Pubblicazioni


Sezione dedicata alle pubblicazioni riguardanti l'ANMS
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Volume 10/2016 NUOVA SERIE

Museologia Scientifica

Volume: 10

Anno: 2016
L’evoluzione della rivista Museologia Scientifica. Dieci anni all’interfaccia tra scienza e musei
Vincenzo Vomero, Giancarla Malerba

Riassunto

Con la pubblicazione di questo volume 10 di Museologia Scientifica nuova serie sono trascorsi 10 anni dalla
profonda ristrutturazione editoriale realizzata per dare alle pubblicazioni dell’Associazione Nazionale Musei
Scientifici una più salda credibilità nazionale assieme ad una prospettiva internazionale.

 
The evolution of the journal Scientific Museology. Ten years at the interface between science and museums

Abstract

The publication of this volume 10 of Scientific Museology new series marks the end of 10 years of profound
editorial restructuring carried out to give the publications of the Italian Association of Scientific Museums
(ANMS) greater national credibility and an international perspective

p. 3 /L’evoluzione della rivista Museologia Scientifica. Dieci anni all’interfaccia tra scienza e musei

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La terza missione dell’Università, prima missione per i Musei
Vincenzo Vomero

 
Third mission of University, first mission for Museums

p. 9 /La terza missione dell’Università, prima missione per i Musei

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“J'Accuse...!” (con il dovuto rispetto). I musei universitari, la CRUI e le occasioni perdute
Giacomo Giacobini

 
“J’Accuse...!” (with all due respect). University museums, the CRUI and missed opportunities

p. 15 /“J'Accuse...!” (con il dovuto rispetto). I musei universitari, la CRUI e le occasioni perdute

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L’ANMS e la terza missione
Fausto Barbagli

Riassunto

In seguito all’inclusione della terza missione nella VQR, nell’ultimo anno l’ANMS ha avviato un confronto interno sul tema, con l’organizzazione di una tavola rotonda nell’ambito del XXV Congresso tenutosi a Torino nel 2015. Nonostante le grandi aspettative da parte dei musei, va registrato che questi, all’interno della terza missione, costituiscono solo una parte di uno degli otto ambiti in cui è ripartita la VQR. Nel 2016 ha avuto inizio un proficuo dialogo fra l’ANVUR e l’ANMS volto a migliorare l’efficacia della raccolta dei dati relativi ai musei da valutare. È fondamentale che l’ANMS continui a promuovere il valore sociale e culturale dell’azione dei musei, affinché il loro ruolo possa essere compreso e valutato al meglio in futuro. È inoltre auspicabile che anche il MIBACT e il MIUR, che sulla base degli accordi sottoscritti con l’ANMS promuovono la valorizzazione dei musei scientifici, facciano sentire la propria voce, sostenendo il ruolo di questi Istituti nella terza missione ed evidenziando quanto essi siano importanti per il contesto socio economico italiano e per la valorizzazione dei beni culturali.

Parole chiave
Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca, terza missione, Associazione Nazionale Musei Scientifici, Università, Musei.

 
The ANMS and the third mission

Abstract

Following the inclusion of the third mission in the Research Quality Evaluation (VQR), the ANMS initiated an internal debate on the subject, with the organization of a round table as part of the XXV Congress held in Turin in 2015. Despite the high expectations by museums, it should be emphasized that, within the third mission, they form only a small part of one of the eight areas into which the VQR is divided. In 2016, a fruitful dialogue began between ANVUR and the ANMS aimed at improving the efficacy of the collection of data relating to the museums to be evaluated. It is essential that the ANMS continue to promote the social and cultural value of the activities of museums so that their role can be understood and evaluated in the best possible manner in the future. It is also desirable that the Ministry of Culture and the Ministry of Education, which on the basis of the agreements signed with the ANMS promote the enhancement of scientific museums, make their voices heard to support the role of these institutions in the third mission and to emphasize how important they are for the Italian socio-economic context and for the protection and promotion of cultural heritage.

Keywords
National Agency for Evaluation of the University System and Research, third mission, Italian Association of Scientific Museums, university, museums.

 

p. 21 /L’ANMS e la terza missione

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Produzione e gestione di beni culturali nella valutazione Anvur della terza missione
Sandra Romagnosi

Riassunto

Le attività di produzione e gestione dei beni culturali (scavi archeologici, poli museali e immobili storici) svolte da università ed enti di ricerca, rientrano nell’attuale esercizio di valutazione della terza missione, previsto dalla VQR 2011-2014. La terza missione è infatti rappresentata non solo da attività di valorizzazione della ricerca, ma anche da attività di produzione dei beni pubblici di natura sociale, educativa e culturale, sebbene queste ultime valutate in via sperimentale. Poiché si tratta di un primo sforzo organico da parte dell’Anvur di circoscrivere le numerose attività legate ai beni pubblici, la commissione di esperti cui è affidata la valutazione, fornirà informazioni sulla natura degli indicatori e dei criteri di valutazione proposti, al momento poco standardizzati e comparabili rispetto a quelli legati alle attività di valorizzazione della ricerca. I primi dati mostrano che le nostre università dispongono di un ricco patrimonio di beni culturali, di cui però sappiamo poco sulla sua effettiva valorizzazione.

Parole chiave
terza missione, valutazione, peer review, beni culturali.

 
Production and management of cultural heritage in the ANVUR evaluation of the third mission

Abstract

Activities for the production and management of cultural heritage (archaeological excavations, museum hubs and historic buildings) conducted by universities and research institutes fall under the current evaluation of the third mission foreseen by the VQR 2011-2014. The third mission is represented not only by research activities but also by activities for the production of social, educational and cultural public assets, although the latter activities are being evaluated on an experimental basis. Since this is a first organic effort by ANVUR to outline the many activities related to public assets, the commission of experts entrusted with the assessment will provide information on the nature of the proposed indicators and evaluation criteria, at present not well standardized or comparable with respect to those for research activities. The preliminary data show that our universities possess a rich heritage of cultural materials but that little is known about its exploitation and enhancement.

Keywords
third mission, evaluation, peer review, cultural heritage.

 

p. 25 /Produzione e gestione di beni culturali nella valutazione Anvur della terza missione

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Verso un sistema museale universitario nazionale: gli indicatori ANVUR, stimolo o pericolo?
Augusto Garuccio, Ruggero Francescangeli

Riassunto

La Conferenza dei Rettori Italiani (CRUI) a partire dal 1999 ha tracciato, mediante una apposita commissione, un percorso di valorizzazione dell’ingente patrimonio storico-scientifico custodito presso le nostre Università. Una operazione lungimirante, con finalità direttamente collegate sia alle attività di ricerca e sia al ruolo sociale ed educativo che l’Università svolge. Oggi la commissione CRUI per i musei non è più attiva, ma, non senza difficoltà, il processo di conservazione, ricerca e diffusione relativo alle collezioni di interesse storico-scientifico possedute dagli Atenei italiani non si è interrotto. Conseguenza di questa situazione oramai consolidata e diffusa su tutto il territorio nazionale è stata che l’ANVUR, Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca, ha inserito quelle museali fra le attività della III missione. Esse caratterizzano le iniziative di comunicazione e diffusione della scienza di ciascun Ateneo e sono utili per la composizione di un valore numerico di riferimento per il confronto e la valutazione delle realtà universitarie. L’intervento intende considerare gli elementi richiesti per la compilazione della scheda di valutazione ANVUR, relativi alle attività museali svolte presso le varie Università, cercando di individuarne gli aspetti positivi e le criticità, anche in relazione a una visione ampia della loro importanza e della loro effettiva capacità di fotografare le reali situazioni.

Parole chiave
museo universitario, valutazione, sistema museale, ANVUR, CRUI.

 
Toward a national university museum system: the ANVUR indicators, stimulus or peril?

Abstract

Since 1999, a special commission of the Conference of Italian University Rectors’ (CRUI) has defined a project to exploit and enhance the historical and scientific heritage conserved in our universities, with purposes related both to research and to the social and educational role that the university plays. Although the CRUI’s Museums Commission is no longer active, the process of conservation, research and dissemination regarding the historically and scientifically important collections held by Italian universities continues unabated, albeit not without some difficulty. As a result of this situation, now well established and widespread in Italian universities, the National Agency for the Assessment of University Systems and Research (ANVUR) has included university museums in the activities of the “third mission” of universities. These activities involve the initiatives of each university for science communication and dissemination and they are used for calculation of a reference numerical value for the comparison and evaluation of Italian universities. Our contribution considers the elements required by ANVUR for the evaluation of university museum activities, with an attempt to identify the positive and critical aspects in relation to a broad view of their importance and their effective ability to illustrate the real situations.

Keywords
university museum, evaluation, museum system, ANVUR, CRUI

 

p. 33 /Verso un sistema museale universitario nazionale: gli indicatori ANVUR, stimolo o pericolo?

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Musei e collezioni del patrimonio universitario. Indagine su un sistema culturale diffuso
Valentina Martino

Riassunto

I musei universitari rappresentano una dorsale in larga parte sommersa della cultura scientifica del paese e, di fatto, la fonte di un rilevante potenziale relazionale, che gli atenei italiani danno prova di valorizzare ancora scarsamente. A partire da questo scenario e dai dati disponibili nel contesto internazionale, l’articolo discute i risultati di un’indagine volta a censire, su scala nazionale, il variegato sistema museale che fa capo agli atenei italiani. Condotta nei mesi di luglio-ottobre 2015, la ricerca ha preso in esame complessivi 198 musei e 44 collezioni nei diversi campi del sapere accademico. La ricognizione ha consentito di analizzare i principali tratti strutturali del fenomeno, con particolare riferimento ad aspetti quali la distribuzione territoriale di collezioni e musei universitari su scala nazionale e locale, la varierà dei contenuti espositivi e dei sistemi di coordinamento promossi dai singoli atenei, le strategie nominali e di comunicazione sul web.

Parole chiave
musei universitari, collezioni universitarie, patrimonio universitario, terza missione, atenei.

 
University museums and collections: survey of a widespread cultural heritage

Abstract

At present, university museums represent a largely submerged backbone of Italian scientific culture and also the source of a strong relational potential which Italian universities continue to inadequately value. Based on this scenario and on available international data, this article discusses the results of a national survey of the widespread museum system belonging to Italian universities. The research, conducted in July-October 2015, examined 198 museums and 44 collections in the various fields of academic knowledge. The survey has made it possible to investigate the dimensions and major features of the museum system, with special reference to the territorial distribution of museums and collections, the variety of exhibition contents and coordination systems set up by each academic institution, naming strategies and online communication.

Keywords
university museums, university collections, university heritage, third mission, university.

 

p. 42 /Musei e collezioni del patrimonio universitario. Indagine su un sistema culturale diffuso

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Musei universitari e terza missione: azioni concrete
Anna Maria Miglietta, Ferdinando Boero

Riassunto

La valutazione dell’azione dei musei universitari da parte dell’ANVUR porta alla ribalta, nella vita degli atenei, queste strutture finora ben poco considerate. I musei universitari hanno una forte valenza educativa e, grazie ai contenuti della ricerca accademica, possono svolgere una efficace azione sul territorio, veicolando messaggi sempre nuovi e accattivanti. I musei dovranno trovare il modo di far sentire la loro voce nella scelta dei criteri valutativi che determineranno la loro valutazione e che, finora, sono insufficienti, lacunosi e meramente quantitativi. Nella presente nota si discutono alcuni aspetti di miglioramento e potenziamento dell’azione educativa dei musei universitari sul territorio.

Parole chiave
musei universitari, comunicazione, valutazione, gestione condivisa.

 
University museums and the third mission: concrete actions

Abstract

Assessment of the operation of university museums by ANVUR brings these structures, thus far rather neglected, to the fore in the life of universities. University museums have a strong educational value and, thanks to the results of academic research, can play an effective role within the local community, conveying increasingly novel and captivating messages. However, these museums will have to find ways to make their voice heard in the choice of the criteria that will determine their assessment, which thus far are insufficient, incomplete and purely quantitative. In this note we discuss some aspects to improve and strengthen the educational activities of university museums within local communities.

Keywords
university museums, communication, assessment, shared management.

 

p. 56 /Musei universitari e terza missione: azioni concrete

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I musei scientifici, strumento di comunicazione e di educazione museale. L’esempio torinese al servizio della terza missione
Giacomo Giacobini, Cristina Cilli, Giancarla Malerba

Riassunto

I musei scientifici sono tradizionalmente quelli più impegnati nella diffusione di conoscenze attraverso la comunicazione all’interno delle sale espositive e con le varie attività culturali che essi propongono. In alcuni casi spesso queste attività corrispondono a un impegno in educazione museale. Vi è quindi una crescente presa di coscienza dell’importanza del contributo dei musei universitari nella valutazione della terza missione degli Atenei. Il Museo di Anatomia e il Museo Lombroso dell’Università di Torino sono qui citati come esempi di un particolare impegno nello sviluppo di attività di comunicazione scientifica.

Parole chiave
terza missione, comunicazione museale, Museo di Anatomia, Museo Lombroso, Torino.

 
Scientific museums, instruments of museum communication and education. The Turinese example in service of the third mission

Abstract

Science museums are traditionally those most involved in the dissemination of knowledge by means of communication in the exhibition halls and the various cultural activities they propose. These activities often correspond to a commitment to museum education. Thus there is a growing awareness of the importance of the contribution of university museums to evaluation of the third mission of universities. The Museum of Human Anatomy and the Lombroso Museum of the University of Turin are cited here as examples of a particular commitment to the development of science communication activities.

Keywords
third mission, museum communication, Anatomy Museum, Lombroso Museum, Turin.

 

p. 61 /I musei scientifici, strumento di comunicazione e di educazione museale. L’esempio torinese al servizio della terza missione

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Storia di un primato da consegnare al futuro
Roberto Poggi

Riassunto

Vengono illustrate le modalità di raggiungimento del “primato” relativo alla ricchezza di raccolte zoologiche extraeuropee presenti nel Museo Civico di Storia Naturale “Giacomo Doria” di Genova, con un excursus cronologico degli arrivi dei materiali dalla fondazione del Museo ai nostri giorni, con alcuni accenni finali sulle problematiche attuali di gestione.

Parole chiave
raccolte zoologiche, Museo di Genova.

 
Past and future of a supremacy.

Abstract

The supremacy of the title is connected with the richness of extraeuropean zoological materials present in the Museo Civico di Storia Naturale “Giacomo Doria” in Genoa. The arrive of the collections, from the foundation of the Museum till today, is shortly outlined, with some final notes about the actual problems of management.

Keywords
zoological collections, Genoa Museum.

 

p. 69 /Storia di un primato da consegnare al futuro

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La “Collezione Lamarmora - Vertebrati” del Museo Sardo di Geologia e Paleontologia Domenico Lovisato (Cagliari, Italia)
Daniel Zoboli, Gian Luigi Pillola

Riassunto

Una recente nuova catalogazione del materiale paleontologico conservato nel Museo Sardo di Geologia e Paleontologia Domenico Lovisato di Cagliari ha permesso il riesame di alcune collezioni storiche custodite in esso. Tra queste vi è quella di vertebrati fossili quaternari raccolti intorno alla metà del XIX secolo dal Generale Alberto Lamarmora nella località storica di Bonaria (Cagliari). Dall’analisi preliminare del materiale è stato possibile individuare sette taxa di mammiferi appartenenti al Complesso Faunistico a Microtus (Tyrrhenicola). L’importanza di tale collezione è molteplice, storica poiché rappresenta una delle prime collezioni annesse al Museo Lovisato, donata da uno dei personaggi più illustri nel panorama scientifico dell’epoca, e scientifica, poiché è costituita da quelli che sono alcuni tra i primi resti di vertebrati fossili quaternari sistematicamente raccolti nell’Isola. Non ultimo, i depositi fossiliferi del Quaternario di Bonaria sono ormai totalmente scomparsi, consumati prima dall’attività di cava e poi fagocitati dal tessuto urbano.

Parole chiave
collezioni paleontologiche, vertebrati, Quaternario, Sardegna.

 
The “Lamarmora Vertebrate Collection” of the Sardinian Museum of Geology and Palaeontology Domenico Lovisato (Cagliari, Italy).

Abstract

Some historical collections housed in the Sardinian Museum of Geology and Palaeontology Domenico Lovisato have been reviewed during a recent cataloging. One of them is the “Lamarmora Vertebrate Collection”, a small assemblage of Quaternary vertebrate fossils gathered by General Alberto Lamarmora during the mid-nineteenth century in the historic locality of Bonaria (Cagliari). Seven mammal taxa belonging to the Microtus (Tyrrhenicola) Faunal Complex have been recognized during preliminary analysis. The collection has an historic importance because it was donated by one of the most illustrious names in that period and, secondly, it represents one of the first collections annexed to the “Museo Lovisato”. A scientific importance is given by the presence of some of the first Quaternary fossil vertebrate remains collected in Sardinia. It is important to put light on the fact that now the Quaternary fossiliferous deposit of Bonaria is totally disappeared, first exploited by quarry activity and then engulfed by the urban development.

Keywords
palaeontological collections, vertebrates, Quaternary, Sardinia.

 

p. 74 /La “Collezione Lamarmora - Vertebrati” del Museo Sardo di Geologia e Paleontologia Domenico Lovisato (Cagliari, Italia)

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I rettili miocenici conservati nel Museo Sardo di Geologia e Paleontologia Domenico Lovisato (Cagliari, Italia)
Daniel Zoboli, Gian Luigi Pillola

Riassunto

In occasione di una nuova campagna di catalogazione è stato fatto il punto sullo stato di conservazione del materiale paleontologico conservato nel Museo Sardo di Geologia e Paleontologia D. Lovisato (Cagliari, Italia). I reperti catalogati purtroppo rappresentano solo una parte di quelli che originariamente facevano parte delle collezioni del museo. In occasione di diversi cambi di sede e soprattutto a causa degli ultimi eventi bellici infatti, molti dei reperti del Museo D. Lovisato sono andati irreparabilmente danneggiati o perduti. È questo il caso di alcuni importanti fossili di rettili miocenici ritrovati nel territorio di Cagliari tra la seconda metà del XIX secolo e i primi anni della seconda metà del XX secolo. Tra i reperti conservati nelle vetrine del museo vi sono quel che rimane dell’olotipo del coccodrillo Tomistoma calaritanum Capellini, 1890 e due carapaci di tartarughe, tutti ritrovati nelle litofacies marnoso-arenacee della Formazione dei Calcari di Cagliari (Miocene superiore).

Parole chiave
collezioni paleontologiche, rettili, Miocene, Sardegna.

 
The Miocene reptiles of the Sardinian Museum of Geology and Palaeontology Domenico Lovisato (Cagliari, Italy)

Abstract

The palaeontological material stored in the Sardinian Museum of Geology and Paleontology D. Lovisato (Cagliari, Italy) has been recently catalogued. The fossils stored at present are unfortunately only a part of the original museum collection. In fact, numerous fossils have been irreparably damaged or lost due to the several relocations occurred during the Second World War. This is the case of some interesting Miocene fossil reptiles found in the Cagliari area between the second half of the nineteenth century and the beginning of the second half of the twentieth century. At the present, the Museum still hosts the holotype of the crocodilian Tomistoma calaritanum Capellini, 1890 and two turtle carapaces, all found in the marl-sandstone lithofacies of the late Miocene Calcari di Cagliari Formation.

Keywords
palaeontological collections, reptiles, Miocene, Sardinia.

 

p. 81 /I rettili miocenici conservati nel Museo Sardo di Geologia e Paleontologia Domenico Lovisato (Cagliari, Italia)

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The Zoology Museum of Padua University: a rediscovered historical heritage
Paola Nicolosi

Riassunto

Il Museo di Zoologia dell’Università di Padova affonda le sue radici nel XVIII secolo grazie alla donazione della collezione privata di Antonio Vallisneri (1661-1730) da parte del figlio. Come molti altri musei storici italiani, ha alternato periodi di splendore, in cui vennero acquisiti molti reperti, frutto di donazioni, spedizioni, acquisti, a periodi di abbandono delle collezioni. La sua lunga ed importante storia vanta però un finale fortunato dato che, in tempi recenti, le collezioni sono state restaurate e nuovamente esposte al pubblico. Nel 2014 è stato completato l’attuale allestimento e il decennale della riapertura è stato dedicato alla professoressa Margherita Turchetto che ha contribuito alla progettazione e ha sempre creduto nel ruolo fondamentale dei musei per la divulgazione scientifica.

Parole chiave
collezioni zoologiche, Università di Padova, reperti storici, nuova apertura.

 
Il Museo di Zoologia dell’Università di Padova: un patrimonio storico ritrovato.

Abstract

The Zoological Museum of the University of Padova was founded in the 18th century thanks to the legacy of Antonio Vallisneri and donated by his son, Antonio, to the University. In the following centurymany acquisitions, donations and expeditions enriched the collections of the museum of valuable specimens. During the 20thcentury, the Museum went through a period of decline due to the World Wars and the frequent changes of seat, up to its total closure at the end of the 1970 decade. Fortunately, the long and important history of this Museum had a happy ending. The building and the collections have been recently restored and exposed to the public. In 2014 the current setting was completed in time to celebrate ten years from its re-opening (2004-2014). The event was dedicated to professor Margherita Turchetto, who worked on the project of the new Museum since its beginning, always believing in the importance of museums for scientific knowledge.

Keywords
zoological collections, University of Padova, historical specimens, new opening.

 

p. 88 /The Zoology Museum of Padua University: a rediscovered historical heritage

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Pesci fossili del cretaceo salentino nei musei e nelle istituzioni scientifiche italiane.
Genuario Belmonte, Luigi Capasso, Louis Paul Taverne

Riassunto

Una mostra temporanea (21 Feb - 20 Giu 2014) al Museo dell’Ambiente dell’Università del Salento (MAUS) ha rappresentato lo spunto per una ricognizione dei numerosi reperti sparsi tra le istituzioni museali italiane. La ricognizione ha riportato l’esistenza di 2466 reperti, da 11 differenti collocazioni. Dal 1911 ad oggi, meno del 20% di tali reperti è stata studiata, con la pubblicazione di 48 articoli scientifici e 1 catalogo. Tali studi hanno consentito la descrizione di 42 specie, di cui 39 nuove per la Scienza, e la istituzione di 32 Generi, 9 Famiglie, e 1 Ordine, nuovi per la Scienza. La mostra temporanea al MAUS è stata integrata con la realizzazione di un catalogo. Le illustrazioni adoperate per corredare la mostra e il catalogo sono state adoperate anche per la realizzazione del calendario MAUS 2015, con l’obbiettivo di diffondere la ricca collezione tra il grande pubblico

Parole chiave
cretaceo, pesci fossili, collezione disgiunta.

 
Salento cretaceous fish in Italian museums and other scientific institutions

Abstract

A temporary exhibition (21 Feb - 20 Jun 2014) at the MAUS (Museum of the Environment -University of the Salento) provided an opportunity to revise the collections of Cretaceous fossil fish found in Salento limestone belonging to various Italian Institutions. The investigation, which continued after the exhibition concluded, recorded 2466 items, distributed across 11 different locations. To date, less than 20 % of the items have been studied. However, from 1911 to 2015, 48 scientific articles and 1 catalogue were published, describing 42 species (including 39 new to Science), with the establishment of 32 new Genera, 9 new Families and 1 new Order. The exhibition at the MAUS was supported by the publication of a catalogue to disseminate knowledge of this aspect of the Salento limestone. Illustrations drawn for the exhibition were also used to produce the MAUS 2015 calendar, thus fulfilling the aim of presenting to the wider public the rich assemblage of Cretaceous fish from the Salento, mostly unknown and dispersed around Italy.

Keywords
cretaceous, fossil fish, dispersed collection.

 

p. 94 /Pesci fossili del cretaceo salentino nei musei e nelle istituzioni scientifiche italiane.

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I 5000 elbani di Firenze: valorizzazione di una collezione centenaria
Luisa Poggi, Luciana Fantoni

Riassunto

Viene ricostruita la storia della più importante collezione mineralogica dell’Isola d’Elba. Infatti il Museo di Storia Naturale di Firenze conserva 5000 esemplari, provenienti dalle collezioni di Raffaello Foresi e Giorgio Roster, costituite a fine ‘800 e dalle antiche collezioni settecentesche del Museo. Lo studio di documenti e cataloghi originali ha permesso di completare i dati conosciuti e di effettuare la rivalutazione inventariale della collezione, campione per campione. Infine i dati aggiornati sono stati trasferiti nel sistema di catalogazione dell’ICCD (Istituto Centrale del Catalogo e Documentazione).

Parole chiave
Foresi, Roster, Elba, catalogazione, ICCD.

 
The “5000 elbani” of Florence: reassessment of a historical collection.

Abstract

The history of the most important collection of minerals from Isola d’Elba in the world is reconstructed. In the Museo di Storia Naturale of Florence are preserved 5000 specimens of Elba minerals, derived from two historical collections formed at the end of the 19th century by Raffaello Foresi and Giorgio Roster, along with other specimens present in the Museum in the 18th century. The original documents and catalogues were studied to complete the data and to update the inventory values for each specimen. Finally the revised data were transferred in the ICCD (Istituto Centrale del Catalogo e Documentazione) cataloguing system.

Keywords
Foresi, Roster, Elba, cataloguing, ICCD.

 

p. 99 /I 5000 elbani di Firenze: valorizzazione di una collezione centenaria

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La spermoteca del Museo Botanico patavino
Giorgia Dalan, Rossella Marcucci

Riassunto

Il Museo Botanico di Padova custodisce, tra le sue preziose collezioni, la “Spermoteca Italica” e altre raccolte di sementi risalenti ai primi del Novecento; queste ci offrono l’opportunità di avere un quadro rappresentativo delle specie coltivate, infestanti e di quelle commerciate più di un secolo fa.

Parole chiave
spermoteca, Sernagiotto, Sgaravatti.

 
The seed collection of the Botanical Museum of Padova.

Abstract

The Botanical Museum of Padua preserves an important collection of seeds dated from the beginning of 20th century. These seeds give us an idea of which species were weed, cultivated and traded in Italy and Europe more than a century ago.

Keywords
spermoteca, Sernagiotto, Sgaravatti.

 

p. 106 /La spermoteca del Museo Botanico patavino

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Descrizione a grandi linee della storia del Giardino Zoologico di Napoli, con alcune note personali.
Spartaco Gippoliti

Riassunto

Il presente contributo intende offrire un quadro generale della storia e del significato del Giardino Zoologico di Napoli, una struttura famosa in tutto il mondo per gli interessanti e a volte unici successi nell’acclimatazione e riproduzione di mammiferi e uccelli, come l’orice d’Arabia, il rinoceronte nero e l’avvoltoio reale. Sebbene il parco situato all’interno della Mostra d’Oltremare ai Campi Flegrei ha mantenuto sino a tempi recenti un aspetto molto simile all’originale, sotto la direzione di Franco Cuneo vennero realizzate una Stazione di Quarantena per bovidi esotici presso il Lago del Fusaro mentre il Cratere degli Astroni divenne sede di un originale tentativo di acclimatazione di specie di ungulati. Proprio quest’ultima iniziativa offrì la scusa per la nascita della sezione italiana del WWF nel 1966. Dopo la morte di Cuneo nel 1984 la mancanza di adeguato supporto degli enti pubblici impedì l’adeguamento dello zoo. Con il fallimento nel 2003 si apriva il più triste decennio nella storia della struttura. Nel 2013 lo zoo veniva affidato ad una nuova gestione che ha ad oggi restituito un importante e rinnovato patrimonio culturale alla città di Napoli.

Parole chiave
record riproduttivi, Cratere degli Astroni, Stazione di Quarantena, WWF Italia.

 
An outline of the history of the Giardino Zoologico in Naples with some personal notes

Abstract

The history of zoological gardens in Italy is poorly documented, with potential negative consequences for their future development. The present paper is the first overview concerning the history of Naples Zoo, The Zoo was internationally known for astonishing breeding results including species such as Arabian oryx, black rhinoceros, klipspringer and king vulture. After a decade of great financial problems, from 2013 a new management has already completed new areas for several species, such as Asian elephants, tigers and savannah ungulates.

Keywords
breeding records, Astroni Crater, Quarantine Station, WWF Italy.

 

p. 110 /Descrizione a grandi linee della storia del Giardino Zoologico di Napoli, con alcune note personali.

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Recupero di un raro banco ottico del Melloni costruito nella Palermo della “belle époque”
Aurelio Agliolo Gallitto, Filippo Mirabello, Salvatore Licata, Francesca Taormina

Riassunto

In questo articolo discuteremo del recupero di uno strumento scientifico di particolare interesse storico-didattico appartenente alla Collezione del Liceo Classico Statale “Umberto I” di Palermo: un raro banco ottico del Melloni costruito alla fine del 1800 nella Palermo della “belle époque” dal “macchinista” Filippo Caliri. Nell’articolo discuteremo gli aspetti tecnici degli interventi conservativi effettuati.

Parole chiave
patrimonio scientifico e tecnologico, strumenti storici di fisica.

 
Recovery of a rare Melloni’s optical bench built in Palermo during the “belle époque”

Abstract

In the article we will report on the recovery of a Melloni’s optical bench built at the end of 1800 by the “macchinista” Filippo Caliri in the “belle époque” of Palermo. A scientific instrument of particular historical and didactic interest belonging to the collection of Liceo Classico Statale “Umberto I” of Palermo. In the article, we will discuss the technical aspects of the interventions carried out.

Keywords
scientific and technological heritage, historical physics instruments.

 

p. 117 /Recupero di un raro banco ottico del Melloni costruito nella Palermo della “belle époque”

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Studiare ed esporre i resti umani: due casi dal Museo di Antropologia dell’Università di Padova.
Nicola Carrara, Cinzia Scaggion

Riassunto

Il tema dello studio e dell’esposizione di resti umani nei musei è molto attuale e dibattuto. Esso è frutto di una maggiore attenzione per questi particolari beni museali che presentano delle problematiche etiche uniche. All’interno di questo dibattito, si vuole portare il contributo di due casi occorsi al Museo di Antropologia dell’Università di Padova. Il primo riguarda le collezioni osteologiche umane conservate, sia quelle provenienti da scavi archeologici che quelle moderne. Per queste collezioni si sta procedendo con uno studio multi-disciplinare che negli auspici aumenterà le conoscenze di questi reperti, fornendo una chiave di presentazione adeguata per la futura esposizione. Il secondo caso legato alla mummia egizia vuole riflettere sull’importanza del linguaggio espositivo di reperti così particolari: la scelta di una comunicazione completa e chiara delle indagini scientifiche svolte sul reperto appare la via migliore da percorre.

Parole chiave
resti umani, studio, ricerca, musealizzazione, comunicazione.

 
Studying and exposing human remains: two cases from the Padua University Museum of Anthropology

Abstract

The theme of the study and on the exposure of human remains in museums is very topical and debated. It is a fruit of a greater attention to these particular museum specimens which present unique ethical problems. Within this debate, we want to bring the contribution of two cases occurred at the Padua University Museum of Anthropology. The first concerns the osteological human collections preserved, both those coming from archaeological excavations and the modern ones. A multi-disciplinary study for these collections has started with the aim of increasing the knowledge of these finds, providing a suitable key of presentation for future exposure. The second case linked to the Egyptian mummy wants to reflect on the importance of language in exhibiting thus particular finds: the choice of a complete and clear communication about the scientific investigations carried out on the specimen appears the best thing to do.

Keywords
human remains, studies, researches, exhibition, communication.

 

p. 122 /Studiare ed esporre i resti umani: due casi dal Museo di Antropologia dell’Università di Padova.

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3D imaging e nuove forme di interattività, fruizione e apprendimento nei musei
Grazia Maria Signore, Adriana Bandiera

Riassunto

L’uso di tecnologie digitali nei musei si sta sempre più diffondendo per migliorare la qualità dell’apprendimento e il potenziale comunicativo delle esposizioni. In particolare, l’applicazione della tecnologia 3D non solo facilita lo studio dettagliato di reperti antichi, ma aumenta la leggibilità di un oggetto soprattutto se in materiale deperibile. Realizzare un modello 3D può essere d’aiuto per pianificare operazioni di restauro tradizionale o per effettuare restauri digitali per manufatti particolarmente frammentari. A partire da un modello 3D è possibile realizzare repliche fisiche identiche all’originale, a grandezza naturale o in scala. Queste ultime possono essere utilizzate per attività didattiche che prevedono esperienze tattili con bambini o pubblico diversamente abile (non vedenti, ipovedenti). È possibile, infine, creare percorsi digitali animati per il mobile learning o più in generale per la fruizione a distanza. In questo contributo si presenterà il progetto, ancora in fieri, di modellazione 3D dei reperti esposti nel Museo Storico-Archeologico (MUSA) dell’Università del Salento, avviato da qualche tempo grazie alla collaborazione tra il Museo e il Laboratorio 3D del SIBA della stessa Università. Il programma è finalizzato a migliorare il potenziale comunicativo e l’interazione con il Museo e a realizzare, appena possibile, un applicativo per dispositivi mobili e un catalogo delle collezioni consultabile on line.

Parole chiave
didattica museale, 3D imaging, comunicazione del patrimonio culturale.

 
3D imaging and new ways of making museums interactive and enabling digital discovery and learning

Abstract

Digital technologies are increasingly used in museums to improve the learning quality and communicative potential of exhibits. In particular, the application of 3D technology not only simplifies the detailed study of ancient artefacts, but also increases the readability of an object, especially if made of perishable materials. The creation of a 3D model can help in planning traditional restoration operations or in carrying out digital restorations for particularly delicate or fragmentary artefacts. Starting from a 3D model you can build physical replicas identical to the original, either full-size or scaled. These can be used for educational activities that require tactile experiences, with children or differently abled visitors (with visual or hearing impairments for example) or to more fully involve the average visitor. It is possible, finally, to create animated digital walkthrough experiences for mobile learning or more generally for remote discovery. In this paper we will present the 3D modeling project, currently ongoing, for the exhibits of the Historical- Archaeological Museum (MUSA) at the University of Salento, in partnership between the Museum and the 3D Laboratory of SIBA of the University. The project aims to improve the Museum’s communicative potential and capacity to interact with the wider general public as well as implement, as soon as possible, an application for mobile devices and a catalog of on-line searchable collections.

Keywords
museum education, 3D imaging, cultural heritage communication.

 

p. 129 /3D imaging e nuove forme di interattività, fruizione e apprendimento nei musei

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La museologia veterinaria: l’esempio di Torino
Patrizia Peila, Marco Galloni

Riassunto

Nel panorama accademico italiano, quasi ogni istituzione ove sia presente l’insegnamento di medicina veterinaria dispone di un museo dedicato, per lo più anatomico. Questo lavoro ha lo scopo di render conto della realtà museale veterinaria torinese, che emerge da un recente riallestimento, tuttora in via di completamento. Le due unità distinte che costituiscono il Museo di Scienze Veterinarie documentano l’una il progresso della scienza veterinaria, l’altra la collezione di parassiti Perroncito.

Parole chiave
anatomia patologica, medicina veterinaria, parassitologia, Perroncito.

 
Veterinary museology: the Turin model.

Abstract

In Italy, almost every academic institution where veterinary medicine is taught has a dedicated museum, mostly an anatomical one. This work is intended to give an account of the Turin veterinary museum as it is growing up after the last setting, still to be completed. The two different places making up the Museum of Veterinary Sciences show the advances in veterinary science and the parasitological collections of Perroncito.

Keywords
pathological anatomy, veterinary medicine, parasitology, Perroncito.

 

p. 137 /La museologia veterinaria: l’esempio di Torino

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Da un nuovo metodo d’insegnamento ad un museo: la Galleria di Matematica di Casalina.
Emanuela Ughi

Riassunto

La Galleria di Matematica (Università di Perugia) raccoglie exhibit costruiti per fini didattici, e permette un approccio hands-on a numerosi teoremi e questioni matematiche.

Parole chiave
manipolazione, insegnamento, matematica, geometria.

 
From a new teaching method to a museum: the Galleria di Matematica in Casalina

Abstract

The Galleria di Matematica (University of Perugia) collects exhibits made for teaching purposes, and allows an hands-on approach to many mathematical theorems and ideas.

Keywords
hands-on, teaching, mathematics, geometry.

 

p. 142 /Da un nuovo metodo d’insegnamento ad un museo: la Galleria di Matematica di Casalina.

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Il tempo e la scienza. Un progetto co-creativo tra scuole e i Musei dell’università di Pavia.

Riassunto

Il tempo e la scienza. Un progetto co-creativo tra scuole e musei universitari pavesi. La partecipazione e il successivo finanziamento da parte del MIUR del progetto ha permesso al Sistema Museale dell’Università di Pavia e ad un certo numero di scuole di diverso ordine e grado di svolgere diverse attività. Il progetto “Il Tempo e la scienza” si inserisce in una serie di altri, che dal 2005 impegnano alcuni musei dell’università, il dipartimento di Fisica e alcune scuole del territorio. Molte le caratteristiche conservate anche quest’anno: il coinvolgimento attivo dello staff museale, degli insegnanti e degli alunni, la logica laboratoriale e produttiva, il forte utilizzo della storia della scienza e della storia dell’arte, il ricorso ad analogie, interne alle singole discipline ed esterne, tra discipline diverse, il forte legame al curriculum scolastico, il tentativo di una stretta unificazione tra educazione formale e informale. Le novità hanno riguardato l’alternanza scuola-lavoro, la partecipazione di musei e sezioni museali che in passato avevano avuto un ruolo limitato, la possibilità di disporre, per l’esposizione finale, che ha permesso una maggiore integrazione tra gli oggetti dei musei e i prodotti delle scuole.

Parole chiave
progetti educativi, musei universitari, scuole, tempo, nascita, fisica.

 
Time and science. A co-creative project between schools and Pavia university museums

Abstract

The participation and subsequent funding by the Ministry of Education, Universities and Research (MIUR), of the project enabled the University of Pavia’s Museum System, together with a number of infant, primary and secondary schools, to carry out various activities. The project “Time and Science” is one of many which, nearly since 2005, has variously engaged some of Pavia University’s museums, the Department of Physics and a number of local educational institutions from schools to the university. Many of its characteristics have been retained this year too - the active involvement of museum staff, teachers and students, workshops and production activities, the wide use of the history of science and art history, the use of analogical reasoning, both within individual subjects and among subjects, as well as the attempt to create close ties between formal and informal education. The new elements of this project concerned work-related training and the participation of museums which had previously played a much more limited role. In addition, the final exhibition was mounted in enabled greater integration between museum artefacts and the work produced by the schools.

Keywords
educational projects, University museums, schools, time, birth, physics.

 

p. 145 /Il tempo e la scienza. Un progetto co-creativo tra scuole e i Musei dell’università di Pavia.

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MUDEC, un museo di cari vecchi ricordi
Giovanni Pinna

Riassunto

Finalmente, nel 2015, dopo una gestazione durata alcuni anni, ha aperto le porte a Milano il Museo delle Culture, affettuosamente chiamato MUDEC. La maquette del progetto dell’edificio firmato da David Chipperfield, il cui tratto più saliente consiste in una torre traslucida la cui pianta tetralobata ricorda (volutamente o meno) la rosa camuna simbolo della Regione Lombardia, fu infatti presentata al pubblico alla Biennale di Venezia del 2002. Tuttavia l’elaborazione del progetto culturale del museo era già iniziata qualche tempo prima.

 
MUDEC, a museum of dear old memories

Abstract

In 2015, after a gestation period of many years, the Museum of Cultures, affectionately called MUDEC, finally opened to the public in Milan. The architectural model of the building designed by David Chipperfield, whose most salient feature is a translucent tower with a four-lobed plan recalling (intentionally or not) the Camunian rose, the symbol of the Lombardy Region, was in fact presented to the public at the Venice Biennale of 2002. However, the development of the museum’s cultural project had already begun some time earlier.

p. 155 /MUDEC, un museo di cari vecchi ricordi

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“I giorni della Balena”. Una storia per la valorizzazione del fossile di Balenottera del Museo di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Bari
Vincenza Montenegro

Riassunto

Il Museo di Scienze della Terra del Dipartimento di Scienze Geologiche e Geoambientali dell’Università degli Studi di Bari espone lo scheletro fossile di una Balenottera scoperta nel 1968 nel deposito calcarenitico alla periferia Nord della città di Bari. “I giorni della Balena” è il racconto della storia della scoperta del reperto, fatto attraverso la lettura delle fonti storiche coadiuvate dalle testimonianze di alcuni dei protagonisti delle vicende, e mette in evidenza, oltre il suo valore scientifico, il forte valore educativo di cui è portatore, creando un possibile supporto alla sua lettura che sappia contribuire a una più ampia condivisione con tutta la Comunità delle conoscenze e dei valori di cui è depositario lo stesso Museo.

Parole chiave
Balaenopteridae gen. sp., estinta, cronaca degli eventi, recupero dell’esemplare fossile, valorizzazione.

 
“The days of the Whale”. An history for the development of the whale fossil at the Earth Science Museum of the University of Bari (Italy).

Abstract

A fossil skeleton of a whale, discovered in 1968 in a calcarenite deposit at the northern outskirts of the town of Bari (Southern Italy), is displayed at the Earth Science Museum of the Department of Geological and Geoenvironmental Sciences, at the University of Bari. “The Days of the Whale” is the tale of the discovery of the fossil, carried out through the reading of the historical sources, integrated by reports from witnesses of the sequence of events. The tale highlights, beside the scientific value of the fossil, its strong educational function, since it represents a remarkable support toward dissemination, in the whole Community, of both knowledge and values of the Earth Science Museum.

Keywords
extint Balaenopteridae gen. sp., chronicle of events, collection of Fossil specimen, development.

 

p. 165 /“I giorni della Balena”. Una storia per la valorizzazione del fossile di Balenottera del Museo di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Bari

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“Raccogliere per stupire, raccogliere per studiare”: un’esperienza di comunicazione di un patrimonio scientifico e culturale al Museo di Storia Naturale di Venezia
Mauro Bon, Luca Mizzan, Margherita Fusco, Nicola Novarini, Raffaella Trabucco

Riassunto

Nel 2011 il Museo di Storia Naturale di Venezia ha riaperto i propri spazi espositivi proponendo un nuovo percorso strutturato in aree tematiche ognuna delle quali è un vero museo nel museo. In particolare la sezione “Raccogliere per Stupire, Raccogliere per Studiare” intende illustrare come e perché i reperti arrivano nel museo e quale ruolo hanno per l’istituzione e per lo sviluppo della cultura scientifica. Nel passato infatti gli oggetti venivano spesso raccolti e collezionati “per stupire” coloro che avrebbero avuto il privilegio di ammirarli mentre in seguito le testimonianze naturalistiche ed etnografiche provenienti da tutto il mondo erano raccolte, classificate e ordinate “per studiare” e quindi comprendere la realtà che ci circonda. Si è quindi seguito un duplice approccio metodologico: da un lato valorizzare le collezioni attraverso gli stessi collezionisti, offrendo delle informazioni più che sui pezzi esposti sullo spirito con cui sono stati raccolti, dall’altro illustrare l’uso che i musei fanno dei reperti per studio e ricerca ma anche per ostensione e veicolo dei concetti scientifici.

Parole chiave
collezioni scientifiche, comunicazione, cultura scientifica, museografia, museologia.

 
“Collecting to astonish or collecting for research”: an experience of communicating a scientific and cultural heritage at the Museum of Natural History of Venice.

Abstract

In 2011, the Museum of Natural History of Venice has reopened its exhibition spaces, offering a new exhibit structured in thematic areas, each of which is a true museum within a museum. The section “Collecting to astonish or collecting for research” was set up to show how and why finds happen to come to a museum and what role they have both for the institution itself and for the development of scientific culture in general. In fact, especially in the past, objects were often taken and collected “to astonish” those who will have the privilege to admire them. Whereas, later on, natural and ethnographic objects from all over the world where collected and classified “to study”, therefore to understand the reality that surrounds us. The methodological approach followed was two-fold: on the one side collections were valorized through their same collectors, offering more information on the spirit of collecting than on the exhibits themselves. On the other side the focus is also on the usage of such finds in museums, for study and research as well as for exhibitions and the spreading of scientific concepts.

Keywords
scientific collections, communication, scientific culture, museography, museology.

 

p. 173 /“Raccogliere per stupire, raccogliere per studiare”: un’esperienza di comunicazione di un patrimonio scientifico e culturale al Museo di Storia Naturale di Venezia

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Perché abbiamo bisogno di collezioni di studio di mammiferi e voucher?
Spartaco Gippoliti, Gaetano Aloise

Riassunto

Negli ultimi cento anni gli studi tassonomici sono stati spesso denigrati in seno agli studi biologici e ciò è all’origine del declino scientifico dei musei naturalistici in Italia, ma non solo. Nel presente lavoro vengono presentati alcune delle difficoltà che l’abbandono della gestione scientifica delle collezioni comportano per la comprensione della diversità tassonomica dei mammiferi italiani e della loro distribuzione territoriale. Il caso particolare della mammalofauna calabra permette di evidenziare quanto siano ancora ampie le nostre carenze conoscitive anche a causa della povertà dei reperti disponibili per lo studio. Le conseguenze per il monitoraggio e la conservazione sono discusse.

Parole chiave
tassonomia, ricerca basata sugli specimen, Calabria, biodiversità.

 
Why mammal study collections and vouchers are needed in Italy

Abstract

In the last century, taxonomy has been neglected within the scientific community leading to an irreversible decline of natural history collections in Italy as well in other countries. In this paper, some examples are presented concerning the effects of poor collecting activities over the study of alpha taxonomy and geographic distribution of Italian mammals. The situation is even worse in Southern Italy and we discuss some taxa mainly restricted to Calabria, a region now recognized as a refuge for several endemic vertebrates. Here thanks to two collections (one public and one private) the hypodigma of several mammal taxa is increasing allowing a finer taxonomic work. This can have positive consequences for future ecological monitoring and conservation activities aimed at preserving the unique evolutionary lineages found in Calabria.

Keywords
taxonomy, specimens-based research, Calabria, biodiversity.

 

p. 177 /Perché abbiamo bisogno di collezioni di studio di mammiferi e voucher?

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Riflessioni e spunti per l’educazione nei musei scientifici
Monica Celi, Elisabetta Cioppi, Elisabetta Falchetti, Anna Maria Miglietta

Riassunto

L’Associazione Nazionale Musei scientifici ha un’équipe di lavoro dedicata all’educazione, brevemente denominata GEMS (Gruppo Educazione Musei Scientifici). Di questa fanno parte professioniste/i che sono o sono stati “sul campo” nei progetti e nelle questioni che riguardano l’apprendimento in museo, le forme di comunicazione, il coinvolgimento dei pubblici giovani e adulti, l’accessibilità e l’inclusione culturale e altre problematiche connesse con le esperienze museali. Il gruppo GEMS si riunisce periodicamente, in occasione dei Congressi e delle Conferenze ANMS e in appositi workshop dedicati interamente alla programmazione educativa.

 
Ideas for education in scientific museums

Abstract

The Italian Association of Scientific Museums has a working group dedicated to education, briefly called GEMS (Scientific Museums Education Group). It consists of professionals who are or have been “in the field” in projects and issues regarding learning in museums, the forms of communication, the involvement of young and adult audiences, accessibility and cultural inclusion and other problems connected with the museum experience. GEMS meets regularly during the ANMS Congress and Conferences and in special workshops devoted entirely to educational planning.

p. 184 /Riflessioni e spunti per l’educazione nei musei scientifici

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Indice Museologia Scientifica 10

p. 0 /Indice Museologia Scientifica 10

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