Novembre 2020 - N. 21

Memorie

Anno: 2020
Volume: 21

Riassunto

Il caso dell’ex Manicomio San Niccolò di Siena, un vero e proprio museo di storia della sanità e dell’assistenza mai costituito, può testimoniare, con la realizzazione di due documentari di memoria orale, un insieme di storie private, cure mediche, esperienze di ergoterapia intrecciate alla storia della politica nazionale e locale, della scienza medica, dell’economia, dell’architettura.

Parole chiave
manicomi, memoria orale, documentari video.

The Asylum of Siena: an “open-air museum”

Abstract

The case of the former San Niccolò Asylum in Siena, a veritable museum of the history of health care and assistance that has never been set up, can be witnessed by the production of two oral memory documentaries, a set of private stories, medical care, and ergotherapy experiences intertwined with the history of national and local politics, medical science, economics, and architecture.

Keywords
asylums, oral memory, video documentaries.

p. 96 / Novembre 2020 - N. 21

Riassunto

La branca della robotica che si occupa di metodologie per la percezione della cosiddetta “realtà aumentata” ha una potenziale applicazione anche nei problemi museografici legati all’accessibilità in caso di deficit visivo e cognitivo. L’implementazione dell’ingegneria dell’automazione in ambito museale è ancora completamente inedita, ma potrebbe essere una valida alternativa alla modellazione tridimensionale reale, adatta solo alle persone ipovedenti. Il tavolo di lavoro che è stato creato da chi scrive coinvolgendo l’ingegnere prof. Domenico Prattichizzo dell’Università di Siena ha l’obiettivo di creare un sistema di visita inclusivo, non alternativo per i diversamente abili e che comporta due tipi di vantaggi: un cospicuo abbattimento dei costi di realizzazione (peraltro non limitati alla riproduzione di un singolo oggetto ma relativi a un’intera collezione museale) e la creazione di un’esperienza di visita adatta a tutti, utile anche per l’apprendimento, sia in caso di deficit mentale, sia per l’interazione con l’infanzia.

Parole chiave
automazione, didattica, percezione sensoriale, partecipazione, basso costo.

Sustainable and shared three-dimensionality. The implementation of automation engineering in museums

Abstract

The part of robotics that deals with methodologies for the perception of the so-called “augmented reality” has a potential application also in museological problems related to accessibility in case of visual and cognitive impairment. The implementation of automation engineering in museums is still completely new, but it could be a valid alternative to materic three-dimensional modeling, suitable only for visually impaired people. The work table that was created by the writer by involving the engineer prof. Domenico Prattichizzo of the University of Siena has the objective of creating an inclusive, non-alternative visit system for the disabled and which involves two types of advantages: a conspicuous reduction of construction costs (moreover not limited to the reproduction of a single object but to an entire museum collection) and the creation of a visit experience suitable for everyone, also useful for learning, both in case of mental deficit, both for interaction with childhood.

Keywords
automation, education, sensory perception, participation, low costs.

p. 99 / Novembre 2020 - N. 21

Riassunto

L’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca, ANVUR, nel 2013 ha incluso le attività dei sistemi e dei poli museali delle università nella terza missione delle università italiane. Tale decisione ha sollecitato le stesse università a una maggiore considerazione delle attività realizzate per la diffusione della conoscenza e per garantire a una sempre più vasta parte dei cittadini l’accesso al patrimonio scientifico posseduto. In tale contesto, la risposta dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” è stata l’istituzione del Sistema Museale di Ateneo, SiMA, che ha ereditato le esperienze e le competenze del CISMUS, Centro Interdipartimentale di Servizi per la Museologia Scientifica, ampliandone le competenze e il ruolo. Sostenuto finanziariamente e in maniera crescente dal Consiglio di Amministrazione, il SiMA ha a mano a mano incrementato le proprie attività, anche di terza missione, focalizzando l’attenzione sul tema dell’accessibilità al patrimonio, del rapporto con il territorio e con il più ampio pubblico. I musei regolarmente aperti al pubblico sono a oggi il Museo di Scienze della Terra, il Museo di Zoologia “Lidia Liaci”, il Museo Orto Botanico e il Museo Faunistico “Bernardo Terio”. Dal 2017 sono state calendarizzate nuove iniziative e, in particolare, sono da sottolineare: le aperture domenicali dei musei universitari, le visite speciali per i più piccoli e l’apertura alla città del Palazzo Ateneo, attualmente sede del Rettorato e di alcuni dipartimenti umanistici.

Parole chiave
terza missione, sistema museale, SiMA, accessibilità, territorio.

The project “Museum for all” of the Museum System of the University of Bari

Abstract

The National Agency for Evaluation of the University and Research System, ANVUR, in 2013 included the activities of the museum systems of the universities in the third mission of the Italian Universities. This decision pushed the universities to take greater account of the activities carried out to disseminate knowledge and to ensure the access of an increasing proportion of citizens to their scientific heritage. In this context, the response of the University of Bari “Aldo Moro” has been the establishment of the Museum System of Ateneo, SiMA, which has inherited the experiences and competences of previous CISMUS, Interdepartmental Centre of Services for Science Museum, broadening its competences and role. Supported financially and increasingly by the Board of Directors, the SiMA has gradually increased its activities, including third mission, focusing its attention on the theme of accessibility to heritage, the relationship with the territory and with the wider public. The Museum of Earth Sciences, the Museum of Zoology “Lidia Liaci”, the Museum of the Botanical Garden and the Museum of Fauna “Bernardo Terio” are now regularly open to the public. Moreover, since 2017 new initiatives have been calendared and, in particular, they are to be emphasized: the Sunday openings of university museums; the special visits for children and the opening to the city of the Palazzo Ateneo, currently the seat of the Office of Rector and some humanities departments.

Keywords
third mission, museum system, SiMA, accessibility, territory.

p. 103 / Novembre 2020 - N. 21

Riassunto

Kosmos, il nuovo Museo di Storia Naturale, ha voluto adottare nel suo nuovo allestimento strategie adatte a promuovere l’accessibilità alle collezioni. Il percorso è stato dunque arricchito di installazioni e giochi interattivi con l’intento di veicolare i contenuti scientifici in forma coinvolgente. Per visite guidate e laboratori Kosmos si avvale della collaborazione di ADMaiora, società che fornisce servizi educativi e di intrattenimento. Di comune accordo con lo staff del Museo, ADMaiora ha sviluppato un’offerta didattica capace di rendere fruibili i contenuti museali a tutti i livelli, ponendo particolare attenzione alle esigenze dei pubblici che presentano disabilità. Sono stati predisposti kit didattici di supporto alla visita ed è stato ideato un laboratorio di paleontologia per piccoli gruppi con disabilità cognitiva. Infine, per preparare alla visita i ragazzi con specifiche disabilità relazionali, è stato redatto un documento di “storia sociale” che utilizza la Comunicazione Aumentativa Alternativa.

Parole chiave
storia naturale, comunicazione, accessibilità, pubblico, didattica.

Kosmos, the new cultural project of the University of Pavia for its Natural History collections

Abstract

Kosmos, the new Natural History Museum, adopted for its new exhibition strategies dedicated to the accessibility of the collections. The gallery was therefore enriched with exhibits and games with the aim of conveying scientific content in an engaging form. For guided tours and workshops Kosmos makes use of the collaboration of ADMaiora, a company that provides educational services. Together with the museum’ staff ADMaiora has developed an educational offer capable of making museum content accessible at all levels, including audiences who present disabilities. To support the visit few didactic kits have been added and a new palaeontology laboratory kit for small groups with cognitive disabilities has been created. Finally, a "social history" document that adopt Augmentative Alternative Communication (AAC) was drawn up to prepare children with specific relational disabilities to the visit.

Keywords
natural history, communication, accessibility, public, didactics.

p. 106 / Novembre 2020 - N. 21

Riassunto

L’accessibilità museale è oggi considerata un complesso connubio di strumenti e pratiche volto a fornire accesso agli ambienti e ai contenuti del museo, ma quali sono le barriere a una fruizione museale veramente ampia e, soprattutto, come si possono superare? Negli ultimi decenni hanno giustamente ricevuto molta attenzione gli aspetti relativi all’accessibilità fisica al museo, che tengono in considerazione, oltre alle difficoltà motorie, anche problematiche relative alle difficoltà sensoriali (vista e udito in maniera particolare). Ci sono però altri aspetti dell’accessibilità che incidono, anche pesantemente, sulla visita o, ancora prima, sulla decisione di visitare un museo. Nell’articolo si focalizzerà l’attenzione sulle barriere di tipo culturale, analizzandone le caratteristiche e, soprattutto, proponendo strategie di miglioramento.

Parole chiave
accessibilità, barriere culturali, accoglienza.

Cultural accessibility to museums. Barriers and improvement strategies

Abstract

Museum accessibility is now considered a complex combination of tools and practices that improve access to museum environments and contents, but what are the barriers to a truly wide museum use and, above all, how can they be overcome? In recent decades, aspects relating to physical accessibility to the museum have rightly received much attention: motor difficulties but also sensory difficulties (seen and heard in a particular way). However, there are other aspects of accessibility that impact, even heavily, on the visit or, even earlier, on the decision to visit a museum. In the article, attention will be focused on cultural barriers, analyzing their characteristics and, above all, proposing improvement strategies.

Keywords
accessibility, cultural barriers, hospitality.

p. 112 / Novembre 2020 - N. 21

Riassunto

Il Museo Egizio è in prima linea sui temi dell’inclusione sociale, con molte iniziative sia in Museo sia sul territorio torinese. Il programma “Il Museo fuori dal Museo” nasce dall’impegno di rendere accessibili i contenuti delle collezioni dell’Egizio anche a coloro che non possono visitare il Museo. In particolare, dei percorsi didattici speciali sono studiati ad hoc per andare incontro agli studenti detenuti presso la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” e l’Istituto Penitenziario Minorile “Ferrante Aporti”, ai piccoli degenti dell’Ospedale Infantile “Regina Margherita” e ai cittadini di tutti i quartieri di Torino, comprese le periferie, tramite la rete delle biblioteche civiche.

Parole chiave
inclusione, prigioni, ospedali, periferie, didattica.

The museo out from the museum

Abstract

The Museo Egizio is strongly engaged in the filed of the social inclusion, with several projects both in the museum and in the city. The programme “The Museo out from the Museum” responds to the will to make the collections accessible to everyone, including who is unable to access the museum. In specific, special educational programmes are created to involve the students imprisoned in the Detention Centre “Lorusso e Cutugno” and in the juvenile section “Ferrante Aporti”, the young patients of the Children Hospital “Regina Margherita”, and the residents of all the boroughs of Turin, even the suburbs, through the public City Libraries network.

Keywords
outreach, prisons, hospitals, suburbs, education.

p. 117 / Novembre 2020 - N. 21

Riassunto

Il progetto Whale HUB è dedicato alla sala “Storie di una balena”, recente espansione del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, incentrata su uno scheletro di balena fossile. L’allestimento permanente, in equilibrio tra ricerca scientifica e divulgazione per un pubblico non specialista, affronta il tema della sostenibilità ambientale attraverso il dialogo tra diversi campi di studio come la paleontologia, la zoologia e l’etnografia, e promuovendo l’impegno a favore dell’ambiente. Allo scopo di aumentare il pubblico giovane attraverso la creatività e le new media strategies, Whale HUB si è sviluppato in quattro fasi realizzate in partenariato con diverse istituzioni scientifiche ed educative. Grazie a queste collaborazioni e alla partecipazione di artisti e studenti creativi, tra il 2018 e il 2019 sono state realizzate una serie di attività ed eventi culturali dentro e fuori il Museo: da un programma di residenza per tre artisti in spedizione nel Mar Mediterraneo insieme a biologi marini per diffondere conoscenza sulla fragilità degli ecosistemi marini, alla produzione di prototipi comunicativi da parte di studenti di design per promuovere la Sala della Balena online e offline, alla creazione di un’installazione artistica che riproduce un capodoglio a grandezza naturale attualmente esistente nel Santuario Pelagos attraverso l’utilizzo di contenitori usati in poliaccoppiato per denunciare l’inquinamento da plastica nel Mediterraneo.

Parole chiave
ecosistemi marini, arte contemporanea, inquinamento da plastica, nuovi pubblici, new media strategies.

Whale HUB. Audience Development, Sustainability and Contemporary Art

Abstract

The project Whale HUB is dedicated to the recently-created permanent exhibition entitled “Tales of a Whale” at the Museum of Natural History of the University of Florence, centered on a fossilized whale skeleton. The exhibition, balanced between scientific research and dissemination of knowledge for non-expert audiences, deals with the theme of environmental sustainability, cross-cutting different fields of knowledge, such as paleontology, zoology and ethnography, and promoting pro-environmental concern and behavior. Aiming to develop young audiences through creativity and new media strategies, Whale HUB was structured in four phases realized in partnership with different scientific or educational institutions. Thanks to these collaborations and the engaged participation of artists and creative students, a variety of cultural activities and events were realized between 2018 and 2019 inside and outside the museum: from an art residency program for three artists in expedition in the Mediterranean Sea along with marine biologists to disseminate knowledge on the fragility of marine ecosystems, to the production of communicative prototypes by design students to promote the Whale Hall online and offline, to the creation of an artistic installation reproducing a life-size sperm whale currently living in Pelagos Sanctuary by means of used containers to denounce plastic pollution in the Mediterranean Sea.

Keywords
marine ecosystems, contemporary art, plastic pollution, audience development, new media strategies.

p. 121 / Novembre 2020 - N. 21

Riassunto

Per poter esercitare la sua funzione sociale il Museo deve oggi porsi in una posizione “aperta” e “di ascolto” nei confronti della collettività (Falchetti, 2014). Secondo lo Statuto dell’ICOM (2007), il Museo è infatti “un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società, e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che effettua ricerche sulle testimonianze materiali e immateriali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, e le comunica e specificatamente le espone per scopi di studio, educazione e diletto”. Un Museo è tale se è aperto al pubblico ma al contempo il Museo deve avvicinarsi al pubblico. Le barriere all’accesso non sono soltanto di tipo architettonico o sensoriali, ma anche culturali. Molte persone frequentano di rado i musei perché reputano i contenuti al di sopra delle loro possibilità di comprensione, spesso perché hanno visitato istituzioni che le hanno deluse in tal senso e in cui si sono sentite mortificate ed emarginate dal punto di vista culturale (Falchetti, 2010, 2014; Miglietta, 2017). È dunque fondamentale predisporre adeguate strategie per superare questo genere di barriera all’accesso e fruizione delle collezioni museali. Grande importanza assume, in tale ottica, il coinvolgimento del pubblico nelle attività del laboratorio di restauro e conservazione dei musei. Il “laboratorio aperto” offre ai visitatori una visione particolare, sicuramente unica, del bene culturale, e permette loro di condividere e comprendere aspetti che rimarrebbero altrimenti sconosciuti. Il cantiere vissuto soltanto dagli addetti ai lavori è da ritenere superato dalle esigenze del visitatore odierno, che vuole essere informato e vede le attività di restauro e conservazione come parte del percorso di visita, come dimostrazione dell’attività del museo, come componente dell’ambiente museale. L’intervento di restauro diventa così un momento di scambio con il pubblico, in quanto il visitatore diventa parte attiva. Illustrare al pubblico i materiali e le tecniche adottate, aprire un dialogo in risposta alle domande, con adeguato linguaggio, valorizza la comprensione delle difficoltà insite nella complessa attività del restauro, creando al contempo la consapevolezza dell’importanza delle attività di conservazione preventiva del patrimonio del museo (Spiridon, 2013). Scopo della presente comunicazione è quello di presentare le esperienze maturate presso alcune istituzioni museali siciliane, che hanno inteso rendere pienamente partecipe il pubblico delle attività svolte “in cantiere”, coinvolgendo e sensibilizzando al contempo gli stakeholder.

Parole chiave
museo, conservazione preventiva, restauro, cantieri aperti, accessibilità.

Restoration and conservation laboratories open to the public as a strategy for the promotion of accessibility in museums

Abstract

Today the Museum has to listen and open up towards the community so that it can exercise its social function (Falchetti, 2014). According to the ICOM Statute (2007), a museum “is a non-profit, permanent institution at the service of the society and its development, open to the public, which acquires, conserves, researches, communicates and exhibits the tangible and intangible heritage of humanity and its environment for education, study and enjoyment”. The barriers to accessibility are not only architectural or sensory but also cultural. Many people rarely go to museums because they consider the contents beyond their comprehension skills, often because they have visited institutions that have disappointed and alienated them (Falchetti, 2010, 2014; Miglietta, 2017). Therefore it is essential to have adequate strategies to overcome this type of barriers towards access and usage of museum collections. From this perspective, the involvement of the public in the conservation activities assumes great importance. The “open laboratory” offers a particular and certainly unique vision of the cultural heritage to visitors and allows them to share and understand aspects that would, otherwise, remain unknown. The laboratory accessible only by professionals is to be considered obsolete by the needs of current visitors who want to be informed, and who consider conservation activities as part of the visit path, as a demonstration of the museum’s activity, as a component of the museum’s environment. Thus, the restoration work becomes an occasion of sharing with the public and the visitor himself becomes an active part. Showing to the public the materials and the techniques, opening a dialogue with an appropriate choice of language enhances the comprehension of the difficulties and complexity of the conservation activities and helps creating consciousness of the importance of preventive conservation practices inside a museum (Spiridon, 2013). The main aim of this communication is to present the experiences gained in some sicilian museums, which had the purpose of making the public fully engaged in the activities carried out “in situ”, while involving and raising awareness among the stakeholders.

Keywords
museum, preventive conservation, restoration, open laboratories, accessibility.

p. 126 / Novembre 2020 - N. 21

Riassunto

Dal 2004 l’Università di Siena ha avviato progetti orientati all’accessibilità dei beni culturali nei musei, negli allestimenti temporanei, nelle iniziative culturali. Sono presentate esperienze relative al ruolo dei musei nello sviluppo della cultura dell’accessibilità nella scuola e nel pubblico giovanile.

Parole chiave
accessibilità, Design for All, beni culturali, musei, esposizioni.

The best practices of Siena University of accessibility towards cultural heritage and communicative codes with young peolple: “prohibited not to touch”, MIUR projects, work related learning experiences

Abstract

In 2004 the Siena University started some projects towards the accessibility in Cultural Heritage of Museums, temporary exhibitions and cultural events. The Authors present some actions in building up accessibility culture in the School and young people.

Keywords
accessibility, Design for All, cultural heritage, museum, exhibitions.

p. 130 / Novembre 2020 - N. 21

Riassunto

Il 7 giugno del 2019 è stato inaugurato nell’Orto Botanico di Perugia un nuovo “Giardino dei profumi”, realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Il Giardino è accessibile ed è stato costruito da richiedenti asilo e da persone con esigenze speciali. La costruzione di questa nuova struttura nell’Orto rientra in un progetto professionalizzante denominato “Futuro nel verde” che ha visto la collaborazione di diversi partner pubblici e privati; proprio l’eterogeneità del partenariato ha reso possibile un approccio orientato a una maggiore attenzione verso le problematiche sociali e dell’accessibilità. Il punto di partenza è stato un corso professionale gratuito, frequentato da disoccupati, richiedenti asilo, studenti e disabili, che ha permesso ai corsisti di avere le prime basi per la realizzazione di un’area verde accessibile. Gli studenti coadiuvati dai docenti hanno poi realizzato il giardino, con piante profumate coltivate all’interno di aiuole di acciaio rialzate e precedute da un vialetto carrozzabile.

Parole chiave
giardino, profumi, accessibilità, inclusività, progettazione.

The New Garden of Scents at the Botanical Garden of Perugia

Abstract

On the 7th June 2019 a new “Garden of Scents” was inaugurated at Perugia’s Botanical Garden, realized with the support of the “Cassa di Risparmio di Perugia” Foundation. The Garden is accessible and was built by asylum seekers and people with special needs. The construction of this new structure in the Botanical Garden comes under a professionalization project entitled “Future in Green” that as enjoyed the collaboration of various public and private partners and it is the very heterogeneity of the partnership that made an approach focused on greater attention to social problems and accessibility, possible. The starting point was a free professional course, attended by unemployed, disabled, asylum-seekers and students, that allowed its attendees to acquire the basic skills for the creation of an accessible green area. The students, assisted by their teachers, then produced their garden, with scented plants cultivated within raised steel beds and served by a wheel-friendly lane.

Keywords
garden, scents, accessibility, inclusivity, planning.

p. 137 / Novembre 2020 - N. 21