piceno. A causa delle limitazioni imposte dalla disposizione originale, non modificabile, è stato progettato un percorso digitale parallelo, creando nuovi contenuti per alcuni reperti ritenuti più interessanti per il pubblico e al tempo stesso caratterizzanti l’opera dell’Orsini. Per i pezzi scelti si è quindi proceduto alla produzione di testi, immagini, video e podcast e al loro successivo inserimento nell’app “Musei Digitali”, appositamente creata da uno spin-off Unicam. Per mezzo dell’app, in grado di leggere dei QR code associati ai reperti distribuiti lungo il percorso espositivo, è stata ideata una nuova esposizione digitale in grado di fornire contenuti e di rendere più coinvolgente e inclusiva l’esperienza museale. Una caratteristica innovativa dell’app, inoltre, è quella di essere stata progettata per gestire anche reperti di altre collezioni, oltre a quelle dell’Orsini, per consentire così di realizzare una potenziale rete museale nel territorio.
Parole chiave
museo digitale, multimedia, app, QR code, podcast.
New digital technologies with apps, QR codes, and podcasts to enhance the “Orsini” collections in Ascoli Piceno
Abstract
The University of Camerino’s Museum of Sciences, commissioned by the Province of Ascoli Piceno, was tasked with revising the 19th-century exhibition section of the “Antonio Orsini” Museum of Natural History in Ascoli Piceno. Due to constraints imposed by the original immovable arrangement, a parallel digital pathway has been developed, featuring new content for a selection of artifacts considered particularly interesting to the public and representative of Orsini’s work. The selected pieces have been enriched with texts, images, videos, and podcasts for integration into the Musei Digitali app, specifically created by a spin-off of Unicam. Thanks to this application – designed to read QR codes affixed to artifacts and placed along the exhibition path – a new digital exhibition has been realized, capable of conveying content in a way that makes the museum experience more engaging and inclusive. An innovative feature of the app is its ability to manage not only Orsini’s collections but also other collections, effectively creating a museum network within the region.
Keywords
digital museum, multimedia, app, QR code, podcast.
p. 108 /Nuove tecnologie digitali con app, QR code e podcast per valorizzare le collezioni “Orsini” di Ascoli Piceno
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La definizione di museo dell’ICOM del 2022 sottolinea l’accessibilità, l’inclusività e la sostenibilità. Il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa accoglie e adatta le attività alle esigenze delle persone con disabilità, incluso l’Alzheimer, attraverso la collaborazione con associazioni e residenze. La pandemia ha aumentato la richiesta di interventi mirati, e il Museo ha risposto a 25 richieste, ma solo a 7 in modo organizzato, richiedendo nuove competenze agli educatori. Il progetto “Per tutti e per ciascuno” ha coinvolto 85 persone: con sindrome di Down, anziane, ipovedenti, cieche, autistiche e con Alzheimer. Oltre alle competenze scientifiche, l’empatia, la comunicazione e l’adattabilità sono state cruciali. Le professionalità coinvolte includono educatori museali, operatori sociali, psicologi ed esperti di disabilità. Le metodologie comportano adattamento dei contenuti, supporti multisensoriali e approccio personalizzato.
Parole chiave
museo, inclusività, disabilità, educazione, professionalità.
“For everyone and everyone”: museum experiences of inclusion and accessibility
Abstract
The ICOM 2022 definition of a museum emphasizes accessibility, inclusivity, and sustainability. The Natural History Museum of the University of Pisa welcomes and adapts activities to the needs of people with disabilities, including Alzheimer’s, through collaboration with associations and care homes. The pandemic has increased the demand for targeted interventions, and the museum has responded to 25 requests, but only 7 in an organized manner, requiring new skills from educators. The project “For Everyone and Each One” involved 85 people: individuals with Down syndrome, elderly, visually impaired, blind, autistic, and people with Alzheimer’s. In addition to scientific skills, empathy, communication, and adaptability have been crucial. The professionals involved include museum educators, social workers, psychologists, and disability experts. The methodologies include content adaptation, multisensory supports, and a personalized approach.
Keywords
museum, inclusivity, disability, education, professionalism.
p. 111 /“Per tutti e per ciascuno”: esperienze museali di inclusione e accessibilità
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Musei come spazi di dialogo e incontro è il concetto da cui nasce il progetto Incontri/Racconti, che dall’autunno 2022 coinvolge le comunità africane di Montevarchi (AR). Il museo è lo spazio, l’incontro è l’occasione e il racconto è lo strumento per percorsi di dialogo, dove la differenza è ricchezza. La convinzione è che nella conoscenza reciproca ci sia una reale occasione di crescita personale e collettiva, a cui si aggiunge la co-progettazione come strumento idoneo a stabilire equità di vedute ed efficacia di azioni. Il progetto ha portato a momenti di incontro aperti alla collettività a cui è seguito un laboratorio di realizzazione di accessori con stoffe africane che ha ulteriormente favorito legami e rinnovato progettualità. Il Museo Paleontologico e l’Accademia sono diventati così luogo privilegiato di accoglienza, in cui sentirsi a casa e mettersi in gioco, dove si possono sperimentare azioni che favoriscono l’accesso alla cultura come diritto inalienabile di ogni persona.
Parole chiave
Agenda 2030, dialogo interculturale, musei scientifici.
Incontri/Racconti: The Paleontological Museum of Montevarchi as a place of knowledge and narration
Abstract
Museums as spaces for dialogue and meeting is the concept behind the Incontri/Racconti project, which has involved the African communities of Montevarchi (Arezzo) since autumn 2022. The museum is the space, the meeting is the occasion, and the storytelling is the tool for dialogue paths, where difference is wealth. The conviction is that through mutual knowledge, there is a real opportunity for personal and collective growth, to which co-design is added as a suitable tool to establish equity of views and effectiveness of actions. The project has led to public meetings followed by a workshop on creating accessories with African fabrics, further fostering connections and renewing projects. The Paleontological Museum and the Academy have thus become privileged places of welcome, where one feels at home and gets involved, where actions that promote access to culture as an inalienable right of every person can be experimented.
Keywords
Agenda 2030, intercultural dialogue, scientific museums.
p. 115 /Incontri/Racconti: il Museo Paleontologico di Montevarchi come luogo di conoscenza e narrazione
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Nelle collezioni merceologiche dell’ottocentesco Museo Tecnologico dell’Istituto Tecnico, fondato a Firenze nel 1850, oggi Museo della Fondazione Scienza e Tecnica, sono conservati numerosi reperti che documentano l’interesse per le culture non europee.
Parole chiave
Istituto Tecnico di Firenze, Museo Tecnologico, collezioni merceologiche, prodotti extraeuropei, esposizioni universali.
Non-European cultures in the manufacturing collections of the Istituto Tecnico (Florence, 1850)
Abstract
In the collections of the nineteenth-century Museo Tecnologico of the Istituto Tecnico, founded in Florence in 1850, now Museo della Fondazione Scienza e Tecnica, numerous artefacts are preserved, which document the interest in non-European cultures.
Keywords
Istituto Tecnico of Florence, Museo Tecnologico, collections of manufacturing productions, non-european samples, universal exhibitions.
p. 118 /Le culture non europee nelle collezioni merceologiche dell’Istituto Tecnico (Firenze, 1850)
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Nel luglio 2023, si è svolta presso il Museo Italiano di Scienze Planetarie un’attività di arte terapia rivolta alle persone con Azheimer organizzata in collaborazione con due Consorzi di Cooperative Sociali e il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università degli Studi di Firenze. Quest’ultimo ha inserito tale attività nel percorso formativo per gli studenti coinvolti nel progetto Erasmus+ Dementia Care (D-Care). L’incontro ha visto il proficuo contributo di professionisti di discipline diverse e, soprattutto, un’integrazione di scopo fra i sistemi istituzionali della salute, delle politiche sociali e quello delle arti e della cultura. L’attività nel Museo, complementare al percorso terapeutico tradizionale, si è dimostrata un valido ausilio per il miglioramento del benessere psico-fisico delle persone con demenza.
Parole chiave
arte terapia, Alzheimer, formazione, summer school.
Science as art therapy at the Italian Museum of Planetary Science
Abstract
In July 2023, an art therapy activity aimed at people with Azheimer’s was held at the Italian Museum of Planetary Sciences (Museo Italiano di Scienze Planetarie), organized in collaboration with two Consortia of Social Cooperatives and the Department of Experimental and Clinical Medicine of the University of Florence. The latter has included this activity in the training course for students involved in the Erasmus+ Dementia Care (D-Care) Project. The meeting saw the fruitful contribution of professionals from different disciplines and, above all, an integration of purpose between the institutional systems of health, social policies and that of arts and culture. The activity in the Museum, complementary to the traditional therapeutic path, has proven to be a valid aid for improving the psycho-physical well-being of people with dementia.
Keywords
art therapy, Alzheimer, training, summer school.
p. 122 /La scienza come arte terapia al Museo Italiano di Scienze Planetarie
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Le specie aliene invasive rappresentano una grave e crescente minaccia alla biodiversità, oltre che alla salute e al benessere dell’uomo. È quindi importante promuovere una maggiore informazione e sensibilizzazione del pubblico su questo tema. In questo scenario risulta fondamentale il ruolo degli orti e giardini botanici, chiamati ad adottare comportamenti corretti nella gestione delle loro collezioni e a informare della tematica i propri visitatori, e il pubblico in generale. Il Giardino Botanico Esperia (Passo del Lupo, Modena), frequentato prevalentemente a scopo turistico, da persone che solitamente ignorano le problematiche legate alle specie aliene invasive, rappresenta dunque un luogo strategico per la promozione di campagne informative dedicate: dal 2022, in particolare, al Giardino viene applicato il Codice di Condotta “Orti Botanici e specie aliene invasive in Italia” relativamente al poligono giapponese (Reynoutria japonica Houtt.).
Parole chiave
specie aliene, biodiversità, giardini botanici, sensibilizzazione, corretta informazione.
The Esperia Botanical Garden (Modena) and invasive alien species: the case of Reynoutria japonica Houtt.
Abstract
Invasive alien species represent a serious and growing threat to biodiversity, as well as human health and well-being. It is therefore important to promote greater information and public awareness on this issue. In this scenario, the role of botanical gardens and gardens is essential, called upon to adopt correct behavior in the management of their collections and to inform their visitors and the general public. The Esperia Botanical Garden (Passo del Lupo, Modena), frequented mainly for tourist purposes by people who are usually unaware of the problems linked to invasive alien species, therefore represents a strategic place for the promotion of dedicated information campaigns: from 2022, in particular, the Code of Conduct “Botanical gardens and invasive alien species in Italy” relating to japanese knotweed (Reynoutria japonica Houtt.).
Keywords
alien species, biological diversity, botanical gardens, raising awareness, correct information.
p. 125 /Il Giardino Botanico Esperia (Modena) e le specie aliene invasive: il caso di Reynoutria japonica Houtt.
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Il Museo di Scienze naturali E. Noussan monitora specie animali e vegetali della Valle d’Aosta, tutelate dalle normative nazionali e internazionali, attraverso attività tradizionali in campo e analizzando il DNA presso i suoi laboratori di biotecnologie. Uno studio è stato dedicato a chiarire la diversità genetica del biancone (Circaetus gallicus), rapace migratore, nidificante sui rilievi alpini e prealpini, e inserito nella Lista Rossa dei Vertebrati Italiani e nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (2009/147/CE). Il Museo ha quindi collaborato con il Parco Naturale Mont Avic, la Struttura Flora e Fauna, il Corpo Forestale e i Centri Recupero Animali Selvatici per raccogliere campioni utili a sviluppare un protocollo di monitoraggio genetico non invasivo della specie, basato sul sequenziamento di tipo Sanger, sulla tecnica fragment analysis e sul sessaggio con enzimi di restrizione.
Parole chiave
diversità biologica, biancone, protocollo genetico, fragment analysis, sessaggio.
The Efisio Noussan Museum of Natural Sciences and the study of genetic diversity of short-toed snake eagle (Circaetus gallicus)
Abstract
The E. Noussan Museum of Natural Sciences monitors animal and plant species in Aosta Valley region, protected by national and international regulations, through traditional field activities and by analyzing DNA in its biotechnology laboratories.A study was dedicated to clarifying the genetic diversity of the of the short-toed snake eagle (Circaetus gallicus), a migratory bird of prey, nesting on the Alpine and pre-Alpine mountains and included in the Red List of Italian Vertebrates as vulnerable and in the Annex I of the Birds Directive (2009/147/EC). The Museum therefore collaborated with the Mont Avic Natural Park, the Flora and Fauna Structure, the Forestry Corps and wildlife recovery Centers to collect samples useful for developing a non-invasive genetic monitoring protocol for the species, based on Sanger sequencing, on fragment analysis technique and on sexing with restriction enzymes.
Keywords
biological diversity, short-toed eagle, genetics, fragment analysis, sexing.
p. 129 /Il Museo di Scienze naturali E. Noussan e lo studio della diversità genetica del biancone (Circaetus gallicus)
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“Di cosa hai paura?” è una delle tre proposte italiane selezionate da ECCOM, Centro Europeo per l’Organizzazione e il Management Culturale, nell’ambito del progetto europeo “DRIS - Co-creating Intercultural Societies: a Focus on Racism and Discrimination”, finanziato da Europa Creativa. Uno degli obiettivi principali di DRIS è stato quello di diffondere i valori della diversità culturale e del dialogo interculturale come risorse contro la discriminazione e gli stereotipi negativi. Il progetto (sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna) ha individuato la paura come filo conduttore e i Musei Civici di Reggio Emilia quale fulcro. “Di cosa hai paura?” si è svolto nell’arco dei primi sei mesi del 2022 e si è rivolto a giovani adulti di origine straniera delle città di Reggio Emilia e Modena.
Parole chiave
patrimonio culturale, musei, diversità, dialogo interculturale, stereotipi.
DRIS project: what are you afraid of? Interaction of words, images and sounds
Abstract
“What are you afraid of?” is one of three proposals selected by ECCOM (European Center for Cultural Organization and Management) as part of the European project “DRIS - Co-creating Intercultural Societies: a Focus on Racism and Discrimination”, funded by Creative Europe. One of the main objective of DRIS was to to spread the values of cultural diversity and intercultural dialogue as resources against discrimination and negative stereotypes. “What are you afraid of?” identified fear as a common thread. It took place over the first six months of 2022, at the end of the pandemic period. The project targeted people of foreign origin in the city of Reggio Emilia and Modena, with a special focus on the young adult segment (18-35 years old).
Keywords
cultural heritage, museums, cultural diversity, intercultural dialogue, stereotypes.
p. 132 /Progetto DR IS: di cosa hai paura? Con‑tatto di parole, immagini, suoni
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Dal 2002 il Museo Civico di Rovereto ha dato vita a un sito web che mette a disposizione degli utenti esterni le schede di catalogo delle proprie collezioni. Tramite un software dedicato è stato possibile rendere disponibili sulla piattaforma web della Fondazione Museo Civico di Rovereto documenti, fotografie e disegni di manufatti. Si è seguita una politica inclusiva completamente open access, allo scopo di rendere un servizio alla comunità scientifica e non, di entrare in una logica partecipativa nella quale gli stessi utenti esterni suggeriscono modifiche e segnalano errori, con l’obiettivo, infine, di valorizzare al massimo le collezioni aumentandone la visibilità. In questo contributo analizzeremo soprattutto i risultati ottenuti nel settore archeologico e storico, con particolare riferimento all’inventario dei manufatti e alla schedatura dell’epistolario di Paolo Orsi.
Parole chiave
collezioni, archivi, open access, archeologia, epistolari.
An Open access management of cultural heritage. The experience of the Civic Museum of Rovereto
Abstract
Since 2002, the Civic Museum of Rovereto has created a website that provides external users with catalog entries of its collections. Through dedicated software, it has been possible to make documents, photographs and drawings of artifacts available on the Civic Museum of Rovereto Foundation’s web platform. An entirely open access and inclusive policy has been followed, aiming to serve the scientific community and the general public, to embrace a participatory approach in which external users suggest modifications and report errors, and ultimately to enhance the collections’ visibility to the fullest extent. In this contribution, we will primarily analyze the results achieved in the archaeological and historical sectors, with particular reference to the inventory of artifacts and the cataloging of Paolo Orsi’s correspondence.
Keywords
collections, archives, open access, archaeology, letters.
p. 136 /Per una gestione open access del patrimonio culturale. L’esperienza del Museo Civico di Rovereto
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Kosmos, il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia, enumera nelle sue collezioni un ippopotamo tassidermizzato che anticamente apparteneva alla Celeste Galeria dei Gonzaga di Mantova. Giunto a Pavia nel 1783, l’esemplare, oggi esposto nelle sale del rinnovato Museo, è stato di recente sottoposto a una serie di indagini multidisciplinari. Gli studi si sono rivelati utili e complementari rispetto alle informazioni settecentesche di cui disponevamo ovvero notizie evinte dai carteggi di Lazzaro Spallanzani, direttore del Museo di Pavia in epoca teresiana, e da una memoria di Girolamo Carli, segretario della Regia Accademia di Scienze, Lettere e Belle Arti di Mantova. L’approccio multidisciplinare ci ha consentito di stabilire la corrispondenza tra l’ippopotamo presente a Kosmos e quello catturato da Federico Zerenghi lungo il Nilo il 20 luglio dell’anno 1600.
Parole chiave
ippopotamo, Pavia, Mantova, Gonzaga, tassidermia.
The Gonzaga hippopotamus in Pavia: multiple disciplines for a single specimen
Abstract
Kosmos, the Natural History Museum of the University of Pavia, holds in its collections the taxidermy of a hippopotamus that once belonged to the Celeste Galeria of the House of Gonzaga in Mantua. The specimen was moved in Pavia in 1783 and is now exhib-ited in the renovated museum. Recently we conducted a series of multidisciplinary investigations. The studies proved to be effective and complementary to the eighteenth-century archive data we had, i.e. information obtained from the correspondence of Lazzaro Spallanzani, director of the museum in Pavia in the Theresian era, and from a manuscript by Girolamo Carli, secretary of the Regia Accademia di scienze, lettere e belle arti of Mantua. The multidisciplinary approach allowed us to establish a good match between the hippopotamus exhibited in Kosmos and the specimen captured by Federico Zerenghi along the Nile on 20 July 1600.
Keywords
hippopotamus, Pavia, Mantua, Gonzaga, taxidermy.
p. 139 /L’ippopotamo dei Gonzaga a Pavia: più discipline per un unico esemplare
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La Rete Toscana dei Musei Scientifici, sistema museale regionale a carattere tematico, ha realizzato nel 2023 una serie di nove podcast chiamata “Spazi di Scienza”. Si è così voluto sperimentare questo mezzo comunicativo attraverso il quale incrementare la fruizione del patrimonio culturale dei musei della Rete. Una cornice narrativa in stile “making of” caratterizza i vari podcast della serie, nei quali spesso sono state accomunate narrazioni di due musei della Rete. Lo storytelling transmediale che è stato realizzato permette all’ascoltatore di immergersi nelle realtà museali, in un intrigante viaggio spazio-temporale.
Parole chiave
podcast, storytelling digitale, musei, audience development.
“Spazi di Scienza”: the podcast of the Tuscan Net of Scientific Museums
Abstract
The Rete Toscana dei Musei Scientifici (Tuscan Net of Scientific Museums), a regional museum system with a thematic focus, produced a series of nine podcasts called “Spaces of Science” in 2023. The aim was to test this communicative medium through which increase the appreciation of the cultural heritage of the network’s museums. A “making of” style narrative framework characterizes the various podcasts in the series, in which narratives from two of the network’s museums were often brought together. The transmedia storytelling that has been crafted allows the listeners to immerse themselves in the museum realities, in an intriguing space-time journey.
Keywords
podcast, digital storytelling, museums, audience development.
p. 144 /“Spazi di Scienza”: i podcast della Rete Toscana dei Musei Scientifici
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Il presente contributo esplora le opportunità di una sinergia tra il linguaggio scientifico e quello artistico, e il ruolo che l’arte può avere all’interno di un museo di scienza, come luogo di attivazione di processi di ridefinizione del proprio patrimonio culturale. L’analisi del progetto artistico “Fauna” di Joan Fontcuberta (1955-) e Pere Formiguera (1952-2013) e della sua storia espositiva sono un modo attraverso cui riflettere sulle potenzialità e le sfide di questo tipo di pratiche. “Fauna” esplora il binomio tra realtà e finzione scientifica, costruito attorno al ritrovamento fittizio dell’archivio dell’immaginario professor Ameisenhaufen. Nel 2023, il progetto artistico viene esposto al Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia Kosmos, dove l’allestimento è arricchito da alcuni reperti della collezione teratologica del Museo. La mostra rappresenta il più recente capitolo di una narrazione che vede il museo come organismo partecipe di un gioco immaginifico.
Parole chiave
arte e scienza, musei scientifici, valorizzazione, Joan Fontcuberta, “Fauna”.
Dialogues between Art and Science: “Fauna” by Joan Fontcuberta and Pere Formiguera
Abstract
This paper explores the opportunities of a synergy between scientific and artistic language, and the role that art can play within a science museum as a place of activation of processes of redefinition of its cultural heritage. The analysis of the art project “Fauna” by Joan Fontcuberta (1955-) and Pere Formiguera (1952-2013) and its exhibition history are a way to reflect on the potential and challenges of this type of practice. “Fauna” explores the combination of reality and scientific fiction, built around the fictional discovery of the archive of the imaginary Professor Ameisenhaufen. In 2023, the artistic project was exhibited at the University of Pavia Kosmos Museum of Natural History, where some specimens from the teratological collections of the Museum enriched the display. The exhibition represents the most recent chapter in a narrative that sees the museum as a participating organism in an imaginative game.
Keywords
art and science, science museums, valorisation, Joan Fontcuberta, “Fauna”.
p. 147 /Dialoghi tra arte e scienza: “Fauna” di Joan Fontcuberta e Pere Formiguera
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Il Museo Civico di Zoologia di Roma, al fine di migliorare la fruizione di alcune sale espositive piuttosto carenti dal punto di vista comunicativo, ha sfruttato l’opportunità rappresentata dalla collaborazione tra pubblico e privato realizzando un progetto di revisione dei contenuti mediante l’utilizzo di nuove tecnologie. Grazie ai sistemi interattivi e-REAL e MirrorMe, progettati dal Centro Studi Logos e sviluppati da Logosnet, reperti zoologici e memorie storiche legate alle collezioni hanno preso vita coinvolgendo direttamente i visitatori, che hanno potuto così approfondire tematiche naturalistiche anche attraverso lo storytelling. Il nuovo allestimento ha interessato la Sala della Balena, la Sala Arrigoni degli Oddi, la Sala della Collezione Ornitologica, la Sala degli Anfibi e Rettili e la Sala degli Scheletri. Il progetto è stato finanziato con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale POR FESR Lazio 2014/2020 Azione 3.3.1b, attraverso il bando della Regione Lazio “L’impresa fa cultura”.
Parole chiave
coinvolgimento del pubblico, tecnologia digitale, museo zoologico, valorizzazione del patrimonio.
Digital technologies for public engagement at the Civic Museum of Zoology of Rome
Abstract
In order to improve the contents of some exhibition rooms quite lacking from a communication point of view, the Civic Museum of Zoology of Rome has experimented the opportunity to collaborate with private companies, through the use of new technologies. The interactive systems e-REAL and MirrorMe, designed by the Logos Study Center and developed by Logosnet, allowed the zoological specimens and historical memories connected to the collections to live again and interact directly with the visitors, in order to analyse some naturalistic topics through the storytelling. The new installations involved the Whale Room, the Arrigoni degli Oddi Room, the Ornithological Collection Room, the Amphibians and Reptiles Room and the Skeletons Room. The project was financed by the European Regional Development Fund POR FESR Lazio 2014/2020 Action 3.3.1b, through the public notice of the Lazio Region “L’impresa fa cultura”.
Keywords
public engagement, digital technology, zoological museum, heritage exploitation.
p. 151 /Utilizzo della tecnologia digitale per il coinvolgimento del pubblico al Museo Civico di Zoologia di Roma
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La “Caccia in laguna” di Vittore Carpaccio è considerato uno dei primi dipinti a carattere naturalistico in quanto descrive un paesaggio lagunare-vallivo che testimonia ambienti, attività venatorie e fauna della fine del XV secolo. Dopo una revisione degli elementi pittorici, si sono potuti ricostruire con sufficiente precisione il luogo e il periodo della caccia; si sono approfondite le tecniche venatorie che prevedevano un arco utilizzato per lanciare proiettili di terracotta e l’utilizzo di specifiche imbarcazioni; si sono identificate le specie oggetto della caccia e quelle presenti a corredo del paesaggio. Un problema ancora dibattuto riguarda la presenza dei cormorani, alcuni raffigurati in posizione naturale, altri collocati all’interno delle imbarcazioni quasi fossero utilizzati per pescare con le tecniche note per l’Estremo Oriente. Tuttavia queste pratiche non sono mai state testimoniate nel pur imponente archivio documentale che racconta la vita e la storia della Serenissima.
Parole chiave
Vittore Carpaccio, Laguna di Venezia, XV secolo, caccia con l’arco, avifauna acquatica.
Vittore Carpaccio’s “Hunting on the Lagoon”: a 15th century masterpiece observed with the eye of the ornithologist.
Abstract
Vittore Carpaccio’s “Hunting in the Lagoon” can be considered one of the first naturalistic paintings. It describes, with many details, a lagoon landscape with environments, hunting activities and faunal elements of the end of the 15th century. After a review of the pictorial elements, the place depicted and the hunting period have been reconstructed; the hunting techniques, which involved a bow used to launch terracotta bullets, and the use of specific boats have been explored; the species targeted by the hunt and those present in the landscape have been identified. A still debated problem concerns the presence of cormorants, some depicted in a natural position, others placed inside the boats as if they were used for fishing with techniques known for the Far East. However, this fishing technique has never been documented in the impressive archive of data that tells the life and history of the “Serenissima”.
Keywords
Vittore Carpaccio, Venice lagoon, 15th century, bow hunting, waterfowl.
p. 155 /La “Caccia in laguna” di Vittore Carpaccio. Un capolavoro del XV secolo osservato con lo sguardo dell’ornitologo
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Una delle sfide ancora oggi più rilevanti nell’ambito della partecipazione attiva della società civile alla conoscenza e alla fruizione del patrimonio museale riguarda il coinvolgimento dei giovani. Il Centro di Ateneo per i Musei dell’Università di Padova ha provato a superare questo gap attraverso una serie di proposte di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento, L. 145/2018) rivolte agli studenti della scuola secondaria di secondo grado: i partecipanti sono stati invitati a conoscere la ricchezza del patrimonio museale universitario per poi raccontarlo ai loro coetanei con i mezzi a loro più congeniali, diventando protagonisti attivi di un autentico dialogo alla pari. Durante l’esperienza i giovani non solo hanno appreso nuove conoscenze sul patrimonio museale, ma soprattutto si sono interrogati sulla sua complessità, sull’importanza di prendersene cura, sul valore della memoria e delle collezioni come elementi di riflessione significativi per il presente.
Parole chiave
musei e giovani, PCTO, peer education.
Museums peer to peer: communicating university heritage to adolescent audiences
Abstract
The involvement of young people is still today one of the most relevant challenges in the active participation of civil society in the knowledge and valorisation of Cultural Heritage. The Padua University Center for Museums has tried to overcome this gap through a series of PCTO proposals (Paths for Transversal Skills and Orientation, Law 145/2018) aimed at secondary school students degree: the participants were invited to study in deep the richness of the university museum heritage and then tell it to their peers with the means most congenial to them, becoming active protagonists of an authentic peer to peer dialogue. During the experience the young people not only acquired new knowledge about the museum heritage, but above all they questioned themselves about its complexity, the importance of taking care of it, the value of Memory and of Collections as as elements of meaningful reflection for the present.
Keywords
museums and teens, schools project at the museum, peer education.
p. 159 /Musei alla pari: comunicare il patrimonio universitario al pubblico adolescenziale
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Il patrimonio del Museo per la Storia dell’Università di Pavia, con nuclei collezionistici risalenti al ’700, ’800 e ’900, ha incarnato, nel tempo, significati differenti. Le collezioni risalenti alla Riforma Teresiana dell’Università rimandano a un metodo di insegnamento delle materie scientifiche basato su esperienza e osservazione oltre che agli ideali illuministici di divulgazione del sapere al di fuori del mondo accademico. L’allestimento del Museo Porta e l’evoluzione del Museo di Anatomia testimoniano invece l’uso ottocentesco delle collezioni nell’ambito dello studio accademico e di una clinica chirurgica. I pezzi selezionati al tempo della fondazione del Museo storico universitario, inaugurato nel 1936, incarnano il valore di “cimeli”, allusivi dell’operato di protagonisti della storia scientifica della Nazione, testimonianza di un “primato italiano” caro alla retorica fascista. L’esame di queste diverse interpretazioni si apre a riflessioni sul modo di intendere musei, pubblico e scienza tra passato, presente e futuro.
Parole chiave
collezioni storiche, Università di Pavia, interpretazioni del patrimonio culturale.
Different meanings and interpretations of the collections of the Museum for the History of the University through time
Abstract
The heritage of the Museum for the History of the Pavia University, with collections dating back to the 18th, 19th and 20th centuries, has embodied different meanings over time. The collections dating back to the Teresian Reform of the University refer to a method of teaching scientific subjects based on experience and observation and to the Enlightenment ideals of disseminating knowledge outside the academic world. In the 19th century the arrangement of the Porta Museum and the evolution of the Anatomy Museum testify the use of collections for academic study and the purposes of a surgical clinic. The pieces selected at the time of the foundation of the University Historical Museum, inaugurated in 1936, embody the value of “relics”, alluding to the work of protagonists of the scientific history of the Nation, testimony to an “Italian primacy” dear to fascist rhetoric. The examination of these different interpretations opens up to reflections on the way of understanding museums, the public and science between past, present and future.
Keywords
historical collections, University of Pavia, interpretations of cultural heritage.
p. 163 /Significati e interpretazioni delle collezioni del Museo per la Storia dell’Università di Pavia nel tempo
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Un chiodo, un grande chiodo, peraltro arrugginito, alterato! Cosa ci fa nella vetrina dei minerali della collezione “Alberto Pelloux”? La risposta a questa domanda è da ritrovarsi nello studio delle fonti storiche presenti nell’archivio del Museo di Scienze della Terra dell’Università di Bari. La ricostruzione della storia del chiodo, raccontata attraverso filmati e documenti, per mezzo del digital storytelling, unita a indagini mineralogiche mediante diffrazione e analisi micro-Raman, contribuisce a creare un nuovo percorso espositivo, che punta, con l’uso delle tecnologie informatiche, a valorizzare aspetti materiali e immateriali della collezione. I temi della diversità passano anche attraverso un nuovo modo di raccontare le collezioni, come nel caso del chiodo, apparentemente “brutto”, ma bello culturalmente per le storie di cui è portatore. Il museo diventa quindi luogo privilegiato per comprendere le differenze e demolire gli stereotipi che alimentano le discriminazioni.
Parole chiave
museo, diversità, Raman, collezioni, storytelling.
From collection to narrative: story of a nail
Abstract
A nail, a big nail, moreover rusted, altered! What is it doing in the mineral showcase of the “Alberto Pelloux” collection? The answer to this question is to be found in the study of historical sources in the archives of the Museum of Earth Sciences of the University of Bari. The reconstruction of the history of the nail, told through films and documents, by means of digital storytelling, combined with mineralogical investigations through diffraction and micro-Raman analyses, contributes to the creation of a new exhibition itinerary, which, together with other information technologies, aims to enhance material and immaterial aspects of the collection, and which has found a connection with other themes developed in other sections of the Museum. The themes of diversity also pass through a new way of narrating the collections as in the case of the nail, apparently “ugly,” but culturally beautiful because of the stories it carries. The museum thus becomes a privileged place to understand differences and demolish stereotypes that fuel discrimination.
Keywords
museum, diversity, Raman, collection, storytelling.
p. 167 /Dalla collezione al racconto: storia di un chiodo
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Negli ultimi anni, il Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Camerino ha cercato di utilizzare strumenti diversi e innovativi nell’ambito delle proprie attività, proponendo approcci ludici di vario tipo in differenti luoghi e contesti educativi per favorire un apprendimento piacevole, coinvolgente ed efficace nell’inclusione di vari tipi di pubblico. La ludicizzazione, o gamification, inserendo gli elementi tipici del gioco ordinario nei contesti di non gioco, consente di catturare l’interesse potenziando così i risultati dell’apprendimento. Nel presente articolo riportiamo alcune esperienze di gamification, realizzate in contesti educativo-formativi che hanno coinvolto pubblico sia scolastico che generico in incontri interattivi svolti in differenti situazioni. Visto il favorevole riscontro di queste attività, ci proponiamo di costruire un percorso più strutturato da proporre, in un prossimo futuro, al nostro pubblico.
Parole chiave
gamification, attività educative, museo, orto botanico, tecnologie digitali.
Gaming and gamification, edutainment experiences at the Unicam Museum System
Abstract
Over the past few years, the Museum System of the University of Camerino has tested the deployment of multiple innovative tools within its activities. We introduced various playful approaches in different locations and educational contexts, in order to encourage learning and to engage audiences. Gamification allows to insert typical elements of ordinary gaming into non-gaming contexts, allowing to capture interest and enhancing learning outcomes. In this article we present some gamification experiences, carried out in educational/training contexts which involved both school and general audiences in interactive meetings held in different situations. Given the positive response to these activities, we intend to develop a more structured approach to gamification to be offered to our public in the future.
Keywords
gamification, educational activities, museum, botanic garden, digital technologies.
p. 171 /Gaming e gamification, esperienze di edutainment del Sistema Museale di Ateneo Unicam
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Dal 2017 le figure di mediazione culturale, in sinergia con quelle deputate ad ampliare l’accessibilità del MUSE in ogni suo aspetto, hanno avviato una serie di azioni per rendere gallerie, mostre e spazi verdi conformi anche ai bisogni delle persone con disabilità fisica, intellettivo-relazionale e senso-percettiva. L’impegno in tale direzione si è andato via via sviluppando e concretizzando anche in ambito educativo in percorsi laboratoriali innovativi e accessibili che uniscono l’utilizzo di tecnologie proprie di un FabLab all’attivazione di specifiche sfere sensoriali nell’utente. In questo articolo vengono descritte le fasi del processo di progettazione dell’attività “Coding a scatola chiusa” realizzata nel corso del 2022.
Parole chiave
accessibilità, educazione, coding, tecnologia, FabLab.
Sensory accessibility: between technology and tactility
Abstract
Since 2017, cultural mediators together with other people focused on improving the accessibility at MUSE in every aspect, started a range of actions to get galleries, exhibitions and green areas suitable for the expectations of people with physical, intellectual-relational and sense-perceptive disabilities. There have been efforts in the educational area as well, such as innovative and accessible activities that trigger the activation of specific sensory spheres in the users due to Fablab peculiar technologies. This article describes the stages of the design process of “Coding a scatola chiusa” activity during 2022.
Keywords
accessibility, education, coding, technology, FabLab.
p. 174 /Accessibilità sensoriale: tra tecnologia e tattilità
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Nella mostra temporanea “Futuro Agenda 2030”, dedicata agli Obiettivi dall’Agenda 2030, la sezione riservata all’Obiettivo 5, “Parità di genere”, tratta il tema dell’equità di genere attraverso un allestimento di scienze e archeologia centrato sulla decostruzione degli stereotipi di genere in relazione all’educazione alle differenze. Oltre a sottolineare la matrice culturale del concetto di genere, l’allestimento vuole comunicare le tante sfumature della sfera sessuale in natura e nell’uomo per uscire dai limiti di una visione binaria maschile/femminile in una prospettiva queer. Chiude il percorso un riferimento alla normativa europea vigente in materia di diritti LGBTQ+.
Parole chiave
genere, sessualità, stereotipi, queer, Agenda 2030.
Educating on differences: the experience of the “Futuro Agenda 2030” exhibition
Abstract
In the temporary exhibition “Futuro Agenda 2030”, dedicated to the 2030 Agenda Goals, the section focusing on Goal 5, “Gender Equality”, explores the theme of gender equity through a display of science and archaeology centered on deconstructing gender stereotypes. This display is intertwined with educational content emphasizing differences. Beyond highlighting the cultural framework of the gender concept, the exhibition seeks to convey the diverse facets of the sexual spectrum in nature and humanity, aiming to transcend the limitations of a binary male/female perspective through a queer lens. The journey concludes with a reference to current European legislation on LGBTQ+ rights.
Keywords
gender, sexuality, stereotypes, queer, Agenda 2030.
p. 178 /Educare alle differenze: l’esperienza della mostra “Futuro Agenda 2030”
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La malattia è spesso utilizzata come metafora per dar forza alle posizioni e ai valori di volta in volta assunti dal gruppo sociale dominante al fine di allontanare quanti non fossero allineati agli stessi principi. È come se la malattia determinasse una nuova “identità” del malato che lo rende “diverso” per la sua stessa società, causando emarginazione e isolamento. Pur trattandosi di una componente universale dell’esperienza umana, la malattia infatti può essere compresa pienamente facendo riferimento non solo alle caratteristiche biomediche ma anche alla storia e alla cultura del paziente e al contesto nel quale vive. Sulla base di questa premessa il Museo di Strumentaria Medica dell’Università di Siena ha realizzato – ma il progetto è in continua espansione – una serie di percorsi espostivi cui corrispondono percorsi didattici e divulgativi dedicati a patologie per le quali il modo in cui la società percepisce e recepisce la malattia di un individuo (sickness) assume una rilevanza importante.
Parole chiave
musei universitari, inclusione, stigma, medical education.
Diversity and stigma: a museum of history of medicine for medical education and popular science
Abstract
Illness is often used as a metaphor to reinforce the values taken from time to time by the dominant social group to alienate those who are not aligned with these principles. Apparently the illness involves a new “identity” of the patient that makes him “different” for his own society, causing marginalization and isolation. Although it is a universal component of the human experience, illness can be fully understood by referring not only to the biomedical characteristics but also to the history and culture of the patient and the context in which he lives. Based on this premise, the Museum of Medical Instrumentation of the University of Siena has created – but the project is constantly expanding – a series of exhibition itineraries with related educational and informative paths dedicated to pathologies for which the way in which society perceives an individual’s illness (sikness) assumes a significant important relevance.
Keywords
university museums, inclusion, stigma, medical education.
p. 182 /Diversità e stigma: un museo di storia della medicina per la medical education e la divulgazione scientifica
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La geodiversità delle collezioni del Museo Universitario Gemma è diventata il soggetto ispiratore di un progetto educativo STEAM dedicato al fashion design che ha coinvolto 60 studentesse e studenti di un istituto superiore con indirizzo moda. Il Museo è diventato un laboratorio vivente dove le classi hanno tratto ispirazione per realizzare il pattern design del tessuto con cui creare il proprio abito.
Parole chiave
geodiversità, creatività, moda, STEAM.
An experience of diversity, differences, identity
Abstract
The geodiversity of the collections of the Gemma Mineralogical and Geological Estense Museum became the inspirational subject of a STEAM educational project dedicated to fashion design that involved 60 students from a vocational high school with a fashion focus. The museum became a living laboratory where classes drew inspiration to make the pattern design of the fabric with which to create their own clothing These patterns and clothes became an expression of the personalities, preferences and cross-cultural diversity of the participants in the Gem Fashion project.
Keywords
geodiversity, creativity, fashion, STEAM.
p. 186 /Una esperienza di diversità, differenze, identità
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La Galleria di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Perugia, gestita dal Centro di Ateneo per i Musei Scientifici, in questi ultimi due anni (2022-2023) è stata particolarmente impegnata in collaborazione con enti e associazioni nell’organizzare e proporre, attraverso una serie di incontri sul territorio regionale dell’Umbria e della vicina Toscana, un’esperienza extraeuropea “viva” a supporto delle iniziative per lo sviluppo sostenibile delle piccole comunità locali di una delle regioni più affascinanti dell’Eurasia: la catena del Karakoram nel Nord del Pakistan. Le tematiche oggetto dei diversi incontri hanno avuto tutte delle ricadute nell’ambito della sostenibilità e del coinvolgimento delle piccole comunità rurali locali in attività di tutela ambientale, di gestione ecosostenibile delle risorse naturali e di valorizzazione del patrimonio agropastorale nelle regioni d’alta quota, riportando validi esempi dalle montagne del Karakoram (Gilgit-Baltistan, Nord del Pakistan).
Parole chiave
collezioni, musei di storia naturale, Karakoram, dialogo, comunità locali.
Thin air. Stories from the Karakoram at the foot of K2: biodiversity and sustainability at high altitude
Abstract
Over the last two years (2022-2023), in collaboration with organisations and associations, the Natural History Gallery of the University of Perugia, managed by the University Centre for Scientific Musings, has been particularly involved in organising and proposing, through a series of meetings in the region of Umbria and neighbouring Tuscany, a “living” non-European experience to support initiatives for the sustainable development of small local communities in one of the most fascinating regions of Eurasia: the Karakoram range in northern Pakistan. The topics covered by the various meetings all had repercussions in the area of sustainability and the involvement of small local rural communities in environmental protection activities, the eco-sustainable management of natural resources and the valorisation of the agro-pastoral heritage in high-altitude regions, bringing back valid examples from the Karakoram mountains (Gilgit-Baltistan, Northern Pakistan).
Keywords
collections, natural history museums, Karakoram, dialogue, local communities.
p. 191 /Aria sottile. Storie dal Karakoram ai piedi del K2: biodiversità e sostenibilità d’alta quota
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Il Comune di Acquapendente (VT) nel 2018 ha acquisito la proprietà del Bosco del Sasseto, Monumento Naturale regionale e ZSC/ZPS, e ha avviato un processo di integrazione gestionale con il Museo del Fiore. Questo processo ha consentito di attivare un modello di governance e un percorso verificabile e adattabile alle situazioni. La gestione del bosco e dei due musei civici e del centro visite cittadino permette di offrire visite guidate e più forme di fruizione con diversificati servizi aggiuntivi. Contemporaneamente, è stato avviato uno studio per monitorare la biodiversità e gli habitat, elaborare carte dettagliate, valutare gli impatti legati alla fruizione, e sviluppare un nuovo regolamento che ampliasse e modificasse le ipotesi gestionali nate sui Piani di gestone dei pSIC/ZPS che insistono nell’area del Monte Rufeno, condotti a una scala non di dettaglio per l’area protetta in oggetto.
Parole chiave
museo, monumento naturale, sito di importanza comunitaria, gestione adattativa, turismo sostenibile.
Flower Museum and Sasseto Forest: adaptive management of a SAC/SPA for forms of sustainable tourism
Abstract
In 2018, the Municipality of Acquapendente (VT) acquired ownership of the Sasseto Forest, a regional natural monument and SAC/SPA, and started a management integration process with the Flower Museum. This process made it possible to activate a governance model, in a framework of diversity between public bodies and activate a verifiable and adaptable path to situations. The management of the Natural Monument and the civic museums (Flower Museum and City Museum) as wells the city Visitor Center allows us to offer accompanied guided tours and multiple forms of enjoyment with diversified additional services. At the same time, a study was launched to monitor biodiversity and habitats, develop detailed maps, evaluate the impacts linked to use, and develop a new regulation aimed at expanding and modifing the management hypotheses born from the pSCI/SPA management plans which insist on the Monte Rufeno area, conducted at a non-detail scale for the mentioned protected area.
Keywords
museum, natural monument, site of community importance, adaptive management, sustainable tourism.
p. 195 /Museo del Fiore e Bosco del Sasseto: gestione adattativa di una ZSC/ZPS per forme di turismo sostenibile
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L’informatica, cioè i metodi e gli strumenti che trattano le informazioni codificandole in cifre, ha una storia di secoli che ha influito su società e abitudini. Si parla di rivoluzione digitale, ma in realtà è stato un lungo processo che con i suoi tempi ha permesso a molte più persone degli addetti ai lavori di avvicinarsi alla disciplina innamorandosene, spesso riunendosi in associazioni che hanno contribuito a diffondere conoscenza e tecnologie. L’articolo, discutendo di rivoluzioni che non sono tali e dell’informatica degli hobbisti, presenta l’esperienza di comPVter, un’associazione che nel 2022 ha inaugurato Ctrl+Alt Museum, costruendosi una seconda identità con cui continuare la propria missione.
Parole chiave
storia dell’informatica, associazionismo, attività educative.
comPVter & Ctrl+Alt Museum: two identities, many activities
Abstract
Computer science, that is methods and tools to process information by coding it into digits, has a centuries-long history during which it has influenced society and habits. It is the so called digital revolution; actually it is a long process which, with the due time, has allowed many more people than professionals to approach the discipline and fall in love with it, often gathering in associations and spreading knowledge and technologies. The paper, discussing revolutions that are not such and computer science made by hobbyists, presents the experience of comPVter, an association that in 2022 inaugurated Ctrl+Alt Museum: a second identity to continue the association mission.
Keywords
computing history, associationism, educational activities.
p. 199 /comPV ter e Ctrl+Alt Museum: due identità per più attività
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Nel contesto culturale i temi dell’accessibilità e dell’inclusione sono ancora troppo spesso accostati solamente alle problematiche delle persone con disabilità: basti pensare ai recenti bandi emanati dal Ministero della Cultura nell’ambito del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) finalizzati all’intervento della rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali nei musei e nei luoghi di cultura. Ma all’interno del museo esiste una figura di riferimento che si occupa di accessibilità e inclusione a livello istituzionale? Chi e come facilita la progettualità e la programmazione culturale legate a questi temi? Su questi interrogativi, il contributo intende esplorare se possa esistere una figura di riferimento, che faciliti la connessione tra il museo e i vari pubblici che lo frequentano. Questo professionista dovrebbe essere capace di analizzare le situazioni relative all’accessibilità e all’inclusione, collaborando sia con gli interlocutori interni al museo (come amministrazione, curatela, ricerca, comunicazione, servizi per il pubblico ecc.) sia con quelli esterni (come il terzo settore, professionisti, comunità ecc.).
Parole chiave
referente per l’accessibilità, professionalità, diversità di pubblici, competenze.
Accessibility to cultural heritage between museum identity, audience diversity, and skills
Abstract
In the cultural sector, the themes of accessibility and inclusion are still too often solely associated with issues concerning people with disabilities. Consider, for instance, the recent call for proposals issued by the Ministry of Culture within the framework of the PNRR (National Recovery and Resilience Plan), aimed at removing physical, cognitive, and sensory barriers in museums and cultural sites. However, within the museum, is there an institutional figure responsible for accessibility and inclusion? Who facilitates cultural planning and programming related to these themes, and how?On these questions, the inquiry aims to explore whether there could be a reference figure that connects the museum to its various publics. This professional should be able to analyse situations relating to accessibility and inclusion, collaborating both with internal museum stakeholders (administration, curatorial, research, communication, visitor services, etc.) and external ones (Third Sector, professionals, communities, etc.).
Keywords
accessibility reference, professionalism, audience diversity, skills.
p. 203 /Accessibilità al patrimonio culturale tra identità museale, diversità dei pubblici e professionalità
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Il presente lavoro si inserisce nel progetto denominato “Un Acquario per tutti!” coordinato dal Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, in collaborazione con diverse istituzioni ed enti del territorio, al fine di ampliare l’inclusione all’Acquario del Museo, utilizzando metodologie, tecnologie e strumenti assistivi. In particolare, il progetto ha visto la realizzazione di due postazioni multimodali e interattive per la fruizione di contenuti con modelli di esemplari di pesci. Per questo motivo sono state combinate diverse competenze ed esperienze. La parte sperimentale è frutto della collaborazione tra l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione (ISTI) del CNR di Pisa e l’Università di Pisa, con la partecipazione dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) di Pisa. Nella progettazione e nella realizzazione delle postazioni multimodali sono stati coinvolti due tesisti magistrali che, coadiuvati da un artigiano professionista, hanno creato i modelli tattili nel laboratorio del Museo resi maggiormente fruibili grazie al supporto delle tecnologie. Le due postazioni sono state inaugurate nel marzo 2024 al fine di migliorare l’esperienza di visita all’Acquario, con particolare attenzione a persone con disabilità visive, motorie e cognitive.
Parole chiave
accessibilità, inclusione, acquario, tecnologie assistive, interazione multimodale.
Assistive technologies and tools for an inclusive aquarium
Abstract
This work is the result of a large project called “An Aquarium for all!” coordinated by the Natural History Museum of the University of Pisa in collaboration with various local institutions, in order to enhance user inclusion to the Museum Aquarium, exploiting assistive technologies, methodology and tools. Specifically, the project included the design of two tactile, multimodal and interactive stations for the enjoyment of content and models of Japanese carp specimens. For this, different skills and experiences were combined. The experimental project is part of a collaboration with the Institute of Information Sciences and Technologies (ISTI) of the CNR in Pisa, University of Pisa and the Italian Blind and Visually Impaired Union (UICI). Two master thesis students were involved in the creation of the multimodal stations, creating themselves the models in the Museum laboratory, assisted by a professional craftsman. The two multimedia stations were inaugurated in March 2024 in order to improve the experience of visiting the Aquarium, with particular attention to people with visual, motor and cognitive disabilities.
Keywords
accessibility, inclusion, aquarium, assistive technologies, multimodal interaction.
p. 208 /Tecnologie e strumenti assistivi per un acquario inclusivo
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Le collezioni dei musei scientifici possono contribuire a creare nuove forme di appartenenza e di comunità. I musei sono un attrattore e un motore di coesione e, grazie alle storie delle collezioni, anche di meta-riflessione sulle società umane nel tempo e nello spazio. Per questo motivo i musei scientifici possono divenire un luogo di costruzione di competenze e di orientamento scolastico. In quest’ottica, la pratica educativa del service learning, unita a una sinergia tra musei, università e istituzioni scolastiche, sembra essere particolarmente adatta a costruire esperienze di apprendimento significative per il cambiamento sociale. Tali esperienze promuovono inoltre nuovi approcci alle collezioni e la loro conoscenza tra il pubblico più giovane.
Parole chiave
museologia, service learning, storia delle collezioni, life skills, co-progettazione.
Scientific heritage and social change. Service learning among museums, schools, and universities
Abstract
The collections of scientific objects, and their histories, can create new forms of belonging and community. They serve as attractors and catalysts for cohesion, fostering critical reflection on human societies across time and space. For this reason, scientific museums can become hubs for building life skills and university orientation. In this perspective, the educational practice of service learning, coupled with synergy among museums, universities, and educational institutions, appears particularly suitable for creating meaningful learning experiences for social change. These experiences also encourage novel approaches to collections and their understanding among younger audiences.
Keywords
museology, service learning, history of collections, life skills, co-design.
p. 211 /Patrimonio scientifico e cambiamento sociale. Il service learning tra musei, scuola e università
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I musei locali sono luoghi in cui vengono preservate e raccontate le storie e le tradizioni di un territorio. Diventano poi realtà vive grazie alla partecipazione attiva della comunità e di diversi attori del territorio stesso che lavorano per la conoscenza, la valorizzazione, la salvaguardia del paesaggio e per il benessere sociale anche in un’ottica ampia di accessibilità e inclusione.
Parole chiave
comunità, territorio, paesaggio, benessere, accessibilità.
Live, know, love
Abstract
The local museums are spaces where it’s possible to preserve and tell the stories and traditions of a territory. These spaces become living realities that work to knowledge, valorization and protection of the landscape for the social well-being with the wide aim of accessibility and inclusion thanks to active participation of the community and of different actors of the territory.
Keywords
community, territory, landscape, well-being, accessibility.
p. 215 /Vivi, conosci, ama
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Dopo la crisi sismica del 2016 il Sistema Museale di Ateneo Unicam ha provato a rispondere alle esigenze della popolazione e del territorio combattendo la disaffezione verso le aree danneggiate attraverso attività realizzate nei pochi spazi ancora agibili delle sue sedi. Lo sforzo compiuto ha dato buoni risultati, ora si apre una nuova stagione; saranno i temi, la programmazione e le modalità di offerta a farci apprezzare e scegliere dal pubblico.
Parole chiave
eventi, identità, diversità.
New challenges for the Unicam Museum System
Abstract
After the seismic crisis of 2016, the Unicam University Museum System tried to respond to the needs of the population and the territory by combating disaffection towards the damaged areas, through activities carried out in the few spaces still accessible in its premises. The effort made has given good results, now a new season opens; it will be the themes, programming and methods of offering that will make us appreciated and chosen by the public.
Keywords
events, identity, diversity.
p. 219 /Nuove sfide per il Sistema Museale Unicam
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Si riportano due casi di studio paralleli in contesti differenti, quelli dei musei civici di Voghera e di Acquapendente, su percorsi di ricerca e di valorizzazione dedicati all’agrobiodiversità in virtù della loro mission, con l’intento di tener vivi i saperi materiali e immateriali di due territori considerati “svantaggiati” e inseriti nelle aree interne, ma al contempo ricchissimi di storia, identità e peculiarità. Diverse cultivar e altre piante selvatiche, studiate e musealizzate per i loro usi, sono espressione della storia delle comunità locali e indicatrici di paesaggi culturali che oggi risultano minacciati di scomparsa nei loro tratti di marginalità. I progetti condotti negli ultimi anni, sia nell’Antiappennino laziale sia nell’Appennino lombardo, rappresentano un esempio quindi di come anche i piccoli musei abbiano un ruolo strategico, non solo nell’aspetto culturale legato all’identità delle comunità, ma anche in quello socio-economico che promuove forme concrete di sostenibilità territoriale.
Parole chiave
agrobiodiversità, pomacee, musei, comunità locali, paesaggi culturali.
Museums, agrobiodiversity and territorial identity: Apennine experiences on ancient pome fruits
Abstract
Two parallel case studies are reported in different contexts of the civic museums of Voghera and Acquapendente on research and valorization paths dedicated to agrobiodiversity by virtue of their mission, with the aim of keeping alive the material and immaterial knowledge of two territories considered “disadvantaged” and inserted in internal areas, but at the same time very rich in history, identity and peculiarities. Various cultivars and other wild plants, studied and displayed in museums for their uses, are an expression of the history of local communities and indicators of cultural landscapes which today are threatened with disappearance in their marginal areas. The projects conducted in recent years, both in the The Lazio Apennines and the Lombard Apennines therefore represent an example of how even small museums have a strategic role not only in the cultural aspect linked to the identity of the communities, but also in the socio-economic one which promotes concrete forms of territorial sustainability.
Keywords
agrobiodiversity, pome fruit, museums, local communities, cultural landscapes.
p. 221 /Musei, agrobiodiversità e identità territoriale: esperienze appenniniche su pomacee antiche
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Il recupero del complesso di Villa Maurogordato è diventato un obiettivo operativo del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo della Provincia di Livorno (MUSMED) col fine di mettere in atto azioni di tutela e valorizzazione mediante la creazione di uno spazio per iniziative culturali. Dal 2021 è attivo il Patto di collaborazione tra il Museo e l’associazione di volontariato RESET, col fine di recuperare il giardino della villa e liberare gli immobili coperti dalla vegetazione; sono altresì consolidati rapporti di collaborazione con l’associazione ANPANA e l’associazione culturale “Osservatorio di Monterotondo” che si occupano della fruizione e valorizzazione del complesso Maurogordato. La finalità è rendere i cittadini parte attiva del processo di recupero rinforzando il senso collettivo di partecipazione alla tutela di beni culturali. Gli interventi vogliono restituire uno spazio fortemente identitario per la storia della comunità locale, scenario di vicende storiche fino al secondo dopoguerra.
Parole chiave
Villa Maurogordato, Livorno, cittadinanza attiva, impegno sociale.
The rebirth of Villa Maurogordato: museums and active citizenship for cultural heritage
Abstract
The recovery of the complex of Villa Maurogordato has become an operational objective of the Museum of Natural History of the Mediterranean of the Province of Livorno (MUSMED) in order to put in place actions of protection, enhancement and create a space for cultural initiatives. Since 2021 the “Partnership Agreement” between the Museum and the RESET Voluntary Association has been active, in order to recover the garden of the Villa and free the buildings covered by vegetation; are also consolidated relationships of collaboration with the Association ANPANA and the Cultural Association “Observatory of Monterotondo” which deal with the use and valorisation of the Maurogordato complex. The aim is to make citizens an active part of the recovery process, strengthening the collective sense of participation in the protection of cultural heritage. The interventions aim to restore a strong identity space for the history of the local community, the setting for historical events up to the post-war period.
Keywords
Villa Maurogordato, Livorno, active citizenship, social commitment.
p. 225 /La rinascita di Villa Maurogordato: musei e cittadinanza attiva per i patrimoni culturali
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Da anni ormai il rapporto tra internet e musei, più in generale internet e beni culturali, viene analizzato ed elaborato. È probabile che nei prossimi anni si diffonda, trasversalmente alla tipologia del settore dei beni culturali in cui si opera, la volontà di donare siti web, blog e più in generale canali di comunicazione via internet. L’articolo quindi, ispirato da due casi reali, vuole far emergere argomentazioni inerenti alle seguenti domande: cosa significa ricevere in donazione un sito web? perché si dovrebbe accettare questo tipo di donazione? come si dovrebbe gestire la donazione di un sito web?
Parole chiave
donazioni, collezione museale, digitalizzazione, conservazione.
About different, altenative donations
Abstract
Since years by now the relationship between museums and Internet, or in general between the world wide web and Cultural Heritage has been analyzed and developed. Regardless to the branch of the Cultural Heritage, it’s likely that in the near future it will catch-on the will to donate web sites, or one of the various Internet communication channels. Inspired by two real events, this article aim to bring to light some argumentations about the following questions: what does it means receive a web sites as a donation? why we should accept this kind of donation? how to manage this kind of donation?
Keywords
donations, collections, preservation, digitalization.
p. 228 /Diverse, differenti, donazioni
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Il Museo civico di Storia Naturale di Morbegno, situato in provincia di Sondrio, e ospitato nel Palazzo Gualteroni del XVIII secolo, punta a diventare un modello di inclusività, affrontando la sfida dell’accessibilità per valorizzare le sue collezioni di minerali, fossili, flora e fauna. Con il supporto del finanziamento PNRR per rimuovere barriere fisiche e cognitive, il Museo intraprende un rinnovamento che include l’uso di tecnologia avanzata come software di IA e chatbot, miglioramenti architettonici per l’accesso, digitalizzazione dei contenuti per una maggiore chiarezza e l’aggiunta di comfort quali aree di sosta. Questo impegno di modernizzazione, unito a una formazione aggiornata del personale, è diretto a creare un ambiente accogliente e inclusivo, combinando tradizione e innovazione per un futuro di cultura e inclusività accessibile a tutti.
Parole chiave
NextGenerationEU, luoghi del patrimonio, accessibilità, digitalizzazione, interpretazione del patrimonio.
Towards a new era of inclusivity and renewal for the Museo civico di Storia Naturale di Morbegno
Abstract
The Museo civico di Storia Naturale di Morbegno, located in the Sondrio Province, and housed in the 18th-century Palazzo Gualteroni, aims to become a model of inclusivity by tackling the challenge of accessibility to enhance its collections of minerals, fossils, flora, and fauna. Supported by PNRR funding to remove physical and cognitive barriers, the Museum is undergoing renovations that include the use of advanced technology such as AI software and chatbots, architectural improvements for access, digitization of content for greater clarity, and the addition of comforts such as rest areas. This effort of modernization and training is directed at creating a welcoming and inclusive environment, blending tradition and innovation for a future of accessible culture and inclusivity for all.
Keywords
NextGenerationEU, heritage sites, accessibility, digitalization, heritage interpretation.
p. 232 /Verso una nuova era di inclusività e rinnovamento del Museo civico di Storia Naturale di Morbegno
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Il Museo Naturalistico Archeologico di Vicenza organizza annualmente mostre temporanee a tema. In questo contributo viene analizzata l’ultima esposizione in ordine cronologico, dedicata ai coleotteri. La sua realizzazione nasce dalla sinergia tra le risorse del Museo di Vicenza e altre istituzioni museali, studiosi e collezionisti, terzo settore, con il coinvolgimento anche del mondo della scuola, garantendo a questo progetto una dimensione condivisa e partecipata. Il risultato è un’esposizione fruibile da vari pubblici, dagli esperti ai semplici curiosi. La realizzazione della mostra, a partire dallo studio e dal controllo delle collezioni, ha centrato importanti obiettivi, come la conservazione, la ricerca del patrimonio museale, la sua divulgazione e fruizione da parte del pubblico. Infine, la proposta di attività (conferenze, laboratori, pubblicazioni) collegate alla mostra ha ampliato l’offerta culturale di questo progetto.
Parole chiave
coleotteri, museo, mostra temporanea, scuola, terzo settore.
Museums, no profit and schools with an inordinate fondness for beetles: a case-study of co-organisation of an exhibition
Abstract
The Natural History and Archaeology Museum of Vicenza annually organizes temporary exhibitions. This contribution analyzes the last exhibition in chronological order, dedicated to beetles. Its production was born from the synergy between the Vicenza Museum staff and other museums, scholars and collectors, no profit, with the involvement of a local school, guaranteeing this project a shared and participatory dimension. The result is an exhibition that can be enjoyed by various audiences, from experts to the simply curious. The creation of the exhibition, starting from the study and control of the collections, achieved important objectives such as conservation, research of the museum heritage, its dissemination and enjoyment by the public. Finally, the activities (conferences, workshops, publications) connected to the exhibition has broadened the cultural offering of this project.
Keywords
beetles, museum, temporary exhibition, school, no profit.
p. 237 /Musei, terzo settore e scuola con una smodata passione per i coleotteri: un caso di co-organizzazione di una mostra
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